CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 22 marzo 2012
627.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
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INTERROGAZIONI

Giovedì 22 marzo 2012. - Presidenza del presidente Valentina APREA. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca Marco Rossi Doria il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali, Roberto Cecchi.

La seduta comincia alle 10.10.

5-04313 Rivolta: Sulla spesa relativa alle «missioni» presso le facoltà di Agraria.

Il sottosegretario Marco ROSSI DORIA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Davide CAVALLOTTO (LNP), replicando in qualità di cofirmatario, si dichiara insoddisfatto della risposta fornita dal rappresentante del Governo, con la quale si conferma l'esclusione di alcune categorie di soggetti - quali i collaboratori coordinati e continuativi, i collaboratori occasionali e professionali, il personale tecnico-amministrativo a tempo determinato, i titolari di borse di studio - dalla partecipazione ai gruppi, ai progetti ed alle attività di ricerca svolti presso le università. Segnala, quindi, che tale situazione ostacola l'operatività della ricerca, con particolare riguardo alle attività svolte dalla facoltà di agraria menzionata nell'interrogazione.

5-04882 Sbrollini: Richiesta di accertamenti ispettivi presso la scuola dell'infanzia di Rettorgole, nell'istituto comprensivo del comune di Caldogno (VI).

Il sottosegretario Marco ROSSI DORIA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Daniela SBROLLINI (PD), replicando, si dichiara insoddisfatta della risposta fornita dal sottosegretario, di cui lamenta la tardività, pur non addebitabile al Governo in carica. Segnala, a tale proposito, che continuano a verificarsi gli episodi di presunta violenza ai danni degli alunni degli istituti citati nella sua interrogazione, unitamente all'ingresso nei locali della mensa di persone estranee alla scuola ed a continue disattenzioni nella vigilanza dei bambini. Ricorda, al riguardo, che, presso gli uffici della Questura di Vicenza, sono state depositate oltre trenta testimonianze di genitori degli allievi, molto preoccupati per l'evolversi della situazione.
Nel lamentare, inoltre, la presunta superficialità con la quale la magistratura ha svolto le indagini, ritiene che sarebbe opportuno approfondire e chiarire la realtà esistente in quell'istituto, eventualmente mediante l'installazione di telecamere all'interno della scuola, onde verificare il perdurare degli episodi denunciati.

5-05352 Pes: Sull'assegnazione di cattedre di sostegno a docenti in esubero privi dei titoli prescritti.

Il sottosegretario Marco ROSSI DORIA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Caterina PES, replicando, si dichiara soddisfatta della risposta fornita dal rappresentante del Governo, con la quale si chiarisce che l'utilizzazione dei docenti di ruolo in esubero precede temporalmente il conferimento delle supplenze. Tiene a precisare, tuttavia, che si riserva di specificare, ove necessario, le province nelle quali, secondo quanto denunciato dal sindacato nazionale degli insegnanti di sostegno, gli uffici di ambito territoriale avrebbero disatteso l'ordinanza n. 64 del 21 luglio 2001, richiamata nella sua interrogazione, assegnando cattedre di sostegno a docenti in esubero privi del titolo di specializzazione.

5-06087 De Pasquale: Sulla fruizione di permessi artistici da parte dei maestri dipendenti dalle fondazioni lirico-sinfoniche.

Il sottosegretario Roberto CECCHI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

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Rosa DE PASQUALE (PD) replicando, si dichiara soddisfatta della risposta fornita dal rappresentante del Governo, con la quale il Ministero ha manifestato la propria disponibilità ad adottare, a livello locale, uno stralcio di contrattazione avente quale precipuo oggetto i permessi artistici, in attesa della definizione, nel più breve tempo possibile, del contratto collettivo nazionale. Sottolinea, a tale riguardo, che il decreto-legge n. 64 del 2010, richiamato nella sua interrogazione, dispone che, a partire da giugno 2012, in caso di mancato rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro, anche gli accordi integrativi aziendali non avranno più efficacia. Ciò, a suo avviso, potrebbe generare effetti dirompenti.

5-06096 Zazzera: Sul mancato accesso al contributo per attività artistiche e corali da parte dell'associazione «Amici della Musica» di Monopoli (BA).

Il sottosegretario Roberto CECCHI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

Pierfelice ZAZZERA (IdV), replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta fornita dal sottosegretario, che si limita a descrivere la già nota procedura finalizzata all'assegnazione del contributo statale alle associazioni destinatarie. Lamenta, infatti, che con la sua interrogazione intendeva denunciare il mancato accesso al contributo per attività artistiche e corali da parte dell'associazione «Amici della Musica» di Monopoli. Osserva, al riguardo, che tale associazione, che vanta una direzione artistica di alto livello ed ha sempre offerto una programmazione concertistica di indiscussa qualità sin dalla sua istituzione, avvenuta oltre trent'anni fa, non è stata valutata idonea alla concessione del contributo, pur possedendo tutti i requisiti richiesti dalla normativa sull'accesso ai fondi FUS. Nello stigmatizzare che ai rappresentanti dell'associazione, il 5 marzo scorso, è stato negato l'accesso agli atti del procedimento di selezione per l'accesso ai fondi per il 2010-2011, auspica che in futuro le risorse siano assegnate tramite criteri obiettivi e trasparenti.

Valentina APREA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 10.30.

ATTI DEL GOVERNO

Giovedì 22 marzo 2012.- Presidenza del presidente Valentina APREA. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca Marco Rossi Doria.

La seduta comincia alle 10.30.

Schema di decreto legislativo recante revisione della normativa di principio in materia di diritto allo studio e valorizzazione dei collegi universitari legalmente riconosciuti.
Atto n. 436.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e conclusione - Parere favorevole con condizioni e osservazioni).

La Commissione prosegue l'esame dello Schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 21 marzo 2012.

Valentina APREA, presidente, avverte che è pervenuta l'intesa della Conferenza stato regioni sul provvedimento in esame.

Paola FRASSINETTI (PdL), relatore, illustra una proposta di parere favorevole con condizioni ed osservazioni (vedi allegato 6), di cui raccomanda l'approvazione.

Pierfelice ZAZZERA (IdV) manifesta le sue rimostranze per il fatto che la Commissione è stata convocata mentre sono in corso i lavori dell'Assemblea, durante i quali, il rappresentante del Governo sta esprimendo il parere sugli ordini del giorno presentati. Presenta, quindi, una

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proposta di parere alternativo sull'atto in esame (vedi allegato 7) che illustra.

Valentina APREA, presidente, sottolinea che il Governo ha richiesto alla Commissione di concludere l'esame dei provvedimenti in titolo entro i termini fissati, in conseguenza della imminente delibera definitiva dei medesimi atti da parte del Consiglio dei ministri, convocato sul punto nella riunione di domani. Stante quindi l'impossibilità di richiedere all'Esecutivo di attendere l'espressione del parere della Commissione, anche oltre il termine fissato, in conseguenza della raggiunta intesa in sede di Conferenza Stato regioni, la Commissione è tenuta ad esprimersi nella giornata odierna.
Avverte quindi che è stato testè comunicato alla presidenza della Commissione che in Assemblea è stato richiesto dal gruppo della Lega nord che le Commissioni siano sconvocate, in pendenza degli interventi sugli ordini del giorni svolti in quella sede. Sospende quindi la seduta.

La seduta, sospesa alle 10.50, è ripresa alle 12.15.

Manuela GHIZZONI (PD) osserva che il provvedimento in esame tocca un tema molto delicato tra quelli delegati al Governo dalla legge n. 240 del 2010 e strategico per lo sviluppo del Paese poiché ad esso è affidata la reale possibilità di mobilità sociale. Tratta infatti della riforma del diritto allo studio universitario: si abroga la legge finora vigente, cosiddetta legge Ruberti n. 390 del 1991, e si interviene dopo oltre dieci anni dall'ultimo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri applicativo sul tema, emanato nel 2001 e mai più aggiornato. Il diritto costituzionale fondamentale per gli studenti capaci, meritevoli e privi di mezzi a pervenire ai più alti gradi degli studi universitari è infatti rimasto largamente inesigibile, come mostra il fatto che circa il 30 per cento degli studenti idonei agli interventi di sostegno per diritto allo studio non ne può fruire per carenza di risorse e, soprattutto, come mostra l'abissale differenza di percentuale di studenti assistiti e di impegno finanziario statale tra l'Italia e altri maggiori Paesi europei (Francia, Germania, Spagna). Il Paese a noi più vicino come valori numerici, la Spagna, assiste il 18 per cento di tutti gli studenti a fronte del nostro striminzito 7 cento e spende quasi 4 volte di più.
A rendere più complicata la situazione c'è il fatto che in Italia il diritto allo studio è di competenza regionale e quindi rientra da un lato nei problemi di determinazione dei LEP, livelli essenziali delle prestazioni, da stabilire a livello nazionale, dall'altro nei problemi intricati del federalismo fiscale. Infine segnala il fatto che le immatricolazioni universitarie sono complessivamente in diminuzione e alcune analisi mostrano che ciò dipende dalla crisi economica perché per le famiglie di reddito medio-basso il costo dell'università per i figli è diventato troppo alto e non è compensato da politiche e interventi di welfare studentesco, che toccano appunto solo una esigua minoranza degli studenti. Poiché il numero dei laureati italiani continua a rimanere insoddisfacente rispetto ai parametri europei, è chiaro che il diritto allo studio è un tema importante e delicatissimo per il futuro stesso dell'Italia. Al paragone con tale importanza e delicatezza, lo schema di decreto legislativo in esame non sembra rispondere in modo adeguato. È certamente opportuno e positivo aver riformulato in modo organico e coerente la normativa nazionale del diritto allo studio universitario così come è da salutare con soddisfazione la raggiunta intesa in Conferenza Stato-Regioni che permette di riformulare in modo adeguato alcuni punti del decreto particolarmente sensibili per i risvolti normativi e finanziari. Da quest'ultimo punto di vista è importante la previsione di una stabilizzazione del fondo statale (fiscalizzato) destinato alle Regioni per il diritto allo studio universitario a fronte della situazione pregressa di un fondo esposto ogni anno a pesanti decurtazioni e ad interventi di rifinanziamento in extremis. Ma molte serie criticità - che impediscono di fatto la rimozione degli ostacoli economici e sociali che limitano l'uguaglianza dei cittadini

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nell'accesso all'istruzione superiore - sono rimaste e non sono citate nel parere al nostro esame: innanzitutto il decreto non indica alcunché riguardo all'importo della borsa di studio e alle condizioni di merito e di reddito per essere considerati idonei agli interventi di diritto allo studio, rinviandoli a successivi decreti ministeriali; se è comprensibile che ciò riguardi i valori, è meno comprensibile che manchino principi e criteri direttivi che permetterebbero di capire se e quanto il Governo intende intervenire per recuperare l'esigibilità di un diritto costituzionale e il gap con gli altri Paesi europei; in altre parole nulla esclude che anche in futuro si ripeta la situazione di decine di migliaia di studenti idonei alla borsa di studio ma non beneficiari per carenza di risorse, né sarebbe accettabile che gli idonei non beneficiari diminuiscano solo perché si è abbassata la soglia di reddito sotto la quale si ha diritto a fruire degli interventi di diritto allo studio; permane la possibile differenziazione dei requisiti di reddito per l'accesso che ha portato all'attuale giungla per cui l'esigibilità di un diritto non dipende dalla condizioni soggettive dello studente ma dalla regione o addirittura dall'ateneo dove lo studente ha deciso di studiare; è stabilito un pesante aumento che va dal 20 per cento al 100 per cento e comunque si attesta al 40 per cento qualora le regioni non legiferino sul tema della tassa regionale per il diritto allo studio che va pagata da tutti gli studenti, esclusi coloro che sono idonei agli interventi per il diritto allo studio, che rappresenta un ulteriore aggravio di costi sulle famiglie per la frequenza degli studi universitari, ricordando che già attualmente le famiglie italiane sono tra quelle in Europa che pagano di più per l'università dei figli e che rende questa voce il finanziamento più consistenze per l'erogazione delle borse: il diritto allo studio è quindi pesantemente a carico degli studenti stessi. Rimane del tutto marginale il tema degli interventi di diritto allo studio per la mobilità internazionale, quali ERASMUS e così via, che pure è un'occasione irrinunciabile di formazione universitaria moderna da cui gli studenti di famiglie non abbienti rimangono quasi totalmente esclusi. La concessione della borsa a tutti gli studenti aventi i requisiti di eleggibilità può avvenire «nei limiti delle risorse disponibili», condizione che prelude inevitabilmente alla riduzione della platea di beneficiari. Per queste ragioni, e in coerenza con quanto sostenuto in Commissione anche in un recente passato, preannuncia il voto contrario del gruppo PD sulla proposta di parere del relatore.

Luisa CAPITANIO SANTOLINI (UdCpTP) osserva innanzitutto come lo schema di decreto in esame avrebbe potuto essere migliorato sotto più profili, rilevando tuttavia come le criticità del presente atto discendano in realtà dalla stessa legge di delega nata male. Al riguardo, manifesta imbarazzo poiché il suo gruppo aveva votato contro la legge di delegazione legislativa n. 240, del 2010. Osserva, quindi, come sarebbe stato più opportuno che il Governo si fosse confrontato prima con i diversi gruppo parlamentari in merito al contenuto degli atti che risulta poi difficile modificare all'ultimo momento. Preannuncia quindi il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore.

Antonio PALMIERI (PdL) preannuncia il voto favorevole del gruppo del PdL sulla proposta di parere del relatore, rilevando la necessità di valorizzare l'accurato lavoro svolto dal relatore, che porterà ad un miglioramento del testo mediante il recependo le numerose condizioni e osservazioni ivi contenute. Preannuncia, quindi, l'impegno del gruppo del PdL a valutare gli effetti concreti dell'attuazione della riforma universitaria in discussione, per effettuare, anche successivamente, le modifiche che si rendessero necessarie.

Valentina APREA, presidente, ricorda che è stata presentata, da parte del deputato Zazzera, una proposta alternativa di parere sull'atto n. 436, che è in distribuzione. Pone quindi in votazione la proposta di parere del relatore, avvertendo

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che, se questa risulterà approvata, sarà preclusa la proposta alternativa, mentre, se risulterà respinta, sarà messa in votazione la proposta alternativa di parere.

La Commissione, approva, quindi, la proposta di parere con condizioni ed osservazioni del relatore (vedi allegato 6).

Schema di decreto legislativo recante disciplina per la programmazione, il monitoraggio e la valutazione delle politiche di bilancio e di reclutamento degli atenei.
Atto n. 437.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e conclusione - Parere favorevole con condizioni e osservazioni).

La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 21 marzo 2012.

Paola FRASSINETTI (PdL), relatore, illustra una proposta di parere favorevole con condizioni ed osservazioni (vedi allegato 8).

Pierfelice ZAZZERA (IdV) presenta una proposta di parere alternativo sull'atto in esame, che illustra (vedi allegato 9). Osserva, in particolare, come nel provvedimento in esame si pongano vincoli ai bilanci delle università che in astratto sono corretti, ma che tuttavia rischiano di aggravare la situazione degli atenei nell'attuale fase in cui il fondo di finanziamento ordinario registra una progressiva diminuzione. Rileva, poi, come il provvedimento in esame non indichi la data di termine del blocco del turn over, considerando che dal 2011 vi è già stata una diminuzione del personale del 10, 5 per cento. Osserva, tra l'altro, come in determinate università del Mezzogiorno, dovranno cessare l'attività, non essendo giudicate per la qualità dei servi erogati, bensì sulla base di meri indici indicativi. Più in generale, a fronte della riduzione di risorse finanziarie gli atenei saranno costretti, purtroppo, ad aumentare le tasse agli studenti. Ricorda che lo stesso Consiglio universitario nazionale (CUN), ha detto che si sta procedendo alla distruzione del sistema universitario con un atto centralista, che impone le scelte direttamente dall'alto. Osserva, poi, come la riduzione progressiva dei docenti farà perdere numerosi finanziamenti agli atenei, essendo il numero dei docenti e dei ricercatori, un indice di attrazione di finanziamenti. Concludendo, ritiene che il rappresentante del Ministero non sarà comunque in grado di recepire le osservazioni e indicate nel parere della Commissione, in quanto il Ministero dell'economia e delle finanze si riserverà comunque l'ultima parola in merito alle disponibilità finanziarie.

Manuela GHIZZONI (PD) osserva che il testo dello schema di decreto legislativo approvato dal Consiglio dei Ministri suscitava forti perplessità in riferimento sia ai contenuti sia a gravi illegittimità formali, come del resto confermato da molte audizioni tra cui quelle del CUN e della CRUI. Limitandosi ai più importanti: innanzitutto, a fronte del blocco del 50 per cento del turn-over stabilito dalla legge n. 133 del 2008 per i tre anni 2009-2011, poi prorogato al corrente anno 2012, con le modifiche stabilite dalla legge n. 1 del 2009, proponeva un nuovo blocco maggiorato, pur articolato tra le università in dipendenza dagli indici di spesa per il personale e di indebitamento, pari complessivamente al 79 per cento del turn-over totale, come dimostrato dalla stessa relazione tecnica al decreto, e senza alcun limite temporale; una tale scelta porterebbe rapidamente il sistema universitario statale al collasso per carenza di docenti oltre a chiudere ogni possibile speranza di futuro lavoro stabile per i precari. In sede di parere al Senato il governo si era impegnato ad innalzare il livello del turn-over riportandolo al 59 per cento, senza però confermare questa posizione alla Camera. Non può che suscitare sconcerto la diversità di orientamenti espressi dal governo nei due rami

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del Parlamento. Molto più grave è però l'eccesso di delega che rende illegittima questa parte del decreto. La legge n. 240 del 2010 infatti non pone alcun vincolo al blocco del turn-over e la norma dettata dalla legge n. 133 del 2008, come detto sopra, esaurisce i suoi effetti nell'anno in corso. Il decreto legislativo del governo quindi non dispone di alcun fondamento giuridico su cui basare un prolungamento dei vincoli al turnover per i prossimi anni. Vi è l'attesa, quindi, che ci si astenga dal proporre al Consiglio dei ministri un atto chiaramente illegittimo. Il calcolo del nuovo indicatore per la spesa per il personale, conteggiando tra le entrate le tasse studentesche, spingerebbe le università ad aumentarle per garantirsi quote maggiori di turn-over, ben oltre quel limite fissato dalla legge nel 20 per cento del fondo di finanziamento ordinario di ciascun ateneo, già superato da molte università e su cui si sta pronunciando, su ricorso degli studenti, la magistratura amministrativa con esiti non sempre favorevoli alle università; inoltre nessuna norma prevede che l'altro addendo, cioè il fondo di finanziamento ordinario, non continui a diminuire nel futuro incidendo ancora di più su un blocco del turn-over di già pesantissima entità. Nessuna attenzione era prestata al problema delle università in cui sono iscritti molti studenti idonei per requisiti di merito e di reddito alla borsa del diritto allo studio (e non sempre beneficiari, ahimè, per carenza di risorse), i quali sono per legge esonerati da ogni contribuzione e quindi non contribuiscono, pur essendo studenti che hanno diritto come gli altri a servizi didattici di qualità, ad aumentare la base su cui calcolare l'indice di spesa per il personale e quindi a garantire quote maggiori di turn-over. Un tema finanziario cruciale come la determinazione del costo standard per studente veniva rinviata ad ulteriore decretazione senza alcun criterio direttivo; si introduceva un valore massimo del 40 per cento per la percentuale dei professori ordinari su tutti i professori, intervenendo pesantemente e improvvisamente sull'autonomia delle università, ben oltre i limiti della delega che faceva riferimento solo a rapporti numerici di consistenza tra i professori (senza distinzione di fascia), i ricercatori e i tecnici-amministrativi, e sulle attese legittime di migliaia di professori associati meritevoli; si indicava una serie, piuttosto confusa ed imprecisa, di criteri per la valutazione delle politiche di reclutamento da parte dell'ANVUR - valutazione di per sé necessaria e importante - includendovi anche un riferimento di legge alla VQR (Valutazione della Qualità della Ricerca) che è un esercizio attualmente in corso, non particolarmente adatto in quanto fa riferimento alla qualità delle istituzioni o non dei singoli docenti reclutati.
Riconosce che il parere redatto dalla relatrice e le opinioni ricavate da incontri col Ministro o con esponenti del Ministero affrontano, e spera risolveranno positivamente, alcune di queste problematiche. Tra di esse giudica favorevolmente: l'introduzione di una serie di criteri espliciti per la determinazione del costo standard per studente e di un termine temporale per provvedere al suo calcolo; la previsione di una percentuale massima del 50 per cento (e non più del 40 per cento) per i professori ordinari sul totale dei professori di ruolo; la riformulazione della norma sulla valutazione delle politiche di reclutamento con l'eliminazione del riferimento alla VQR. Osserva quindi che rimangono però inalterati aspetti ben più importanti: innanzitutto il già citato blocco quadriennale del turn-over dei docenti, che sarebbe definitivamente scaduto il prossimo 31 dicembre e che ha già portato ad una diminuzione di oltre il 10 per cento del personale docente di ruolo, che viene così prorogato nell'incertezza di parametri e di risorse economiche; nessuna garanzia viene data su una nuova disciplina del fondo di finanziamento ordinario che garantisca una stabilità a medio termine del finanziamento statale che permetta una corretta politica finanziaria strategica degli atenei; non si interviene sul problema annoso delle università che

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hanno incassato tasse studentesche maggiori del limite fissato dalla legge - spesso, è bene dirlo, per compensare la diminuzione del fondo di finanziamento ordinario - e che ora si trovano favorite nella quota utilizzabile del turn-over rispetto alle università che hanno invece rispettato la legge.
Per queste ragioni preannuncia il voto contrario del gruppo PD sulla proposta di parere del relatore.

Luisa CAPITANIO SANTOLINI (UdCpTP) osserva come anche il provvedimento in esame crea molti problemi al mondo universitario, in principal modo poiché determina il rischio dell'implosione del sistema universitario a causa del blocco del turn over. Ritiene, poi, assolutamente necessaria una previa concertazione con il Governo dei contenuti dei provvedimenti che vengono presentati, nonché l'assicurazione del recepimento delle osservazioni e delle condizioni contenute nel parere della Commissione da parte del rappresentate del Governo. Preannuncia in ogni caso il voto favorevole de suo gruppo sulla proposta di parere del relatore.

Valentina APREA, presidente, ricorda che è stata presentata, da parte del deputato Zazzera, una proposta alternativa di parere sull'atto in esame, che è in distribuzione. Pone quindi in votazione la proposta di parere del relatore, avvertendo che, se questa risulterà approvata, sarà preclusa la proposta alternativa, mentre, se risulterà respinta, sarà messa in votazione la proposta alternativa di parere.

La Commissione, approva, quindi, la proposta di parere favorevole con condizioni ed osservazioni del relatore (vedi allegato 9).

La seduta termina alle 13.

SEDE REFERENTE

Giovedì 22 marzo 2012. - Presidenza del presidente Valentina APREA. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca Marco Rossi Doria.

La seduta comincia alle 13.

Norme per l'autogoverno delle istituzioni scolastiche e la libertà di scelta educativa delle famiglie, nonché per la riforma dello stato giuridico dei docenti.
C. 953 Aprea e abbinate C. 806, C. 808 e C. 813 Angela Napoli, C. 1199 Frassinetti, C. 1262 De Torre, C. 1468 De Pasquale, C. 1710 Cota, C. 4202 Carlucci e C. 4896 Capitanio Santolini.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo nella seduta del 21 marzo 2012.

Valentina APREA, presidente, avverte che sono state presentate alcune proposte emendative al provvedimento in esame (vedi allegato).

Si passa all'esame dell'articolo 1 e dell'emendamento ad esso riferito.

Valentina APREA, presidente e relatore, invita al ritiro dell'emendamento 1.1 Zazzera, altrimenti il parere è contrario.

Il sottosegretario Marco ROSSI DORIA esprime parere conforme al relatore.

Pierfelice ZAZZERA (IdV) raccomanda l'approvazione del suo emendamento 1.1, stigmatizzando l'irritualità della discussione posta in essere in Commissione sul provvedimento in esame, del quale si è voluto velocizzare l'iter di approvazione al fine di poter omaggiare la presidente, prima che la stessa decada dalla carica di parlamentare. Nel rilevare che il provvedimento determina un rafforzamento del ruolo del preside-manager all'interno dell'istituzione

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scolastica, tiene a precisare che, a suo avviso, esso risulta carente delle norme relative al reclutamento, essendo concentrato esclusivamente sulla governance delle istituzioni scolastiche.

La Commissione respinge quindi l'emendamento Zazzera 1.1.

Si passa all'esame dell'articolo 2 e dell'emendamento ad esso riferito.

Valentina APREA, presidente e relatore, invita al ritiro dell'emendamento 2.1 Zazzera, altrimenti il parere è contrario.

Il sottosegretario Marco ROSSI DORIA esprime parere conforme al relatore.

Pierfelice ZAZZERA (IdV) raccomanda l'approvazione del suo emendamento 2.1.

La Commissione respinge quindi l'emendamento Zazzera 2.1.

Si passa all'esame dell'articolo 3 e dell'emendamento ad esso riferito.

Valentina APREA, presidente e relatore, invita al ritiro dell'emendamento 3.1 Zazzera, altrimenti il parere è contrario.

Il sottosegretario Marco ROSSI DORIA esprime parere conforme al relatore.

Pierfelice ZAZZERA (IdV) raccomanda l'approvazione del suo emendamento 3.1.

La Commissione respinge quindi l'emendamento Zazzera 3.1.

Si passa all'esame dell'articolo 4 e dell'emendamento ad esso riferito.

Valentina APREA, presidente e relatore, invita al ritiro dell'emendamento 4.1 Zazzera, altrimenti il parere è contrario.

Il sottosegretario Marco ROSSI DORIA esprime parere conforme al relatore.

Pierfelice ZAZZERA (IdV) raccomanda l'approvazione del suo emendamento 4.1.

La Commissione respinge quindi l'emendamento Zazzera 4.1.

Si passa all'esame dell'articolo 5 e dell'emendamento ad esso riferito.

Valentina APREA, presidente e relatore, invita al ritiro dell'emendamento 5.1 Zazzera, altrimenti il parere è contrario.

Il sottosegretario Marco ROSSI DORIA esprime parere conforme al relatore.

Pierfelice ZAZZERA (IdV) raccomanda l'approvazione dei suoi emendamenti 5.1 e 6.1, interamente soppressivi degli articoli 5 e 6, in quanto considera gli articoli relativi del provvedimento deleteri per la dimensione collegiale delle istituzioni scolastiche. L'istituzione dei consigli delle autonomie scolastiche, infatti, svilendo e mortificando il ruolo del corpo docente, determina, a suo avviso, una violazione della libertà di insegnamento.

La Commissione respinge quindi l'emendamento Zazzera 5.1.

Si passa quindi all'esame dell'articolo 6 e degli emendamenti ad esso riferiti.

Valentina APREA, presidente e relatore, invita al ritiro dell'emendamento 6.1 Zazzera, altrimenti il parere è contrario. Raccomanda l'approvazione del suo emendamento 6.2.

Il sottosegretario Marco ROSSI DORIA esprime parere conforme al relatore.

La Commissione respinge quindi l'emendamento Zazzera 6.1.
Approva quindi l'emendamento del relatore 6.2.

Si passa all'esame dell'articolo 7 e dell'emendamento ad esso riferito.

Valentina APREA, presidente e relatore, invita al ritiro dell'emendamento 7.1 Zazzera, altrimenti il parere è contrario.

Il sottosegretario Marco ROSSI DORIA esprime parere conforme al relatore.

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La Commissione respinge quindi l'emendamento Zazzera 7.1.

Si passa all'esame dell'articolo 8 e degli emendamenti ad esso riferiti.

Valentina APREA, presidente e relatore, invita al ritiro dell'emendamento 8.3 Zazzera, altrimenti il parere è contrario. È favorevole agli emendamenti Bachelet 8.1 e 8.2.

Il sottosegretario Marco ROSSI DORIA esprime parere conforme al relatore.

Giovanni BACHELET raccomanda l'approvazione dei suoi emendamenti 8.1 e 8.2.

La Commissione respinge quindi l'emendamento Zazzera 8.3.
Approva, con distinte votazioni, gli emendamenti 8.1 e 8.2.

Si passa all'esame dell'articolo 9 e dell'emendamento ad esso riferito.

Valentina APREA, presidente, invita al ritiro dell'emendamento 9.1 Zazzera, altrimenti il parere è contrario.

Il sottosegretario Marco ROSSI DORIA esprime parere conforme al relatore.

La Commissione respinge quindi l'emendamento Zazzera 9.1.

Si passa all'esame dell'articolo 10 e degli emendamenti ad esso riferiti.

Valentina APREA, presidente e relatore, invita al ritiro dell'emendamento 10.1 Zazzera, altrimenti il parere è contrario. Raccomanda l'approvazione del suo emendamento 10.2. È favorevole all'emendamento Bachelet 10.3 a condizione che sia riformulato nel senso di aggiungere al comma 1, primo periodo, le parole «di scuole autonome che si costituiscono per esercitare un miglior coordinamento delle stesse».

Il sottosegretario Marco ROSSI DORIA esprime parere conforme al relatore.

Pierfelice ZAZZERA (IdV) raccomanda l'approvazione del suo emendamento 10.1, sottolineando la sua impossibilità ad entrare nel merito del provvedimento in esame, in quanto il testo è stato reso disponibile solo nella tarda serata di ieri. Stigmatizza la costituzione di reti e consorzi a sostegno dell'autonomia scolastica, in quanto lesiva del principio in base al quale la scuola pubblica deve rimanere tale.

Giovanni Battista BACHELET (PD), accogliendo l'invito del relatore, riformula conseguentemente il suo emendamento 10.3 (vedi allegato 10).

La Commissione respinge quindi l'emendamento Zazzera 10.1.
Approva con distinte votazioni gli emendamenti 10.2 e 10.3 (nuova formulazione).

Si passa all'esame dell'articolo 11 e delle proposte emendative ad esso riferite.

Valentina APREA, presidente e relatore, invita al ritiro dell'emendamento 11.1 Zazzera, altrimenti il parere è contrario. Avverte che l'articolo aggiuntivo 11.01 Goisis è inammissibile per estraneità di materia, vertendo su una disciplina non contemplata dal presente provvedimento.

Il sottosegretario Marco ROSSI DORIA esprime parere conforme al relatore.

La Commissione respinge quindi l'emendamento Zazzera 11.1.

Si passa all'esame dell'articolo 12 e degli emendamenti ad esso riferiti.

Valentina APREA, presidente e relatore, invita al ritiro dell'emendamento 12.1 Zazzera, altrimenti il parere è contrario. Raccomanda l'approvazione del suo emendamento 12.2, frutto anche dell'ausilio degli uffici che ringrazia per la collaborazione.

Il sottosegretario Marco ROSSI DORIA esprime parere conforme al relatore.

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La Commissione respinge quindi l'emendamento Zazzera 12.1.
Approva quindi l'emendamento 12.2 del relatore.

Si passa all'esame dell'articolo 13 e delle proposte emendative ad esso riferite.

Valentina APREA, presidente, invita al ritiro dell'emendamento 13.1 Zazzera, altrimenti il parere è contrario.
Avverte quindi che sono inammissibili gli articoli aggiuntivi Goisis 13.01 e 13.02, in quanto vertenti su materie non contemplate dal provvedimento in esame.

Il sottosegretario Marco ROSSI DORIA esprime parere conforme al relatore.

La Commissione respinge quindi l'emendamento Zazzera 13.1.

Valentina APREA, presidente e relatore, dopo aver ringraziato tutti i colleghi della Commissione, in particolare i membri del Comitato ristretto, vuole evidenziare al collega Zazzera che l'approvazione definitiva del provvedimento in esame rappresenterebbe un omaggio non tanto a lei come presidente, quanto al mondo della scuola globalmente considerato. Con esso si effettua infatti un riordino delle previsioni vigenti in materia, oltre ad introdurre talune importanti innovazioni.
Avverte quindi che il testo unificato, come modificato dagli emendamenti approvati nel corso dell'esame in sede referente, di cui autorizza la pubblicazione in allegato al resoconto della seduta odierna (vedi allegato 11) sarà inviato alle Commissioni parlamentari competenti per l'espressione del parere, anche ai fini del trasferimento in sede legislativa, che auspica possa avvenire in tempi brevi.

Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 13.30.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.30 alle 13.45.

AVVERTENZA

Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

SEDE REFERENTE

Disposizioni per favorire la costruzione e la ristrutturazione di impianti sportivi e stadi anche a sostegno della candidatura dell'Italia a manifestazioni sportive di rilievo europeo o internazionale.
Nuovo testo C. 2800, approvata in un testo unificato dalla 7a Commissione permanente del Senato, C. 1255 Giancarlo Giorgetti, C. 1881 Lolli, C. 2251 Frassinetti e C. 2394 Ciocchetti. e C. 4655 Giorgio Conte.