CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 29 febbraio 2012
614.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Mercoledì 29 febbraio 2012.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 11.40 alle 11.55.

COMITATO RISTRETTO

Mercoledì 29 febbraio 2012.

Modifiche al testo unico di cui al decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, concernenti il sostegno alla maternità e l'introduzione del congedo di paternità obbligatorio.
Testo unificato C. 2618 Mosca, C. 3023 Saltamartini, C. 15 Brugger, C. 2413 Caparini, C. 2672 Calabria, C. 2829 Jannone, C. 2993 Reguzzoni, C. 3534 Donadi, C. 3815 Golfo, C. 4838 Savino.

Il comitato ristretto si è riunito dalle 11.55 alle 12.05.

INTERROGAZIONI

Mercoledì 29 febbraio 2012. - Presidenza del vicepresidente Luigi BOBBA indi del vicepresidente Giuliano CAZZOLA. - Interviene il viceministro del lavoro e delle politiche sociali, Michel Martone.

La seduta comincia alle 12.05.

5-05629 Braga: Decadenza dal diritto di integrazione salariale per ritardate comunicazioni all'INPS.

Il viceministro Michel MARTONE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Chiara BRAGA (PD), nel ringraziare il rappresentante del Governo per la risposta fornita, dichiara tuttavia di non potersi ritenere pienamente soddisfatta da essa, dal momento che non è stata prospettata alcuna soluzione al problema indicato nell'interrogazione. Invita il Governo, pertanto, a valutare l'ipotesi di una modifica della normativa vigente, al fine di evitare che i lavoratori siano penalizzati ed esclusi dai trattamenti di integrazione salariale per semplici inadempimenti formali, a cui non corrisponda il compimento di alcun illecito.

5-05797 Madia: Sull'adeguatezza dell'indennità per i collaboratori a progetto in disoccupazione.

Il viceministro Michel MARTONE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Maria Anna MADIA (PD), pur ringraziando il rappresentante del Governo per la risposta fornita, si dichiara non soddisfatta delle conclusioni in essa contenute, dal momento che queste rinviano ulteriori valutazioni sulla questione in oggetto ad un momento successivo, nell'ambito del processo di riforma della disciplina degli ammortizzatori sociali, attualmente all'esame del Governo. Considerata la crisi economica in atto, ritiene necessario, al contrario, intervenire con urgenza a modificare la normativa vigente, che a suo avviso è stata scritta male, prevedendo criteri di accesso ai benefici meno restrittivi e più chiari, al fine di consentire un immediato ricorso a fondi già stanziati - allo stato, di fatto, inutilizzati - a favore dei lavoratori precari. Fa presente che il suo gruppo ha presentato una proposta di legge volta proprio ad intervenire in tale ambito, nell'ottica di un allargamento della platea dei destinatari di tali misure, di cui auspica una sollecita calendarizzazione in Commissione.

5-05718 Bobba: Proroga di ammortizzatori sociali per un'azienda del settore tessile nel vercellese.

Il viceministro Michel MARTONE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Luigi BOBBA (PD) si dichiara completamente insoddisfatto della risposta del

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rappresentante del Governo, che giudica del tutto elusiva rispetto ai quesiti posti nell'interrogazione in oggetto, riguardanti la delicata questione occupazionale della ditta Gariglio Confezioni. Manifesta preoccupazione per la sorte dei lavoratori coinvolti, esprimendo forti perplessità sulle modalità di utilizzo della cassa integrazione, auspicando una sollecita convocazione delle parti sociali per la risoluzione di tale vertenza.

Giuliano CAZZOLA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

Sull'ordine dei lavori.

Maria Grazia GATTI (PD), cogliendo l'occasione della presenza del viceministro Martone, segnala che, da quanto si apprende dagli organi di informazione, il Governo, in attuazione della direttiva comunitaria in materia di lavoro interinale, avrebbe adottato definitivamente il relativo decreto legislativo - sul quale la XI Commissione ha svolto un lavoro serio e approfondito, approvando un parere da lei proposto in qualità di relatrice - discostandosi in taluni aspetti rilevanti dal parere parlamentare e inserendo, nel testo finale, una disposizione sul regime delle causali che non era contenuta in nessuna delle osservazioni espresse dalle omologhe Commissioni di Camera e Senato. Fa notare che un intervento del Governo sulla materia delle causali appare incongruo e non in linea con il parere parlamentare, atteso che sul punto il Parlamento si era limitato a rinviare all'autonomia delle parti sociali e, comunque, ad un loro assenso esplicito in materia, che non risulta sia stato acquisito.
Augurandosi che il Governo sia consapevole della gravità dell'atto eventualmente compiuto, chiede alla presidenza di adoperarsi per reperire quanto prima il testo in questione, riservandosi di approfondirne i contenuti non appena esso sarà a disposizione della Commissione e facendo presente che, qualora le richiamate notizie di stampa corrispondessero al vero, si sarebbe di fronte ad una grave violazione del principio di leale collaborazione che dovrebbe caratterizzare i rapporti tra Governo e Parlamento. Preannuncia, a tal fine, anche la presentazione di un proprio atto di sindacato ispettivo.

Il viceministro Michel MARTONE, nel precisare che sarà sua cura mettere a disposizione della Commissione il testo in questione, garantisce che riferirà prontamente la questione al Ministro, ai fini di un serio approfondimento della vicenda, che appare delicata e meritevole di attenzione, riguardando il corretto svolgimento dei rapporti tra Parlamento e Governo.

Sui lavori della Commissione.

Giuliano CAZZOLA, presidente, propone di procedere ad un'inversione dell'ordine del giorno, nel senso di passare immediatamente alla discussione della risoluzione n. 7-00723, per poi procedere con i restanti argomenti in calendario.

La Commissione conviene.

La seduta termina alle 12.25.

RISOLUZIONI

Mercoledì 29 febbraio 2012. - Presidenza del presidente Silvano MOFFA. - Interviene il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento, Giampaolo D'Andrea.

La seduta comincia alle 12.25.

7-00723 Antonino Foti: Sospensione dell'efficacia della recente normativa previdenziale relativa al personale degli organismi di informazione e sicurezza.
(Discussione e rinvio).

La Commissione inizia la discussione della risoluzione in titolo.

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Antonino FOTI (PdL) illustra la risoluzione in titolo, sottolineando l'opportunità di sospendere l'efficacia delle disposizioni di cui al DPCM n. 2 del 2010, anche alla luce delle recenti innovazioni introdotte dal Governo in materia previdenziale, che vanno nella direzione di un significativo innalzamento dell'età anagrafica richiesta per l'uscita dal lavoro. Ritiene che ciò sia necessario anche al fine di evitare un sostanziale svuotamento di personale specializzato nei servizi di informazione e sicurezza, oltre che essenziale ai fini di una significativa riduzione dell'incidenza della spesa pensionistica sui conti pubblici.

Giovanni PALADINI (IdV) si chiede se l'intento dei presentatori della risoluzione in discussione sia quello di mettere in dubbio la facoltà delle pubbliche amministrazioni - prevista dalla legge - di risolvere unilateralmente il rapporto con i pubblici dipendenti, in presenza di requisiti contributivi di 40 anni; tale circostanza, peraltro, sarebbe ancor più singolare rispetto al personale della sicurezza e delle Forze di polizia, per il quale la delega per la revisione del regime pensionistico è fissata al 30 giugno. Osserva che, se l'intenzione fosse quella di una messa in discussione di tali principi, si dovrebbe modificare la normativa vigente per tutti i lavoratori del comparto e non solo per quelli descritti nel presente atto di indirizzo. Ritiene, pertanto, necessario svolgere un'attenta riflessione sul tema, facendo presente che un'eventuale sospensione delle effetti delle norme in oggetto, che non potrebbe che derivare da una modifica legislativa, determinerebbe evidenti disparità tra lavoratori operanti nel medesimo settore.

Silvano MOFFA, presidente, giudicate meritevoli di approfondimento le questioni emerse, ritiene opportuno lo svolgimento dei necessari accertamenti da parte della Commissione.
Rinvia, quindi, il seguito della discussione ad altra seduta.

La seduta termina alle 12.35.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 29 febbraio 2012. - Presidenza del presidente Silvano MOFFA. - Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Cecilia Guerra.

La seduta comincia alle 12.35.

Disciplina delle modalità di sottoscrizione della lettera di dimissioni volontarie e della lettera di risoluzione consensuale del rapporto di lavoro.
C. 3409 Gatti e C. 4958 Muro.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 15 febbraio 2012.

Silvano MOFFA, presidente, ricorda che nella precedente seduta è iniziato l'esame della proposta di legge n. 3409, con lo svolgimento delle relazioni introduttive; al riguardo, comunica che - secondo quanto preannunciato in quell'occasione dai proponenti - è stata nel frattempo assegnata alla Commissione anche la proposta di legge n. 4958 Muro: vertendo tale proposta su materia analoga a quella recata dal progetto di legge di cui è già iniziato l'esame, la presidenza ne ha, pertanto, disposto l'abbinamento, ai sensi dell'articolo 77, comma 1, del Regolamento.

La Commissione prende atto.

Barbara SALTAMARTINI (PdL), relatore, anche a nome del correlatore Bellanova, illustra la proposta di legge n. 4958, di iniziativa dei deputati Muro e Perina, che interviene anch'essa sulla tematica che era stata già oggetto di regolamentazione con la legge n. 188 del 2007, poi abrogata all'inizio di questa legislatura: essa, pertanto, si muove sulla falsariga della normativa soppressa, apportandovi solo alcuni correttivi. In tal

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senso, rileva che l'articolo 1 - che specifica l'oggetto della legge - provvede a elencare i contratti a cui essa si riferisce, mentre all'articolo 2 sono disciplinate le modalità di presentazione delle dimissioni da parte del lavoratore, attraverso un modulo reso gratuitamente disponibile dall'INPS, riportante la data di richiesta, quella di emissione e il codice numerico di identificazione, a pena di nullità; il comma 2 dello stesso articolo 2 demanda a un successivo regolamento ministeriale la definizione delle modalità di richiesta e di rilascio dei moduli. Fa notare che all'articolo 3 si prevede un obbligo di informazione a carico dei datori di lavoro e dei committenti, tenuti a comunicare a tutti i titolari dei contratti elencati all'articolo 1, a mezzo di lettera raccomandata con avviso di ricevimento, le nuove modalità di esercizio delle dimissioni: l'inadempimento a tale obbligo è sanzionabile amministrativamente da parte della direzione provinciale del lavoro competente. Infine, osserva che all'articolo 4 si prevede che l'attuazione del provvedimento avvenga nell'ambito delle risorse finanziarie già previste a legislazione vigente e comunque senza nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato.
In conclusione, ritiene che la proposta di legge in esame, non dissimile nel suo impianto dalla proposta di legge n. 3409, possa costituire un serio contributo per verificare - non appena assegnati anche i progetti di legge preannunciati da altri gruppi - le più opportune modalità di prosecuzione dell'iter, anche in vista di una possibile unificazione dei testi. In proposito, ritiene che, ferma restando la possibilità per i gruppi di presentare ulteriori proposte normative, vi sia l'utilità di procedere celermente allo svolgimento di un'approfondita istruttoria legislativa, eventualmente valutando l'opportunità di svolgere un ciclo di audizioni informali dei soggetti interessati.

Giovanni PALADINI (IdV) preannuncia la presentazione da parte del suo gruppo di una proposta di legge sulla materia.

Massimiliano FEDRIGA (LNP), nel preannunciare la presentazione da parte del suo gruppo di una proposta di legge sulla materia, rileva che essa mira a risolvere talune delle criticità presenti nei testi in esame, soprattutto al fine di evitare che la legittima tutela delle lavoratrici non si traduca in misure eccessive, che determinino un aggravamento degli oneri burocratici.

Silvano MOFFA, presidente, preso atto che diversi gruppi hanno preannunciato la presentazione di progetti di legge sull'argomento e che da parte dei relatori vi è l'indicazione di fissare una data certa per l'iter parlamentare, ritiene che l'esame preliminare possa proseguire nella prossima settimana e concludersi non oltre giovedì 15 marzo, data entro la quale invita tutti i gruppi a presentare le proprie proposte, facendo presente che l'ulteriore istruttoria dei provvedimenti - e l'eventuale svolgimento di audizioni informali sulla materia - proseguirà comunque, anche in assenza di tutte le proposte di legge preannunziate, a partire dalla settimana successiva, secondo modalità che potranno essere definite nell'ambito dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.

La Commissione conviene.

Silvano MOFFA, presidente, rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 12.45.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 29 febbraio 2012. - Presidenza del presidente Silvano MOFFA. - Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Cecilia Guerra.

La seduta comincia alle 12.45.

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DL 5/2012 Disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo.
C. 4940 Governo.

(Parere alle Commissioni riunite I e X).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole con condizioni).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta di ieri.

Amalia SCHIRRU (PD) ritiene doveroso svolgere proprie considerazioni su taluni aspetti del provvedimento, che seppur non di stretta competenza della Commissione, giudica meritevoli di attenzione. Esprime, quindi, perplessità sull'articolo 16, che, nel disporre semplificazioni nel campo dei servizi sociali, interviene sul flusso di informazioni tra enti erogatori e INPS in maniera imparziale, escludendo, peraltro, dall'ambito di applicazione della norma soggetti istituzionali di rilievo, come i comuni. Evidenzia, inoltre, che dalle disposizioni in esame sembrerebbe emergere un anomalo ruolo di controllo dell'INPS, che giudica superfluo e suscettibile di mettere in discussione le competenze degli enti erogatori, anche per quanto riguarda l'applicazione delle relative sanzioni. Osservato, peraltro, che l'articolo in questione, in relazione agli accertamenti medici sugli invalidi civili, appare critico anche dal punto di vista dell'appesantimento delle procedure, determinando un sostanziale aggravio degli oneri a carico dei cittadini, auspica che il relatore possa menzionare tali elementi nella sua proposta di parere, in vista di un miglioramento del testo in discussione.

Ivano MIGLIOLI (PD), pur condividendo la ratio del provvedimento in esame, tesa ad alleggerire gli oneri a carico delle imprese, ritiene necessario evitare di mettere in atto una semplificazione eccessiva in taluni importanti settori, connessi alla tutela della sicurezza e alla instaurazione dei rapporti di lavoro. Esprime, pertanto, perplessità, sull'articolo 14, che sembra consentire alla certificazione di qualità di sostituirsi ai possibili controlli in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, dando l'idea che le imprese possano essere esentate dall'adempiere ad importanti oneri a tutela dei lavoratori. Quanto alle modalità di comunicazione dell'instaurazione del rapporto di lavoro, di cui all'articolo 18, osserva che la formulazione delle norme potrebbe esporre i lavoratori al rischio del lavoro in nero, favorendo - tra l'altro - la diffusione del fenomeno delle cosiddette assunzioni post mortem. Invita, pertanto, il relatore a valutare con attenzione tali aspetti, affinché, nel tentativo di agevolare l'attività delle imprese, non si determini un abbassamento dei livelli di tutela dei diritti.

Cesare DAMIANO (PD) ritiene che il testo in esame, all'articolo 14, rechi misure sbagliate che determinano un pericoloso allentamento dei controlli in materia di sicurezza, in violazione dello spirito del decreto legislativo n. 81 del 2008 (il testo unico attualmente vigente, introdotto dal Governo di centrosinistra e successivamente modificato) e della stessa normativa comunitaria. Esprime forti perplessità anche sulle deroghe - contenute nell'articolo 18 - rispetto agli obblighi di comunicazione previsti a carico del datore di lavoro per l'instaurazione del rapporto di lavoro, dal momento che esse tendono a favorire il lavoro irregolare, facilitando la diffusione del fenomeno delle assunzioni post mortem. In conclusione, preannunciando la presentazione di opportuni emendamenti al testo presso le Commissioni di merito, che reintroducano, ad esempio, l'obbligo di comunicazione dell'inizio del rapporto di lavoro dal giorno precedente all'assunzione e che assicurino il rispetto dei necessari adempimenti in materia di sicurezza, auspica che il relatore indichi nella sua proposta di parere tali elementi di criticità, affinché si indirizzi l'attività delle stesse Commissioni di merito verso un miglioramento del provvedimento, evitando di dare al Paese il segnale di un generale abbassamento delle tutele dei lavoratori.

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Giuliano CAZZOLA (PdL), fatto notare che sul tema della comunicazione dell'instaurazione del rapporto di lavoro il giorno prima dell'assunzione si può raggiungere una sostanziale condivisione, dal momento che lo stesso Ministro Sacconi, all'inizio della legislatura corrente, aveva introdotto importanti disposizioni a tutela del lavoratore, esprime riserve sui rilievi critici formulati da taluni deputati rispetto al testo, nella parte in cui prevede semplificazioni in materia di sicurezza sul lavoro: vi sono, infatti, forti dubbi sul fatto che il servizio pubblico sanitario possa garantire una maggiore affidabilità nello svolgimento dei relativi controlli, rispetto alle certificazioni di qualità rilasciate dai privati.

Antonino FOTI (PdL), relatore, alla luce del dibattito svolto, presenta una proposta di parere favorevole con condizioni (vedi allegato 4), che illustra dettagliatamente.

Il sottosegretario Cecilia GUERRA, nel premettere di non essere nelle condizioni di valutare adeguatamente tutti gli argomenti inseriti nella proposta di parere, preannuncia la presentazione da parte del Governo di taluni emendamenti in materia di rispetto di norme sulla sicurezza e di assunzione di lavoratori «extra UE», tesi a recepire talune considerazioni svolte nel corso del dibattito, a tutela dei lavoratori coinvolti. Fa presente, in particolare, che si intende prevedere, nel primo caso, il mantenimento del quadro delle garanzie in materia di sicurezza in presenza di determinate fattispecie e, nell'altro, l'allungamento del periodo del permesso di soggiorno dell'immigrato in caso di perdita del lavoro, nella prospettiva di una nuova assunzione. Riservandosi di valutare ulteriori modifiche al testo nel prosieguo dell'iter, si sofferma poi su taluni rilievi critici formulati nel corso della discussione all'articolo 16, facendo notare che il flusso di informazioni disciplinato da tale articolo riguarda sia l'INPS che gli enti erogatori, compresi i comuni. Osservato, inoltre, che l'articolo in questione si limita ad attribuire all'INPS la gestione del sistema informativo, senza conferire alcun potere sostitutivo di controllo o sanzionatorio, rileva che il Governo si impegna ad approfondire, nell'ambito di un tavolo di concertazione tra dicasteri competenti, enti previdenziali e regioni, le eventuali problematicità riguardanti l'onerosità di talune procedure tese all'accertamento delle invalidità civili. Fatto notare, in conclusione, che taluni degli elementi di criticità riguardanti gli adempimenti connessi all'erogazione dei servizi sociali potrebbero essere risolti in via amministrativa, senza ricorrere a modifiche del quadro normativo vigente, auspica che il confronto parlamentare possa proseguire nel segno di una leale e proficua collaborazione tra i gruppi, in vista dell'approvazione di un provvedimento realmente efficace.

Massimiliano FEDRIGA (LNP) si dichiara stupito che il relatore - e, più in generale, il gruppo del Popolo della Libertà - associandosi alle posizioni dei gruppi di centrosinistra, si dichiari favorevole ad una estensione del periodo di vigenza del permesso di soggiorno a vantaggio dei lavoratori extracomunitari che perdono il posto di lavoro, osservando che tale orientamento politico sarà difficilmente compreso dall'elettorato di riferimento, considerate le scelte politiche - di segno nettamente contrario - assunte in materia dal precedente Governo. Stigmatizza con forza, pertanto, la condizione posta al punto b) della proposta di parere del relatore, che, a suo avviso, determina un pericoloso affievolimento dei controlli in materia di lotta all'immigrazione clandestina.
Fatto notare, inoltre, che la lettera e) della medesima proposta sembrerebbe estranea alle competenze della Commissione, preannuncia il voto contrario del suo gruppo.

Silvano MOFFA, presidente, osserva preliminarmente che non esiste alcuna contraddizione tra le scelte assunte dal precedente Governo e quanto auspicato dal relatore nella condizione posta alla

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lettera b) della proposta di parere, atteso che si tratta di offrire tutela a lavoratori extracomunitari già residenti nel territorio italiano sulla base di un regolare rapporto di lavoro: tale rilievo, quindi, pone esclusivamente l'accento sull'esigenza di porre questi soggetti nelle condizioni di continuare a risiedere legalmente in Italia, aiutandoli nella ricerca di un nuovo lavoro. Ritiene, inoltre, che la condizione posta alla lettera e), in materia di instaurazione del rapporto di lavoro, rientri pienamente nelle competenze della Commissione, trattandosi di una norma interpretativa del decreto legislativo n. 276 del 2003.

Giuliano CAZZOLA (PdL) osserva che in materia di immigrazione l'attività del Governo di centrodestra non è stata esente da critiche - come confermano anche autorevoli analisi svolte da organismi di ricerca competenti in materia - atteso che la sua attività si è concentrata più sulle questioni procedurali che sull'attenta valutazione dei processi di integrazione. Ritiene, pertanto, auspicabile un certo cambio di prospettiva dell'azione dell'Esecutivo su tale delicata tematica.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole con condizioni formulata dal relatore.

La seduta termina alle 13.25.

COMITATO DEI NOVE

Mercoledì 29 febbraio 2012.

Trattamenti speciali di disoccupazione in favore dei lavoratori frontalieri italiani in Svizzera rimasti disoccupati a seguito della cessazione del rapporto di lavoro.
Testo unificato C. 3391-3392-3616-A.

Il comitato dei nove si è riunito dalle 14.10 alle 14.15.

COMITATO DEI NOVE

Mercoledì 29 febbraio 2012.

Norme per favorire l'inserimento lavorativo dei detenuti.
Testo unificato C. 124-859-937-3010-A.

Il comitato dei nove si è riunito dalle 14.15 alle 14.20.