CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 29 maggio 2012
657.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
Pag. 26

SEDE REFERENTE

  Martedì 29 maggio 2012. — Presidenza del presidente Donato BRUNO.

  La seduta comincia alle 15.20.

Istituzione della Commissione nazionale per la promozione e la protezione dei diritti umani.
Testo base C. 4534, approvato dal Senato, C. 1720 Giulietti e C. 1918 Maran.

(Seguito dell'esame e rinvio).

Pag. 27

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 28 marzo 2012.

  Donato BRUNO, presidente, ricorda che la Commissione ha adottato come testo base il progetto di legge C. 4534 trasmesso dal Senato, lo ha successivamente modificato in fase di esame degli emendamenti ed ha acquisito sul nuovo testo i pareri delle Commissioni competenti in sede consultiva.
  Ricorda quindi che il 21 dicembre 2011 il presidente della Commissione bilancio, con propria lettera, ha rappresentato la necessità di chiedere al Governo una relazione tecnica aggiornata e di modificare il testo nell'ottica di un contenimento dei costi della istituenda struttura. Nella seduta del 28 marzo 2012 la Commissione ha pertanto nuovamente modificato il testo e ha deliberato di richiedere al Governo la trasmissione, ai sensi dell'articolo 17, comma 5, della legge n. 196 del 2009, della relazione tecnica sul nuovo testo del disegno di legge in esame, entro il termine del 12 aprile 2012.
  Ricorda di aver provveduto lo stesso 28 marzo scorso a scrivere al Presidente del Consiglio dei ministri, nella sua veste di ministro dell'economia e delle finanze, e al ministro per i rapporti con il Parlamento, per richiedere la relazione in questione, il cui invio è stato nuovamente sollecitato il 17 maggio scorso.
  Avverte quindi che, con lettera del ministro per i rapporti con il Parlamento del 24 maggio scorso, il Governo ha comunicato che, in sede di verifica della relazione tempestivamente predisposta dalla amministrazione competente – quella del ministero degli affari esteri – sono emerse «alcune criticità». Il ministro Giarda ha precisato che è stata avviata e sollecitata una ulteriore istruttoria, vista la rilevanza anche internazionale del provvedimento in questione, ed ha assicurato che la relazione tecnica sarà inoltrata alla Commissione nei tempi più ravvicinati.

  Raffaele VOLPI (LNP), relatore, prende atto di quanto comunicato dal Governo ed esprime l'avviso che non si possa far altro che rinviare l'esame in attesa che pervenga la relazione tecnica.

  Donato BRUNO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.25.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Martedì 29 maggio 2012. — Presidenza del presidente Donato BRUNO.

  La seduta comincia alle 15.25.

Programma di lavoro della Commissione europea per il 2012.
(COM(2011)777 def.).

Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, relativa all'anno 2012.
(Doc. LXXXVII-bis, n. 2).

(Parere alla XIV Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti.

  Anna Maria BERNINI BOVICELLI (PdL), relatore, premette che la sua relazione si soffermerà sui soli contenuti riguardanti più da vicino la competenza della Commissione affari costituzionali, con riferimento alla relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea per il 2012 e al Programma di lavoro della Commissione per l'anno in corso.
  Per quanto riguarda il programma di lavoro della Commissione europea per il 2012, ricorda preliminarmente che questo si compone di una relazione nella quale sono illustrate le priorità politico-legislative della Commissione per il 2012 e di tre allegati recanti, rispettivamente, l'elenco delle iniziative che la Commissione europea intende presentare nel corso del 2012, Pag. 28nonché, in via indicativa, delle iniziative per il 2013 ed il 2014; delle iniziative per la semplificazione e la riduzione degli oneri amministrativi e delle proposte pendenti ritirate.
  Per quanto riguarda le parti di più diretto interesse della I Commissione, rinvia agli allegati del documento in esame per l'elenco delle iniziative cui la Commissione europea sta lavorando, riservandosi di fare riferimento ad alcune delle iniziative in questione nel prosieguo di questa relazione introduttiva.
  Quanto alla relazione al programma di lavoro, ritiene vada menzionato almeno il paragrafo 3.4 (Un'Europa aperta per i cittadini), nel quale si sottolinea che garantire sicurezza e giustizia in un'Europa senza frontiere interne è attualmente una delle principali priorità dell'UE. La relazione osserva che la libertà di sfruttare le opportunità al di là dei confini nazionali è un elemento centrale della ragion d'essere dell'Unione e che, affinché il sistema funzioni, l'UE deve consolidare la fiducia reciproca richiesta dal sistema stesso ed essere forte ed equa di fronte a sfide enormi come quelle emerse quest'anno nel Mediterraneo. Nella relazione si sottolinea quindi l'importanza di accelerare l'attuazione del programma di Stoccolma, anche trovando soluzioni a questioni fondamentali come quella dell'asilo, e di affrontare le nuove sfide quali la cybersicurezza. Si rimarca inoltre che il regime UE relativo alle frontiere è un elemento centrale del programma. La modernizzazione e l'uso delle nuove tecnologie possono garantire che il sistema incoraggi l'attività transfrontaliera e comporti al tempo stesso le opportune salvaguardie. La prossima generazione di controlli alle frontiere sarà più resiliente, pur agevolando l'ingresso nell'UE per chi viaggia di frequente. Sarà proposta una strategia specifica di prevenzione e lotta contro la tratta di esseri umani.
  Sottolinea come degno di nota, sempre sotto i profili di competenza della I Commissione, il paragrafo 5.2 (Legiferare con intelligenza) della relazione al programma di lavoro. La relazione ricorda che negli ultimi anni il ruolo propositivo della Commissione in ambito normativo si è radicalmente trasformato con l'affermarsi della valutazione d'impatto quale elemento standard del lavoro della Commissione. Un'altra svolta importante del 2012 – fa presente il documento in esame – sarà l'estensione del periodo minimo per le consultazioni pubbliche da 8 a 12 settimane. Questo – nelle intenzioni della Commissione – contribuirà a far sì che le proposte della Commissione stessa tengano effettivamente conto del parere delle parti interessate e che tutti possano esprimersi sulle principali scelte strategiche pubbliche. La relazione insiste inoltre sulla importanza di ridurre gli oneri amministrativi, soprattutto in un momento economicamente difficile come questo. La Commissione, che ha già fatto molto, continuerà ad adoperarsi per limitare gli oneri amministrativi a quanto strettamente necessario, valutando in particolare l'impatto del regolamento UE sulle piccole imprese e proponendo, ove opportuno, esenzioni o soluzioni ad hoc per le microimprese.
  Quanto alla relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea per il 2012, ricorda preliminarmente che essa è stata predisposta dal Governo in applicazione dell'articolo 15 della legge n. 11 del 2005, in base al quale il Governo presenta alle Camere ogni anno, in luogo della relazione annuale prevista dalla disposizione previgente, due relazioni: la prima, da presentare entro il 31 dicembre, è la relazione programmatica, recante cioè l'indicazione di obiettivi, priorità e orientamenti che il Governo intende seguire a livello europeo nell'anno successivo; la seconda, da presentare entro il 31 gennaio, è una relazione consuntiva, recante l'indicazione delle attività svolte dal Governo a livello europeo nell'anno precedente.
  La previsione di due relazioni è specificamente diretta a distinguere una fase ex ante, con finalità programmatiche, da una fase ex post, volta ad evidenziare gli Pag. 29esiti dell'attività svolta dal Governo in sede europea in relazione agli obiettivi prefissati.
  Secondo quanto stabilito dalla Giunta per il regolamento della Camera, la relazione programmatica viene esaminata congiuntamente al programma di lavoro della Commissione europea per il 2012.
  Venendo ora al capitolo «Affari interni» della relazione programmatica, questo ribadisce l'impegno del Governo a sostenere la Commissione nell'attuazione delle priorità definite in materia di sicurezza interna e immigrazione nel Programma di Stoccolma 2010-2014, adottato dal Consiglio europeo nel dicembre 2009.
  È utile ricordare che il Programma di Stoccolma – dal titolo «Un'Europa aperta e sicura al servizio e a tutela dei cittadini» – si articola attorno ad alcune priorità politiche. Innanzitutto c’è la promozione della cittadinanza e dei diritti fondamentali, da perseguire attraverso il reale godimento delle libertà sancite dalla Carta dei diritti fondamentali e dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo.
  Il programma di Stoccolma mira poi a definire concordemente le politiche per la gestione integrata delle frontiere e le politiche comuni in materia di visti e a sviluppare una politica migratoria europea articolata, con l'obiettivo principale di istituire nel 2012 un sistema comune d'asilo che garantisca alle persone bisognose di protezione un accesso a procedure di asilo giuridicamente sicure ed efficaci.
  Il programma di Stoccolma mira altresì a controllare e contrastare l'immigrazione clandestina, anche in considerazione della crescente pressione esercitata sugli Stati membri alle frontiere esterne, tra cui quelle meridionali.
  Il programma di Stoccolma mira, ancora, a sviluppare una strategia di sicurezza interna che affronti la criminalità organizzata, il terrorismo e altre minacce rafforzando la cooperazione; ad eliminare gli ostacoli al riconoscimento delle decisioni giuridiche in altri Stati membri e migliorare la formazione dei professionisti del settore; ad integrare maggiormente la dimensione esterna della politica dell'UE nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia nell'ambito delle politiche generali dell'Unione europea.
  Nella relazione il Governo italiano sottolinea la necessità di mantenere alta l'attenzione sul quadrante mediterraneo e nordafricano, nella convinzione che la forte esposizione geografica nel nostro Paese debba essere debitamente considerata a livello europeo.
  È utile anche ricordare che le indicazioni del Programma di Stoccolma sono state ulteriormente definite da una parte nel Piano di attuazione presentato dalla Commissione europea il 20 aprile 2010 – che ha individuato circa 60 interventi legislativi per lo più nei settori della cooperazione giudiziaria civile e penale, nella cooperazione di polizia e nel sostegno all'immigrazione legale – e dall'altra parte nella comunicazione del 22 novembre 2010, dal titolo «La strategia di sicurezza interna dell'UE in azione: cinque tappe verso un'Europa più sicura» (COM(2010)673). I programmi di lavoro annuali della Commissione europea rispettano in massima parte le misure e le scadenze di presentazione previste in tali documenti.
  Per quanto riguarda, più in dettaglio, il contrasto al terrorismo e alla criminalità organizzata, la relazione non fa esplicito riferimento a proposte legislative previste o presentate dalla Commissione europea, ma sottolinea in generale l'interesse del Governo italiano per future iniziative connesse al contrasto dei fenomeni di radicalizzazione, al potenziamento degli strumenti volti a intercettare e congelare le fonti del finanziamento dei gruppi terroristici e della criminalità organizzata nella lotta al traffico internazionale di droga e alla criminalità informatica
  Con riferimento a tali profili va segnalato che il Programma di lavoro della Commissione europea per il 2012 prevede la presentazione di proposte legislative relative a stabilire un quadro europeo per le misure amministrative concernenti i movimenti di capitali e i pagamenti, quali il congelamento dei capitali, dei beni finanziari o dei proventi economici appartenenti, Pag. 30posseduti o detenuti da persone fisiche o giuridiche, da gruppi o da entità non statali collegati ad attività terroristiche all'interno dell'Unione europea. Tale quadro costituirà la base su cui il Consiglio potrà adottare decisioni, su proposta della Commissione. Nel programma si prevede altresì di stabilire un quadro giuridico e tecnico per un sistema europeo di controllo delle transazioni finanziarie dei terroristi (TFTS) volto anche a creare i presupposti per la fornitura alle autorità statunitensi di dati più mirati nel quadro dell'accordo TFTP tra l'Unione europea e gli Stati Uniti.
  Va ricordato che il 12 marzo 2012 la Commissione europea ha presentato una proposta di direttiva – la COM(2012)85 – in materia di congelamento e confisca dei proventi di reati nell'Unione europea: si tratta di un profilo che interessa anche la Commissione giustizia. La proposta comprende norme comuni per facilitare la confisca di beni che derivano chiaramente dalle attività criminali di un condannato (concetto di confisca estesa); semplificare le procedure per confiscare i beni trasferiti ad altre persone che avrebbero dovuto rendersi conto della loro origine illecita (confisca nei confronti di terzi); consentire la confisca di beni nei casi in cui non si possa ottenere una condanna penale a motivo della morte, della malattia permanente o della fuga dell'indagato (confisca limitata non basata sulla condanna); garantire che i pubblici ministeri possano sottoporre a congelamento temporaneo i beni che rischiano altrimenti di scomparire (congelamento precauzionale); far sì che le autorità nazionali gestiscano i beni congelati o confiscati in modo da evitarne la svalutazione (gestione dei beni).
  Per quanto riguarda la lotta alla criminalità informatica, il 28 marzo 2012 la Commissione europea ha proposto l'istituzione, presso l'Ufficio europeo di polizia (Europol), di un Centro europeo per la lotta alla criminalità informatica, operativo a partire dal gennaio 2013. Il Centro costituirà un punto di riferimento per il contrasto alle attività illegali online svolte da gruppi della criminalità organizzata, con particolare riguardo alla protezione da frodi perpetrate online tramite l'abuso di carte di credito e coordinate bancarie, reati inerenti ad operazioni di e-banking, minacce a profili di social network, furti di identità, sfruttamento sessuale dei minori online ed attacchi informatici contro infrastrutture nevralgiche e sistemi d'informazione dell'Unione. A questa iniziativa si aggiungerà nel corso del 2012, un pacchetto di proposte in materia di protezione delle infrastrutture critiche dell'Unione europea.
  Peraltro la Commissione europea intende presentare nel corso del 2012 una proposta di revisione della direttiva 2006/24/CE sulla conservazione dei dati di telecomunicazioni a fini di indagine, accertamento e perseguimento di reati gravi. Tale misura si inserisce nel processo di rinnovamento del quadro giuridico dell'Unione in materia di protezione dei dati personali avviato dalla Commissione europea il 25 gennaio 2012 con la presentazione di un pacchetto di proposte in materia di riservatezza dei dati personali.
  La relazione in esame non contiene invece riferimenti alla proposta di regolamento volta a ridefinire le funzioni e i compiti di Europol nonché le modalità di controllo della sua attività da parte del Parlamento europeo e dei Parlamenti nazionali, in attuazione dell'articolo 88 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, che costituisce una delle iniziative di maggiore rilevanza nel programma di lavoro della Commissione europea per il 2012.
  Per quanto riguarda il controllo delle frontiere e, in particolare, l'immigrazione, la relazione in esame sottolinea la necessità di un costante impegno sul tema della gestione dei flussi migratori nell'area Mediterranea, da affrontare in un'ottica ispirata ai principi di solidarietà tra Stati membri e di cooperazione con i Paesi terzi di origine e di transito dei migranti.
  In particolare il Governo italiano intende ribadire l'urgenza di approntare meccanismi rapidi ed efficaci di risposta per affrontare crisi migratorie come quelle che hanno interessato Lampedusa nel Pag. 312011, anche in considerazione del carattere particolarmente oneroso della gestione delle frontiere esterne per i Paesi più esposti ai flussi migratori e a possibili situazioni di crisi.
  In tale quadro il Governo sosterrà l'esigenza di concretizzare rapidamente il dialogo tra l'Unione europea e i Paesi della sponda sud del Mediterraneo, in particolare Tunisia e Libia, come previsto nella comunicazione della Commissione europea del 24 maggio 2011 «Dialogo con i paesi del Sud del Mediterraneo per la migrazione, la mobilità e la sicurezza» (COM(2011)292). Particolare importanza è inoltre attribuita agli accordi di riammissione con i paesi terzi.
  A questo proposito va detto che il programma della Commissione europea per il 2012 prevede la presentazione di una iniziativa legislativa relativa a direttive di negoziato in vista degli accordi di riammissione e facilitazione del visto con alcuni paesi del Mediterraneo meridionale, nel quadro del dialogo da stabilirsi con detti paesi per la migrazione, la mobilità e la sicurezza.
  La relazione non fornisce invece alcuna indicazione relativamente agli altri interventi previsti dal programma di lavoro della Commissione europea in materia di immigrazione e gestione delle frontiere. Si tratta, in particolare, della proposta legislativa relativa al sistema di entrata-uscita alle frontiere esterne UE: sistema che prevedrebbe la registrazione automatica della data e del luogo d'ingresso e di uscita dei cittadini di paesi terzi con o senza obbligo di visto. Si tratta altresì della proposta legislativa relativa al programma per i viaggiatori registrati (RTP): un sistema che dovrebbe permettere la facilitazione dell'attraversamento delle frontiere per i viaggiatori in buona fede, per cui, indipendentemente dall'esenzione o meno dal visto, i viaggiatori originari di paesi terzi potrebbero avere la possibilità di sottoporsi a una procedura di preesame su base volontaria, per ottenere lo status di «viaggiatore registrato», mentre i viaggiatori registrati UE potrebbero essere sottoposti a controlli di frontiera semplificati e automatizzati.
  Parimenti non si fa riferimento agli interventi previsti dal programma di lavoro della Commissione europea per la revisione del quadro normativo UE in materia di ammissione di cittadini di paesi terzi per motivi di ricerca scientifica, studio, scambio di alunni, tirocinio non retribuito o volontariato (direttive 2004/114/CE e 2005/71/CE del Consiglio).
  Per quanto riguarda lo spazio Schengen, la relazione ribadisce l'impegno del Governo italiano nel processo di costituzione del Sistema d'Informazione Schengen di seconda generazione (SIS II). È bene ricordare che il Sistema di informazione Schengen (SIS), è il sistema informatico che permette lo scambio di informazioni tra le competenti autorità degli Stati membri nel quadro dell'istituzione di uno spazio senza controlli alle frontiere interne. Sono attualmente in corso i lavori per la realizzazione di un Sistema informativo Schengen di seconda generazione (SIS II), dotato di maggiori potenzialità rispetto al sistema attualmente utilizzato (SIS1+). La realizzazione del SIS II, che in base al progetto originario doveva essere operativo a partire dal 2007, ha richiesto però tempi più lunghi del previsto. Il Consiglio giustizia e affari interni ha previsto l'entrata in funzione del SIS II entro il primo trimestre del 2013.
  La relazione sottolinea che il Governo italiano seguirà con particolare attenzione il negoziato relativo alla riforma della governance di Schengen.
  Il 16 settembre 2011, la Commissione europea ha presentato una proposta modificata di regolamento che istituisce un meccanismo di valutazione e monitoraggio per verificare l'applicazione dell’acquis di Schengen (COM(2011)559) e una proposta di regolamento che modifica il regolamento (CE) n. 562/2006 (Codice frontiere Schengen); al fine di introdurre norme comuni sul ripristino del controllo di frontiera alle frontiere interne in circostanze eccezionali.Pag. 32
  Tali proposte di regolamento intendono delineare il quadro giuridico per la realizzazione di un approccio europeo da un lato potenziando il ruolo delle istituzioni UE nel valutare l'adeguatezza della gestione delle frontiere da parte degli Stati membri rispetto agli obblighi ad essi incombenti ai sensi della normativa Schengen, dall'altro prevedendo che una decisione di ripristino dei controlli di frontiera alle frontiere interne venga assunta, di norma, a livello UE.
  La relazione sottolinea che il coinvolgimento della Commissione nella governance di Schengen appare utile nella definizione dei criteri e delle modalità di protezione dell'area di libera circolazione da minacce esterne. Il rafforzamento del sistema Schengen dovrà essere comunque parte di un disegno complessivo in grado di prevedere meccanismi di risposta graduali, flessibili e rapidi alle diverse sollecitazioni.
  Le proposte di regolamento in questione sono state esaminate – qui alla Camera dei deputati – dalla Commissione affari costituzionali, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento. Il 21 dicembre 2012 la I Commissione ha approvato un documento finale nel quale esprime una valutazione complessivamente favorevole, con alcune osservazioni.
  In tema di asilo, il Governo ribadisce il suo sostegno alla realizzazione di un Sistema comune europeo di asilo entro al fine del 2012. Con riferimento ai negoziati relativi alla proposta di regolamento che stabilisce i criteri e i meccanismi di determinazione dello Stato membro competente per l'esame di una domanda di asilo (COM(2008)820) (rifusione del regolamento CE n. 343/2003, cosiddetto regolamento Dublino II), il Governo italiano, pur consapevole della forte opposizione della maggioranza degli Stati membri alla creazione di un vero e proprio meccanismo di emergenza, ribadirà la necessità di tenere debitamente in considerazione nella riforma del regolamento, le situazioni di eccezionale pressione migratoria che possono colpire uno Stato membro.
  Al fine di realizzare il Sistema comune europeo di asilo, sono attualmente all'esame delle istituzioni UE, oltre alla proposta di revisione del regolamento Dublino II, le seguenti proposte legislative: una proposta modificata di direttiva relativa a procedure per la concessione e la revoca dello status conferito dalla protezione internazionale (COM(2011)319) (rifusione della direttiva 2005/85/CE); una proposta modificata di direttiva che recante norme per l'accoglienza dei richiedenti asilo (COM(2011)320) (rifusione della direttiva 2003/9/CE); e una proposta modificata di regolamento che istituisce l’«EURODAC» per il confronto delle impronte digitali per l'efficace applicazione del regolamento (CE) n. (Dublino II) (COM(2010)555).
  Inoltre l'11 maggio 2011 è stata approvata la direttiva 2011/51/UE del Parlamento europeo e del Consiglio che estende ai beneficiari di protezione internazionale l'ambito applicazione della direttiva 2003/109/CE relativa allo status dei cittadini di paesi terzi che siano soggiornanti di lungo periodo.
  Quanto al quadro finanziario 2014-2020 per gli affari interni, la relazione dedica uno spazio relativamente ampio ad osservazioni relative a questo capitolo. Il pacchetto di proposte di regolamento volte ad istituire il nuovo quadro finanziario è stato presentato dalla Commissione europea il 15 novembre 2011. Rispetto alle prospettive finanziarie 2007-2013, la Commissione aumenta la dotazione complessiva (10.911 milioni di euro a fronte dei 6.449 milioni di euro per il periodo 2007-2013). L'importo non riguarda solo la spesa legata ai programmi finanziari, ma anche il finanziamento dei sistemi di tecnologie dell'informazione su larga scala e delle agenzie dell'Unione che operano nel settore degli affari interni. Inoltre si semplifica la struttura degli strumenti di spesa riconducendo gli interventi a due soli programmi, rispetto agli attuali sei: il Fondo «Asilo e immigrazione», strumento unico che sosterrà azioni in materia di asilo e di migrazione, integrazione di cittadini di paesi terzi e rimpatrio, (dotazione Pag. 33complessiva proposta pari a 3.620 milioni di euro); e il Fondo per la sicurezza interna, che si sostanzia in due strumenti finanziari distinti volti a fornire sostegno, rispettivamente, alle iniziative nell'ambito delle frontiere esterne e alle iniziative riguardanti la cooperazione di polizia.
  La relazione sottolinea che il Governo italiano è disponibile a valutare con attenzione l'idea della Commissione di accorpare gli attuali fondi per i rimpatri, l'integrazione e i rifugiati in un unico fondo per le migrazioni, ma esprime riserve sull'opportunità di includere il Fondo per le frontiere esterne nell'ambito del costituendo Fondo per al sicurezza interna ed è fermamente contrario a una eventuale ridefinizione degli attuali criteri di ripartizione della dotazione fra Stati membri del Fondo frontiere esterne.
  Il Governo intende inoltre impegnarsi affinché siano introdotte nuove tipologie di spesa nel settore dell'immigrazione, a suo giudizio, attualmente non adeguatamente sostenute. Si tratta in particolare di progetti che riguardano i minori non accompagnati nell'ambito del fondo integrazione; i finanziamenti per promuovere il reinsediamento tra paesi europeo dei beneficiari di protezione internazionale e la loro riqualificazione professionale; nonché misure volte al contrasto dell'immigrazione irregolare, comprese le condizioni di accoglienza e il trattenimento prima dell'espulsione.
  La relazione sottolinea poi che il Governo riserverà particolare attenzione allo sviluppo della dimensione esterna delle politiche del settore affari interni, al fine di sostenere efficacemente il lancio di «Partenariati di mobilità» con i Paesi della sponda sud del Mediterraneo e di incentivare il coinvolgimento di tali Paesi nella lotta all'immigrazione irregolare nel Mediterraneo, anche attraverso il finanziamento di forme di collaborazione operativa per il controllo delle frontiere e la prevenzione dell'immigrazione irregolare. In questo quadro il Governo ritiene auspicabile un aumento della dotazione del fondo tematico per al migrazione e l'asilo (l'attuale programma di cooperazione con i paesi terzi nel campo dell'immigrazione e dell'asilo, ha una dotazione di 380 milioni di euro per il periodo 2007-2013).
  Il Governo Italiano sosterrà altresì la necessità di prevedere meccanismi per una rapida mobilizzazione delle risorse in caso di eventi eccezionali e di finanziamenti coerenti con le aspettative per l'Agenzia FRONTEX e per l'Ufficio europeo di sostegno all'asilo.
  La relazione sottolinea che obiettivo dell'Italia sarà, altresì, quello di garantire che il Fondo per la sicurezza interna assicuri efficace sostegno alle strategie in materia di sicurezza e alla lotta al terrorismo, soprattutto sotto il profilo della cooperazione pratica.
  La relazione lamenta infatti in proposito che i fondi attualmente assegnati alle questioni di sicurezza privilegiano progetti per lo sviluppo e la condivisione di know how, ma non prevedono il finanziamento di operazioni o indagini congiunte, attività particolarmente onerose per gli Stati membri. Il Governo ritiene inoltre che il Fondo per la Sicurezza interna potrebbe assicurare un contributo diretto dell'Unione europea agli sforzi finanziari degli Stati membri per la realizzazione dei diversi sistemi informatizzati di gestione e condivisione delle informazioni (Prum, PNR europeo, TFTP Europe; EPRIS – European Police Records Index System), che comporteranno un onere considerevole per i bilanci nazionali: La relazione sottolinea infine l'importanza della fase di progettazione del Fondo per la sicurezza interna al fine di strutturare il sistema in modo da garantire il maggiore coinvolgimento degli Stati membri nella gestione delle risorse, a differenza di quanto avviene attualmente con il Fondo prevenzione della criminalità, i cui finanziamenti vengono attribuiti dall'Unione europea direttamente ai diversi soggetti titolari dei progetti vincitori (enti di ricerca, università, aziende private, enti locali, ecc.). Il Governo suggerisce che tale obiettivo potrebbe essere adeguatamente perseguito affidando al Comitato permanente per la cooperazione operativa in materia di sicurezza Pag. 34interna (COSI) il ruolo di «Comitato di gestione» dei fondi per la sicurezza.

  Donato BRUNO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.40.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 29 maggio 2012. — Presidenza del presidente Donato BRUNO.

  La seduta comincia alle 15.40.

Legge comunitaria 2012.
Emendamenti C. 4925 Governo.

(Parere alla XIV Commissione).
(Esame e rinvio).

  Donato BRUNO, presidente, avverte che il presidente della Commissione Politiche dell'Unione europea ha trasmesso, ai fini dell'acquisizione del parere della I Commissione, due emendamenti al disegno di legge comunitaria presentati presso la XIV Commissione che investono le competenze della I Commissione: si tratta, in particolare, degli emendamenti 6.1 del relatore e Zaccaria 6.2.

  Anna Maria BERNINI BOVICELLI (PdL), relatore, rileva che gli emendamenti trasmessi dalla XIV Commissione intervengono sulle disposizioni dell'articolo 6 del disegno di legge comunitaria 2012 (C. 4925), che attualmente prevede che, «nella predisposizione dei decreti legislativi per l'attuazione della direttiva 2011/51/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 maggio 2011, il Governo è tenuto a seguire, oltre ai princìpi e criteri direttivi di cui agli articoli 1 e 2 della presente legge, anche il seguente criterio direttivo specifico: introdurre disposizioni che prevedano la revoca dello status di soggiornante di lungo periodo, ottenuto a titolo di protezione internazionale, anche nel caso in cui la medesima sia revocata, o sia cessata ovvero il suo rinnovo sia rifiutato».
  Ricorda che, con il termine «protezione internazionale», si fa riferimento ai soggetti rientranti nella fattispecie oggetto della direttiva 2004/83/CE del Consiglio, del 29 aprile 2004, vale a dire i cittadini dei Paesi terzi e gli apolidi in possesso della qualifica di rifugiato o che comunque, per diverse ragioni, necessitano di protezione internazionale in uno degli Stati membri dell'Unione. Sulla materia la successiva direttiva 2011/95/CE – che ha abrogato, a decorrere dal 21 dicembre 2013, la direttiva 2004/83/CE – ha definito la «protezione internazionale» lo status di rifugiato o lo status di «protezione sussidiaria».
  La direttiva 2011/51/UE, modificando la direttiva 2003/109/CE, estende il diritto all'ottenimento del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo, ai titolari di protezione internazionale.
  Inoltre, tra le novelle apportate, l'articolo 4 della direttiva 2003/109/CE viene modificato stabilendo che gli Stati membri non conferiscono lo status di soggiornante di lungo periodo a titolo di protezione internazionale in caso di revoca o di cessazione di tale forma di protezione o di rifiuto del suo rinnovo.
  Al contempo, l'articolo 9 della direttiva 2003/109 viene modificato con la previsione in virtù della quale gli Stati membri possono revocare lo status di soggiornante di lungo periodo nel caso in cui la protezione internazionale sia revocata o sia cessata o nel caso in cui il suo rinnovo sia rifiutato, se lo status di soggiornante di lungo periodo era stato ottenuto a titolo di protezione internazionale.
  L'emendamento 6.1 del relatore è volto a precisare, alla fine dell'articolo 6, che la previsione inserita nel testo è adottata «in conformità dell'articolo 14, paragrafo 3, e dell'articolo 19, paragrafo 3, della direttiva 2004/83/CE».
  L'emendamento Zaccaria 6.2, a sua volta, sostituisce integralmente il testo dell'articolo 6 riprendendo il principio direttivo Pag. 35già contenuto nell'articolo 6 del disegno di legge comunitaria 2012 con la precisazione contenuta nell'emendamento 6.1 del relatore; al tempo stesso, aggiunge due ulteriori criteri direttivi cui il Governo è tenuto a conformarsi in sede di attuazione della delega legislativa.
  Da una parte, si chiede al Governo di prevedere che per i beneficiari di protezione internazionale il calcolo del periodo di soggiorno di cui al comma 1 dell'articolo 4 della direttiva 2003/109/CE parta dalla data di presentazione della domanda di protezione internazionale e che il periodo compreso tra la presentazione della domanda ed il riconoscimento venga considerato per intero.
  In secondo luogo, si chiede di prevedere che per i beneficiari di protezione internazionale le condizioni per acquisire lo status di soggiornante di lungo periodo, previste all'articolo 5 della direttiva 2003/109/CE, attengano solo alla dimostrazione di un reddito sufficiente e che questo venga calcolato anche tenendo conto delle particolari circostanze di vulnerabilità in cui si possono trovare i beneficiari di protezione internazionale.
  Considerata la complessità degli emendamenti e l'assenza del Governo, il cui orientamento su questa materia è senz'altro necessario, chiede alla presidenza di valutare la possibilità di rinviare l'espressione del parere ad altra seduta.

  Donato BRUNO, presidente, concorda sull'opportunità di un rinvio, per dare modo alla relatrice di approfondire le implicazioni degli emendamenti e per acquisire la valutazione del Governo sugli stessi.

  Roberto ZACCARIA (PD) chiarisce che il suo emendamento 6.2 intende definire meglio i principi e criteri direttivi della delega legislativa per l'attuazione della direttiva 2011/51/UE, anche nell'intento di contrastare la tendenza, che si va affermando nelle più recenti leggi comunitarie, a rinviare, per l'indicazione dei principi e criteri direttivi delle deleghe di recepimento delle direttive comunitarie, alle norme di queste ultime. A suo avviso questo può dar luogo a qualche problema, anche di rilievo costituzionale: ad esempio, questo modo di strutturare la delega comporta che, nel caso non infrequente di attuazione parziale di una direttiva, si è di fronte a una delega esercitata in modo solo parziale.
  Nel concreto, i principi e i criteri direttivi che l'emendamento tende a introdurre nel testo mirano a chiarire che la revoca dello status di soggiornante di lungo periodo ottenuto a titolo di protezione internazionale deve essere limitata ai casi nei quali è revocata la stessa protezione internazionale. È infatti essenziale permettere a persone in grave difficoltà per emergenze umanitarie che le costringono a fuggire dal proprio paese la possibilità di circolare senza troppe restrizioni sul territorio europeo, in modo che possano mantenere i legami con parenti e connazionali che si trovino in altri paesi dell'Unione europea.
  L'emendamento tende inoltre a far sì che il calcolo del periodo di cinque anni di soggiorno ininterrotto ai fini del conferimento dello status di soggiornante di lungo periodo si computi a partire dalla presentazione della domanda di protezione internazionale, e non dal riconoscimento della protezione stessa.
  Infine, l'emendamento vuole escludere che, tra le condizioni per l'acquisizione dello status di soggiornante di lungo periodo, sia previsto altro che la dimostrazione di un reddito sufficiente al mantenimento: questo in considerazione della particolari circostanze di vulnerabilità in cui si possono trovare i titolari di protezione internazionale.

  Doris LO MORO (PD) preannuncia la sua intenzione di sottoscrivere l'emendamento Zaccaria 6.2, del quale condivide il contenuto.

  Donato BRUNO, presidente, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.55.

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ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 29 maggio 2012. — Presidenza del presidente Donato BRUNO.

  La seduta comincia alle 15.55.

Schema di decreto del Presidente della Repubblica concernente regolamento recante ulteriori modifiche al testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 90, per la riorganizzazione del Ministero della difesa, degli uffici di diretta collaborazione del ministro e degli enti vigilati.
Atto n. 472.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 24 maggio 2012.

  Donato BRUNO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 16.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Martedì 29 maggio 2012.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 16 alle 16.35.

COMITATO PERMANENTE PER I PARERI

  Martedì 29 maggio 2012. — Presidenza del vicepresidente Alessandro NACCARATO.

  La seduta comincia alle 16.35.

Modifica all'articolo 635 del codice dell'ordinamento militare, di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, in materia di nuovi parametri fisici per l'ammissione ai concorsi per il reclutamento nelle Forze armate.
Emendamenti C. 3160-4084-4113-A.

(Parere all'Assemblea).
(Esame e conclusione – Parere).

  Il Comitato inizia l'esame degli emendamenti.

  Alessandro NACCARATO, presidente, in sostituzione del relatore, rileva che gli emendamenti contenuti nel fascicolo n. 2 non presentano profili critici per quanto attiene al rispetto del riparto di competenze legislative di cui all'articolo 117 della Costituzione e propone pertanto di esprimere su di essi il parere di nulla osta.

  Nessuno chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del presidente.

Definizione del processo penale nei casi di particolare tenuità del fatto.
Emendamenti C. 2094-A Tenaglia.

(Parere all'Assemblea).
(Esame e conclusione – Parere).

  Il Comitato inizia l'esame degli emendamenti.

  Alessandro NACCARATO, presidente, in sostituzione del relatore, rileva che gli emendamenti contenuti nel fascicolo n. 4 non presentano profili critici per quanto attiene al rispetto del riparto di competenze legislative di cui all'articolo 117 della Costituzione e propone pertanto di esprimere su di essi il parere di nulla osta.

  Nessuno chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del presidente.

Modifiche all'articolo 191 del codice civile e all'articolo 3 della legge 1o dicembre 1970, n. 898, in materia di scioglimento del matrimonio e della comunione tra i coniugi.
Emendamenti C. 749-A Paniz e abb.

(Parere all'Assemblea).
(Esame e conclusione – Parere).

  Il Comitato inizia l'esame degli emendamenti.

  Alessandro NACCARATO, presidente, sostituendo il relatore, rileva che gli emendamenti contenuti nel fascicolo n. 2 non

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presentano profili critici per quanto attiene al rispetto del riparto di competenze legislative di cui all'articolo 117 della Costituzione e propone pertanto di esprimere su di essi il parere di nulla osta.

  Nessuno chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del presidente.

Ratifica ed esecuzione della Convenzione civile sulla corruzione, fatta a Strasburgo il 4 novembre 1999.
C. 3737 approvata dal Senato.
(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  Il Comitato inizia l'esame del provvedimento.

  Alessandro NACCARATO, presidente, in sostituzione del relatore, dopo aver brevemente illustrato il provvedimento in esame, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato).

  Nessun altro chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 16.50.

AVVERTENZA

  I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

SEDE REFERENTE

Disposizioni per favorire la ricerca delle persone scomparse e istituzione del Fondo di solidarietà per i familiari delle persone scomparse.
Testo base C. 4568 approvata, in un testo unificato, dalla 1a Commissione permanente del Senato, C. 705 Villecco Calipari, C. 3214 Carlucci, C. 3728 Carlucci e C. 4187 Galati.

COMITATO PERMANENTE PER I PARERI

Ratifica ed esecuzione della Carta europea delle lingue regionali o minoritarie, fatta a Strasburgo il 5 novembre 1992.
Nuovo testo C. 5118 Governo ed abb.
Norme in materia di bevande analcoliche alla frutta.
Testo unificato C. 4108 D'Ippolito Vitale ed abb.

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