CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 28 febbraio 2012
613.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
Pag. 16

SEDE REFERENTE

Martedì 28 febbraio 2012. - Presidenza del presidente Donato BRUNO. - Intervengono il sottosegretario di Stato per la giustizia Andrea Zoppini e il sottosegretario di Stato per l'interno Carlo De Stefano.

La seduta comincia alle 12.25.

Istituzione della Commissione nazionale per la promozione e la protezione dei diritti umani.
Testo base C. 4534 Governo, approvato dal Senato. C. 1720 Giulietti e C. 1918 Maran
(Seguito dell'esame e rinvio)

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento rinviato, da ultimo, nella seduta del 21 febbraio 2012.

Raffaele VOLPI (LNP), relatore, rende noto alla Commissione che, in qualità di relatore, sta svolgendo un lavoro informale per verificare la possibilità di definire un percorso condiviso che porti nel più breve tempo possibile all'approvazione del provvedimento. A questo fine, ha chiesto, tra l'altro, al ministro per i rapporti con il Parlamento di individuare, all'interno del Governo, il ministro competente a seguire i lavori sul provvedimento, che, considerata la sua materia, si colloca al confine

Pag. 17

tra le competenze del ministro degli esteri e quelle del ministro per la cooperazione internazionale e l'integrazione. Ritiene pertanto opportuno un rinvio del seguito dell'esame che gli consenta di condurre a termine questo lavoro.

Pierluigi MANTINI (UdCpTP) ringrazia il relatore per lo scrupolo con cui svolge il suo mandato, ma ritiene che aggiornare i lavori non sia giustificato, atteso che il progetto di legge in esame riguarda un tema sul quale non si registrano particolari divisioni e che è pronto per essere sottoposto all'attenzione dell'Assemblea, senza contare che si tratta di un provvedimento che corrisponde a un impegno assunto dall'Italia in sede internazionale.
Ciò premesso, dichiara che, se si tratta di attendere per un tempo ragionevole, come può essere una settimana, il suo gruppo non ha obiezioni all'aggiornamento dei lavori; in caso diverso, ritiene invece che si debba procedere nelle forme rituali, ossia prendendo atto dei pareri espressi dalle altre Commissioni e conferendo il mandato al relatore a riferire all'Assemblea.

Raffaele VOLPI (LNP), relatore, rassicura i colleghi che da parte sua non c'è alcun intento dilatorio e si dichiara pronto a dimettersi da relatore e a rimettere il mandato a un collega della maggioranza se dovesse essere venuta meno la fiducia della Commissione nei suoi confronti.

Roberto ZACCARIA (PD), premesso che sull'obiettivo e la finalità del provvedimento c'è un generale consenso, osserva che non si possono però ignorare le significative osservazioni formulate dalla Commissione affari esteri nel suo parere e da alcuni deputati nel corso del dibattito. A suo avviso è quindi in effetti opportuna una ulteriore riflessione per valutare se sia possibile modificare il testo alla luce delle predette osservazioni, che in ogni caso non mettono in discussione la finalità della proposta di legge.

Donato BRUNO, presidente, alla luce degli interventi svolti e considerato che il provvedimento nasce da un disegno di legge del Governo, ritiene che la soluzione migliore potrebbe essere quella di chiedere al Governo di fornire un chiarimento sulle diverse questioni emerse e di prospettare una possibile soluzione. Assicura quindi al deputato Volpi che gode della massima fiducia non solo del presidente, ma di tutta la Commissione, e lo invita a proseguire nel suo lavoro. Quindi, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Sui lavori della Commissione.

Donato BRUNO, presidente, comunica che la presidente della Commissione giustizia ha comunicato che la Commissione da lei presieduta - che è stata autorizzata ad esprimere i propri rilievi sullo schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento di organizzazione del Ministero della giustizia (Atto n. 438) - intenderebbe audire, sullo schema, i capi di dipartimento del ministero della giustizia e che le audizioni erano state programmate per il 22 febbraio scorso, ma non hanno potuto svolgersi perché il ministro della giustizia ne ha chiesto il rinvio. Per questo la presidente Bongiorno ha scritto, a nome dei rappresentanti dei gruppi, per chiedere che la Commissione affari costituzionali attenda l'espressione dei rilievi della Commissione da lei presieduta, che saranno resi dopo la conclusione del ciclo di audizioni.
Avverte inoltre che il 24 febbraio scorso è pervenuta una lettera del ministro della giustizia con la quale questi, nell'assicurare la volontà di fornire alla Commissione il più ampio contributo conoscitivo, rileva tuttavia le difficoltà derivanti dai cambiamenti intervenuti e non ancora completati ai vertici dell'amministrazione penitenziaria e del dipartimento per la giustizia minorile e chiede quindi un congruo rinvio della discussione dello schema anzidetto.

Pag. 18

Ritiene, pertanto, alla luce della lettera del ministro della giustizia, che il Governo sia disponibile ad attendere il parere parlamentare anche oltre il termine di legge e chiede al rappresentante del Governo se come nuovo termine per la conclusione dei lavori si possa prevedere quello del 15 marzo prossimo.

Il sottosegretario Andrea ZOPPINI dichiara che, alla luce della situazione descritta dal presidente, il Governo è senz'altro disponibile ad attendere l'espressione del parere parlamentare fino al 15 marzo prossimo.

Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sugli atti di intimidazione nei confronti degli amministratori locali.
Doc. XXII, n. 30 Lo Moro.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 21 febbraio 2012.

Donato BRUNO, presidente, desidera far presente alla Commissione un problema che, per le vie brevi e informalmente, gli è stato evidenziato da più parti, vale a dire quello della possibile sovrapposizione delle competenze della Commissione che l'atto in esame propone di istituire con le competenze della Commissione parlamentare «antimafia». Ritiene pertanto fondamentale che il dibattito si concentri anche su questo punto, che è senz'altro rilevante.

Doris LO MORO (PD) ricorda che la relatrice Amici, nello svolgere la relazione introduttiva nella precedente seduta, ha già avuto modo di accennare a questo tema e di formulare le proprie considerazioni in merito, da lei condivise.

Giuseppe CALDERISI (PdL) ritiene che il problema della possibile sovrapposizione di competenza con la Commissione «antimafia» sia fondato e che la Commissione affari costituzionali debba approfondire in modo specifico questo punto.

Donato BRUNO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 12.45.

DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO

Martedì 28 febbraio 2012. - Presidenza del presidente Donato BRUNO. - Interviene il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali Roberto Cecchi.

La seduta comincia alle 12.45.

Schema di decreto legislativo recante ulteriori disposizioni in materia di ordinamento di Roma capitale.
Atto n. 425.
(Rilievi alla Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale).
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento rinviato, da ultimo, nella seduta del 21 febbraio 2012.

Beatrice LORENZIN (PdL), relatore, presenta e illustra una proposta di deliberazione di rilievi (vedi allegato).

Il sottosegretario Roberto CECCHI, premesso che quello in esame è un provvedimento che riveste una particolare importanza per la città di Roma, ma ha una sua ricaduta di interesse per tutto il territorio nazionale, informa che la Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale sta lavorando ad un affinamento del testo iniziale, in particolar modo al fine di recepire alcune osservazioni

Pag. 19

formulate dal Ministero per i beni e le attività culturali.
Chiarisce che tali modifiche riguardano in particolare tre punti: in primo luogo, la natura della Conferenza delle soprintendenze, che deve configurarsi il più possibile come una cabina di regia nella quale le amministrazioni si confrontano per definire strategie comuni per l'attuazione delle finalità dell'articolo 112 del codice dei beni culturali e del paesaggio; in secondo luogo, si tratta di precisare il concorso di Roma Capitale in materia di valorizzazione chiarendo che gli accordi di valorizzazione devono riferirsi a determinate tipologie di attività e devono rispettare la proporzionalità nel concorso delle competenze, per evitare che si determini una complicazione organizzativa, anziché una semplificazione; in terzo luogo, si tratta di eliminare dal testo due previsioni che risultano incostituzionali per eccesso di delega, con riferimento all'attribuzione a Roma Capitale di procedimenti autorizzatori di competenza del Ministero per i beni e le attività culturali, nonché all'attività di archeologia preventiva, che non può essere svolta dal Comune di Roma, il quale si troverebbe ad essere nel contempo controllore e controllato.

Pierguido VANALLI (LNP), premesso che lo schema di decreto in esame attribuisce a Roma Capitale più funzioni di quelle previste dalla delega e incidenti su competenze del Ministero per i beni e le attività culturali, dichiara che questa linea di decentramento amministrativo trova il suo gruppo favorevole, a condizione però che non riguardi soltanto il Comune di Roma ma tutti i comuni.
Sottolinea poi che l'articolo 24 della legge delega parla di «funzioni» e non di «compiti» di Roma Capitale. Lo schema di decreto legislativo va pertanto oltre la delega e andrebbe ricondotto ad essa. Per quanto riguarda la funzione di protezione civile, ricorda che questa è già oggi attribuita ai comuni per tutti i casi di evento naturale ordinario, mentre è in capo al Governo per i casi di calamità: non si comprende quindi perché lo schema di decreto attribuisca a Roma Capitale una competenza che in base all'ordinamento risulta già essere di tutti i comuni. Esprime il timore che in questo modo gli oneri relativi all'attività di protezione civile ordinaria, che dovrebbero già essere finanziati dal Comune di Roma sulla base del principio che ha già enunciato, finiscano con il gravare viceversa sul bilancio pubblico e quindi sulla collettività.
Quanto alla partecipazione del Sindaco di Roma alle riunioni del CIPE, ritiene che questa non abbia motivo di essere.
Sottolinea infine che le disposizioni di cui allo schema in esame debbono considerarsi transitorie in attesa della costituzione delle Città metropolitane e quindi della trasformazione di Roma in Città metropolitana.

Enrico LA LOGGIA (PdL), in qualità di presidente della Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale, ritiene utile chiarire che, per quanto riguarda la questione delle «funzioni» e dei «compiti», la Commissione di merito si sta orientando per una riformulazione del testo che faccia riferimento alle «funzioni amministrative», in modo da chiarire che non si tratta di compiti amministrativi aggiuntivi, fermo restando che a suo avviso i «compiti» non possono che essere esercizio di funzioni amministrative.
Quanto alle competenze delle regioni, chiarisce che lo schema non intende porle in discussione, fermo restando che, in caso di inerzia o ritardo delle regioni, si procederebbe ai sensi della legge n. 131 del 2003: su questo punto non ci sono quindi innovazioni.
Per quanto riguarda invece la questione dei lavori pubblici, delle infrastrutture e dei servizi, spiega che non si fa riferimento a quelli di cui ogni città di grandi dimensioni ha bisogno, bensì a quelli di cui Roma abbia bisogno in ragione della sua specificità come capitale della Repubblica.
Quanto ai rilievi attinenti alle competenze del Ministero per i beni e le attività culturali, afferma che - come già accennato dal sottosegretario Cecchi - la Commissione

Pag. 20

si sta adoperando per modificare il testo in modo da assicurare il rispetto delle competenze del predetto Ministero.
Per quanto riguarda la questione da ultimo posta dal deputato Vanalli, osserva che certamente le disposizioni di cui al provvedimento in esame sono transitorie e dovranno essere riviste nel momento in cui Roma verrà costituita come Città metropolitana: fino ad allora tuttavia il Comune di Roma deve essere messo nelle condizioni di svolgere bene le sue funzioni.
Infine, informa che i lavori della Commissione da lui presieduta si protrarranno, con il consenso del Governo, anche oltre la data del 5 marzo, precedentemente concordata come nuovo termine, in modo da poter tener conto nel modo migliore di tutti i contributi al miglioramento del testo.

Raffaele VOLPI (LNP), con riferimento al secondo dei rilievi della proposta della relatrice, chiede a quest'ultima di chiarire quali siano gli «altri organismi come il CIPE» alle cui sedute il Sindaco di Roma Capitale dovrebbe partecipare. Chiede altresì un chiarimento sull'ottavo rilievo della proposta della relatrice nel quale si fa riferimento ai costi di Roma Capitale. Infine, esprime l'auspicio che in futuro nei lavori di infrastrutturazione della città di Roma si abbia più cura per il patrimonio archeologico e culturale della città stessa, che è di immenso valore e appartiene a tutti gli italiani.

Matteo BRAGANTINI (LNP) chiede un chiarimento sull'ottavo dei rilievi della proposta della relatrice, che fa riferimento ai costi di Roma Capitale, evidenziando come la città di Roma, che chiede di disporre di finanziamenti speciali, goda anche di grandissimi benefici in virtù proprio del suo ruolo di capitale, dal momento che questa posizione determina anche un afflusso di consumi a tutto favore dell'economia locale. A suo avviso, se la condizione di capitale rappresenta per la città di Roma un problema, si dovrebbe seriamente pensare a indire una gara nazionale per individuare un'altra città che sia disposta a fungere da capitale senza costi aggiuntivi per il bilancio pubblico. In alternativa si consideri almeno seriamente la possibilità di trasferire in altre città una parte dei ministeri.

Beatrice LORENZIN (PdL), relatore, chiarisce che gli altri organismi cui si fa riferimento nel secondo rilievo della sua proposta sono, ad esempio, la Conferenza Stato-regioni e la Conferenza unificata. Quanto ai costi di Roma capitale, fa presente che nell'ottavo comma si chiede solo di introdurre nel testo disposizioni finalizzate a delineare un procedimento caratterizzato da imparzialità e terzietà per la stima dei costi in questione.

Donato BRUNO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 13.30.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Martedì 28 febbraio 2012.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.30 alle 13.35.

COMITATO PERMANENTE PER I PARERI

Martedì 28 febbraio 2012. - Presidenza del presidente Isabella BERTOLINI.

La seduta comincia alle 14.25.

Norme per favorire l'inserimento lavorativo dei detenuti.
Emendamenti C. 124-A e abb.
(Parere all'Assemblea).
(Esame e conclusione - Parere).

Il Comitato inizia l'esame degli emendamenti.

Pag. 21

Isabella BERTOLINI, presidente, in sostituzione del relatore, impossibilitato a partecipare alla seduta odierna, rileva che gli emendamenti contenuti nel fascicolo n. 1 non presentano profili critici per quanto attiene al rispetto del riparto di competenze legislative di cui all'articolo 117 della Costituzione e propone pertanto di esprimere su di essi il parere di nulla osta.

Nessuno chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del presidente.

La seduta termina alle 14.30.

AVVERTENZA

Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

COMITATO PERMANENTE PER I PARERI

Modifiche alla legge 5 giugno 1997, n. 147, concernenti la durata dei trattamenti speciali di disoccupazione in favore dei lavoratori frontalieri italiani in Svizzera rimasti disoccupati a seguito della cessazione del rapporto di lavoro.
Emendamenti C. 3391-A e abb.