CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 28 marzo 2012
630.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Mercoledì 28 marzo 2012.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.55 alle 14.20.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 28 marzo 2012. - Presidenza del presidente Edmondo CIRIELLI. - Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Filippo Milone.

La seduta comincia alle 14.20.

Sull'ordine dei lavori.

Edmondo CIRIELLI, presidente, su richiesta del deputato Cicu, propone di invertire l'ordine dei lavori nel senso di passare ora all'esame, in sede consultiva, del disegno di legge n. 5052 e della risoluzione

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n. 7-00816 Cirielli, sulla revisione dello strumento militare, per poi proseguire con lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.

La Commissione consente.

DL 21/2012: Norme in materia di poteri speciali sugli assetti societari nei settori della difesa e della sicurezza nazionale, nonché per le attività di rilevanza strategica nei settori dell'energia, dei trasporti e delle comunicazioni.
C. 5052 Governo.
(Parere alle Commissioni riunite V e VI).
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 27 marzo 2012.

Augusto DI STANISLAO (IdV) sottolinea come il relatore, nella precedente seduta, non si sia sufficientemente soffermato su un tema particolarmente delicato. Si riferisce, in particolare, al fatto che nell'ambito delle procedure per modificare la disciplina sulla golden share non risulta chiaro se il Governo italiano si sia mosso in linea con quanto accaduto in altri Paesi, oppure si sia limitato a recepire le richieste avanzate dalle istituzioni comunitarie attraverso la procedura d'infrazione.
Reputa, infatti, cosa di non poco conto sapere se l'Esecutivo abbia condotto gli opportuni approfondimenti - anche sul piano del diritto comparato - in merito agli effetti derivanti dalle nuove norme e alla loro piena rispondenza sulle particolari esigenze del nostro Paese.

Salvatore CICU (PdL), relatore, rileva che la nuova normativa in esame è ispirata ai principi definiti dalla consolidata giurisprudenza comunitaria in materia, che è stata declinata dal decreto-legge secondo le caratteristiche istituzionali proprie dell'ordinamento italiano e delle situazioni che concretamente occorre disciplinare.

Franco GIDONI (LNP) chiede al relatore se intenda presentare una proposta di parere già nel corso della seduta odierna.

Salvatore CICU (PdL), relatore, ricorda che nell'ufficio di presidenza della Commissione, testè svolto, si è convenuto sull'esigenza di esprimere il parere tenendo conto del lavoro in corso nelle Commissioni di merito. Si riserva dunque di presentare una compiuta proposta nel corso della prossima seduta, anche al fine di prendere in esame gli elementi che dovessero emergere nel corso dell'esame.

Edmondo CIRIELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.25.

RISOLUZIONI

Mercoledì 28 marzo 2012. - Presidenza del presidente Edmondo CIRIELLI. - Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Filippo Milone.

La seduta comincia alle 14.25.

7-00816 Cirielli: Sulla revisione dello strumento militare.
(Discussione e rinvio).

La Commissione inizia la discussione della risoluzione in oggetto.

Edmondo CIRIELLI, presidente, precisa di aver assunto, in qualità di presidente, la responsabilità di introdurre in Commissione il dibattito sulle prospettive di riforma nel settore della difesa, mediante la presentazione della risoluzione in esame.
Si tratta di una tematica ormai nota nei suoi elementi essenziali, anche alla luce dei passaggi formali già compiuti. Ricorda, infatti, che lo scorso mese di febbraio il Ministro Di Paola ha avuto modo di illustrare le linee di indirizzo di una profonda

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revisione dello strumento militare prima in Consiglio supremo di difesa, poi in Consiglio dei Ministri, e quindi dandone comunicazione alle Commissioni parlamentari. Ha ritenuto, dunque, opportuno e necessario che la Commissione potesse discutere sulle proposte avanzate dal Ministro. Peraltro, anche l'omologa Commissione del Senato - dallo scorso 7 marzo - ha incardinato un dibattito vertente sulla revisione dello strumento militare, che si concluderà anch'esso con la votazione di una risoluzione.
L'obiettivo è quello di pervenire a formulare indirizzi per orientare l'azione dell'Esecutivo in questa delicata fase di predisposizione degli strumenti normativi necessari ad attuare il processo di riforma.
L'atto di indirizzo in esame muove dunque da premesse che ritiene siano del tutto condivisibili, sulle principali funzioni che attualmente sono affidate alle nostre Forze armate e sui compiti che - presumibilmente in modo sempre più impegnativo - esse saranno chiamate ad assolvere. Viene in particolare posta in evidenza l'esigenza di una sempre maggiore configurazione delle nostre Forze armate in chiave di integrazione con la politica e gli strumenti di difesa e sicurezza di livello europeo e nell'ambito NATO e ONU.
Nel testo della risoluzione sono stati consolidati quei temi su cui è inevitabile confrontarsi per poter delineare una strategia di riforma del settore. In particolare, si riferisce all'elemento delle risorse disponibili, a quello delle ricadute sul piano della funzionalità dello strumento militare e soprattutto alle conseguenze per il personale militare, cui occorre ovviamente dedicare la massima attenzione.
Per quanto concerne l'aspetto finanziario, vi è piena consapevolezza che la congiuntura economica in atto non consentirà di incrementare il bilancio della Difesa, che negli ultimi anni ha subito tagli drastici, forse in misura maggiore rispetto ad ogni altro ramo della Pubblica amministrazione. Ricorda solamente che, per il 2012, è stata disposta una riduzione di circa 1400 milioni di euro, e che ulteriori riduzioni sono già previste - a legislazione vigente - anche per i prossimi anni, rispettivamente di 606 milioni per il 2013 e di 786 milioni per il 2014. È di tutta evidenza, quindi, che occorra invertire la rotta.
La risoluzione, nella sua parte dispositiva, mira a ottenere l'impegno che sia garantito nel tempo un livello stabile di risorse, che assicuri un'attendibile programmazione della spesa, e che possa dunque consentire di dimensionare lo strumento militare in ragione degli obiettivi prefissati (lettera a). Inoltre, si stimola la ricerca di forme più flessibili di gestione degli stanziamenti, così da poter rispondere con maggiore efficacia alle mutate esigenze di mantenimento dell'efficienza e delle capacità operative (lettera b). Naturalmente, ciò deve inserirsi in un quadro di riorganizzazione amministrativa che riduca il più possibile le spese di struttura ritenute non indispensabili (lettera d). Allo stesso modo, occorre ricercare di implementare le fonti di finanziamento che potrebbero derivare dalla dismissione degli immobili o dal ristoro di servizi che le Forze armate prestano a favore di altri soggetti (lettera h).
Per quanto riguarda le ricadute sul piano della funzionalità dello strumento militare, è stata tenuta in conto la valutazione del Ministro Di Paola secondo cui vi è uno squilibrio nella ripartizione delle risorse fra i settori del personale, dell'esercizio e dell'investimento. Attualmente, viene speso circa il 70 per cento delle risorse per il personale, il 12 per cento per l'esercizio, e il 18 per cento per l'investimento, livelli ritenuti lontani da quelli considerati ottimali in ambito internazionale.
È dunque prospettata la necessità di una rimodulazione delle spese e di reindirizzo degli stanziamenti di bilancio. Al riguardo, nella risoluzione si prevede di stimolare un maggiore coinvolgimento parlamentare nelle decisioni volte a rimodulare le spese di investimento riferite ai programmi d'arma. In particolare, viene chiesto al Governo di riferire annualmente sulle modifiche (o sulla cancellazione) delle procedure di attuazione dei programmi

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già deliberati, nel quadro di una più ampia esposizione del quadro strategico relativo all'impiego delle risorse disponibili, anche di altri dicasteri, per l'investimento nel settore della difesa (lettera c). Inoltre, si impegna l'Esecutivo a privilegiare quegli stanziamenti più idonei a perseguire gli obiettivi di interoperabilità, proiettabilità, e aggiornamento tecnologico (lettera e) e a rafforzare la politica industriale nel settore (lettera i).
Il punto più delicato riguarda l'impatto sul personale della futura revisione dello strumento militare.
Ricorda che il Ministro della difesa, nelle sue audizioni presso le Commissioni parlamentari è stato piuttosto chiaro in ordine ad alcuni obiettivi: riduzione dell'organico di circa 33.000 militari e 10.000 civili, pari complessivamente al 20 per cento del personale in servizio. Tale obiettivo sarebbe perseguibile solo in parte limitata con una diminuzione dei flussi di ingresso del 30 per cento in meno.
La risoluzione prende atto di questa esigenza di contrazione dell'organico, suggerendo alcune linee di intervento (lettera f) punti 1 e 2) senza tuttavia avallare gli obiettivi numerici prefigurati.
In primo luogo, viene posta in evidenza la necessità di fornire adeguati incentivi al transito nei ruoli civili ed alla mobilità verso altre amministrazioni, così da favorire l'adesione volontaria a tali istituti. Inoltre si propone di dare un riconoscimento normativo alla pregressa esperienza nelle Forze armate che favorisca l'ingresso in alcuni settori del lavoro civile, quale quello delle forze di polizia, della polizia municipale, delle guardie giurate, ivi comprese quelle che potranno operare in funzione antipirateria. Infine, si stimola a rafforzare la qualificazione professionale e a creare un meccanismo di incentivi fiscali per i datori di lavoro privati.
Ovviamente, occorre far leva anche sui meccanismi dell'aspettativa per riduzione quadri e di agevolazione all'esodo pensionistico. Su questo aspetto, non nega che vi sia forte preoccupazione per le notizie riguardanti le forme di armonizzazione del regime pensionistico in cantiere. Sembrerebbe che nell'attuare l'articolo 24, comma 18, del decreto-legge n. 201 del 2011, non si sia ancora data adeguata valorizzazione al principio di specificità del comparto difesa e sicurezza, da cui non può non discendere una disciplina peculiare. Ogni tentativo di riduzione del personale in servizio sarebbe evidentemente vanificato ove sia significativamente innalzata l'età per il collocamento a riposo. Di qui l'impegno a agire in modo coordinato anche su tale fronte (lettera f) punto 5). Da ultimo, la risoluzione propone di inquadrare la revisione dello strumento di difesa in una più generale riforma del settore e, in termini ancora più ampi, dell'intera pubblica amministrazione, affinché vi siano soluzioni coerenti ed omogenee, evitando squilibri nell'assunzione dei necessari sacrifici (lettera o)).
Resta, infine, ferma l'esigenza di coinvolgere le Commissioni nelle attività di attuazione del processo di riforma (lettera p). In conclusione, considerata la rilevanza degli argomenti in essa trattati, auspica un'ampia condivisione della risoluzione a sua firma.

Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.30.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

Mercoledì 28 marzo 2012. - Presidenza del presidente Edmondo CIRIELLI, indi del vicepresidente Francesco Saverio GAROFANI. - Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Filippo Milone.

La seduta comincia alle 14.30.

Edmondo CIRIELLI, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

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5-06446 Rugghia: Sull'esercizio del potere di acquisto dell'usufrutto per i coniugi conviventi dei conduttori di immobili della difesa.

Antonio RUGGHIA (PD) illustra l'interrogazione in titolo.

Il sottosegretario Filippo MILONE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Antonio RUGGHIA (PD) replicando, si dichiara, soddisfatto dell'attenzione che traspare dalla risposta del Governo su tale problematica e prende atto dei chiarimenti forniti.

5-06448 Di Stanislao: Sull'attività dei militari italiani che operano per la protezione da atti di pirateria su navi mercantili italiane.

Augusto DI STANISLAO (IdV) illustra l'interrogazione in titolo.

Il sottosegretario Filippo MILONE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Augusto DI STANISLAO (IdV), replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta che ha rafforzato la propria convinzione, già espressa in occasione dell'introduzione di queste norme nel testo dei decreti legge di proroga delle missioni, circa la necessità di varare con urgenza una disciplina organica relativa all'impiego dei militari a fini di protezione da atti di pirateria su navi private.
Auspica dunque un tempestivo intervento del Governo a colmare la lacuna dell'assenza di una legge organica in materia, senza la quale si finisce inesorabilmente per esporre i nostri militari al rischio di subire le tragiche conseguenze di eventi confusi e complessi, come quello rappresentato dal caso della nave Lexie. Lamenta, infine, anche la mancanza di un piano di contrasto alla pirateria in acque internazionali e di un coordinamento con gli altri Paesi che partecipano alle operazioni per garantire la navigazione sicura in acque dove il fenomeno è più diffuso.

5-06496 Gidoni: Sui limiti geografici d'impiego dei nuclei militari di protezione e sulle responsabilità connesse al loro operato.

Franco GIDONI (LNP) illustra l'interrogazione in titolo.

Il sottosegretario Filippo MILONE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Franco GIDONI (LNP), pur apprezzando l'iniziativa del sottosegretario di indossare il nastrino giallo, simbolo di attenzione per la vicenda dei due marò italiani arrestati in India, si dichiara insoddisfatto della risposta che non affronta il vero problema dei nuclei militari di protezione (NMP) impiegati a bordo di navi private che attraversano tratti di mare soggetti a fenomeni di pirateria.
Sottolinea come, in sede di esame del decreto-legge che rifinanziava le missioni militari per l'anno 2012, non avrebbe mai pensato che le norme destinate a contrastare la pirateria nelle acque somale potessero comportare un coinvolgimento anche di una nazione come l'India, molto vicina ad essere una potenza nucleare.
Ritiene, dunque, che la situazione attuale sia ben distante da quella originariamente prospettata nella norma del decreto-legge n. 215 del 2011 e, quindi, auspica che si possa addivenire a una modifica della relativa disciplina, chiarendo definitivamente i problema della responsabilità dell'operato dei NMP, dal momento che non è ipotizzabile che interessi dello Stato così importanti possano essere assegnati ad un armatore o a un comandante di una nave privata.

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5-06447 Paglia: Sulle conseguenze derivanti dalla soppressione della Direzione generale della sanità militare (DIFESAN).

Gianfranco PAGLIA (FLpTP) illustra l'interrogazione in titolo.

Il sottosegretario Filippo MILONE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

Gianfranco PAGLIA (FLpTP), ritiene che sia utile sensibilizzare il Governo sulla necessità di superare i problemi organizzativi relativi alla riorganizzazione della sanità militare, dal momento che non risulta all'interrogante, anche per esperienza diretta, che negli ultimi quattro mesi siano stati compiuti passi in avanti, come invece evidenziato nella risposta.

Francesco Saverio GAROFANI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 14.50.