CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 30 maggio 2012
658.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
COMUNICATO

TESTO AGGIORNATO AL 5 GIUGNO 2012

Pag. 155

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 30 maggio 2012. — Presidenza del presidente Giuseppe PALUMBO.

  La seduta comincia alle 9.40.

Norme in materia di bevande analcoliche a base di frutta.
Testo unificato C. 4108 D'Ippolito Vitale e abb.
(Parere alla XIII Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 29 maggio 2012.

  Paola BINETTI (UdCpTP), pur esprimendo apprezzamento per la proposta di legge in esame, fa notare come per realizzare effettivamente l'obiettivo dell'educazione alimentare occorra agire nell'ambito di un disegno complessivo alternativo, in cui vengano predisposte adeguate garanzie anche in relazione alle fasi della raccolta della frutta e della preparazione delle bevande analcoliche a base di frutta. Questi due passaggi sono, a suo avviso, indispensabili per poter promuovere effettivamente il discorso della formazione nel settore dell'alimentazione.

  Carmine Santo PATARINO (FLpTP) condivide l'osservazione fatta dall'onorevole Binetti a proposito dell'attenzione che dovrebbe essere prestata innanzitutto nella fase della produzione. Rileva, infatti, che, al fine di eliminare abitudini alimentari sbagliate, specialmente da parte dei bambini, occorrerebbe una vera e propria rivoluzione culturale, che tuttavia non è realizzabile se non si assicura che nella fase della composizione delle bevande venga utilizzata realmente la frutta.

  Giovanni Mario Salvino BURTONE (PD) condivide le finalità del provvedimento in esame, soprattutto nelle parti in cui prevede l'aumento della percentuale di frutta che devono contenere le bevande, nonché il potenziamento dei controlli antifrode. Per quanto concerne poi la disposizione dell'articolo 6, che istituisce il logo nazionale per le bevande analcoliche a base di frutta, fa notare che sarebbe opportuno se il logo desse conto, oltre che della provenienza italiana, anche della provenienza regionale della frutta utilizzata.

  Carla CASTELLANI (PdL), mostrando apprezzamento per il provvedimento in titolo, laddove prescrive che nella composizione delle bevande analcoliche a base di frutta ci sia realmente la frutta, osserva che sarebbe tuttavia opportuno prevedere delle vere e proprie campagne di informazione in materia di educazione alimentare, da attivare soprattutto nella scuole stante il grave problema dell'obesità infantile, connesso all'alimentazione eccessiva e allo scarsa attività motoria. Osserva quindi che, attraverso l'implementazione del settore del nutrizionismo, si possono ottenere risultati importanti nella prevenzione di determinate patologie.

  Luciana PEDOTO (PD), relatore, esprimendo soddisfazione per l'ampio dibattito sviluppatosi, fa tuttavia notare come alcuni dei rilievi formulati, pur se indubbiamente interessanti e ben articolati, esulino dal contenuto della proposta di legge in oggetto nonché dalle competenze della XII Commissione. Propone, pertanto, di esprimere un parere favorevole che rechi in premessa quei rilievi ritenuti più attinenti rispetto al testo della provvedimento (vedi allegato 1).

  La Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore.

  La seduta termina alle 10.05.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Mercoledì 30 maggio 2012. — Presidenza del presidente Giuseppe PALUMBO.

  La seduta comincia alle 10.05.

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Programma di lavoro della Commissione europea per il 2012.
COM(2011)777 def.

Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea relativa all'anno 2012.
Doc. LXXXVII-bis, n. 2.

(Parere alla XIV Commissione).
(Rinvio del seguito dell'esame congiunto).

  La Commissione prosegue l'esame congiunto dei provvedimenti in titolo, rinviato nella seduta del 29 maggio 2012.

  Anna Margherita MIOTTO (PD), relatore, propone di rinviare ad una seduta successiva la deliberazione del parere di competenza in quanto nella Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea relativa all'anno 2012 vi sono alcuni aspetti che meritano particolare approfondimento. Si tratta, in particolare, dei capitoli concernenti la lotta alla povertà, il cosiddetto «pacchetto farmaceutico» e la sicurezza alimentare, con specifico riferimento alla revisione dell'ispezione delle carni. Ribadisce pertanto la propria disponibilità a valutare osservazioni e proposte, su questi e su altri punti della suddetta Relazione, ai fini della predisposizione del parere da trasmettere alla XIV Commissione.

  La Commissione concorda con la proposta di rinvio formulata dal relatore.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 10.10.

RISOLUZIONI

  Mercoledì 30 maggio 2012. — Presidenza del presidente Giuseppe PALUMBO. — Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Cecilia Guerra.

  La seduta comincia alle 10.10.

7-00820 Murer: Iniziative a tutela delle donne vittime di violenza.
7-00862 Farina Coscioni: Iniziative a tutela delle donne vittime di violenza.
7-00865 Laura Molteni: Iniziative a tutela delle donne vittime di violenza.
7-00868 Binetti: Iniziative a tutela delle donne vittime di violenza.
7-00869 Barani: Iniziative a tutela delle donne vittime di violenza.
7-00873 Palagiano: Iniziative a tutela delle donne vittime di violenza.
(Seguito della discussione congiunta e rinvio).

  La Commissione prosegue la discussione congiunta delle risoluzioni in oggetto, rinviata nella seduta del 23 maggio 2012.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, avverte sono state presentate le risoluzioni n. 7-00868 Binetti, n. 7-00869 Barani e n. 7-00873 Palagiano, vertenti sulla medesima materia delle risoluzioni in oggetto, di cui già è iniziata la discussione. Pertanto tutte risoluzioni presentate saranno discusse congiuntamente.
  Ricorda, poi, che l'onorevole Binetti ha già illustrato la sua risoluzione nella precedente seduta.

  Antonio PALAGIANO (IdV), intervenendo per illustrare la risoluzione di cui è primo firmatario, fa notare come, nonostante si discuta tanto di violenza sulle donne, concretamente non vengono poste in essere azioni tese a contrastarla. In particolare, ritiene che, accanto all'inasprimento delle pene, andrebbe svolta un'efficace azione di prevenzione e di sensibilizzazione al tema. In questo senso fa notare come, tuttavia, le risorse impiegate siano del tutto insufficienti, dal momento che non è più stato finanziato il Pag. 157fondo per interventi contro la violenza alle donne, istituito dall'articolo 2, comma 463, della legge n. 244 del 2007 (legge finanziaria per il 2008) quando era in carica il Governo Prodi II.
  Auspica, quindi, che il Governo in carica consideri il drammatico problema della violenza su tutte le donne, a prescindere dal fatto che esse siano o meno cittadine italiane, alla stregua di una priorità, osservando che, a suo avviso, il livello di civiltà di un Paese si valuta proprio dalla presa in considerazione di problemi come quello in questione.

  Delia MURER (PD) annuncia di aver predisposto una proposta di testo unificato delle risoluzioni presentate in cui ha cercato di recepire le varie istanze, consapevole dell'importanza di addivenire ad un testo unitario (vedi allegato 2). Procede, dunque, all'illustrazione di tale proposta, soffermandosi in particolare sulla parte recante gli impegni rivolti al Governo e chiedendo altresì ai colleghi di formulare eventuali osservazioni e proposte di riformulazione.

  Il sottosegretario Cecilia GUERRA, dopo aver ribadito la grande attenzione che il Governo rivolge al tema della violenza sulle donne, dichiara che non vi sono, in via generale, particolari problemi da parte del Governo a recepire gli impegni contenuti nella proposta di testo unificato predisposta dall'onorevole Murer. Con riferimento a quest'ultima segnala tuttavia due punti che, a suo avviso, andrebbero rivisti: il primo concerne il secondo degli impegni contenuti nel testo, che prevede l'istituzione di un Osservatorio nazionale sulla violenza di genere che monitori gli episodi di violenza e renda più incisive le misure di contrasto. A questo proposito, rileva l'inopportunità di istituire ulteriori organismi collegiali dal momento che esistono già delle strutture come l'Osservatorio nazionale per lo stalking alle quali, evidentemente, potrebbero essere attribuite anche le competenze in materia di contrasto al fenomeno della violenza sulle donne.
  Il secondo punto riguarda l'impegno rivolto al Governo affinché individui tutte le risorse finanziarie atte a ripristinare la dotazione del fondo contro la violenza sulle donne: a suo avviso, dovrebbe essere riformulato nel senso di renderlo meno vincolante per il Governo, considerata la scarsità di risorse finanziarie disponibili.
  Per quanto attiene, invece, all'impegno concernente la promozione di un piano formativo uniforme su tutto il territorio nazionale, ritiene che esso non sia problematico in quanto, nonostante si tratti di una materia di competenza regionale, il Governo può tuttavia svolgere un effettivo ruolo di coordinamento.

  Sabina FABI (LNP), condividendo il rilievo critico formulato dal sottosegretario Guerra circa l'istituzione dell'Osservatorio nazionale sulla violenza di genere, ravvisa altresì l'opportunità di recepire nella proposta di testo unificato alcuni punti contenuti nella risoluzione di cui è prima firmataria l'onorevole Laura Molteni. Uno di essi è costituito dall'ottavo capoverso della premessa laddove si richiama la necessità di fare riferimento, per affrontare il problema della violenza contro le donne, alla risoluzione del Parlamento europeo approvata nel marzo 2010 nella quale viene proposto un nuovo approccio politico globale contro la violenza di genere. Gli altri due punti sono costituiti dal secondo e dal terzo impegno rivolti al Governo, concernenti, il primo, la promozione, insieme alle regioni, di programmi integrati in ambito sociale e sanitario atti a fornire una risposta effettiva agli stati di disagio psico-sociale delle donne causati da violenza mediante la sensibilizzazione di tutti gli operatori sanitari ospedalieri e territoriali che entrano in contatto con la donna-vittima, anche attraverso il ricorso a forme di consulenza informatica che utilizzino la rete quale strumento di rilevazione delle situazioni a rischio e di sostegno psicologico a carattere continuativo; il secondo impegno concerne la promozione della formazione specifica del personale dei pronto soccorso ospedalieri che devono affrontare la presa in carico Pag. 158della vittima di violenza sessuale e domestica, nonché la diffusione di materiale informativo presso i pronto soccorso stessi, affinché le vittime possano conoscere la rete di assistenza di cui possono beneficiare anche successivamente all'uscita dall'emergenza sanitaria.

  Gero GRASSI (PD), mostrando apprezzamento per la proposta di testo unificato predisposta dall'onorevole Murer, ritiene che a suo avviso andrebbe rafforzata la rilevanza dell'educazione e della prevenzione attraverso la promozione di campagne informative da svolgere nelle scuole.

  Antonio PALAGIANO (IdV) ritiene che la proposta di testo unificato predisposta dall'onorevole Murer sia condivisibile nei suoi contenuti, con l'unica eccezione dell'uso della parola straniera «triage» in luogo dell'italiana «codice di smistamento».

  Paola BINETTI (UdCpTP), pur considerando la proposta in questione una buona base di partenza e condividendo altresì l'auspicio dell'onorevole Murer di addivenire ad una risoluzione unitaria, ritiene tuttavia che la predetta proposta debba meglio recepire alcune istanze che sono state formulate nelle risoluzioni presentate sul tema della violenza contro le donne.

  Mariella BOCCIARDO (PdL) chiede all'onorevole Murer di chiarire meglio la formulazione del quinto capoverso della premessa, in quanto non si comprende bene, a suo avviso, il fatto che esso si riferisce alla cosiddetta «violenza assistita» in ambito domestico di cui sono vittime i figli.

  Eugenia ROCCELLA (PdL) ritiene che il testo della risoluzione che la Commissione delibererà dovrebbe contenere un riferimento specifico alla situazione delle immigrate le quali, a causa di una cultura oggettivamente diversa, si trovano in una situazione particolare e, comunque, diversa da quella della generalità delle donne italiane.

  Ileana ARGENTIN (PD), condividendo il testo della proposta predisposta dall'onorevole Murer, ritiene che sarebbe tuttavia opportuno aggiungere un riferimento alle madri che, per varie ragioni quale, ad esempio, il fatto di avere figli disabili o tossicodipendenti, necessitano di una tutela psicologica particolare.

  Andrea SARUBBI (PD), richiamando l'intervento dell'onorevole Roccella, rileva che l'inserimento di un riferimento specifico alla situazione delle donne immigrate ha un senso solo se, al tempo stesso, vengono individuate le risorse volte a favorirne l'integrazione.

  Maria Antonietta FARINA COSCIONI (PD) ritiene che la risoluzione sulla violenza contro le donne debba riguardare tutte le donne, senza distinzioni. A suo avviso, quando si parla di misure tese a contrastare questo tipo di violenza, non ha alcun senso differenziare la posizione delle immigrate. Quest'ultima è stata, invece, presa in considerazione in altri provvedimenti che riguardavano aspetti specifici e legati al fatto di provenire da determinate aree geografiche, quale la legge n. 7 del 2006, recante disposizioni concernenti la prevenzione e il divieto delle pratiche di mutilazione genitale femminile.

  Donato Renato MOSELLA (Misto-ApI) rileva che il problema della violenza sulle donne andrebbe inquadrato nel contesto attuale dato dalla crisi della famiglia, da fenomeni di aggressività diffusa quale, ad esempio, il bullismo, dall'immigrazione non controllata. Se non si tiene conto della cornice, fatta spesso di degrado, di emarginazione, in cui si sviluppa la violenza contro le donne, non si riesce, a suo avviso, a comprendere la vera portata di questo grave problema.
  Ravvisa, pertanto, l'opportunità di articolare meglio e di rafforzare, nel senso indicato, la parte premissiva della proposta di testo unificato presentata dall'onorevole Murer.

  Gino BUCCHINO (PD), con riferimento alle considerazioni svolte dall'onorevole Pag. 159Roccella, fa notare che c’è stata tanta disattenzione sul tema dell'immigrazione da parte del Governo precedente. Ritiene preferibile che la risoluzione che la Commissione sta per adottare si riferisca alla violenza nei confronti di tutte le donne, senza differenziazioni. Ritiene opportuno, invece, che debbano essere meglio specificate le varie forme di violenza perché, accanto a quella fisica e sessuale, vi è anche la violenza psicologica che merita altrettanta considerazione, trattandosi di un fenomeno a sé stante, con una sua specificità.

  Carmelo PORCU (PdL) rileva che il problema della violenza sulle donne si inquadra nel più ampio contesto della violenza in generale, purtroppo sempre più diffusa nella nostra società: essa riguarda, in particolare, i soggetti più deboli come gli anziani.
  Fa altresì notare che occorre distinguere le diverse situazioni di fragilità in cui possono venire a trovarsi le donne, tra cui la povertà, la disabilità, la disoccupazione.
  Ritiene, inoltre, opportuno fare specifico riferimento alle donne immigrate, specialmente quelle provenienti da Paesi islamici, in quanto spesso portatrici di culture in cui la donna non ha gli stessi diritti dell'uomo.

  Livia TURCO (PD) fa notare che la peculiarità che contraddistingue la posizione delle donne immigrate è legata alla loro vulnerabilità sociale. Ritiene altresì che sul tema della violenza sulle donne è necessario predisporre delle politiche generali che tengano conto, come presupposto, di tutte le specificità, al di là del fatto di prevedere un riferimento esplicito alla situazione delle donne immigrate nel testo della risoluzione.

  Luciana PEDOTO (PD) condivide le considerazioni testé formulate dall'onorevole Turco, ritenendo che di tutte le specificità si terrà conto, evidentemente, nella fase dell'attuazione in cui – così come prevede uno degli impegni al Governo contenuti nella proposta di testo unificato – lo Stato e le regioni saranno chiamati a promuovere, ognuno per le proprie competenze, piano formativi e corsi di aggiornamento al fine di fare fronte al problema della violenza sulle donne.

  Eugenia ROCCELLA (PdL) osserva come nel corso del dibattito sia stato più volte richiamato il suo precedente intervento, in maniera strumentale e pretestuosa. Dopo aver fatto presente che nel corso della sua attività di sottosegretario presso il precedente Governo non ha mai compiuto alcuna discriminazione sulla base della provenienza delle persone, ribadisce l'opportunità di fare riferimento, nel testo della risoluzione che verrà approvata dalla Commissione, alla situazione delle donne immigrate in quanto avente una sua specificità, che sarebbe inutile negare.

  Paola BINETTI (UdCpTP) rinnova l'invito già rivolto all'onorevole Murer, a tenere conto, nella riformulazione della proposta di testo unificato predisposta, della varie posizioni emerse nel corso del dibattito nonché delle istanze rappresentate attraverso le risoluzioni presentate sul tema della violenza contro le donne. Condivide, in particolare, le osservazioni fatte dall'onorevole Mosella, a proposito dell'opportunità di fare riferimento al contesto generale in cui si inquadra il grave problema della violenza sulle donne, e dall'onorevole Bucchino, circa i vari tipi di violenza che possono essere commessi, con particolare attenzione alla violenza psicologica.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, rileva che nel corso del dibattito sono emersi diversi spunti di cui l'onorevole Murer potrà tenere conto nella riformulazione dalla proposta di testo unificato da lei presentata. Entrando nel merito del testo, fa presente che a suo avviso sarebbe opportuno riformulare l'ultimo degli impegni rivolti al Governo, laddove vengono individuati i medici di medicina generale come «interlocutori qualificati» nella presa in carico delle persone vittime di violenza, nel senso di attenuare le responsabilità di questi ultimi in considerazione dei numerosi oneri che già sopportano, Pag. 160equiparando le prestazioni loro richieste in questo campo a quelle erogate dai servizi di pronto soccorso.

  Delia MURER (PD), recependo l'invito rivoltole dal presidente Palumbo, assicura il proprio impegno nel cercare di trovare una sintesi tra le diverse posizioni emerse dalle risoluzioni presentate e dal dibattito odierno, soprattutto con riferimento al tema delle donne immigrate. Chiede altresì al Governo di profondere il massimo sforzo nel recepimento degli impegni che saranno contenuti nel testo della risoluzione unitaria che, come auspicato dai lei stessa e da altri colleghi intervenuti, sarà approvata dalla Commissione.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

  La seduta termina alle 11.05.

RELAZIONI AL PARLAMENTO

  Mercoledì 30 maggio 2012. — Presidenza del presidente Giuseppe PALUMBO.

  La seduta comincia alle 14.35.

Relazione, relativa all'anno 2011, concernente lo stato di attuazione della legge 15 marzo 2010, n. 38, recante disposizioni per garantire l'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore.
Doc. CCXXXVIII, n. 2.
(Seguito dell'esame ai sensi dell'articolo 124, comma 2, del regolamento e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo il 23 maggio 2012.

  Daniela SBROLLINI (PD) osserva che in Parlamento, a volte, ci si appassiona alla costruzione delle leggi, per poi dimenticarsi della loro attuazione. Sulle cure palliative non può e non deve essere così: le linee guida che ispirano la legge parlano di un rafforzamento di realtà ospedaliere e di presidi di assistenza sul territorio ispirate al valore del «senza dolore». Per raggiungere questo obiettivo bisogna consolidare diversi strumenti: l'aspetto formativo, l'elenco delle professioni, l'informazione, la comunicazione, un monitoraggio costante, per i quali servono, ovviamente, risorse finanziarie adeguate.
  Rileva poi che la lotta al dolore è un tema complesso, di grande impatto sociale, sanitario ma anche etico, ed è al contempo una grande opportunità di sviluppo perché rappresenta una preziosa occasione di ripensare la sanità. Dai dati disponibili risulta che sono un milione gli anziani non oncologici senza assistenza domiciliare adeguata, che un paziente terminale su tre è senza terapia adeguata.
  Ritiene che il punto di maggiore criticità sia ravvisabile nell'informazione e nella formazione, che a sua volta può veicolare informazione. I cittadini conoscono poco la legge, va diffusa la consapevolezza dell'acquisizione di un diritto, sancito dall'articolo 1 della legge, ovvero il diritto a non soffrire inutilmente.
  Per la legge n. 38 del 2010 è obbligatoria l'annotazione del dolore in cartella clinica, eppure è sensazione diffusa che in questa parte essa non sia applicata, o quantomeno, che lo sia «a macchia di leopardo» nelle diverse regioni. Il federalismo in materia di sanità porta, infatti, ad esperimenti difformi: in Veneto, ad esempio, si sono aperte discussioni su come applicare la legge e sono state messe in discussione le reti per dare ad essa applicazione. Ecco perché, a suo avviso, è necessario stabilire i LEA.
  Rileva poi la necessità di un impegno maggiore delle regioni, nella giusta direzione indicata dalla legge. Evidenzia altresì le difficoltà che si registrano nei reparti di pediatria, dove l'accesso alle cure palliative è spesso reso difficile. In realtà, nei 2011, si sono registrati alcuni risultati interessanti solo in alcune parti del Paese: ad esempio, al «Progetto bambino», che riconosce al bambino la dignità di persona e il diritto all'assistenza in casa, hanno Pag. 161aderito le regioni Piemonte, Marche, Basilicata, Lazio, Calabria e la provincia autonoma di Trento.
  Ritiene, infine, necessario che siano rafforzati e ampliati, anche attraverso una sollecitazione del ministero della salute, i processi di informazione dei cittadini e del personale sanitario, nonché di formazione dei pediatri e degli operatori socio-sanitari. Bisogna farsi carico dell'esigibilità del diritto alle cure palliative ed alle terapie del dolore, anche per i minori. Per queste ragioni, ravvisa l'opportunità di inserire questa legge tra le priorità del nuovo Patto per la salute.

  Domenico DI VIRGILIO (PdL) lamenta un'applicazione assai difforme nelle diverse aree del paese della disciplina recata dalla legge n. 38 del 2010, come risulta peraltro dalla relazione in esame.
  Fa presente, inoltre, che in campo pediatrico la terapia del dolore viene applicata pochissimo e che gli studenti in medicina nelle università ricevono una formazione tuttora non adeguata in materia di cure palliative.

  Anna Margherita MIOTTO (PD) ritiene che la discussione da parte della Commissione di una relazione presentata dal Governo al Parlamento sia un'attività molto utile al fine di evitare, come già evidenziato da parte di alcuni colleghi intervenuti precedentemente nel corso del dibattito, di approvare buone leggi senza che poi venga monitorata la relativa attuazione. Nel caso di specie, si tratta senz'altro di una buona legge, innovativa nell'approccio al dolore, che tuttavia sino ad oggi è stata solo parzialmente attuata, come risulta dalla stessa relazione in esame. A questo proposito rileva che, a suo avviso, occorrerebbe agire simultaneamente su tre fronti. Innanzitutto, si dovrebbe pensare all'introduzione di misure che penalizzino i soggetti che non compiono il proprio dovere nella predisposizione delle strutture idonee all'erogazione delle cure palliative e della terapia del dolore, prevedendo ad esempio il ritiro dei fondi stanziati a questi fini nei loro confronti ovvero la nomina di un commissario ad acta. Analogamente, dovrebbero essere individuate modalità di penalizzazione in caso di mancata realizzazione delle reti previste dalla legge n. 38 del 2010.
  Infine, occorre potenziare l'informazione in quanto molti pazienti ignorano la stessa esistenza delle cure palliative.
  Fa presente, poi, che l'Italia spende circa un terzo della media dei Paesi europei nella terapia del dolore e che spesso non funziona il rapporto tra medico e paziente in quanto si verifica che molte persone muoiano in ospedale anziché essere assistite in un hospice o a domicilio, con una terapia adeguata, come preferirebbero. Stante questa situazione, la politica deve assumersi le proprie responsabilità e considerare, dunque, l'attuazione delle cure palliative e della terapia del dolore tra gli obiettivi prioritari del nuovo patto per la salute.
  Chiede, infine, al presidente Palumbo di tenere conto dei rilievi critici da lei formulati nella predisposizione di una risoluzione che la Commissione potrà approvare al termine del dibattito.

  Paola BINETTI (UdCpTP) evidenzia come dalla relazione si apprende l'inadempienza da parte di molte regioni ai fini della predisposizione di strutture adeguate per la somministrazione delle cure palliative, senza tuttavia interrogarsi sulle ragioni di tale inadempienza anche quando sono stati erogati i fondi. Rileva come, probabilmente, l'inerzia sia legata a ragioni di tipo burocratico, all'incapacità di predisporre un determinato modello organizzativo anche attraverso la conversione di strutture preesistenti ovvero di sviluppare un determinato approccio rispetto al tema del dolore.
  Fa presente che la Conferenza Stato-regioni dovrebbe chiedere le ragioni dell'inerzia ad ogni singolo assessore regionale. In quest'ottica, è opportuno pensare altresì all'individuazione di idonee misure da applicare nei confronti delle regioni inadempienti.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, avverte che nella prossima seduta si concluderà Pag. 162il dibattito sulla relazione in esame e che, una volta acquisito il punto di vista del Governo, procederà egli stesso alla predisposizione di una risoluzione che tenga conto dei vari profili critici emersi nel corso della discussione con riferimento alla parziale attuazione della legge n. 38 del 2010. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.05.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 30 maggio 2012. — Presidenza del presidente Giuseppe PALUMBO. — Intervengono il ministro della salute, Renato Balduzzi, e il sottosegretario di Stato per la salute, Adelfio Elio Cardinale.

  La seduta comincia alle 15.10.

Modifica dell'articolo 157 del decreto legislativo n. 219/2006, in materia di raccolta di medicinali inutilizzati o scaduti, e altre disposizioni concernenti la donazione di medicinali e la loro utilizzazione e distribuzione da parte di organizzazioni senza fini di lucro.
C. 4771 Di Virgilio.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato, da ultimo, nella seduta del 18 aprile 2012.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, avverte che sono stati presentati emendamenti alla proposta di legge in titolo (vedi allegato 3). Invita il relatore ed il rappresentante del Governo, quindi, ad esprimere il parere sugli emendamenti riferiti all'articolo 1.

  Mariella BOCCIARDO (PdL), relatore, esprime parere favorevole sull'emendamento 1.5 ove riformulato nel senso di ridenominare la rubrica nel modo seguente: «Raccolta di medicinali inutilizzati o scaduti e donazione di medicinali». Esprime altresì parere favorevole sugli emendamenti 1.6, 1.7 e 1.8; invita al ritiro il presentatore dell'emendamento 1.9 in quanto compreso nel suo emendamento 1.3. Raccomanda, quindi, l'approvazione dei suoi emendamenti 1.1, 1.3 e 1.2.

  Il sottosegretario Adelfio Elio CARDINALE esprime parere favorevole sugli emendamenti del relatore, ad eccezione dell'emendamento 1.2, che invita a riformulare nel senso di aggiungere, dopo la lettera b), la seguente: c) prevedere che il riconfezionamento non deve alterare lo stato originario del medicinale o esser tale da nuocere all'integrità del prodotto o alla reputazione del marchio e che le operazioni di riconfezionamento, per conto delle ONLUS, possono essere svolte solo in officine autorizzate e sottoposte a controllo dell'Agenzia Italiana per il Farmaco in regime di GMP (Good Manufacturing Pratices).
  Sui restanti emendamenti, esprime parere conforme al relatore.

  Mariella BOCCIARDO (PdL), relatore, riformula il suo emendamento 1.2, nel senso indicato dal sottosegretario Cardinale.

  Antonio PALAGIANO (IdV) accoglie la proposta di riformulazione del suo emendamento 1.5, proposta dal relatore.

  La Commissione approva, con distinte votazioni, gli emendamenti Palagiano 1.5 (nuova formulazione), Miotto 1.6 e 1.1 del relatore.

  Mariella BOCCIARDO (PdL), relatore, riformula il suo emendamento 1.3 al fine di comprendervi il contenuto degli emendamenti 1.7 e 1.8, su cui ha espresso parere favorevole.

  La Commissione approva l'emendamento 1.3 del relatore (nuova formulazione), risultando così assorbiti gli emendamenti Miotto 1.7 e Palagiano 1.8, nonché l'emendamento Palagiano 1.9. Approva quindi l'emendamento 1.2 del relatore (nuova formulazione).

  Mariella BOCCIARDO (PdL), relatore, con riferimento agli emendamenti presentati Pag. 163all'articolo 2, invita il presentatore a ritirare l'emendamento 2.1 in quanto pleonastico; esprime parere contrario sugli emendamenti 2.2 e 2.3.

  Il sottosegretario Adelfio Elio CARDINALE esprime parere conforme al relatore.

  Antonio PALAGIANO (IdV) annuncia il ritiro del suo emendamento 2.1.
  Illustra quindi il suo emendamento 2.2, sul quale è stato espresso parere contrario dal relatore e dal Governo, chiarendo che esso è volto a garantire che la fase della distribuzione dei farmaci avvenga sotto la supervisione di un farmacista al quale spetta la responsabilità del controllo delle eventuali prescrizioni mediche.

  Laura MOLTENI (LNP), con riferimento all'emendamento 2.3, di cui è prima firmataria, precisa che la sua ratio è volta alla tutela della salute dei cittadini e quindi ad evitare eventuali abusi che potrebbero essere commessi nella distribuzione dei farmaci qualora questa fosse lasciata nelle mani di volontari che non sono farmacisti o medici.

  Mariella BOCCIARDO (PdL), relatore, replicando alle obiezioni sollevate dagli onorevoli Palagiano e Molteni con riferimento ai loro emendamenti, fa presente che la proposta di legge in questione prevede espressamente che le ONLUS che si occupano della distribuzione dei farmaci debbono disporre di personale sanitario nel rispetto della normativa vigente. Pertanto, la previsione che impone la presenza di un farmacista è da ritenersi ultronea.

  Giovanni Mario Salvino BURTONE (PD) ritiene che la spiegazione fornita dal relatore sia sufficiente per cui, a suo avviso, non è il caso che i presentatori insistano nel voler porre in votazione gli emendamenti in questione

  La Commissione respinge l'emendamento Palagiano 2.2.

  Laura MOLTENI (LNP) ritira l'emendamento 2.3, di cui è prima firmataria.

  Mariella BOCCIARDO (PdL), relatore, raccomanda l'approvazione dei suoi ulteriori emendamenti 3.1. e Tit. 1.

  Il sottosegretario Adelfio Elio CARDINALE esprime parere favorevole sull'emendamento Tit. 1 del relatore e propone di riformulare l'emendamento 3.1 nel senso di sopprimere il comma 1, ma di mantenere il divieto per le ONLUS di vendere i medicinali che riceve in donazione ai sensi della presente legge. Tale disposizione potrebbe essere collocata come ultimo comma dell'articolo 2.

  Mariella BOCCIARDO (PdL), relatore, accogliendo la proposta formulata dal rappresentante del Governo, presenta l'emendamento 2.4, di cui raccomanda l'approvazione, e contestualmente ritira il suo emendamento 3.1.

  La Commissione approva, con distinte votazioni, gli emendamenti 2.4 e Tit. 1 del relatore.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, avverte che il testo della proposta di legge, quale risultante dagli emendanti approvati, sarà trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione del prescritto parere.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Principi fondamentali in materia di governo delle attività cliniche per una maggiore efficienza e funzionalità del Servizio sanitario nazionale.
Ulteriore nuovo testo unificato C. 278-799-977-ter-1552-1942-2146-2355-2529-2693-2909/A.
(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 12 aprile 2012.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, avverte che sull'ulteriore testo unificato in esame, oltre ai pareri già espressi dalle Commissioni I, II, VI, VII, XI, XIV e per le Pag. 164questioni regionali, competenti in sede consultiva, è pervenuto il parere favorevole con condizioni ed osservazioni della V Commissione. Pertanto il relatore, on. Di Virgilio, ha predisposto alcuni emendamenti che recepiscono i predetti pareri.

  Domenico DI VIRGILIO (PdL), relatore, illustra gli emendamenti presentati al fine di recepire i pareri formulati dalla Commissione competente, in particolare delle Commissioni I, V e XI, e ne raccomanda l'approvazione (vedi allegato 4).

  Il ministro Renato BALDUZZI esprime parere favorevole sugli emendamenti presentati dal relatore.

  Gian Carlo ABELLI (PdL) fa presente che il provvedimento in esame, nonostante sia stato modificato nel corso degli anni, risulta pur sempre invasivo delle competenze delle regioni.
  Per quanto riguarda, in particolare, l'emendamento 5.100 del relatore, ritiene che l'aver previsto il meccanismo della terna di candidati senza aver determinato, al tempo stesso, i criteri per l'attribuzione dei punteggi, desta preoccupazione in quanto si presta ad essere oggetto di numerosi contenziosi in sede giudiziale.

  Laura MOLTENI (LNP) esprime il proprio disappunto con riferimento agli emendamenti predisposti dal relatore in quanto ritiene che essi, a suo avviso, non recepiscono le condizioni espresse nei pareri dalle competenti Commissioni parlamentari né i rilievi critici formulati dalla Conferenza Stato-Regioni ad esclusione del recepimento di alcune condizioni poste dalla Commissione Bilancio. Richiama, in particolare, le condizioni contenute nei pareri espressi dalle commissioni I e XI ed il parere contrario deliberato dalla Commissione per le questioni regionali.
  Per queste ragioni, esprime il voto contrario da parte del suo gruppo sul provvedimento. Si appella altresì al ministro Balduzzi affinché il Governo prenda posizione su questo nuovo testo tenendo conto delle modifiche costituzionali del Titolo V articolo 117, recependo quindi le condizioni formulate sul provvedimento in esame dalle Commissioni competenti in sede consultiva.
  In merito preannuncia la presentazione di emendamenti in Aula da parte del suo gruppo.

  Il ministro Renato BALDUZZI, con riferimento alle considerazioni fatte dall'onorevole Abelli, fa presente che la legge contiene i principi, sarà poi la normativa di dettaglio, di competenza regionale, a definire in maniera articolata le procedure per l'attribuzione degli incarichi.
  Per quanto, riguarda, poi, i rilievi critici formulati dall'onorevole Molteni, fa presente che, in linea generale, nelle materie rientranti nella competenza concorrente delle regioni, come appunto la sanità, è sempre difficile stabilire il limite tra la competenza statale e quella delle regioni. In considerazione della lunghezza dell’iter del provvedimento in esame, nonché dell'approfondito dibattito svolto in Commissione, ritiene che il testo debba essere licenziato, valutando eventualmente la possibilità di presentare degli emendamenti nel corso dell'esame in Assemblea.

  Antonio PALAGIANO (IdV) non condivide l'orientamento per cui la soluzione di alcuni problemi connessi al testo del provvedimento venga rinviata alla fase dell'esame in Assemblea. Per quanto riguarda specificamente l'emendamento 5.100 ritiene che la previsione per cui il direttore generale ha la libertà di scegliere anche il terzo classificato è incomprensibile e foriera di aprire la via a numerosi contenziosi.

  Domenico DI VIRGILIO (PdL), relatore, chiarisce che la disposizione recata dall'emendamento 5.100 – che assolve ad una condizione posta dalla Commissione affari costituzionali – non prevede una graduatoria bensì una terna di candidati che, in teoria, potrebbero avere anche lo stesso punteggio, ma che sono comunque i migliori candidati.

  La Commissione approva l'emendamento 3.100 del relatore.

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  Anna Margherita MIOTTO (PD) chiede l'accantonamento dell'emendamento 5.100 del relatore.

  La Commissione delibera di accantonare l'emendamento 5.100 del relatore.

  Lucio BARANI (PdL) esprime perplessità sull'emendamento 6.100 del relatore, teso a sopprimere l'ultimo periodo del comma 1 dell'articolo 6.

   Anna Margherita MIOTTO (PD) condivide la perplessità formulata dall'onorevole Barani, facendo presente che, sopprimendo l'ultima parte della disposizione dell'articolo 6, torna in vigore la normativa precedente che, a suo avviso, è inconciliabile con la specificità del settore sanitario.

  Domenico DI VIRGILIO (PdL), relatore, fa presente di aver predisposto l'emendamento 6.100 per recepire una condizione formulata dalla Commissione bilancio ex articolo 81, quarto comma, della Costituzione, con cui addirittura si chiedeva di sostituire le parole: «almeno di pari valore» con le seguenti: «, anche di valore economico inferiore». Per evitare di recepire testualmente tale condizione ha ritenuto preferibile, con l'emendamento in questione, sopprimere la disposizione contenuta nel testo del provvedimento in esame, secondo cui «L'esito positivo della valutazione determina la conferma nell'incarico o il conferimento di altro incarico almeno di pari rilievo», lasciando così immutata la normativa vigente.
  Peraltro, accogliendo i rilievi formulati dai colleghi Miotto e Barani, è disponibile a riformulare il suo emendamento 6.100, nel senso di modificare l'ultimo periodo del comma 1 dell'articolo 6 nel modo seguente: «L'esito positivo della valutazione determina la conferma nell'incarico o il conferimento di altro incarico di pari rilievo, senza oneri aggiuntivi per l'azienda».

  Il ministro Renato BALDUZZI esprime parere favorevole sull'emendamento 6.100 del relatore, come riformulato.

  La Commissione approva l'emendamento 6.100 del relatore (nuova formulazione). Approva altresì, con distinte votazioni, gli emendamenti del relatore 7.100, 8.100, 8.101 e 9.100 del relatore.

  Domenico DI VIRGILIO (PdL), relatore, annuncia di aver riformulato il proprio emendamento 5.100 nel senso di sostituire le parole «una terna» con le seguenti «la terna».

  Il ministro Renato BALDUZZI esprime parere favorevole sull'emendamento 5.100 del relatore, come riformulato.

  Anna Margherita MIOTTO (PD) annuncia l'astensione da parte del suo gruppo sull'emendamento 5.100 del relatore in quanto, pur apprezzando lo sforzo fatto da quest'ultimo, ritiene che sarebbe stato preferibile introdurre nel testo del provvedimento il criterio della graduatoria.

  La Commissione approva l'emendamento 5.100 del relatore (nuova formulazione).

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di conferire il mandato al relatore, onorevole Di Virgilio, di riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 16.10.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 16.10 alle 16.20.

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