CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 21 febbraio 2012
609.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (I e X)
COMUNICATO

TESTO AGGIORNATO AL 24 FEBBRAIO 2012

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SEDE REFERENTE

Martedì 21 febbraio 2012. - Presidenza del presidente della X Commissione Manuela DAL LAGO. - Intervengono il ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione, Filippo Patroni Griffi, e il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento, Giampaolo D'Andrea.

La seduta comincia alle 13.35.

DL 5/2012: Disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo.
C. 4940 Governo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

Le Commissioni proseguono l'esame rinviato nella seduta del 16 febbraio 2012.

Giovanni FAVA (LNP) osserva che il provvedimento d'urgenza in esame rientra nella categoria dei cosiddetti decreti omnibus e che solo apparentemente tratta di semplificazione. La prima parte del testo reca disposizioni di competenza della I Commissione, parte delle disposizioni sono riguardano prioritariamente la Commissione Lavoro, mentre una parte consistente delle disposizioni interessano le materie trattate dalla X Commissione.
Rilevato che nel testo del decreto-legge sono state recuperate questioni lasciate irrisolte nel provvedimento sulle liberalizzazioni attualmente all'esame del Senato, sottolinea che il suo gruppo non condivide né l'impostazione generale del testo né i contenuti specifici. Preannuncia quindi la presentazione di una relazione di minoranza che sarà sottoposta all'attenzione dei relatori e delle Commissioni.

Ludovico VICO (PD), nell'auspicare un esame rapido del provvedimento d'urgenza, ricorda che la X Commissione è impegnata sin dall'inizio della legislatura sulla materia della semplificazione a favore delle imprese. Richiama, in particolare, gli articoli 3, 12, 14, 20 e 21 del decreto-legge che introducono importanti disposizioni di interesse della Commissione Attività produttive. Si tratta di materie che implicano una successiva decretazione di attuazione che auspica possa essere definitivamente adottata entro il 2012.
Esprime apprezzamento per il contenuto dell'articolo 3, recante riduzione degli oneri amministrativi e disposizioni in tema di verifica dell'impatto della regolamentazione, sottolineando che si tratta di

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misure che possono essere immediatamente operative. Auspica, infine, che il lavoro emendativo possa essere ben concertato al fine di giungere all'approvazione di un provvedimento efficace e realmente incisivo in termini di semplificazione dell'attività delle imprese.

Alberto TORAZZI (LNP), espresso preliminarmente un giudizio critico sul complesso del provvedimento, sottolinea che l'articolo 1, in materia di conclusione del procedimento e poteri sostitutivi, con la rimozione del dirigente o del funzionario inadempiente prevede la sostituzione di un soggetto terzo, senza tuttavia individuare sanzioni disciplinari nei confronti dei soggetti inadempienti; l'articolo 5 reca disposizioni che di fatto riducono la possibilità dei comuni di esercitare un controllo sui cambi di residenza; all'articolo 7, le disposizioni in materia di documenti d'identità e di riconoscimento, riducono i controlli di sicurezza. Osserva che il Governo dei tecnici ripropone complessivamente un modello di Stato centralizzato di stampo piemontese o fascista, con presunte semplificazioni che spesso - come nel caso della dichiarazione unica sugli impianti termici - si traducono in favori alle lobby cui viene consentito di lucrare sulle spalle dei cittadini. Aggiunge che non sono previste le misure che realmente interessano le imprese, quali la soluzione del gravissimo problema del ritardo nei pagamenti.
Considerata, infine, la mole e la complessità delle misure recate dal provvedimento, chiede di prorogare il termine per la presentazione degli emendamenti già fissato in sede di ufficio di presidenza delle Commissioni per il prossimo venerdì 24 febbraio.

Gabriele CIMADORO (IdV) osserva che il tema della semplificazione richiama un'attività complessa più volte affrontata nel corso delle ultime legislature e mai risolta negli ultimi trent'anni. Ricorda che l'Italia è stata recentemente definita dal presidente della Commissione europea, Josè Barroso, una delle peggiori nazioni europee dal punto di vista delle complicazioni burocratiche. Richiamando in particolare le disposizioni concernenti le autorizzazioni del Ministero dei beni culturali, lamenta gli eccessivi vincoli posti all'avvio delle attività edilizie e commerciali.
Si associa, infine, alla richiesta del collega Torazzi di prorogare il termine per la presentazione degli emendamenti.

Gianclaudio BRESSA (PD), intervenendo sull'ordine dei lavori, evidenzia l'esigenza di disporre di un termine più ampio per la presentazione di emendamenti, anche alla luce della complessità del testo, come emerso dagli interventi testé svolti, che investe un ampio numero di materie quali l'ambiente, i lavori pubblici, l'università e la scuola.

Paolo ROMANI (PdL) condivide la richiesta dei colleghi di avere un maggior tempo a disposizione per la presentazione delle proposte emendative.
Nel merito del provvedimento, sottolinea che all'articolo 11, comma 9, per gli apparecchi di controllo sui veicoli adibiti al trasporto su strada sono previsti controlli biennali da parte di autofficine autorizzate: si tratta in realtà di una problematica di sicurezza e non di semplificazione.
L'articolo 47 non offre alcuna indicazione sulle modalità concrete di attuazione dell'agenda digitale italiana prevedendo al comma 2 misure, per così dire tautologiche, essendo evidente che i Ministeri coinvolti debbano svolgere una funzione di cabina di regia per l'attuazione della medesima agenda.
L'articolo 57 prevede, invece, importanti disposizioni per le infrastrutture energetiche strategiche, la metanizzazione del Mezzogiorno e in tema di bunkeraggio. Ritiene opportuna la presentazione di proposte emendative per aggiungere disposizioni relative alla strategicità degli insediamenti energetici. Richiamata infine la complessità del provvedimento sul quale esprime un giudizio generalmente positivo, ribadisce la richiesta di prorogare il termine di presentazione degli emendamenti.

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Pierguido VANALLI (LNP) si associa alla richiesta di disporre di maggiore tempo per la presentazione di emendamenti, rinviando il termine possibilmente a martedì 28 febbraio. Si tratta, infatti, di un'esigenza su cui concordano tutti i gruppi alla luce dell'ampiezza e della complessità del provvedimento in esame.
Vi sono infatti aspetti che da anni attendono di essere risolti e a cui potrebbe essere data soluzione nel decreto-legge in esame; vi sono invece norme ivi previste su cui vi è contrarietà da parte del suo gruppo, in coerenza con quanto evidenziato negli ultimi anni. Vi sono altresì articoli che recano disposizioni su cui vi era la contrarietà, con il precedente Governo, da parte dell'allora opposizione e che vengono invece ora riproposte. A tal fine il suo gruppo si riserva di presentare una serie di emendamenti.
Come preannunciato dal collega Fava, inoltre, il suo gruppo si riserva altresì di presentare una relazione di minoranza vista la corposità del provvedimento.
Rileva infine che, alla luce delle lunghezze burocratiche che contraddistinguono l'Italia, è opportuno estendere quanto possibile all'intero territorio nazionale alcuni modelli di funzionamento positivi che si registrano invece in alcune parti del Paese.

Anna Teresa FORMISANO (UdCpTP) esprime un giudizio generalmente positivo sul provvedimento in esame, sottolineando la necessità di un ulteriore approfondimento delle misure relative alla semplificazione degli adempimenti in capo alle imprese. Ricorda che è stata approvata dal Parlamento italiano all'unanimità una legge sullo sportello unico che, tuttavia, non è uniformemente applicata sul territorio nazionale. Sollecita quindi la Commissione e i rappresentanti del Governo a licenziare un provvedimento che rechi misure immediatamente applicabili e che favoriscano realmente la vita delle imprese. Si associa quindi alla richiesta di rinvio del termine degli emendamenti.

Donato BRUNO, presidente della I Commissione, considerato che la discussione generale del provvedimento è stata calendarizzata in Assemblea il prossimo lunedì 5 marzo, propone di prorogare il termine degli emendamenti, già fissato alle ore 14 di venerdì 24 febbraio, a lunedì 27 febbraio alle ore 14, in modo da prevedere nei giorni 28 e 29 febbraio sedute per l'esame degli emendamenti e ricevere il parere delle Commissioni competenti entro il 1o marzo 2012. Si potrà in tal modo licenziare il testo delle Commissioni e nominare i relatori per l'esame in Assemblea rispettando il termine previsto per l'inizio della discussione in Assemblea.

Raffaele VOLPI (LNP), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede al Governo di chiarire fin d'ora se il lavoro delle Commissioni sarà preso in considerazione o se si tratta di un lavoro inutile destinato ad essere vanificato da una prossima questione di fiducia. Invita altresì il Governo ad assicurare la necessaria concertazione dei diversi dicasteri sui vari profili del provvedimento in esame, che investe più materie, in modo che la posizione del rappresentante del Governo che seguirà i lavori esprima poi sui vari problemi la posizione dell'intero Esecutivo.

Pierluigi MANTINI (UdCpTP) sottolinea che il suo gruppo annette grande importanza a questo provvedimento e si associa alla richiesta del deputato Volpi che il Governo chiarisca in che misura intende tenere conto del dibattito parlamentare. Sempre per evitare che il lavoro delle Commissioni sia inutile, auspica che i presidenti valutino con rigore gli emendamenti che saranno presentati sotto il profilo della loro ammissibilità in modo che le Commissioni si possano concentrare su questioni selezionate.

Pierguido VANALLI (LNP) invita il Governo a chiarire se vi sia l'intenzione di porre sul provvedimento la questione di fiducia onde evitare che i gruppi si affatichino inutilmente nella predisposizione di emendamenti destinati a non essere presi seriamente in considerazione.

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Il ministro Filippo PATRONI GRIFFI osserva preliminarmente che il lavoro emendativo non può essere in alcun modo considerato inutile o pleonastico. Sottolinea che è intenzione del Governo valutare adeguatamente tutte le proposte emendative migliorative del testo o eventualmente anche soppressive di alcune sue parti. Per quanto riguarda il problema di eterogeneità delle materie recate dal decreto-legge, preannuncia l'intenzione di costituire con i Ministeri maggiormente coinvolti nel testo all'esame delle Commissioni un tavolo fisso di coordinamento per l'espressione di pareri condivisi. Osserva altresì che la qualità di un lavoro reciprocamente costruttivo dipenderà anche dalla mole di emendamenti presentati. Auspica, infine, il più esteso consenso sul testo all'esame delle Commissioni, manifestando la massima disponibilità del Governo ad esaminare tutte le proposte emendative nel rispetto dei tempi di conversione del decreto-legge.

Alberto TORAZZI (LNP) ribadisce la richiesta di fissare il termine degli emendamenti nella giornata di martedì 28 febbraio 2012.

Giovanni FAVA (LNP), nel giudicare positivamente la disponibilità del ministro Patroni Griffi, ritiene tuttavia che l'invito a presentare una quantità limitata di emendamenti leda l'autonomia parlamentare. Si associa quindi alle richieste dei colleghi di avere più tempo a disposizione per la presentazione delle proposte emendative.

Manuela DAL LAGO, presidente, considerate le numerose richieste, ritiene opportuno fissare il nuovo termine per la presentazione degli emendamenti a lunedì 27 febbraio 2012, alle ore 18.

Le Commissioni concordano.

Il ministro Filippo PATRONI GRIFFI precisa all'onorevole Fava che non intende in alcun modo limitare il lavoro emendativo dei parlamentari, ma auspica la presentazione di un numero di emendamenti compatibile con i tempi di conversione del decreto-legge.

Manuela DAL LAGO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.40.