CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 9 febbraio 2012
605.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

Giovedì 9 febbraio 2012. - Presidenza del presidente Stefano STEFANI. - Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri, Marta Dassù.

La seduta comincia alle 14.30.

Ratifica ed esecuzione del Trattato relativo all'adesione della Repubblica di Croazia all'Unione europea.
C. 4935 Governo.

(Seguito esame e conclusione).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta dell'8 febbraio.

Stefano STEFANI, presidente e relatore, avverte che sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni affari costituzionali, difesa, bilancio, finanze, ambiente, trasporti, attività produttive, lavoro, agricoltura e politiche dell'Unione europea, mentre la Commissione affari sociali e la Commissione parlamentare per le questioni regionali hanno preannunciato di non procedere all'espressione del previsto parere. In attesa del parere della Commissione Bilancio, sospende brevemente la seduta.

La seduta, sospesa alle 14.35, riprende alle 14.45.

Stefano STEFANI, presidente e relatore, comunica che è pervenuto il nulla osta della Commissione Bilancio.

Roberto MENIA (FLpTP), preannunciando un proprio intervento anche nelle successive fasi di esame del provvedimento, richiama la sua vicenda personale di discendente di una famiglia italiana, non fascista e di tradizioni mazziniane e irredente, che abbandonò la Croazia e scelse l'esilio per preservare la propria condizione di libertà. Anche in vista delle celebrazioni in occasione del Giorno del Ricordo segnala che, malgrado il trascorrere del tempo, le vittime di quella tragedia non hanno ancora ricevuto adeguato risarcimento. Esprime soddisfazione per il risultato conseguito dalla Croazia di oggi con il conseguimento dell'adesione all'Unione europea, ma ricorda, nel luglio del 2010, in occasione dell'incontro tra i presidenti Danilo Turk, Ivo Josipovic e Giorgio Napolitano, l'episodio del mancato omaggio alla foiba di Basovizza. Nel richiamare

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anche la visita del presidente Napolitano a Pola, sottolinea che parte della sua famiglia è originaria dell'isola croata di Corciula, la stessa che avrebbe dato i natali a Marco Polo, oggi considerato dai croati come un loro connazionale. Alla luce di tali considerazioni, tese a sottolineare la portata storico-culturale di quegli eventi, preannuncia a titolo personale il proprio voto di astensione in occasione della deliberazione sul conferimento del mandato al relatore a riferire favorevolmente sul disegno di legge in titolo.

Il sottosegretario Marta DASSÙ sottolinea che l'adesione della Croazia all'Unione europea riveste un valore storico e simbolico, rappresentando un ulteriore passo in avanti nel processo di integrazione nell'Unione europea della regione balcanica ed un nuovo successo della politica di allargamento, il cui carattere irreversibile e inclusivo l'Italia ha sempre sostenuto. Ciò nella consapevolezza che la prospettiva di una piena adesione nell'Unione europea rappresenta l'unico strumento atto a promuovere nei Paesi coinvolti importanti e durature riforme politico-economiche e, per tal modo, a garantire all'intero continente europeo crescita democratica, stabilità politica e sviluppo economico.
Sottolinea che la ratifica dell'Accordo corrisponde ad un interesse politico di alto profilo per il nostro Paese. Per tale ragione è importante dare risalto alla speciale celerità dell'iter di esame di questo provvedimento, di cui esprime gratitudine al Parlamento, e che non esaurisce i passi da compiere per realizzare l'integrazione europea dei Balcani occidentali. A tal riguardo, sottolinea quale dato incoraggiante le dichiarazioni del Ministro degli affari esteri ed europei della Croazia, Vesna Pusic, circa la volontà del suo Paese di favorire l'ingresso della Serbia nell'Unione europea. Rileva che l'ingresso della Croazia, e in prospettiva anche della Serbia, costituiscono snodi fondamentali della riunificazione politica di quei Paesi, sia nei loro rapporti bilaterali sia in quelli con l'Europa. In merito alle considerazioni dell'onorevole Menia, esprime piena solidarietà per le vicende dolorose vissute da tanti connazionali e dalle loro famiglie e sostegno ai fini della migliore soluzione ad ogni forma di contenzioso. Sottolinea, tuttavia, la necessità di superare i fatti negativi della storia e considera il compimento del percorso di allargamento la modalità più equa ed equilibrata per conseguire tali risultati.

Guglielmo PICCHI (PdL), nel preannunciare il voto favorevole del suo gruppo, si associa alle riflessioni del collega Menia, cui lo accomuna un'analoga vicenda familiare. Comprende la portata positiva dell'adesione della Croazia nell'attuale difficile fase della storia europea e ai fini della riunificazione delle comunità italiane oltreconfine. Tuttavia, ritiene importante cogliere l'occasione dell'esame del provvedimento in titolo per richiamare quelle vicende dolorose e per esprimere l'auspicio per il loro definitivo superamento.

Mario BARBI (PD), nel preannunciare, a nome del suo gruppo, il voto favorevole sul provvedimento in titolo, dichiara di condividere le considerazioni del sottosegretario Dassù relative all'interesse italiano connesso all'adesione della Croazia all'Unione europea, al valore storico di questo passaggio e alla necessità di superare ogni divisione. Concorda sull'inadeguatezza del risarcimento dato alle sofferenze patite dagli italiani esiliati o periti nelle foibe e sottolinea la necessità di ricordare quel dramma, assicurare solidarietà e condivisione a coloro che ne sono stati vittima. A suo avviso, il superamento di quella fase storica necessita di un atto politico, che è oggi rappresentato dall'accogliere la Croazia nel consesso europeo. Sottolinea che per il Partito Democratico il consenso a questa prospettiva deriva non solo da interessi nazionali contingenti ma da una visione di lungo periodo sul ruolo strategico dei Balcani occidentali, e in particolare della Serbia, per la prosperità del continente europeo.

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Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione delibera quindi di conferire il mandato al relatore, presidente Stefani, di riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

Stefano STEFANI, presidente, si riserva di nominare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle designazione dei rappresentanti dei gruppi.

Sui lavori della Commissione.

Stefano STEFANI, presidente, con riferimento al disegno di legge di Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di coproduzione cinematografica tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica popolare cinese, firmato a Pechino il 4 dicembre 2004, con Nota di interpretazione dell'articolo 10 fatta il 19 marzo 2008 ed il 10 aprile 2008, approvato dal Senato, (C. 4250), avverte che l'onorevole Stefano Allasia subentra nell'incarico di relatore all'onorevole Gianpaolo Dozzo, che ha cessato di far parte della Commissione.

La Commissione ne prende atto.

La seduta termina alle 15.