CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 14 marzo 2012
621.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (VI e X)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

Mercoledì 14 marzo 2012. - Presidenza del presidente della X Commissione, Manuela DAL LAGO. - Intervengono il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico, Claudio De Vincenti, e il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento, Antonio Malaschini.

La seduta comincia alle 12.10.

DL 1/2012: Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività.
C. 5025 Governo, approvato dal Senato.

(Seguito dell'esame e rinvio).

Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 13 marzo.

Manuela DAL LAGO, presidente e relatore per la X Commissione, avverte che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori sarà assicurata anche mediante la trasmissione attraverso il sistema a circuito chiuso.
Segnala quindi che, a seguito dei ricorsi presentati avverso i giudizi di ammissibilità pronunciati nella seduta di ieri, è riammesso l'articolo aggiuntivo Fugatti 35.06, che reca disposizioni in materia di cessione pro-soluto dei crediti vantati nei confronti della pubblica amministrazione. Le Presidenze ritengono, infatti, ad una più attenta considerazione, che l'articolo aggiuntivo intervenga sulla stessa materia affrontata dall'articolo 35, commi da 1 a 3-bis, del decreto-legge, relativamente alle modalità per accelerare il pagamento dei crediti commerciali vantati nei confronti delle pubbliche amministrazioni. Conseguentemente, devono intendersi riammessi, in quanto afferenti alla medesima materia dell'articolo aggiuntivo riammesso, anche le proposte emendative Fava 1.6, che introduce l'obbligo per le imprese di dare notizia della cessione di crediti attraverso la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, Beltrandi 35.01, che reca disposizioni in materia di certificazione dei crediti vantati nei confronti della PA, e Bertolini 35.07,

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che reca nome in materia di cessione tra pubbliche amministrazioni di crediti tributari vantati nei confronti di imprese che risultino a loro volta creditori nei confronti della PA.
Avverte che possono altresì essere riammesse le seguenti proposte emendative: Torazzi 16.9, che incentiva l'uso del metano per autotrazione nelle regioni con impianti di rigassificazione di gas naturale liquefatto, in quanto esso interviene sulla stessa affrontata dall'articolo 17, commi da 6 a 10, del decreto-legge, i quali intervengono sulla disciplina della distribuzione del metano al fine di favorirne la diffusione; Fugatti 27.04, limitatamente al comma 1, il quale che prevede la gratuità delle transazioni con sistemi elettronici di pagamento per importi inferiori a 100 euro, in quanto esso interviene sulla stessa affrontata dall'articolo 27, commi 1, del decreto-legge, limitatamente il quale interviene sulla riduzione dei costi delle commissioni connesse all'uso delle carte di pagamento; rimane invece inammissibile il comma 2, che modifica la tariffa allegata al decreto del Presidente della Repubblica n. 642 del 1972, relativamente alla misura dell'imposta di bollo sugli estratti conti; Barbato 34.02, il quale introduce l'obbligo, per le compagnie assicurative, di garantire la presenza di agenzie su tutto il territorio nazionale a fini di contrasto alle frodi assicurative, intervenendo pertanto sulla medesima materia della lotta alle frodi assicurative affrontata dagli articoli da 30 a 33 del decreto-legge.
Deve intendersi altresì ammissibile l'emendamento Guido Dussin 65.22, il quale incide sui requisiti per la realizzazione degli impianti alimentari a biomassa in aree agricole, intervenendo sul comma 4-bis dell'articolo 12 del decreto legislativo n. 387 del 2003, il quale è oggetto di interpretazione autentica ad opera del comma 5 dell'articolo 65 del decreto-legge.
La presidenza ritiene invece di confermare i giudizi di inammissibilità dichiarati su tutte le altre proposte emendative, in quanto esse non attengono strettamente agli ambiti materiali oggetto del provvedimento.
Segnala inoltre che i gruppi del Popolo della Libertà, del Partito Democratico e dell'Unione di Centro hanno ritirato tutte le proposte emendative presentate e che l'onorevole Cambursano, nel ritirare i propri emendamenti presentati, ne ha preannunciato la ripresentazione nella successiva fase di esame presso l'Assemblea.
Anche a nome del presidente della VI Commissione, avverte, quindi, che l'esame degli emendamenti avrà inizio a partire dalla prossima seduta odierna, fissata per le ore 16.

Maurizio FUGATTI (LNP), nel sottolineare l'assidua partecipazione ai lavori parlamentari da parte del gruppo della Lega Nord Padania, chiede che le Commissioni riunite possano sospendere la prossima seduta tra le ore 17 e le ore 18, in concomitanza con una riunione del gruppo, che avrà luogo in quell'orario.

Manuela DAL LAGO, presidente e relatore per la X Commissione, acconsente alla richiesta del collega Fugatti.

Francesco BARBATO (IdV), diversamente da quanto dichiarato ieri nella riunione dell'ufficio di presidenza delle Commissioni riunite, manifesta la disponibilità del proprio gruppo a partecipare alla seduta odierna, nonostante la posizione della questione di fiducia sul decreto-legge in materia ambientale.

Andrea LULLI (PD) ricorda l'impegno assunto in ufficio di presidenza delle Commissioni riunite in relazione alla conclusione dell'esame in sede referente e al conferimento del mandato al relatore entro la giornata del prossimo venerdì 16 marzo, alle ore 14.

Manuela DAL LAGO, presidente e relatore per la X Commissione, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 12.25.

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SEDE REFERENTE

Mercoledì 14 marzo 2012. - Presidenza del presidente della VI Commissione, Gianfranco CONTE. - Intervengono il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico, Claudio De Vincenti, e il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento, Antonio Malaschini.

La seduta comincia alle 16.

DL 1/2012: Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività.
C. 5025 Governo, approvato dal Senato.

(Seguito dell'esame e rinvio).

Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta antimeridiana.

Gianfranco CONTE, presidente, avverte che i deputati del gruppo Futuro e libertà per il terzo polo hanno ritirato i propri emendamenti: questi - come quelli del deputato Cambursano - sono ancora presenti nei fascicoli di votazione, ma la presidenza si farà carico di ricordare che sono stati ritirati.

Alberto TORAZZI (LNP) sottoscrive e chiede che siano posti in votazione gli emendamenti ritirati dal deputato Garagnani.

Gianfranco CONTE, presidente, ricorda che i deputati possono far propri solo gli emendamenti che vengono ritirati nel corso della seduta, non quelli ritirati prima dell'inizio della medesima.

Francesco BARBATO (IdV) preannuncia che il suo gruppo presenterà all'Assemblea una relazione di minoranza e che lui stesso svolgerà la funzione di relatore di minoranza per la VI Commissione, mentre il collega Cimadoro sarà relatore di minoranza per la X Commissione.

Gianfranco CONTE, presidente, passa all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 1.

Cosimo VENTUCCI (PdL), relatore per la VI Commissione, dichiara che, in considerazione della ristrettezza dei tempi a disposizione della Camera per l'esame del provvedimento, non può che esprimere parere contrario su tutte le proposte emendative presentate, nonostante alcune di esse siano, a suo giudizio, meritevoli di considerazione e migliorative del testo. Ribadisce quindi che è inaccettabile che un decreto-legge possa essere di fatto esaminato da una sola delle due Camere del Parlamento e che l'altra si veda invece costretta a prendere atto del lavoro svolto e, per così dire, a ratificarlo senza poter contribuire. È indispensabile che entrambe le Camere siano messe nelle condizioni di approfondire le questioni poste da un testo e di lavorare per migliorarlo.

Il sottosegretario Claudio DE VINCENTI esprime parere conforme a quello del relatore. Concorda che sarebbe stato meglio se il Senato avesse concluso i suoi lavori prima, in modo da permettere alla Camera di discutere, a sua volta, con la necessaria serenità, anche se ritiene vada forse detto che la complessità delle questioni toccate dal provvedimento e l'ampiezza dello stesso sono tali che difficilmente il Senato avrebbe potuto esaminarle attentamente in un tempo minore.
Ciò premesso, ribadisce che, ad avviso del Governo, non c'è più il tempo per apportare modifiche al decreto, fermo restando che il Governo intende tenere conto delle proposte migliorative contenute negli emendamenti presentati alla Camera ed del dibattito in vista degli ulteriori provvedimenti che adotterà in materia di liberalizzazioni.

Giovanni FAVA (LNP) giudica inaccettabile e ridicolo che il relatore affermi che tra gli emendamenti presentati ce ne sono alcuni migliorativi del testo e che tuttavia gli stessi non possono essere presi in considerazione per mancanza di tempo.

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Nel ricordare che la Camera dei deputati non è una istituzione di studio o un luogo di convegni, esprime l'avviso che sia francamente lesivo dell'autonomia e della dignità del Parlamento che il Governo si permetta di dare indicazioni sul modo e sui tempi di lavoro delle Camere.
Osserva che, se non è più possibile discutere nemmeno di proposte emendative che il relatore ritiene meritevoli di considerazione, allora è venuta meno la funzione legislativa delle Camere e l'esistenza del Parlamento non ha più senso. La maggioranza e i partiti che la compongono, avallando questo atteggiamento del Governo - un Governo, per di più, composto di tecnici privi di legittimazione elettorale - si rendono complici di questa lesione della dignità del Parlamento.

Gabriele CIMADORO (IdV) prende atto con favore del fatto che anche il gruppo della Lega Nord Padania, seppur tardivamente, si è accorto dei risultati nefasti della prassi di legiferare mediante decreti-legge sui quali in Parlamento si pone la fiducia. Concorda che questo modo di lavorare non ha senso, ma osserva che, se l'esame fosse iniziato nei giorni scorsi, ci sarebbe stato forse il tempo per apportare al provvedimento qualche modifica. Si è scelto invece di iniziare solo oggi, il che significa probabilmente che la maggioranza aveva già deciso di non fare nulla. Il suo gruppo non intende tuttavia sottostare a queste condizioni e chiede che ci sia almeno il tempo di illustrare e discutere gli emendamenti.

Gianfranco CONTE, presidente, ricorda che le Commissioni sono passate alla fase di esame degli emendamenti.

Francesco BARBATO (IdV) rileva che gli atteggiamenti del Governo in carica sono persino peggiori, sotto il profilo del rispetto delle prerogative del Parlamento, di quelli del Governo Berlusconi e non hanno precedenti, salvo forse sotto il ventennio fascista. La causa di questa situazione è, a suo parere, l'assenza della politica e di partiti veri, atteso che quelli che compongono la maggioranza non possono considerarsi tali visto che permettono a un Governo privo di legittimazione elettorale e che non conosce il Paese e gli italiani di legiferare senza alcun controllo.

Maurizio FUGATTI (LNP) ritiene che quello che si sta affermando oggi sia un precedente estremamente grave di lesione delle prerogative legislative del Parlamento: poiché non sarebbero in condizione di modificare il testo per mancanza di tempo, le Commissioni dovrebbero - secondo il Governo - limitarsi a dare al Governo indicazioni con una sorta di atto di indirizzo, sulla cui base predisporre in seguito nuovi provvedimenti legislativi.
Si chiede perché non si debba, a questo punto, procedere sempre in questo modo: il Parlamento potrebbe limitarsi a fornire al Governo generiche indicazioni per l'esercizio della potestà legislativa, spogliandosene completamente.
Rileva che questa situazione inaccettabile è stata resa possibile dall'incapacità della politica - o, per meglio dire, dalla incapacità dei partiti che compongono la maggioranza - di essere all'altezza del loro ruolo.
Chiede peraltro di capire se tra le indicazioni che il Governo prenderà in considerazione ci saranno anche quelle relative al tema delle commissioni bancarie posto dall'articolo 27, che sta tanto a cuore all'ABI. In ogni caso dichiara che il suo gruppo interverrà su tutti gli emendamenti da oggi fino a domenica.

Gianfranco CONTE, presidente, ricorda che si è convenuto di concludere i lavori delle Commissioni nella giornata di dopodomani, venerdì 16 marzo.

Fabio GARAGNANI (PdL), pur riconoscendosi nella decisione della maggioranza di ritirare gli emendamenti presentati per consentire la rapida conversione in legge del decreto, non può fare a meno di condividere lo spirito degli interventi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania. Esprime a sua volta preoccupazione per il modo con cui problemi seri come quelli

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affrontati dal provvedimento in esame vengono trattati, di fretta e imponendo al Parlamento - in questo caso alla Camera dei deputati - tempi di lavoro che ne impediscono la discussione.

Alessandro MONTAGNOLI (LNP) fa presente che il suo gruppo non concorda sulla scelta della maggioranza di concludere l'esame del provvedimento entro il prossimo venerdì 16 marzo. Ricorda che esistono moltissimi punti in cui il testo può essere migliorato, come segnalato da parte delle associazioni di categorie e degli enti locali, e che il suo gruppo è disponibile a rinunciare alla votazione di molti degli emendamenti che ha presentato per concentrare l'attenzione su quelli più urgenti o importanti. Che non si possa discutere su queste proposte di miglioramento del testo è responsabilità del Governo.
Preannuncia quindi che il suo gruppo interverrà nel merito di ogni emendamento e non accetterà che si chiuda la discussione dopodomani.

Marco DESIDERATI (LNP) si chiede in che modo la maggioranza e il Governo spiegheranno al Paese che si rinuncia a migliorare un provvedimento di questa importanza solo per evitare di lavorare di sabato e di domenica. È una condotta irresponsabile che dimostra che non si ha consapevolezza di quale sia oggi la situazione degli italiani.

Silvana Andreina COMAROLI (LNP) ricorda che in altre occasioni, pur con tempi brevi a disposizione, è stato possibile modificare provvedimenti già esaminati dal Senato: se vi è la volontà tutto è possibile. In questa occasione, nonostante gli stessi relatori abbiano evidenziato come vi siano buoni spunti per modificare il decreto-legge, non si vuole intervenire.
Ribadisce quindi la disponibilità del suo gruppo a concentrare il lavoro su alcuni punti fondamentali, approvando in tempo utile il provvedimento per l'esame presso l'altro ramo del Parlamento.

Giovanni FAVA (LNP), intervenendo sull'ordine dei lavori, fa presente che il suo gruppo non riconosce alcun accordo per concludere l'esame del provvedimento entro termini prestabiliti.
Considerato che di recente è stata approvata una specifica disposizione per consentire la panificazione anche di domenica, non vede per quale ragione il Parlamento non debba lavorare anche sabato e domenica. Invita quindi i relatori ed il Governo a considerare tale eventualità, sulla quale vi è la piena e chiara disponibilità del suo gruppo, considerato che si tratta di definire norme fondamentali per il futuro dei cittadini.

Gianfranco CONTE, presidente, fa presente che nell'ambito di una specifica riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, sarà possibile definire tempi e modalità per il prosieguo dell'iter del provvedimento in esame.

Ignazio MESSINA (IdV) prende atto del parere contrario espresso dal relatore su tutti gli emendamenti presentati.

Gianfranco CONTE, presidente, rileva che il relatore ha finora espresso il parere di competenza solo con riguardo agli emendamenti riferiti all'articolo 1.

Ignazio MESSINA (IdV), preso atto del chiarimento testé fornito dal presidente, auspica che i pareri sugli altri articoli possano essere differenti. Diversamente, intende evidenziare la gravità di tale atteggiamento, considerato che si tratta del provvedimento che dovrebbe realmente modificare le cose in Italia.
Ribadisce quindi la disponibilità ad utilizzare ogni possibile lasso di tempo per migliorare il testo in esame, visto il suo rilievo per il Paese.
Rileva come questo Governo sembra non rispettare gli organi istituzionali nel momento in cui assume l'atteggiamento di non considerare tutte le ipotesi migliorative che in tali sedi vengono proposte. Tale atteggiamento di sufficienza, quasi di spregio

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verso gli organi parlamentari democraticamente eletti, contrasta, a suo avviso, con la carica del Presidente Monti di senatore a vita. Se, infatti, mantiene tale atteggiamento è opportuno che rinunci a tale carica continuando a fare il tecnico; diversamente, è necessario che rispetti le Camere e si confronti con Parlamento.

Anna Teresa FORMISANO (UdCpTP) rileva come sia stata persa circa un'ora in riflessioni più o meno pertinenti rispetto al provvedimento in esame: se le sedute delle Commissioni devono servire per fare comunicati politico-elettorali è bene dirlo prima. Ritiene quindi sorprendente che le «lezioni» vengano date da chi fino a ieri non è di certo stato su Marte. Esprime quindi anche da parte del suo gruppo la piena disponibilità a lavorare, se necessario per il bene del Paese, anche nelle giornate di sabato e domenica.

Andrea LULLI (PD) rivendica, a nome del suo gruppo, la scelta politica assunta, che si fonda sull'interesse primario che è quello di consentire che il decreto-legge sia convertito in tempo utile. Visto inoltre che il Senato ha lavorato ampiamente sul testo e che il provvedimento nasce da una situazione emergenziale che ha indotto il Governo ad approvare prima il decreto-legge n. 201 del 2011 e, quindi, il provvedimento in esame, insieme al recente decreto-legge in materia di semplificazioni, vi è stata la disponibilità a consentire un esame parlamentare alla Camera in tempi adeguati.
Sottolinea quindi come lo svolgimento di un dibattito politico sia comunque utile sotto il profilo del contenuto e del merito. Dallo stesso possono emergere utili spunti per l'attuazione della legge annuale sulla concorrenza. Una volta finita l'emergenza economica, invita tuttavia il Governo a non presentare più decreti-legge con decine e decine di articoli e vertenti su materie disomogenee, che oltretutto non pongono né le Commissioni di merito né il Parlamento intero nelle condizioni di svolgere un esame adeguato.

Stefano SAGLIA (PdL) sottolinea come il suo gruppo consideri questa situazione come «la coda» della prima parte dell'impegno del Governo Monti, che riguarda l'emergenza economica del Paese. Ricorda come il Governo Berlusconi abbia fatto un passo indietro consentendo la nascita di un Governo sostenuto da un consenso parlamentare ampio. Va peraltro tenuto presente che ogni Governo ha un'agenda, dentro la quale deve rimanere.
Sottolinea quindi che vi è la disponibilità del suo gruppo e la consapevolezza politica a consentire l'approvazione del provvedimento nei tempi previsti; la «spia» richiamata dal collega Garagnani nel suo intervento, che segnala un evidente malessere, non va peraltro trascurata. È, infatti, evidente che la maggioranza deve essere coinvolta nei contenuti dei provvedimenti fino in fondo.

Gianfranco CONTE, presidente, fa presente che la Conferenza dei presidenti dei gruppi ha convenuto di concludere la seduta dell'Assemblea, con votazioni, nella giornata di domani intorno alle ore 13.30. Le Commissioni riunite VI e X si riuniranno quindi, per la giornata di domani, alle ore 14.30, mentre alle ore 17.30 è prevista l'audizione del Presidente del Consiglio dei ministri. Successivamente, sarà possibile valutare il prosieguo dell'iter.
Quindi, alla luce della richiesta formulata dal gruppo della Lega Nord Padania sospende la seduta.

La seduta, sospesa alle 16.55, è ripresa alle 18.10.

Gianfranco CONTE, presidente, avverte che le Commissioni procedono all'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 1, su cui i relatori e i rappresentanti del Governo hanno già espresso i pareri.

Francesco BARBATO (IdV), cofirmatario dell'emendamento Cimadoro 1.4, ne illustra le finalità auspicandone l'approvazione. Sottolinea, al riguardo, che la proposta è finalizzata ad assicurare la piena

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conformità dell'articolo 1 al dettato costituzionale e che, pertanto, il Governo potrebbe manifestare una linea di maggiore apertura, in linea peraltro con le dichiarazioni rese circa la sua disponibilità ad accogliere le sollecitazioni provenienti dai gruppi di opposizione.

Le Commissioni respingono l'emendamento Cimadoro 1.4.

Maurizio FUGATTI (LNP) ritira i suoi emendamenti 1.22, 1.24, 1.25 e 1.23. Illustra quindi le finalità del proprio emendamento 1.18, auspicandone l'approvazione. Sottolinea che la proposta risponde alla forte domanda di semplificazione che in questa fase di crisi proviene soprattutto dalle piccole imprese italiane, essendo finalizzata a disporre l'autocertificazione in luogo dei pur rilevanti adempimenti burocratici in tema di antincendio, antinfortunistica e tutela della privacy.

Francesco BARBATO (IdV) fa presente che il gruppo dell'Italia dei Valori è attento alle esigenze delle piccole e medie imprese italiane, considerata la propria presenza assidua sul territorio. Sottoscrive quindi l'emendamento Fugatti 1.18.

Le Commissioni respingono l'emendamento Fugatti 1.18.

Gianfranco CONTE, presidente, constata l'assenza del deputato Lo Monte: si intende che abbia rinunciato al suo emendamento 1.17.

Maurizio FUGATTI (LNP) ritira i propri emendamenti 1.26, 1.27 e 1.28.

Alessandro MONTAGNOLI (LNP) illustra il proprio emendamento 1.13, finalizzato ad assegnare alle regioni e agli enti locali un tempo più congruo per l'adeguamento dei propri regolamenti e a scongiurare il ricorso a misure di proroga.

Le Commissioni respingono l'emendamento Montagnoli 1.13.

Maurizio FUGATTI (LNP) segnala la notizia, apparsa sugli organi di informazione, relativa alla decisione dei vertici dell'ABI di sospendere le proprie dimissioni in attesa che, nel corso dell'esame del provvedimento in titolo, si definisca la norma di tema di commissioni bancarie. Ritiene, quindi, opportuno un chiarimento da parte del rappresentante del Governo al fine di conoscere le ragioni che hanno indotto l'ABI a recedere dalla clamorosa decisione sulle dimissioni e se esse abbiano a che vedere con eventuali rassicurazioni offerte dal Governo.

Il sottosegretario Claudio DE VINCENTI, in risposta al quesito dell'onorevole Fugatti, fa presente che non sussistono novità sulla norma relativa alle commissioni bancarie, a meno che il Parlamento non modifichi il proprio orientamento già espresso al riguardo.

Alberto TORAZZI (LNP), cofirmatario dell'emendamento Fugatti 1.11, lo illustra auspicandone l'approvazione ed evidenziandone le finalità connesse alla fissazione di un termine congruo per regioni ed enti locali, nonché alla necessità di evitare il ricorso a strumenti legislativi analoghi al cosiddetto «milleproroghe».

Le Commissioni respingono l'emendamento Fugatti 1.11.

Giovanni FAVA (LNP), intervenendo sull'ordine dei lavori, richiama i rilievi contenuti nel parere del Comitato per la legislazione, relativi alla non conformità del provvedimento alle esigenze di omogeneità interna, prospettando l'opportunità di assumere iniziative, anche al fine di scongiurare ulteriori rilievi di costituzionalità da parte del Presidente della Repubblica.

Gianfranco CONTE, presidente, ricorda che nella seduta di ieri la Camera ha respinto la pregiudiziale di costituzionalità riferita al provvedimento in esame, sottolineando che l'esame delle Commissioni

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procede in modo conforme a quella deliberazione.

Alessandro MONTAGNOLI (LNP) illustra il proprio emendamento 1.14, utile a fugare dubbi interpretativi sulla norma cui è riferito.

Le Commissioni respingono l'emendamento 1.14 Montagnoli.

Maurizio FUGATTI (LNP) ritira il suo emendamento 1.29.

Gianfranco CONTE, presidente, accantona l'emendamento Fava 1.6, affinché possa essere esaminato successivamente con gli articoli aggiuntivi Fugatti 35.06 e Beltrandi 35.01, di analogo tenore, che sono stati riammessi.

Le Commissioni consentono.

Maurizio FUGATTI (LNP) illustra le finalità del proprio articolo aggiuntivo 1.04, in materia di zone a burocrazia zero in via sperimentale.

Il sottosegretario Claudio DE VINCENTI segnala che l'articolo aggiuntivo Fugatti 1.04 reca norme a carattere oneroso, in quanto estendono a tutto il territorio nazionale un istituto operativo in via sperimentale. Ribadisce pertanto il parere contrario già espresso sulla proposta emendativa.

Le Commissioni respingono l'articolo aggiuntivo Fugatti 1.04.

Alessandro MONTAGNOLI (LNP) illustra le finalità dell'articolo aggiuntivo Fugatti 1.06, di cui è cofirmatario. Sostiene che la suddetta proposta emendativa reca previsioni ragionevoli e nel segno della trasparenza e della semplificazione degli atti amministrativi degli enti locali. Invita pertanto i relatori e il Governo a riconsiderare il parere espresso.

Il sottosegretario Claudio DE VINCENTI conferma il parere contrario sull'articolo aggiuntivo Fugatti 1.06.

Le Commissioni respingono l'articolo aggiuntivo Fugatti 1.06.

Gianfranco CONTE, presidente, passa quindi all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 2.

Cosimo VENTUCCI (PdL), relatore per la VI Commissione, esprime parere contrario su tutte le proposte emendative riferite all'articolo 2.

Manuela DAL LAGO, relatore per la X Commissione, pur ritenendo condivisibili e ragionevoli talune delle proposte emendative presentate all'articolo 2, dichiara di conformarsi al parere espresso dal relatore per la VI Commissione.

Il sottosegretario Claudio DE VINCENTI esprime parere conforme a quello dei relatori.

Alberto TORAZZI (LNP), intervenendo sul complesso delle proposte emendative riferite all'articolo 2, sostiene che il tribunale delle imprese recherebbe eccessivi oneri alle finanze pubbliche e non risolverebbe affatto le evidenti criticità che affliggono il sistema del contenzioso nel settore delle imprese. Manifesta pertanto un giudizio completamente negativo sull'efficacia dell'articolo 2.

Gabriele CIMADORO (IdV) esprime anch'egli rilievi critici sul tribunale delle imprese. Ravvisa l'esigenza che sia più utilmente affrontato il tema della riforma delle procedure fallimentari, che si svolgono in tempi eccessivamente dilatati e determinano per le imprese una riscossione del tutto irrisoria dei crediti vantati.

Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Fugatti 2.20, Montagnoli 2.18, e Fava 2.16.

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Francesco BARBATO (IdV) illustra le finalità dell'emendamento Palomba 2.2, di cui è cofirmatario.

Le Commissioni respingono l'emendamento Palomba 2.2.

Francesco BARBATO (IdV) illustra le finalità dell'emendamento Palomba 2.3, di cui è cofirmatario. Reputa opportuna una più ampia diffusione dei tribunali delle imprese richiamati dall'articolo 2, in quanto presidi di legalità e di giustizia del sistema imprenditoriale.

Le Commissioni respingono l'emendamento Palomba 2.3.

Gianfranco CONTE, presidente, avverte che gli emendamenti Fugatti 2.25, Nicco 2.1, Fugatti 2.26 e 2.23, Palomba 2.4, 2.6, 2.5, 2.7, 2.8, 2.9, 2.14, 2.10, 2.11 e 2.12 sono stati ritirati.
Passa quindi all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 3.

Cosimo VENTUCCI (PdL), relatore per la VI Commissione, esprime parere contrario su tutte le proposte emendative riferite all'articolo 3.

Il sottosegretario Claudio DE VINCENTI esprime parere conforme a quello del relatore.

Maurizio FUGATTI (LNP) illustra le finalità dell'emendamento 3.11 a sua firma, volto a migliorare i contenuti dell'articolo 3, che reputa una norma di carattere meramente propagandistico per i giovani. Paventa il rischio che la società a responsabilità limitata semplificata non possa essere utilizzata con efficacia, in quanto gli istituti bancari richiederanno garanzie non lievi per consentire l'accesso ai finanziamenti. In relazione al profilo degli oneri notarili, precisa che l'emendamento in esame chiarisce la portata della norma nel prevedere che i costi notarili non debbano superare l'importo di un euro.

Francesco BARBATO (IdV) sottolinea che il gruppo dell'Italia dei Valori è molto sensibile al tema dei giovani che intendono esercitare iniziative imprenditoriali e aprire nuove aziende e società. Al riguardo, reputa opportuno che si presti maggiore attenzione al lavoro privato, soprattutto nell'attuale fase caratterizzata da elevati tassi di disoccupazione giovanile. Sottoscrive quindi l'emendamento Fugatti 3.11.

Giovanni FAVA (LNP) giudica l'articolo 3 del tutto inutile e controproducente. Rileva che l'Unione europea e la Banca Centrale Europea hanno richiamato l'attenzione sul tema della patrimonialità delle imprese. Osserva che il sistema imprenditoriale italiano è afflitto da una evidente sottocapitalizzazione delle società e l'articolo 3 reca norme che, di fatto, accentuano tale distorsione, pregiudicando altresì l'accesso al finanziamento degli istituti di credito. Per tali motivi, giudica l'articolo 3 una norma del tutto inefficace e irragionevole.

Gabriele CIMADORO (IdV), nel condividere le osservazioni formulate dall'onorevole Fava relativamente ai contenuti dell'articolo 3, rileva che l'ordinamento contempla forme societarie già oggi in grado di attrarre l'iniziativa privata dei giovani.

Le Commissioni respingono l'emendamento Fugatti 3.11.

Gianfranco CONTE, presidente, constata l'assenza dell'onorevole Polidori: si intende che abbia rinunciato al suo emendamento 3.1.

Alberto TORAZZI (LNP) illustra le finalità dell'emendamento Fugatti 3.12, di cui è cofirmatario.

Silvana Andreina COMAROLI (LNP) esprime apprezzamento per i contenuti dell'emendamento Fugatti 3.12.

Le Commissioni respingono l'emendamento Fugatti 3.12.

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Maurizio FUGATTI (LNP) ritira gli emendamenti 3.10, 3.9 e 3.13, di cui è primo firmatario.

Gianfranco CONTE, presidente, passa all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 4.

Cosimo VENTUCCI (PdL), relatore per la VI Commissione, esprime parere contrario su tutte le proposte emendative presentate all'articolo 4.

Il sottosegretario Claudio DE VINCENTI esprime parere conforme a quello del relatore.

Maurizio FUGATTI (LNP) illustra le finalità del suo emendamento 4.2, volto a sopprimere l'articolo 4 del decreto-legge, recante norme a tutela e promozione della concorrenza nelle amministrazioni pubbliche.

Le Commissioni respingono l'emendamento Fugatti 4.2.

Gianfranco CONTE, presidente, passa all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 5.

Cosimo VENTUCCI (PdL), relatore per la VI Commissione, esprime parere contrario su tutte le proposte emendative presentate all'articolo 5.

Il sottosegretario Claudio DE VINCENTI esprime parere conforme a quello del relatore.

Maurizio FUGATTI (LNP) ritira gli emendamenti 5.8, 5.7 e 5.6, di cui è primo firmatario.

Francesco BARBATO (IdV) illustra le finalità dell'emendamento 5.2, di cui è cofirmatario.

Le Commissioni respingono l'emendamento Palomba 5.2.

Maurizio FUGATTI (LNP) ritira l'emendamento 5.9, di cui è primo firmatario.

Gianfranco CONTE, presidente, passa all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 5-bis.

Cosimo VENTUCCI (PdL), relatore per la VI Commissione, esprime parere contrario su tutte le proposte emendative presentate all'articolo 5-bis.

Il sottosegretario Claudio DE VINCENTI esprime parere conforme a quello del relatore.

Maurizio FUGATTI (LNP) ritira il suo emendamento 5-bis.4.
Illustra altresì le finalità l'emendamento 5-bis.5, a sua prima firma, volto a sopprimere il comma 3 dell'articolo 5-bis, che prevede un incremento della pianta organica dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato in base alle nuove competenze ad essa attribuite.

Alberto TORAZZI (LNP) auspica l'approvazione dell'emendamento Fugatti 5-bis.5.

Alessandro MONTAGNOLI (LNP) si associa alle considerazioni degli onorevoli Fugatti e Torazzi.

Le Commissioni respingono l'emendamento Fugatti 5-bis.5.

Maurizio FUGATTI (LNP) ritira l'emendamento 5-bis.6, di cui è primo firmatario.

Gianfranco CONTE, presidente, passa all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 6.

Cosimo VENTUCCI (PdL), relatore per la VI Commissione, esprime parere contrario su tutte le proposte emendative presentate all'articolo 6.

Il sottosegretario Claudio DE VINCENTI concorda.

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Le Commissioni respingono l'emendamento Beltrandi 6.1.

Gianfranco CONTE, presidente, passa all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 7.

Cosimo VENTUCCI (PdL), relatore per la VI Commissione, esprime parere contrario su tutte le proposte emendative presentate all'articolo 7.

Il sottosegretario Claudio DE VINCENTI concorda.

Le Commissioni respingono l'articolo aggiuntivo Beltrandi 7.01.

Gianfranco CONTE, presidente, passa all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 8.

Cosimo VENTUCCI (PdL), relatore per la VI Commissione, esprime parere contrario su tutte le proposte emendative presentate all'articolo 8.

Il sottosegretario Claudio DE VINCENTI concorda.

Gabriele CIMADORO (IdV) illustra le finalità dell'emendamento 8.1, di cui è primo firmatario, evidenziando la necessità di prevedere che siano sentite anche le associazioni dei consumatori nella definizione dei diritti, anche di natura risarcitoria, che gli utenti possono esigere nei confronti dei gestori del servizio e dell'infrastruttura.

Francesco BARBATO (IdV) si associa alle considerazioni dell'onorevole Cimadoro, rilevando che l'Italia dei valori sta assumendo il ruolo di partito a tutela dei consumatori italiani, considerato che il senatore Elio Lannutti è presidente dell'Adusbef.

Le Commissioni respingono l'emendamento Cimadoro 8.1.

Gabriele CIMADORO (IdV) illustra le finalità dell'emendamento 8.2, di cui è primo firmatario.

Le Commissioni respingono l'emendamento Cimadoro 8.2.

Gianfranco CONTE, presidente, passa all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 9.

Cosimo VENTUCCI (PdL), relatore per la VI Commissione, esprime parere contrario su tutte le proposte emendative presentate all'articolo 9.

Il sottosegretario Claudio DE VINCENTI esprime parere conforme a quello del relatore.

Gianfranco CONTE, presidente, nell'imminenza di votazioni in Assemblea, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 19.25.

ERRATA CORRIGE

Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 620 del 13 marzo 2012, a pagina 28, prima colonna, ventisettesima riga, dopo le parole: «proposte emendative», aggiungere le seguenti: «(pubblicate in un fascicolo a parte)».