CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 22 maggio 2012
654.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (I e II)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Martedì 22 maggio 2012. — Presidenza del presidente della II Commissione, Giulia BONGIORNO. – Intervengono il Ministro della giustizia Paola Severino Di Benedetto e il Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione Filippo Patroni Griffi.

  La seduta comincia alle 12.20.

Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione.
C. 4434 Governo, approvato dal Senato, C. 3380 Di Pietro, C. 3850 Ferranti, C. 4382 Giovanelli, C. 4501 Torrisi, C. 4516 Garavini e C. 4906 Ferranti.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato il 17 maggio 2012.

  Giulia BONGIORNO, presidente, avverte che è stato chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Ricorda che le Commissioni stanno esaminando i subemendamenti riferiti all'emendamento 9.500 del Governo.
  In particolare, nella seduta del 15 maggio scorso sono stati accantonati i subemendamenti Di Pietro 0.9.500.27, Sisto 0.9.500.109 e Ferranti 0.9.500.72, che riguardano lettera a) del comma 1 dell'articolo 9; Di Pietro 0.9.500.28, Sisto 0.9.500.110, Bocchino 0.9.500.3, Ferranti 0.9.500.73 e Contento 0.9.500.118, che riguardano la lettera b) del comma 1 dell'articolo Pag. 129. Nella stessa seduta è stato respinto il subemendamento Sisto 0.9.500.111.
  Nell'ultima seduta del 17 maggio scorso sono stati accantonati i subemendamenti Sisto 0.9.500.112 e Ferranti 0. 9. 500. 74 che riguardano la lettera d) del comma 1 dell'articolo 9; Ferranti 0.9.500.740 relativo alla lettera e) del comma 1 dell'articolo 9; Sisto 0.9.500.113, Contento 0.9.500.120 e 0.9.500.121, Ferranti 0.9.500.75, Lussana 0.9.500.24 e Contento 0.9.500.99, che riguardano la lettera f) del comma 1 dell'articolo 9. Nella medesima seduta sono stati respinti i subemendamenti 0.9.500.10 del relatore per la II Commissione e Bocchino 0.9.500.4. È stato invece approvato il subemendamento Ferranti 0.9.500.76, la cui approvazione ha precluso la votazione dei subemendamento Sisto 0.9.500.114 e Contento 0.9.500.100.
  Sempre nella medesima seduta, gli onorevoli Lorenzo Ria e Antonio Di Pietro hanno ritirato, rispettivamente a nome dei propri gruppi Unione di Centro ed Italia dei Valori, tutti i subemendamenti presentati dagli stessi gruppi, affinché dal loro esame non derivi un eventuale ritardo dell'inizio della discussione in Assemblea, prevista per lunedì 28 maggio prossimo. Il relatore per la II Commissione, a seguito della reiezione del suo subemendamento 0.9.500.10, ha ritirato i subemendamenti 0.9.500.11 e 0.9.500.12. Sono stati altresì ritirati i subemendamenti Siliquini 0.9.500.5, 0.9.500.6 e 0.9.500.200 nonché Contento 0.9.500.98 e 0.9.500.119.
  Prima di passare all'esame del subemendamento Ferranti 0. 9. 500. 79, volto a modificare la lettera h) del comma 1 dell'articolo 9, da la parola al Ministro, che ne ha fatto richiesta.

  Il ministro Paola SEVERINO DI BENEDETTO fa presente di aver riflettuto attentamente, nei giorni trascorsi dall'ultima seduta, sulle modifiche che è possibile apportare all'emendamento 9.500 del Governo, al fine di venire incontro alle esigenze emerse e ritenute, sin dall'inizio, degne della massima considerazione, pur mantenendo l'impianto sostanziale della riforma. Ha quindi valutato attentamente una possibile riformulazione della fattispecie di cui al nuovo articolo 346-bis che l'emendamento del Governo inserisce nel codice penale, il quale disciplina il traffico di influenze illecite, nonché della nuova fattispecie di corruzione per l'esercizio della funzione, delineata nel nuovo articolo 318 del codice penale.
  Ritiene quindi possibile accogliere alcune proposte di modifica contenute in taluni subemendamenti presentati, su cui intende proporre una riformulazione. A suo avviso, infatti, questo intervento normativo è troppo importante ed il Governo non può esimersi dal mettere il massimo impegno per arrivare alla definizione di un nuovo testo normativo che sia il migliore possibile, fermo restando l'impianto di base già previsto.
  Sottolinea quindi che, se si vuole fare del bene al Paese, questa riforma va approvata, possibilmente oggi stesso.
  Invita pertanto i presentatori dei subemendamenti Sisto 0.9.500.113, Contento 0.9.500.121 e Ferranti 0.9.500.75 a riformularli nei termini riportati in allegato (vedi allegato).
  Ritiene che in questo modo sia possibile delineare meglio la nuova fattispecie di cui all'articolo 318. Sottolinea infatti che introdurre le parole «indebitamente « e «per» l'esercizio delle funzioni, consente di «stringere» il contenuto della fattispecie rendendo più percepibile il disvalore della condotta e di definire le ipotesi di reato sulla base di una precisa finalizzazione, sottolineando al contempo il contenuto indebito o illecito della condotta.
  In merito al nuovo articolo 346-bis del codice penale, invita i proponenti a riformulare il subemendamento Ferranti 0.9.500.81 nei termini riportati in allegato (vedi allegato).
  Rileva, infatti, che la fattispecie del traffico di influenze illecite, di cui al nuovo articolo 346-bis del codice penale, è di non facile definizione. La parola «sfruttando» rende più pregnante la condotta mentre le parole «o altro vantaggio patrimoniale» consentono di superare il rischio, presente nella precedente versione, Pag. 13di colpire condotte che non sono connotate da disvalore come talune attività che rientrano nelle attività di lobby. Ha quindi ritenuto opportuno proporre la nuova formulazione al fine di limitare la fattispecie alle sole situazioni in cui vi è riferimento a denaro o ad altro vantaggio patrimoniale.
  Per quanto riguarda le ulteriori parti contenute nell'emendamento 9.500 del Governo, chiede ai presentatori di ritirare tutti i subemendamenti presentati e di procedere alla votazione del suddetto emendamento governativo, del quale si assume la piena responsabilità. Ciò al fine di mantenere l'impostazione «piramidale» seguita per quanto riguarda le pene e la «cascata» di valori che sono coinvolti. Resta chiaramente ferma la possibilità di intervenire nella successiva fase in Assemblea.
  Ritiene, infatti, che giungere in questa fase ad un'approvazione condivisa della riforma proposta possa costituire un'importante dimostrazione di coesione, quanto mai necessaria al Paese.

  Antonio DI PIETRO (IdV) intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede che sia data lettura del testo degli articoli 318 e 346-bis del codice penale, come risulterebbero dall'approvazione delle modifiche testé prospettate dal ministro Severino. Sottolinea infatti l'esigenza della massima chiarezza rispetto al testo che le Commissioni si apprestano a votare, tanto più alla luce dell'importanza delle modifiche proposte.

  Giulia BONGIORNO, presidente, dà lettura del nuovo testo degli articoli 318 e 346-bis del codice penale, come risulterebbero dall'approvazione delle modifiche testé prospettate dal ministro della giustizia: «f) l'articolo 318 è sostituito dal seguente: «Art. 318. – (Corruzione per l'esercizio della funzione). – Il pubblico ufficiale che, per l'esercizio delle sue funzioni o dei suoi poteri, indebitamente riceve, per sé o per un terzo, denaro od altra utilità o ne accetta la promessa è punito con la reclusione da uno a cinque anni»; r) dopo l'articolo 346 è inserito il seguente: «Art. 346-bis. – (Traffico di influenze illecite). – Chiunque, fuori dai casi di concorso nei reati di cui agli articoli 318, 319 e 319-ter, sfruttando relazioni esistenti con un pubblico ufficiale o con un incaricato di un pubblico servizio, indebitamente fa dare o promettere, a sé o ad altri, denaro o altro vantaggio patrimoniale, come prezzo della propria mediazione illecita, ovvero per remunerare il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio, è punito con la reclusione da uno a tre anni. La stessa pena si applica a chi indebitamente da o promette denaro o altro vantaggio patrimoniale. La pena è aumentata se il soggetto che indebitamente fa dare o promettere, a sé o ad altri, denaro o altra utilità riveste la qualifica di pubblico ufficiale o di incaricato di un pubblico servizio. Le pene sono altresì aumentate se i fatti sono commessi in relazione all'esercizio di attività giudiziarie. Se i fatti sono di particolare tenuità, la pena è diminuita».

  Francesco Paolo SISTO (PdL) accoglie la riformulazione proposta dal ministro Severino riguardo al proprio subemendamento 0.9.500.113, che riformula di conseguenza (vedi allegato), e ritira tutti i subemendamenti da lui presentati ad eccezione di quest'ultimo e del subemendamento 0.9.500.117.
  Quanto alla riformulazione proposta dal ministro Severino, ritiene che l'avverbio «indebitamente» rafforzi le previsioni del testo; dà inoltre atto al Governo dello sforzo compiuto con riguardo al nuovo articolo 346-bis, che ha portato ad una formulazione che appare maggiormente compatibile rispetto all'ordinamento. Ritiene oltretutto che, in questo modo, il nuovo articolo 346-bis abbia caratteri di più marcata distinzione rispetto ad altre fattispecie, quali il delitto tentato e gli atti preparatori che, come sostenuto dalla dottrina, non hanno rilevanza penale.
  Si riserva quindi di presentare in Assemblea proposte emendative volte a giungere ad ulteriori miglioramenti del testo. In questa fase, intende preannunciare alcune questioni che affronterà più diffusamente nella successiva fase dell’iter: in Pag. 14primo luogo, è opportuno un migliore coordinamento del sistema sanzionatorio; in secondo luogo, occorrerà definire più compiutamente alcuni parametri svolgendo ulteriori riflessioni su diversi aspetti.

  Manlio CONTENTO (PdL) accetta la proposta di riformulazione del proprio subemendamento 0.9.500.121 (vedi allegato), riconoscendo al ministro Severino di avere tenuto conto dei rilievi sollevati dal proprio gruppo in merito all'esigenza di una migliore formulazione della fattispecie relativa alla corruzione per l'esercizio della funzione. Ritira quindi i suoi ulteriori subemendamenti riferiti all'emendamento 9.500 del Governo.

  Donatella FERRANTI (PD) riformula il proprio subemendamento 0.9.500.75 (vedi allegato), ritenendo che le modifiche proposte dal ministro contribuiscano ad una migliore definizione della condotta.

  Antonio DI PIETRO (IdV) rileva come le proposte di riformulazione del ministro riguardino solamente gli articoli 318 e 346-bis, e chiede se non si intenda modificare anche l'articolo 317, dal quale ritiene sia stata arbitrariamente espunta la concussione per induzione. Chiede inoltre al ministro se sia stata adeguatamente valutata la relazione tra fattispecie di concussione e quella di traffico di influenze illecite.

  Il Ministro Paola SEVERINO DI BENEDETTO precisa che l'articolo 317 rimane immodificato, così come tutte le altre disposizioni contenute nell'emendamento 9.500, fatta eccezione per quelle per le quali si è proposta una riformulazione, sempre che tali proposte siano accettate e i relativi subemendamenti approvati dalle Commissioni.

  Giulia BONGIORNO, presidente, avverte che si passa ora all'esame degli identici subemendamenti Sisto 0.9.500.113 (Nuova formulazione), Contento 0.9.500.121 (Nuova formulazione) e Ferranti 0.9.500.75 (Nuova formulazione).

  Angela NAPOLI (FLpTP), relatore per la II Commissione, esprime parere favorevole sugli identici subemendamenti Sisto 0.9.500.113 (Nuova formulazione), Contento 0.9.500.121 (Nuova formulazione) e Ferranti 0.9.500.75 (Nuova formulazione) sia perché ne condivide il contenuto sia perché costituiscono il frutto di una mediazione che consentirà di approvare il provvedimento in tempi rapidi.

  Antonio DI PIETRO (IdV) dopo avere ricordato come il gruppo dell'IdV abbia ritirato tutte le proprie proposte emendative, riservandosi di ripresentarle in Assemblea, ribadisce la totale contrarietà all'idea che la fattispecie di cui all'articolo 317 non debba essere estesa alla concussione per induzione e non debba comprendere, quale soggetto attivo, anche l'incaricato di pubblico servizio. Ritiene infatti che quella per induzione sia la vera concussione o, comunque, che sia la più frequente, grave e subdola, mentre la concussione per costrizione, in base alla sua passata esperienza professionale, risulta un'ipotesi quasi inesistente nella pratica. Ritiene quindi che la formulazione dell'articolo 317 contenuta nell'emendamento 9.500 del Governo rappresenti una regressione nella lotta contro la corruzione.
  Quanto alla fattispecie di corruzione per l'esercizio della funzione, pur ritenendo che la riformulazione proposta dal Governo sia migliorativa del testo, preannuncia la presentazione in Assemblea di emendamenti che rendano la fattispecie ancora più stringente.
  Dichiara quindi di non condividere la riformulazione proposta dal Governo relativa alla fattispecie di cui all'articolo 346-bis, poiché è contrario a limitare la rilevanza penale al conseguimento di un vantaggio esclusivamente patrimoniale. Ritiene infatti che in questa tipologia di fattispecie ogni tipo di utilità debba essere perseguita, sia essa personale, politica o patrimoniale. Sottolinea inoltre come in questa fattispecie il conseguimento di un vantaggio patrimoniale sia l'ipotesi meno frequente.Pag. 15
  Preannuncia quindi il voto contrario del proprio gruppo sui subemendamenti riformulati in base alle indicazioni del Governo e sull'emendamento 9.500 del Governo.

  Luca Rodolfo PAOLINI (LNP) preannuncia il voto favorevole del proprio gruppo sui subemendamenti riformulati in base alle indicazioni del Governo e sull'emendamento 9.500 del Governo, pur ritenendo il testo migliorabile e pur condividendo alcuni dei rilievi espressi dall'onorevole Di Pietro.

  Donatella FERRANTI (PD) ritiene che la nuova formulazione dell'articolo 318 del codice penale risultante dall'emendamento del Governo e dai subemendamenti appena riformulati sia idonea a punire una serie di condotte corruttive che la normativa vigente non riesce a colpire in maniera adeguata.

  Enrico COSTA (PdL) dichiara il proprio voto favorevole ai subemendamenti appena riformulati, ritenendo che questi individuino meglio la condotta riducendo fortemente il rischio di incriminazioni di condotte prive di una vera e propria lesività dal punto di vista penalistico. Esprime pertanto apprezzamento per il Ministro che attraverso le proposte di riformulazioni di alcuni subemendamenti è riuscito a sintetizzare posizioni di forze politiche che all'inizio del dibattito potevano sembrare inconciliabili.

  Il Ministro Paola SEVERINO DI BENEDETTO, riferendosi all'intervento dell'onorevole Di Pietro, fa presente che le riformulazioni da lei proposte nella presente seduta si limitano unicamente a subemendamenti inerenti al reato di corruzione per l'esercizio della funzione ed a quello di traffico di influenze illecite, previsti rispettivamente dalle lettere f) ed r) del comma 1 dell'articolo 9 del testo dell'emendamento del Governo. Ciò significa che le disposizioni di tale emendamento riferite ai reati di concussione ed induzione indebita a dare o promettere utilità rimangono immodificate. Con particolare riferimento al reato di concussione così come formulato dall'emendamento del Governo, ribadisce che la scelta di non prevedere più l'incaricato di pubblico servizio quale autore del reato trova la propria giustificazione nella considerazione che quest'ultimo non ha poteri tali da essere in grado di costringere il soggetto passivo del reato, mentre è in grado di indurlo indebitamente a dare o promettere delle utilità. In sostanza, la nuova formulazione dei reati di concussione, corruzione per l'esercizio della funzione e induzione indebita a dare o promettere utilità tiene conto, per quanto attiene al soggetto attivo del reato, alla diversa forza coercitiva del pubblico ufficiale e dell'incaricato di pubblico servizio. Ricorda comunque che l'emendamento del Governo prevede ulteriori modifiche alla disciplina dei reati contro la pubblica amministrazione introducendo tra l'altro il reato di corruzione tra privati.

  Roberto RAO (UdCpTP) ritiene soddisfacente la mediazione testé raggiunta con l'aiuto del Governo. Sottolinea che il suo gruppo avrebbe voluto norme più severe, ma, per agevolare i lavori delle Commissioni, ha ritirato i propri subemendamenti, nella convinzione che, su un tema delicato come questo, le Commissioni non possano registrare una divisione. Ritiene che il lavoro svolto dal Governo in vista del conseguimento di una soluzione condivisa sia stato fondamentale anche per evitare di offrire argomenti ai troppi denigratori del Parlamento. Valuta pertanto favorevolmente la proposta avanzata dal Governo per la riformulazione dei subemendamenti Sisto 0.9.500.113, Contento 0.9.500.121 e Ferranti 0.9.500.75 e preannuncia il voto favorevole sugli stessi.

  Le Commissioni approvano gli identici subemendamenti Sisto 0.9.500.113 (nuova formulazione), Contento 0.9.500.121 (nuova formulazione) e Ferranti 0.9.500.75 (nuova formulazione) (vedi allegato).

  Giulia BONGIORNO, presidente, propone per ragioni di economia procedurale Pag. 16di accantonare, condividendolo le Commissioni, tutti i subemendamenti successivi al fine di esaminare immediatamente il subemendamento Ferranti 0.9.500.81, del quale il ministro ha proposto una riformulazione. L'esigenza di esaminare immediatamente il predetto subemendamento è dettata dalla Ricorda che il Ministro ha chiesto, contestualmente all'approvazione del subemendamento riformulato, il ritiro di tutti i restanti subemendamenti, compresi quelli accantonati nelle scorse sedute, per poter approvare poi l'emendamento 9. 500 del Governo, come risultante dai su emendamenti approvati.
  Tuttavia, per poter esaminare immediatamente il subemendamento Ferranti 0.9.500.81, occorre prima respingere i subemendamenti Sisto 0.9.500.127, Contento 0.9.500.123 e Siliquini 0.9.500.8, salvo che siano ritirati.

  Francesco Paolo SISTO (PdL) ritira il suo subemendamento 0.9.500.127.

  Manlio CONTENTO (PdL) ritira il suo subemendamento 0.9.500.123.

  Maria Grazia SILIQUINI (PT) ritira il suo subemendamento 0.9.500.8.

  Giulia BONGIORNO, presidente, avverte quindi che si passa all'esame del subemendamento Ferranti 0.9.500.81.

  Donatella FERRANTI (PD) accetta la proposta di riformulazione del suo subemendamento 0.9.500.81 avanzata dal Governo (vedi allegato), chiarendo che il subemendamento in questione si propone di tipizzare meglio le fattispecie di reato onde evitare che, attraverso di esse, si possano colpire condotte non illecite o al limite tra il lecito e l'illecito.

  Le Commissioni approvano il subemendamento Ferranti 0.9.500.81 (nuova formulazione) (vedi allegato).

  Giulia BONGIORNO, presidente, chiede se, alla luce dell'intervento svolto dal ministro della giustizia ed all'approvazione degli identici subemendamenti Sisto 0.9.500.113 (Nuova formulazione), Contento 0.9.500.121 (Nuova formulazione) e Ferranti 0.9.500.75 (Nuova formulazione) nonché del subemendamento Ferranti 0.9.500.81 (nuova formulazione), i presentatori dei subemendamenti all'emendamento 9.500 del Governo non ancora esaminati siano disponibili al ritiro degli stessi.

  Angela NAPOLI (FLpTP) , relatore per la II Commissione, ritira tutti i suoi subemendamenti non ancora esaminati così da consentire alle Commissioni di concludere i propri lavori e da portare il provvedimento in Assemblea nei tempi stabiliti dal calendario dei lavori. Pur ritenendo, infatti, che il testo del Governo possa essere ancora migliorato, giudica in questo momento prioritario portare in Aula un testo diverso da quello approvato dal Senato, che il suo gruppo giudica del tutto insufficiente. Chiede peraltro la Governo di non lasciar cadere il lavoro da lei svolto in qualità di relatrice per la II Commissione e di tenere quindi conto nelle successive fasi di discussione delle proposte emendative da lei presentate.

  Donatella FERRANTI (PD) ritira tutti i propri subemendamenti non ancora esaminati, riservandosi di ripresentarli eventualmente in Assemblea. Ritiene infatti essenziale che l'articolo 9 giunga in Assemblea in un testo diverso da quello approvato dal Senato, che il suo gruppo giudica inadeguato. A suo avviso, tuttavia, il testo del Governo può essere ulteriormente migliorato: segnala, in particolare, l'importanza di garantire, accanto al rigore delle pene, l'effettività delle stesse, comprese quelle accessorie. Sottolinea quindi che serve il massimo sforzo di tutti per contrastare la corruzione, che non soltanto danneggia gravemente l'economia, ma lede lo Stato di diritto.

  Manlio CONTENTO (PdL) dà atto al Governo di aver contribuito a far fare al testo un passo avanti nella direzione di una più precisa determinazione delle fattispecie Pag. 17penali in questione. Ritira, quindi, i suoi subemendamenti nonché, dopo averli sottoscritti, quelli presentati da deputati del suo gruppo che al momento non partecipano alla seduta, manifestando tuttavia al Governo alcune preoccupazioni che si augura trovino attenzione nella successiva discussione del provvedimento in Assemblea. In primo luogo, ritiene che occorra riflettere anche su strumenti diversi da quello della repressione penale, ad esempio prevedendo la incapacità a essere parte contrattuale o la risoluzione del rapporto di impiego. In generale, ritiene necessario intervenire sulla pubblica amministrazione per sradicare una certa mentalità che, anche quando non porta a vere e proprie condotte criminose, tuttavia concorre a creare un malcostume: ricorda l'episodio di un dipendente pubblico che ha denunciato per assenteismo alcuni colleghi e li ha visti in seguito fare carriera e sopravanzarlo in qualifiche superiori. Per quanto riguarda infine l'interdizione dai pubblici uffici, ritiene che serva fare chiarezza, anche coordinando le disposizioni su questo punto con quelle recanti la delega al Governo in materia di incandidabilità. Infine, sottolinea l'importanza di determinare le fattispecie penali con la massima attenzione possibile, per evitare quanto sta oggi accadendo in numerosi comuni italiani, nei quali i sindaci si trovano ad essere imputati sulla base di fattispecie di reato indeterminate.

  Francesco Paolo SISTO (PdL) sottolinea la necessità di una riforma coerente ed organica e ritiene che le Commissioni abbiano fatto oggi un passo avanti in questa direzione. Ritira pertanto i propri subemendamenti all'emendamento 9.500 del Governo, riservandosi eventualmente di ripresentarli in Assemblea. Segnala peraltro alcune preoccupazioni che si augura possano essere valutate nel prosieguo della discussione. In primo luogo, osserva che accentuare la repressione penale rischia di provocare distorsioni, inducendo i dipendenti della pubblica amministrazione a comportamenti per così dire «difensivi». Per quanto riguarda poi il comma 2 dell'articolo 9-bis, relativo alla corruzione tra privati, evidenzia il rischio di una eccessiva oggettivazione della responsabilità.

  Maria Grazia SILIQUINI (PT) prende atto della proposta del ministro della giustizia e ritira i propri subemendamenti, riservandosi eventualmente di ripresentarli in Assemblea. Sottolinea comunque l'importanza di una stretta tipizzazione delle fattispecie penali onde evitare l'applicazione estensiva delle stesse in via interpretativa. Quanto alle pene, ritiene preferibile non elevare i minimi edittali, in modo da rimettere alle valutazioni della magistratura l'individuazione delle sanzioni più congrue in relazione ai casi concreti. Quanto infine alla procedibilità per i reati in questione, ritiene che, nei casi in cui ad essere interessate da condotte corruttive siano le società, l'avvio del procedimento deve essere previsto a querela della parte lesa.

  Luca Rodolfo PAOLINI (LNP) ritira i propri subemendamenti, riservandosi di ripresentarli in Assemblea.

  Giulia BONGIORNO, presidente, preso atto che non sono presenti i presentatori dei subemendamenti 0.9.500.4, 0.9.500.2 e 0.9.500.300 e che, quindi, si intende che vi abbiano rinunciato, avverte che le Commissioni passano ora alle votazioni dell'emendamento 9.500 del Governo, come risultante dai subemendamenti approvati.

  Enrico COSTA (PdL), intervenendo per dichiarazioni di voto, preannuncia l'astensione del suo gruppo ed esprime l'auspicio che in Aula sia possibile addivenire ad una soluzione più soddisfacente, in spirito di condivisione tra i gruppi.

  Donatella FERRANTI (PD) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo rilevando come l'emendamento del Governo contenga gli elementi essenziali per una concreta repressione penale del fenomeno della corruzione. Sottolinea inoltre l'importanza politica del fatto di portare in Assemblea un testo diverso da quello Pag. 18approvato dal Senato, oltre che un testo rispondente agli obblighi internazionali su questa materia.

  Federico PALOMBA (IdV) ricorda che il suo gruppo ha ritirato per primo tutti gli emendamenti e i subemendamenti presentati, considerato che, pur non essendo favorevoli al disegno complessivo proposto dal Governo, si è ritenuto che quest'ultimo avesse il diritto di vedere messo in votazione il proprio emendamento.
  Preannuncia il voto contrario del suo gruppo sull'emendamento 9.500 del Governo in quanto, pur apprezzando alcuni aspetti, ne emerge una valutazione nel complesso negativa. Ritiene che «la madre di tutte le verità» sia l'articolo 319-quater, in relazione alla nuova formulazione dell'articolo 317 del codice penale: è questo che fa pervenire il suo gruppo ad un giudizio nel complesso contrario su uno dei punti più qualificanti del provvedimento. L'Italia dei valori ritiene, infatti, che non fosse avvertita la necessità di procedere ad uno «spacchettamento « dell'articolo 317 del codice penale, nel senso di distinguere il reato di concussione per costrizione da quello per induzione. Si tratta di un'operazione tecnicamente complessa che non tiene oltretutto conto del fatto che le ipotesi di concussione per costrizione sono molto rare, diversamente da quelle per induzione che, ricomprendendo oltretutto molti atteggiamenti di stampo mafioso, è molta diffusa nel Paese.
  Ribadisce pertanto come sia estremamente complicata la distinzione tra concussione per costrizione e concussione per induzione e per tale ragione l'attuale articolo 317 del codice penale pone le due ipotesi sullo stesso piano.
  Ritiene inoltre che i testi all'esame delle Commissioni, una volta entrati in vigore, daranno luogo a rilevanti problemi rispetto ai processi in corso. Non è infatti chiaro come si dovrà procedere rispetto a condotte che hanno i profili dell'induzione e che sono stati contestati ai sensi di una precisa disposizione del codice penale ma che vedono ora l'articolo 319-quater fare riferimento all'induzione indebita a dare o promettere utilità. Le possibili problematiche in termini di successione delle leggi nel tempo sono state già oggetto di richiamo da parte di molti esperti del settore e non sarà facile comprendere come agire rispetto ai procedimenti in corso.
  Prende peraltro atto che rispetto alle modifiche proposte vi è il massimo consenso da parte di tutti i gruppi, fatta eccezione per il solo gruppo dell'Italia dei valori, che è l'unico ad aver presentato subemendamenti riferiti alla lettera i), che riguarda appunto il nuovo articolo 319-quater del codice penale.
  In conclusione, pur apprezzando lo sforzo compiuto dal Governo, ribadisce il voto contrario del proprio gruppo per le ragioni esposte.

  Luca Rodolfo PAOLINI (LNP) fa presente che da parte del suo gruppo vi è un «assenso propositivo» rispetto all'emendamento 9.500 del Governo, come risultante dalle modificazioni testé proposte. Il suo gruppo esprimerà infatti un voto favorevole sullo stesso, riservandosi di presentare ulteriori emendamenti in Assemblea per una migliore formulazione del testo.
  Ritiene inoltre che, rispetto ad uno dei più gravi problemi del Paese qual è il fenomeno della corruzione, le risposte non possono venire dal codice penale ma devono essere piuttosto riscontrate nell'ambito delle procedure e del settore amministrativo, nonché con l'istituzione di un'anagrafe patrimoniale dei dipendenti pubblici da cui sia facile evincere anomalie reddituale che possono essere indice di fenomeni corruttivi.
  Ritiene peraltro che il testo definito al termine dell'esame presso le Commissioni abbia una valenza migliorativa, con la previsione più articolata delle fattispecie previste, che consente di differenziare con maggiore chiarezza le ipotesi di maggiore rilevanza rispetto a quelle di minima importanza.

  Lorenzo RIA (UdCpTP) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo, tenuto conto in particolare che il ministro Severino ha portato avanti una mediazione Pag. 19utile per una migliore formulazione del testo rispetto al disegno di legge originario nonché in quanto lo stesso ministro si è dichiarato disponibile ad ulteriori modifiche del testo volte a migliorarne la formulazione nella successiva fase in Assemblea.
   Rileva peraltro che si sarebbe aspettato, in questa fase, un voto favorevole da parte di tutte le forze politiche che sostengono il Governo: non vorrebbe infatti che l'astensione preannunciata vada nella direzione di voler portare avanti una trattativa ad oltranza nella discussione in Assemblea anziché volere una migliore formulazione del testo, nell'impianto di base definito dal Governo.

  Le Commissioni approvano l'emendamento 9.500 del Governo, come modificato dai subemendamenti già approvati.

  Giulia BONGIORNO, presidente, avverte che, in seguito all'approvazione dell'emendamento 9.500 del Governo, s'intendono preclusi gli ulteriori emendamenti volti a modificare l'articolo 9. Per quanto attiene agli articoli aggiuntivi all'articolo 9 e gli altri in materia penale accantonati nelle precedenti sedute, avverte che si intendono preclusi quelli che hanno per oggetto medesime disposizioni, sia pure con contenuto diverso, contenute nell'emendamento 9.500 appena approvato. Chiede quindi ai presentatori dei rimanenti articoli aggiuntivi in materia penale se intendano mantenerli.

  Federico PALOMBA (IdV) ritira tutti gli emendamenti e gli articoli aggiuntivi presentati dal suo gruppo, riservandosi di presentarli in Assemblea, con particolare riguardo a quello relativo al reato di autoriciclaggio.

  Roberto RAO (UdCpTP) ritira tutti gli articoli aggiuntivi presentati dal suo gruppo, riservandosi di presentarli in Assemblea.

  Donatella FERRANTI (PD) ritira tutti gli articoli aggiuntivi presentati dal suo gruppo, riservandosi di presentarli in Assemblea.

  Angela NAPOLI (FLpTP) , relatore per la II Commissione, ritira tutti gli articoli aggiuntivi da lei presentati, riservandosi di presentarli in Assemblea.

  Maria Grazia SILIQUINI (PT) ritira tutti gli articoli aggiuntivi presentati dal suo gruppo, riservandosi di presentarli in Assemblea.

  Manlio CONTENTO (PdL) ritira tutti gli articoli aggiuntivi presentati dal suo gruppo, riservandosi di presentarli in Assemblea.

  Jole SANTELLI (PdL) relatore per la I Commissione, invita i presentatori a ritirare tutti gli emendamenti e gli articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 10, considerato che essi affrontano temi importanti ma di elevata complessità. È quindi opportuno in questa fase procedere al ritiro degli stessi, così da concludere entro la giornata odierna l'esame del testo in discussione, ferma restando la necessità di un ulteriore approfondimento, riferito all'articolo 10, che potrà essere svolto nella successiva fase di esame in Assemblea.

  Il ministro Filippo PATRONI GRIFFI esprime le medesime valutazioni della relatrice con riguardo agli emendamenti ed agli articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 10, sottolineando l'esigenza di svolgere adeguati approfondimenti delle misure previste alla luce della complessità dei temi che affrontano.

  Roberto RAO (UdCpTP) ritira tutti gli articoli aggiuntivi presentati dal suo gruppo, riservandosi di presentarli in Assemblea.

  Guido MELIS (PD) ritira tutti gli emendamenti e gli articoli aggiuntivi presentati dal suo gruppo, riservandosi di presentarli in Assemblea.

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  Giulia BONGIORNO, presidente, avverte che il testo, come risultante dalle modifiche apportate nel corso dell'esame in sede referente, sarà trasmesso alle competenti Commissioni in sede consultiva.

  Il ministro Filippo PATRONI GRIFFI preannuncia l'intenzione del Governo di presentare in Assemblea alcune proposte emendative riferite alla prima parte del testo in esame, che riguardano essenzialmente il rafforzamento del contenuto minimo dei piani nazionali contro la corruzione e l'individuazione di responsabili in tale ambito, nonché alcune misure in materia di incompatibilità con particolare riguardo alle commissioni per i concorsi pubblici ed all'affidamento di lavori. Preannuncia inoltre la presentazione di una disposizione riguardante i codici di comportamento dei dipendenti pubblici e le conseguenze connesse alla loro violazione.

  Giulia BONGIORNO, presidente, ringrazia, anche a nome del presidente Bruno, i ministri presenti e tutti i componenti delle Commissioni per il lavoro svolto. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.55.

AUDIZIONI INFORMALI

  Martedì 22 maggio 2012.

Audizione di rappresentanti dell'Istituto nazionale confederale di assistenza (INCA-CGIL) e dell'Associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione (ASGI), nell'ambito dell'esame dello schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2009/52/CE che introduce norme minime relative a sanzioni e a provvedimenti nei confronti di datori di lavoro che impiegano cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare (Atto n. 466).

  L'audizione informale è stata svolta dalle 14 alle 14.35.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

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