CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 16 febbraio 2012
608.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (I e II)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

Giovedì 16 febbraio 2012. - Presidenza del presidente della I Commissione, Donato BRUNO. - Intervengono il ministro della giustizia Paola Severino Di Benedetto e il ministro per la pubblica amministrazione e per la semplificazione Filippo Patroni Griffi.

La seduta comincia alle 14.20.

Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione.
Testo base C. 4434 Governo, approvato dal Senato, C. 3380 Di Pietro, C. 3850 Ferranti, C. 4382 Giovanelli, C. 4501 Torrisi, C. 4516 Garavini e C. 4906 Ferranti.

(Seguito dell'esame e rinvio).

Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 2 febbraio 2012.

Donato BRUNO, presidente, ricorda che nell'ultima seduta era in corso l'esame dell'articolo aggiuntivo Giachetti 8.011 e che vi erano ancora degli iscritti a parlare. Dà quindi la parola al ministro della giustizia, che ha chiesto di intervenire.

Il ministro Paola SEVERINO DI BENEDETTO interviene in merito ai tempi di esame del provvedimento, inserito nel calendario del lavori dell'Assemblea a partire da lunedì 27 febbraio prossimo. Osserva, in particolare come a partire dalla fine del mese di dicembre si sia verificato un vero e proprio ingorgo istituzionale, che ha visto il Governo e, in particolare, il Ministero della giustizia, impegnato su più fronti nelle attività parlamentari, tra le quali la conversione in legge di due decreti-legge, rispettivamente in materia di sovraffollamento nelle carceri e in materia di composizione delle crisi da sovraindebitamento e disciplina del processo civile. Ricorda, inoltre, come anche gli ulteriori provvedimenti di iniziativa governativa all'esame del Parlamento, in materia di liberalizzazioni e semplificazioni, contengano importanti e delicati interventi in materia di giustizia. Tale impegno non le ha consentito di dedicarsi come avrebbe voluto ad un tema estremamente serio quale è quello della lotta alla corruzione, che deve essere affrontato con tutta l'attenzione

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possibile, in un'ottica riformatrice e certamente non in modo affrettato. Evidenzia, in particolare, come si tratti di intervenire su una delle materie più rilevanti del diritto penale, con forti ricadute in ambito economico e nei rapporti europei. Rileva come un differimento della data di inizio dell'esame del provvedimento da parte dell'Assemblea le consentirebbe di dedicarsi pienamente all'esame del provvedimento a partire dai primi giorni del mese di marzo. Precisa come tale valutazione, lungi dall'avere intenti elusivi o dilatori, si fonda proprio sulla considerazione dell'estrema rilevanza della materia e sulla determinazione del Governo di affrontarla con la massima serietà attraverso interventi normativi efficaci anche in materia penale.

Donato BRUNO, presidente, chiede se il ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione intenda a sua volta intervenire.

Il ministro Filippo PATRONI GRIFFI ricorda che, poiché gli articoli del provvedimento che attengono in modo più diretto la competenza del suo Ministero sono già stati esaminati dalle Commissioni, si era in precedenza convenuto che le modifiche del testo che il Governo intende proporre sarebbero state formalizzate nell'ambito del Comitato dei nove al momento della discussione del provvedimento in Assemblea.

Il ministro Paola SEVERINO DI BENEDETTO osserva come sarebbe comunque opportuno confermare l'accantonamento di quegli emendamenti all'articolo 8 che attengono strettamente alla materia penale, per poterli poi esaminare insieme a quelli relativi all'articolo 9.

Donato BRUNO, presidente, attesa la richiesta del ministro della giustizia, ritiene doveroso rinviare ad altra seduta l'esame degli emendamenti non ancora votati per dar modo al Governo di svolgere gli ulteriori approfondimenti del caso.

Angela NAPOLI (FLpTP), relatore per la II Commissione, prende atto del senso di responsabilità dimostrato dal Ministro Severino, che ringrazia per il suo intervento, condividendo la richiesta di differimento dell'inizio dell'esame in Assemblea. Sottolinea peraltro come, anche alla luce di quanto dichiarato ieri dal Presidente della Repubblica e di quanto emerso oggi nel corso della inaugurazione dell'anno giudiziario della magistratura contabile, in materia di corruzione sia necessario intervenire con rapidità ed in modo realmente efficace. Ribadisce come il provvedimento in esame non appaia adeguato in termini di efficacia nella lotta contro la corruzione, assicurando, quale relatrice per la II Commissione, il proprio pieno supporto ad ogni valutazione ed approfondimento che possano determinare un miglioramento del testo. Auspica, infine, che i propri emendamenti siano tenuti adeguatamente in considerazione dal Governo.

Giulia BONGIORNO, presidente della II Commissione, dopo avere dichiarato la propria totale adesione all'intervento del presidente Bruno, sottolinea la particolare complessità e delicatezza dei profili penalistici del fenomeno della corruzione, ricordando come il Ministro Severino abbia una specifica competenza scientifica e professionale in materia. Auspica peraltro che il Ministro voglia tenere adeguatamente conto dell'importante lavoro svolto dal Parlamento e che la sua richiesta di differimento dell'inizio dell'esame in Assemblea possa ottenere ampia condivisione.

Jole SANTELLI (PdL), relatrice per la I Commissione, suggerisce che, al fine di accelerare i lavori, si potrebbe stralciare la parte di provvedimento che è già stata esaminata, in modo da portarla quanto prima all'esame dell'Assemblea, e rimettere alla Commissione giustizia la restante parte, che riguarda la disciplina penalistica, nell'ambito di un autonomo progetto di legge.

Pierguido VANALLI (LNP) ricorda che sono ormai due mesi che il Governo

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chiede tempo per riflettere sugli emendamenti che restano da esaminare, impedendo al Parlamento di andare avanti su un provvedimento la cui urgenza è manifesta anche in considerazione dei continui richiami del Presidente della Repubblica all'esigenza di combattere la corruzione. Affinché sia chiaro, quindi, che non è per responsabilità del Parlamento se l'iter del provvedimento non procede, concorda sulla proposta di stralciare la parte già esaminata, a meno che il Governo preferisca ritirare il disegno di legge in esame e presentarne uno nuovo.
In ogni caso invita la presidenza a non porre più all'ordine del giorno della seduta questo argomento finché il Governo non sia pronto ad esprimere la propria posizione.

Donatella FERRANTI (PD) dichiara preliminarmente di comprendere le ragioni che hanno indotto il Ministro della giustizia a chiedere di fatto uno slittamento dell'esame da parte dell'Assemblea, ritenendo anche lei che la parte di diritto penale debba essere esaminata con estrema attenzione se si vuole intervenire con efficacia e non con norme manifesto. Auspica, pertanto, che l'intervento del Ministro segni il superamento dell'inaccettabile posizione del precedente Ministro della Giustizia contraria ad ogni emendamento in materia penale.
Dichiara la propria contrarietà ad ogni ipotesi di stralcio della parte penale, che le sembra aver prospettato dal relatore della I Commissione, onorevole Santelli, ritenendo che un efficace intervento normativo di contrasto alla corruzione possa essere fatto solo se il fenomeno viene affrontato sia in via preventiva che in via repressiva. Tale contrarietà non deve essere letta come una condivisione dei primi otto articoli del testo, i quali si sarebbero dovuti migliorare attraverso l'approvazione di una serie di emendamenti tra i quali richiama quelli presentati dal suo gruppo. Nell'auspicio che tale parte possa essere migliorata dall'Assemblea, si sofferma sull'articolo aggiuntivo Giachetti 8. 011, che le Commissioni voteranno verosimilmente quando, accogliendo la richiesta del Ministro della Giustizia, si riavvierà a marzo l'esame del provvedimento.
Al fine di evitare ulteriori rallentamenti dell'esame del provvedimento deposita una richiesta di dati ed informazioni al Governo, ai sensi dell'articolo 79, comma 5, del Regolamento, sottoscritta, oltre che da lei, dai deputati Bressa, Samperi, Tenaglia, Zaccaria, Cavallaro, Giovanelli e Andrea Orlando. Si tratta, in particolare di una richiesta volta ad acquisire una serie di dati che ritiene essenziali per poter meglio valutare la reale portata dell'articolo aggiuntivo Giachetti 8. 011, che affronta la questione dei magistrati fuori ruolo che non è stata adeguatamente analizzata né al Senato né alla Camera nel corso dell'esame preliminare.
In particolare sarebbe essenziale sapere dal Governo quale sia il numero dei magistrati ordinari, amministrativi e contabili e degli avvocati e procuratori dello Stato, specificando i nominativi, gli incarichi ricoperti, la durata e gli emolumenti percepiti oltre il trattamento stipendiale nonché il numero dei magistrati ordinari, amministrativi e contabili ai quali siano stati attribuiti incarichi part time cumulati con l'esercizio delle funzioni giurisdizionali o consultive, specificando i nominativi, gli incarichi ricoperti e gli emolumenti percepiti oltre il trattamento stipendiale. Altra questione per lei da chiarire è quale normativa di riferimento regoli la fattispecie oggetto dell'articolo aggiuntivo Giachetti 8.011, ritenendo che più di una volta si faccia confusione.

Federico PALOMBA (IdV) sottolinea l'importanza straordinaria e strategica che l'IdV attribuisce al provvedimento in esame, anche per i riflessi economici che può produrre. Ritiene peraltro necessarie due certezze: la disponibilità del nuovo Governo ad incidere significativamente sulle fattispecie penalistiche e tempi certi per l'esame parlamentare, che dovrà comunque svolgersi con la costante presenza di rappresentanti del Governo.

Mario TASSONE (UdCpTP) ritiene che, se, come è ragionevole pensare, le continue

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richieste del Governo di rinviare l'esame nascono da una perplessità di fondo sull'impostazione del provvedimento e quindi da una volontà di proporre cambiamenti del testo, sarebbe corretto che questo fosse detto apertamente. Nel ricordare che, in ogni caso, il Parlamento ha la piena facoltà di fissare autonomamente il proprio calendario dei lavori, sottolinea che, anche a voler stilare una gerarchia per ordine d'importanza dei provvedimenti che in questo periodo determinano l'«ingorgo» cui ha fatto cenno il ministro della giustizia, quello in esame non può ritenersi secondario, anche in considerazione dei continui richiami del Presidente della Repubblica all'esigenza di affrontare il problema della corruzione.

Donato BRUNO, presidente, prende atto delle posizioni emerse, ma ritiene, d'intesa con la presidente Bongiorno, che, di fronte alla richiesta del Governo, le Commissioni abbiano il dovere di soprassedere alle votazioni. Avverte che il ministro della giustizia ha già manifestato la propria disponibilità a riprendere i lavori nella seconda decade di marzo. Conseguentemente i presidenti scriveranno alla Presidenza della Camera per chiedere che il provvedimento sia iscritto nel calendario dei lavori dell'Assemblea alla fine di marzo.
Avverte infine che la richiesta di dati e informazioni al Governo presentata dal gruppo del Partito democratico ai sensi dell'articolo 79, comma 5, del regolamento risulta sottoscritta dal prescritto numero di componenti e sarà sottoposta all'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, delle Commissioni riunite anche al fine della indicazione del termine entro il quale il Governo deve rispondere.
Quindi, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.50.