CAMERA DEI DEPUTATI
Lunedì 6 febbraio 2012
602.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
COMUNICATO
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AUDIZIONI INFORMALI

Lunedì 6 febbraio 2012.

Audizione dei rappresentanti del Sindacato italiano lavoratori polizia (SILP-CGIL), del Sindacato italiano unitario dei lavoratori della polizia (SIULP) e del Sindacato autonomo polizia penitenziaria (SAPPE) in relazione all'esame del disegno di legge C. 4909 Governo, approvato dal Senato, concernente la conversione in legge del decreto-legge n. 211 del 2011, recante interventi urgenti per il contrasto della tensione detentiva determinata dal sovraffollamento delle carceri.

L'audizione informale si è svolta dalle 15.40 alle 16.50.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 17.05 alle 17.10, dalle 19.50 alle 19.55 e dalle 20.55 alle 21.

SEDE REFERENTE

Lunedì 6 febbraio 2012. - Presidenza del presidente Giulia BONGIORNO. - Intervengono il ministro della giustizia Paola Severino Di Benedetto e il sottosegretario di Stato per la giustizia Salvatore Mazzamuto.

La seduta comincia alle 17.10.

DL 211/2011: Interventi urgenti per il contrasto della tensione detentiva determinata dal sovraffollamento delle carceri.
C. 4909 Governo, approvato dal Senato.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato da ultimo nella seduta del 1o febbraio 2012.

Giulia BONGIORNO, presidente, avverte che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità

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dei lavori della seduta odierna sarà assicurata attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso. Avverte altresì che sono stati presentati emendamenti e articoli aggiuntivi (vedi allegato). Dà quindi la parola al Ministro Paola Severino Di Benedetto, che ha chiesto di intervenire prima che i deputati illustrino gli emendamenti e i relatori esprimano i pareri sugli stessi.

Il ministro Paola SEVERINO DI BENEDETTO ringrazia la Commissione ed, in particolare, il presidente, onorevole Giulia Buongiorno, per la tempestività con la quale è stata convocata questa seduta assicurando così la possibilità di approvare definitivamente il disegno di legge in esame entro questa settimana, evitando il rischio di non convertire il decreto-legge in tempo utile. Ringrazia, quindi, i deputati per la loro presenza, ritenendo che, in considerazione delle difficili condizioni climatiche di questi giorni, ciò rappresenti un segnale di forte attenzione per il provvedimento in esame. Nel ribadire il proprio assoluto rispetto per la volontà parlamentare e per la funzione che in questo momento è chiamata a svolgere la Commissione giustizia, nonché la Camera dei deputati nel suo complesso, e la convinzione che la seconda lettura del disegno di legge, dopo quella del Senato, non sia solo un passaggio formale, ma un momento di importante approfondimento delle diverse questioni inerenti al testo approvato dal Senato, evidenzia i rischi di una mancata conversione del decreto-legge in caso di modifica del testo trasmesso dal Senato. Si affida, quindi, alla sensibilità di ogni parlamentare affinché rinunci ad insistere su modifiche del testo che potrebbero compromettere la conversione del decreto e quindi gli importanti obiettivi che esso si pone al fine di contrastare il sovraffollamento delle carceri. Sottolinea come tale rinuncia non debba essere interpretata come una mortificazione delle prerogative dei deputati, quanto piuttosto come un sacrificio reso necessario dalla necessità di convertire il decreto-legge. Dichiara di essere ben consapevole che alcuni degli emendamenti presentati sarebbero anche condivisibili, se considerati in astratto. Tuttavia, l'esigenza di convertire il decreto-legge deve essere considerata prevalente su qualsiasi esigenza di perfezionamento del testo in alcuni suoi specifici punti. Ritiene che il lavoro che la Commissione si appresta ad effettuare possa essere finalizzato proprio ad evidenziare questioni meritevoli anche di interventi legislativi, i quali potranno essere effettuati in un secondo momento, impegnando comunque il Governo attraverso la presentazione di ordini del giorno in Assemblea. Assicura, pertanto, la totale disponibilità del Governo ad esaminare attentamente tutti gli emendamenti presentati nell'ottica di una eventuale trasformazione in ordini del giorno. Conclude esprimendo il proprio rammarico nel doversi allontanare a causa di impegni pregressi che non può rinviare. Ricorda comunque che il Governo è pienamente rappresentato in seduta dal sottosegretario Salvatore Mazzamuto.

Luigi VITALI (PdL), relatore, considerate le motivazioni che hanno portato il Ministro a chiedere alla Commissione di non modificare il testo trasmesso dal Senato, accoglie, anche a nome dell'altro relatore, onorevole Ferranti, l'invito del Ministro, ed invita al ritiro di tutti gli emendamenti presentati, esprimendo altrimenti parere contrario. Rinuncia, quindi, alla presentazione di alcuni emendamenti che avrebbe voluto presentare insieme all'onorevole Ferranti e che, una volta verificata la disponibilità del Governo, potranno tradursi in ordini del giorno.

Donatella FERRANTI (PD), relatore, facendo riferimento a quanto appena dichiarato dal correlatore Luigi Vitali, preannuncia la presentazione di ordini del giorno su alcune importanti questioni, quali: l'assunzione di personale civile dell'amministrazione penitenziaria, sanando un errore fatto dal Parlamento all'articolo 1, comma 5, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito in legge, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011,

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n. 148, laddove viene fatto riferimento al «Corpo della Polizia penitenziaria» anziché al «personale dell'amministrazione penitenziaria»; la possibilità di trovare la copertura finanziaria necessaria per retribuire gli straordinari alle forze dell'ordine per lo svolgimento dei nuovi compiti affidati dal provvedimento in esame; la previsione da parte del Ministro della Giustizia, d'intesa per la parte di competenza con il Ministro dell'Interno, di una relazione alle Camere entro sei mesi dall'entrata in vigore della legge, sugli effetti derivanti dalla applicazione del novellato articolo 558 del codice di procedura penale, ai fini sia del minor numero di ingressi in carcere che della conseguente quantificazione dei risparmi di spesa, nonché delle eventuali difficoltà operative e organizzative riscontrate presso gli uffici giudiziari e presso gli uffici di polizia giudiziaria, anche con riferimento gli standard di sicurezza, igiene, salubrità, rispetto della riservatezza e idoneità delle strutture in cui vengono custodite le persone arrestate, su disposizione del pubblico ministero.

Raffaele VOLPI (LNP), intervenendo sull'ordine dei lavori, ritiene che si stia procedendo in modo irrituale, non essendo questo il momento di illustrare gli ordini del giorno, che peraltro non possono essere presentati in sede referente. Non ritiene di dover accogliere l'invito del Ministro, sottolineando come la sua sensibilità invece lo porti a considerare irrinunciabili almeno alcune delle modifiche che dovrebbero essere apportate ad un testo del tutto non condivisibile.
Invita il Governo a valutare almeno i rilievi tecnico-giuridici che il Comitato per la legislazione ha espresso in occasione del parere reso il 31 gennaio scorso. Secondo il Comitato il testo in esame dovrebbe essere modificato in più di un punto, contenendo anche norme inserite dal Senato del tutto estranee al testo originario del decreto, come, ad esempio, l'articolo 3-ter ovvero l'articolo 3-bis che peraltro risulta incomprensibile laddove si riferisce, senza alcuna giustificazione, alla data del 1o luglio 1988 per delimitare la fase temporale di applicazione di una specifica procedura. Il provvedimento, inoltre, è sfornito di adeguata relazione tecnica. Chiede quindi al rappresentate del Governo di chiarire alla Commissione le ragioni per le quali non dovrebbe essere dato seguito al parere del Comitato per la legislazione procedendo con le opportune modifiche al testo

Nicola MOLTENI (LNP) condivide l'intervento dell'onorevole Volpi, ritenendo irrituale iniziare l'esame degli emendamenti illustrando ordini del giorno ancora da presentare. È necessario che i relatori e il Governo esprimano i pareri sugli emendamenti. Sottolinea come molti degli emendamenti presentati dal suo Gruppo siano ostruzionistici, essendo dettati da una totale contrarietà al testo. Tuttavia, ve ne sono alcuni tra gli emendamenti che ha presentato che hanno un contenuto sostanziale rilevante, essendo volti ad eliminare alcune storture del provvedimento che non possono essere tollerate. Auspica che il Governo dia un riscontro dell'effettivo valore sostanziale dell'esame parlamentare del provvedimento, valore sottolineato peraltro dal Ministro all'inizio della seduta.

Rita BERNARDINI (PD) preliminarmente dichiara di ben comprendere le esigenze connesse alla brevità dei tempi di conversione del decreto-legge, che possono portare ad approvare senza modifiche un testo che invece necessita di modifiche anche importanti. Pur trattandosi di un provvedimento del tutto inadeguato a risolvere l'emergenza delle carceri italiane, alcuni effetti positivi esso li produce in termini di riduzione del numero di soggetti inutilmente detenuti in carcere. Il rischio di perdere anche quei pochi effetti positivi è tale da giustificare il Ministro che ha sostanzialmente blindato il provvedimento, dando la disponibilità ad accogliere solo alcuni ordini del giorno. A suo parere, un provvedimento serio che si pone l'obiettivo di contrastare il sovraffollamento nelle carceri non può non affrontare

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il problema della carcerazione preventiva e quindi della inadeguatezza della disciplina della custodia cautelare. Avrebbe gradito da parte del Governo un impegno preciso su queste delicate ed importanti materie, riguardo alle quali i radicali hanno presentato emendamenti.

Federico PALOMBA (IdV), a nome del proprio gruppo, esprime forte contrarietà al provvedimento. Ritiene il provvedimento inefficace e non condivisibile. Nonostante ciò il gruppo dell'Italia dei valori ha presentato unicamente emendamenti di sostanza, non intendendo fare ostruzionismo, a differenza del gruppo della Lega, che, quale forza di governo negli ultimi anni, è responsabile della situazione drammatica nella quale si trovano le carceri italiane.

Luca Rodolfo PAOLINI (LNP) ritiene che il provvedimento contenga misure non solo inefficaci ma anche criminogene, poiché si privilegia eccessivamente la detenzione domiciliare anche di soggetti estremamente pericolosi. Ritiene che in merito a tale tema la politica del Governo sia del tutto inadeguata, come dimostra il recente rinnovo della eccessivamente costosa convenzione con la Telecom, relativa ai braccialetti elettronici di controllo delle persone sottoposte agli arresti domiciliari. Si tratta di un esperimento già fallito in altri Paesi, oltre che in Italia, anche a causa del fatto che il braccialetto non può essere imposto dal magistrato.

Fulvio FOLLEGOT (LNP) manifesta preoccupazione per l'intervento del Ministro che, da un lato, sostiene di rispettare la volontà del Parlamento e, dall'altro, si dichiara disposto solo a discutere di alcuni ordini del giorno. Ricorda che il tempo a disposizione è limitato proprio perché il Governo ha scelto la via della decretazione d'urgenza. Sottolinea inoltre come l'Italia dei valori abbia preso le distanze dalla Lega, dimenticando di aver dato la propria fiducia al Governo in carica. Ritiene indispensabile un'approfondita discussione in Commissione, volta a modificare il provvedimento.

Raffaele VOLPI (LNP) chiede al Governo di esprimersi sui rilievi sollevati dal Comitato per la legislazione prima che si esprimano i pareri.

Il sottosegretario Salvatore MAZZAMUTO ritiene che gli aspetti eventualmente problematici potranno essere affrontati in un momento successivo. Ricorda che il provvedimento intende affrontare una situazione drammatica quale quella delle carceri. Osserva come le criticità possano essere affrontate in un secondo momento sulla base di precisi impegni che potranno essere assunti in relazione agli ordini del giorno, che saranno tenuti dal Governo nella massima considerazione.

Raffaele VOLPI (LNP) sottolinea l'importanza che il Governo chiarisca subito la propria posizione in ordine agli importanti rilievi evidenziati dal Comitato per la legislazione. Precisa che non si tratta di un intervento politico, ricordando che il proprio gruppo non ha presentato questioni pregiudiziali.

Luigi VITALI (PdL), relatore, ricorda come anche i relatori abbiano evidenziato criticità, ma hanno fatto un passo indietro tenuto conto dell'emergenza che il provvedimento è destinato ad affrontare. Gli aspetti positivi del provvedimento sono prevalenti su quelli negativi, che occorrerà monitorare con attenzione. Replicando all'onorevole Palomba, ricorda come il sovraffollamento risalga al 1996, quando fu votato il provvedimento sull'indulto con il sostegno di un Governo che vedeva l'onorevole Di Pietro come un importante esponente e che nulla ha poi fatto per cercare di non far ritrovare le carceri italiane nella stessa situazione che aveva giustificato l'indulto stesso. Ribadisce l'invito al ritiro di tutte le proposte emendative presentate.

Il sottosegretario Salvatore MAZZAMUTO esprime parere conforme a quello dei relatori.

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Mario CAVALLARO (PD) ritira tutti gli emendamenti a sua firma alla luce dell'intervento del Ministro.

Nicola MOLTENI (LNP) dopo aver condiviso l'intervento dell'onorevole Vitali sulle conseguenze dell'indulto, sottolinea come le modifiche all'articolo 1 apportate dal Senato siano state fortemente peggiorative. Ritiene l'impostazione alla base della disposizione non condivisibile, perché limita fortemente la sicurezza dei cittadini, che è un valore assoluto e inderogabile. Raccomanda quindi l'approvazione del proprio emendamento 1.78.

La Commissione respinge gli identici emendamenti Nicola Molteni 1.78 e Di Pietro 1.1.

Federico PALOMBA (IdV) illustra l'emendamento Di Pietro 1.2 e ne raccomanda l'approvazione.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge, l'emendamento Di Pietro 1.2 e gli emendamenti Nicola Molteni 1.79, 1.80, 1.81, 1.76, 1.82 e 1.83.

Luca Rodolfo PAOLINI (LNP) illustra l'emendamento Nicola Molteni 1.84 e ne raccomanda l'approvazione, non condividendo la riduzione a quarantotto ore dei tempi per convalidare l'arresto, potendo questo creare problemi applicativi soprattutto nei giorni festivi.

Donatella FERRANTI (PD), relatore, ritiene che il gruppo della Lega abbia tutto il diritto di fare ostruzionismo, ma che debba rimanere coerente. La riduzione dei tempi di convalida è pienamente condivisibile perché riguarda la flagranza di reato e il giudizio direttissimo, per i soli reati di competenza del giudice monocratico.

Luigi VITALI (PdL), relatore, ricorda che il provvedimento nasce per evitare il fenomeno delle «porte girevoli».

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Nicola Molteni 1.84, 185 e 1.86.

Nicola MOLTENI (LNP) illustra il proprio emendamento 1.87, volto a sopprimere l'articolo 1, lettera b), e ne raccomanda l'approvazione. Non condivide, infatti, che la custodia nel domicilio o in subordine nelle camere di sicurezza divenga la regola. Auspica che si apra un dialogo che porti alla riformulazione di questa disposizione, che appare inutile e dannosa.

Federico PALOMBA (IdV) illustra l'emendamento Di Pietro 1.3, identico all'emendamento Nicola Molteni 1.87, e ne raccomanda l'approvazione. Ritiene infatti che la regola debba essere quella della custodia in carcere.

Fulvio FOLLEGOT (LNP) ricorda come nel corso delle audizioni sia emersa con chiarezza l'inadeguatezza delle camere di sicurezza e le difficoltà delle forze dell'ordine nell'applicazione, in particolare, dell'articolo 1 del provvedimento. Ritiene che il Governo debba prendere atto di questi dati.

Luigi VITALI (PdL), relatore, replica all'onorevole Palomba, sottolineando come la custodia cautelare sia una extrema ratio. Invita la Lega a presentare un ordine del giorno, che sarebbe condiviso, volto a stabilire uno stanziamento per pagare gli straordinari per il personale delle forze di polizia che dovranno controllare gli arrestati nelle camere di sicurezza, la maggior parte delle quali risultano pienamente idonee.

Luca Rodolfo PAOLINI (LNP) esprime un giudizio fortemente negativo sulle disposizioni dell'articolo 1 e, in particolare sul nuovo comma 4-bis dell'articolo 558 del codice di procedura penale. Sottolinea, inoltre, come spesso gli stranieri arrestati non potranno essere custoditi nel proprio domicilio, essendo in genere senza dimora.

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La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Di Pietro 1.3 e Nicola Molteni 1.87.

Nicola MOLTENI (LNP) illustra il proprio emendamento 1.88 e ne raccomanda l'approvazione. Assicura al relatore Vitali che il gruppo della Lega nord presenterà anche un ordine del giorno sul tema in questione, ma ritiene che sarebbe una scelta di buon senso modificare direttamente l'articolo 1 e prevedere nuove risorse per le forze dell'ordine e per la polizia penitenziaria. Ribadisce la richiesta di aprire un dialogo costruttivo per apportare al provvedimento le necessarie modifiche, anche per garantire la sicurezza dei cittadini. A suo giudizio, infatti, il Governo si disinteressa del tema della sicurezza.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Di Pietro 1.4 e Nicola Molteni 1.88, nonché gli emendamenti Nicola Molteni 1.60, 1.89 e 1.90.

Federico PALOMBA (IdV) illustra l'emendamento Di Pietro 1.6 e ne raccomanda l'approvazione.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Di Pietro 1.6 e Nicola Molteni 1.93, 1.91, 1.92 e 1.97.

Rita BERNARDINI (PD) ritira il proprio emendamento 1.10. Ricorda come spesso i cittadini stranieri subiscano detenzioni ingiustificate e precisa come la detenzione in stanze di sicurezza debba essere ristretta a casi del tutto eccezionali. Si riserva di valutare se ripresentare l'emendamento in Aula.

La Commissione respinge l'emendamento Nicola Molteni 1.61.

Nicola MOLTENI (LNP) illustra il proprio emendamento 1.99 e ne raccomanda l'approvazione. In considerazione della ristrettezza delle risorse a disposizione delle forze dell'ordine, ritiene che solo gli ufficiali di polizia giudiziaria debbano custodire gli arrestati nelle camere di sicurezza, mentre gli agenti dovrebbero continuare a presidiare il territorio e garantire la sicurezza dei cittadini.

Jean Leonard TOUADI (PD) ricorda al collega Molteni che il Ministro Maroni sarà ricordato nella storia per aver fortemente ridotto le risorse a disposizione delle forze di polizia.

La Commissione respinge l'emendamento Nicola Molteni 1.99.

Nicola MOLTENI (LNP) illustra l'emendamento 1.104 e ne raccomanda l'approvazione. Ricorda al collega Touadi di aver esplicitamente fatto autocritica sui tagli alle risorse, non da imputare al Ministro Maroni, ma a chi nel precedente Governo poteva disporre delle risorse finanziarie. Sottolinea come certamente il Ministro Maroni sarà ricordato per la sua azione contro la criminalità organizzata ed auspica che il collega Touadi si faccia promotore di iniziative per la sicurezza dei cittadini, dal momento che non sembra avere presentato emendamenti su questo tema.

Luca Rodolfo PAOLINI (LNP) preannuncia il proprio voto favorevole sull'emendamento 1.104.

La Commissione respinge l'emendamento Nicola Molteni 1.104.

Rita BERNARDINI (PD) ritira il proprio emendamento 1.12, sottolineando peraltro come sia opportuno evitare espressioni troppo generiche nella formulazione delle norme.

Nicola MOLTENI (LNP) illustra il proprio emendamento 1.106 e ne raccomanda l'approvazione.

La Commissione respinge l'emendamento Nicola Molteni 1.106.

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Giulia BONGIORNO, presidente, sospende brevemente la seduta.

La seduta, sospesa alle 19, è ripresa alle 19.05.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Nicola Molteni 1.96, 1.94, 1.95, 1.98, 1.62, 1.107, 1.108 e 1.100.

Luca Rodolfo PAOLINI (LNP) illustra l'emendamento Nicola Molteni 1.101 e ne raccomanda l'approvazione.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Nicola Molteni 1.101 e 1.102, Di Pietro 1.5 e Nicola Molteni 1.77.

Nicola MOLTENI (LNP) illustra il proprio emendamento 1.63 e ne raccomanda l'approvazione. Ritiene che il capoverso «4-ter» dell'articolo 1, comma 1, lettera b), sia condivisibile, essendo tuttavia necessario estendere l'elenco dei reati ivi previsti e per i quali è escluso che l'arrestato sia custodito presso il domicilio. Ricorda, d'altra parte, come il Ministro Severino avesse dato la propria disponibilità ad estendere la disposizione ad altre fattispecie criminose.

Donatella FERRANTI (PD), relatore, rileva come il comma 4-bis abbia una formulazione migliorabile, come già rilevato dai relatori. Ricorda peraltro come il comma 4-ter sia frutto di un lavoro svolto al Senato proprio per andare incontro alle richieste della Lega. Non ritiene coerente un'estensione con riferimento all'articolo 380, comma 2, lettera c), che prevede fattispecie delittuose di competenza della Corte d'Assise, mentre il provvedimento è applicabile con riferimento a delitti di competenza del giudice monocratico. Invita quindi al ritiro di emendamenti incoerenti che hanno il valore di meri «manifesti».

Raffaele VOLPI (LNP) ritiene improprio parlare di incoerenza dell'opposizione, che sta svolgendo il proprio lavoro dignitosamente ed esercitando le prerogative riconosciute dal Regolamento. Auspica che si vogliano esaminare con attenzione emendamenti dell'opposizione con contenuto sostanziale e migliorativo del testo.

Federico PALOMBA (IdV) ritiene che il comma 4-ter dovrebbe essere soppresso.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Nicola Molteni 1.63, 1.64, 1.65, 1.66, 1.67, 1.68, 1.69, 1.70, 1.71, 1.72, 1.73, 1.74, 1.103 e 1.105.

Rita BERNARDINI (PD) ritira il proprio articolo aggiuntivo 1.04, volto a definire le caratteristiche tecniche di idoneità delle camere di sicurezza attraverso un'attività di monitoraggio. Si riserva di valutare se ripresentarlo in Aula o trasformarlo in ordine del giorno.

Nicola MOLTENI (LNP) ritenendo condivisibile l'articolo aggiuntivo Bernardini 1.04, lo fa proprio. Dopo aver ricordato che in audizione i sindacati delle forze di Polizia hanno osservato che le camere di sicurezza sul territorio sono inidonee, sottolinea l'esigenza di tutelare i diritti fondamentali dei detenuti così come quelli delle persone arrestate. Ritiene che trasformare la proposta emendativa in ordine del giorno appaia una soluzione debole, essendo piuttosto necessaria una decisa presa di posizione del Governo e dei relatori, che dovrebbero quindi modificare il proprio parere.

Rita BERNARDINI (PD) ricorda di aver aderito all'invito del Ministro di ritirare gli emendamenti per giungere alla sicura approvazione del provvedimento, che, per quanto inadeguato, determinerà comunque la scarcerazione di un certo numero di soggetti, che non saranno quindi sottoposti a trattamenti degradanti. Si asterrà sull'emendamento da lei ritirato e fatto proprio dell'onorevole Nicola Molteni.

Luca Rodolfo PAOLINI (LNP) ritiene che la questione dell'idoneità delle camere

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di sicurezza debba essere attentamente approfondita, in quanto vi è il rischio di gravi violazione dei diritti umani. Occorre un serio sforzo per stabilire i requisiti minimi delle stanze di sicurezza, anche per evitare problemi di promiscuità.

Luigi VITALI (PdL), relatore, ricorda che nel Paese vi sono circa 3.500-4.000 camere di sicurezza e che un controllo del Ministero dell'interno rivela che ve ne sono 1.040 già perfettamente idonee e rispondenti ai requisiti richiesti dall'articolo aggiuntivo Bernardini 1.04. Inoltre, risulta che all'interno di ogni commissariato o caserma ce ne sono almeno due, il che consente di fugare i problemi di promiscuità. Ritiene che su questo tema appaia quanto mai opportuno presentare un ordine del giorno condiviso.

Federico PALOMBA (IdV) precisa, a nome del proprio gruppo, di essere contrario alla detenzione nelle camere di sicurezza. Ritiene, tuttavia, che qualunque luogo di detenzione debba essere conforme alla Convenzione europea dei diritti dell'uomo.

Fulvio FOLLEGOT (LNP) ricordando come le forze di polizia si trovino in forte difficoltà nell'applicare le norme del provvedimento relative alle stanze di sicurezza, ritiene che il provvedimento debba quindi essere modificato.

Raffaele VOLPI (LNP) osserva come, se si ritiene che il Parlamento abbia un ruolo reale nell'esame del provvedimento, occorra una reale apertura del Governo al dialogo.

La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Bernardini 1.04, fatto proprio dall'onorevole Nicola Molteni.

Rita BERNARDINI (PD) illustra il proprio articolo aggiuntivo 1.02, in tema di custodia cautelare, con particolare riferimento ai relativi termini. Ritiene inammissibile che si possa arrivare a quasi nove anni di carcerazione preventiva, in un Paese che possa definirsi civile. Sottolinea come la custodia cautelare incida sul sovraffollamento delle carceri. Per quanto chiarito in precedenza, ritira l'articolo aggiuntivo 1.02.
Illustra quindi il proprio articolo aggiuntivo 1.03, che riguarda il beneficio della liberazione anticipata, e lo ritira.

Marilena SAMPERI (PD) ritira il proprio articolo aggiuntivo 1.01.

Luca Rodolfo PAOLINI (LNP) illustra l'emendamento Nicola Molteni 2.63, volto a sopprimere l'articolo 2, che appare non condivisibile e formulato in modo contraddittorio.

Nicola MOLTENI (LNP) invita il Governo a chiarire quale sia la portata normativa dell'articolo 2.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Di Pietro 2.1 e Nicola Molteni 2.63, l'emendamento Nicola Molteni 2.64, gli identici emendamenti Di Pietro 2.2 e Nicola Molteni 2.67, e gli emendamenti Nicola Molteni 2.69, 2.60 e 2.61.

Luca Rodolfo PAOLINI (LNP) illustra l'emendamento Nicola Molteni 2.62 e ne raccomanda l'approvazione.

La Commissione respinge l'emendamento Nicola Molteni 2.62.

Nicola MOLTENI (LNP) in considerazione dell'assenza del presentatore, fa proprio l'emendamento Andrea Orlando 2.5, che considera assolutamente condivisibile, soprattutto dove si provvede in tema di corresponsione dei compensi straordinari al personale della giustizia e della polizia giudiziaria. Osserva d'altra parte come l'emendamento vada incontro a quanto prima osservato dal relatore Vitali. Auspica che il Governo voglia pronunciarsi sulla questione.

Luca Rodolfo PAOLINI (LNP) osserva come le disposizioni in esame aumentino

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il carico di lavoro di magistrati e forze di polizia.

Federico PALOMBA (IdV) fa proprio l'emendamento Andrea Orlando 2.5, che ha un contenuto analogo a quello di proposte emendative presentate dal gruppo dell'Italia dei valori.

Raffaele VOLPI (LNP) dichiara di condividere pienamente l'emendamento Andrea Orlando 2.5. Ritiene che all'esame del provvedimento dovrebbe essere presente anche un rappresentante del Ministero dell'interno, in relazione alle importanti competenze di quest'ultimo che sono coinvolte. Più in generale sarebbe opportuna una maggiore partecipazione del Governo al dibattito.

Fulvio FOLLEGOT (LNP) sottolinea l'estrema importanza dell'emendamento Andrea Orlando 2.5, che risolverebbe alcuni gravi problemi applicativi del provvedimento. Invita il Governo a pronunciarsi sul merito della proposta emendativa.

Mario CAVALLARO (PD) preannuncia il voto di astensione del PD sull'emendamento Andrea Orlando 2.5, il cui contenuto potrà senza dubbio essere trasformato utilmente in un ordine del giorno.

La Commissione respinge l'emendamento Andrea Orlando 2.5, fatto proprio dagli onorevoli Nicola Molteni e Palomba.

Nicola MOLTENI (LNP) chiede che i Segretari verifichino i risultati della votazione.

Giulia BONGIORNO, presidente, fa presente che il risultato della votazione è stato chiaro.

Federico PALOMBA (IdV) interviene sull'emendamento Nicola Molteni 2.68, preannunciando il voto contrario sullo stesso.

Luca Rodolfo PAOLINI (LNP) illustra l'emendamento Nicola Molteni 2.65, volto a sopprimere l'articolo 1, comma 1, lettera b-bis), e ne raccomanda l'approvazione. Rileva che si tratta di sopprimere una norme che avrà serie difficoltà di applicazione.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Nicola Molteni 2.68, 2.65 e 2.66.

Luca Rodolfo PAOLINI (LNP) illustra l'emendamento Nicola Molteni 2-bis.60, volto a sopprimere l'articolo 2-bis che legittima i parlamentari europei a visitare, senza preventiva autorizzazione, gli istituti penitenziari e le stanze di sicurezza.

Federico PALOMBA (IdV) ritiene condivisibile lettera a), ma non la lettera b) dell'articolo 2-bis.

Rita BERNARDINI (PD) dopo avere ricordato come il tema sia oggetto di una sua proposta di legge già all'esame della Commissione, dichiara di condividere l'articolo 2-bis. Illustra quindi il proprio emendamento 2-bis.10, volto ad estendere i poteri di sindacato ispettivo nelle carceri al sindaco del comune nel cui territorio è situato il carcere, e lo ritira per le ragioni già esposte. Ritiene comunque che il sindacato ispettivo debba essere esteso in ogni luogo dove vi sia la privazione della libertà personale come, ad esempio, le cliniche.

Nicola MOLTENI (LNP) rileva come l'articolo 2-bis appare del tutto estraneo alla materia oggetto del provvedimento, sottolineando come, con l'introduzione della norma, si sia forse voluto acquisire al Senato il favore della delegazione dei radicali. A suo giudizio, l'introduzione di questa norma al Senato è inaccettabile e costituisce un vulnus alle prerogative del Parlamento, considerato che lo stesso tema è da tempo all'esame della Commissione giustizia della Camera. Nel merito contesta che un parlamentare europeo

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non appartenente all'Italia possa accedere, senza autorizzazione, alle carceri italiane.

Il sottosegretario Salvatore MAZZAMUTO ricorda di aver fatto, nel merito, considerazioni analoghe a quelle dell'onorevole Nicola Molteni. Non ritiene però che la questione sia tale da inficiare gli aspetti positivi del provvedimento.

Rita BERNARDINI (PD) ritiene che l'articolo 2-bis sia stato correttamente inserito nel provvedimento in esame, avendo comunque ad oggetto la detenzione nelle camere di sicurezza.

Raffaele VOLPI (LNP) auspica che l'onorevole Ferranti, in ossequio al suo ruolo di relatrice, voglia astenersi dal continuare a commentare negativamente gli interventi dei colleghi di opposizione anche quando non le sia stata data la parola dalla presidente.

Giulia BONGIORNO, presidente, sospende brevemente la seduta al fine di riunire l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, per stabilire come organizzare il prosieguo dei lavori.

La seduta, sospesa alle 20.55, è ripresa alle 21.

Giulia BONGIORNO, presidente, avverte che nell'ambito della riunione appena svoltasi dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, si è deciso di rinviare il seguito dell'esame del provvedimento alla seduta che sarà convocata per domani alle ore 9 con l'intesa di terminare l'esame degli emendamenti entro le ore 10.30. Rinvia il seguito dell'esame alla seduta di domani.

La seduta termina alle 21.05.