CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 12 aprile 2012
637.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

Giovedì 12 aprile 2012. - Presidenza del vicepresidente Luigi BOBBA indi del presidente Silvano MOFFA. - Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Cecilia Guerra.

La seduta comincia alle 9.10.

DL 16/2012 Disposizioni urgenti in materia di semplificazioni tributarie, di efficientamento e potenziamento delle procedure di accertamento.
C. 5109 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alla VI Commissione).
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

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Vincenzo Antonio FONTANA (PdL), relatore, fa presente che la Commissione è chiamata ad esprimere il parere alla VI Commissione sul disegno di legge conversione del decreto-legge 2 marzo 2012, n. 16, già approvato dal Senato, recante disposizioni urgenti in materia di semplificazioni tributarie, di efficientamento e potenziamento delle procedure di accertamento. In proposito, sottolinea che il provvedimento in discussione nasce dall'esigenza di semplificare la normativa tributaria sia per i cittadini che per le imprese, nonché di rafforzare le misure di contrasto all'evasione fiscale e razionalizzare le procedure di accertamento; il decreto si compone di 14 articoli, suddivisi in due Titoli, rispettivamente dedicati alle «semplificazioni in materia tributaria» e al cosiddetto «efficientamento e potenziamento dell'azione dell'amministrazione tributaria». Segnala che il Titolo I, in particolare, reca norme destinate a favorire la rateizzazione dei debiti tributari, a semplificare adempimenti ed oneri amministrativi previsti dalla normativa tributaria e ad introdurre una serie di facilitazioni per imprese e contribuenti; tra le misure disciplinate dal Titolo II, invece, segnala disposizioni in tema di studi di settore e funzionamento del sistema informativo della fiscalità, interventi nel settore delle certificazioni ed attività catastali, nonché misure relative alle procedure di affidamento delle concessioni in materia di giochi pubblici. Di particolare importanza giudica il Capo II del Titolo II, il quale contiene una serie di novelle alla normativa tributaria vigente finalizzate a rafforzare le misure di contrasto all'evasione fiscale, in particolare intervenendo sul regime delle deduzioni, sul rafforzamento delle garanzie dei crediti erariali, sugli accertamenti dell'agenzia delle entrate, sui valori di bollo, sui valori scudati ed attività finanziarie all'estero, nonché sul contrasto agli abusi nell'utilizzo dei crediti IVA in compensazione.
Per quanto concerne le norme di più diretto interesse della XI Commissione, evidenzia anzitutto l'articolo 2, che, al comma 13-bis, introdotto nel corso dell'esame del provvedimento al Senato, reca alcune semplificazioni relative a specifiche disposizioni in materia di assunzioni e di collocamento obbligatorio, modificando il comma 2 dell'articolo 9-bis del decreto-legge 1o ottobre 1996, n. 510, convertito dalla legge 28 novembre 1996, n. 608, concernente le comunicazioni da effettuare all'atto dell'instaurazione del rapporto di lavoro. Ricorda che la materia in questione è già stato oggetto di una recente modifica, atteso che l'articolo 18, comma 1, del decreto-legge n. 5 del 2012, già approvato - in terza lettura - dalla Camera dei deputati, prevede una deroga degli obblighi a carico del datore di lavoro per il settore turistico e per i pubblici esercizi, consistente nella possibilità, per il datore di lavoro che non sia in possesso di uno o più dati anagrafici inerenti al lavoratore, di integrare la comunicazione entro il terzo giorno successivo a quello dell'instaurazione del rapporto di lavoro, a condizione che dalla comunicazione preventiva risultino in maniera inequivocabile la tipologia contrattuale e l'identificazione del prestatore di lavoro. Rileva, quindi, che, in base alla ulteriore modifica apportata dal provvedimento in esame, la richiamata deroga opera, oltre che per il settore turistico e dei pubblici esercizi, anche per il settore agricolo.
Evidenzia, poi, l'articolo 8, il quale, al comma 23, nel disporre la soppressione, dalla data di entrata in vigore del decreto-legge in esame, dell'Agenzia per le organizzazioni non lucrative di utilità sociale (ONLUS), allo scopo di migliorare l'efficienza e l'efficacia dell'azione amministrativa, dispone che i compiti e le funzioni esercitati da tale Agenzia sono trasferiti al Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Fa presente, quindi, che l'ultimo periodo del comma 23, introdotto nel corso dell'esame al Senato, stabilisce con norma transitoria che, nelle more delle modifiche al decreto del Presidente della Repubblica n. 144 del 2011, recante il regolamento di riorganizzazione del Ministro del lavoro e delle politiche sociali,

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le funzioni esercitate dalla soppressa Agenzia vengano trasferite alla Direzione generale per il terzo settore e le formazioni sociali del Ministero del lavoro e delle politiche sociali.
Di una certa rilevanza ritiene, poi, il comma 24 dell'articolo 8, secondo il quale, fermi i limiti assunzionali a legislazione vigente, in relazione all'esigenza urgente e inderogabile di assicurare la funzionalità operativa delle proprie strutture, volta a garantire un'efficace attuazione delle misure di contrasto all'evasione, l'Agenzia delle dogane, l'Agenzia delle entrate e l'Agenzia del territorio sono autorizzate ad espletare procedure concorsuali, da completarsi entro il 31 dicembre 2013, per la copertura delle posizioni dirigenziali vacanti. Fa notare, altresì, che, nelle more dell'espletamento di dette procedure le predette Agenzie, salvi gli incarichi già affidati, potranno attribuire (con apposita procedura selettiva) incarichi dirigenziali a propri funzionari, con la stipula di contratti di lavoro a tempo determinato, la cui durata è fissata in relazione al tempo necessario per la copertura del posto vacante tramite concorso. Sempre con riferimento all'articolo 8, fa presente che una disposizione di analogo tenore è contenuta al comma 24-bis, introdotto durante l'esame al Senato, secondo il quale, al fine di assicurare la massima flessibilità organizzativa e di potenziare le attività di contrasto all'evasione fiscale e delle frodi in danno del bilancio dello Stato e dell'Unione, anche in attuazione delle disposizioni del presente decreto, il Corpo della Guardia di finanza è autorizzato a effettuare, nel triennio 2013-2015, un piano straordinario di assunzioni nel ruolo di ispettori, nei limiti numerici e di spesa previsti dalla disciplina vigente. Rileva, in proposito, che tale comma precisa che le assunzioni da esso previste devono in ogni caso garantire l'incorporamento nella carriera iniziale del medesimo Corpo dei volontari delle Forze armate già vincitori dei concorsi banditi alla data di entrata in vigore del presente decreto.
In conclusione, tenuto conto che il disegno di legge in esame appare rivolto a un'azione di semplificazione che consenta di alleviare i cittadini e le imprese da determinati ostacoli burocratici, prevedendo altresì un rafforzamento della contrasto all'evasione (anche mediante un potenziamento degli organici del personale coinvolto), ritiene che vi siano le condizioni per la formulazione di una proposta di parere favorevole, riservandosi di inserire elementi integrativi in occasione della presentazione della stessa, che sarà in condizione di definire al termine del dibattito di carattere generale.

Cesare DAMIANO (PD) chiede al relatore chiarimenti circa le norme contenute all'articolo 8, commi 24 e 24-bis, in tema di assunzioni di personale dirigenziale presso determinati comparti del settore pubblico, al fine di comprendere se tali disposizioni siano compatibili e coerenti con i principi fissati nel testo unificato elaborato dalla XI Commissione - provvedimento pendente presso alcune Commissioni in sede consultiva, il cui esame è in via di conclusione - in materia di graduatorie degli idonei e dei vincitori di concorso. Ritiene opportuno, altresì, che il relatore fornisca delucidazioni sul comma 13-bis dell'articolo 2, recante alcune semplificazioni relative a specifiche disposizioni in materia di assunzioni e di collocamento obbligatorio, atteso che l'attuale formulazione lascia qualche dubbio in ordine ad una possibile deroga dell'obbligo del datore di lavoro di comunicare l'assunzione del lavoratore il giorno prima dell'instaurazione del rapporto. Fa notare, al riguardo, che, se tale deroga fosse realmente ammessa, il legislatore, per perseguire obiettivi di semplificazione, rischierebbe di incoraggiare comportamenti opportunistici da parte di talune aziende, alimentando il fenomeno del lavoro nero e alterando una leale concorrenza tra le imprese.

Amalia SCHIRRU (PD), soffermandosi sul comma 24 dell'articolo 8, evidenzia

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l'esigenza di richiamare l'attenzione della Commissione di merito sul rispetto delle procedure pubbliche concorsuali per il conferimento di incarichi nella pubblica amministrazione, atteso che le disposizioni in questione sembrerebbero, al contrario, favorire l'assunzione di personale secondo criteri non selettivi e, soprattutto, non oggettivi. Fa riferimento, in particolare, alla necessità di salvaguardare le graduatorie concorsuali in essere per la copertura dei posti dirigenziali vacanti, al fine di favorire l'assunzione di personale secondo criteri meritocratici e a seguito dell'espletamento di procedure di evidenza pubblica, che siano certe e trasparenti.
Nell'evidenziare che le agenzie fiscali, per l'esercizio delle loro funzioni ispettive, ricorrono talvolta a personale precario, impiegato secondo modalità contrattuali che richiamano quasi il lavoro a cottimo, ritiene opportuno che il relatore, nella sua proposta di parere, faccia riferimento all'esigenza di qualificare meglio la natura di tali rapporti di lavoro, prospettandone una stabilizzazione, vista la delicatezza delle mansioni svolte in stretta relazione con i cittadini e le imprese. Ritiene, infatti, che una tipologia contrattuale che leghi proporzionalmente la remunerazione di tale personale alla quantità di accertamenti compiuti rappresenti un rischio per il corretto e oggettivo esercizio delle funzioni di controllo.

Vincenzo Antonio FONTANA (PdL), relatore, nel far notare che le disposizioni contenute all'articolo 8, commi 24 e 24-bis, del provvedimento in esame non sembrano contrastare con le finalità perseguite dal testo unificato elaborato dalla Commissione in materia di graduatorie degli idonei e dei vincitori di concorso, attualmente in corso di esame in sede referente, evidenzia che esse appaiono in grado di offrire ampie garanzie in termini di rispetto delle procedure di evidenza pubblica, assicurando efficacia e trasparenza nel conferimento degli incarichi; si dichiara, in ogni caso, disponibile a richiamare nella sua proposta di parere eventuali riferimenti al provvedimento già definito dalla XI Commissione.
Osserva, altresì, che le deroghe contenute al comma 13-bis dell'articolo 2 non sembrano far venire meno l'obbligo del datore di lavoro di comunicare l'assunzione il giorno prima dell'instaurazione del rapporto di lavoro, ammettendo semplicemente l'integrazione della documentazione di dettaglio connessa alla predetta comunicazione, nei tre giorni successivi, con taluni dati anagrafici del lavoratore. Giudica poi opportuno svolgere ulteriori approfondimenti sulla natura precaria dei rapporti di lavoro esistenti presso le agenzie fiscali, pur ritenendo che eventuali distorsioni nell'esercizio delle proprie funzioni da parte del personale chiamato a svolgere controlli di tipo fiscale attengano più alle responsabilità individuale che al tipo di procedura messa in atto per il conferimento dei relativi incarichi. Si riserva, in ogni caso, di elaborare una proposta di parere che tenga conto delle considerazioni testé svolte dai deputati intervenuti.

Cesare DAMIANO (PD), pur ringraziando il relatore per i chiarimenti forniti, ritiene che sussistano ancora dubbi sulla portata dell'articolo 2, comma 13-bis, non apparendo chiaro quali dati possano essere integrati successivamente all'instaurazione del rapporto, una volta che il lavoratore sia stato individuato il giorno precedente con dati anagrafici certi e inequivocabili. Ritiene, inoltre, che permangano perplessità anche sulle norme recate dall'articolo 8, commi 24 e 24-bis, non comprendendo per quali ragioni si dovrebbero prevedere delle eccezioni per l'assunzione del personale in questione, in deroga alle ordinarie procedure concorsuali pubbliche.

Silvano MOFFA, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

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Legge comunitaria 2012.
C. 4925 Governo.

(Relazione alla XIV Commissione).
Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2011.
Doc. LXXXVII, n. 5.

(Parere alla XIV Commissione).
(Seguito dell'esame congiunto, ai sensi dell'articolo 126-ter, comma 2, del Regolamento, e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame congiunto dei provvedimenti in titolo, rinviato nella seduta di ieri.

Silvano MOFFA, presidente, considerato che non vi sono richieste di intervento, ricorda che l'esame dei provvedimenti si concluderà la prossima settimana, essendo il termine per la presentazione di eventuali emendamenti fissato per le ore 16 di oggi.

Elisabetta RAMPI (PD), relatore, coglie l'occasione della presenza del rappresentante del Governo alla seduta odierna per chiedere all'Esecutivo di mettere il Parlamento nelle condizioni di valutare al meglio le procedure di infrazione avviate nei confronti dell'Italia, attraverso la messa a disposizione di un flusso di informazioni che non sia solo quantitativo, ma dia anche indicazioni importanti sul merito delle questioni che chiamano in causa la responsabilità del Paese in ordine alla mancata attuazione delle normative comunitarie. Auspica, pertanto, che sia possibile acquisire quanto meno gli opportuni elementi informativi relativi alle procedure di infrazione aperte nei confronti dell'Italia nelle materie di competenza del Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

Silvano MOFFA, presidente, preso atto che il rappresentante del Governo non intende intervenire in sede di replica, ritiene che il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, in occasione della prossima seduta, sarà nelle condizioni di fornire alla Commissione i dati appena richiesti dal relatore.
Rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 9.40.

SEDE REFERENTE

Giovedì 12 aprile 2012. - Presidenza del presidente Silvano MOFFA. - Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Cecilia Guerra.

La seduta comincia alle 9.40.

Disposizioni per la tutela dei lavoratori dello spettacolo, dell'intrattenimento e dello svago.
Nuovo testo unificato C. 762 Bellanova, C. 1550 Ceccacci Rubino, C. 2112 Borghesi, C. 2654 Delfino.

(Seguito dell'esame e rinvio - Abbinamento del progetto di legge C. 4978 Di Pietro).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 7 luglio 2011.

Silvano MOFFA, presidente, ricorda che - ormai da oltre nove mesi - la Commissione ha adottato come testo base un nuovo testo unificato dei progetti di legge nn. 762, 1550, 2112 e 2654, convenendo sull'opportunità di chiedere al Governo - prima ancora di fissare un termine per la presentazione di emendamenti - la predisposizione di una relazione tecnica, ai sensi dell'articolo 79, comma 5, del Regolamento: tale relazione tecnica, tuttavia, non è ad oggi pervenuta alla Commissione.
Avverte, altresì, che è stata nel frattempo assegnata alla Commissione anche la proposta di legge C. 4978 Di Pietro; considerato che la citata proposta di legge verte su una materia analoga a quella recata dai restanti progetti di legge, propone di disporne l'abbinamento, ai sensi dell'articolo 77, comma 1, del Regolamento, potendosi il citato progetto di legge considerare sostanzialmente assorbito,

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quanto meno in talune sue parti, nell'ambito del testo unificato già all'esame della Commissione.

La Commissione conviene.

Il sottosegretario Cecilia GUERRA, dopo aver fatto presente che il ritardo nella predisposizione della relazione tecnica sul provvedimento dipende unicamente da questioni organizzative attinenti al recente assorbimento dell'ENPAS all'interno dell'INPS, fa presente che il provvedimento in esame reca disposizioni in materia previdenziale e di sostegno al reddito che non appaiono coerenti con gli interventi assunti dall'Esecutivo nell'ambito del provvedimento di riforma del mercato del lavoro, attualmente all'esame del Senato, con il quale sono state definite misure - quali i trattamenti di ammortizzazione sociale per il personale artistico e teatrale - in grado di offrire ampie garanzie rispetto al rischio di disoccupazione e di uscita dal lavoro.
Comunica, pertanto, che il Governo non annette particolare interesse all'ulteriore corso del testo unificato in esame.

Silvano MOFFA, presidente, pur prendendo atto della posizione del Governo, ritiene importante salvaguardare il lungo ed articolato lavoro svolto dalla Commissione sulla materia in oggetto, sottolineando che esso è stato peraltro portato avanti in stretto contatto con l'ENPALS, in funzione del reperimento delle risorse finanziarie necessarie. Giudica opportuno, pertanto, che la Commissione stessa proceda nell'esame del nuovo testo unificato delle proposte di legge abbinate, a prescindere dalla posizione assunta dall'Esecutivo e dall'acquisizione della stessa relazione tecnica, al fine di garantire la realizzazione di efficaci interventi a sostegno del personale interessato.

Massimiliano FEDRIGA (LNP) ritiene inaccettabile che il Governo continui a manifestare scarso interesse per le iniziative normative assunte a livello parlamentare, preferendo perseguire azioni autonome nelle diverse materie di interesse, che bloccano, di fatto, lo svolgimento dell'iter di ogni provvedimento in Commissione, violando le fondamentali regole di una democrazia parlamentare. Fa notare, peraltro, che l'atteggiamento del Governo, poco rispettoso delle prerogative del Parlamento, è ravvisabile anche nelle procedure messe in atto per le nomine negli enti pubblici, come testimoniato dalle modalità con cui si è giunti alla proposta di nomina del presidente dell'INAIL, tema all'ordine del giorno della Commissione nella giornata odierna, sul quale ritiene sia necessario avviare un serio approfondimento.
Chiede, in conclusione, che questa modalità del Governo di rapportarsi con il Parlamento, che giudica profondamente sleale, sia rappresentata allo stesso Presidente della Camera, al fine di ripristinare una serena e normale dialettica tra organi costituzionali, che hanno pari dignità.

Barbara SALTAMARTINI (PdL) prende atto con rammarico di un atteggiamento del Governo di scarsa collaborazione con il Parlamento, che sta diventando eccessivo, e lamenta una totale mancanza di attenzione verso le proposte di legge di iniziativa parlamentare, che ritiene non sia più giustificabile, anche alla luce dei provvedimenti da esso assunti nell'ambito della riforma del mercato del lavoro, che non appaiono pienamente risolutivi delle problematiche in gioco. Ritiene, pertanto, che la Commissione abbia il dovere di continuare a svolgere il proprio lavoro, nella convinzione che un leale e corretto rapporto tra Parlamento ed Esecutivo costituisca la premessa indispensabile di qualsiasi intervento efficace nelle materie del lavoro.

Teresa BELLANOVA (PD) ravvisa una palese ostilità del Governo rispetto alle proposte normative di iniziativa parlamentare, che giudica incomprensibile, soprattutto laddove sia stato svolto un lungo ed approfondito lavoro istruttorio, come nel caso del testo unificato in esame, elaborato dalla XI Commissione dopo avere ascoltato - a differenza di chi pretende di

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scrivere le norme «dall'alto della propria scrivania» - i diversi soggetti coinvolti e gli stessi rappresentanti degli istituti previdenziali competenti. Giudica grave, pertanto, che l'Esecutivo si contrapponga pregiudizialmente al Parlamento, impedendo il normale svolgimento dell'iter dei provvedimenti - come avvenuto, peraltro, anche nella giornata di ieri in occasione dell'esame del provvedimento sull'occupazione giovanile e femminile, che peraltro dichiara di non condividere nel merito, ma che non può, per questo, portare a non stigmatizzare il comportamento dell'Esecutivo - a prescindere dal merito specifico dei singoli interventi intrapresi, sui quali i gruppi stessi possono legittimamente avere opinioni divergenti.
Ritiene che la scarsa attenzione del Governo sul provvedimento in esame sia assolutamente fuori luogo, atteso che i lavoratori in questione, a seguito di recenti interpretazioni della normativa vigente da parte della Corte costituzionale, si trovano sprovvisti di strumenti di sostegno al reddito, non rientrando, peraltro, neanche nell'ambito di applicazione degli interventi assunti dall'Esecutivo nella recente riforma del mercato del lavoro, considerato che il vero obiettivo dovrebbe essere l'abrogazione della norma prevista nel regio decreto-legge n. 1827 del 4 ottobre 1935, norma obsoleta che penalizza fortemente il presente ed il futuro di questi professionisti.

Silvano MOFFA, presidente, preso atto delle valutazioni appena svolte da rappresentanti di diversi gruppi e considerato che - come rilevato in precedenza - il Governo non ha ancora trasmesso la relazione tecnica richiesta dalla Commissione, evidenzia l'assoluta opportunità di riprendere l'iter del provvedimento, che investe questioni di forte interesse per i soggetti coinvolti.
Fa presente, pertanto, che la presidenza intende rinviare il seguito dell'esame alla prossima settimana, per la possibile acquisizione della stessa relazione tecnica, in assenza della quale, in ogni caso, si procederà alla fissazione di un termine per la presentazione di emendamenti al nuovo testo unificato dei progetti di legge in titolo e, dunque, alla prosecuzione dell'esame nel suo complesso.

La Commissione concorda.

Silvano MOFFA, presidente, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Disciplina delle modalità di sottoscrizione della lettera di dimissioni volontarie e della lettera di risoluzione consensuale del rapporto di lavoro.
C. 3409 Gatti, C. 4958 Muro, C. 4967 Poli, C. 4988 Di Giuseppe, C. 5094 Saltamartini e petizione n. 1263.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame dei provvedimenti in titolo, rinviato nella seduta del 22 marzo 2012.

Silvano MOFFA, presidente, ricorda che nella precedente seduta ha avuto luogo un confronto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al termine del quale si è convenuto che le modalità per lo svolgimento dell'ulteriore istruttoria dei provvedimenti siano definite nell'ambito dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi: tale valutazione, peraltro, andrà effettuata anche alla luce del fatto che il disegno di legge del Governo sulla riforma del mercato del lavoro, attualmente all'esame del Senato, contiene una specifica disposizione sull'argomento.
Fa presente, inoltre, che rispetto alla precedente seduta è stata nel frattempo assegnata alla Commissione anche la proposta di legge n. 5094 Saltamartini: vertendo tale proposta di legge su materia analoga a quella recata dai progetti di legge di cui è già iniziato l'esame, la presidenza ne ha disposto l'abbinamento, ai sensi dell'articolo 77, comma 1, del Regolamento.

Barbara SALTAMARTINI (PdL), relatore, fa notare che il Governo è intervenuto

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sulla materia delle dimissioni in bianco con una specifica disposizione contenuta nel provvedimento di riforma del mercato del lavoro, che appare, tuttavia, troppo complessa e articolata, tanto da aggravare la situazione delle imprese sotto il profilo del rispetto degli oneri burocratici, senza risolvere il problema in capo alle lavoratrici: tale disposizione, peraltro, opera secondo una logica sostanzialmente contraria rispetto a tutte le proposte di iniziativa parlamentare sulla materia, già esaminate dalla Commissione nelle precedenti sedute.
Evidenzia, quindi, che la proposta di legge a sua prima firma - dalla quale sembra che il Governo non abbia tratto alcuno spunto - si muove in una direzione opposta rispetto a quella dell'Esecutivo, nell'intento di semplificare le procedure a carico delle aziende e di approntare, per converso, le massime garanzie nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori. Osserva, infatti, che la proposta di legge n. 5094, in particolare, si prefigge l'obiettivo di tutelare le donne dal rischio di discriminazione, senza determinare appesantimenti procedurali ai danni delle imprese, attraverso un'estensione dell'ambito di operatività dell'articolo 2113 del Codice civile e la previsione di una sanzione amministrativa ai danni del datore di lavoro di cui si sia accertata la responsabilità, in piena armonia con i principi comunitari vigenti in materia e con i precisi limiti sanzionatori fissati in recenti atti di indirizzo approvati dal Parlamento.
Ritiene, quindi, che la decisione dell'Esecutivo - di cui non si sentiva alcuna necessità - di intervenire sulla materia delle dimissioni in bianco nell'ambito della riforma del mercato del lavoro, sebbene la Commissione avesse da tempo assunto proprie iniziative sul tema, abbia rappresentato l'ennesimo «schiaffo» nei confronti del Parlamento: pertanto, pur non potendo che sospendere ogni valutazione sulle proposte di legge il cui esame si è già avviato, in attesa che il Senato termini il proprio compito istruttorio sul disegno di legge del Governo, la XI Commissione non può non rimarcare l'esistenza di un grave problema di rapporto interistituzionale, che attiene alle modalità di esercizio della funzione legislativa, testimoniato anche in occasione dell'esame di altri, recenti, provvedimenti di iniziativa parlamentare.

Silvano MOFFA, presidente, preso atto delle ragionevoli valutazioni svolte dal relatore, ritiene che le modalità di prosecuzione dell'iter dovranno essere valutate in una prossima riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, anche alla luce dell'andamento, presso l'altro ramo del Parlamento, della discussione del disegno di legge di riforma del mercato del lavoro.
Rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 10.05.

SEDE CONSULTIVA

Giovedì 12 aprile 2012. - Presidenza del presidente Silvano MOFFA.

La seduta comincia alle 13.05.

DL 16/2012 Disposizioni urgenti in materia di semplificazioni tributarie, di efficientamento e potenziamento delle procedure di accertamento.
C. 5109 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alla VI Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole con condizioni).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella odierna seduta antimeridiana.

Vincenzo Antonio FONTANA (PdL), relatore, alla luce del dibattito svolto nella precedente seduta antimeridiana, presenta una proposta di parere favorevole con condizioni (vedi allegato), di cui illustra dettagliatamente il contenuto, auspicando che tale proposta abbia colto tutti gli spunti segnalati dai rappresentanti dei gruppi.

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Amalia SCHIRRU (PD), nel ringraziare il relatore per avere colto le perplessità e i dubbi espressi in occasione della precedente seduta, preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere testé presentata.

Giovanni PALADINI (IdV) preannuncia l'astensione del suo gruppo nella votazione della proposta di parere del relatore, atteso che - pur essendo apprezzabile lo sforzo compiuto dal relatore - permangono punti di vista differenti in ordine alle questioni delle comunicazioni dell'instaurazione del rapporto di lavoro, della lotta all'evasione e delle assunzioni in deroga nelle pubbliche amministrazioni.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole con condizioni del relatore.

La seduta termina alle 13.15.

ATTI DEL GOVERNO

Giovedì 12 aprile 2012. - Presidenza del presidente Silvano MOFFA. - Interviene il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Elsa Fornero.

La seduta comincia alle 14.10.

Proposta di nomina del professor Massimo De Felice a presidente dell'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL).
Nomina n. 140.

(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame dell'atto del Governo in titolo.

Silvano MOFFA, presidente e relatore, informa che il Governo ha trasmesso alle Camere, per l'espressione del parere da parte delle competenti Commissioni parlamentari, la proposta di nomina del professor Massimo De Felice a presidente dell'INAIL: si tratta di una nomina che ha suscitato l'interesse significativo della XI Commissione, che si è già occupata della vicenda a margine della recente audizione del Commissario straordinario in carica sino alla fine dello scorso mese di marzo, il dottor Gian Paolo Sassi, e che ha altresì generato perplessità all'interno di taluni gruppi e forze politiche, rappresentate anche in Commissione, in ordine alle modalità con le quali si è giunti alla interruzione del precedente regime commissariale e all'avvio della stessa procedura di nomina.
Fa notare che, poiché il termine per l'espressione del parere parlamentare sulla proposta di nomina viene in scadenza il prossimo 18 aprile (termine che, in base alle norme regolamentari, è prorogabile per ulteriori dieci giorni), la Commissione ha pertanto convenuto di iniziarne oggi l'esame, anche al fine di approfondire, in un serio confronto con il Governo, gli aspetti di merito e di metodo connessi a tale nomina. In questo contesto, nel rivolgere un sincero ringraziamento al Commissario straordinario uscente, per il meritorio lavoro svolto nel periodo del proprio mandato, ritiene preliminarmente opportuno riconoscere al candidato proposto dal Governo di possedere un curriculum certamente di livello, centrato non soltanto su un profilo di carattere accademico, ma anche su solide esperienze professionali, soprattutto sul versante assicurativo. Sotto questo aspetto, fa notare, nella sua veste di presidente della Commissione chiamato a svolgere il compito di relatore nel pieno rispetto dei differenti ruoli istituzionali, di non poter fare altro se non rimettersi alle valutazioni discrezionali che il Governo ha effettuato per giungere alla designazione del candidato alla presidenza dell'Istituto, candidato al quale ribadisce che occorre attestare una significativa conoscenza della materia assicurativa.
Al contempo, proprio per le aspettative che tutti gli addetti ai lavori ripongono nella gestione dell'INAIL, anche alla luce della recente riforma dell'Istituto e alla crescita dei suoi compiti, derivante - tra l'altro - dall'incorporazione di taluni enti

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soppressi, giudica essenziale che la figura di cui si propone la nomina assicuri il rispetto di quelle linee evolutive e di indirizzo che sembrano caratterizzare l'attuale missione dell'ente: si tratta, infatti, di guidare un Istituto che non può ormai connotarsi esclusivamente come un ente assicurativo, ma che va configurato alla stregua di un polo organico a presidio di salute e sicurezza. Si augura, dunque, che non siano confermate talune voci, circolate a ridosso dell'avvio della proposta di nomina, che hanno evocato addirittura la possibile privatizzazione dell'ente, e che siano invece implementate tutte le misure dirette al suo rafforzamento, anche investendo sulle importanti funzioni di innovazione e ricerca dell'Istituto medesimo (in larga parte ad esso trasferite anche a seguito dell'inglobamento dell'ISPESL).
Ritiene, pertanto, che l'esame della proposta di nomina possa costituire una positiva occasione per un aperto confronto con il Governo su questi temi: in tal senso, preannuncia che il suo orientamento in qualità di relatore non potrà che essere pienamente rispettoso delle prerogative discrezionali esercitate dallo stesso Governo, fermo restando che, sulla proposta formulata dal relatore in ordine alla nomina medesima, la Commissione potrà pronunciarsi in piena autonomia.
Informa, da ultimo, che nella giornata di ieri la presidenza della Camera ha inviato una lettera trasmessa dal presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza (CIV) dell'INAIL, con cui si solleva il problema dell'applicazione dell'articolo 7 della legge n. 122 del 2010, in relazione al coinvolgimento dello stesso CIV nella procedura di nomina del Presidente dell'Istituto: ritiene, pertanto, che oggi il Governo possa chiarire anche questo aspetto.

Il Ministro Elsa FORNERO, nel rilevare preliminarmente di avere condiviso la proposta di nomina con il Presidente del Consiglio dei ministri, intende anzitutto sgomberare il campo da una polemica su un argomento che giudica totalmente inesistente, ossia quello dell'ipotesi di privatizzazione dell'INAIL. Al riguardo, infatti, fa presente che il Governo conferma che la missione dell'Istituto è quella di prestare un'assicurazione sociale obbligatoria e generalizzata, svolta in regime di sostanziale monopolio pubblico, che riguarda la salute e la sicurezza di cittadini e lavoratori.
Nel ripercorrere, quindi, le vicende che hanno portato alla proposta di nomina del dottore De Felice a presidente dell'INAIL e, nelle more di tale nomina, a nuovo Commissario straordinario dell'ente, sottolinea di avere inizialmente tentato di introdurre un metodo innovativo per la scelta del candidato, basato sull'adozione di un apposito bando di concorso: tuttavia, atteso che tale procedura avrebbe richiesto tempi lunghi, oltre che la definizione di un bando molto complesso per l'individuazione di un profilo professionale elevato, si è dovuto prendere atto della mancanza delle condizioni per procedere lungo questa strada e si è scelto un nuovo Commissario straordinario che - nel contempo - è stato designato come candidato alla presidenza dell'ente, considerata anche la notevole qualità del proprio curriculum personale.
Si dichiara, quindi, fortemente convinta della scelta effettuata: optare per una «persona di parte», ossia identificabile con una precisa categoria di provenienza o con un unico schieramento politico, avrebbe significato premiare qualcuno a danno di altri; poiché, invece, riteneva inopportuno sollevare polemiche di questa natura, ha giudicato preferibile puntare sulla professionalità, cercando una figura con forti competenze nel campo accademico e assicurativo, che tuttavia combinasse tali competenze con una capacità di gestione di natura organizzativa e patrimoniale. Sono queste - a suo avvio - le ragioni che hanno portato alla scelta della candidatura all'esame della Commissione, ossia di un professore universitario connotato da chiara indipendenza, che ha da subito rimosso ogni questione legata a potenziali conflitti di interesse, avendo immediatamente rinunciato a qualsiasi, pregressa, attività di consulenza ed essendosi dimesso da tutte le cariche ricoperte, in maniera univoca e irrevocabile.

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Quanto ai profili di merito, ritiene di potersi considerare tranquilla per l'adozione di criteri di trasparenza nelle procedure di nomina, pur ribadendo la disponibilità a un confronto con il Parlamento. In ogni caso, sentendosi confortata anche da un esplicito consenso registrato, in sede informale, da parte di figure provenienti dall'ambiente sindacale e politico, rivendica la validità della scelta sottoposta al parere della Commissione, che è stata effettuata a nome e con l'assenso dell'intero Governo.

Giuliano CAZZOLA (PdL), manifestato apprezzamento sia nei confronti del Ministro, la cui esposizione ritiene sia stata chiara e trasparente, sia nei confronti del presidente, per l'equilibrio della sua relazione introduttiva, osserva che la scelta del Governo di individuare un nuovo Commissario straordinario dell'INAIL, in vista della sua nomina a presidente, rientra nella sua piena autonomia politica, rispondendo peraltro alla concreta necessità di assicurare un'amministrazione al medesimo Istituto, nelle more di un suo definitivo riassetto organizzativo. Ritiene, quindi, che tale scelta discrezionale operata dal Governo, che può essere più o meno condivisa sotto l'aspetto politico (egli stesso ritiene che sarebbe stato preferibile prorogare il Commissario straordinario uscente), non può essere contestata sotto un profilo giuridico, anche considerato che il parere che la Commissione è chiamata ad esprimere non riveste carattere vincolante.
Nel rilevare, peraltro, che risulta difficile per una Commissione parlamentare valutare compiutamente le qualità di un candidato che non si conosce, fa notare, in ogni caso, che il curriculum del nominativo proposto dal Governo appare di assoluto riguardo, sebbene - considerato che nell'ambito degli organismi preposti al governo di enti previdenziali non ricorda che si sia mai parlato di «massimi sistemi», ma prevalentemente di politiche di gestione - eventuali esperienze pregresse in consigli di amministrazione avrebbero potuto rivelarsi un prezioso «bagaglio» di esperienza in vista della gestione complessiva di un ente come l'INAIL.
Passando a considerazioni di carattere più generale, coglie poi l'occasione del dibattito per invitare il Ministro a valutare l'opportunità di svolgere un'approfondita riflessione sulla questione più organica del sistema di governance degli istituti previdenziali e assicurativi, in coerenza con gli impegni assunti dal Governo nella sedi parlamentari e tenuto conto dell'importanza assunta da tali istituti nel quadro più complessivo della gestione del bilancio pubblico.
Soffermandosi, infine, su una questione di natura procedurale, si domanda per quale motivo il presidente del CIV dell'INAIL abbia scritto al Presidente della Camera in merito alla procedura di nomina.

Silvano MOFFA, presidente e relatore, fa notare che il presidente del CIV dell'INAIL ha scritto una lettera al sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei ministri, Antonio Catricalà, indirizzandola - per opportuna conoscenza - anche al Presidente della Camera, essendo in corso presso la XI Commissione l'esame della proposta di nomina in questione.

Il Ministro Elsa FORNERO si domanda per quale motivo non risulti che il presidente del CIV dell'INAIL abbia indirizzato la lettera anche alla sua attenzione, in qualità di Ministro vigilante.

Giulio SANTAGATA (PD), nell'associarsi ai giudizi positivi testé espressi sulla relazione introduttiva del presidente, ritiene necessario, in via preliminare, evitare di orientare la discussione odierna verso una impostazione di principio, che rappresenti qualsiasi forma di appartenenza politica come un elemento di disonore di per sé riprovevole e da condannare, invitando a concentrare l'attenzione su questioni di maggiore sostanza.
Soffermandosi, quindi, sul metodo messo in campo dal Governo in relazione alla proposta di nomina in oggetto, ritiene

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che la procedura seguita non sia stata del tutto lineare e corretta, osservando che sarebbe stato preferibile prorogare l'incarico del Commissario straordinario in scadenza, anche in attesa di determinazioni successive più ponderate in materia di governance complessiva dell'istituto. Fa presente, infatti, che qualsiasi ipotesi di ristrutturazione dei vertici di istituti come INAIL o INPS non può prescindere da una rivisitazione del sistema complessivo di governo di tali enti, comprendendo una profonda riflessione sulla natura monocratica dei loro organi di gestione, tenuto conto dell'incidenza sempre più estesa dei loro bilanci sulla spesa pubblica.
Ritiene, pertanto, che, prima di soffermarsi a discutere sull'autorevolezza del candidato alla presidenza dell'INAIL, valutando se sussistano o meno requisiti professionali di tipo tecnico adeguati all'incarico in questione, sia necessario che il Governo dia seguito agli impegni assunti in via parlamentare, avviando una riforma più organica del sistema di amministrazione degli enti previdenziali e assicurativi.

Luigi BOBBA (PD) ritiene essenziale soffermarsi sul metodo utilizzato dal Governo per giungere alla proposta di nomina in titolo, evidenziando che inizialmente la scelta dell'Esecutivo - in relazione all'individuazione del futuro presidente - era ricaduta su una procedura innovativa, avente ad oggetto la possibile indizione di un bando di gara di tipo concorsuale. Fa presente, infatti, che tale orientamento era stato manifestato dallo stesso Ministro nell'ambito di una riunione informale svoltasi tra i rappresentanti dei gruppi in Commissione, i quali avevano, peraltro, manifestato una certa apertura relativamente all'introduzione di una prassi capace di garantire un ampio coinvolgimento del Parlamento. Si dichiara sorpreso, pertanto, che il Governo abbia repentinamente cambiato idea, avviando da subito - e senza neanche informarne la presidenza della Commissione - la procedura per la nomina del nuovo presidente e stravolgendo l'iter originariamente prospettato ai parlamentari, ai quali si sarebbe quantomeno dovuto spiegare tale mutamento di prospettiva.
Osserva, in ogni caso, che la questione del ricambio dei vertici degli istituti previdenziali ed assicurativi appare secondaria rispetto a quella più generale ed importante della riforma del sistema della governance, in ordine alla quale andrebbe svolta un'approfondita riflessione, tenendo in considerazione l'inadeguatezza degli organi monocratici ad assumere decisioni che appaiono sempre più complesse e in grado di incidere con forza sul bilancio pubblico.

Maria Grazia GATTI (PD), in relazione a talune affermazioni del Ministro, si dichiara, in via preliminare, orgogliosa della propria appartenenza politica, che ritiene abbia arricchito il suo bagaglio professionale, formatosi, in ogni caso, sulla base di precedenti esperienze maturate in settori tecnico-scientifici. Soffermandosi più nel dettaglio sulla proposta di nomina in oggetto, evidenzia come il Governo, per l'ennesima volta, nell'individuazione del soggetto da nominare alla guida di importanti enti pubblici abbia operato una violazione dei criteri di genere, ignorando i precedenti impegni assunti nelle sedi parlamentari, che prevedevano, peraltro, la presentazione alle Camere di una rosa di candidati tra cui fossero comprese delle donne. Dichiaratasi convinta che i ruoli di vertice degli enti pubblici potrebbero essere ricoperti con competenza e capacità anche dalle numerose donne presenti nel Paese, in possesso delle qualifiche adeguate, manifesta profonda delusione per la scelta compiuta dal Governo, facendo presente che, nel momento in cui si procederà alla votazione della proposta di parere, sarà costretta ad abbandonare l'aula, in segno di protesta nei confronti dell'ennesima discriminazione di genere.

Luigi MURO (FLpTP), nel far notare che la procedura messa in campo dal Governo per la nomina del presidente dell'INAIL è diversa da quella originariamente comunicata in via informale ai gruppi parlamentari rappresentati in

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Commissione, evidenzia un problema di rapporti tra Governo e Parlamento, che investe, peraltro, il futuro della governance di importanti istituti previdenziali e assicurativi. Si domanda come un tale metodo procedurale possa garantire il rispetto del ruolo delle Camere e il mantenimento di corretti rapporti tra istituzioni, se si pensa che è in corso anche l'esame parlamentare del disegno di legge di riforma del mercato del lavoro, che interviene su problemi di assoluto rilievo per i cittadini.
Si augura, pertanto, che il modello adottato per questa nomina sia un esperimento da non ripetere in futuro, invocando una maggiore collaborazione tra i vari organi costituzionali. A tale riguardo, peraltro, auspica anche un ripensamento del sistema monocratico di gestione degli enti, unitamente al coinvolgimento di organismi come i CIV, che - secondo quanto emerge dalla lettera trasmessa alla Commissione, in modo istituzionalmente inappuntabile, dal Presidente della Camera - sembra siano stati esclusi da qualsiasi forma di concertazione nell'ambito della nomina in esame.

Cesare DAMIANO (PD) esprime perplessità sulle modalità scelte dal Governo in relazione alla proposta di nomina in esame, facendo notare che il comportamento dell'Esecutivo denota la volontà di stupire a tutti i costi, attraverso l'introduzione di elementi di discontinuità e di innovazione, che giudica eccessivi e non del tutto positivi. Sotto questo profilo, ritiene di dover manifestare forti dubbi sull'avvio di una procedura che - in luogo della proroga del precedente Commissario straordinario, che sarebbe apparsa più ragionevole - ha visto la designazione di un nuovo Commissario come presidente dell'Istituto.
Dopo aver ricordato, inoltre, che il Governo negli ultimi tempi non ha brillato di certo per il suo spirito di collaborazione con il Parlamento, considerato anche il dissenso manifestato nei confronti di importanti provvedimenti di iniziativa parlamentare, ritiene necessario avviare una seria collaborazione istituzionale che conduca ad una profonda riflessione sul sistema di governance degli enti previdenziali e assicurativi: si tratta, a suo avviso, di superare l'attuale sistema monocratico di gestione degli enti, che tenga conto dell'importante ruolo sociale svolto da questi istituti. Nel giudicare, poi, positiva la precisazione del Ministro sulla mission dell'INAIL, che ha scongiurato ogni sospetto di possibile privatizzazione dell'ente, rileva altresì la particolarità della contestazione del presidente del CIV, che va attentamente verificata.
Dichiara di avere, in conclusione, forti riserve sulla proposta di nomina in esame, non tanto per questioni legate al curriculum professionale del candidato, quanto per le modalità con cui si è addivenuti a tale scelta, che ritiene possa incrinare i delicati equilibri nei rapporti tra Governo e Parlamento.

Giuliano CAZZOLA (PdL), intervenendo per una precisazione, ricorda di avere sostenuto, nel suo precedente intervento, che è più facile per la Commissione dare un giudizio su un candidato di origine politica o sindacale, soltanto perché si tratta di figure più conosciute al Parlamento; tuttavia, se dovesse elencare i migliori presidenti di enti previdenziali del passato, non potrebbe non individuare in tale ambito un sindacalista, un ex parlamentare, un funzionario dello Stato e un professore universitario, con ciò dimostrando che la capacità di direzione e gestione dipende dalle qualità personali dei singoli, più che dalla loro provenienza professionale.

Nedo Lorenzo POLI (UdCpTP) ricorda che il Ministro, il 22 marzo scorso, chiese ai rappresentanti dei gruppi in Commissione, in un incontro di natura informale, un giudizio sull'introduzione di un nuovo meccanismo di designazione del presidente dell'INAIL, basato sull'adozione di un bando di concorso: in quella occasione, la sua posizione personale fu quella di prendere atto che un Governo tecnico intendeva procedere in modo differente dai governi politici che lo avevano preceduto.

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Ritiene, quindi, di essersi sbagliato in quel giudizio, atteso che - già il giorno seguente - il Consiglio dei ministri ha avviato la procedura di nomina del nuovo presidente dell'Istituto, secondo le vecchie «regole politiche». In sostanza, pur non potendo mettere in discussione le capacità del candidato, che dichiara di non conoscere, osserva che il sistema di nomina è rimasto sostanzialmente invariato, con l'aggravante che il Ministro non ha proposto neanche un nuovo modello di governance dell'ente, saldamente ancorato all'impostazione monocratica.
Per queste ragioni, auspica che la Camera sappia cogliere l'occasione rappresentata da talune mozioni presentate sull'argomento del riordino degli organismi di governo degli enti previdenziali e assistenziali, che saranno discusse dall'Assemblea nel mese di maggio, affinché si dia avvio ad un processo di riorganizzazione, che non deve mirare soltanto all'assicurazione sociale, ma anche e soprattutto alla semplificazione e alla formazione, nell'ottica del ridisegno di tali istituti a beneficio dei cittadini.

Lucia CODURELLI (PD) ritiene che il Governo sia venuto meno all'impegno - assunto in precedenti occasioni a livello parlamentare - di procedere a nomine rispettose dei criteri di genere, imponendo al Parlamento una propria scelta, assunta, peraltro, secondo metodi che giudica totalmente antidemocratici. Si dichiara, inoltre, profondamente offesa per le dichiarazioni del Ministro, in base alle quali sembrerebbe che vi sia quasi un atteggiamento di critica nei confronti di qualsiasi forma di appartenenza ad una parte politica o di rappresentanza parlamentare. Nel rilevare che occorrerebbe avere maggiore rispetto nei confronti di quei lavoratori che vivono sulla propria pelle l'inaccettabile piaga degli infortuni sul lavoro, nei cui confronti l'INAIL svolge comunque un compito importante, fa notare che è proprio il Ministro, con il suo comportamento poco rispettoso delle prerogative del Parlamento, a rappresentare con faziosità una parte - quella più forte e privilegiata della società - a scapito dei soggetti meno rappresentati sul piano sociale.

Luigi FABBRI (Misto-ApI), nel condividere molte delle considerazioni svolte dai deputati intervenuti, fa notare che il confronto tra Parlamento e Governo, più che incentrarsi sull'autorevolezza della candidatura proposta, che ritiene sostanzialmente inappuntabile sotto il profilo della capacità professionale, dovrebbe riguardare la questione più complessiva del sistema di governance degli istituti previdenziali e assicurativi, considerata la necessità di semplificare l'assetto organizzativo di tali enti, divenuto sempre più complesso e pleonastico. A questo fine, auspica che si possa lavorare, per un verso, sulla revisione dell'impostazione monocratica di questi istituti e, per altro verso, sulla composizione eccessivamente pletorica dei CIV, che vanno sicuramente snelliti e razionalizzati.

Il Ministro Elsa FORNERO, in relazione agli interventi svolti nella seduta odierna, rileva preliminarmente un'evidente difficoltà di dialogo con la Commissione: non comprende, infatti, quale delle parole pronunciate nel suo intervento introduttivo possa avere avuto il senso di un'offesa nei confronti della politica o del mondo sindacale. Ribadisce di avere precisato che la proposta di nomina in esame muove dall'obiettivo di evitare di premiare taluni a scapito di altri, laddove il sottrarsi a pressioni di parte non può essere inteso in una accezione disonorevole, ma soltanto come l'esigenza di non compiere la scelta di una figura appartenente a una data formazione politica o a una certa organizzazione sindacale, scontentando così tutti le altre formazioni e organizzazioni. Afferma, pertanto, di non capire le ragioni di chi si è sentito offeso dalla sua esposizione, considerato che il problema non risiede di certo nella differenza tra professori universitari e politici, bensì nella chiara indicazione di un metodo trasparente di scelta, che - in questa veste - è anche più facilmente spiegabile agli italiani.

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Quanto alla riforma della governance degli enti previdenziali, ricorda che il Governo in carica si è insediato a novembre 2011 e ha già fatto una riforma complessiva della previdenza, intervenendo per ridurre il problema del debito pubblico, che grava pesantemente sulle future generazioni, nonché una complessa riforma del mercato del lavoro, alla quale si è lavorato per oltre tre mesi; al contempo, il suo dicastero è tuttora impegnato sul versante dei cosiddetti «esodati», nel tentativo di individuare a breve, possibilmente già entro la giornata odierna, una soluzione che riesca a conciliare le inevitabili esigenze di carattere finanziario - che impongono scelte precise e non consentono di mandare tutti in pensione con i vecchi requisiti - con le indiscutibili priorità di tutela dei lavoratori ormai prossimi al collocamento a riposo. Per queste ragioni, ritiene ingeneroso accusare il Governo di non avere ancora approvato la riforma della governance degli istituti di previdenza e assistenza, che non può essere fatta se non con la collaborazione e il contributo di tutti i gruppi parlamentari e non può certo essere «liquidata» in un pomeriggio, se è vero che un suo autorevole predecessore ha addirittura impiegato una importante società di consulenza per lo studio di possibili interventi di riforma in materia, per commissionare il quale, allo stato, il suo Ministero non avrebbe neanche i fondi disponibili.
Tornando, poi, alle procedure per la nomina del presidente dell'INAIL, riconosce che vi è stata una incomprensione con i gruppi parlamentari rappresentati in Commissione: infatti, nella riunione informale svolta con tali gruppi, realizzata proprio a ridosso della scadenza del regime commissariale, era stata avanzata l'idea del bando di concorso, ma il tempo necessario non avrebbe consentito di completare la procedura entro termini utili ad evitare una proroga del Commissario straordinario in carica; pertanto, si è ritenuto preferibile avviare - contestualmente alla designazione del nuovo Commissario - anche la procedura di nomina a presidente dell'Istituto. Ritiene, in ogni caso, che la Commissione possa liberamente esprimere il proprio parere sulla candidatura proposta.

Nedo Lorenzo POLI (UdCpTP), intervenendo per una precisazione, rileva che il parere parlamentare non ha carattere vincolante.

Il Ministro Elsa FORNERO assicura che il parere parlamentare, anche se non vincolante, sarà valutato con attenzione da parte del Governo.
Inoltre, con riferimento alla questione della rappresentanza di genere, fa presente che, dalla data del suo insediamento, delle quattro nomine effettuate, ben tre hanno interessato le donne, se è vero che sono state designate figure femminili, di alto profilo professionale, nel consiglio di amministrazione dell'INPGI, nella compagnia San Paolo e nella veste di Commissario straordinario dell'ISFOL. Respinge, pertanto, le critiche rivolte, su questo versante, da taluni deputati intervenuti nel dibattito.

Maria Grazia GATTI (PD), intervenendo per una precisazione, ricorda che nel suo intervento ha fatto riferimento alle proposte di nomina per le quali è previsto il parere parlamentare.

Il Ministro Elsa FORNERO, nel ribadire di non avere alcunché da rimproverarsi sulle designazioni di propria competenza per quanto concerne il rispetto di principi di genere, torna ad assicurare alla Commissione che il Governo intende prestare la massima attenzione all'orientamento che essa vorrà assumere sulla proposta di nomina in esame, per la quale non si è fatto ricorso ad alcun sotterfugio o raggiro, ma si è soltanto cercato di sfuggire a possibili polemiche.

Silvano MOFFA, presidente e relatore, desidera riconoscere che per la prima volta un Ministro - che ringrazia per l'utile occasione di confronto - non si sottrae ad un dibattito franco e aperto con il Parlamento sulle proposte di nomina

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oggetto di parere da parte delle competenti Commissioni.

Il Ministro Elsa FORNERO, nel ringraziare il presidente e non avendo alcuna intenzione polemica, segnala conclusivamente che - in colloqui informali avuti anche con rappresentanti del Parlamento - è stata riconosciuta la validità del curriculum del candidato proposto e sono stati rievocati episodi nei quali le Commissioni parlamentari competenti hanno avallato nomine di ben altro livello professionale. Auspica, pertanto, che la XI Commissione sappia valutare con attenzione la candidatura presentata.

Silvano MOFFA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire ed essendosi convenuto di differire alla prossima settimana le determinazioni sulla votazione della proposta di nomina in titolo, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.20.