CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 9 maggio 2012
649.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Mercoledì 9 maggio 2012. — Presidenza del presidente Donato BRUNO. — Interviene il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Giampaolo D'Andrea.

  La seduta comincia alle 8.50.

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Norme in materia di riduzione dei contributi pubblici in favore dei partiti e movimenti politici, nonché misure per garantire la trasparenza e i controlli dei rendiconti dei medesimi. Delega al Governo per l'adozione di un testo unico delle leggi concernenti il finanziamento dei partiti e movimenti politici e per l'armonizzazione del regime relativo alle detrazioni fiscali.
C. 4826 Iannaccone, C. 4953 Razzi, C. 4954 Donadi, C. 4985 Pionati, C. 5032 Palagiano, C. 5063 Cambursano, C. 5098 Briguglio, C. 5114 Baccini, C. 5123 Angelino Alfano, C. 5127 Giachetti, C. 5134 Graziano, C. 5136 Moffa, C. 5138 Antonione, C. 5142 Casini, C. 5144 Rubinato, C. 5147 Dozzo e C. 5176 Bersani.

(Seguito dell'esame e rinvio – Abbinamento dei progetti di legge C. 5114 Baccini, C. 5134 Graziano, C. 5138 Antonione e C. 5176 Bersani).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta dell'8 maggio 2012.

  Donato BRUNO, presidente, comunica che è stata avanzata la richiesta che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Comunica che sono state assegnate alla I Commissione le proposte di legge n. 5114 del deputato Baccini, recante «Disposizioni concernenti il finanziamento dei partiti e movimenti politici e delle fondazioni operanti nel campo della cultura politica», n. 5134 Graziano, recante «Disposizioni concernenti il finanziamento dei partiti e movimenti politici», n. 5138 del deputato Antonione, recante «Disposizioni concernenti il finanziamento dei partiti e movimenti politici» e n. 5176 del deputato Bersani, recante «Disposizioni in materia di finanziamento dei partiti e movimenti politici, di detrazioni per le erogazioni liberali, nonché di riduzione dei limiti per le spese elettorali e di estensione della loro applicazione alle elezioni comunali».
  Poiché le suddette proposte di legge vertono sulla stessa materia delle proposte di legge già all'ordine del giorno, avverto che ne è stato disposto l'abbinamento, ai sensi dell'articolo 77, comma 1, del regolamento.
  Avverte che sono stati presentati emendamenti e articoli aggiuntivi al testo base (vedi allegato 1).
  Fa presente che i seguenti emendamenti ed articoli aggiuntivi sono da considerare inammissibili per estraneità di materia, la quale deve essere individuata con riferimento a quella delle proposte di legge in esame, che vertono sui temi del controllo e della trasparenza dei bilanci nonché sul finanziamento dei partiti e dei movimenti politici: Stracquadanio 4.13, in materia di utilizzazione del credito d'imposta in compensazione; Fontanelli 6.02, in materia di anagrafe patrimoniale.
  Avverte, infine, che i relatori hanno testé presentato alcuni nuovi emendamenti e articoli aggiuntivi (vedi allegato 2).

  Gianclaudio BRESSA (PD), relatore, anche a nome del collega Calderisi raccomanda l'approvazione degli emendamenti e degli articoli aggiuntivi dei relatori testé presentati, che illustra.
  Si sofferma, in particolare, sull'articolo aggiuntivo 2.0100, volto ad individuare i requisiti dell'atto costitutivo e dello statuto per i partiti e movimenti politici che intendano concorrere alla ripartizione dei rimborsi e dei contributi di cui alla presente legge. Fa inoltre presente che l'emendamento 4.100 dei relatori tiene conto di quanto evidenziato dalla collega Lanzillotta nel corso del dibattito nella direzione di una maggiore chiarezza normativa. Ricorda poi che l'emendamento 5.102 dei relatori recepisce le perplessità manifestate nella seduta di ieri dal collega Vassallo con riguardo alla formulazione del comma 5 dell'articolo 5, cercando di superarla con un testo più puntuale.

  Donato BRUNO, presidente, propone di fissare alle ore 10 della giornata odierna il termine per la presentazione di subemendamenti ai nuovi emendamenti ed articoli aggiuntivi dei relatori.

  La Commissione concorda.

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  Maurizio TURCO (PD) chiede alla presidenza di poter disporre di un lasso di tempo per la predisposizione dei subemendamenti, evitando la concomitanza con la seduta della Commissione.

  Donato BRUNO, presidente, tenuto conto della richiesta testé formulata dal collega Turco, sospende brevemente la seduta.

  La seduta sospesa alle 9.10 è ripresa alle 9.35.

  Gianclaudio BRESSA (PD), relatore, invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, il presentatore dell'articolo aggiuntivo Maurizio Turco 01.01, ritenendo che la materia vada affrontata nell'ambito dell'esame delle proposte di legge di attuazione dell'articolo 49 della Costituzione (C. 244 e abbinate). Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, i presentatori degli emendamenti Iannaccone 1.1, Vanalli 1.2, Stracquadanio 1.3, Cambursano 1.4, Giachetti 1.5, Rubinato 1.6 e Donadi 1.7 e 1.8, considerato, in particolare, che in molti casi si fa riferimento ad un sistema diverso da quello adottato nel testo unificato predisposto dai relatori.
  Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, il presentatore dell'emendamento Vassallo 1.9, che reca un meccanismo di indicizzazione che non rientra nelle ipotesi prese in considerazione dai relatori. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, i presentatori degli emendamenti Maurizio Turco 1.10 e 1.11, Iapicca 1.12 e 1.13, e Lanzillotta 1.34, 1.33 e 1.36, essendo in parte già presente nell'articolo 5 quanto proposto dai suddetti emendamenti; invita altresì al ritiro degli emendamenti Razzi 1.14 e Mantini 1.15. Con riguardo a quest'ultimo emendamento, ricorda che i relatori hanno presentato l'articolo aggiuntivo 2.0100 che stabilisce i requisiti minimi richiesti ai partiti e ai movimenti politici per concorrere alla ripartizione dei rimborsi e dei contributi.
  Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, i presentatori degli emendamenti Stracquadanio 1.16, Razzi 1.17, Maurizio Turco 1.18, Lanzillotta 1.35, Vassallo 1.19; invita al ritiro dell'emendamento Amici 1.20, ritenendo che la materia vada affrontata nell'ambito dell'esame delle proposte di legge di attuazione dell'articolo 49 della Costituzione (C. 244 e abbinate). Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, i presentatori degli emendamenti Lanzillotta 1.37, Favia 1.21, Lanzillotta 1.38 – essendo oltretutto già previsto un intervento analogo all'articolo 5 – Favia 1.22, 1.23, 1.24 e 1.25, Maurizio Turco 1.26, Moroni 1.27, Cambursano 1.28. Invita al ritiro, considerato che i relatori hanno presentato l'emendamento 1.101 che va nella medesima direzione, i presentatori degli emendamenti Vassallo 1.29 e Bocchino 1.30.
  Esprime quindi parere favorevole sull'emendamento Amici 1.31, identico all'emendamento 1.101 dei relatori.
  Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, i presentatori dell'emendamento Maurizio Turco 1.32 e dell'articolo aggiuntivo Giachetti 1.01.

  Giuseppe CALDERISI (PdL), relatore, invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, i presentatori degli identici emendamenti Stracquadanio 2.1, Favia 2.2 e Rubinato 2.3, nonché dell'emendamento Donadi 2.4 e Cambursano 2.5, visto il sistema diverso ivi richiamato rispetto all'impostazione seguita dai relatori. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, i presentatori degli emendamenti Giachetti 2.6, Maurizio Turco 2.7, Meroni 2.8, Iapicca 2.9, Lanzillotta 2.20 – considerato in particolare che la legislazione vigente prevede il riferimento agli enti – nonché dell'emendamento Mantini 2.11.
  Invita al ritiro il presentatore dell'emendamento Vassallo 2.12, che propone una questione interessante sulla quale i relatori si riservano di svolgere ulteriori approfondimenti in vista della discussione in Assemblea. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, il presentatore dell'emendamento Iapicca 2.10. Pag. 16
  Esprime una valutazione favorevole sul contenuto degli emendamenti Zeller 2.13 e Vassallo 2.15, che, tuttavia, vanno riformulati come subemendamenti all'emendamento dei relatori riferito all'articolo 2.
  Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, i presentatori dell'emendamento Moroni 2.14, e degli articoli aggiuntivi Stracquadanio 2.01 e Cambursano 2.02, ritenendo che la materia vada affrontata nell'ambito dell'esame delle proposte di legge di attuazione dell'articolo 49 della Costituzione (C. 244 e abbinate).
  Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, i presentatori degli emendamenti Lanzillotta 2.21, Iapicca 2.16, Maurizio Turco 2.17, Iapicca 2.18 e Maurizio Turco 2.19.

  Gianclaudio BRESSA (PD), relatore invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, i presentatori degli identici emendamenti Stracquadanio 3.1, Cambursano 3.2 e Pastore 3.3, nonché degli emendamenti Maurizio Turco 3.4, Iapicca 3.5, Rubinato 3.6 e dell'emendamento Iapicca 3.8.
  Con riguardo all'emendamento Mantini 3.7, chiede ai presentatori di chiarirne ulteriormente il contenuto, invitandoli comunque in questa fase a ritirarlo.

  Giuseppe CALDERISI (PdL), relatore, invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, i presentatori degli identici emendamenti Favia 4.1, Bragantini 4.2 e Lanzillotta 4.16, nonché degli emendamenti Stracquadanio 4.3, Rubinato 4.4, Cambursano 4.5 e Graziano 4.6, Donadi 4.7, Maurizio Turco 4.8, Iapicca 4.9, 4.10 e 4.11, Maurizio Turco 4.12, Stracquadanio 4.14 e 4.15, nonché degli articoli aggiuntivi Volpi 4.01, Stracquadanio 4.02. e Lanzillotta 4.04. Invita la presentatrice a ritirare l'articolo aggiuntivo Lanzillotta 4.03 considerato che sulla questione che questo affronta è necessario svolgere ulteriori approfondimenti in vista della discussione in Assemblea, così da definire una formulazione più congrua vista la delicatezza della questione.

  Gianclaudio BRESSA (PD), relatore, invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, i presentatori degli emendamenti Vanalli 5.1, Giachetti 5.2, Cambursano 5.3, Maurizio Turco 5.4, Iapicca 5.5, Razzi 5.6, Maurizio Turco 5.7 e 5.8, Iapicca 5.9 e Rubinato 5.10. Invita il presentatore a ritirare l'emendamento Maurizio Turco .5.11, che pone una questione molto seria e delicata che necessita ulteriori approfondimenti in vista della discussione in Assemblea.
  Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, i presentatori degli emendamenti Maurizio Turco 5.12, 5.13 e 5.14 – richiamando al riguardo quanto già previsto dall'articolo 12 della legge n. 515 del 1993 – degli emendamenti Favia 5.15, Rubinato 5.16, Mantini 5.17, Stracquadanio 5.18, Vassallo 5.19, Maurizio Turco 5.20, Misiti 5.21, Iapicca 5.22, Lanzillotta 5.50, Misiti 5.23, Maurizio Turco 5.24 e 5.25, proponendo tali emendamenti di sostituire – diversamente da quanto ritenuto opportuno dai relatori – l'istituenda commissione con la Corte dei conti. Invita analogamente a ritirare gli emendamenti Iapicca 5.26, 5.27, 5.28 e 5.29, Misiti 5.30, Iapicca 5.31, Vassallo 5.32, Iapicca 5.33 e 5.34, Rubinato 5.35, Misiti 5.36, Stracquadanio 5.37, Iapicca 5.38, Vassallo 5.39, Maurizio Turco 5.40, Graziano 5.41, Rubinato 5.42, Iapicca 5.44, Favia 5.45, Maurizio Turco 5.46, Rubinato 5.47, Misiti 5.48, Vassallo 5.49. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, il presentatore dell'emendamento Lanzillotta 5.51, ritenendo che la materia vada affrontata nell'ambito dell'esame delle proposte di legge di attuazione dell'articolo 49 della Costituzione (C. 244 e abbinate). Con riguardo all'emendamento Mantini 5.43, chiede ai presentatori di chiarirne ulteriormente il contenuto, invitandoli comunque in questa fase a ritirarlo.

  Giuseppe CALDERISI (PdL), relatore, invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, i presentatori degli emendamenti Cambursano 6.1, Maurizio Turco 6.2, Santelli 6.3, Favia 6.4 e dell'articolo aggiuntivo Cambursano 6.01. Pag. 17
  Con riferimento all'articolo aggiuntivo 6.03 invita al ritiro i presentatori, sottolineando come questo affronti una questione che andrebbe esaminata in parte nel prosieguo della discussione in Assemblea e in parte in altra sede. Sottolinea infatti che, per quanto attiene al tetto di spesa per i candidati, il tema investe una materia che andrà definita più opportunamente una volta chiarito quale sarà il sistema elettorale da applicare. Per quanto attiene invece al tetto di spesa riferito ai partiti è opportuna una ulteriore valutazione del testo, anche considerato che la riduzione prevista nell'articolo aggiuntivo in questione appare forse eccessiva; per le medesime ragioni invita i presentatori a ritirare, in questa fase dell’iter parlamentare, l'articolo aggiuntivo Amici 6.04 riservandosi ulteriori verifiche per il prosieguo dell'esame.

  Linda LANZILLOTTA (Misto-ApI) sottolinea come, sotto il profilo metodologico, la Commissione è chiamata oggi a valutare gli emendamenti tenendo conto della legislazione vigente, rivedendo eventualmente la questione qualora questa la legislazione di riferimento dovesse essere modificata.

  Gianclaudio BRESSA (PD), relatore, ritiene anch'egli che una riduzione del tetto riferito ai partiti è sicuramente condivisa da tutti e la questione va approfondita attentamente.

  Giuseppe CALDERISI (PdL), relatore, invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, i presentatori dell'emendamento Favia 7.1, Amici 7.2 e Stracquadanio 7.4 – riservandosi sul punto ulteriori verifiche analogamente a quanto già evidenziato con riguardo all'articolo aggiuntivo Amici 6.03 – Maurizio Turco 7.3 e 7.5. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, il presentatore dell'articolo aggiuntivo Vassallo 7.01, ritenendo che la materia vada affrontata nell'ambito dell'esame delle proposte di legge di attuazione dell'articolo 49 della Costituzione (C. 244 e abbinate).

  Gianclaudio BRESSA (PD) relatore, invita al ritiro dell'emendamento Iapicca 8.1 e Maurizio Turco 8.2, chiedendo al presentatore di chiarire ulteriormente la portata dell'emendamento; invita altresì al ritiro degli emendamenti Favia 8.3, Iapicca 8.4 e Maurizio Turco TIT. 1.

  Jole SANTELLI (PdL) ritira il proprio emendamento 6.3 alla luce del parere espresso dai relatori.

  Maurizio TURCO (PD) ritiene che la motivazione dei relatori sul proprio articolo aggiuntivo 01.01, così come su altri emendamenti presentati dalla collega Amici al fine di valorizzare il principio della rappresentanza di genere, non possa limitarsi a fare riferimento all'opportunità che il tema sia affrontato nell'ambito dell'esame delle proposte di legge di attuazione dell'articolo 49 della Costituzione (C. 244 e abbinate).

  Paolo FONTANELLI (PD) fa presente che se la motivazione della dichiarazione di inammissibilità relativamente al proprio articolo aggiuntivo 6.02, volto ad istituire l'anagrafe patrimoniale si fonda sul fatto che nel testo sono state ricomprese cariche diverse, preannuncia la propria intenzione di presentare in Assemblea un articolo aggiuntivo che abbia una formulazione analoga ma che faccia riferimento ai soli tesorieri.

  Salvatore VASSALLO (PD) concorda con quanto testé evidenziato dal collega Maurizio Turco relativamente alla motivazione fornita dai relatori con riguardo a taluni emendamenti, i quali in molti casi – come si evince anche dal fatto che sono stati considerati ammissibili dalla presidenza – non sono direttamente riferibili all'attuazione dell'articolo 49 della Costituzione.
  Segnala, inoltre, che vi sono emendamenti con contenuti simili tra di loro ma collocati in parti diverse dell'articolato: chiede quindi alla presidenza come s'intende procedere al riguardo.

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  Donato BRUNO, presidente, rileva che i presentatori hanno ritenuto di riferirli a specifici articoli e questo è opportuno mantenerlo, ferma restando la possibilità per ciascuno di richiamare il contenuto del proprio emendamento quando sarà affrontato un tema analogo.
  Avverte quindi che sono stati presentati subemendamenti agli emendamenti presentati dai relatori (vedi allegato 2). Rileva che taluni subemendamenti sono stati considerati irricevibili in quanto integralmente sostitutivi o soppressivi degli emendamenti dei relatori ovvero modificativi o aggiuntivi di emendamenti soppressivi dei relatori.

  Gianclaudio BRESSA (PD), relatore, invita i presentatori a ritirare, esprimendo altrimenti un parere contrario, i subemendamenti Cambursano 0.1.101.1, Favia 0.1.101.2, Maurizio Turco 0.2.101.3 e 0.2.101.2 nonché Mantini 0.2.0100.1. Esprime invece parere favorevole sui subemendamenti Vassallo 0.2.101.5, Zeller 0.2.101.1 e 0.2.101.4.

  David FAVIA (IdV) ritira il proprio subemendamento 0.1.101.2 e sottoscrive il subemendamento Cambursano 0.1.101.1.

  Il sottosegretario Giampaolo D'ANDREA, con la finalità di agevolare un rapido esame delle proposte di legge in titolo, esprime parere conforme a quello dei relatori sugli emendamenti e sui subemendamenti presentati.

  Sesa AMICI (PD) fa presente, in primo luogo, come l'ampliamento al 50 per cento della riduzione dell'ultima tranche di rimborsi in favore dei partiti politici accoglie l'esigenza già manifestata da gran parte dei gruppi.
  Per quanto riguarda le motivazioni espresse dai relatori con riferimento agli emendamenti che individuano tetti di spesa per il rimborso ai partiti, ritiene che gli interventi debbano essere valutati sulla base della normativa vigente e non può pertanto essere addotta la necessità di conoscere quale sarà il prossimo meccanismo elettorale. Ritiene altresì non accettabile la motivazione fornita con riferimento all'emendamento 1.20, volto a valorizzare il principio di rappresentanza di genere, evidenziando come questo sia stato riferito all'articolo 1 che concerne l'ammontare complessivo dei rimborsi ed a questo sono dunque collegati, penalizzando i partiti che non tengono conto del suddetto principio. Ricorda come anche in altri Paesi è prevista una normativa analoga e di questo si è tenuto conto nella predisposizione degli emendamenti in questione.
  Rileva che nel testo si prevede un legame tra i rimborsi elettorali e i partiti politici che hanno ottenuto almeno un eletto. Pertanto non è possibile invitare al ritiro dei suddetti emendamenti in ragione del fatto che questi costituiscono un'attuazione dell'articolo 49, essendo evidente un legame con tale previsione contenuta nel testo. Si tratta quindi di una motivazione inaccettabile che costituisce un passo indietro. Ricorda poi che nella proposta di legge Bersani sono contenute alcune previsioni poi confluite negli emendamenti presentati dal suo gruppo, tra cui una disposizione volta a prevedere che il contributo in questione debba essere destinato «precipuamente» alla ripartizione tra struttura nazionale ed eventuali articolazioni territoriali nonché ad assicurare la formazione e la partecipazione di donne e giovani alla politica.

  Renato CAMBURSANO (Misto) ritira tutti gli emendamenti da lui presentati, in modo da facilitare i lavori della Commissione, riservandosi di riproporli all'Assemblea. Prende atto che i relatori, nel motivare il parere contrario espresso sui suoi emendamenti, hanno fatto riferimento alla circostanza che essi si basano su un'impostazione diversa da quella dei relatori stessi. Ciò è senz'altro vero, ma rivendica il valore della propria impostazione, ritenendo inaccettabile che non siano i cittadini a decidere quante risorse pubbliche destinare ai partiti. Gli emendamenti da lui presentati tendono appunto ad attribuire ai cittadini il potere di scelta, attraverso Pag. 19il meccanismo della destinazione del 5 per mille dell'imposta sui redditi ai partiti, oltre che attraverso la contribuzione diretta mediante le sottoscrizioni e le donazioni.
  Ricorda che la possibilità di destinare ai partiti una frazione dell'imposta sui redditi era già stata prevista con la legge n. 2 del 1997 e che i cittadini ne hanno usufruito in misura molto esigua. Per questa ragione il Parlamento ha negli anni successivi approvato leggi che, nonostante il chiaro indirizzo contrario al finanziamento pubblico dei partiti emerso dal referendum del 1993, hanno portato all'attuale insostenibile situazione.

  Pierguido VANALLI (LNP) rileva che l'articolo aggiuntivo 2.0100 dei relatori tratta un argomento, quello degli statuti dei partiti, che non attiene direttamente alla materia del controllo dei bilanci dei partiti stessi e che avrebbe quindi dovuto essere affrontato nell'ambito dell'esame delle proposte di legge relative all'attuazione dell'articolo 49 della Costituzione (C. 244 e abbinate). Ritiene pertanto che sia venuta meno la separazione artificiosa tra la materia del finanziamento pubblico e del controllo sui rendiconti dei partiti e la materia dell'attuazione dell'articolo 49 della Costituzione.
  Rileva inoltre che i relatori intendono sopprimere il divieto per i partiti di impiegare le risorse derivanti dal finanziamento pubblico in investimenti diversi dai titoli di Stato italiani, lasciando in questo modo aperta la possibilità di qualsiasi utilizzo delle eventuali liquidità di cui i partiti stessi si trovino a disporre. Considerato che il suo partito è stato aspramente contestato per alcuni impieghi delle proprie risorse, osserva che sarebbe a questo punto più corretto che la questione dell'utilizzo, da parte dei partiti, delle risorse loro attribuite a carico delle finanze pubbliche fosse affrontata apertamente; diversamente deve ritenersi che qualunque utilizzo di tali risorse sia lecito.

  Linda LANZILLOTTA (Misto-ApI), premesso di condividere l'intervento della deputata Amici, osserva che il tema della parità di genere presenta due profili distinti: uno più strettamente attinente all'organizzazione interna dei partiti e alla formazione e composizione dei relativi organi direttivi; un altro attinente invece alla competizione elettorale, e quindi anche alla contribuzione pubblica nei confronti dei partiti che vi partecipano. Ritiene pertanto che la questione della parità di genere possa e debba essere affrontata anche nell'ambito del provvedimento in esame. Al deputato Calderisi, che ha rilevato come si dovrebbe a questo fine far riferimento ai diversi, specifici sistemi elettorali, fa presente che occorre invece pensare a un sistema sanzionatorio che colpisca i partiti che non rispettano la parità di genere non con riferimento alle candidature, bensì agli eletti.

  Pierluigi MANTINI (UdCpTP), premesso che il suo gruppo è per la rapida approvazione del provvedimento in esame ed ha per questo presentato un numero limitato di emendamenti, alcuni dei quali sono stati peraltro accolti dai relatori, esprime l'avviso che il taglio del 50 per cento delle rate di rimborso non ancora erogate relative alle elezioni già svolte sia congruo.
  Precisa che il suo gruppo ha inizialmente valutato l'ipotesi di proporre l'elevazione del taglio in questione fino al 75 per cento, ma ha poi riflettuto sul fatto che un taglio così considerevole aggraverebbe in modo drammatico una stretta che non interessa soltanto la classe politica, ma anche tutti coloro che hanno relazioni di lavoro con i partiti, a cominciare dai dipendenti. Per questa ragione, nel dichiarare che il suo gruppo è favorevole a contenere il taglio anzidetto della misura del 50 per cento, richiama l'attenzione dei relatori e della Commissione sull'esigenza di estendere ai dipendenti dei partiti gli ammortizzatori sociali previsti per altre categorie di lavoratori.
  Per quanto riguarda invece l'ambito dei soggetti ammessi ai contributi pubblici, ritiene che non possa esservi dubbio che si debba trattare dei partiti politici che si dotano con atto pubblico di uno statuto e Pag. 20che assicurano almeno i requisiti minimi di democrazia interna, con riferimento ad aspetti fondamentali come la selezione dei candidati, il rispetto delle minoranze e i diritti degli iscritti: il suo subemendamento 0.2.0100.1 tende per l'appunto a precisare questo punto. Si può obiettare che il contenuto degli statuti è oggetto di disciplina da parte delle proposte di legge in materia di attuazione dell'articolo 49 della Costituzione, ma è a suo avviso preferibile stabilire alcuni principi già nel testo in esame, salvo assumersi davanti al Paese la responsabilità della eventuale mancata approvazione di una legge di attuazione dell'articolo 49 della Costituzione.
  Per quanto riguarda la questione posta dalla deputata Amici rispetto alla finalizzazione delle risorse pubbliche attribuite ai partiti, ritiene che essa debba essere affrontata in questa sede e che si debba quindi discutere sulla destinazione delle risorse pubbliche attribuite ai partiti a finalità quali la promozione della parità di genere o della partecipazione dei giovani alla politica, la formazione e così via.
  Non condivide invece la proposta dei relatori di sopprimere la norma del testo base che prevede il divieto per i partiti di impiegare le risorse pubbliche in investimenti diversi dai titoli di Stato italiani. Concorda infatti con il deputato Vanalli rispetto all'esigenza che la politica si faccia carico di decidere quali impieghi del finanziamento pubblico dei partiti sono legittimi.
  Nel ribadire infine la preferenza del suo gruppo per l'attribuzione della funzione di controllo sui bilanci dei partiti alla Corte dei conti piuttosto che alla Commissione immaginata dai relatori, assicura che, in ogni caso, il suo gruppo non si opporrà a una rapida approvazione della legge.

  Arturo IANNACCONE (Misto) ricorda che la sua parte politica ha presentato una proposta di legge su questa materia già all'indomani dell'emanazione del decreto-legge n. 201 del 2011, cosiddetto «salva Italia», che ha fortemente penalizzato l'economia italiana, le famiglie e il sud. Poiché la maggioranza che sostiene il Governo che ha adottato quel decreto-legge ha deciso di scaricare sulle famiglie e sugli imprenditori l'onere del risanamento delle finanze pubbliche, la sua parte politica ha ritenuto necessario, ancor prima degli scandali che hanno investito i tesorieri di due importanti partiti, proporre un taglio dell'80 per cento del finanziamento pubblico dei partiti politici.
  Constata tuttavia che la maggioranza e i relatori non hanno fatto tesoro dell'esperienza relativa agli scandali cui ha fatto cenno, né dell'insegnamento che si ricava dai risultati delle elezioni amministrative di domenica e lunedì scorsi. Per questa ragione la sua parte politica, che intende dissociarsi da questa linea, ha presentato un emendamento per l'abolizione completa del finanziamento pubblico dei partiti, comprese le rate non ancora erogate relative alle elezioni già svolte.
  Considerato poi che il testo proposto dai relatori non appare coerente con la linea di rigore in materia di conti pubblici sostenuta dal Governo, in quanto lascia di fatto immutata la situazione attuale, esprime stupore per la mancata presa di posizione critica dell'Esecutivo rispetto al provvedimento in esame e agli emendamenti dei relatori. Preannuncia che la sua parte politica ripresenterà i propri emendamenti in Assemblea e adotterà ogni iniziativa consentita dal regolamento per contrastare l'approvazione del provvedimento in esame, che giudica del tutto inadeguato.

  David FAVIA (IdV), premesso che la proposta dei relatori di elevare dal 33 al 50 per cento il taglio a valere sulle rate non ancora erogate dei rimborsi per le spese elettorali relative alle elezioni già svolte tradisce, a suo avviso, una sorta di senso di colpa di partiti, osserva che le amministrative dei giorni scorsi hanno chiaramente mostrato l'ostilità del Paese nei confronti dei partiti. Concorda che l'antipolitica debba esser combattuta con la buona politica, ma ritiene che per dare un segno di buona politica si dovrebbe in Pag. 21questo momento abolire del tutto le rate di rimborsi non ancora erogate per le elezioni già svolte e cambiare radicalmente l'attuale sistema di finanziamento dei partiti, il quale, a giudizio del suo gruppo, dovrebbe essere ridisegnato e impostato su due livelli, con l'eventuale previsione di una fase transitoria di intervento statale: quello dei rimborsi, che dovrebbero essere corrisposti a fronte di spese elettorali documentate e comunque entro un tetto massimo; e quello del finanziamento privato, attraverso il meccanismo della destinazione del 5 per mille dell'imposta sui redditi e della contribuzione volontaria.
  Per quanto riguarda, invece, i controlli, prende atto che, dopo la lettera del primo presidente della Corte di cassazione, è stato fatto un passo avanti, tuttavia ribadisce che, ad avviso del suo gruppo, i controlli dovrebbero essere affidati a una sezione speciale della Corte dei conti e dovrebbe essere prevista una normativa sanzionatoria più seria.
  Per quanto riguarda infine la questione della parità di genere, concorda che, dopo che ieri l'Aula ha approvato le proposte di legge C. 3466 e abbinate, recanti disposizioni per promuovere il riequilibrio delle rappresentanze di genere nei consigli e nelle giunte degli enti locali e nei consigli regionali, sarebbe bello se anche nel provvedimento in esame si inserissero misure per la promozione della parità di genere.

  Maurizio IAPICCA (Misto-G.Sud-PPA), sottoscrive gli emendamenti del collega Misiti e, per agevolare i lavori della Commissione, li ritira riservandosi di presentarli in Assemblea, ad eccezione dell'emendamento Misiti 5.21, che chiede sia messo in votazione.

  Maurizio TURCO (PD), dichiara di non ritirare i trenta emendamenti di cui è firmatario. Non ritiene in questo modo di intralciare i lavori della Commissione, il cui dovere è quello di esaminare gli emendamenti.
  L'impianto delle sue proposte emendative parte dall'articolo 49 della Costituzione e dalla necessità di una sua attuazione. Il problema vero sono infatti a suo avviso le riforme da attuare e che non si vogliono fare, come quella legata alla disciplina dei partiti politici. La controprova è fornita dal parere dei relatori, che per esprimere il parere contrario hanno richiamato l'estraneità alla materia trattata di qualsiasi aspetto riguardante la disciplina dei partiti. Questa legge andava discussa dopo aver disciplinato, con la legge di attuazione dell'articolo 49, i partiti realmente democratici. Dopo la sua approvazione, invece, avremo dei partiti di stato, centralizzati, in cui la dimensione locale viene azzerata.
  Non è stata accettata l'impostazione di alcune proposte emendative di prevedere servizi e sgravi, perché la partitocrazia conosce solo il denaro.
  Invita la maggioranza a fare presto ad approvare la legge, sia alla Camera che al Senato, in modo che già dal 1o ottobre il suo partito possa iniziare la raccolta delle firme per il referendum abrogativo, per fare in modo che i cittadini si esprimano ancora una volta contro il finanziamento dei partiti.
  Osserva che la proposta di legge all'esame non è prevista dal programma del Governo Monti e non fa quindi parte di quelle misure impopolari ma necessarie per fronteggiare la crisi economica ma nasce dall'iniziativa di tre partiti. È rilevante poi l'entità del danno politico che questa proposta ha arrecato al dibattito democratico, dal quale è stato espulso ogni argomento, ad eccezione del denaro.
  Si dichiara in assoluto non contrario a rimborsi ma non per partiti le cui decisioni sono prese da un numero esiguo di persone.
  Rileva inoltre come il controllo dei mezzi di informazione sia dimostrato dai titoli di molti organi di stampa che parlano di riduzione del rimborso e non di reintroduzione del finanziamento pubblico. Gli stessi relatori hanno espresso parere contrario a un emendamento a sua firma finalizzato a dare ai cittadini spazi informativi per decidere quali partiti finanziare colo loro contributo. La conclusione è che non si vuole attuare l'articolo Pag. 2249 della Costituzione e non si vogliono dare ai cittadini dei partiti democratici.

  Raffaele VOLPI (LNP), con riguardo all'intervento dell'onorevole Amici la considera una sorta di provocazione politica, ma ricorda che si sarebbe dovuti rimanere all'interno di aspetti tecnici.
  Lo rimarca il disagio della proposta originaria Alfano, Bersani e Casini con cui la maggioranza ha demandato tutti gli aspetti alla discussione sull'attuazione dell'articolo 49 della Costituzione. Quella proposta era una scorciatoia per aggirare il problema, dando in fretta un risposta evasiva alle esigenze dei cittadini. Si voleva fare in fretta ed andare in legislativa, ma la complessità della discussione e il voler introdurre nuovi temi dimostra come abbia fatto bene la Lega ad impedirlo. Sottolinea anche come i relatori preferiscano interloquire con i tesorieri di alcuni partiti invece che con i deputati.
  Rileva come le proposte del suo gruppo costituiscano una scelta alternativa a quella del testo.
  Concorda con quanto affermato dall'onorevole Turco sul controllo dell'informazione. Non devono esistere bavagli messi alla democrazia.
  Sottolinea come dall'articolato fuoriesca un ruolo del governo di attore importante, con una rilevante parte attuativa e non comprende quindi dove sia allora la sua terzietà. Il Governo non può andare in televisione a bastonare i partiti e a chiamarsi fuori dalle responsabilità. Viene così fatto passare un messaggio falso. Va bene avere posizioni diverse ma tutto deve essere cristallino e ai cittadini non si possono regalare bugie.
  È convinto che in Aula verranno alla luce le difficoltà della maggioranza su questa legge, che è una semplice operazione di restyling, ma malriuscita.

  Salvatore VASSALLO (PD), ringrazia i relatori per il lavoro delicato svolto. Il loro mandato, infatti, era inizialmente riferito a una proposta di legge su cui c'era un accordo politico tra tre partiti che non sono una coalizione, ma ora è difficile prevedere che si possa trovare un accordo sul tema del finanziamento pubblico. Da qui nascono le difficoltà dei relatori, oltre a un mutamento di pareri rispetto all'accordo iniziale. Ora ciascun partito e gruppo parlamentare deve prendersi le proprie responsabilità su una materia così delicata.
  Dal suo gruppo si aspetta un richiamo a principi che sono nel DNA del Partito democratico. Sono tre, in particolare, le questioni fondamentali su cui il progetto all'esame può diventare una soluzione accettabile o invece un compromesso indigeribile; allo stato attuale il testo contiene una buona soluzione, come la riduzione dei rimborsi, a breve termine e una meno buona a lungo termine. La prima questione è che la motivazione e la destinazione della spesa deve essere collegata alle funzioni dei partiti come indicate nell'articolo 49 della Costituzione. La seconda è che i soldi devono essere dati a partiti ad indirizzo democratico. La terza, infine, è che un partito non possa sottrarsi al controllo. Tutto ciò ha indubbiamente a che fare con i principi di ciascun partito: Nel DNA del Partito democratico convivono la funzione pubblica dei partiti, la democrazia interna e il non sottrarsi alle regole. Su queste basi valuterà la sua posizione sul provvedimento.

  Mauro LIBÈ (UdCpTP), osserva come il finanziamento dei partiti e i rimborsi elettorali siano temi in discussione da lungo tempo e che siano stati enfatizzati dalla crisi e dalla demagogia di alcuni organi di stampa. Si dichiara d'accordo con l'onorevole Favia, ma rimarca che è necessario essere coerenti. I bilanci dei partiti sono pubblicati e si possono vedere le differenze.
  Esiste la possibilità per un partito di avere nelle casse una liquidità limitata, ma deve essere regolamentato il modo di investire.
  Osserva che il gruppo della Lega non può fare prediche. Sarà approvata l'attuazione dell'articolo 49 della Costituzione, Pag. 23ma già in questa legge vanno fissate delle regole, che ogni partito deve rispettare per accedere al finanziamento.
  Si possono, quindi, accettare suggerimenti, ma è necessario approvare in fretta questa legge. Conclude osservando che da parte di alcuni gruppi occorrerebbe maggiore umiltà.

  Barbara POLLASTRINI (PD) osserva come le stia a cuore la coerenza indicata dall'onorevole Vassallo, ed è consapevole che questa legge ha come suo presupposto l'attuazione dell'articolo 49 della Costituzione. Ma sarebbe ingeneroso non vedere i passi in avanti che ci sono nel testo dei relatori per rispondere a risposte inevase. Poi si farà la disciplina di attuazione dell'articolo 49.
  Riguardo al tema della democrazia paritaria, concorda che è una questione che va discussa all'interno della materia della disciplina dei partiti politici, ma allo stesso tempo ritiene che il contributo ai partiti non va sganciato dalla previsione in tema di pari opportunità dell'articolo 51 della Costituzione. Il suo gruppo è disponibile a ritirare l'emendamento presentato sull'argomento a fronte di un impegno di relatori a un approfondimento per l'Aula. Il tema del finanziamento va vincolato a norme antidiscriminatorie e alla partecipazione delle donne alla vita del partito.

  Roberto ZACCARIA (PD), fa presente all'onorevole Volpi che la legittimazione va misurata. Ricorda che fino a poco tempo fa era presente in quest'Aula, come sottosegretario di un altro ministro della lega, l'ex tesoriere di quel movimento.
  Osserva come la Costituzione agli articoli 39 e 49 usi il termine democratico in modo diverso. Nel primo caso, afferma che i sindacati possono essere registrati se si dotano di statuti volti a sancire un ordinamento interno a base democratica, mentre nel secondo afferma che i partiti politici concorrono con metodo democratico a determinare la politica nazionale. All'onorevole Turco che propone che non siano dati rimborsi a partiti diretti da poche persone, risponde che nessuno è senza peccato.
  Concorda sul fatto che la Commissione ha voluto affrontare preliminarmente i temi del finanziamento e del controllo, sui quali una risposta non è più derogabile.
  Riguardo alla Commissione di controllo istituita dall'articolato mantiene alcuni dubbi. Ma sulla proposta di affidare il controllo alla Corte dei conti, fa rilevare come in quell'organismo non sia rispettato il principio del giusto processo. La soluzione trovata dai relatori è seria anche se può essere migliorata.

  Donato BRUNO, presidente, ricorda che gli emendamenti della collega Rubinato sono stati fatti propri dalla collega Amici, che li ha ritirati al fine della loro eventuale presentazione in Assemblea. Avverte inoltre che il collega Iapicca ha ritirato tutti i propri emendamenti ed ha sottoscritto gli emendamenti presentati dal collega Razzi, che ritira ai fini della loro eventuale ripresentazione in Assemblea.

  Giorgio Clelio STRACQUADANIO (PdL) ritira tutti i propri emendamenti, sottoscritti insieme alla collega Bertolini, ai fini di una loro eventuale presentazione in Assemblea.

  Sesa AMICI (PD) ritira gli articoli aggiuntivi 6.03 e 6.04 nonché l'emendamento 7.02, che riguardano i limiti massimi delle spese elettorali dei candidati e dei partiti politici, ai fini della loro presentazione in Assemblea. Chiede inoltre se vi è un impegno dei relatori a tenere conto nel prosieguo dell’iter parlamentare degli emendamenti da lei presentati con riguardo al principio della rappresentanza di genere.

  Giuseppe CALDERISI (PdL), relatore, si riserva, anche a nome del collega Bressa, di approfondire ulteriormente gli emendamenti testé richiamati dalla collega Amici e riferiti al principio della rappresentanza di genere. Sottolinea infatti che si tratta di un tema complesso, come emerso anche nella discussione svolta nella seduta di ieri dell'Assemblea su una tematica analoga.

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  Sesa AMICI (PD) preso atto dell'impegno dei relatori ritira il proprio emendamento 1.20.

  David FAVIA (IdV) ritira gli emendamenti presentati dal suo gruppo riservandosi di presentarli nuovamente in Assemblea, ad eccezione degli emendamenti 1.21, 1.22, 1.23, 1.24, 1.25 e 5.15.

  Maurizio TURCO (PD), intervenendo con riguardo al proprio articolo aggiuntivo 01.01 e preso atto del parere contrario espresso dai relatori, fa presente che nella riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, chiederà che sia inserito nel programma dei lavori della Commissione l'esame della propria proposta di legge, già presentata nella scorsa legislatura, di attuazione dell'articolo 39 della Costituzione.
  Sottolinea come la disposizione da lui proposta sia ciò che manca a questa legge: nel testo non viene infatti chiarito cosa s'intenda per partiti politici mentre con l'articolo aggiuntivo in questione si individua proprio la loro natura giuridica. Al contempo, si stabilisce che lo statuto di ogni partito politico debba, tra l'altro, indicare le modalità per assicurare che negli organi collegiali nessun genere sia rappresentato in misura superiore a due terzi, come proposto da altri emendamenti presentati. Rileva quindi come nel proprio articolo aggiuntivo vi siano le risposte alle questioni sollevate ma che di fatto non si vogliono affrontare. Ricorda oltretutto che il contenuto dell'articolo aggiuntivo 01.01 è analogo a quello della proposta di legge C. 506 Castagnetti recante attuazione dell'articolo 49 della Costituzione.

  Giuseppe CALDERISI (PdL), relatore, ricorda come nel testo unificato adottato come testo base si individuano con precisione, quali beneficiari, i partiti ed i movimenti politici che si presentano alle elezioni ed abbiano ottenuto almeno un candidato eletto. Vi è quindi una disciplina precisa e puntuale.

  Pierguido VANALLI (LNP) preannuncia che il suo gruppo non voterà a favore dell'articolo aggiuntivo Maurizio Turco 01.01, in ragione del fatto che questo fuoriesce dal perimetro finora definito, che attiene alla materia dei controlli e della trasparenza dei bilanci nonché del finanziamento dei partiti politici.

  Pierluigi MANTINI (UdCpTP) preannuncia il voto favorevole sull'articolo aggiuntivo Maurizio Turco 01.01 ribadendo quanto già sottolineato nel corso della discussione. Sottolinea in particolare come debbano essere considerati insufficienti i requisiti previsti nel testo unificato e come sia necessario il requisito della personalità giuridica.

  Oriano GIOVANELLI (PD) preannuncia il voto contrario sull'articolo aggiuntivo Maurizio Turco 01.01 motivato non da una contrarietà sul contenuto dello stesso quanto dal fatto che il suo gruppo ha condiviso l'opportunità di mantenere un doppio binario rispetto alle proposte di legge di attuazione dell'articolo 49 della Costituzione, attribuendo una specifica urgenza all'approvazione delle proposte di legge in titolo.

  Jole SANTELLI (PdL) ricorda come dall'inizio della discussione si è deciso di tenere separate le due tematiche, attribuendo una corsia privilegiata alle misure riguardanti il controllo e la trasparenza dei bilanci ed il finanziamento dei partiti politici. Il suo gruppo sosterrà quindi tale impostazione e voterà, per tali ragioni, contro l'articolo aggiuntivo Maurizio Turco 01.01.

  Salvatore VASSALLO (PD) comprende la correttezza delle argomentazioni utilizzate anche se non ne condivide le conclusioni. Chiede quindi alla presidenza di poter anticipare la votazione del proprio emendamento riferito all'articolo 7, vertente su materia analoga a quella dell'articolo aggiuntivo in discussione.

  Donato BRUNO, presidente, fa presente come in questa fase non sia possibile Pag. 25anticipare la votazione degli emendamenti riferiti ad altri articoli.

  La Commissione respinge, con distinte votazioni, l'articolo aggiuntivo Maurizio Turco 01.01 e gli emendamenti Iannaccone 1.1 e Vanalli 1.2.

  Roberto GIACHETTI (PD), intervenendo con riguardo al proprio emendamento 1.5 fa presente come l'emendamento tenda a non discostarsi dall'impostazione originaria, non ritenendo condivisibile quella seguita dal testo unificato adottato come testo base. A suo avviso, infatti, è sbagliato prevedere la reintroduzione del finanziamento pubblico ai partiti politici, essendo più opportuno mantenere il riferimento ai rimborsi elettorali dimezzandone sostanzialmente l'entità, facendo riferimento, come base di calcolo, ai votanti, come previsto dal proprio emendamento.
  Ritiene infatti che l'articolo 49 della Costituzione faccia riferimento ai partiti politici senza prescrivere i requisiti presenti nel testo unificato, ovvero che si presentino alle elezioni e che abbiano almeno un candidato eletto. Tale obiezione non varrebbe invece qualora si facesse riferimento ai rimborsi elettorali poiché questi sarebbero giustamente attribuiti a chi partecipa effettivamente alle elezioni. Chiede quindi di riflettere attentamente su tali aspetti.

  Matteo BRAGANTINI (LNP) ritiene che l'ipotesi prospettata dall'emendamento Giachetti 1.5 di fare riferimento ai «votanti» possa avere una valenza positiva. Sottolinea comunque come l'unico partito contrario al finanziamento pubblico sia quello della Lega nord Padania.

  Linda LANZILLOTTA (Misto-ApI) preannuncia il proprio voto favorevole sull'emendamento Giachetti 1.5 ritenendo arbitraria la previsione contenuta nel testo unificato elaborato dai relatori alla luce del contenuto dell'articolo 49 della Costituzione.

  La Commissione respinge l'emendamento Giachetti 1.5.

  Salvatore VASSALLO (PD) chiede che si proceda alla votazione per parti separate del proprio emendamento 1.9, nel senso di votare dapprima il primo e il secondo periodo e successivamente il terzo periodo, considerato che l'ultimo periodo è probabilmente quello che desta perplessità da parte dei relatori. Fa infatti presente che i primi due paragrafi non modificano nella sostanza quanto previsto nel testo elaborato dai relatori, consentendo peraltro un ulteriore perfezionamento della formulazione. I primi due paragrafi del proprio emendamento 1.9 fanno infatti più opportunamente riferimento alle spese «documentate» e direttamente riferibili «alla attività politica di cui all'articolo 49 della Costituzione». Esso reca quindi una formulazione che consente, a suo avviso, maggiori garanzie.

  Giuseppe CALDERISI (PdL), relatore, fa presente che da parte dei relatori vi è una contrarietà rispetto al meccanismo di indicizzazione previsto nel terzo periodo dell'emendamento Vassallo 1.9. Anche per quanto attiene alla prima parte poi è a suo avviso preferibile mantenere il testo elaborato dai relatori.

  Linda LANZILLOTTA (Misto-ApI) ritiene che vi siano profili di contraddittorietà nella linea seguita dai relatori. Preannuncia quindi la propria astensione sull'emendamento Vassallo 1.9 e chiede ai relatori una maggiore coerenza.

  Oriano GIOVANELLI (PD) prospetta l'opportunità che il collega Vassallo ritiri il proprio emendamento 1.9 in questa fase in modo che possa essere approfondito con più attenzione nell'ambito del Comitato dei nove.

  Pierluigi MANTINI (UdCpTP) ritiene che la prima parte dell'emendamento Vassallo 1.9 potrebbe contenere alcuni elementi di contraddittorietà rispetto al testo unificato. Se si ritiene opportuno dare più Pag. 26rilievo alle finalizzazioni di bilancio si può fare a suo avviso in maniera più esplicita. Sottolinea inoltre come occorra consapevolezza del fatto che il tetto previsto di 91 milioni di euro non è in realtà un tetto massimo poiché con la dinamica delle detrazioni e del cofinanziamento il complesso dei costi potrebbe anche superare il suddetto limite di 91 milioni di euro.

  Pierguido VANALLI (LNP) segnala che l'emendamento Vassallo 1.9 non fa riferimento ai movimenti politici ma solo ai partiti, diversamente dal testo unificato.
  Preannuncia in ogni modo il voto contrario del suo gruppo su tale emendamento così come su tutti gli emendamenti che presuppongono il concetto di finanziamento pubblico ai partiti.

  Giuseppe CALDERISI (PdL), relatore, ribadisce che l'emendamento Vassallo 1.9 ha un'impostazione diversa rispetto a quella seguita dai relatori nella predisposizione del testo unificato e, in particolare, dell'articolo 1, che dispone che il 70 per cento dei contribuiti pubblici delle spese sostenute sia corrisposto come rimborso delle spese per le consultazioni elettorali e quale contributo per l'attività politica, mentre il restante 30 per cento è erogato a titolo di cofinanziamento. Tale impostazione sarebbe modificata dall'approvazione dell'emendamento Vassallo 1.9, sul quale ribadisce il parere contrario sia sulla prima sia sulla seconda parte. Ricorda inoltre che il concetto di spese «documentate» è già stabilito dall'articolo 5 del testo unificato.

  Salvatore VASSALLO (PD) alla luce di quanto emerso dal dibattito ritira il proprio emendamento 1.9, riservandosi di presentarlo in Assemblea con una formulazione che non dia adito a dubbi. Ribadisce peraltro che il riferimento alla «attività politica di cui all'articolo 49 della Costituzione» costituisce l'elemento qualificante dell'emendamento in questione.

  La Commissione respinge l'emendamento Maurizio Turco 1.10.

  Maurizio TURCO (PD) illustra il proprio emendamento 1.11 volto a togliere finalmente il velo dell'ipocrisia sulla materia in discussione, facendo espressamente riferimento al termine «finanziamenti» anziché a quello di «contributi».

  La Commissione respinge l'emendamento Maurizio Turco 1.11.

  Linda LANZILLOTTA (Misto-ApI) ritira il proprio emendamento 1.34. Chiede invece che si proceda alla votazione del proprio emendamento 1.33, così da introdurre una specificazione che – seppure ritenuta superflua – è a suo avviso opportuna, e del proprio emendamento 1.36, che reca una diversa impostazione del testo, inserendo la «finalizzazione all'attività politica» con riguardo alla somma prevista a titolo di cofinanziamento, così da introdurre elementi di responsabilità.

  Giuseppe CALDERISI (PdL), relatore, conferma l'invito al ritiro sugli emendamenti in discussione.

  La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Lanzillotta 1.33 e 1.36.

  Mario TASSONE (UdCpTP), intervenendo sull'emendamento Mantini 1.15, ne illustra il contenuto, sottolineando come questo affronti una questione centrale. Prende peraltro atto che i relatori hanno presentato l'articolo aggiuntivo 2.0100, che recepisce parzialmente il contenuto del suddetto emendamento, pur con una formulazione più generica. Ritira in ogni modo l'emendamento Mantini 1.15 auspicando che la questione possa essere ulteriormente approfondita in Assemblea.

  Giuseppe CALDERISI (PdL), relatore, fa presente che i relatori hanno accolto parte dell'emendamento Mantini 1.15 con la formulazione dell'articolo aggiuntivo 2.0100. La restante parte dell'emendamento è, ad avviso dei relatori, da affrontare più opportunamente nell'ambito dell'esame delle Pag. 27proposte di legge di attuazione dell'articolo 49 della Costituzione.

  Mauro LIBÈ (UdCpTP) rileva come l'articolo aggiuntivo 2.0100 dei relatori preveda requisiti che sono di fatto già presenti in tutti i partiti politici e non consente pertanto di restringere il campo di intervento.

  Donato BRUNO, presidente, segnala come con l'approvazione dell'articolo aggiuntivo 2.0100 dei relatori i requisiti testé richiamati dal collega Libè, seppure già presenti di fatto, saranno ora richiesti dalla legge.

  La Commissione respinge l'emendamento Maurizio Turco 1.18.

  Linda LANZILLOTTA (Misto-ApI) ritira il proprio emendamento 1.35.

  La Commissione approva l'emendamento 1.100 dei relatori.

  Salvatore VASSALLO (PD) illustra il proprio emendamento 1.19.

  La Commissione respinge l'emendamento Vassallo 1.19.

  Linda LANZILLOTTA (Misto-ApI) illustra il proprio emendamento 1.37, volto a specificare che, qualora le spese documentate per i rimborsi elettorali risultino inferiori all'importo massimo dei fondi, le somme residue sono versate all'entrata del bilancio dello Stato. Preso atto del parere dei relatori lo ritira, riservandosi di presentarlo in Assemblea.

  La Commissione respinge l'emendamento Favia 1.21.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Lanzillotta 1.38, Favia 1.22, 1.23, 1.24 e 1.25.

  Maurizio TURCO (PD) illustra il suo emendamento 1.26, che prevede che, per le elezioni dal 2008 al 2011, siano erogati ai partiti rimborsi esclusivamente per le spese effettivamente sostenute e documentate.

  Oriano GIOVANELLI (PD) esprime l'avviso che il dimezzamento delle rate non ancora erogate relative alle elezioni già svolte sia uno dei segnali più forti che il provvedimento in esame invia al Paese.

  La Commissione respinge l'emendamento Maurizio Turco 1.26.

  Donato BRUNO, presidente, avverte che gli emendamenti Moroni 1.27 e Cambursano 1.28 sono stati ritirati.

  David FAVIA (IdV) chiede che il subemendamento Cambursano 0.1.101.1, di cui è cofirmatario, sia posto in votazione.

  Raffaele VOLPI (LNP), nel preannunciare il voto favorevole del suo gruppo sul subemendamento Cambursano 0.1.101.1, sottolinea come il Governo, nel momento in cui ha espresso su tale proposta emendativa un parere conforme a quello dei relatori, e quindi contrario, si sia di fatto pronunciato a favore del finanziamento pubblico dei partiti.

  Pierluigi MANTINI (UdCpTP) ritiene che il dimezzamento delle rate non ancora erogate relative ai rimborsi per le elezioni già svolte sia una misura sufficiente, considerato che le sue conseguenze – come ha già detto – rischiano di interessare non solo i partiti, ma anche i terzi che hanno rapporti economici con i partiti, come i dipendenti e i fornitori.

  Karl ZELLER (Misto-Min.ling.), premesso di essere favorevole a una riduzione dei costi della politica, si dichiara contrario a una riduzione delle rate non ancora erogate relative ai rimborsi per le elezioni già svolte, sottolineando l'importanza di evitare il più possibile disposizioni che incidano su aspettative già formate e che minano quindi la certezza del diritto. Ritiene, quindi, che i tagli sui rimborsi Pag. 28dovrebbero essere applicati soltanto a partire dalle prossime elezioni.

  La Commissione respinge il subemendamento Cambursano 0.1.101.1.

  Pierguido VANALLI (LNP), intervenendo sull'emendamento 1.101 dei relatori, constata che il taglio sull'ultima rata di rimborsi elettorali relative alle elezioni già svolte si sta gradualmente elevando ed esprime l'auspicio che finisca a questo punto con il crescere fino al 100 per cento.

  La Commissione approva gli identici emendamenti 1.101 dei relatori e Amici 1.31.

  Donato BRUNO, presidente, avverte che risulta così precluso l'emendamento Vassallo 1.29. Avverte quindi che l'emendamento Bocchino 1.30 è stato ritirato.

  Salvatore VASSALLO (PD) sottolinea che il suo emendamento 1.29, che, in luogo della doppia decurtazione disposta dal testo base – del 10 per cento e del 33 per cento, quest'ultima elevata al 50 per cento con l'emendamento dei relatori – prevedeva, a scopo di maggiore perspicuità della norma, un'unica decurtazione di importo corrispondente. Si riserva di ripresentarlo per l'Assemblea.

  Maurizio TURCO (PD) illustra il suo emendamento 1.32, volto a mettere per iscritto in modo chiaro che il provvedimento in esame tratta di finanziamenti pubblici per i partiti.

  Pierguido VANALLI (LNP) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sull'emendamento Maurizio Turco 1.32.

  La Commissione respinge l'emendamento Maurizio Turco 1.32.

  Donato BRUNO, presidente, avverte che l'articolo aggiuntivo Giachetti 1.01 risulta precluso. Sospende quindi la seduta per consentire lo svolgimento della prevista riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.

  La seduta, sospesa alle 12.40, riprende alle 12.45.

  Donato BRUNO, presidente, avverte che gli identici emendamenti Stracquadanio 2.1, Favia 2.2 e Rubinato 2.3, nonché gli emendamenti Favia 2.4, Cambursano 2.5, Giachetti 2.6 e Maurizio Turco 2.7 sono stati ritirati.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Meroni 2.8 e approva l'emendamento 2.100 dei relatori.

  Donato BRUNO, presidente, avverte che l'emendamento Iapicca 2.9 è stato ritirato.

  Linda LANZILLOTTA (Misto-ApI) illustra il suo emendamento 2.20, analogo all'emendamento Mantini 2.11, che tende ad escludere che i partiti politici possano ricevere contributi non provenienti da persone fisiche. Reputa infatti indispensabile spezzare certa contiguità poco trasparente tra partiti politici ed enti o società privati.

  Oriano GIOVANELLI (PD), considerata la momentanea assenza del relatore Bressa, chiede in sua vece, a nome del gruppo, alla deputata Lanzillotta di ritirare il suo emendamento 2.20 per permetterne una discussione più approfondita nel corso dell'esame in Assemblea.

  Giuseppe CALDERISI (PdL), relatore, ricorda alla deputata Lanzillotta che il testo dei relatori non modifica sotto questo aspetto la disciplina vigente, che già consente le donazioni da parte di enti e associazioni private, salvi alcuni divieti e restrizioni. A suo avviso, non c’è d'altra parte ragione di rivedere la normativa al riguardo per escludere la possibilità di donazione da parte di tali soggetti, anche perché questo non risolverebbe il problema evidenziato dalla deputata Lanzillotta atteso che versamenti con motivazioni poco chiare da parte di enti e in favore di partiti potrebbero comunque Pag. 29avvenire sotto forma di donazioni effettuate da persone fisiche. Si dichiara in ogni caso disponibile ad approfondire la questione nel corso della discussione in Assemblea.

  Linda LANZILLOTTA (Misto-ApI) ritira il suo emendamento 2.20.

  Mario TASSONE (UdCpTP) ritira l'emendamento Mantini 2.11, di cui è cofirmatario.

  Donato BRUNO, presidente, avverte che gli emendamenti Vassallo 2.12 e Iapicca 2.10 sono stati ritirati.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva il subemendamento Vassallo 0.2.101.5, nonché i subemendamenti Zeller 0.2.101.1 e 0.2.101.4, e respinge il subemendamento Maurizio Turco 0.2.101.3.

  Maurizio TURCO (PD) illustra il suo subemendamento 0.2.101.2, che reca una disciplina volta ad assicurare che il servizio pubblico radiotelevisivo soddisfi il diritto dei cittadini a conoscere per poter deliberare con cognizione di causa in campo politico, nonché per porre a disposizione dei partiti politici, al posto di risorse pubbliche, mezzi e servizi o agevolazioni fiscali o tariffarie.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge il subemendamento Maurizio Turco 0.2.101.2 e approva l'emendamento 2.101 dei relatori, come risultante dai subemendamenti approvati.

  Donato BRUNO, presidente, avverte che risultano così preclusi gli emendamenti Zeller 2.13, Moroni 2.14, Vassallo 2.15 Lanzillotta 2.21, Iapicca 2.16 e Maurizio Turco 2.17. Avverte inoltre che l'emendamento 2.18 è stato ritirato.

  Maurizio TURCO (PD) illustra il suo emendamento 2.19.

  La Commissione respinge l'emendamento Maurizio Turco 2.19.

  Pierluigi MANTINI (UdCpTP) illustra il suo subemendamento 0.2.0100.1, volto a prevedere che gli statuti dei partiti politici debbano essere conformi ai principi democratici nella vita interna, con particolare riguardo per la scelta dei candidati, il rispetto delle minoranze e i diritti degli iscritti.

  La Commissione respinge il subemendamento Mantini 0.2.0100.1.

  Salvatore VASSALLO (PD) ritiene che l'articolo aggiuntivo 2.0100 dei relatori sia insufficiente a definire i soggetti destinatari del contributo pubblico in quanto si limita a richiedere ai partiti di indicare nel proprio statuto l'organo competente ad approvare il rendiconto di esercizio e quello responsabile della gestione economico-finanziaria. In sostanza, con questo articolo aggiuntivo si certifica la volontà di attribuire denaro pubblico a soggetti ai quali non si chiede alcuna garanzia di democrazia interna.

  Linda LANZILLOTTA (Misto-ApI) condivide le osservazioni del deputato Vassallo, ritenendo che il contributo ai partiti per l'attività politica dovrebbe presupporre il rispetto, da parte dei partiti stessi, di alcuni obblighi in termini di organizzazione interna e utilizzo delle risorse.

  Pierluigi MANTINI (UdCpTP) concorda con le considerazioni svolte dai deputati Vassallo e Lanzillotta e preannuncia il proprio voto contrario sull'articolo aggiuntivo 2.100 dei relatori.

  La Commissione approva l'articolo aggiuntivo 2.0100 dei relatori.

  Donato BRUNO, presidente, avverte che gli articoli aggiuntivi Stracquadanio 2.01 e Cambursano 2.02 sono stati ritirati. Sono stati altresì ritirati gli identici emendamenti Stracquadanio 3.1 e Cambursano 3.2.

  Pierguido VANALLI (LNP) illustra l'emendamento Pastore 3.3 di cui è cofirmatario.

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  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Pastore 3.3 e Maurizio Turco 3.4.

  Donato BRUNO, presidente, avverte che gli emendamenti Iapicca 3.5, Rubinato 3.6, Mantini 3.7, Iapicca 3.8 e Donadi 4.1 sono stati ritirati.

  Matteo BRAGANTINI (LNP) illustra il suo emendamento 4.2, identico all'emendamento Lanzillotta 4.16, chiarendo che il suo gruppo è favorevole a mantenere l'attuale regime di detrazioni fiscali sulle erogazioni liberali a favore dei partiti e sottolineando il rischio che l'articolo 4 del testo base determini un problema di copertura finanziaria.

  Linda LANZILLOTTA (Misto-ApI) illustra il suo emendamento 4.16, identico all'emendamento Bragantini 4.2, richiamando le considerazioni da lei già svolte nella seduta di ieri in relazione all'ammontare complessivo del finanziamento pubblico dei partiti derivante dal combinato disposto della norma sul cofinanziamento e di quella sulle detrazioni e sottolineando l'inopportunità di prevedere un regime in materia di detrazioni fiscali differenziato per i partiti rispetto alle organizzazioni non lucrative di utilità sociale.

  Giuseppe CALDERISI (PdL), relatore, ricorda che l'articolo 8 del testo base prevede una delega al Governo per l'armonizzazione dei regimi delle detrazioni fiscali sulle erogazioni liberali in favore, rispettivamente, dei partiti politici e delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale. Quanto all'onere derivante dall'articolo 4, fa presente che il testo base prevede una copertura finanziaria, la cui congruità dovrà essere valutata dalla Commissione bilancio.
  Ribadisce quindi che la detrazione è oggi consentita soltanto sulle erogazioni liberali di importo superiore a 50 euro, che sono solo una parte di quelle di cui godono i partiti. Nella redazione del testo unificato, il riferimento a tale soglia minima era stato tralasciato per un errore, ma viene reintrodotto con l'emendamento 4.100 dei relatori. Ricorda inoltre che il tesseramento non è assimilabile alla donazione e che le somme versate per il tesseramento non sono soggette alla detrazione d'imposta.

  Raffaele VOLPI (LNP) esprime il timore, a dispetto dei chiarimenti forniti dal relatore, che l'onere finanziario conseguente all'articolo 4 del testo base, che raddoppia l'aliquota di detrazione, non sia adeguatamente compensato dalla copertura finanziaria prevista dall'articolo stesso.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Bragantini 4.2 e Lanzillotta 4.16.

  Donato BRUNO, presidente, avverte che gli emendamenti Stracquadanio 4.3, Rubinato 4.4, Cambursano 4.5, Graziano 4.6 e Favia 4.7 sono stati ritirati.

  Maurizio TURCO (PD) illustra il suo emendamento 4.8.

  La Commissione respinge l'emendamento Maurizio Turco 4.8.

  Pierguido VANALLI (LNP), intervenendo in merito all'emendamento 4.100 dei relatori, sottolinea come a suo avviso non sia condivisibile prevedere un limite minimo, come fa l'emendamento in questione che fa riferimento alle somme comprese tra i 50 e 10 mila euro.

  La Commissione approva l'emendamento 4.100 dei relatori.

  Maurizio TURCO (PD) illustra il proprio emendamento 4.12, volto a sopprimere una previsione del testo unificato che non ritiene in alcun modo condivisibile, in quanto fa riferimento a coloro «che abbiano almeno un rappresentante eletto alla Camera o al Senato o al Parlamento europeo o a un Consiglio regionale».

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  Roberto GIACHETTI (PD) ritiene che la previsione del testo, testé richiamata dal collega Turco, sia distorsiva delle previsioni dell'articolo 49 della Costituzione, volendo intendere che i partiti hanno legalità costituzionale solo se partecipano alle elezioni e hanno almeno un eletto. La questione sarebbe differente se si facesse riferimento ai rimborsi elettorali.

  Donato BRUNO, presidente, senza entrare nel merito della questione rileva come le argomentazioni sollevate siano meritevoli, a suo avviso, di ulteriori approfondimenti, che i relatori potranno compiere in vista della discussione in Assemblea.

  Maurizio TURCO (PD) ritira il proprio emendamento 4.12, riservandosi di presentarlo ai fini della discussione in Assemblea.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Volpi 4.01.

  Linda LANZILLOTTA (Misto-ApI) ritira gli articoli aggiuntivi 4.04 e 4.03, invitando i relatori a svolgere un'ulteriore riflessione in vista dell'esame in Assembleasulle questioni da essi poste.

  Pierguido VANALLI (LNP) illustra il proprio emendamento 5.1, volto a sostituire integralmente le previsioni dell'articolo 5 del testo unificato che dispongono l'istituzione di una Commissione per il controllo dei bilanci dei partiti politici. Rileva infatti che nel momento in cui, come auspicato dal suo gruppo, non vi è alcuna forma di finanziamento pubblico ai partiti non è necessario prevedere una Commissione per il relativo controllo. Rileva oltretutto come nel testo unificato non si specifica con chiarezza come sarebbero spese legittimamente le risorse in questione.

  La Commissione respinge l'emendamento Vanalli 5.1.

  Roberto GIACHETTI (PD) illustra il proprio emendamento 5.2, volto sostanzialmente a portare in capo alla Corte dei conti il vaglio sui bilanci dei partiti politici, in aderenza con le previsioni della proposta di legge C. 4973 Bersani. Rileva altresì che quanto testé affermato dal collega Zaccaria sul giusto processo è sicuramente condivisibile ma in questo modo il principio viene di fatto «aggirato» per i partiti politici.

  Pierluigi MANTINI (UdCpTP) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo su tutti quegli emendamenti che, al di là della formulazione proposta, sono volti ad attribuire le funzioni di controllo in capo alla Corte dei conti, come il proprio emendamento 5.17.

  Salvatore VASSALLO (PD) preannuncia il proprio voto favorevole sull'emendamento Giachetti 5.2, segnalando oltretutto che, in particolare per quanto attiene ad alcuni profili, questo andrebbe esaminato tenendo conto anche del proprio emendamento 5.19. A suo avviso è infatti opportuno che la Corte dei conti svolga le verifiche sulla regolare tenuta della contabilità dei partiti e movimenti politici che beneficiano di somme provenienti dal bilancio dello Stato, così come avviene per gli altri enti o organismo finanziati con risorse pubbliche.

  La Commissione respinge l'emendamento Giachetti 5.2.

  Maurizio TURCO (PD) illustra il proprio emendamento 5.4.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Maurizio Turco 5.4, approva l'emendamento 5.100 dei relatori e respinge gli emendamenti Maurizio Turco 5.7 e 5.8.

  Maurizio TURCO (PD), preso atto del parere dei relatori, ritira il proprio emendamento 5.11. Si sofferma quindi sul proprio emendamento 5.12, ricordando che tale formulazione era contenuta nella proposta Pag. 32Sturzo degli anni Cinquanta. Si prevede che anche i terminali dei partiti abbiano diritto alla propria soggettività: rileva in ogni modo come si trattava di altri tempi e di un'altra politica.

  La Commissione respinge l'emendamento Maurizio Turco 5.12.

  Maurizio TURCO (PD) illustra il proprio emendamento 5.13, con il quale si ritiene necessario specificare quanto, ad avviso dei relatori, sarebbe superfluo. Si precisano infatti una serie di divieti per i partiti, tra cui quelli di accettare i contributi di enti o banche di diritto pubblico o di interesse nazionale.

  La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Maurizio Turco 5.13 e 5.14, nonché l'emendamento Favia 5.15.

  Pierluigi MANTINI (UdCpTP) ritira il proprio emendamento 5.17 riservandosi di presentarlo in Assemblea.

  Salvatore VASSALLO (PD) illustra il proprio emendamento 5.19 che attribuisce i controlli in questione al collegio istituito presso la Corte dei conti, in aderenza con le previsioni della proposta di legge C. 4973 Bersani.

  La Commissione respinge l'emendamento Vassallo 5.19.

  Maurizio TURCO (PD) illustra il proprio emendamento 5.20, che istituisce presso la Corte dei conti una sezione del controllo sulle associazioni.

  La Commissione respinge l'emendamento Maurizio Turco 5.20.

  Maurizio IAPICCA (Misto-G.Sud-PPA), intervenendo anche a nome del collega Misiti, di cui sottoscrive l'emendamento 5.21, evidenzia l'opportunità di affidare i controlli in questione alla Corte dei conti, che così assicurerebbe la trasparenza e il controllo dei rendiconti dei partiti politici. Preso atto dei pareri dei relatori ritira in questa fase l'emendamento Misiti 5.21.

  Linda LANZILLOTTA (Misto-ApI) illustra il proprio emendamento 5.50, volto ad individuare un punto di equilibrio tra l'impostazione seguita dal testo unificato e il delicato rapporto tra istituzioni politiche e Corte dei conti. Preso atto peraltro del parere dei relatori, ritira in questa fase il proprio emendamento 5.50.

  Maurizio TURCO (PD) illustra il proprio emendamento 5.24, che stabilisce che il controllo in questione avvenga, da parte della Corte dei conti, secondo le disposizioni previste per il controllo sulla gestione finanziaria degli enti sovvenzionati.

  La Commissione respinge l'emendamento Maurizio Turco 5.24.

  Maurizio TURCO (PD) illustra il proprio emendamento 5.25, che stabilisce sanzioni reali ed effettive anziché quelle «simulate» previste nel testo unificato.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Maurizio Turco 5.25 ed approva l'emendamento 5.101 dei relatori.

  Salvatore VASSALLO (PD) ritira il proprio emendamento 5.32, che era collegato ad altre proposte emendative riferite ad articoli precedenti.

  La Commissione approva l'emendamento 5.102 dei relatori.

  Linda LANZILLOTTA (Misto-ApI) illustra il proprio emendamento 5.51 volto a prevedere che il tesoriere del partito che compie determinate violazioni non sia autorizzato a firmare i bilanci dei successivi esercizi e decade dall'incarico.

  Pierguido VANALLI (LNP) rileva, con riferimento a quanto testé evidenziato dalla collega Lanzillotta, che dovrebbero essere i partiti ad espellere i tesorieri nel caso delle suddette violazioni.

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  La Commissione respinge l'emendamento Lanzillotta 5.51.

  Matteo BRAGANTINI (LNP), intervenendo sull'emendamento 5.103 dei relatori, fa presente come da questo emerga come, di fatto, non ci sia fiducia nei confronti dei titoli emessi dallo Stato italiano, per il rischio di un suo fallimento.

  La Commissione approva l'emendamento 5.103 dei relatori, intendendosi preclusi gli emendamenti Vassallo 5.39 e Maurizio Turco 5.40.

  Pierluigi MANTINI (UdCpTP) ritira il proprio emendamento 5.43, riservandosi di presentarlo in Assemblea.

  Maurizio TURCO (PD) illustra il proprio emendamento 5.46 che amplia l'applicazione della norma agli esercizi finanziari dal 2008 al 2012.

  La Commissione respinge l'emendamento Maurizio Turco 5.46.

  Salvatore VASSALLO (PD) illustra il proprio emendamento 5.49.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Vassallo 5.49, Maurizio Turco 6.2 e 7.3; approva gli emendamenti 7.100 e 7.101 dei relatori; respinge l'emendamento Maurizio Turco 7.5 e l'articolo aggiuntivo Vassallo 7.01.

  Maurizio TURCO (PD) illustra il proprio emendamento 8.2 che è rivolto al Governo affinché vengano recepiti i rilievi contenuti, a partire dal 1994, nei referti formulati dal collegio di controllo sulle spese elettorali costituiti presso la Corte dei conti sui consuntivi presentati dai rappresentati di partiti e movimenti politici, liste e gruppi di candidati. In tali referti ci sono infatti ampie illustrazioni, di particolare rilievo, con riguardo all'utilizzo delle risorse pubbliche.

  La Commissione respinge l'emendamento Maurizio Turco 8.2.

  Maurizio TURCO (PD) illustra il proprio emendamento Tit.1 volto ad eliminare ogni incertezza, anche nel titolo del provvedimento, in merito agli interventi che si stanno assumendo.

  La Commissione respinge l'emendamento Tit.1.

  Donato BRUNO, presidente, avverte che il testo risultante dall'approvazione degli emendamenti sarà trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione del prescritto parere. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.05.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 9 maggio 2012.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 12.40 alle 12.45.

INDAGINE CONOSCITIVA

  Mercoledì 9 maggio 2012. — Presidenza del presidente Donato BRUNO.

  La seduta comincia alle 14.25.

Sulla pubblicità dei lavori

  Donato BRUNO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso, la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

Pag. 34

Sui recenti fenomeni di protesta organizzata in forma violenta in occasione di manifestazioni e sulle possibili misure da adottare per prevenire e contrastare tali fenomeni.
Audizione del Capo del Corpo forestale dello Stato, Ing. Cesare Patrone.
(Svolgimento e conclusione).

  Donato BRUNO, presidente, introduce l'audizione.

  Cesare PATRONE, Capo del Corpo forestale dello Stato, svolge una relazione sui temi oggetto dell'indagine conoscitiva.

  Intervengono, per porre quesiti e formulare osservazioni, i deputati Donato BRUNO, presidente, Mario TASSONE (UdCpTP) e Maurizio TURCO (PD).

   Cesare PATRONE, Capo del Corpo forestale dello Stato, risponde ai quesiti posti.

  Donato BRUNO, presidente, ringrazia per il contributo fornito e dichiara conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 14.50.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 9 maggio 2012. — Presidenza del presidente Donato BRUNO. — Intervengono il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Giampaolo D'Andrea e il sottosegretario di Stato per l'interno Saverio Ruperto.

  La seduta comincia alle 14.50.

Attuazione dell'articolo 49 della Costituzione.
C. 244 Maurizio Turco, C. 506 Castagnetti, C. 853 Pisicchio, C. 1722 Briguglio, C. 3809 Sposetti, C. 3962 Pisicchio, C. 4194 Veltroni, C. 4950 Galli, C. 4955 Gozi, C. 4956 Casini, C. 4965 Sbrollini, C. 4973 Bersani, C. 5111 Donadi e C. 5119 Rampelli.

(Seguito dell'esame e rinvio – Abbinamento dei progetti di legge C. 5111 Donadi e C. 5119 Rampelli – Adozione del testo base).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta dell'8 maggio 2012.

  Donato BRUNO, presidente, avverte che sono state assegnate alla I Commissione le proposte di legge n. 5111 Donadi ed altri recante «Disciplina dei partiti politici, in attuazione dell'articolo 49 della Costituzione» e n. 5119 Rampelli ed altri recante «Norme in materia di riconoscimento della personalità giuridica e di finanziamento dei partiti politici, nonché delega al Governo per l'emanazione di un testo unico delle leggi concernenti i partiti politici».
  Avverte che ne è stato disposto l'abbinamento, ai sensi dell'articolo 77, comma 1, del regolamento, poiché le suddette proposte di legge vertono sulla stessa materia delle proposte di legge già all'ordine del giorno.

  Andrea ORSINI (PT), relatore, presenta e illustra una proposta di testo unificato (vedi allegato 3) dei progetti di legge in esame, chiarendo che si tratta di un articolato volutamente snello. Il relatore ha infatti tenuto conto delle diverse posizioni dei gruppi – come emerse dalla proposte di legge presentate o, per quanto riguarda i gruppi che non presentato proprie proposte, dal dibattito – cercando di individuare un minimo comune denominatore, che inevitabilmente risulta ristretto.
  Dichiara peraltro la propria convinzione che la chiarezza delle regole che presiedono alla vita interna dei partiti sia fondamentale per la democrazia, in quanto i partiti stessi sono strumenti fondamentali Pag. 35di partecipazione dei cittadini alla vita democratica – ed hanno quindi il dovere, oltre che l'interesse, di presentarsi come associazioni libere, aperte e trasparenti, e non come apparati chiusi e autoreferenziali. Reputa d'altra parte essenziale conservare ai partiti, proprio in quanto associazioni libere, la massima autonomia possibile, evitando di vincolarli oltre lo stretto indispensabile.
  Conclude la sua piena disponibilità ad apportare al testo tutte le modifiche che saranno ritenute necessarie dalla Commissione.

  Matteo BRAGANTINI (LNP) prende atto che tra i gruppi della maggioranza è intervenuto un accordo su un testo minimale.

  Donato BRUNO, presidente, chiarisce che nessun accordo preventivo dei gruppi della maggioranza è sotteso al testo proposto dal relatore, il quale si è limitato a tentare di enucleare dal dibattito e dalle proposte di legge presentate un contenuto minimo sul quale si possa ricercare la convergenza di tutti.

  Matteo BRAGANTINI (LNP), proseguendo il suo intervento, osserva che il provvedimento in esame comporta un onere non coperto a carico delle finanze pubbliche, in quanto pone in capo alla pubblica amministrazione taluni adempimenti che, per quanto minimi, comportano necessariamente un aggravio di spesa. In particolare, rileva che non è possibile, ove nella stessa giornata si svolgano più consultazioni primarie, assicurare che ogni cittadino partecipi soltanto ad una di esse senza prevedere un controllo e un coordinamento da parte di un soggetto terzo, che inevitabilmente dovrebbe pubblico. A suo avviso, le consultazioni primarie non solo dovrebbero essere una facoltà dei partiti, ma dovrebbero restare interamente affidate alla loro organizzazione autonoma, senza alcun coinvolgimento della pubblica amministrazione, anche per evitare nuove spese a carico dei cittadini.

  Pierguido VANALLI (LNP) prende atto del fatto che, a fronte di molte e complesse proposte di legge, il relatore presenta una proposta di testo base molto semplice. Riservandosi un esame più approfondito, rileva fin d'ora come nel testo non si faccia alcun riferimento ai «movimenti politici», che viceversa sono sempre menzionati nel provvedimento in materia di finanziamento pubblico e controllo dei bilanci dei partiti che la Commissione ha appena finito di discutere. Quanto alla disposizione di cui all'articolo 5, che prevede la cessazione di un partito politico ove questo non si presenti alle elezioni per il rinnovo delle Camere o del Parlamento europeo, la ritiene irragionevole, considerato che le elezioni per il Parlamento nazionale e per il Parlamento europeo non sono le uniche elezioni che si svolgono nel Paese e che non si può stabilire che un partito che non partecipa ad esse debba considerarsi cessato.

  Roberto ZACCARIA (PD) ritiene che il testo proposto dal relatore possieda alcuni dei contenuti indispensabili in vista dell'attuazione dell'articolo 49 della Costituzione, ma reputa che sarebbero d'altra parte necessarie scelte più incisive.
  Per quanto riguarda le elezioni primarie, dichiara di condividere alcune delle perplessità sollevate nel dibattito, in quanto non appare in effetti opportuno aumentare i costi delle campagne elettorali in un momento di ristrettezza come quello attuale, tanto più mentre, nell'ambito dell'esame delle proposte di legge C. 5123 e abbinate, si lavora ad un ridimensionamento della spesa pubblica per i partiti.

  Maurizio TURCO (PD) preannuncia che, pur nutrendo riserve sul testo presentato dal relatore, voterà a favore della sua adozione come testo base per permettere alla discussione di andare avanti.
  Riservandosi di proporre emendamenti alla luce di una più attenta riflessione, si limita a svolgere in questa fase due osservazioni. In primo luogo rileva che il testo contiene una definizione del partito politico che di fatto esclude tutta una serie Pag. 36di movimenti che svolgono a pieno titolo attività politica. Infatti vengono definiti come partiti politici soltanto quelli che partecipano alle elezioni, laddove è possibile prendere parte alla vita politica di un Paese senza partecipare alle elezioni.
  Quanto alle elezioni primarie, ritiene che, se si fa la scelta di prevederle, sia pure in modo facoltativo, occorre poi mettere i partiti nelle condizioni di svolgerle, ponendo a loro disposizione locali e personale. Diversamente, è preferibile non affrontare l'argomento. Osserva inoltre che non si comprende la ragione per la quale gli statuti dovrebbero essere trasmessi ai Presidenti delle Camere, e non invece al Ministero dell'interno.

  Mario TASSONE (UdCpTP) ringrazia il relatore per avere condensato in un testo così breve una materia così complessa. Ricorda che la Costituzione fa riferimento ai partiti politici nell'articolo 49 e alle associazioni nell'articolo 18, distinguendo quindi in modo netto i partiti come associazioni a carattere politico da tutte le altre associazioni. A suo avviso, occorre quindi una definizione di partiti politici sufficientemente calzante da includere tutte le associazioni che partecipano alla vita politica e solo queste. Per quanto riguarda le elezioni primarie, ritiene che i partiti che decidono di svolgerle dovrebbero organizzarle in proprio, con loro risorse e mezzi, senza alcun coinvolgimento della pubblica amministrazione.

  Giuseppe CALDERISI (PdL), relatore, ringrazia il relatore per aver predisposto un testo base quale punto di partenza per il prosieguo dell’iter parlamentare. Senza entrare, in questa fase, nel merito delle questioni, intende peraltro sottolineare la particolare complessità della materia, come emerso anche nell'ambito dell'esame delle proposte di legge C. 4826 e abbinate, che costituiscono una parziale attuazione dell'articolo 49 della Costituzione.
  Auspica, quindi, che la discussione si svolga con la consapevolezza che si sta affrontando un tema di grandi implicazioni politiche, culturali e storiche, con riguardo alla concezione stessa di partito, con il confronto di posizioni diverse. Potrà dunque non essere semplice giungere a punti di sintesi, considerato che da una parte vi è chi ritiene opportuno prevedere un numero ampio di regole e chi, al contrario, ritiene sufficiente fissare requisiti minimi per garantire la libertà dei partiti. Si tratta quindi di modelli differenti che sono posti a confronto.
  Personalmente, concorda sull'opportunità di riconoscere la personalità giuridica ai partiti politici. Invita comunque tutti a tenere chiaro un obiettivo: occorre evitare che le scelte politiche sulla vita di un partito siano poi rimesse alle valutazioni della magistratura. Ferma restando quindi l'opportunità, a suo avviso, di individuare alcune regole minime, occorre tuttavia trovare la migliore formulazione per evitare il rischio testé paventato. In tale modo sarà possibile compiere un passo di fondamentale importanza in attuazione dell'articolo 49 della Costituzione dando alcune risposte all'opinione pubblica che, insieme ad altre questioni, le richiede.
  Preannuncia quindi il voto favorevole del suo gruppo sul testo unificato predisposto dal relatore.

  Fabio MERONI (LNP) chiede al relatore un chiarimento preliminare sul contenuto del comma 2 dell'articolo 5. Ritiene infatti che tale disposizione rechi una forte incongruenza considerato che i partiti localisti che non intendono presentarsi alle elezioni nazionali non potrebbero, in base a tale formulazione, essere considerati un partito politico.

  Pierluigi MANTINI (UdCpTP) condivide l'idea del relatore che su questa materia occorra una legge limitata a pochi principi e invita il relatore stesso a tenere presente la legge tedesca, che è, nel panorama europeo, quella con l'impianto più compiuto.
  Per quanto riguarda l'articolo 5, comma 2, dichiara di condividere le osservazioni del deputato Meroni.
  Ritiene inoltre che si dovrebbe affrontare anche la questione del finanziamento Pag. 37dei livelli territoriali del partito. È un tema che può essere discusso tanto nella proposta di legge in materia di finanziamento e controllo dei bilanci dei partiti quanto nella proposta di legge in esame.
  Reputa infine opportuno far emergere meglio la duplice natura dei partiti, che sono oggi non soltanto organi di formazione e di preparazione delle proposte politiche, ma anche soggetti di comunicazione: una comunicazione che passa sempre più attraverso i canali informatici e le tecnologie più moderne.

  Andrea ORSINI (PT), relatore, chiarisce che per quanto riguarda l'articolo 5, comma 2, questo si limita a prevedere che «ai fini dell'attuazione della presente legge» un partito si consideri cessato se rinuncia a partecipare alle elezioni, il che significa soltanto che esso non sarà più soggetto agli obblighi e alle limitazioni previste dal provvedimento, e non che non potrà continuare a svolgere la propria attività politica liberamente. Non partecipare alle elezioni è una scelta legittima, ma la proposta di testo del relatore ha operato una scelta precisa, nel senso di dettare alcune prescrizioni esclusivamente nei confronti dei partiti che intendono partecipare alle elezioni.
  Per quanto riguarda invece le elezioni primarie, chiarisce che non è in alcun modo suo intendimento che esse possano avere un onere a carico della finanza pubblica. È convinto infatti che debbano essere un fatto interno ai partiti: per questo l'unico adempimento previsto nella sua proposta di testo unificato a carico della pubblica amministrazione è quello di stabilire la data per il loro svolgimento e di stampare e far affiggere i manifesti che comunicano tale data alla cittadinanza. Si dichiara comunque pronto a specificare che le elezioni primarie devono avvenire senza nuovi o maggiori oneri a carico dello Stato.

  La Commissione delibera di adottare come testo base per il seguito dell'esame la proposta di testo unificato presentata dal relatore.

  Donato BRUNO, presidente, comunica che il termine per la presentazione di emendamenti è fissato alle ore 16 di lunedì 14 maggio. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.50.

COMITATO PERMANENTE PER I PARERI

  Mercoledì 9 maggio 2012. — Presidenza del presidente Isabella BERTOLINI.

  La seduta comincia alle 15.50.

DL 29/2012: Disposizioni urgenti recanti integrazioni al decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1 e al decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201.
C. 5178 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla VI Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  Il Comitato inizia l'esame del provvedimento.

  Giorgio Clelio STRACQUADANIO (PdL), relatore, illustra il disegno di legge C. 5178 Governo, approvato dal Senato, recante «Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 24 marzo 2012, n. 29, concernente disposizioni urgenti recanti integrazioni al decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27, e al decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214».
  Rileva, in particolare, che l'articolo 1, comma 1, lettera b), aggiunge all'articolo 27-bis del decreto-legge n. 1 del 2012 quattro commi (1-bis, 1-ter, 1-quater e 1-quinquies) con cui viene disciplinata la costituzione e l'attività dell'Osservatorio sull'erogazione del credito e sulle relative condizioni da parte delle banche alla clientela, con particolare riferimento alle imprese micro, piccole, medie e a quelle giovanili e femminili, nonché sull'attuazione Pag. 38degli accordi o protocolli volti a sostenere l'accesso al credito dei medesimi soggetti.
  Evidenzia che, in tale ambito, il comma 1-quinquies, aggiunto nel corso dell'esame al Senato, prevede che il Prefetto possa attivare l'Arbitro bancario finanziario (ABF) attraverso una segnalazione per specifiche problematiche relative ad operazioni e servizi bancari e finanziari, su istanza del cliente in forma riservata. Si prevede che il Prefetto, dopo un'informativa sul merito dell'istanza, inviti la banca a fornire una risposta argomentata sulla meritevolezza del credito. In seguito, il Prefetto può effettuare la relativa segnalazione all'ABF il quale si pronuncia non oltre trenta giorni dalla segnalazione.
  Formula in conclusione una proposta di parere favorevole (vedi allegato 4).

  Nessun altro chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 15.55.

AVVERTENZA

  I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

COMITATO PERMANENTE PER I PARERI

Alla XII Commissione: nuove norme in materia di animali d'affezione, di prevenzione e controllo del randagismo e di tutela dell'incolumità pubblica (nuovo testo c. 1172 Santelli ed abb.).

COMITATO RISTRETTO

Modifica all'articolo 133 della Costituzione, in materia di istituzione, modificazione e soppressione delle province.
C. 1242 cost. Gibelli, C. 4439 cost. Bersani, C. 4493 cost. Pastore, C. 4499 cost. Calderisi, C. 4506 cost. Vassallo, C. 4682 d'iniziativa popolare e C. 4887 cost. Lanzillotta.

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