CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 29 febbraio 2012
614.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
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RISOLUZIONI

Mercoledì 29 febbraio 2012. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI. - Intervengono il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Tullio Fanelli, e il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, Giampaolo D'Andrea.

La seduta comincia alle 11.05.

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7-00663 Guido Dussin: Sull'inserimento della strada statale 434 Transpolesana (SS434) tra le opere prioritarie da avviare entro il 2013.
(Seguito della discussione e conclusione - Approvazione della risoluzione n. 8-00163).

La Commissione prosegue la discussione della risoluzione in titolo, rinviata nella seduta del 2 agosto 2011.

Angelo ALESSANDRI, presidente, ricorda che nella seduta del 2 agosto 2011 il rappresentante del precedente Governo aveva manifestato un orientamento contrario sulla risoluzione in titolo. Chiede quindi all'attuale rappresentante del Governo se intenda confermare il parere espresso o intenda modificarlo.

Il sottosegretario Tullio FANELLI propone una riformulazione della risoluzione in esame nel senso di sostituire l'impegno previsto nel testo con il seguente: «ad assumere iniziative affinché possano valutarsi, in sede di Intesa generale quadro Stato-regioni, i presupposti per l'eventuale inserimento della restante porzione del tracciato della SS 434 nel Programma delle infrastrutture strategiche».

Alessandro MONTAGNOLI (LNP), cofirmatario della risoluzione in titolo, dichiara di accogliere la proposta di riformulazione testé avanzata dal sottosegretario Fanelli.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la nuova formulazione della risoluzione in titolo, che assume il numero 8-00163 (vedi allegato).

7-00706 Zamparutti e 7-00722 Margiotta: Sul funzionamento dell'impianto del termovalorizzatore «Fenice» di Melfi.
(Seguito della discussione congiunta e rinvio).

La Commissione prosegue la discussione congiunta delle risoluzioni in titolo, rinviata nella seduta del 24 gennaio 2012.

Angelo ALESSANDRI, presidente, ricorda che la Commissione ha concluso il ciclo di audizioni informali nell'ambito della discussione delle risoluzioni in questione.

Elisabetta ZAMPARUTTI (PD), preliminarmente, rileva che il ciclo di audizioni svolto dalla Commissione ha fatto emergere una versione, a suo avviso, edulcorata delle problematiche poste dalla propria risoluzione. Osserva, peraltro, che i provvedimenti emessi dall'autorità giudiziaria, che hanno portato all'arresto di diverse persone coinvolte nella vicenda dell'inceneritore Fenice di Melfi, dimostrano chiaramente che nel caso in discussione le analisi e i controlli ambientali non sono stati effettuati in modo corretto e che ai cittadini sono state celati informazioni e dati fondamentali sui fenomeni di inquinamento provocati dall'inceneritore Fenice. Per questo, ritiene che le rassicurazioni fornite dai soggetti che la Commissione ha audito nelle scorse settimane non possono essere tenute in considerazione.
Quanto al prosieguo della discussione, annuncia di voler riformulare la propria risoluzione per impegnare il Governo ad intraprendere iniziative dirette a consentire lo svolgimento di un'indagine epidemiologica - affiancata ad un rigoroso monitoraggio dei dati ambientali - nell'area interessata dai fenomeni di inquinamento. Al tempo stesso, riconosce che il primo impegno contenuto nella propria risoluzione fa riferimento a temi e questioni che possono essere considerati superati anche per effetto delle iniziative nel frattempo assunte dall'autorità giudiziaria.

Salvatore MARGIOTTA (PD) ritiene che, dopo il ciclo di audizioni svolto dalla Commissione, sarebbe utile assumere il parere del Governo sugli atti di indirizzo in discussione, anche al fine di valutare la possibilità di addivenire alla predisposizione di un testo unificato dei medesimi atti. Conclude, quindi, riconoscendo che le audizioni hanno consentito di assumere elementi di conoscenza, in particolare sul coinvolgimento dell'ISPRA e dell'Istituto Superiore di Sanità nelle attività di verifica e di monitoraggio

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dei fenomeni di inquinamento, tali da far ritenere in parte superato il contenuto della parte dispositiva della propria risoluzione. Con particolare riferimento, invece, al terzo di tali impegni, che affronta il tema importante e delicato delle possibili conseguenze dei fenomeni di inquinamento sull'ambiente e sulla salute dei cittadini, esprime l'auspicio che esso possa essere preso in considerazione nell'ipotesi di un testo unificato delle risoluzioni in titolo.

Il sottosegretario Tullio FANELLI osserva, in termini generali, che il Governo è orientato a considerare favorevolmente impegni che indichino una direzione d'intervento e che invitino il Governo ad assumere coerenti e conseguenti iniziative, mentre sarebbe contrario ad impegni che comportassero duplicazioni di competenze e sovrapposizioni delle medesime, soprattutto nei confronti dell'attività in corso di svolgimento da parte dell'autorità giudiziaria.
Conclude, quindi, prendendo atto dell'intenzione di predisporre un testo unificato delle risoluzioni in titolo sul quale quindi si riserva di intervenire.

Angelo ALESSANDRI, presidente, preso atto di quanto emerso dal dibattito, rinvia ad altra seduta il seguito della discussione, anche al fine di consentire ai colleghi Zamparutti e Margiotta di verificare la possibilità di un testo unificato dei propri atti di indirizzo.

7-00759 Alessandri, 7-00777 Mariani, 7-00778 Dionisi: Sul mantenimento dell'attuale struttura e sul potenziamento operativo della Protezione civile.
7-00781 Piffari: Sul mantenimento dell'attuale assetto della Protezione civile e sulle iniziative normative per favorire piena operatività al sistema della Protezione civile.
(Seguito della discussione congiunta e rinvio).

La Commissione prosegue la discussione congiunta delle risoluzioni in titolo, rinviata nella seduta del 9 febbraio 2012.

Angelo ALESSANDRI, presidente, comunica che è stata presentata la risoluzione 7-00781 Piffari vertente sullo stesso tema affrontato nelle risoluzioni 7-00759 Alessandri, 7-00777 Mariani e 7-00778 Dionisi, oggetto di discussione congiunta. Avverte quindi che, se non vi sono obiezioni, si procederà alla discussione congiunta anche della risoluzione 7-00781 Piffari.

Il sottosegretario Giampaolo D'ANDREA, preliminarmente, esprime l'orientamento generale del Governo che è favorevole ad un accoglimento sostanziale degli atti di indirizzo in discussione. Auspica, peraltro, che sia possibile addivenire alla predisposizione di un testo unificato sul quale il Governo si riserva di esprimere il prescritto parere. Aggiunge che, rispetto alla data di presentazione delle risoluzioni in discussione, sono intervenuti diversi fatti nuovi (dalla sentenza della Corte costituzionale n. 22 del 2012 all'approvazione, presso l'altro ramo del Parlamento, di una disposizione che espunge dai compiti della Protezione civile l'organizzazione dei cosiddetti «Grandi eventi») che è giusto considerare in vista della votazione delle risoluzioni in titolo. Informa, inoltre, la Commissione che, a seguito della recente «emergenza neve», presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri è stato insediato un gruppo di lavoro per predisporre un testo normativo di riforma del sistema della Protezione civile, che tenga conto degli elementi positivi e delle criticità emerse nelle passate vicende e che, possibilmente, come recentemente affermato dallo stesso prefetto Gabrielli, in occasione dell'audizione presso la Commissione, non si limiti ad un semplice restyling della normativa vigente. Conclude, quindi, confermando l'intenzione del Governo di varare una riforma capace di garantire al sistema della Protezione civile la massima operatività e capacità di intervento per fronteggiare sia i grandi rischi e le calamità naturali ricorrenti sia quelli eccezionali.

Raffaella MARIANI (PD) riconosce che alcuni degli impegni contenuti nel proprio

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atto di indirizzo sono da ritenersi superati, come è il caso della abrogazione della cosiddetta «tassa sulle disgrazie» e della eliminazione dell'organizzazione dei «Grandi eventi» dai compiti della Protezione civile. Tuttavia, resta ancora da affrontare e risolvere la questione centrale della individuazione di fondi stabili da destinare al sistema della Protezione civile, nazionale e regionale. Su questo punto chiede al Governo di assumere, in un confronto aperto e costruttivo con il Parlamento, iniziative adeguate, anche di carattere normativo. Conclude, quindi, manifestando la propria disponibilità ad addivenire, insieme ai colleghi presentatori delle altre risoluzioni, alla predisposizione di un testo unificato delle medesime.

Armando DIONISI (UdCpTP) esprime anzitutto condivisione per le osservazioni formulate dalla collega Mariani. Nel richiamare, inoltre, i positivi contenuti della recente audizione in Commissione del Capo del Dipartimento della Protezione civile, prefetto Gabrielli, ritiene essenziale che si individuino in tempi brevi le soluzioni, anche di carattere normativo, capaci di garantire risorse certe ed adeguate al sistema nazionale e territoriale della Protezione civile.

Sergio Michele PIFFARI (IdV), a nome del gruppo di Italia dei Valori, ribadisce quanto già espresso in altre occasioni circa la positiva esperienza e storia della Protezione civile italiana che, solo nell'ultimo decennio, è stata sottoposta a distorsioni e degenerazioni. Nell'esprimere inoltre soddisfazione per le recenti modifiche normative già introdotte o in corso di approvazione, richiama l'attenzione del Governo sulla necessità di valutare con attenzione la possibilità di escludere dal Patto di stabilità interno le spese sostenute dagli enti locali per fronteggiare le calamità naturali e le ricorrenti emergenze. Conclude quindi esprimendo la propria fiducia sulla possibilità di riformare il sistema della Protezione civile e di restituire ad esso quella funzionalità e quella capacità operativa, ben lontana dai «Grandi eventi» e da qualsiasi altra forma mascherata di business, che è patrimonio positivo della storia della Protezione civile italiana.

Manuela LANZARIN (LNP), anche in considerazione delle recenti novità normative richiamate dal rappresentante del Governo e dai colleghi intervenuti, si dichiara senz'altro disponibile a verificare la possibilità di addivenire ad un testo unificato delle risoluzioni in titolo da sottoporre al parere del Governo e alla votazione in Commissione. Ribadisce, tuttavia, a nome del gruppo della Lega Nord, l'esigenza che nel testo si faccia chiarezza anche sul punto relativo alla conferma dell'attuale collocazione della struttura della Protezione civile e degli attuali organigrammi, in ragione dei meriti dagli stessi dimostrati concretamente nel corso degli anni.

Raffaella MARIANI (PD) chiede al rappresentante del Governo quali siano i tempi previsti per la conclusione dell'attività del gruppo di lavoro insediato presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Il sottosegretario Giampaolo D'ANDREA fa presente che il gruppo di lavoro costituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha preso in considerazione tempi ristretti per lo svolgimento della propria attività che potrebbe tradursi anche in diversi interventi normativi.

Angelo ALESSANDRI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia ad altra seduta il seguito della discussione.

7-00780 Braga: Sulle misure normative ed economiche di contrasto al disagio abitativo.
(Discussione e conclusione - Approvazione).

La Commissione inizia la discussione della risoluzione in titolo.

Chiara BRAGA (PD) illustra sinteticamente il contenuto della propria risoluzione.

Il sottosegretario Tullio FANELLI esprime parere favorevole sulla risoluzione in discussione.

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Chiara BRAGA (PD) manifesta il proprio apprezzamento per il parere favorevole testé espresso dal rappresentante del Governo. Chiede, peraltro, che successivamente alla votazione della propria risoluzione, la Commissione valuti l'opportunità di svolgere un breve ciclo di audizioni sulla situazione delle politiche abitative e sulle iniziative normative ed economiche più adeguate a contrastare il grave fenomeno del disagio abitativo.

Angelo ALESSANDRI, presidente, fa presente che sottoporrà all'attenzione dell'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentati dei gruppi, la richiesta di un breve ciclo di audizioni sulla situazione delle politiche abitative e sulle iniziative normative ed economiche più adeguate a contrastare il grave fenomeno del disagio abitativo, avanzata dalla collega Braga.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva all'unanimità la risoluzione in discussione.

La seduta termina alle 11.35.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 29 febbraio 2012. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI, indi del vicepresidente Roberto TORTOLI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Tullio Fanelli.

La seduta comincia alle 11.35.

Adesione della Repubblica italiana alla Convenzione internazionale per il controllo dei sistemi antivegetativi nocivi applicati sulle navi, con allegati fatti a Londra il 5 ottobre 2001, e sua esecuzione.
C. 4945 Governo.

(Parere alla III Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 28 febbraio 2012.

Alessio BONCIANI (UdCpTP), relatore, formula una proposta di parere favorevole sul provvedimento in titolo.

Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva all'unanimità la proposta di parere favorevole presentata dal relatore.

Decreto-legge 5/2012: Disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo.
C. 4940 Governo.

(Parere alle Commissioni I e X).
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 28 febbraio 2012.

Alessandro BRATTI (PD), preliminarmente, sottolinea come la giusta questione della semplificazione, intesa sia come snellimento delle procedure sia come eliminazione delle sovrapposizioni e duplicazioni di competenza degli organi amministrativi, non possa essere disgiunta dalla costruzione di un «Secondo pilastro» rappresentato dal rafforzamento e dal consolidamento di un moderno ed efficace sistema di regolazione e di controllo. A suo avviso, infatti, in assenza di un'attività di regolazione e di controlli efficaci e omogenei su tutto il territorio nazionale si corre il rischio di consegnare il sistema ad una deregulation selvaggia, foriera, sopratutto in alcune aree del Paese, anche di un pericoloso aumento dell'illegalità e dei fenomeni di inquinamento. Detto questo, nel confermare un complessivo giudizio positivo sulle iniziative del Governo dirette a semplificare e snellire le procedure amministrative, segnala la necessità di interventi correttivi del testo del provvedimento in esame con particolare riferimento alle disposizioni contenute nell'articolo

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14 che prescrivono, da un lato, che i controlli ambientali debbano essere «amichevoli» e che, dall'altro, esentano da qualsiasi controllo le aziende in possesso di certificazioni di qualità di natura volontaria.
Con riferimento ai punti più critici del provvedimento in esame, sottolinea la necessità di correggere le disposizioni contenute nell'articolo 24 che consentono lo svolgimento e la prosecuzione di attività, certamente importanti dal punto di vista industriale, ma anche delicate dal punto di vista ambientale, come quelle delle perforazioni petrolifere. Infine, dopo avere espresso giudizio positivo sulle modifiche apportate al Codice ambientale (decreto legislativo 152 del 2006), salva l'esigenza di specificare con chiarezza che le semplificazioni in materia di movimentazione aziendale dei rifiuti abbiano come limite quello della produzione in azienda dei rifiuti medesimi, sottolinea la necessità di apportare alcune correzioni alle disposizioni contenute nell'articolo 57 e, in particolare, di fare in modo che le procedure semplificate in esso previste si applichino anche ai siti inquinati nei quali attualmente non sono svolte attività produttive, nonché di specificare che gli accordi di programma per il rilancio delle aree ricomprese nei siti inquinati vedono coinvolti a pieno titolo anche gli enti territoriali. Conclude, quindi, annunciando la presentazione da parte dei deputati del Partito Democratico di specifiche proposte emendative presso le Commissioni di merito su tutte le segnalate questioni e formulando, comunque, l'auspicio che le stesse questioni e proposte possano trovare una adeguata collocazione nel parere che la Commissione è chiamata ad esprimere sul provvedimento in titolo. Infine, richiama il Governo alla necessità di adottare gli atti di propria competenza che, già a legislazione vigente, potrebbero consentire un percorso di rafforzamento e consolidamento del sistema dei controlli ambientali. In tal senso, in via esplicativa, segnala l'urgenza della emanazione, da parte del Ministero dell'ambiente, del cosiddetto «decreto tariffe» in materia di controlli presso gli impianti a rischio di incidente rilevante che, colpevolmente, a distanza di troppi anni dal recepimento della normativa europea (cosiddetta «direttiva Seveso») non è ancora stato adottato.

Raffaella MARIANI (PD), nell'associarsi a quanto detto dal collega Bratti, e prendendo spunto dalla ultima sua considerazione, segnala al Governo l'urgenza di procedere con uno sforzo e un impegno straordinari alla emanazione delle svariate decine di decreti ministeriali applicativi del Codice ambientale e della restante normativa in materia di ambiente, che risultano tuttora in attesa di essere adottati. Semplificare la vita quotidiana dei cittadini, delle imprese e degli amministratori locali, significa, infatti, a suo avviso, anche scrivere buone norme applicative delle leggi e metterle subito a disposizione di chi quelle leggi e quelle norme è chiamato ad applicare e rispettare. Sotto questo profilo, denuncia l'annosa e cattiva abitudine dei vari Governi che in questi anni si sono succeduti alla guida del Paese di non rispettare i termini previsti per l'emanazione dei provvedimenti applicativi delle leggi approvate.

Il sottosegretario Tullio FANELLI rileva che l'emanazione di decreti attuativi in materia ambientale sia fondamentale ai fini della efficacia dei controlli ambientali. Nel sottolineare come al Ministero dell'Ambiente abbia trovato una significativa mole di lavoro non espletato, fa notare come, a suo avviso, alla base di tale situazione vi siano due ordini di motivazioni: la prima afferente alla organizzazione del Ministero, essendo indiscutibile che, oltre ad una buona norma, occorra un buon soggetto attuatore; la seconda afferente alla interpretazione delle norme, spesso lasciata alla magistratura ,determinando così una situazione paradossale in virtù della quale i decreti ministeriali di attuazione non vengono emanati essendoci altri organi

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istituzionali impegnati a chiarire il senso della norma emanata. A tale proposito fa notare come sarebbe invece più opportuno che il legislatore intervenisse sulla norma di legge equivoca, al fine di evitare problemi in sede di attuazione e quindi di controllo.
Con riferimento a quanto rilevato nella seduta odierna, precisa che sicuramente il possesso di una certificazione di qualità non possa e non debba escludere controlli ambientali, ma ritiene che occorra anche fornire vantaggi alle imprese che si sottopongono a tali controlli.
Conclude dichiarandosi d'accordo con quanto evidenziato circa la scarsa chiarezza delle disposizioni che, in materia di semplificazione di controlli sulle imprese, fanno riferimento alla «collaborazione amichevole» con i soggetti controllati

Roberto TORTOLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta di domani, in attesa della trasmissione da parte delle Commissioni di merito del testo eventualmente modificato.

La seduta termina alle 12.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 29 febbraio 2012. - Presidenza del vicepresidente Roberto TORTOLI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Tullio Fanelli.

La seduta comincia alle 12.

Decreto-legge 2/2012: Misure straordinarie e urgenti in materia ambientale.
C. 4999 Governo, approvato dal Senato.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 28 febbraio 2012.

Tino IANNUZZI (PD) esprime un profondo rammarico per il fatto che il decreto-legge in esame non contiene le giuste e condivisibili misure a suo tempo annunciate davanti alla Commissione dal ministro Clini con riferimento, ad esempio, al reperimento di adeguate risorse in materia di riduzione del rischio idrogeologico, alla stabilizzazione, al livello attuale, delle agevolazioni fiscali per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici (cosiddetto «55 per cento»), ovvero all'ampliamento delle agevolazioni fiscali per interventi edilizi di riduzione del rischio sismico o per il recupero delle periferie urbane. Sotto questo profilo, il decreto-legge in esame costituisce, purtroppo, un'occasione mancata che testimonia la necessità di una rapida e incisiva svolta politica. Si sofferma quindi sulle disposizioni in materia di gestione dei rifiuti in Campania, sottolineando che, a suo avviso, esse non sono all'altezza della gravità della situazione e della necessità di adottare provvedimenti strutturali che consentano di superare definitivamente la cronica situazione emergenziale. In tal senso, giudica negativamente la scelta del Governo di voler confermare gli attuali organi commissariali rinunciando a ricondurre, come sarebbe giusto, in capo al Presidente della giunta regionale, l'onere e la responsabilità dell'intera gestione commissariale. Allo stesso modo, giudica negativamente la modifica da parte del Senato della norma introdotta alla Camera dei deputati in sede di esame del decreto-legge «Proroga termini», che restituiva ai comuni campani le competenze su tutto il ciclo dei rifiuti, comprese, quindi, le attività di accertamento e di riscossione dei relativi tributi. Giudica infine dilatorio e incomprensibile l'impegno assunto dal Governo al Senato di procedere ad una razionalizzazione, «entro l'anno e secondo criteri di uniformità con le normative ordinarie», dell'assetto delle competenze degli enti territoriali in materia di rifiuti. Al riguardo, rileva, infatti che non dovrebbe esserci alcun dubbio quanto meno sul fatto che, a partire dal 1o gennaio 2013, i comuni campani, come quelli di tutte le altre

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regioni del Paese, siano gli unici possibili titolari delle competenze in materia di accertamento e riscossione della nuova imposta comunale (IMU) introdotta con il cosiddetto decreto «Salva Italia». Su questo punto chiede al Governo di pronunciare una parola chiara e definitiva, che scongiuri ogni rischio di confusione interpretativa o di cattiva applicazione della disciplina legislativa.

Alessandro BRATTI (PD) fa presente come nel decreto legge in esame ci siano disposizioni di particolare interesse, quali per esempio l'anticipazione al 31 dicembre 2012 della presentazione di un Programma nazionale di prevenzione dei rifiuti, anche in vista della integrazione dello stesso nei piani regionali di gestione dei rifiuti. Sottolinea tuttavia alcuni profili critici del provvedimento in esame, quali per esempio la nuova individuazione del sito dove collocare l'impianto di recupero e smaltimento dei rifiuti in Campania che, a suo avviso, non dovrebbe avvenire ex lege, ma dovrebbe essere demandata alla programmazione regionale. A tale riguardo, fa notare che in tale ottica il Partito democratico abbia sempre evidenziato l'opportunità di riconoscere in capo al Presidente della regione, e non ai Commissari, i poteri in materia di realizzazione di quanto previsto nel piano regionale sui rifiuti. Richiama poi l'attenzione sulla questione dei rifiuti tritovagliati, inizialmente ritenuti rifiuti urbani, e successivamente, a seguito di pronunce della giurisprudenza amministrativa, classificati come rifiuti speciali, con conseguenze sul piano dello smaltimento degli stessi, stante che solo per i rifiuti speciali è previsto lo smaltimento secondo il libero mercato.
Con riferimento poi all'articolo 2 relativo alla commercializzazione di sacchi da asporto merci nel rispetto dell'ambiente, ritiene che l'intervento legislativo non debba colpire realtà industriali importanti. Al riguardo, fa notare come esistano diverse tecnologie per la produzione di sacchi non biodegradabili che andrebbero comunque valorizzate. Concorda con le disposizioni normative dell'articolo 3 recanti interpretazione autentica dell'articolo 185 del Codice dell'ambiente, relativamente alle matrici materiali di riporto, in assenza della quale, a suo avviso, si sarebbe determinata una situazione pericolosa. Concorda altresì con le disposizioni relative all'autocompostaggio, nonché con quelle sulla ecotassa sulle discariche, in relazione alla quale ritiene però che il Governo potrebbe fare di più, anche in considerazione di quanto avviene in altri Paesi, come il Regno Unito, dove è stata istituita una tassa pari al costo dello smaltimento di una tonnellata di rifiuti.
Si dichiara altresì favorevole alle disposizioni sugli acquisti verdi e a quelle sulle compensazioni ambientali, ritenendo invece che il decreto presenti aspetti di debolezza nella parte relativa ai rifiuti in Campania.

Sergio Michele PIFFARI (IdV) dichiara di condividere molte delle considerazioni svolte dal collega Bratti. Chiede inoltre che i deputati e i gruppi presenti in Commissione siano posti n condizione di approfondire talune questioni auspicando, in tal senso, che la Presidenza della Commissione conceda ad essi tempo sufficiente per la predisposizione delle proposte emendative e che il Governo dichiari la propria disponibilità ad apportare modifiche al provvedimento in esame in un'ottica di miglioramento del testo.

Manuela LANZARIN (LNP) prende atto positivamente del fatto che nel testo licenziato dal Senato sono state inserite norme positive come quelle sull'utilizzo degli sfalci e delle potature, sul trattamento degli oli usati ovvero del digestato e del compost. Tuttavia, evidenzia il giudizio negativo del suo gruppo, dal momento che nel decreto, ancora una volta, figurano norme emergenziali per la gestione di rifiuti nella regione Campania. Si tratta di norme che offrono una soluzione «tampone» ai problemi esistenti e che allontanano indefinitamente il momento della assunzione della responsabilità

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per gli errori commessi dagli amministratori regionali e locali, scaricando, addirittura, su regioni e territori virtuosi e ben amministrati le inaccettabili carenze amministrative e gestionali dei comuni campani in materia di rifiuti. Nel condividere quanto detto dal collega Bratti sulla questione del divieto di commercializzazione di shopper non biodegradabili, denuncia il rischio che le disposizioni contenute nel decreto-legge in esame, sia pure nella versione licenziata dal Senato, producano pesanti ricadute economiche e occupazionali su una intera filiera produttiva di aziende produttrici di shopper che non rientrano nei parametri previsti dal decreto-legge.

Armando DIONISI (UdCpTP), pur esprimendo un giudizio positivo sul contenuto del decreto legge in esame, fa notare come le modifiche al decreto introdotte al Senato andrebbero sicuramente migliorate. Invita quindi a valutare attentamente la possibilità di modificare il testo trasmesso dal Senato. In tale prospettiva preannuncia la presentazione di un suo emendamento teso a risolvere la questione della gestione del terriccio che residua dal primo lavaggio dei prodotti ortofrutticoli, il quale ha le caratteristiche per essere utilizzato vantaggiosamente come materiale di copertura giornaliera delle discariche.

Tommaso FOTI (PdL), relatore, richiama l'attenzione dei membri della Commissione, in primo luogo, sul fatto che il decreto legge è stato implementato dal Senato ricorrendo ad una tecnica legislativa non sempre condivisibile. In secondo luogo fa notare come l'eventuale modifica del testo trasmesso dal Senato richieda, stante la ristrettezza dei tempi per la conversione in legge, un accordo, non solo con il Governo, ma anche tra tutti i rappresentanti dei Gruppi. Ciò premesso, invita a valutare come alternativa alla modifica del testo trasmesso dal Senato, la possibilità che il Governo presenti alla Camera un disegno di legge che consenta di correggere talune disposizioni in materia ambientale contenute nel decreto in esame.

Roberto TORTOLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, dichiara chiuso l'esame preliminare del disegno di legge. Avverte che il termine per la presentazione degli emendamenti è fissato - secondo quanto convenuto dall'Ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi, a lunedì 5 marzo 2012, alle ore 15.

La seduta termina alle 12.30.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 12.30 alle 12.40.

INDAGINE CONOSCITIVA

Mercoledì 29 febbraio 2012. - Presidenza del vicepresidente Salvatore MARGIOTTA.

La seduta comincia alle 15.15.

Indagine conoscitiva sulle politiche ambientali in relazione alla produzione di energia da fonti rinnovabili.
Audizione di rappresentanti della società Power-One Italy SpA.
(Svolgimento e conclusione).

Salvatore MARGIOTTA, presidente, propone che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
Introduce quindi l'audizione.

Averardo FARRI, consigliere delegato di Power-One Italy SpA, svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione.

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Intervengono, quindi, per formulare quesiti ed osservazioni, i deputati Ermete REALACCI (PD), Raffaella MARIANI (PD) e Francesco NUCARA (Misto-R-A).

Paolo CASINI, responsabile marketing e sviluppo di Power-One Italy SpA, Averardo FARRI, consigliere delegato di Power-One Italy SpA, e Gerardo RICCI, direttore generale di Power-One Italy SpA, rispondono alle questioni poste e forniscono ulteriori precisazioni.

Salvatore MARGIOTTA, presidente, ringrazia gli intervenuti per il contributo fornito. Dichiara, quindi, conclusa l'audizione.

Audizione di rappresentanti della società Revolution Energy Market SpA.
(Svolgimento e conclusione).

Salvatore MARGIOTTA, presidente, introduce l'audizione.

Roberto ANGOLI, presidente di Revolution Energy Maker SpA, svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione.

Intervengono, quindi, per formulare quesiti ed osservazioni, i deputati Ermete REALACCI (PD), Alessandro BRATTI (PD), Armando DIONISI (UdCpTP), Francesco NUCARA (Misto-R-A) e Raffaella MARIANI (PD).

Roberto ANGOLI, presidente di Revolution Energy Maker SpA, risponde alle questioni poste e fornisce ulteriori precisazioni.

Salvatore MARGIOTTA, presidente, ringrazia gli intervenuti per il contributo fornito. Dichiara, quindi, conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 16.20.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.