CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 7 marzo 2012
617.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (I e X)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

Mercoledì 7 marzo 2012. - Presidenza del presidente della I Commissione Donato BRUNO, indi del presidente della X Commissione Manuela DAL LAGO. - Intervengono il ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca Francesco Profumo, il ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione Filippo Patroni Griffi, il ministro per la coesione territoriale Fabrizio Barca, il viceministro per l'economia e le finanze Vittorio Grilli, il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Gianfranco Polillo e il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Giampaolo D'Andrea.

La seduta comincia alle 11.15.

DL 5/2012: Disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo.
C. 4940 Governo.

(Seguito dell'esame e conclusione).

Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 6 marzo 2012.

Donato BRUNO, presidente, comunica che è stata avanzata la richiesta che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
Comunica che, alla luce di quanto convenuto dalle Commissioni nella seduta notturna di ieri, le presidenze hanno scritto al Presidente della Camera per rappresentargli l'esigenza di approfondire il parere espresso dalla Commissione Bilancio ed hanno conseguentemente chiesto il differimento alle ore 16 di oggi dell'inizio della discussione in Assemblea del provvedimento in titolo. Avverte altresì che la Conferenza dei presidenti di gruppo è stata conseguentemente convocata per le ore 11.30 di oggi.

Mario TASSONE (UdCpTP) esprime disappunto per le condizioni materiali in cui

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le Commissioni sono costrette a lavorare questa mattina in un'aula troppo piccola per accogliere i componenti di due Commissioni.

Donato BRUNO, presidente, ricorda che l'esigenza di protrarre i lavori nella giornata odierna è sorta solo nella tarda serata di ieri, il che ha impedito alla presidenza di richiedere per tempo alla Presidenza della Camera la disponibilità della Sala del Mappamondo.

Paolo ROMANI (PdL), constatata l'assenza del relatore per la X Commissione, on. Saglia, chiede che non si comincino i lavori finché non sono presenti entrambi i relatori.

Donato BRUNO, presidente, fa presente che, in caso di assenza, i relatori sono normalmente sostituiti dai presidenti.
Ricorda quindi che nella seduta di ieri la Commissione Bilancio ha formulato sul testo elaborato dalle Commissioni un parere con numerose condizioni, alcune delle quali espresse ai sensi dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione. Il principale problema evidenziato dalla Commissione Bilancio è tuttavia quello relativo all'articolo 50 del testo, come modificato dalle Commissioni: si tratta di un problema così rilevante, che la Commissione Bilancio ha segnalato «l'impossibilità di riformulare l'articolo al fine di superare le criticità dei relativi profili finanziari, che nella versione originaria non presentava profili problematici sotto il profilo finanziario» e ha deciso di non esprimere il parere sull'articolo 50, invitando le Commissioni di merito a modificarlo, con il concorso del Governo, al fine di superare le criticità evidenziate, riservandosi di esprimersi al riguardo nel parere da rendere all'Assemblea.
Conseguentemente, le Commissioni I e X, nella seduta svoltasi ieri sera, dopo che la Commissione Bilancio si era pronunciata, hanno convenuto di aggiornare i propri lavori alle ore 11 di oggi, in attesa che il Governo individuasse una soluzione a questo problema, fermo restando che le modifiche che saranno a tal fine apportate al testo dovranno essere sottoposte anch'esse al parere della Commissione Bilancio.

Paolo ROMANI (PdL) osserva che, se - come sembra - sono attualmente in corso mediazioni informali per l'individuazione di una soluzione al problema evidenziato dalla Commissione Bilancio in relazione all'articolo 50, i lavori delle Commissioni dovrebbero essere sospesi in attesa che la soluzione sia resa nota e possa essere discussa, fermo restando che la sede propria per questo tipo di mediazioni dovrebbero essere le Commissioni.

Giovanni FAVA (LNP), considerato che una proposta del Governo sul problema della copertura finanziaria dell'articolo 50 costituisce la precondizione per iniziare i lavori di oggi e che allo stato tale proposta non esiste, ritiene che si debba sospendere la seduta in attesa di sviluppi su questo punto.

Mario TASSONE (UdCpTP) si dichiara contrario all'aggiornamento dei lavori delle Commissioni, ricordando che i problemi aperti sono diversi. Ritiene che il Governo, nel momento in cui ha scelto di introdurre nel decreto-legge la materia della scuola, debba poi anche accettare le modifiche che su questa materia il Parlamento sceglie di apportare al testo.

Erminio Angelo QUARTIANI (PD) sottolinea che in questa sede le Commissioni devono solo prendere atto delle condizioni poste dalla Commissione Bilancio, alcune delle quali devono essere obbligatoriamente recepite ex dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione, mentre altre possono essere approfondite in base alle osservazioni recate dal medesimo parere. Si tratta, in particolare, dei rilievi circostanziati contenuti nella premessa del parere, in base alle quali non è possibile riformulare l'articolo 50 per superare le criticità dei relativi profili finanziari, peraltro non presenti nella versione originaria del testo. Rileva, quindi, che la decisione

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assunta dalla presidenza delle Commissioni è in continuità con il percorso delineato nella seduta notturna di ieri.

Alberto TORAZZI (LNP), intervenendo come esponente dell'unica forza di opposizione al Governo tecnico, lamenta che il ministro Patroni Griffi si rapporta unicamente con il relatore del Partito democratico, Giovanelli, per trovare una soluzione alle rilevanti questioni poste dalla Commissione Bilancio, escludendo di fatto il relatore del Popolo della libertà, Saglia. Chiede pertanto se all'interno della maggioranza che sostiene il Governo si sia creata una frattura per cui il Governo tecnico è diventato, in qualche modo, referente del PD.

Donato BRUNO, presidente, comunica alle Commissioni che dovrà tra breve sospendere la seduta in quanto è stato invitato, insieme alla presidente Dal Lago, dal Presidente della Camera a partecipare ai lavori della Conferenza dei presidenti di gruppo. Prima di dare la parola al ministro Barca, ricorda quanto dichiarato ieri sera dal sottosegretario Gianfranco Polillo in relazione ai commi 5 e 6 dell'articolo 31-bis. Il sottosegretario - come risulta dal Bollettino delle Giunte e Commissioni permanenti del 6 marzo 2011 - ha sottolineato che è stata erroneamente posta dalla Commissione Bilancio una condizione ai sensi dell'articolo 81, quarto comma della Costituzione, sui commi 5 e 6 dell'articolo 31-bis, preannunciando una valutazione favorevole da parte del Governo, qualora le Commissioni chiedessero il riesame di tale condizione.
Ricorda quindi di aver scritto, al termine della seduta di ieri, al Presidente della V Commissione per chiedere di procedere al riesame del parere reso in relazione ai commi 5 e 6 dell'articolo 31-bis.

Il ministro Fabrizio BARCA conferma la disponibilità ad una valutazione favorevole di riesame e chiarisce che, in merito ai finanziamenti per la Scuola sperimentale di dottorato internazionale Gran Sasso (GSSI), parte delle risorse provengono dallo Stato e parte da un accordo con la regione Abruzzo su risorse già stanziate. Auspica pertanto il riesame dei commi 5 e 6 dell'articolo 31-bis da parte delle Commissioni.

Giovanni FAVA (LNP), richiamando il suo intervento svolto nella seduta di ieri sera, fa presente che per la copertura in discussione si prevede l'utilizzo di fondi FAS. In proposito, ribadisce che la critica più volte rivolta al ministro Tremonti di utilizzare i fondi FAS come un bancomat, deve essere ora indirizzata al Governo tecnico.

Ludovico VICO (PD) sottolinea che i fondi in questione sono relativi ai piani attuativi regionali (PAR) e sono risorse già assegnate alle regioni. Per le regioni del Centro Nord per cui queste risorse sono state liquidate nel 2009, mentre nelle regioni del Mezzogiorno non sono state utilizzate completamente. Ritiene pertanto che la copertura prevista per la scuola del Gran Sasso non presenti problematicità relativamente all'utilizzo dei fondi FAS.

Donato BRUNO, presidente, sospende la seduta.

La seduta, sospesa alle 11.40, riprende alle 12.25.

Donato BRUNO, presidente, riferendo degli esiti della riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo testé svoltasi, informa le Commissioni che l'inizio della discussione del provvedimento in Assemblea è stato fissato alle ore 16 di oggi. Avverte inoltre che, se - come è prevedibile - il Governo porrà nel pomeriggio di oggi la questione di fiducia, questa sarà votata nella giornata di domani. La discussione si concluderebbe quindi martedì 13 marzo prossimo, con l'illustrazione e la votazione degli ordini del giorno e la votazione finale del provvedimento. Conseguentemente la Conferenza dei presidenti dei gruppi ha espresso l'auspicio che le Commissioni concludano i propri lavori

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in tempo utile per permettere il rispetto del predetto programma di lavoro.
Avverte quindi che l'articolo aggiuntivo Santelli 14.011, cui aveva fatto riferimento nella seduta di ieri, è stato ritirato dalla presentatrice.
Avverte altresì che i relatori hanno presentato nuovi emendamenti per recepire tutte le condizioni espresse dalla Commissione Bilancio, ad eccezione di quella con cui si chiede di sopprimere l'articolo 50-bis, introdotto con l'approvazione dell'articolo aggiuntivo Pelino 50.01. I relatori hanno infatti invitato la presidenza a chiedere alla Commissione Bilancio il riesame del parere per quanto attiene a questa Commissione.
Avverte, ancora, che il Governo non ha ancora individuato una soluzione del problema relativo all'articolo 50, al quale - come già detto in precedenza - la Commissione Bilancio fa riferimento non nelle condizioni, ma nelle premesse del parere.

Renato BRUNETTA (PdL), preso atto che la Commissione Bilancio chiede di prevedere che le disposizioni di cui all'articolo 1 non debbano applicarsi nei procedimenti tributari - oltre che in quelli in materia di giochi pubblici - laddove le Commissioni riunite, contro il parere del Governo, si erano espressamente pronunciate per includere i procedimenti tributari dall'ambito di applicazione della norma, invita la presidenza a valutare la possibilità di chiedere alla Commissione Bilancio il riesame del parere anche per quanto riguarda questa condizione. Analogamente ritiene che dovrebbe essere chiesto il riesame della condizione con la quale la Commissione Bilancio prevede che le disposizioni dell'articolo 3 non si applichino agli atti normativi in materia tributaria, creditizia e di giochi pubblici.

Antonio BORGHESI (IdV) ritiene inopportuno, se si vuole rispettare il termine delle ore 16 per l'inizio della discussione del provvedimento in Assemblea, innestare un contraddittorio con la Commissione Bilancio, il cui parere è frutto di un lungo e serrato dibattito.

Alberto TORAZZI (LNP) ritiene che la richiesta avanzata dal deputato Brunetta sia condivisibile, anche perché la fretta non è buona consigliera.

Mario TASSONE (UdCpTP) ritiene che le questioni debbano essere risolte il più possibile nell'ambito delle Commissioni riunite, evitando quindi il contraddittorio con la Commissione Bilancio.

Raffaele VOLPI (LNP) ritiene che, se il Governo non è ancora pronto a fornire le risposte che nella seduta di ieri si era impegnato a rendere, la cosa migliore sia quella di procedere nel senso suggerito dal deputato Brunetta.

Sesa AMICI (PD) concorda sull'opportunità di attendere il riesame della Commissione Bilancio.

Giovanni FAVA (LNP) concorda che è inutile proseguire i lavori delle Commissioni prima di aver acquisito l'esito del riesame da parte della Commissione Bilancio.

Donato BRUNO, presidente, ritiene che la presidenza debba adoperarsi in ogni modo per tentare di assicurare che i lavori dell'Assemblea inizino alle ore 16. Per questa ragione ritiene che, in attesa che il Governo fornisca indicazioni sull'articolo 50, si possa procedere all'esame degli emendamenti dei relatori che recepiscono quelle condizioni della Commissione Bilancio sulle quali non vi sono obiezioni. Avverte quindi che gli emendamenti 1.7 e 3.11 dei relatori si intendono accantonati in attesa che la Commissione Bilancio si pronunci sulla richiesta di riesame relativa alle due condizioni ricordate dal deputato Brunetta.

Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano gli emendamenti 4.9, 7.4, 12-bis.100, 25.17 e 31.2 dei relatori.

Il ministro Filippo PATRONI GRIFFI rileva che, come già segnalato nella seduta di ieri dal sottosegretario Polillo, vi

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è stata un'erronea riduzione del finanziamento relativo alla scuola di cui all'articolo 31-bis.
Conferma peraltro che, a quanto gli risulta, c'è la copertura finanziaria necessaria, che fa riferimento in parte ai fondi FAS regionali e in parte al Fondo sviluppo e ricostruzione. Per qualche errore, come detto dal sottosegretario Polillo, l'importo è stato modificato presso la V Commissione.
Ritiene quindi che le Commissioni riunite I e X potrebbero ripristinare l'importo già previsto e le modalità di copertura stabilite, chiedendo alla V Commissione di valutare nuovamente tale formulazione.

Donato BRUNO, presidente, ricorda di avere inviato al termine della seduta di ieri una lettera al presidente della V Commissione per chiedere il riesame del parere espresso con riguardo ai commi 5 e 6 dell'articolo 31-bis.

Alberto TORAZZI (LNP) esprime forti perplessità sul comma 6 dell'emendamento 31-bis.100 dei relatori, che reca una copertura finanziaria a suo avviso inidonea in quanto relativa soltanto ad un periodo limitato, e non a tutto l'arco temporale di vigenza della norma. Chiede pertanto un chiarimento su questo punto.

Donato BRUNO, presidente, chiarisce che l'emendamento è stato predisposto dai relatori alla luce di quanto dichiarato nella seduta notturna di ieri dal sottosegretario Polillo, il quale ha affermato che l'introduzione, nel parere espresso dalla Commissione Bilancio, di una condizione ai sensi dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione in relazione all'articolo 31-bis è dovuta ad un mero errore.

Giovanni FAVA (LNP) fa presente che, sulla base delle dichiarazioni del sottosegretario Polillo, le Commissioni dovrebbero limitarsi a chiedere il riesame del parere per la parte avente ad oggetto l'articolo 31-bis come approvato dalle Commissioni nelle precedenti sedute, senza modificarlo. Non si vede quindi su quale base i relatori presentino oggi un emendamento per modificare il predetto articolo.

Pierguido VANALLI (LNP) sottolinea che l'emendamento 31-bis.100 propone una riformulazione del testo delle Commissioni diversa da quella richiesta dal parere della Commissione Bilancio. Non si comprende quindi per quale ragione i relatori propongano una riformulazione dell'articolo 31-bis prima che i termini di questa riformulazione siano stati indicati dalla Commissione Bilancio in sede di riesame.

Donato BRUNO, presidente, ritiene che i relatori abbiano presentato l'emendamento 31-bis.100 per tentare di risolvere i problemi relativi al predetto articolo. Considerato peraltro che la condizione della Commissione bilancio è stata oggetto di richiesta di riesame già ieri sera, è preferibile attendere di vedere se una nuova riformulazione dell'articolo verrà indicata dalla Commissione Bilancio in sede di riesame. Avverte quindi che l'emendamento 31-bis.100 dei relatori si intende accantonato.

Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano gli emendamenti 32.101, 35.31, 47.31, 47.32 dei relatori.

Paolo ROMANI (PdL) ritiene che le Commissioni debbano chiedere il riesame anche delle condizioni con le quali la Commissione Bilancio ha chiesto, ai fini del rispetto dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione, la soppressione del comma 2 dell'articolo 47-bis, nonché la soppressione dell'articolo 47-sexies.
Chiede pertanto alla presidenza di non porre in votazione gli emendamenti 47-bis.100 e 47-sexies.100 dei relatori.

Donato BRUNO, presidente, accogliendo la richiesta del deputato Romani, avverte che i predetti emendamenti sono accantonati e che le condizioni poste dalla Commissione Bilancio alle quali essi fanno riferimento saranno anch'esse oggetto

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della richiesta di riesame che la presidenza si accinge ad inoltrare alla Commissione Bilancio stessa.

Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano gli emendamenti 47-quater.100, 49.35, 56.18 e 57.24 dei relatori.

Giovanni FAVA (LNP), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede quando le Commissioni potranno esaminare le questioni che attengono all'articolo 50.
Si tratta di un problema serio, non essendo oltretutto chiaro quale sia il testo che le Commissioni intendono trasmettere alla V Commissione per il relativo esame. Non potrà, infatti, certamente essere quello già votato in precedenza; ricorda infatti che la V Commissione, nel proprio parere, ha chiesto ai relatori, al Governo ed alle Commissioni di concordare un nuovo testo da trasmettere nuovamente alla V Commissione per le valutazioni di competenza.

Donato BRUNO, presidente, fa presente che la nuova formulazione dell'emendamento 50.10 è in corso di definizione da parte dei relatori e del Governo, che hanno preannunciato che a breve sarà disponibile.

Giovanni FAVA (LNP) segnala la necessità che le Commissioni si riuniscano non appena possibile per esaminare la nuova formulazione dell'articolo 50.

Donato BRUNO, presidente, assicura che le Commissioni esamineranno non appena possibile la nuova formulazione dell'emendamento 50.10 e sarà previsto un termine per la presentazione di subemendamenti.

Pierguido VANALLI (LNP) chiede se con riguardo all'articolo 50-bis l'intenzione sia quella di trasmettere alla Commissione Bilancio il medesimo testo già approvato dalle Commissioni.

Donato BRUNO, presidente, conferma che le Commissioni chiederanno alla V Commissione il riesame dell'articolo 50-bis, nel testo già approvato.

Manuela DAL LAGO, presidente, fa presente che alle ore 13.45 è prevista la seduta delle Commissioni riunite VI e X per avviare l'esame del decreto-legge in materia di liberalizzazioni.

Anna Teresa FORMISANO (UdCpTP) segnala che vi sono sempre problemi dovuti alla sovrapposizione delle sedute delle Commissioni, essendo riunita sempre oggi anche la Commissione bicamerale per il contrasto alla contraffazione.

Giovanni FAVA (LNP) fa presente che la Commissione bicamerale per il contrasto alla contraffazione, di cui è presidente, è stata convocata per la giornata odierna la scorsa settimana, quando le previsioni sull'andamento dei lavori delle Commissioni riunite erano ben diverse. Sulla tempistica non si può certo dire che i ritardi siano dovuti alle opposizioni visto che si sta aspettando che la maggioranza trovi una soluzione. Chiede quindi al presidente di chiedere un nuovo rinvio dell'avvio della discussione in Assemblea.

Donato BRUNO, presidente, ritiene che le Commissioni debbano prima cercare in ogni modo di concludere i lavori in tempo utile per l'avvio della discussione in Assemblea nei tempi fissati. Sospende quindi brevemente la seduta in attesa della presentazione del nuovo articolo 50.

La seduta, sospesa alle 13.15, riprende alle 13.30.

Donato BRUNO, presidente, avverte che i relatori hanno presentato l'emendamento 50.100 (vedi allegato 1), il cui termine per la presentazione di subemendamenti è fissato alle ore 13.45 di oggi.

Giovanni FAVA (LNP) chiede al Governo un chiarimento sul comma 2-ter dell'emendamento 50.100 dei relatori, ai sensi del quale l'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato si limita a

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verificare la possibilità di emanare misure in materia di giochi pubblici utili al fine di assicurare maggiori entrate. A suo avviso, formulata in questi termini, la disposizione risulta eccessivamente discrezionale: non è chiaro su quali criteri dovrà basarsi la predetta amministrazione per decidere se emanare o meno le misure in questione.

Il viceministro Vittorio GRILLI chiarisce che la formulazione del comma tiene conto del fatto che l'attività dei giochi è oggetto di concessioni e di rapporti di carattere negoziale con i concessionari e che il Ministero dell'economia e delle finanze deve quindi verificare quali margini esistano per reperire maggiori entrate per questa via.

Giovanni FAVA (LNP) rileva che la copertura finanziaria dell'articolo è quindi incerta, in quanto il Governo non è in grado di quantificare fin d'ora le risorse che potrà reperire dall'adozione di misure in materia di giochi pubblici.

Il viceministro Vittorio GRILLI chiarisce che le risorse da reperire dai giochi pubblici non abbisognano di essere quantificate in quanto il comma 2-ter si limita a prevedere che le eventuali maggiori entrate che dovessero derivare dall'adozione di misure in materia di giochi saranno destinate alle finalità di cui all'articolo 50.

Gianclaudio BRESSA (PD) fa presente che il comma 2-ter non reca la copertura finanziaria dell'articolo, dal momento che i commi precedenti recano autonome misure di copertura finanziaria. Il comma 2-ter si limita ad introdurre anche per la scuola una misura analoga a quella già prevista dall'articolo 3, comma 83, della legge n. 662 del 1996 per i beni culturali: in sostanza il comma 2-ter chiede al Governo di rinegoziare gli accordi con i concessionari dei giochi pubblici per verificare la possibilità di ricavare per quella via nuove risorse, le quali sarebbero destinate alle finalità di cui all'articolo 50 in aggiunta rispetto alle risorse già stanziate nei commi precedenti del medesimo articolo.

Raffaele VOLPI (LNP) ringrazia il deputato Bressa per aver fornito i chiarimenti che erano stati chiesti al Governo, mettendo in questo modo in chiaro quali siano i referenti politici principali del Governo stesso. Sottolinea quindi nuovamente l'esigenza che i relatori non si facciano tramite di proposte emendative provenienti dal Governo, esponendo il Parlamento ai richiami del Capo dello Stato come quelli relativi all'introduzione nei testi dei decreti-legge di materie estranee al contenuto iniziale come è più volte avvenuto nel corso della discussione.

Mario TASSONE (UdCpTP) chiede se per finanziare le nuove disposizioni in materia di autonomia scolastica sia prevista l'introduzione di nuovi giochi. Sottolinea che il reperimento di risorse da giochi e lotterie implica delicate considerazioni di carattere etico, ricordando che in altre sedi parlamentari si sta affrontando il tema della dipendenza da giochi.

Pierguido VANALLI (LNP) chiede di chiarire a quale provvedimento si riferisca l'espressione «predetto decreto» contenuta al capoverso 7 dell'articolo 2-bis.

Renato BRUNETTA (PdL) giudica risibile il contenuto dell'articolo 2-ter e ritiene che il testo dell'emendamento 50.100 dei relatori dovrebbe essere inviato al Comitato per la legislazione perché lo traduca in linguaggio giuridico. Dichiara altresì di non comprendere come il comma 3-ter contribuisca alla semplificazione.

Alberto TORAZZI (LNP) osserva che la locuzione introdotta alla lettera b) »alunni con bisogni educativi speciali» rappresenti in realtà uno stratagemma per assumere insegnanti di sostegno soprattutto nelle regioni meridionali. Con riferimento alla copertura prevista dal comma 3-ter, lamenta che in Italia vi sono centinaia di

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famiglie che hanno al proprio interno soggetti che soffrono di dipendenza dal gioco. Lo Stato, pertanto, dovrebbe intervenire con provvedimenti finalizzati a risolvere questa piaga sociale piuttosto che cercare maggiori entrate attraverso i giochi pubblici.

Pierluigi MANTINI (UdCpTP) esprime apprezzamento per il lavoro svolto dalle Commissioni. Sottolinea altresì che l'emendamento 50.100 dei relatori presenta correzioni sostanziali rispetto all'emendamento 50.10 approvato nella seduta di ieri.

Giovanni FAVA (LNP) facendo seguito a quanto evidenziato dal collega Brunetta, ritiene che il testo dovrebbe essere comunque trasmesso al Comitato per la legislazione. Ricorda quindi che alle 13.45 le Commissioni riunite VI e X sono convocate.
Rileva quindi che, se come emerge dagli organi di stampa si è giunti ad una crisi di questa maggioranza «posticcia», è opportuno dirlo con chiarezza e sospendere i lavori. Ritiene che mediazioni al ribasso come questa fanno male al Parlamento. Occorre infatti approvare leggi applicabili e sensate.

Donato BRUNO, presidente, avverte che è stato presentato il subemendamento Bragantini 0.50.100.1 (vedi allegato 2).

Matteo BRAGANTINI (LNP) illustra il subemendamento Bragantini 0.50.100.1, volto a sopprimere il comma 2-ter che, come è emerso anche dall'intervento del collega Bressa, si può eliminare senza stravolgere la volontà del Parlamento. Ricorda, infatti, che presso la VI Commissione sono da tempo oggetto di esame alcune proposte di legge che vertono sulla materia dei giochi, per prevedere un intervento complessivo e razionale dell'intera problematica. Ritiene quindi che il comma in discussione non sia necessario, mentre è importante che il Governo preveda quanto prima un intervento normativo di carattere generale sulla materia, sia dal punto di vista delle entrate dello Stato sia per risolvere le questioni di carattere sociale legate ai giochi, nonché quelle relative alla localizzazione delle aree ed alle connessioni con la criminalità.

Gianclaudio BRESSA (PD) rileva che il suo gruppo presentando l'emendamento 50.10 ha posto un problema molto serio che attiene alla qualità dell'offerta formativa in Italia, considerato che l'articolo 50 del decreto-legge non forniva risposte adeguate.
Fa presente di essere consapevole che il lavoro svolto costituisce un punto di mediazione che è solo l'inizio di una battaglia che il suo gruppo continuerà a fare. Vi sono infatti le condizioni affinché possano arrivare nuove risorse in relazione a quanto previsto dall'emendamento.
Rileva che il ministro Profumo, chiamato ad adottare le linee guida, potrà soddisfare le esigenze poste dal suo gruppo e che oggi non sono state soddisfatte.
Esprime quindi il voto favorevole anche se critico ribadendo che si tratta solo di un punto di partenza e non di arrivo.

Massimiliano FEDRIGA (LNP) invita tutti i gruppi a tenere conto di quanto previsto dal subemendamento Bragantini 0.50.100.1. Visto che vi è la possibilità di intervenire con il decreto-legge in materia fiscale sui giochi è opportuno prendere il tempo necessario evitando «colpi di mano».
Rileva, infatti, che vi sono molte altre questioni importanti all'esame del Parlamento che attendono da tempo risposte. Quello della scuola è sicuramente un tema rilevante che non può tuttavia essere affrontato singolarmente. Se non è necessario il comma 2-ter per la copertura finanziaria del nuovo articolo 50 invita quindi tutti i gruppi a votare a favore del subemendamento Bragantini 0.50.100.1, adottando poi un intervento di portata generale sulla materia dei giochi. Non vanno invece destinati fondi a un intervento sicuramente importante che tuttavia non può essere esclusivo.

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Stefano SAGLIA (Pdl), relatore per la X Commissione, esprime parere contrario sul subemendamento Bragantini 0.50.100.1. Raccomanda quindi l'approvazione dell'emendamento 50.100 dei relatori.

Il ministro Filippo PATRONI GRIFFI esprime parere conforme a quello del relatore.

Le Commissioni respingono il subemendamento Bragantini 0.50.100.1

Antonio BORGHESI (IdV) pur con tutti i limiti già evidenziati ritiene che il nuovo articolo 50 costituisca una prima risposta dopo tanto tempo ai problemi della scuola, a cui i fondi sono stati tagliati in modo inaccettabile in questi anni.

Anna Teresa FORMISANO (UdCpTP) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sottolineando che, poiché in questi anni sulla questione della scuola si è perso troppo tempo, occorre cominciare da questo emendamento per recuperare quanto possibile.

Elena CENTEMERO (PdL) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo, richiamando l'importante lavoro svolto dalle Commissioni. Con l'intervento in questione si è potuto prevedere un intervento di sostegno alla scuola, che è stato contemperato con l'obiettivo di grande importanza per il paese che è quello del contenimento della spesa pubblica e del rispetto delle indicazioni fissate, in particolare, dall'articolo 64 del decreto-legge n. 112 del 2008, che reca disposizioni in materia di organizzazione scolastica.

Giovanni FAVA (LNP) dichiara che il suo gruppo condivide la finalità dell'articolo 50, ma avrebbe preferito una copertura finanziaria che non inasprisse il prelievo fiscale sugli alcolici. Manifesta quindi forte perplessità che la Commissione Bilancio possa esprime parere favorevole sul testo dell'emendamento 50.100, che senza risolvere i problemi del precedente testo appare sotto ogni punto di vista peggiore.

Le Commissioni approvano l'emendamento 50.100 dei relatori.

Donato BRUNO, presidente, comunica che sarà inviata alla V Commissione la richiesta di parere di competenza. Avverte che il seguito dell'esame del provvedimento è rinviato ad oggi alle ore 15.10.

La seduta, sospesa alle 14.15, riprende alle 15.55.

Donato BRUNO, presidente, avverte che, a seguito della richiesta di riesame, la Commissione Bilancio ha espresso un nuovo parere, alla luce del quale, i relatori hanno presentato i nuovi emendamenti 50.200 e 50-bis.100, nonché una nuova formulazione dell'emendamento 31-bis.100 (vedi allegato 1).

Il ministro Filippo PATRONI GRIFFI esprime parere favorevole sulle proposte emendative dei relatori.

Il sottosegretario Gianfranco POLILLO ribadisce l'importanza della soppressione della voce 12-bis inserita nella tabella A recante l'elenco delle disposizioni abrogate.
Fa presente che l'abrogazione ivi prevista impedisce al Governo di intervenire qualora, nelle more della conversione del decreto in esame, dovesse verificarsi un evento calamitoso. La situazione che si determinerebbe è a tal punto grave che, ove le Commissioni decidessero di non rivedere la propria posizione su questo punto, il Governo sarebbe costretto a valutare la possibilità di porre la fiducia su un testo del decreto diverso da quello risultante dall'esame delle Commissioni ovvero, dal momento che risulterebbe un grave profilo di copertura finanziaria, di modificare il testo al Senato.
Fa appello pertanto alla responsabilità delle Commissioni perché queste non sopprimano il fondo di cui al comma 5-quinquies dell'articolo 5 della legge n. 225 del 1992.

Oriano GIOVANELLI (PD), relatore per la I Commissione, anche a nome del relatore

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per la X Commissione, onorevole Saglia, ribadisce al sottosegretario Polillo quanto già detto in precedenti occasioni, ossia che i relatori non intendono rivedere la propria posizione su questo punto.

Alberto TORAZZI (LNP) ritiene che l'ipotesi prospettata dal sottosegretario Polillo sia estremamente grave in quanto la prassi consolidata sotto questo Governo è che la questione di fiducia sia posta sul testo risultante dall'esame delle Commissioni.

Gianclaudio BRESSA (PD) prende atto che sull'articolo 50 il Governo compie un ulteriore passo indietro. Nel confermare che il suo gruppo, per senso di responsabilità, non modificherà la propria posizione rispetto al provvedimento, giudica tuttavia poco serio questo modo di comportarsi.

Ludovico VICO (PD) si dichiara perplesso per le dichiarazioni del sottosegretario Polillo, che ritiene prive di serenità. Ricorda che l'abrogazione del comma 5-quinquies dell'articolo 5 della legge n. 225 del 1992 non incide sul fondo per le spese impreviste. Ricorda che la Corte Costituzionale ha già annullato la disposizione ad esso connessa, ma non poteva incidere anche su questo comma.

Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano gli emendamenti 1.7, 3.11, 31-bis.100 (nuova formulazione), 47-bis.100, 47-sexies.100 dei relatori.

Gianclaudio BRESSA (PD) ritiene che quanto accaduto sia particolarmente grave: questa mattina le Commissioni hanno approvato l'emendamento 50.100 dei relatori che era frutto del lavoro svolto dai relatori con il Governo, nel corso di una riunione informale cui erano presenti anche il viceministro Grilli e il sottosegretario Polillo. Tale emendamento non è stato però poi avallato dal Governo nella Commissione Bilancio. Poiché non è immaginabile che la proposta di riformulazione concordata questa mattina non fosse stata già valutata sotto il profilo dell'impatto sulle finanze pubbliche, quanto è accaduto è ingiustificabile e gravemente lesivo del rapporto di fiducia tra il Parlamento e il Governo. Ribadisce che per senso di responsabilità il suo gruppo non assumerà posizioni estreme, ma ritiene tutto ciò un gravissimo sopruso da parte del Governo.

Pierguido VANALLI (LNP) fa presente che quanto affermato dal collega Bressa sembra piuttosto la dichiarazione di voto di un gruppo di opposizione. D'altronde è evidente che ci si trova di fronte ad una maggioranza variegata che si disunisce quando si toccano interessi concreti. Peraltro è normale che questo Governo non possa sempre fare tutto quello che dice il Partito democratico.
Preannuncia quindi il voto contrario del suo gruppo sul provvedimento in esame, pur prendendo atto che sono stati accolti molti emendamenti del suo gruppo che hanno consentito di migliorare il testo.

Pierluigi MANTINI (UdCpTP) dichiara di comprendere il collega Bressa in quanto l'articolo 50 come risulta dal nuovo parere della Commissione Bilancio è significativamente diverso da quello deliberato dalle Commissioni. Auspica d'altra parte che sui problemi della scuola si possa tornare costruttivamente in un'altra occasione, specificamente destinata alla discussione degli stessi, atteso che quello in esame non è il provvedimento indicato per questo tipo di interventi, essendo esso già stato aggravato, in sede di conversione, di modifiche di contenuto eterogeneo, con un esito finale che non è il migliore possibile.

Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano gli emendamenti 50.200 e 50-bis.100 dei relatori.

Gianclaudio BRESSA (PD) ricorda come il sottosegretario Polillo abbia più volte assunto un atteggiamento particolarmente disinvolto nei rapporti con il Parlamento. Chiede peraltro di chiarire se il

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Governo intenda presentare un nuovo maxi emendamento sul quale porre la questione di fiducia, preannunciando che in tal caso il suo gruppo non voterà a favore.

Antonio BORGHESI (IdV) rileva che, nonostante tutte le problematiche emerse negli ultimi giorni in relazione al provvedimento in esame, il suo gruppo voterà a favore dello stesso, ritenendo che vada nella direzione di una semplificazione della vita dei cittadini e delle imprese.

Giovanni FAVA (LNP) preannuncia il voto contrario del suo gruppo, rilevando come ci si trovi di fronte ad una maggioranza sempre meno definibile. Ritiene che l'intervento testé svolto dal collega Borghesi renda ancora più confuso il quadro politico. Sottolinea l'importanza di quanto testé affermato dal collega Bressa, dando atto al ministro Patroni Griffi di essere stato sempre presente alle sedute delle Commissioni dando risposta a tutte le questioni poste, dimostrando un atteggiamento di correttezza verso il Parlamento non sempre verificatosi in passato da parte del Governo.
Sottolinea quindi come all'esito dei lavori delle Commissioni, che hanno svolto una discussione vera ed un dibattito aperto, sia stato definito un testo espressione della volontà del Parlamento. Qualora il Governo non ne tenga conto anche il suo gruppo muterà atteggiamento adottando misure ostruzionistiche.

Maurizio TURCO (PD) rileva come egli non faccia parte di questa maggioranza ma sostiene il Governo in carica. Sottolinea come, dopo la recente approvazione delle modifiche costituzionali da parte della Camera che hanno portato alla definizione del principio del pareggio di bilancio, il provvedimento in esame non ne sia il migliore esempio.
Preannuncia quindi il suo voto favorevole sul testo elaborato dalla Commissione così come su un eventuale maxi emendamento che il Governo dovesse ritenere di presentare.

Paolo ROMANI (PdL) rileva come nella definizione del testo in esame sia stato seguito un metodo positivo, improntato ad un confronto quasi sempre aperto e trasparente tra il Governo e il Parlamento. Evidenzia tuttavia come il provvedimento in esame contenga numerose disposizioni in materia di semplificazione ma poche norme finalizzate allo sviluppo.
Rileva infatti che a causa dei vincoli connessi all'ammissibilità degli emendamenti ed alle valutazioni della Commissione bilancio non è stato possibile introdurre interventi importanti, quali le misure sulle società di rete o sui regimi tariffari speciali di cui all'articolo 20, comma 4, della legge n. 9 del 1991 e di cui al decreto del ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato del 19 dicembre 1995 (Alcoa).
Evidenzia come il valore aggiunto che il Parlamento potrebbe dare sui testi elaborati dal Governo viene in tal modo in parte vanificato: andrebbe quindi forse valutata l'opportunità di modificare tale modo di procedere almeno fin quando vi è una situazione di emergenza economica per il Paese. Diversamente infatti si rischia di non poter raggiungere gli obiettivi preposti. Ricorda infatti che sul decreto-legge sulle liberalizzazioni che la Camera si appresta ad esaminare vi sarà lo spazio per eventuali limitate modifiche e lo stesso avverrà al Senato con riguardo al provvedimento in esame.
Ricorda, infine, come su alcune misure di contenuto tipicamente industriale, come quelle riguardanti la filiera di alluminio in Sardegna, sia stato preso l'impegno da parte del sottosegretario De Vincenti per trovare soluzioni affinché sia salvata la filiera produttiva italiana.
Richiamate le considerazione testé svolte preannuncia il voto favorevole del suo gruppo.

Pierluigi MANTINI (UdCpTP) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sul provvedimento in esame, volto a realizzare politiche di semplificazione alle quali dovranno seguirne ulteriori.

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Segnala quindi il rischio che si confonda l'alleanza tra forze responsabili in Parlamento con una palude consociativa in cui predominano norme gravate da diversi interessi.
Invita quindi tutti a tenere conto maggiormente delle esigenze di sostenibilità finanziaria delle disposizioni e della necessità di procedere con maggiore ordine.

Renato BRUNETTA (PdL) rileva come, in nome dell'emergenza economica, si stanno approvando una serie di decreti-legge omnibus che uniti ai recenti richiami del Presidente della Repubblica in relazione all'iter parlamentare dei provvedimenti di urgenza, porta ad uno svilimento dell'azione del Parlamento.
Sottolinea come i recenti provvedimenti assunti siano in realtà configurabili come disegni di legge, configurati con un'ampia varietà di disposizioni, con i caratteri dei decreti-legge. Invita quindi la Commissione affari costituzionali a svolgere un'approfondita riflessione su tali profili chiedendosi, in particolare, dove si stia andando con questa sequenza di decreti-legge che, se potevano essere giustificati in un primo momento come avvenuto con il decreto-legge n. 201 del 2011, non trovano ora più ragione di essere. Il Paese ha infatti bisogno di provvedimenti di riordino di carattere strutturale, che non abbiano i vincoli propri dei decreti-legge ai sensi dell'articolo 77 della Costituzione.

Donato BRUNO, presidente, avverte che sono state predisposte alcune correzioni di forma ai sensi dell'articolo 90, comma 1, del regolamento (vedi allegato 3), che sottopone all'approvazione delle Commissioni.

Elena CENTEMERO (PdL) segnala la necessità di apportare la seguente correzione di forma all'emendamento 50.200 dei relatori che recepisce il parere della Commissione bilancio: al comma 2-bis dopo le parole «organici delle autonomie» inserire la seguente «e».

Le Commissioni approvano le correzioni di forma proposte.
Le Commissioni deliberano quindi di conferire il mandato ai relatori di riferire favorevolmente in Assemblea sul provvedimento in esame, come modificato nel corso dell'esame in sede referente. Chiedono inoltre di essere autorizzate a riferire oralmente.

Sull'ordine dei lavori.

Raffaele VOLPI (LNP) intende preliminarmente ringraziare le presidenze delle Commissioni e gli uffici per l'intenso lavoro svolto in relazione al provvedimento in esame. Rileva come anche da parte del ministro Patroni Griffi vi sia stata una grande disponibilità nell'ambito dei lavori delle Commissioni.
Deve peraltro esprimere un certo disagio rispetto alla situazione che si è verificata nella seduta odierna, quando il sottosegretario all'economia ed alle finanze, Gianfranco Polillo, ha espresso la propria posizione con modalità, quasi di ricatto, non consone ad un membro del Governo.
Rileva come l'Esecutivo in carica si caratterizzi per parlare poco in Parlamento e molto sugli organi di stampa, come è avvenuto di recente in merito alla legge per il contrasto alla corruzione. Ritiene che tale atteggiamento tuttavia debba finire.

Donato BRUNO, presidente, rileva come probabilmente da parte del Governo in carica non vi sia ancora una completa dimestichezza con la dimensione della politica. A suo avviso, tuttavia, il collante della politica a volte può essere di ausilio ed è importante in ogni caso che sia sempre rispettato il ruolo del Parlamento.
Rileva in ogni modo come la questione posta dal collega Volpi, così come quella evidenziata dal collega Brunetta, potranno essere oggetto di un'attenta riflessione da parte della I Commissione. Sarà inoltre sua cura portare a conoscenza del sottosegretario Polillo quanto emerso nella seduta odierna.

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Pierguido VANALLI (LNP) ricorda come tutti i ministri ed i sottosegretari sono stati chiamati uno per uno nelle sedute delle Commissioni I e X per fare quello che stanno effettivamente facendo, e molto bene, ovvero «rompere le scatole» a tutta l'Italia.

La seduta termina alle 16.45.

ERRATA CORRIGE

Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 614 del 29 febbraio 2012, a pagina 20, prima colonna, ventunesima riga, deve leggersi: «Gidoni 11.28» in luogo di: «Montagnoli 11.28», a pagina 28, prima colonna, decima riga, deve leggersi: «Mariani 20.013» in luogo di: «Amici 20.013», a pagina 37, seconda colonna, trentanovesima riga, deve leggersi: «Libè 43.03» in luogo di: «Delfino 43.03», a pagina 43, seconda colonna, ventitreesima riga, deve leggersi: «56.012 Galli» in luogo di: «56.012 Cicu», a pagina 44, seconda colonna, decima riga, deve leggersi: «Froner 57.20» in luogo di: «Giovanelli 57.20».

Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 616 del 6 marzo 2012, a pagina 10, prima colonna, ottava riga, dopo la parola «Commissioni.», deve aggiungersi il seguente periodo «Sull'articolo aggiuntivo 47.016 segnala peraltro che potrebbero esserci problemi di compatibilità comunitaria.» e, a pagina 16, seconda colonna, trentasettesima riga, dopo le parole: «carta acquisti», sono aggiunte le seguenti: «, ai sensi del decreto legislativo n. 251 del 2007 (direttiva qualifiche), secondo il quale «I titolari dello status di rifugiato e dello status di protezione sussidiaria hanno diritto al medesimo trattamento riconosciuto al cittadino italiano in materia di assistenza sociale e sanitaria»; alla medesima colonna, quarantunesima riga, dopo le parole: «protezione internazionale» sono aggiunte le seguenti: «proprio in virtù della norma citata dal deputato Vassallo».