CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 15 marzo 2012
622.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (I e II)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

Giovedì 15 marzo 2012. - Presidenza del presidente della I Commissione, Donato BRUNO. - Intervengono il ministro della giustizia, Paola Severino Di Benedetto, il ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione, Filippo Patroni Griffi, e il sottosegretario di Stato per la giustizia Andrea Zoppini.

La seduta comincia alle 13.55.

Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione.
Testo base C. 4434 Governo, approvato dal Senato, C. 3380 Di Pietro, C. 3850 Ferranti, C. 4382 Giovanelli, C. 4501 Torrisi, C. 4516 Garavini e C. 4906 Ferranti.

(Seguito dell'esame e rinvio).

Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 16 febbraio 2012.

Raffaele VOLPI (LNP) chiede che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso.

Donato BRUNO, presidente, sulla base della richiesta del deputato Volpi e preso atto che non vi sono obiezioni, avverte che la pubblicità dei lavori sarà assicurata anche mediante l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso, di cui dispone pertanto l'attivazione. Ricorda quindi che nella precedente seduta il gruppo del Partito democratico ha presentato una richiesta di dati e informazioni al Governo ai sensi dell'articolo 79, comma 5, del regolamento in relazione all'articolo aggiuntivo Giachetti 8.011. Lascia quindi la parola ai rappresentanti del Governo.

Il Ministro Paola SEVERINO DI BENEDETTO, nell'illustrare i dati da lei presentati ( vedi allegato al Bollettino delle Giunte e delle Commissioni permanenti di giovedì 15 marzo 2012) in relazione alla richiesta formulata da deputati del gruppo del Partito democratico relativamente all'articolo aggiuntivo Giachetti 8. 011, fa presente che l'organico complessivo della magistratura ordinaria è di 10.151 unità. Sono attualmente in servizio 8.734 magistrati,

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di questi 227 sono collocati fuori ruolo (si tratta di circa il 2,6 per cento del totale dei magistrati in servizio), secondo la seguente ripartizione.
I magistrati fuori ruolo collocati presso gli uffici del Ministero della Giustizia sono 91. In particolare: 22 presso gli Uffici di diretta collaborazione; 14 presso il Dipartimento dell'Organizzazione Giudiziaria, del Personale e dei Servizi; 24 presso il Dipartimento per gli Affari di Giustizia; 2 presso il Dipartimento per la Giustizia Minorile; 9 presso il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria; 20 presso l'Ispettorato.
I magistrati fuori ruolo collocati presso altre amministrazioni sono 108. In particolare: 1 presso il Senato; 8 presso Commissioni Parlamentari; 1 presso l'Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato; 1 presso l'Autorità Garante per le Comunicazioni; 2 presso il Garante per la protezione dei dati personali; 4 presso il Ministero dell'Ambiente; 1 presso il Ministero dell'Economia; 11 presso il Ministero degli Esteri; 1 presso il Ministero dello Sviluppo Economico; 1 presso il Ministero per i Beni e le Attività Culturali; 4 presso la Presidenza della Repubblica; 16 presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri; 34 presso il Consiglio Superiore della Magistratura; 23 presso la Corte Costituzionale, di cui 1 è stato nominato Giudice Costituzionale lo scorso dicembre dalla Corte di Cassazione.
I magistrati fuori ruolo collocati presso organismi internazionali sono 28. In particolare: 1 presso la Rappresentanza permanente d'Italia presso il Consiglio d'Europa; 4 presso la Rappresentanza permanente d'Italia presso l'Unione Europea; 1 presso la Rappresentanza permanente d'Italia presso le Nazioni Unite; 1 presso la Rappresentanza permanente d'Italia presso le Organizzazioni Internazionali; 2 presso Eurojust Bruxelles; 5 presso la Missione Eulex; 1 presso la Missione EPM Bosnia-Erzegovina; 1 presso Eurojust; 1 presso l'OSCE; 1 presso l'OLAF; 2 presso Organismi UE; 1 per il Supporto alle Istituzioni per la lotta contro il riciclaggio e i delitti finanziari; 1 presso il Parlamento Europeo - Commissione Libertà Civili Giustizia e Affari Interni; 1 presso ONU-UNICRI; 1 presso la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo; 1 presso l'Agenzia Esecutiva della Ricerca presso la Commissione Europea; 1 presso il Consiglio d'Europa; 1 presso l'Ambasciata d'Italia a Washington; 2 presso la Corte Penale Internazionale dell'Aja.
Tutti i nominativi e la durata degli incarichi conferiti ai magistrati fuori ruolo sono espressamente indicati nelle tabelle che vengono depositate presso le Commissioni. In particolare, con riferimento alla durata dei fuori ruolo, il periodo va da un anno fino, in alcuni limitati casi, a più di venti anni.
La Circolare del CSM n. 12046 dell'8 giugno 2009 ha tuttavia posto una serie di limiti, stabilendo che i collocamenti fuori ruolo non possono essere autorizzati prima del conseguimento della seconda valutazione di professionalità, ad eccezione degli incarichi presso gli organismi internazionali per i quali è sufficiente la prima valutazione. Prima di essere autorizzato ad un nuovo collocamento fuori ruolo, il magistrato deve rimanere in ruolo per almeno cinque anni; se il periodo trascorso fuori ruolo è inferiore ai cinque anni, il magistrato deve rimanere in ruolo per un periodo almeno pari a quello trascorso fuori ruolo, e comunque non inferiore a tre anni.
Tali limiti non si applicano per: 1) i magistrati destinati a funzioni non giudiziarie presso la Presidenza della Repubblica, la Corte Costituzionale, il Consiglio Superiore della Magistratura e per gli incarichi elettivi; 2) per compiti e funzioni da svolgere presso organismi internazionali, rappresentanze diplomatiche e uffici consolari all'estero ovvero nell'ambito do programmi di assistenza o scambio con amministrazioni pubbliche di altri Stati o con organismi internazionali; 3) per gli incarichi di capo dipartimento presso il Ministero della Giustizia; 4) per i magistrati investiti di funzioni al vertice di organismi statali o autorità indipendenti. In questi casi, tuttavia, il CSM potrà respingere la richiesta di collocamento fuori

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ruolo, nelle ipotesi in cui l'incarico da conferire al magistrato non corrisponda ad un interesse dell'amministrazione della giustizia.
La durata complessiva del periodo fuori ruolo non può, comunque, superare il periodo massimo complessivo di dieci anni, nell'arco del servizio, con esclusione del periodo di aspettativa previsto dalla legge per l'assunzione di cariche elettive o di mandato al Consiglio Superiore della magistratura.
Il periodo trascorso fuori ruolo antecedentemente alla data del 31 luglio 2007 (data dell'entrata in vigore della legge 30 luglio 2007, n. 111) non è computato ai fini della determinazione della durata massima del periodo fuori ruolo consentito nell'arco della carriera.
Quanto agli emolumenti, il Ministero della Giustizia dispone dei soli dati relativi ai magistrati fuori ruolo impiegati presso gli uffici e i dipartimenti del Ministero. Si segnala che non tutti i magistrati percepiscono trattamenti accessori rispetto a quello stipendiale in godimento in qualità di magistrati. Nella scheda allegata sono, pertanto, riportati i trattamenti accessori che vengono percepiti dai soli magistrati con responsabilità di uffici o di struttura.
I magistrati ordinari possono svolgere incarichi a tempo parziale cumulati con l'esercizio delle funzioni giurisdizionali o consultive, ma soltanto se espressamente autorizzati dal CSM.
Dal 13 novembre 2010 al 13 novembre 2011 sono stati autorizzati dal CSM 1423 incarichi a tempo parziale. A questo riguardo va sottolineato che nella gran parte dei casi, come è possibile constatare dalla documentazione consegnata alle Commissioni, si tratta di incarichi di docenza presso Scuole di specializzazione, Università, Enti di formazione prevalentemente pubblici, di breve durata. Anche i compensi sono indicati espressamente. Molti incarichi prevedono compensi di piccola entità o anche sono a titolo gratuito.

Raffaele VOLPI (LNP) chiede se, dopo l'illustrazione dei dati, i rappresentanti del Governo siano pronti ad esprimere il parere di competenza sugli emendamenti che le Commissioni devono ancora esaminare.

Donato BRUNO, presidente, fa presente che, una volta conclusa l'illustrazione dei dati, le Commissioni passeranno all'esame degli emendamenti, fermo restando che alle ore 14.30 è previsto lo svolgimento di audizioni presso la I Commissione.

Linda LANZILLOTTA (Misto-ApI) ringrazia il Governo per i dati forniti e chiede ulteriori precisazioni relativamente al numero dei magistrati fuori ruolo presso il ministero della giustizia. Sarebbe, infatti, a suo avviso utile sapere quanti di essi svolgono incarichi di diretta collaborazione, considerato che tale posizione può incidere sulla determinazione dell'indirizzo politico e quindi sulla separazione dei poteri. Chiede pertanto quanti siano, in percentuale, i magistrati con incarichi di diretta collaborazione rispetto al totale dei titolari degli incarichi di in questione.

Donato BRUNO, presidente, ricorda che nella precedente seduta è stata formulata una specifica richiesta di dati e informazioni al Governo. Qualora vi sia la richiesta di dati ulteriori, ritiene che le Commissioni dovranno valutare in che modo procedere. Lascia quindi la parola al ministro Patroni Griffi per l'illustrazione dei dati richiesti relativi alla magistratura amministrativa, all'avvocatura dello Stato ed alla Corte dei conti.

Il ministro Filippo PATRONI GRIFFI consegna alla Commissione i dati relativi alla magistratura amministrativa, all'avvocatura dello Stato ed alla Corte dei conti (vedi allegato al Bollettino delle Giunte e delle Commissioni permanenti di giovedì 15 marzo 2012) illustrandone il contenuto.
Precisa, in particolare, che, per quanto riguarda i magistrati amministrativi, su un totale di 516 unità 18 magistrati svolgono attualmente incarichi fuori ruolo, di cui uno per lo svolgimento del mandato parlamentare, uno per l'incarico di ministro della Repubblica, due per l'incarico di sottosegretario di Stato, uno di giudice

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costituzionale, uno di presidente di autorità amministrativa indipendente, due di componenti di autorità amministrative indipendenti, uno di segretario generale della Presidenza della Repubblica e nove per funzioni presso i ministeri della Repubblica.
Chiarisce che la rilevazione degli incarichi in questione avviene con cadenza semestrale. In ogni modo, oltre ai dati semestrali riferiti al 31 dicembre 2011, vengono forniti i dati relativi ai primi mesi del 2012.
Vi sono inoltre i dati relativi ad incarichi a tempo parziale che necessitano solo di una comunicazione al Consiglio di presidenza, fatta salva la possibilità, da parte di quest'ultimo, di rilevare la necessità di fornire una specifica autorizzazione. In via prevalente si tratta, in questo, caso, di incarichi di docenza.
Per quanto riguarda i criteri per l'autorizzazione di incarichi fuori ruolo, fa presente che non erano oggetto di richiesta e si riserva quindi di fornirli in un secondo momento, sottolineando che in ogni caso essi sono pubblicati sul sito internet della giustizia amministrativa. Si riserva, se necessario, di fornire alle Commissioni anche le delibere assunte per l'autorizzazione di tali incarichi, da cui emergono i criteri adottati. Si tratta comunque di criteri analoghi a quelli previsti per la magistratura ordinaria, con la previsione di un periodo massimo di durata e di un periodo minimo che deve intercorrere tra lo svolgimento di più incarichi. Vi sono inoltre specifiche deroghe connesse, in particolare, allo svolgimento di funzioni la cui durata è stabilita dalla legge.
Per quanto concerne la Corte dei conti, fa presente che i magistrati contabili in servizio alla data del 1o gennaio 2012 sono pari a 456 unità, ivi compreso il Presidente. Di questi, sono in posizione di fuori ruolo extraistituzionale 12 magistrati.
Rileva quindi che, nei dati consegnati alle Commissioni, è riportato, come richiesto, l'elenco di tutti i magistrati in servizio e il trattamento economico lordo corrisposto nell'anno 2011 per qualifiche e classe di stipendio, al lordo dei tagli operati in attuazione della vigente legislazione. Vi è inoltre l'elenco degli incarichi, relativi al 2011, conferiti o autorizzati ai magistrati contabili, corredato dei dati relativi ai correlati compensi.
Infine, per quanto riguarda i dati relativi all'Avvocatura dello Stato, si tratta di quelli già forniti in occasione dell'esame parlamentare dello schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri attuativo dell'articolo 23-ter del decreto-legge n. 201 del 2011. Specifica che il totale degli avvocati dello Stato è pari a 360 unità e che i dati consegnati riguardano il trattamento lordo fondamentale, quello risultante dalla decurtazione conseguente all'applicazione del cosiddetto «contributo di solidarietà», le cosiddette «propine» e gli incarichi svolti.

Roberto GIACHETTI (PD) chiede al Ministro se è possibile specificare quanti sono attualmente gli avvocati dello Stato fuori ruolo.

Il ministro Filippo PATRONI GRIFFI risponde che si tratta di un dato che non è in grado di fornire immediatamente, ma che è comunque desumibile dagli elementi conoscitivi forniti alle Commissioni. Si riserva comunque di precisare, quanto prima, anche tale dato.

Mario TASSONE (UdCpTP) ringrazia i ministri per i dati e chiede loro di fornire alle Commissioni anche una valutazione sulla funzionalità e sul ruolo svolto dai soggetti posti fuori ruolo dalle amministrazioni di provenienza, con particolare riguardo a quelli distaccati presso il ministero della giustizia. Si tratta infatti di figure ibride, che appartengono alla pubblica amministrazione ma hanno uno status differente. Si tratta di una nota questione, da tempo discussa in sede parlamentare.

Donato BRUNO, presidente, ritiene che i ministri, con l'ampia documentazione consegnata alle Commissioni, abbiano dato seguito in maniera esauriente alla richiesta avanzata nella precedente seduta. Qualora

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vi siano ulteriori richieste, che investono un ambito di intervento più ampio, si potrà valutare l'opportunità di avanzare una ulteriore richiesta in tal senso.

Angela NAPOLI (FLpTP), relatore per la II Commissione, ritiene che ora siano i deputati che hanno presentato la richiesta di dati e informazioni, e non il Governo, a dover fare le proprie valutazioni e ad adottare le conseguenti iniziative in ordine ai dati e alle informazioni che il Governo ha fornito.

Pierguido VANALLI (LNP) chiede al ministro della giustizia se, dopo aver preso visione dei dati forniti alle Commissioni, non si sia fatta l'idea che vi è un numero eccessivo di magistrati e avvocati dello Stato in posizione di fuori ruolo rispetto alle amministrazioni di provenienza. Rileva inoltre che, con il suo lungo e dettagliato intervento, sta contribuendo a fare in modo che, come voluto da una parte della maggioranza, non si arrivi alla votazione dell'articolo aggiuntivo Giachetti 8.011. Aggiunge che, da come emerge dagli organi di stampa, sembra che sia il Parlamento a non voler affrontare il tema in discussione. Occorre quindi ricordare che il ministro della giustizia, quando era stato nominato da poco, aveva giustamente chiesto alle Commissioni un tempo congruo per approfondire le questioni. Ora sembra tuttavia che anche da parte della maggioranza non vi sia intenzione di arrivare alla votazione dell'articolo aggiuntivo Giachetti 8.011. Se il Partito democratico ha deciso che il tema non va più affrontato è forse opportuno che lo dica con chiarezza. Non è infatti accettabile che da parte di qualcuno si continui a insinuare che il Parlamento, in quanto «luogo di corrotti», non vuole affrontare l'articolo aggiuntivo in questione così come l'intero provvedimento. Sottolinea al riguardo che il suo gruppo è pienamente disponibile a procedere sin d'ora alle votazioni.

Roberto GIACHETTI (PD) ringrazia i rappresentanti del Governo per i dati forniti e si appella alle presidenze affinché sia rispettato il suo diritto di parlamentare di vedere messo in votazione il proprio articolo aggiuntivo 8.011, che da ben tre mesi ormai è all'esame delle Commissioni; diversamente si vedrà costretto a valutare le opportune iniziative.
Precisa che il proprio articolo aggiuntivo 8.011 non è volto ad impedire l'istituto del fuori ruolo, ma solo a regolarlo per evitare storture come quelle conseguenti alla legge n. 111 del 2007, che, nel fissare un termine massimo per la collocazione fuori ruolo, ha trascurato di precisare che, ai fini del computo, si dovevano considerare anche gli anni già svolti fuori ruolo prima dell'entrata in vigore della legge stessa.

Donato BRUNO, presidente, alla luce di quanto testé evidenziato dal deputato Giachetti e tenuto conto che la materia è già stata ampiamente approfondita, ritiene che nella prossima seduta le dichiarazioni di voto dovranno essere limitate ad una per gruppo, così da poter procedere, subito dopo, alla votazione dell'articolo aggiuntivo Giachetti 8.011.
Quindi, considerato che alle ore 14.30 è previsto lo svolgimento di audizioni presso la I Commissione, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.40.