CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 23 maggio 2012
655.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
COMUNICATO
Pag. 271

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 23 maggio 2012. — Presidenza del presidente Giuseppe PALUMBO.

  La seduta comincia alle 14.25.

Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione.
Nuovo testo C. 4434 Governo, approvato dal Senato, e abb.

(Parere alle Commissione riunite I e II).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato, da ultimo nella seduta del 19 ottobre 2011.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, ricorda che il relatore aveva già svolto la Pag. 272relazione sul testo adottato come testo base dalle Commissioni di merito e si era riservato di integrare la relazione allorquando fosse stato trasmesso dalle medesime il testo risultante dagli emendamenti approvati. Tale testo è stato trasmesso in data 22 maggio 2012 e la Commissione dovrebbe esprimere il parere entro la giornata di domani, giovedì 24 maggio.

  Marco RONDINI (LNP), relatore, fa presente che la Commissione è chiamata a esprimere alle Commissioni riunite I e II il prescritto parere sulle parti di competenza del disegno di legge n. 4434 Governo, risultante dall'esame degli emendamenti.
  Ricorda, come già accennato dal presidente, che la Commissione aveva già iniziato l'esame in sede consultiva del disegno di legge in titolo il 27 settembre 2011 senza tuttavia addivenire alla deliberazione di un parere, non avendo le Commissioni competenti (Affari costituzionali e Giustizia) concluso l'esame degli emendamenti, ciò che è avvenuto solo nella giornata di ieri.
  Rileva che rispetto al testo sul quale aveva svolto la relazione il 27 settembre 2011, che constava di dieci articoli, sono stati introdotti ben dieci ulteriori articoli nessuno dei quali, tuttavia, sembra incidere su materie di competenza della Commissione Affari sociali.
  In questa sede, si rimette, dunque, alla relazione già svolta per quanto riguarda le disposizioni che dallo svolgimento della suddetta relazione ad oggi non hanno subito modifiche sostanziali, almeno rispetto alle parti di competenza della XII Commissione. Si tratta dei seguenti articoli: 1, che individua l'Autorità nazionale anticorruzione; 2, concernente la trasparenza dell'attività amministrativa; 3, che modifica l'articolo 53 del decreto legislativo n. 165 del 2001 in tema di incompatibilità, cumulo di impieghi e incarichi di dipendenti pubblici; 4, che inserisce nel decreto legislativo n. 165 del 2001 una disposizione ad hoc volta a tutelare il pubblico dipendente che riferisce condotte illecite apprese in ragione del suo rapporto di lavoro; 5, che individua attività d'impresa particolarmente esposte al rischio di inquinamento mafioso, prevedendo che l'elenco ivi contenuto possa essere modificato con decreto ministeriale adottato dal Ministro dell'interno, di concerto con il Ministro della giustizia, delle infrastrutture e dei trasporti e dello sviluppo economico, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti; 7, che dispone in tema di danno all'immagine della pubblica amministrazione, novellando l'articolo 1 della legge n. 20 del 1994, che disciplina il giudizio di responsabilità amministrativa; 8, che delega il Governo ad adottare un testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e divieto di ricoprire cariche elettive e di governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi; 9, che reca diverse modifiche al codice penale, riformulando i reati di concussione e di corruzione e le relative pene, nonché introducendo i reati di induzione indebita a dare o promettere utilità e di traffico di influenze illecite; 10, recante la clausola di invarianza.
  Evidenzia quindi che, come già rilevato nella predetta relazione, l'articolo 6 contiene l'unica norma rientrante in modo significativo nell'ambito di competenza della Commissione, recando esso una clausola di adeguamento alle disposizioni degli articoli da 1 a 5 per le regioni e province autonome di Trento e Bolzano, ivi compresi gli enti regionali e le amministrazioni del Servizio sanitario nazionale, nonché per gli enti locali. È fatta salva la compatibilità con le disposizioni previste dagli statuti e dalle relative norme di attuazione in materia.
  Fa, inoltre, presente che tale disposizione non ha subito ulteriori modifiche nel prosieguo dell’iter presso le Commissioni di merito.
  Rileva poi che, per quanto concerne le disposizioni introdotte successivamente allo svolgimento della richiamata relazione nel corso della fase di votazione degli emendamenti presso le Commissioni I e II, si tratta dei seguenti articoli: 2-bis, concernente la trasparenza delle attribuzioni di posizioni dirigenziali nelle amministrazioni Pag. 273pubbliche di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo n. 165 del 2001, nonché nelle aziende e nelle società partecipate dello Stato e negli altri enti pubblici; 5-bis, che reca modifiche al decreto legislativo n. 163 del 2006, recante il Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE.; 8-bis, che reca modifiche all'articolo 59 del decreto legislativo n. 267 del 2000 (Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali), concernente la sospensione e la decadenza di diritto da determinate cariche; 8-ter, recante norme in materia di collocamento fuori ruolo dei magistrati ordinari, amministrativi e contabili e degli avvocati e procuratori dello Stato; 9-bis, che sostituisce l'articolo 2635 del codice civile, in materia di corruzione tra privati, incidendo soprattutto sulla platea degli autori, in quanto include tra i soggetti attivi accanto ad amministratori, direttori generali, dirigenti preposti alla redazione dei documenti contabili societari, sindaci e liquidatori, coloro che sono sottoposti alla direzione o vigilanza di questi ultimi; 9-ter, che inserisce l'articolo 2635 del codice civile tra i reati presupposto della responsabilità dell'ente ai sensi del decreto legislativo n. 231 del 2001, avuto riguardo alla condotta di chi dà o promette denaro o altra utilità, il quale ben potrà agire nell'interesse dell'ente di appartenenza; infine, gli articoli dal 9-quater al 9-octies, che armonizzano le norme contenenti espliciti richiami al reato di concussione, in quanto presupposto per l'applicazione di pene accessorie, di ipotesi particolari di confisca, di cause ostative alla candidatura o al mantenimento di cariche elettive.
  Rileva, infine, che dall'analisi del contenuto di queste disposizioni appare evidente che nessuna di esse incide in maniera diretta sulle competenze della XII Commissione.
  Alla luce delle considerazioni svolte e tenuto conto, in particolare, del fatto che la competenza della Commissione strettamente intesa è limitata alla disposizione di cui all'articolo 6 del testo risultante dall'esame degli emendamenti, si riserva di formulare una proposta di parere sulla base di quanto emergerà nel corso del dibattito.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.35.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 23 maggio 2012. — Presidenza del presidente Giuseppe PALUMBO.

  La seduta comincia alle 14.35.

Princìpi fondamentali in materia di governo delle attività cliniche per una maggiore efficienza e funzionalità del Servizio sanitario nazionale.
Ulteriore testo unificato C. 278-799-977-ter-1552-1942-2146-2355-2529-2693-2909/A.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato, da ultimo, nella seduta del 12 aprile 2012.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, avverte che è appena pervenuto il parere della Commissione Bilancio, favorevole con condizioni e osservazioni. Ritiene pertanto opportuno rinviare il seguito dell'esame ad altra seduta, in modo da consentire al relatore di predisporre gli emendamenti necessari al fine di recepire il contenuto del parere da ultimo espresso, nonché gli altri pareri già deliberati dalle altre Commissioni competenti in sede consultiva.

  Maria Antonietta FARINA COSCIONI (PD), rilevata l'assenza del relatore, si chiede se possa il presidente Palumbo disporre comunque il rinvio dell'esame del provvedimento in titolo.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, risponde all'obiezione formulata da parte Pag. 274dell'onorevole Farina Coscioni, facendo presente di essere stato delegato in tal senso dal relatore e precisando altresì che, in qualità di presidente della Commissione, ha comunque il potere di decidere in ordine al rinvio di un provvedimento in quanto funzionale, come nel caso in questione, a consentire il prosieguo dell'iter del provvedimento medesimo. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.40.

RISOLUZIONI

  Mercoledì 23 maggio 2012. — Presidenza del presidente Giuseppe PALUMBO. — Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Maria Cecilia Guerra.

  La seduta comincia alle 14.40.

7-00820 Murer: Iniziative a tutela delle donne vittime di violenza.
7-00862 Farina Coscioni: Iniziative a tutela delle donne vittime di violenza.
7-00865 Laura Molteni: Iniziative a tutela delle donne vittime di violenza.
(Seguito della discussione congiunta e rinvio).

  La Commissione prosegue la discussione congiunta delle risoluzioni in oggetto, rinviata nella seduta del 17 maggio 2012.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, avverte che è stata presentata la risoluzione n. 7-00865 Laura Molteni vertente sulla medesima materia delle risoluzioni 7-00820 Murer e 7-00862 Farina Coscioni, di cui già è iniziata la discussione. Pertanto le tre risoluzioni saranno discusse congiuntamente.

  Laura MOLTENI (LNP) illustra la risoluzione di cui è prima firmataria, pubblicata nell'allegato B al resoconto stenografico dell'Assemblea del 17 maggio 2012. Si sofferma, in particolare, sulla parte della risoluzione contenente gli impegni rivolti al Governo, quale la promozione, insieme alle regioni, di programmi integrati in ambito sociale e sanitario atti a fornire una risposta effettiva agli stati di disagio psico-sociale delle donne causati da violenza mediante la sensibilizzazione di tutti gli operatori sanitari ospedalieri e territoriali che entrano in contatto con la donna-vittima, anche attraverso il ricorso a forme di consulenza informatica che utilizzino la rete quale strumento di rilevazione delle situazioni a rischio e di sostegno psicologico a carattere continuativo, attraverso un accesso riservato e protetto a consulenze psicologiche on-line.
  Specifica altresì che attraverso la risoluzione in esame si vuole impegnare il Governo ad individuare e a promuovere, per quanto di competenza, il ruolo dei medici di medicina generale quali interlocutori qualificati per la presa in carico delle vittime di violenza, fornendo loro tutti gli strumenti sia in termini di formazione che di documentazione anche di pubblicità progresso per fornire adeguata informazione alle vittime sul numero dedicato 1522 ed i numeri di riferimento delle case protette, nonché a promuovere la formazione specifica del personale dei pronto soccorso ospedalieri che devono affrontare la presa in carico della vittima di violenza sessuale e domestica e la diffusione di materiale informativo presso i pronto soccorso ospedalieri affinché le vittime possano conoscere la rete di assistenza di cui possono beneficiare anche successivamente all'uscita dall'emergenza sanitaria. Evidenzia l'importanza di quest'ultimo punto, che è stato introdotto in considerazione del fatto che le donne che si recano ai pronto soccorso non sempre ammettono di aver subito violenza, adducendo piuttosto ragioni pretestuose per Pag. 275giustificare i segni della violenza. È più che mai importante, quindi, che esse possano acquisire presso tali strutture tutto il materiale informativo necessario.
  Un altro impegno rivolto al Governo concerne l'adozione di tutte le iniziative possibili affinché in ogni ambito sociale e sanitario ove la vittima di violenza sessuale e domestica si rivolge venga fornita adeguata informazione di natura legale attraverso l'apertura di uno sportello di consulenza legale e/o la distribuzione di materiale informativo specifico sui diritti delle donne vittime di violenza, anche avvalendosi del volontariato del terzo settore, nonché la piena attuazione delle politiche integrate di assistenza sociosanitaria alla donna elaborate a livello nazionale attraverso il ricorso ad intese ed accordi da stipularsi presso la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, quale strumento di definizione di comuni obiettivi e linee di indirizzo atte a garantire più elevati livelli di assistenza alla donna vittima di violenza.
  Ribadisce, infine, il ruolo di grande rilievo che in questo campo può assumere il cosiddetto terzo settore, di interfaccia rispetto alle svariate realtà sociali e culturali presenti sul territorio.

  Paola BINETTI (UdCpTP) interviene per illustrare i principali contenuti di una risoluzione sul tema, presentata ma non ancora pubblicata, di cui è prima firmataria. Premette che, a suo avviso, non esiste nessuna grande violenza che non sia precedute da tante «micro violenze», anche se, evidentemente, l'individuazione di queste ultime resta problematica, mentre sarebbe più che mai necessario riuscire ad accertarle, al fine di sviluppare adeguati programmi di prevenzione.
  Ritiene che quella contro la violenza sulle donne sia una vera e propria battaglia culturale, evidenziando che essa riguarda trasversalmente tutti i Paesi, sia quelli ricchi che quelli poveri, e tutte le classi sociali, sia quelle culturalmente elevate sia quelle meno abbienti.
  Sottolinea inoltre come la violenza contro le donne denoti disprezzo nei loro confronti, osservando come l'umiliazione della donna attraverso il suo corpo è fortemente evocativa e si manifesta in maniera assai diffusa, per cui basta guardare certi film o sfogliare le pagine di una rivista per rendersene conto.
  Rileva poi come un altro tipo di violenza sia quella «burocratica», che si esercita non consentendo alla donna di conciliare lavoro e famiglia, costringendola a provare imbarazzo di fronte alla richiesta di permessi dal lavoro, pur se funzionali all'adempimento di doveri familiari.
  Un altro punto importante è quello della violenza nel contesto familiare, che implica spesso l'aspetto del silenzio della donna che subisce violenza a causa del condizionamento esercitato dall'ambiente familiare.
  Osserva altresì che un'ulteriore forma di violenza è rappresentata dalla povertà: spesso le donne figurano tra i soggetti più indigenti e, sotto questo profilo, il lavoro costituisce un'efficace forma di prevenzione.
  Ritiene che molte siano le iniziative che è possibile adottare al fine di arginare questa drammatica realtà, dal garantire la possibilità di presentare denunce molto precoci a prevedere i codici rosa presso i pronto soccorso, oltre che assicurare un'adeguata formazione del personale addetto ad occuparsi delle donne che hanno subito violenza.
  Ribadendo l'assoluta necessità di intervenire tempestivamente, auspica che la Commissione possa pervenire all'approvazione di una risoluzione unitaria.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, condividendo l'auspicio espresso, da ultimo, dall'onorevole Binetti, chiede all'onorevole Murer di adoperarsi al fine di trovare un punto di mediazione tra le risoluzioni già presentate e quelle preannunciate, in modo che la Commissione possa votare e approvare un testo unificato delle varie risoluzioni.

  Delia MURER (PD), ringraziando il presidente Palumbo per l'incarico conferitole, Pag. 276assicura il proprio impegno al fine di pervenire ad una risoluzione condivisa da tutte le parti, in considerazione dell'importanza del tema, per cui è importante che la Commissione vincoli il Governo su alcuni punti specifici, sui quali vi sia un'intesa da parte di tutti i gruppi.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.

INDAGINE CONOSCITIVA

  Mercoledì 23 maggio 2012. — Presidenza del presidente Giuseppe PALUMBO.

  La seduta comincia alle 15.

Indagine conoscitiva sugli aspetti sociali e sanitari della dipendenza dal gioco d'azzardo.
(Integrazione del programma).

  Giuseppe PALUMBO, presidente, sulla base di quanto convenuto in sede di ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ed essendo stata acquisita l'intesa del Presidente della Camera, ai sensi dell'articolo 144, comma 1, del regolamento, propone di integrare il programma dell'indagine conoscitiva sugli aspetti sociali e sanitari della dipendenza dal gioco d'azzardo deliberata il 22 febbraio 2012, con l'audizione del ministro per la cooperazione internazionale e l'integrazione, Andrea Riccardi.

  La Commissione delibera l'integrazione del programma dell'indagine conoscitiva in titolo secondo quanto proposto dal presidente.

  Andrea SARUBBI (PD) chiede al presidente se sia possibile integrare ulteriormente il programma attraverso nuove audizioni, visto le continue richieste che continuano ad intervenire da parte di associazioni e soggetti interessati.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, fa presente che l'indagine conoscitiva deve concludersi entro il 31 luglio 2012, con l'approvazione di un documento conclusivo. Pertanto, nonostante egli stesso, come altri componenti della Commissione, siano destinatari di richieste da parte di soggetti che vorrebbero essere audìti sull'argomento, non è realisticamente possibile pensare di integrare ulteriormente il programma con altre audizioni. Fa presente che si può, al limite, chiedere ai soggetti interessati di inviare il materiale che essi riterranno opportuno per allegarlo alla documentazione complessiva relativa all'indagine in oggetto.

  La seduta termina alle 15.05.

RELAZIONI AL PARLAMENTO

  Mercoledì 23 maggio 2012. — Presidenza del presidente Giuseppe PALUMBO.

  La seduta comincia alle 15.05.

Relazione, relativa all'anno 2011, concernente lo stato di attuazione della legge 15 marzo 2010, n. 38, recante disposizioni per garantire l'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore.
Doc. CCXXXVIII, n. 2.

(Seguito dell'esame ai sensi dell'articolo 124, comma 2, del Regolamento e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato il 18 aprile 2012.

  Vittoria D'INCECCO (PD) osserva che la legge sulle cure palliative è stato uno degli impegni più significativi della Commissione fin dall'inizio della legislatura. Averla approvata, con un equilibrio bipartisan, è motivo di grande soddisfazione.
  Ritiene che oggi l'esame di questa relazione consente di tirare qualche somma e, al tempo stesso, di riflettere su nuovi Pag. 277obiettivi. Significativi sono i dati relativi alla situazione del Paese, che dimostrano quanto ci si debba ancora impegnare in quanto molte regioni sono ancora inadempienti, la presenza degli hospice è scarsa e disomogenea, l'integrazione con la domiciliarità resta molto difficile; tali problemi riguardano soprattutto alcune regioni del meridione. Oltre il 30 per cento dei malati terminali non ha accesso alle terapie del dolore e spesso non vengono prese in considerazione malattie croniche come demenza e cardiopatie. Molti trascorrono gli ultimi mesi in casa e le famiglie vengono lasciate sole a tal punto che una persona su tre spende tutti i propri risparmi. Al contrario, andrebbero riconosciute le cure palliative ai pazienti geriatrici anche non oncologici, e serve l'interazione delle attività domiciliari di medici, infermieri, psicologici, assistenti sociali, nutrizionisti e volontari.
  Ritiene, altresì, importante sottolineare il ruolo del volontariato oncologico. Sono ottocento le associazioni impegnate nel campo, per 25 mila volontari. Esse, quindi, vanno sostenute perché possono essere un importante alleato territoriale.
  Sottolinea, inoltre, in quanto medico, il problema dei medici e del personale: ci sono oltre 2 mila unità che lavorano nel settore delle cure palliative, ma oltre il 30 per cento di loro lo fa senza specializzazione, con scarsa formazione. Intervenire, quindi, su questo aspetto è fondamentale, perché la cura palliativa non va improvvisata, va costruita e sostenuta in un vero e proprio progetto, anche scientifico, anche di riconoscimento professionale. L'uso dei farmaci antidolore va inserito in una cornice informativa e formativa e recuperare la dignità nel momento più difficile della vita significa anche costruire conoscenza, per i diritti del paziente e per i doveri del medico.

  Luisa BOSSA (PD) ricorda che il Parlamento ha approvato oltre due anni or sono la legge sulle cure palliative, un atto di grande civiltà, al quale hanno concorso tutti i gruppi parlamentari.
  Nonostante è indubbio che si tratti di uno strumento di tutela della dignità della persona, evidenzia tuttavia come allo stato attuale bisogna focalizzare l'attenzione sull'attuazione della legge stessa che, da quanto risulta dalla relazione del Governo, è tutt'altro che completa e priva di ostacoli. Da una parte, infatti, pare che sia stata avviata la costruzione delle reti, e questo è un elemento importante e condivisibile; dall'altra parte, invece, si pone la questione del ritardo nella realizzazione degli hospice, specialmente nelle regioni del sud quale la Campania, dove sono stati investiti 15 miliardi di euro con il risultato di avere dei presidi mai assistiti, altri che non sono stati attivati.
  È necessario pertanto, a suo avviso, vigilare nella fase dell'attuazione, per evitare di avere una buona legge priva, tuttavia, di concretezza.

  Maria Antonietta FARINA COSCIONI (PD) fa riferimento a quanto accaduto nella regione Toscana, dove è stata approvata una legge che prevede l'uso di cannabis a scopo terapeutico. Ricorda che, quando presentò emendamenti che andavano in questa direzione durante l'esame della proposta di legge sulle cure palliative, sia in Commissione che in Aula, tali emendamenti non vennero accolti.
  Rileva, quindi, che la regione Toscana ha provveduto a colmare questa lacuna, per cui tante persone potranno utilizzare cannabinoidi per affrontare patologie, anche molto gravi.
  Riferisce, inoltre, che sempre da parte della regione Toscana è stata avanzata la richiesta di inserire i cannabinoidi nel tabellone farmaceutico, facendo presente che, se la risposta sarà positiva, sarà possibile ottenere l'aggiornamento del tabellone stesso.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.20.

Pag. 278

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.20 alle 15.40.

AVVERTENZA

  I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

SEDE REFERENTE

Modifica dell'articolo 157 del decreto legislativo n. 219/2006, in materia di raccolta di medicinali inutilizzati o scaduti, e altre disposizioni concernenti la donazione di medicinali e la loro utilizzazione e distribuzione da parte di organizzazioni senza fini di lucro.
C. 4771 Di Virgilio.

COMITATO RISTRETTO

Disposizioni per consentire l'impianto degli embrioni abbandonati giacenti presso i centri italiani di procreazione medicalmente assistita.
C. 2058 Palagiano, C. 4308 Farina Coscioni, C. 4800 Bocciardo e C. 4831 Laura Molteni – rel. Palagiano.

ERRATA CORRIGE

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 651 del 15 maggio 2012, sono apportate le seguenti modificazioni:
   a pagina 70, prima colonna, trentaduesima riga, la parola: «2011» è sostituita dalla seguente: «2012»;
   a pagina 70, seconda colonna, ventisettesima riga, la parola: «2011» è sostituita dalla seguente: «2012».