CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 19 giugno 2012
668.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Martedì 19 giugno 2012. — Presidenza del presidente Paolo RUSSO.

  La seduta comincia alle 13.45.

Interventi per il sostegno dell'imprenditoria e dell'occupazione giovanile e femminile e delega al Governo in materia di regime fiscale agevolato.
Testo unificato C. 3696 ed abbinate.

(Parere alle Commissioni riunite X e XI).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del testo unificato trasmesso dalle Commissioni di merito, rinviato nella seduta del 14 giugno 2012.

  Paolo RUSSO, presidente, ricorda che nella precedente seduta il relatore Catanoso ha svolto la relazione introduttiva.

  Basilio CATANOSO (PdL), relatore, fa presente che il deputato Miserotti, preannunciando anche la presentazione di apposito emendamento, ha segnalato la necessità di apportare una modifica all'articolo 13, che potrà essere valutata al fine del parere da esprimere.

  Paolo RUSSO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

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DL 74/2012, interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici che hanno interessato il territorio delle province di Bologna, Modena, Ferrara, Mantova, Reggio Emilia e Rovigo, il 20 e il 29 maggio 2012.
C. 5263 Governo.

(Parere alla VIII Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del disegno di legge.

  Viviana BECCALOSSI (PdL), relatore, desidera ricordare, in via preliminare, che nella zona del terremoto, ad alta vocazione agricola, sono stati riscontrati gravissimi danni per il sistema produttivo in generale e per una parte vitale del sistema agroalimentare italiano, in particolare per le imprese di rilevanza nazionale di produzione del parmigiano reggiano, del grana padano, dell'aceto balsamico di Modena, del prosciutto di Parma, fino alle imprese di produzione vinicola e ortofrutticola. Nelle province interessate, sono stati duramente colpite sia le strutture private, come caseifici, stabilimenti di lavorazione della frutta, magazzini di stagionatura, case rurali, stalle, fienili, con macchinari distrutti e animali morti, sia le strutture pubbliche, e in particolare quelle relative al sistema idrico e alla sicurezza idraulica del territorio.
  Ricorda quindi che nella seduta del 31 maggio 2012 la XIII Commissione ha approvato una risoluzione con la quale ha impegnato il Governo: a reperire le necessarie risorse, previa autorizzazione dell'Unione europea, per consentire il ritiro dal mercato delle forme di parmigiano reggiano e di grana padano non più commercializzabili, ma utilizzabili a scopi alimentari da parte dell'AGEA, al fine di consentirne un successivo utilizzo nell'ambito dei piani di intervento gestiti dalla medesima Agenzia; ad adottare, se necessario, iniziative idonee a sostegno delle imprese che hanno offerto in garanzia, per l'accesso al credito, prodotti agroalimentari di particolare valore, come ad esempio parmigiano reggiano e grana padano, risultati danneggiati a seguito del terremoto; a valutare l'opportunità di intraprendere tutte le iniziative necessarie per attivare gli ammortizzatori sociali in deroga per i lavoratori delle aziende agricole colpite dal terremoto; a favorire l'ipotesi prospettata in sede regionale di una rimodulazione dei piani di sviluppo rurale, compatibilmente con gli stati di avanzamento dei singoli programmi regionali, a favore di un potenziamento dei programmi delle regioni colpite.
  Il 7 giugno è stato poi pubblicato il decreto-legge in esame, che contiene disposizioni di diretto o indiretto interesse del comparto agricolo dei territori colpiti.
  L'articolo 1 precisa l'ambito di applicazione delle disposizioni del decreto-legge. Si tratta dei territori dei comuni delle province di Bologna, Modena, Ferrara, Mantova, Reggio Emilia e Rovigo colpiti dagli eventi sismici del 20 e 29 maggio 2012. Lo stato di emergenza viene prorogato fino al 31 maggio 2013. La responsabilità del coordinamento degli interventi per la ricostruzione è attribuita ai presidenti delle Regioni Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto in qualità di commissari delegati, i quali possono avvalersi anche dei sindaci dei comuni e dei presidenti delle province interessati dagli eventi sismici.
  L'articolo 2 istituisce nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze il Fondo per la ricostruzione delle aree colpite dal sisma, da assegnare alla Presidenza del Consiglio, che sarà alimentato dalle risorse derivanti: dall'aumento fino al 31 dicembre 2012 e nella misura di 2 centesimi dell'accisa sulla benzina e sul gasolio usato come carburante, nei limiti di 500 milioni di euro; dal Fondo di solidarietà dell'Unione europea; dalla riduzione dei contributi pubblici in favore dei partiti politici e dei movimenti politici; dalle riduzioni delle dotazioni finanziarie delle voci di spesa iscritte sul bilancio statale, indicate nell'elenco allegato alla legge n. 225 del 1992, per un importo pari a 1 miliardo di euro, per ciascuno degli anni 2013 e 2014. Pag. 161
  L'articolo 3 dispone che i presidenti delle regioni colpite dal sisma stabiliscano, d'intesa tra di loro e con propri provvedimenti, le priorità, le modalità e le percentuali entro le quali possano essere concessi, tra gli altri, contributi, previa presentazione di perizia giurata, a favore delle attività produttive, agricole e zootecniche, che abbiano subito gravi danni a beni mobili di loro proprietà e a favore di soggetti che abitano in locali sgombrati dalle competenti autorità per gli oneri sostenuti conseguenti a traslochi e depositi. Viene quindi definita la disciplina per l'accertamento dei danni e l'erogazione dei relativi contributi e sono introdotte procedure, anche in deroga alla normativa vigente, per consentire il rapido rientro nelle unità immobiliari e il ritorno alle normali condizioni di vita e di lavoro. Da ultimo, i presidenti delle regioni interessate autorizzano l'adozione di provvedimenti atti a consentire lo spostamento di mezzi, materiali ed attrezzature per l'immediata ripresa delle attività economiche, fermo restando che tali attività rispettino la disciplina in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro.
  L'articolo 6 dispone la sospensione fino al 31 luglio 2012 dei processi civili, penali, amministrativi e tributari.
  L'articolo 7 prevede che per i comuni interessati dagli eventi calamitosi gli obiettivi del patto di stabilità per l'anno 2012 sono migliorati in modo da determinare effetti negativi sull'indebitamento netto per un importo complessivo di 40 milioni di euro per i comuni della regione Emilia-Romagna e di 5 milioni di euro per i comuni di ciascuna delle regioni Lombardia e Veneto.
  Per quanto riguarda l'articolo 8, il comma 1, in aggiunta alla sospensione dei termini per l'adempimento degli obblighi tributari a favore dei contribuenti colpiti dal sisma prevista dal decreto ministeriale 1o giugno 2012, elenca una serie di adempimenti i cui termini sono sospesi fino al 30 settembre 2012 (per quanto di competenza, si tratta dei versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l'assicurazione obbligatoria, dei contributi dovuti ai consorzi di bonifica, dell'esecuzione dei provvedimenti di rilascio per finita locazione degli immobili pubblici e privati, adibiti ad uso abitativo ovvero ad uso diverso da quello abitativo, nonché della presentazione del modello unico di dichiarazione ambientale (MUD). Il comma 3 dell'articolo 8 esenta temporaneamente dalle imposte sui redditi e dall'IMU i fabbricati ubicati nelle zone del sisma, purché distrutti ovvero oggetto di ordinanze sindacali di sgombero. Il comma 6 precisa che gli eventi che hanno colpito i residenti dei comuni sono da considerarsi causa di forza maggiore. Il comma 7 prevede che gli impianti alimentati a fonti rinnovabili, realizzati nei fabbricati ubicati nelle zone colpite dal sisma del 20 maggio, distrutti od oggetto di ordinanze sindacali di sgombero in quanto inagibili, potranno accedere alle agevolazioni vigenti alla data di entrata in vigore del decreto se entreranno in esercizio entro il 30 giugno 2013. Il comma 8 differisce al 30 novembre 2012 numerosi adempimenti burocratici che le disposizioni nazionali, in attuazione di norme comunitarie, pongono a carico delle aziende zootecniche. Gli adempimenti in oggetto sono quelli relativi alla registrazione dei capi e alla registrazione e comunicazione della movimentazione degli animali e degli eventi di stalla, nonché le registrazioni dell'impiego di taluni farmaci. Sono sospesi con il comma 9 i versamenti che gli acquirenti di latte, prodotto dai singoli produttori in esubero rispetto alla quota loro assegnata, sono tenuti a fare mensilmente all'AGEA. Il comma 10 reca norme che consentono di derogare alla disciplina generale stabilita per l'allevamento e l'ingrasso dei suini. Condizione necessaria è che i ricoveri siano dichiarati inagibili, nel qual caso è consentito lo spostamento dei capi in ricoveri temporanei, nei quali lo stazionamento potrà avvenire in deroga alla direttiva 2008/120/CE, che stabilisce le norme minime per la protezione dei suini. Il comma 11 invoca il regolamento (CE) n. 1122/2009, in base al quale in caso di forza maggiore l'agricoltore continua a Pag. 162godere del diritto all'aiuto, per non perdere gli aiuti sul sostegno diretto agli agricoltori, vincolati, fra l'altro, al rispetto di numerose disposizioni di carattere agro-ambientale (la cosiddetta «condizionalità»). Il comma 12 stabilisce che le autorità competenti debbano rinunciare alla restituzione di quanto già erogato a titolo di aiuto all'investimento in attuazione delle misure dei programmi di sviluppo rurale, qualora gli agricoltori ricadenti nelle aree colpite dal sisma non siano in grado di rispettare gli impegni assunti. La rinuncia alla ripetizione dell'aiuto è correlata all'articolo 47 del regolamento (CE) n. 1974/2006. Il comma 13 interviene in merito alla comunicazione che gli agricoltori sarebbero tenuti a trasmettere all'autorità competente, stabilendo una procedura difforme da quanto stabilito dalle disposizioni comunitarie: la comunicazione, che dovrebbe peraltro essere accompagnata dalla documentazione che l'autorità nazionale ritenga probante, è sostituita dal riconoscimento disposto per via amministrativa dall'autorità competente all'accertamento della sussistenza di cause di forza maggiore. In caso d'inerzia di detta autorità, l'accertamento del nesso di causalità tra inadempimento da parte dell'agricoltore e evento calamitoso deve essere fatto d'ufficio dall'amministrazione competente. Il comma 14 disciplina l'attività di somministrazione dei pasti nelle aziende agrituristiche della regione Emilia Romagna stabilendo che tale attività possa svolgersi fino al 31 dicembre 2012 in deroga a quanto stabilito con l'articolo 6 della legge regionale n. 4 del 2009.
  L'articolo 9 autorizza, in favore degli enti locali interessati dal sisma, il differimento dei termini per la deliberazione del bilancio di previsione per il 2012 e per la redazione del conto annuale del personale degli enti locali.
  L'articolo 12 interviene a favore della ricerca industriale delle imprese operanti nelle filiere maggiormente coinvolte dagli eventi sismici, trasferendo 50 milioni di euro delle risorse del Fondo per le agevolazioni alla ricerca (FAR) sulla contabilità speciale intestata al Presidente della Regione Emilia-Romagna, per l'anno 2012. Alla disciplina dei criteri, delle condizioni e delle modalità di concessione delle agevolazioni provvede la regione stessa con propri atti.
  L'articolo 13 destina 5 milioni di euro, reperiti tra le risorse a disposizione del Fondo per la ricostruzione delle aree terremotate, per sostenere l'onere che le imprese agricole colpite dagli eventi devono sopportare per pagare le commissioni alla Società di gestione fondi per l'agroalimentare dell'ISMEA, a garanzia della richiesta di prestito bancario.
  L'articolo 14 dispone che lo Stato si faccia carico, utilizzando le risorse del Fondo di rotazione per l'attuazione delle politiche comunitarie, della quota parte di spettanza della regione Emilia-Romagna, relativa al finanziamento, per gli anni 2012 e 2013, del programma di sviluppo rurale 2007-2013; ciò al fine di consentire alla regione stessa di disporre di risorse aggiuntive da destinare ad interventi nelle zone colpite dal sisma finalizzati al rilancio del settore agricolo ed agroindustriale.
  L'articolo 15 prevede l'erogazione di specifici strumenti di tutela del reddito per determinate categorie di lavoratori.
  L'articolo 16 prevede che il Ministro per gli affari regionali, il turismo e lo sport promuova iniziative di informazione, anche all'estero, sulla fruibilità delle strutture ricettive e del patrimonio culturale nelle zone colpite dal sisma. Per la realizzazione delle iniziative è autorizzata una spesa pari a euro 300.000.
  Osserva quindi che – anche consultando in via informale le organizzazioni agricole, sentite peraltro nei giorni scorsi dalle Commissioni riunite VIII e X – è sua intenzione individuare come il provvedimento possa essere migliorato per diventare più aderente alle esigenze del mondo agricolo, che a seguito del terremoto dovrà affrontare enormi difficoltà, che rischiano di pesare negativamente per lungo tempo. Le risorse individuate nel decreto-legge costituiscono un importante punto di partenza per affrontare l'emergenza, ma non Pag. 163possono essere considerate sufficienti al necessario sostegno alla ripresa produttiva del comparto.

  Marco CARRA (PD) interviene sulla nomina del relatore, rilevando che, se non ci si trovasse di fronte ad una tragedia, riterrebbe la nomina della collega Beccalossi una gustosa provocazione. Al riguardo, al di là della stima per la relatrice, che rimane immutata, intende sottolineare l'aspetto politico della questione, non richiedendo in ciò l'appoggio del proprio o di altri gruppi. Infatti, premesso di non conoscere i criteri in base ai quali si procede ordinariamente alla scelta dei relatori e se su tale scelta vi siano preventive consultazioni, avrebbe ritenuto utile una scelta che puntasse a valorizzare il collegamento tra la Commissione e il territorio interessato. Nota in effetti che, fermo restando che ogni parlamentare rappresenta la nazione, frequentemente in passato si è tenuto conto della provenienza territoriale e della specifica esperienza dei deputati. Pertanto, per la specifica situazione e per i contatti intrattenuti nelle zone colpite dal sisma, non nasconde di aver coltivato l'aspirazione di poter affrontare lui stesso, per la prima volta, tale incarico e non nasconde di essere amareggiato per il fatto che ciò non sia avvenuto.
  Sottolinea quindi che sarebbe utile che la Commissione prendesse diretta conoscenza della situazione avviando un ciclo di audizioni e anche recandosi in visita nelle zone terremotate. Manifesta anzi stupore per il fatto che il Ministro delle politiche agricole, a distanza di molti giorni dal terremoto, non abbia ancora ritenuto di fare un sopralluogo in quelle aree, pur riconoscendo che il Sottosegretario Braga vi si è recato in due occasioni.
  Rileva poi che, da un punto di vista mediatico, si parla soprattutto dell'Emilia e del distretto biomedicale, trascurando completamente la situazione del comparto agroalimentare.
  Nell'auspicare che il suo gruppo sostenga le sue proposte, si augura che la risoluzione approvata dalla Commissione lo scorso 31 maggio non rimanga sulla carta e che il parere che la stessa andrà ad esprimere non sia un «parerino» corredato di una serie di inutili osservazioni o condizioni. Infatti, ora serve danaro, serve che siano adempiuti gli impegni e che si pervenga a definire interventi seri, fondati su risorse certe, per sostenere un comparto che rischia di morire e per mettere in sicurezza un territorio che rischia di dover affrontare un domani anche possibili inondazioni.
  Auspica pertanto che in questa occasione la Commissione vada oltre la consueta soglia di intervento e sappia insistere in termini concreti per avere certezze.

  Fabio RAINIERI (LNP) sottolinea che il Governo è apparso molto assente di fronte ai danni subiti dal comparto agroalimentare, che solo per la produzione di parmigiano reggiano e grana padano hanno compromesso circa un terzo della produzione. In generale, in questa prima fase è stata avvertita soprattutto la presenza del volontariato.
  Osserva poi che, anche se il tempo disponibile è scarso, la Commissione dovrebbe svolgere audizioni sull'argomento, visto anche che altre Commissioni lo hanno fatto.
  Premesso che sarà difficile ripartire per l'economia dei territori colpiti, sottolinea che occorre un serio impegno a tal fine. Preannuncia a tale proposito che la Lega formulerà specifiche proposte per sostenere la ripresa delle zone terremotate, come l'istituzione di una zona franca. Preannuncia altresì la presentazione di un'interrogazione a risposta immediata per chiedere l'istituzione di commissioni tecniche per verificare l'agibilità delle strutture, rilevando che si stanno attribuendo ai sindaci responsabilità che ad essi non competono.

  Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD) ritiene che il riavvio delle attività da parte delle aziende non deve indurre a ritenere che tutto si possa avviare alla normalità. Occorre invece sollecitare l'approvazione del provvedimento perché la situazione diventa invece più difficile e la ripresa vera si allontana sempre di più.Pag. 164
  Ritiene quindi necessario procedere all'audizione del ministro delle politiche agricole alimentari e forestali al fine di conoscere gli intendimenti del Governo e poter operare concretamente al fine di incentivare la ripresa delle zone disastrate dal sisma, obiettivo che richiede un concorso di volontà e di impegni. Confida dunque che tutti i gruppi collaborino in tale direzione.

  Luca BELLOTTI (PdL) propone di anticipare il pagamento dei contributi derivanti dalla politica agricola comune, relativamente alle zone interessate dal sisma, stante l'attuale difficile situazione finanziaria del paese. Fa inoltre presente il ritardo burocratico che ha riguardato il mondo agricolo, privo anche della modulistica necessaria per effettuare il rilievo dei danni, come ha avuto modo di rappresentare per le vie brevi al sottosegretario per le politiche agricole alimentari e forestali. Ritiene opportuno pertanto fornire agli aventi diritto gli strumenti per far fronte ai danni subiti. Ritiene infine necessario essere puntuali nell'informazione al fine di evitare la creazione di aspettative eccessive.

  Teresio DELFINO (UdCpTP), nell'esprimere condivisione rispetto al contenuto della relazione, osserva che rimane insoluto, allo stato, il problema dell'accertamento delle disponibilità finanziarie dalle quali lo Stato potrebbe attingere per erogare aiuti alle popolazioni colpite dal sisma.
  Per quanto riguarda le audizioni, qualora il proposito fosse quello di dare una testimonianza di vicinanza e condivisione alle popolazioni e alle aziende colpite, ritiene si tratti di una iniziativa estremamente condivisibile. Anzi avrebbe auspicato un maggior coinvolgimento, anche sul posto, della Commissione stessa.
  Infine, condivide la proposta di ascoltare il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali in audizione, ma, visti anche i numerosi argomenti sui quali vi è il desiderio di una interlocuzione con il Ministro, ritiene che non si debba esaurire il confronto alla sola drammatica vicenda del sisma.

  Viviana BECCALOSSI (PdL), relatore, ritiene che l'obiettivo della Commissione dovrebbe essere quello di modificare il decreto-legge per renderlo più aderente alle esigenze del territorio, visto anche che si conviene sul fatto che il settore più colpito dal sisma è quello agroalimentare. Osserva peraltro che vi è diffusa consapevolezza sulla inadeguatezza delle risorse disponibili e pertanto, anche ai fini del parere, occorrerebbe sottolineare che le misure finora adottate devono intendersi come i primi tra gli interventi che si rendono necessari.
  Ricorda inoltre di aver già acquisito le osservazioni e le proposte di alcune organizzazioni agricole, ma ritiene comunque utile proseguire negli approfondimenti, anche al fine di raggiungere eventuali intese per la presentazione di emendamenti largamente condivisi presso la Commissione di merito.
  Per quanto riguarda le audizioni, ritiene necessario ascoltare il Ministro, i rappresentanti delle organizzazioni agricole, gli assessori all'agricoltura delle regioni interessate e le rappresentanze delle produzioni a denominazione di origine (in particolare parmigiano reggiano, grana padano e aceto balsamico). Da ultimo, sollecita la massima attenzione in tema di strutture idriche, gravemente danneggiate dal sisma, proponendo di ascoltare anche le rappresentanze dei consorzi di bonifica.

  Giuseppina SERVODIO (PD), nell'apprezzare la relazione introduttiva, osserva che il provvedimento non può essere onnicomprensivo perché, rispetto ad eventi tanto drammatici come il sisma, che necessita di verifiche su edifici, strutture, infrastrutture e altro, gli interventi non possono che essere declinati a livello territoriale. In ogni caso, ritiene che non si debba assolutamente dare l'impressione di allungare i tempi dell'intervento; anzi, si dovrebbe compiere uno sforzo per dare certezze non solo rispetto alla tempistica, ma anche relativamente all'impegno finanziario e alla possibilità che vi siano ulteriori interventi quando i danni del sisma saranno stati effettivamente calcolati. Sarebbe Pag. 165opportuno infatti dare un grande segnale di attenzione alle popolazioni che hanno bisogno di sapere su cosa possono contare.

  Giovanna NEGRO (LNP) fa presente che anche alcune province venete sono state toccate dal sisma e si registrano danni.

  Angelo ZUCCHI (PD), manifestando apprezzamento per l'obiettivo dichiarato dalla relatrice di raggiungere una posizione ampiamente condivisa, osserva che le organizzazioni di categoria hanno già avuto la possibilità di esprimere la loro posizione e le loro richieste, sia attraverso i contatti a livello politico, sia attraverso apposita audizione dinanzi alle Commissioni VIII e X. Manca invece una verifica sul fronte delle risposte alle esigenze rappresentate, che potrebbe avvenire con l'audizione del Ministro e degli assessori regionali.

  Viviana BECCALOSSI (PdL), relatore, ritiene opportuno procedere al più presto alle audizioni, soprattutto per quelle delle regioni e del ministro.

  Paolo RUSSO, presidente, manifestando apprezzamento per la straordinaria sensibilità dei colleghi, sottolinea l'opportunità che la Commissione si esprima in tempi brevi e possibilmente prima che sia fissato il termine per gli emendamenti presso la Commissione di merito. Conseguentemente, le audizioni richieste, compresa quella del Ministro, dovrebbero svolgersi entro questa settimana. Assicura pertanto che si attiverà in tal senso.

  Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita.
C. 5256 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alla XI Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del disegno di legge.

  Giuseppina SERVODIO (PD), relatore, sottolinea che la riforma del mercato del lavoro proposta dal Governo ha un'importanza strategica, anche in ragione dell'evolversi degli scenari economici internazionali che sembrano, anche oggi, inviare nuovi segnali preoccupanti sulla tenuta del sistema monetario e finanziario europeo. Risulta ancora più urgente assumere iniziative capaci di uscire dalla crisi in atto e la riforma del mercato del lavoro rappresenta in tal senso un tassello importantissimo, in quanto dovrebbe accrescere l'attrattività del Paese nei confronti dei capitali e degli investimenti esteri nonché la competitività del sistema produttivo italiano.
  Il disegno di legge governativo di riforma del mercato del lavoro è stato presentato al Senato il 5 aprile 2012 (S. 3249) e, come evidenziato nel Documento di economia e finanza 2012, si colloca nell'ambito della Strategia per la crescita e l'occupazione «Europa 2020», che ha tra gli obiettivi principali quello di portare al 75 per cento il tasso di occupazione per la popolazione di età compresa tra 20 e 64 anni, anche mediante una maggiore partecipazione dei giovani, delle donne, dei lavoratori più anziani e di quelli poco qualificati e una migliore integrazione dei migranti nella popolazione attiva. Secondo gli ultimi dati Eurostat, diffusi il 29 marzo 2012 e riferiti al 2010, il tasso di occupazione ha raggiunto il 68,6 per cento nell'Unione a 27 e il 68,4 per cento nell'Eurozona; i Paesi con le migliori performance risultano essere la Svezia (78,7 per cento), i Paesi Bassi (76,8 per cento) e la Danimarca (76,1 per cento). Per quanto riguarda i Paesi di maggiori dimensioni economiche e demografiche, nel Regno Unito si è registrato un tasso del 73,6 per cento di occupati, in Germania del 74,9 per cento, in Francia del 69,1 per cento, in Spagna del 62,5 per cento, in Italia del 61,1 per cento (soltanto Ungheria e Malta registrano una percentuale più bassa). Gli Stati membri sono chiamati a stabilire le misure per il conseguimento degli obiettivi Pag. 166della Strategia Europa 2020 all'interno dei programmi nazionali di riforma da presentare nell'ambito della procedura del semestre europeo.
  Il progetto di riforma in esame rappresenta, quindi, un'azione importante, se non decisiva, per avviare quelle riforme strutturali di cui il Paese ha bisogno per far ripartire l'economia interna e per raccordarsi in modo omogeneo con i mercati degli altri paesi dell'area euro. In particolare, il provvedimento in esame, attraverso la razionalizzazione delle tipologie contrattuali, la ridistribuzione delle tutele dell'impiego, la revisione degli strumenti di tutela del reddito, nonché l'ammodernamento delle politiche attive del lavoro e del ruolo dei servizi per l'impiego, dovrebbe agevolare l'incontro tra domanda ed offerta di lavoro.
  Pertanto, a suo giudizio, occorre far bene, ma fare presto. Il Paese deve arrivare alle nuove scadenze europee di fine giugno con la riforma del lavoro approvata.
  Per quanto riguarda le principali novità recate dal provvedimento, come modificato nel corso dell'esame al Senato, si sofferma quindi, in particolare, sulle riforme riguardanti il mercato del lavoro agricolo, riservandosi di meglio approfondire quanto emerso nel corso delle audizioni informali delle organizzazioni agricole, ascoltate nella mattinata odierna dalla Commissione Lavoro. Osserva in proposito che, purtroppo, le stesse organizzazioni agricole non hanno potuto partecipare al tavolo di confronto tra il Governo e le parti sociali nonostante l'occupazione dipendente del settore rappresenti una quota considerevole del mercato del lavoro, sia in termini quantitativi che qualitativi. Il mancato coinvolgimento potrebbe derivare dal fatto che il mondo del lavoro agricolo presenta caratteristiche peculiari in quanto gli organismi sindacali rappresentano sia la parte datoriale che quella dipendente, in una eterogeneità di figure professionali che vanno dall'imprenditore agricolo al coltivatore diretto fino alle cooperative. Deve, comunque, sottolineare che il Ministro Fornero si è mostrata particolarmente sensibile alle richieste provenienti dal mondo agricolo, tanto che larga parte del confronto politico svoltosi presso l'altro ramo del Parlamento ha interessato, tra l'altro, la disciplina del lavoro accessorio in agricoltura.
  Nell'ambito di una razionalizzazione delle tipologie contrattuali esistenti, il contratto a tempo indeterminato viene configurato quale contratto prevalente, disincentivando il ricorso ai contratti a tempo determinato. Nel corso delle audizioni di oggi, le organizzazioni agricole hanno precisato che per le caratteristiche organizzative del lavoro agricolo, che risentono delle condizioni climatiche e sono legate alla stagionalità dei prodotti, il part-time verticale non risulta uno strumento efficace e di facile applicazione.
  L'apprendistato viene delineato quale contratto tipico per l'accesso al mercato del lavoro (nonché per l'instaurazione di rapporti a tempo indeterminato), ampliandone le possibilità di utilizzo (si innalza il rapporto tra apprendisti e lavoratori qualificati dall'attuale 1 a 1 a 3 a 2) e valorizzandone il ruolo formativo.
  Viene, inoltre, effettuata una ridistribuzione delle tutele dell'impiego, da un lato contrastando l'uso improprio degli elementi di flessibilità relativi a talune tipologie contrattuali, dall'altro adeguando la disciplina dei licenziamenti, collettivi ed individuali. Con riferimento ai licenziamenti individuali, in particolare, si interviene operando importanti modifiche all'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori (che reca la cosiddetta tutela reale, consistente nella reintegrazione nel posto di lavoro). Più specificamente, lasciando inalterata la disciplina dei licenziamenti discriminatori (ove si applica sempre la reintegrazione), si modifica il regime dei licenziamenti disciplinari (mancanza di giustificato motivo soggettivo) e dei licenziamenti economici (mancanza di giustificato motivo oggettivo): queste ultime due fattispecie presentano un regime sanzionatorio differenziato a seconda della gravità dei casi in cui sia accertata l'illegittimità del licenziamento, il quale si concretizza Pag. 167nella reintegrazione (casi più gravi) o nel pagamento di un'indennità risarcitoria (casi meno gravi). Infine, viene introdotto uno specifico rito per le controversie giudiziali aventi ad oggetto l'impugnativa dei licenziamenti.
  Il provvedimento introduce, poi, un'ampia revisione degli strumenti di tutela del reddito, in primo luogo attraverso la creazione di un unico ammortizzatore sociale (ASpI – Assicurazione sociale per l'impiego) in cui confluiscono l'indennità di mobilità e l'indennità di disoccupazione (ad eccezione di quella relativa agli operai agricoli). Il nuovo ammortizzatore amplia sia il campo soggettivo dei beneficiari, sia i trattamenti: in particolare, oltre all'estensione a categorie prima escluse (principalmente apprendisti), fornisce una copertura assicurativa per i soggetti che entrano nella prima volta nel mercato del lavoro (principalmente giovani) e per i soggetti che registrano brevi esperienze di lavoro. Viene, quindi, introdotta una cornice giuridica per l'istituzione di fondi di solidarietà settoriali.
  L'articolo 2, commi 20-24, prevede che a decorrere dal 1o gennaio 2013 ai lavoratori che non possano far valere i requisiti ordinari per l'ASpI può essere concessa, in presenza di almeno 13 settimane di contribuzione di attività lavorativa negli ultimi dodici mesi, una indennità di importo pari a quello previsto per l'ASpI (cosiddetta miniAspi).Tale indennità viene corrisposta (mensilmente) per un numero di settimane pari alla metà delle settimane di contribuzione che si possono far vale nell'ultimo anno, detratti i periodi di indennità eventualmente fruiti. Dal punto di vista delle caratteristiche della nuova prestazione si deve evidenziare il sostanziale raddoppio dell'indennità giornaliera (attualmente pari al 35 per cento per i primi 120 giorni e al 40 per cento per i giorni successivi), compensata dal dimezzamento della durata riconosciuta. Tale meccanismo comporta, tuttavia, un corrispondente dimezzamento dei periodi di contribuzione figurativa (e per assegni al nucleo familiare) con risparmi per le finanze pubbliche, ma con inevitabili conseguenze negative sulla posizione previdenziale per detti lavoratori.
  L'articolo 2, comma 68, estende, dal 1o gennaio 2013, gli incrementi delle aliquote contributive pensionistiche e di quelle di computo, concernenti gli iscritti alla gestione dei coltivatori diretti, mezzadri e coloni dell'INPS, posti in essere dall'articolo 24, comma 23, del decreto-legge n. 201 del 2011, agli imprenditori agricoli professionali. L'attuale cassa integrazione ordinaria viene confermata, mentre vengono apportate modifiche alla disciplina della cassa integrazione straordinaria. Infine, si prevede la creazione di un nuovo strumento di sostegno del reddito per i lavoratori ultracinquantenni. Sono, poi, introdotte disposizioni innovative in merito alle politiche attive del lavoro e al ruolo dei servizi per l'impiego (per i quali vengono individuati livelli essenziali di servizio omogenei su tutto il territorio nazionale). Si prevedono poi incentivi per accrescere la partecipazione delle donne al mercato del lavoro (con l'introduzione di norme di contrasto alle cosiddette dimissioni «in bianco» e di misure per il sostegno della genitorialità) e per il sostegno dei lavoratori anziani.
  Il Senato ha approvato, in prima lettura, il disegno di legge il 31 maggio 2012, apportandovi una serie di modifiche. Le modifiche sono il frutto di emendamenti approvati nel corso dell'esame in sede referente in Commissione. Successivamente, in avvio dell'esame in Assemblea, il Governo ha posto la questione di fiducia su quattro emendamenti interamente sostitutivi del testo licenziato dalla Commissione, confermandone i contenuti sostanziali (marginali modifiche hanno riguardato aspetti formali).
  Per quanto riguarda il contratto a tempo determinato, è stata portata da 6 a 12 mesi la durata massima del primo contratto a tempo indeterminato stipulabile senza causale e inserita una ulteriore ipotesi di assenza di causalità operante nei casi, previsti dalla contrattazione collettiva (a livello interconfederale o di categoria ovvero, in via delegata, ai livelli Pag. 168decentrati), in cui l'assunzione avvenga nell'ambito di particolari processi produttivi. Le modifiche in esame risultano particolarmente interessanti per il mondo agricolo in quanto orientate ad eliminare una serie di vincoli burocratici, vissuti come eccessivamente restrittivi dalle aziende agricole.
  In materia di apprendistato, è stato stabilito che il rapporto apprendisti/professionisti non può superare il 100 per cento per aziende che occupano lavoratori inferiori a 10 unità (resta invece fermo il rapporto 3 a 2 per le aziende di dimensioni maggiori).
  Per quanto riguarda il lavoro intermittente (lavoro a chiamata), è stata prevista la possibilità di stipulare il contratto con lavoratori over 55 anni e under 24 (ma in questo caso la prestazione lavorativa deve essere svolta entro i 25 anni).
  Per quanto attiene ai collaboratori a progetto, è stato introdotto il cosiddetto salario di base, per cui il cui compenso non potrà essere inferiore ai minimi stabiliti per ciascun settore professionale. In assenza di contrattazione collettiva specifica, il compenso non potrà essere inferiore alle retribuzioni minime previste dai contratti collettivi nazionali di categoria. È stata rafforzata, inoltre, l'indennità di disoccupazione una tantum (in via sperimentale per un triennio, 6.000 euro per almeno 6 mesi di lavoro in un anno); a tal fine è stata prevista un'ulteriore integrazione di risorse per a 60 milioni.
  Con riferimento alle norme volte a contenere il fenomeno delle cosiddette «false partite IVA», è stato precisato l'ambito di operatività della presunzione che porta a ritenere, salvo prova contraria a carico del committente, l'esistenza di un rapporto di lavoro subordinato, salvaguardando le situazioni caratterizzate da effettiva professionalità e redditività adeguata.
  Si interviene poi sulla disciplina dell'associazione in partecipazione con apporto di lavoro; essa attribuisce all'associato una partecipazione agli utili della sua impresa o di uno o più affari verso il corrispettivo di un determinato apporto. La riforma prevede che qualora il conferimento dell'associato consista anche in una prestazione di lavoro, il numero degli associati impegnati in una medesima attività non può essere superiore a tre, indipendentemente dal numero degli associanti, «con l'unica eccezione in cui gli associati siano legati da rapporto coniugale, di parentela entro il terzo grado o di affinità entro il secondo». Inoltre, i rapporti di associazione in partecipazione con apporto di lavoro, instaurati o attuati senza che vi sia stata un'effettiva partecipazione dell'associato agli utili dell'impresa o dell'affare, ovvero senza consegna del rendiconto si presumono, salva prova contraria, rapporti di lavoro subordinato a tempo indeterminato. Nel corso dell'esame al Senato si è introdotta una norma orientata ad applicare agli associati in partecipazione i medesimi indicatori di «falsa autonomia» introdotti per i titolari di partita IVA. È stata, inoltre, introdotta una norma finalizzata a salvaguardare l'esperienza cooperativa del settore agricolo sardo consentendo la prosecuzione, fino alla loro cessazione, dei contratti in essere che, alla data di entrata in vigore della legge, siano stati certificati.
  Per quanto riguarda il lavoro accessorio, ricorda che la possibilità di utilizzare i voucher nel settore agricolo è stata in origine introdotta dal decreto legislativo n. 276 del 2003, che successivamente è stato modificato dal Governo Prodi e dal Governo Berlusconi. Tale misura ha da sempre destato valutazioni contrastanti tra chi sottolineava il rischio di una destrutturazione delle tutele e chi poneva l'accento sull'utilità anche di tale strumento sia per le esigenze delle imprese, costrette a confrontarsi con il lavoro stagionale, sia per l'emersione del lavoro irregolare. Dall'indagine conoscitiva svolta dalla Commissione sui fenomeni di illegalità in agricoltura è emerso come il voucher non abbia avuto una ricaduta omogenea su tutto il territorio nazionale ed abbia registrato punte di applicazione positive nel Centro Nord. Dai pochi dati a disposizione emerge, inoltre, che l'istituto non ha determinato una significativa riduzione dei Pag. 169contratti di lavoro ordinari e non ha incentivato quei paventati effetti di sfruttamento del lavoro in agricoltura. Con riferimento al testo del provvedimento, ricorda che il Senato ha approvato un emendamento con il quale è stata ripristinata la possibilità di un suo utilizzo nel settore commerciale, mentre nel settore agricolo è stato previsto che il ricorso ai voucher potrà essere libero al di sotto di 7 mila euro di fatturato, mentre sopra tale soglia sarà consentito solo per i pensionati e studenti sotto i 25 anni, se regolarmente iscritti a un ciclo di studi di ogni ordine e grado ovvero ad un ciclo di studi universitari. Superando le tensioni che si erano originariamente determinate su tale riforma, la normativa vigente viene, quindi, sostanzialmente confermata con alcune limitazioni: si escludono le casalinghe dal novero dei soggetti abilitati; si specifica che le attività agricole svolte a favore dei soggetti di cui all'articolo 34, comma 6, del decreto del decreto del Presidente della Repubblica n. 633 del 1972 (ossia produttori agricoli con volume d'affari annuo non superiore a 7.000 euro) non possono comunque essere svolte da soggetti iscritti l'anno precedente negli elenchi anagrafici dei lavoratori agricoli. Il valore orario del voucher, infine, è stato rimesso a un decreto del Ministero del lavoro.
  Per i tirocini formativi e di orientamento è stata esclusa l'ipotesi della delega legislativa, ma il ruolo delle regioni è stato rafforzato con la previsione di un accordo per la definizione di linee guida condivise tra Stato e regioni in sede di Conferenza unificata. È stata previsto, inoltre, l'obbligo di corrispondere una congrua indennità agli stagisti.
  Al fine di contenere la discrezionalità in fase applicativa, è stato previsto che l'eventuale reintegro a seguito di licenziamento disciplinare illegittimo sarà deciso dal giudice verificando se il fatto rientri tra le condotte punibili con una sanzione conservativa sulla base delle previsioni dei contratti collettivi e dei codici disciplinari (e non anche delle previsioni di legge, come inizialmente previsto).
  Per quanto concerne l'ASpI, è stato previsto, in particolare, che, in via sperimentale fino al 2015, il lavoratore potrà incassare l'indennità in un'unica soluzione al fine di avviare un'attività di lavoro autonomo o imprenditoriale.
  È stata esclusa, inoltre, la corresponsione di prestazioni di sostegno al reddito e di trattamenti previdenziali in caso di condanna per reati terroristici, per mafia e strage.
  È stata, inoltre, introdotta una norma a tutela dei lavoratori atipici che modifica a loro favore la disciplina del Fondo di solidarietà per i mutui per l'acquisto della prima casa.
  È stata poi espunta la soppressione della gratuità del ticket per i disoccupati e loro familiari, mentre sono state rafforzate le norme procedurali contro le cosiddette dimissioni in bianco. Sono state modificate le norme sul sostegno alla genitorialità prevedendo l'obbligo di astensione di 1 giorno per il padre e la facoltà di astenersi per altri 2 giorni in accordo con la madre e in sua sostituzione.
  Per quanto riguarda l'apprendimento permanente e la certificazione degli apprendimenti non formali e informali, è stata ridefinita la platea degli enti autorizzati alla certificazione.
  Infine, è stata conferita una delega al Governo in materia di informazione e consultazione dei lavoratori, nonché per la definizione di misure per la democrazia economica.
  Segnala, infine, che sarebbe opportuno, anche sulla base di ciò che è emerso nel dibattito svoltosi nella Commissione Lavoro e durante l'audizione delle organizzazione agricole, immaginare di prevedere forme di facilitazione all'adesione dei fondi interprofessionali per la formazione continua, di cui ai commi 4-13 dell'articolo 3 (Fondi di solidarietà bilaterali), da parte delle aziende del settore primario.

  Paolo RUSSO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.

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SEDE REFERENTE

  Martedì 19 giugno 2012. — Presidenza del presidente Paolo RUSSO.

  La seduta comincia alle 15.

Rilancio del comparto ippico per la tutela delle razze equine.
C. 5133 Brandolini, C. 5182 Marinello e C. 5196 Faenzi.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame della proposta di legge, rinviato nella seduta del 24 aprile 2012.

  Paolo RUSSO, presidente e relatore, avverte che sono state successivamente assegnate alla Commissione le proposte di legge C. 5182 Marinello e C. 5196 Faenzi, che, vertendo sulla stessa materia dell'altra proposta di cui è già iniziato l'esame, sono state abbinate ai sensi dell'articolo 77 del regolamento.

  Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia infine il seguito dell'esame ad altra seduta.

Interventi per il settore ittico.
C. 2236 Oliverio, C. 2874 Nastri, C. 5110 Delfino, C. 5129 Di Giuseppe e C. 5192 Catanoso.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame delle proposte di legge, rinviato nella seduta del 22 maggio 2012.

  Paolo RUSSO, presidente, nel ricordare che l'esame delle proposte di legge sta proseguendo in sede di Comitato ristretto, avverte che, successivamente alla nomina di questo, è stata assegnata alla Commissione la proposta di legge Paolo Russo C. 5199, recante «Modifica all'articolo 22 del decreto legislativo 9 gennaio 2012, n. 4, in materia di vigilanza e controllo sulle attività di pesca». Poiché tale proposta verte su materia analoga a quella oggetto delle altre di cui è già iniziato l'esame, propone di procedere all'abbinamento ai sensi dell'articolo 77 del regolamento.

  La Commissione concorda.

  Paolo RUSSO, presidente, rinvia infine il seguito dell'esame ad altra seduta.

Sui lavori della Commissione.

  Luciano AGOSTINI (PD) chiede che la Commissione proceda all'audizione di rappresentanti del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, per conoscerne gli orientamenti in merito al fermo pesca per l'anno in corso.

  Paolo RUSSO, presidente, ricorda che la Commissione ha appena convenuto di procedere nei prossimi giorni all'audizione del Ministro in relazione ai provvedimenti per il sostegno al comparto agroalimentare nelle zone terremotate. Se il Ministro assicurerà la sua presenza, si potrebbe valutare la possibilità di estendere l'audizione anche a diverse altre questioni sulle quali la Commissione ha manifestato l'esigenza di un confronto con il Governo. Si potrebbe altresì prevedere una seduta di interrogazioni a risposta immediata. In ogni caso, sottoporrà la questione all'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, convocato per domani.

  La seduta termina alle 15.10.