CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 21 marzo 2012
626.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

Mercoledì 21 marzo 2012. - Presidenza del presidente Donato BRUNO. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno Saverio Ruperto.

La seduta comincia alle 17.45.

DL 15/2012: Disposizioni urgenti per le elezioni amministrative del maggio 2012.
C. 5049 Governo, approvato dal Senato.

(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

Paolo FONTANELLI (PD), relatore, nell'illustrare il provvedimento, ricorda che il decreto-legge n. 15 del 2012 anticipa i termini per la presentazione delle candidature relative alle elezioni amministrative previste per il 6 e 7 maggio prossimi, al fine di evitare che essi cadano in coincidenza con le festività pasquali.
L'intervento non comporta nuovi oneri a carico della finanza pubblica, ma anzi - come precisa la relazione illustrativa del disegno di legge di conversione presentato al Senato dal Governo - determina un risparmio perché permette di evitare di corrispondere compensi per prestazioni di lavoro straordinario festivo come sarebbe necessario in caso di apertura degli uffici comunali nei giorni di Pasqua e di lunedì dell'Angelo.
Ricorda che il provvedimento è stato già esaminato e approvato senza modificazioni dal Senato.
Fa presente che, complessivamente, nel 2012, sono interessati al rinnovo dei consigli comunali 1.017 comuni, di cui 777 delle regioni a statuto ordinario, e 240 delle Regioni a statuto speciale. Il 6 e 7 maggio si voterà in tutti i comuni delle regioni a statuto ordinario e in quelli di Friuli-Venezia Giulia (26 comuni) e Sicilia (146 comuni); mentre nelle restanti regioni a statuto speciale (64 comuni in Sardegna, 3 in Trentino-Alto Adige e 1 in Valle d'Aosta) si voterà in date successive.
Come noto non si andrà invece al voto nelle province i cui organi vengono in scadenza quest'anno in quanto l'articolo 23, commi da 14 a 21, del decreto-legge n. 20 del 2011 ha trasformato i consigli provinciali in organi elettivi di secondo grado.
Illustrando più in dettaglio il testo, rileva che l'articolo 1 modifica i termini per la presentazione delle liste dei candidati per le prossime elezioni comunali, disponendo quindi una deroga agli articoli 28, 8o comma, 32, 8o comma, e 33, 3o

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comma, del testo unico elettorale comunale del 1960 (Decreto del Presidente della Repubblica n. 570 del 1960), i quali prevedono per la presentazione delle candidature per le elezioni comunali l'arco temporale che va dalle ore 8 del 30o giorno alle ore 12 del 29o giorno antecedente le votazioni.
Poiché le prossime elezioni amministrative sono state fissate - come detto - al 6 e 7 maggio, con eventuale ballottaggio il 20 e 21 maggio, i termini di presentazione delle candidature sarebbero coincisi con il 6 aprile (Venerdì Santo) e il 7 aprile (Vigilia della Pasqua). Inoltre, le commissioni circondariali si sarebbero dovute riunire per deliberare entro il giorno di Pasqua, in base agli articoli 30 e 33 del citato decreto del Presidente della Repubblica.
Per evitare la coincidenza con queste festività, i termini per la presentazione delle liste sono stati anticipati al 34o e 33o giorno precedente le elezioni, ossia al 2 e 3 aprile 2012. Conseguentemente è stato anche anticipato (al 4 aprile) il termine entro il quale le commissioni circondariali dovranno completare la verifica delle medesime liste.
Le commissioni circondariali, una volta verificate le liste, qualora riscontrino incongruenze o errori sanabili possono richiedere ai presentatori di fornire nuovi documenti o integrare quelli presentati. Ai sensi dell'articolo 33, 3o comma, del Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, le commissioni si riuniscono il 26o giorno antecedente le elezioni per udire i delegati di lista e deliberano seduta stante. In questa occasione tale termine sarebbe caduto martedì 10 aprile e i rappresentanti di lista avrebbero avuto quindi a disposizione un giorno festivo (9 aprile Lunedì dell'Angelo) per poter presentare le proprie controdeduzioni o i nuovi documenti richiesti. Anche questo secondo termine è stato anticipato di 4 giorni dall'articolo in esame: dal 26o al 30o giorno antecedente le elezioni e verrà a cadere il 6 aprile.
In sostanza, l'anticipazione dei termini sopra descritta consente lo svolgimento della fase della presentazione delle candidature nella settimana (lavorativa) precedente le festività pasquali.
Lo stesso risultato si sarebbe ottenuto con la posticipazione dei termini, ma tale soluzione è stata - giustamente - scartata per non determinare una compressione dei tempi di svolgimento della campagna elettorale, come chiarito dal rappresentante del Governo nel corso dell'esame del provvedimento nella Commissione affari costituzionali del Senato.
Rileva, inoltre, che i nuovi termini risultano più congrui con quelli stabiliti per l'allestimento degli spazi per l'affissione dei manifesti elettorali, atteso infatti che la individuazione, da parte delle giunte, degli speciali spazi da destinare in ogni comune all'affissione degli stampati elettorali avviene tra il 33o e il 30o giorno precedente quello fissato per le elezioni (ai sensi dell'articolo 2, della legge n. 212 del 1956).
L'articolo 2 prevede che il decreto-legge entri in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, ossia il 27 febbraio 2012.
Sottolinea, in definitiva, che si tratta di un provvedimento ragionevole e per il quale sussistono certamente i presupposti costituzionali di necessità e urgenza.

Il sottosegretario Saverio RUPERTO osserva che la scelta di utilizzare lo strumento del decreto-legge per anticipare i termini per la presentazione delle liste non pone problemi rispetto ai limiti stabiliti dalla legge n. 400 del 1988, là dove richiama i vincoli di cui all'articolo 72, ultimo comma, della Costituzione, perché il provvedimento interviene nella «legislazione elettorale di contorno» e non sulla materia elettorale propriamente detta, ossia quella della trasformazione dei voti in seggi. Sottolinea inoltre che l'intervento ha carattere eccezionale, valendo soltanto per le elezioni amministrative di quest'anno.

Mario TASSONE (UdCpTP), rileva, sul merito del provvedimento, che da parte del suo gruppo non vi sono motivi di contrarietà, fermo restando che il Governo

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avrebbe potuto accorgersi del problema prima e fissare le elezioni ad una data diversa da quella del 6 e 7 maggio. Prende atto comunque con soddisfazione del fatto che si vogliono preservare le festività religiose e rileva, infine, che si tratterà forse del primo decreto-legge di questo Governo sul quale non sarà posta la fiducia.

Pierguido VANALLI (LNP) si associa a quanto evidenziato dal collega Tassone in merito al fatto che il Governo poteva pensarci meglio quando ha fissato la data per lo svolgimento delle elezioni. Si chiede inoltre se, trattandosi di una questione di carattere religioso, nella prossima occasione si dovrà tenere conto anche del calendario di tutte le altre religioni.
Rileva comunque che sull'oggetto del provvedimento da parte del suo gruppo non vi è nulla da eccepire.

Donato BRUNO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, avverte che il termine per la presentazione di emendamenti è fissato alle ore 10 di domani e che, previo esame degli eventuali emendamenti e dei pareri del Comitato per la legislazione e della Commissione bilancio, si procederà, nella stessa giornata di domani, al conferimento del mandato al relatore, atteso che l'inizio della discussione in Assemblea è fissato per lunedì prossimo, 26 marzo. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 18.