CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 18 gennaio 2012
591.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

Mercoledì 18 gennaio 2012. - Presidenza del presidente Silvano MOFFA. - Interviene il viceministro del lavoro e delle politiche sociali Michel Martone.

La seduta comincia alle 12.05.

Norme per favorire l'inserimento lavorativo dei detenuti.
Testo unificato C. 124 Angeli, C. 859 Pisicchio, C. 937 D'Ippolito Vitale, C. 3010 Renato Farina.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta dell'11 gennaio 2012.

Silvano MOFFA, presidente, ricorda che nella precedente seduta la Commissione ha deliberato di accantonare gli identici emendamenti Bobba 6.1 e Versace 6.2, riferiti al testo unificato delle proposte di legge in titolo, adottato come testo base per il seguito dell'esame in sede referente.

Alessia Maria MOSCA (PD), relatore, a seguito delle verifiche effettuate con i competenti dicasteri in ordine ai profili di copertura finanziaria, esprime parere favorevole

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sugli identici emendamenti Bobba 6.1 e Versace 6.2, a condizione che essi siano riformulati nel senso di indicare che la copertura degli oneri residui avviene a carico degli ordinari stanziamenti di cui alla legge n. 193 del 2000 (vedi allegato 1).

Il viceministro Michel MARTONE esprime un parere conforme a quello del relatore, precisando che la disponibilità al parziale utilizzo di fondi di competenza del suo dicastero è legata a un principio di sperimentalità biennale delle innovazioni introdotte dal provvedimento in esame.

Luigi BOBBA (PD) dichiara di accogliere la proposta di riformulazione degli identici emendamenti Bobba 6.1 e Versace 6.2.

La Commissione approva gli identici emendamenti Bobba 6.1 (nuova formulazione) e Versace 6.2 (nuova formulazione).

Silvano MOFFA, presidente, avverte che, essendosi così concluso l'esame delle proposte emendative presentate, il testo unificato in esame, come risultante dagli emendamenti approvati, sarà trasmesso alle competenti Commissioni parlamentari per l'espressione del prescritto parere.
Rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

Disposizioni in materia di trattamenti pensionistici di reversibilità.
Testo unificato C. 1847 Bragantini, C. 945 D'Ippolito Vitale, C. 1158 Lamorte, C. 2140 Capitanio Santolini, C. 2767 Franzoso, C. 2782 Lorenzin, C. 2837 Guzzanti, C. 2988 Bitonci, C. 3166 Milo, C. 4010 Schirru, C. 4011 Gnecchi, C. 4016 Bobba e C. 4150 Poli.

(Rinvio del seguito dell'esame).

Massimiliano FEDRIGA (LNP), relatore, nell'avvertire che non sono pervenuti subemendamenti riferiti al suo emendamento 4.10, presentato nella seduta dello scorso 11 gennaio, prospetta l'opportunità di rinviare alla prossima settimana il seguito dell'esame del provvedimento in titolo, atteso che sono in corso approfondimenti sulla possibile presentazione di proprie, ulteriori, proposte emendative dirette a individuare idonee soluzioni alla rideterminazione della tabella F, allegata alla legge n. 335 del 1995.

Silvano MOFFA, presidente, secondo quanto richiesto dal relatore, propone di rinviare il seguito dell'esame del provvedimento alla prossima settimana.

La Commissione conviene.

Silvano MOFFA, presidente, rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 12.10.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 18 gennaio 2012. - Presidenza del presidente Silvano MOFFA. - Interviene il viceministro del lavoro e delle politiche sociali, Michel Martone.

La seduta comincia alle 12.10.

DL 215/2011 Proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione, nonché disposizioni urgenti per l'amministrazione della difesa.
C. 4864 Governo.

(Parere alle Commissioni riunite III e IV).
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

Michele SCANDROGLIO (PdL), relatore, osserva che il disegno di legge n. 4864, di conversione in legge del decreto-legge 29 dicembre 2011, n. 215, reca la consueta proroga della partecipazione

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del personale delle Forze armate e di polizia alle missioni internazionali, nonché degli interventi di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione, per il periodo dal 1o gennaio 2012 al 31 dicembre 2012. Fa notare che esso prevede, altresì, disposizioni urgenti per l'Amministrazione della difesa, nonché intese ad apportare alcune circoscritte modifiche alla disciplina sul ricorso alle guardie giurate per la protezione di navi mercantili battenti bandiera italiana che transitano in aree marittime a rischio pirateria.
Sotto i profili di più diretta competenza della XI Commissione, segnala anzitutto l'articolo 2, che prevede disposizioni in materia di personale impiegato nelle missioni; in particolare, il comma 1 rinvia alle disposizioni previgenti, le quali prevedono norme in materia di indennità e trattamento economico, trattamento assicurativo e pensionistico nei casi di decesso e invalidità per causa di servizio e, altresì, nei casi di infermità contratta in servizio; le disposizioni a cui si rinvia intervengono, altresì, in materia di prolungamento del periodo di ferma dei volontari in ferma prefissata, richiamata in servizio di ufficiali appartenenti alla riserva di complemento, valutazione dei periodi di comando ai fini dell'assolvimento degli obblighi previsti per l'avanzamento al grado superiore, estensione della disciplina prevista per il personale militare al personale civile eventualmente impiegato nelle missioni. Inoltre, sottolinea che i commi 2, 3 e 4 del predetto articolo 2 prevedono ulteriori misure in materia di trattamento economico accessorio e di indennità di missione da corrispondere al personale che partecipa alle diverse missioni internazionali, nonché di supporto sanitario del personale appartenente alla Croce Rossa Italiana ausiliario delle Forze armate.
Fa, quindi, notare che l'articolo 5 contiene disposizioni necessarie e urgenti per l'Amministrazione della difesa, intese a potenziare, sotto il profilo organizzativo e finanziario, l'operatività dello strumento militare per le esigenze connesse con l'impiego del personale militare nelle missioni internazionali e nelle attività istituzionali svolte sul territorio nazionale. In particolare, rileva che il comma 1 dispone che, per il triennio 2012-2014, il 60 per cento delle assunzioni di personale civile consentite al Ministero della difesa dalle disposizioni vigenti in materia di turn over sia destinato al personale tecnico da destinare agli arsenali e agli stabilimenti militari e che tali assunzioni siano effettuate in deroga alle disposizioni che prevedono che le amministrazioni, prima di procedere all'espletamento di procedure concorsuali finalizzate alla copertura dei posti vacanti in organico, devono attivare le procedure di mobilità di cui al comma 1 del medesimo articolo. Osserva che l'intervento - secondo le intenzioni del Governo - si rende necessario e urgente per consentire ai poli di mantenimento dell'Esercito e agli arsenali militari, organi di produzione e di lavoro a carattere industriale del Ministero della difesa per il supporto tecnico e logistico delle Forze armate, di disporre del personale tecnico occorrente a garantire i livelli minimi delle attività di riparazione, manutenzione e trasformazione di mezzi e materiali impiegati soprattutto nei teatri all'estero secondo quanto richiesto dalle esigenze operative; esso prevede una parziale e temporanea deroga alla disciplina sulla mobilità del personale tra pubbliche amministrazioni, motivata dalla necessità di garantire le più rapide procedure di assunzione possibili per quelle categorie di personale tecnico, per le quali le riduzioni di assunzioni nel pubblico impiego imposte dalle necessarie misure di contenimento della spesa pubblica adottate negli ultimi anni hanno determinato gravi carenze non altrimenti compensabili. Osserva che l'espletamento delle ordinarie procedure di mobilità, infatti, richiederebbe tempi lunghi e avrebbe presumibilmente limitate possibilità di riscontro, dato il carattere tecnico-specialistico delle professionalità ricercate, scarsamente presenti nelle amministrazioni pubbliche.

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Fa, quindi, presente che il comma 2 del medesimo articolo 5 prevede disposizioni intese a modificare alcuni articoli del codice dell'ordinamento militare, di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, in materia di transito nei ruoli normali e speciali dei corpi sanitari - al fine di garantire l'avvicendamento del personale sanitario nei teatri operativi - nonché di transito dal ruolo normale delle Armi di fanteria, cavalleria, artiglieria, genio, trasmissioni dell'Esercito al corrispondente ruolo speciale anche degli ufficiali con il grado di capitano, oltre che di quelli rivestenti il grado di maggiore e di tenente colonnello, al fine di riequilibrare le consistenze dei capitani del ruolo normale e del ruolo speciale; si prevedono, altresì, disposizioni intese a realizzare il transito nel ruolo normale del corpo del genio navale degli ufficiali operanti nel settore infrastrutture, attualmente appartenenti al corpo delle armi navali o ad altri corpi della Marina nonché norme tese a conferire la necessaria flessibilità di impiego per il personale con incarichi di comando e a consentire all'AID (Agenzie industrie difesa) di continuare ad avvalersi, fino all'anno 2014, dello stesso personale qualificato già in servizio sulla base di contratti a tempo determinato.
In conclusione, preso atto del contenuto del disegno di legge in esame e atteso che esso reca disposizioni, più volte prorogate, dirette ad assicurare la prosecuzione delle iniziative in favore dei processi di pace nonché la partecipazione del personale delle Forze armate e di polizia alle missioni internazionali in corso, ritiene che vi siano le condizioni per un orientamento favorevole da parte della Commissione, fermo restando che occorrerà attendere l'esame degli emendamenti presso le Commissioni di merito, prima della presentazione formale di una proposta di parere.

Elisabetta RAMPI (PD) si riserva di svolgere un proprio intervento dopo avere valutato il testo risultante dagli emendamenti eventualmente approvati presso le Commissioni riunite.

Silvano MOFFA, presidente, preso atto che non vi sono ulteriori richieste di intervento, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

DL 216/2011 Proroga di termini previsti da disposizioni legislative.
C. 4865 Governo.

(Parere alle Commissioni riunite I e V).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole con condizioni e osservazioni).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta di ieri.

Cesare DAMIANO (PD), relatore, alla luce del dibattito svolto nella seduta di ieri, presenta una proposta di parere favorevole con condizioni e osservazioni (vedi allegato 2). Nell'illustrarne il contenuto, precisa che con essa non si intende invitare le Commissioni di merito a stravolgere la riforma previdenziale approvata con il decreto-legge cosiddetto «Salva Italia», bensì solo apportare taluni aggiustamenti tesi a rendere più eque le misure in materia pensionistica introdotte in quel provvedimento. Dopo avere osservato che la propria proposta di parere riprende il contenuto della relazione svolta nella seduta di ieri, ne raccomanda l'approvazione, auspicando anche che il rappresentante del Governo sappia fornire opportune rassicurazioni circa il possibile recepimento delle relative indicazioni all'interno del decreto-legge in esame.

Giuliano CAZZOLA (PdL) presenta una proposta di parere alternativa a quella del relatore (vedi allegato 3), di cui illustra il contenuto, rivendicando la legittimità della sua posizione personale, che ritiene si distacchi dall'orientamento espresso dallo stesso relatore, al quale riconosce comunque l'onestà nel portare avanti la propria battaglia politica. Osserva, infatti, che la proposta di parere formulata dal medesimo relatore contiene condizioni e osservazioni che, se fossero accolte, inciderebbero

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in modo significativo sulla riforma previdenziale assunta dal Governo in carica, alterandone l'originaria impostazione. Ferma restando la sottolineatura di taluni punti riguardanti la tutela dei soggetti disagiati e la proroga delle graduatorie dei concorsi pubblici, su cui ritiene che non possa che esservi un unanime consenso, giudica sbagliato intervenire per modificare in senso strutturale talune misure adottate in materia di penalizzazioni a valere sull'assegno pensionistico e di innalzamento dei requisiti previdenziali, pur sottolineando l'opportunità di apportare limitati correttivi che sappiano tenere conto di particolari condizioni di vita e di lavoro di determinati soggetti. Ritiene, pertanto, che la riforma previdenziale posta in essere dal Governo - pur non corrispondendo pienamente al suo ideale, dal momento che, a suo avviso, presenta taluni limiti e avrebbe potuto contenere profili diversi, soprattutto sotto l'aspetto del sistema delle quote, eventualmente da mantenere e rendere più rigorose - sia allo stato la migliore possibile, non richiedendo i pesanti aggiustamenti prospettati dal relatore. Al contempo, si stupisce del fatto che la proposta di parere dello stesso relatore contenga apposite condizioni, al cui accoglimento sembrerebbe sostanzialmente essere vincolata l'espressione di un parere favorevole sul provvedimento, mentre la prassi seguita in Commissione in occasione dell'esame di precedenti decreti-legge si è sempre attestata sulla formulazione di osservazioni.
Rivolgendosi, quindi, agli esponenti del suo gruppo, si domanda quale possa essere il loro atteggiamento in futuro - essendo oggi sostanzialmente favorevole alla proposta di parere formulata dal relatore - quando si tratterà di affrontare in Commissione l'esame dei provvedimenti che promuoveranno la riforma del mercato del lavoro, in fase di definizione da parte del Governo, tenuto conto che sul punto taluni gruppi della nuova maggioranza che sostiene lo stesso Governo - tra cui cita quello del Partito Democratico - hanno posizioni molto nette, che divergono in misura significativa dagli orientamenti del gruppo di maggioranza relativa.
Ritiene, in conclusione, che sia sterile parlare dello spostamento di taluni «paletti» posti al confine dell'accesso alla pensione o prospettare «tra le righe» uno snaturamento della riforma previdenziale, ignorando che la questione principale sta nel fronteggiare con determinazione la grave situazione di crisi che vede il Paese alle soglie di un vero e proprio disastro economico, che potrebbe portare addirittura al crollo dell'intera Europa.

Il viceministro Michel MARTONE dichiara di ritenere preferibile acquisire gli elementi che emergeranno dal dibattito odierno, prima di esprimersi sulle proposte di parere presentate.

Silvano MOFFA, presidente, ricorda che il relatore ha auspicato un intervento di chiarimento da parte del rappresentate del Governo.

Il viceministro Michel MARTONE manifesta il proprio apprezzamento per le finalità contenute in entrambe le proposte di parere presentate, che vede - senza entrare nell'ambito di possibili divisioni politiche - caratterizzate da diversi punti di convergenza, non proponendosi esse di stravolgere l'impianto della riforma previdenziale di fine anno, bensì di migliorarla nella sua applicazione, offrendo soprattutto una maggiore tutela nei confronti di taluni soggetti in difficoltà. Si riserva, peraltro, di verificare se la scelta di presentare sotto forma di condizioni alcune proposte di modifica rappresenti una novità per la Commissione in sede consultiva.

Silvano MOFFA, presidente, intervenendo per una precisazione, fa notare che la Commissione può stabilire nella propria autonomia - come è sempre avvenuto - di approvare pareri contenenti condizioni e non soltanto osservazioni, proprio per porre vincoli più stringenti alle Commissioni di merito, soprattutto su argomenti di propria stretta competenza.

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Il viceministro Michel MARTONE, nel pieno rispetto della precisazione appena svolta dalla presidenza, dichiara che il Governo è consapevole della necessità di affrontare taluni elementi di criticità delle misure pensionistiche assunte con il decreto-legge n. 201 del 2011 - soprattutto nella parte in cui disciplinano alcune particolari fattispecie (come il comma 14 dell'articolo 24 del predetto decreto-legge) - così come indicato con precisione nella proposta di parere del relatore e in quella alternativa del deputato Cazzola. Osserva, pertanto, che sono al vaglio dell'Esecutivo talune ipotesi di soluzione ai problemi sollevati, rispetto ai quali ritiene che il Governo interverrà con misure adeguate.

Massimiliano FEDRIGA (LNP), dopo avere preannunciato la contrarietà del suo gruppo rispetto alla proposta alternativa di parere del deputato Cazzola, si congratula con il relatore per l'ottimo lavoro svolto, manifestando apprezzamento per una impostazione che, a suo avviso, mira giustamente a stravolgere il contenuto della riforma previdenziale, introdotta dal Governo alla fine dello scorso anno, giudicata iniqua e sbagliata. Osserva, tuttavia, che il relatore avrebbe dovuto dimostrare più coraggio, proponendo una completa abrogazione di talune delle misure in esame (tra cui quelle sulla decurtazione dei trattamenti) e formulando, quindi, una proposta di parere contrario sul provvedimento in questione, che avrebbe indotto il gruppo della Lega Nord Padania a votare a favore. Nonostante ciò non sia avvenuto, fa presente che il suo gruppo sarebbe comunque disponibile ad astenersi sulla predetta proposta di parere, purché si introducano talune modifiche, tese a trasformare in condizioni quanto meno le osservazioni sub a) e d) - sul lavoro femminile e sulle attività usuranti - e a mutare, al contrario, in osservazione la condizione posta in relazione alla questione della decorrenza della proroga delle graduatorie dei concorsi pubblici. Giudica poco comprensibile, infatti, che si sia conferita maggiore importanza a tale ultima questione rispetto alle ben più importanti problematiche del lavoro femminile e usurante - sulle quali sembra esserci, paradossalmente, un atteggiamento più indulgente - facendo notare, peraltro, che tale orientamento sui concorsi pubblici ostacola l'accesso alla pubblica amministrazione da parte dei giovani, a vantaggio di soggetti presenti in graduatorie ormai considerate obsolete.
Si chiede, in conclusione, come sia stato possibile che taluni gruppi, che oggi criticano aspramente la riforma previdenziale, abbiano potuto votare la fiducia ad un Governo così ostile ai lavoratori e ai pensionati.

Silvano MOFFA, presidente, fa notare al deputato Fedriga che la Commissione è chiamata ad esprimere un parere su un provvedimento che non ha come oggetto specifico la disciplina delle pensioni, limitandosi a prevedere la proroga di taluni termini legislativi in scadenza: non sarebbe, pertanto, ragionevole che il relatore facesse emergere una contrarietà complessiva rispetto al testo, essendo invece possibile chiederne un allargamento ad altre materie.

Michele SCANDROGLIO (PdL) giudica eccessiva la scelta di presentare sotto forma di condizioni taluni condivisibili rilievi, che, a suo avviso, avrebbero acquisito maggior forza se rappresentati come osservazioni, favorendo l'instaurarsi di un rapporto con il Governo improntato alla massima pacatezza e lealtà. Auspica che su tale punto possa esservi un ripensamento del relatore, anche tenuto conto che sulle questioni in gioco il Governo ha già manifestato la piena disponibilità a confrontarsi nel merito.

Luigi BOBBA (PD) ritiene che la proposta di parere con condizioni e osservazioni formulata dal relatore costituisca il naturale sviluppo di quanto espresso e condiviso in sede parlamentare sia in Commissione (attraverso l'espressione del parere sul decreto cosiddetto «Salva Italia») sia in Assemblea (con l'accoglimento da parte del Governo di taluni ordini del

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giorno sulla materia pensionistica), richiedendo solo un aggiustamento della riforma previdenziale e non un suo stravolgimento. Giudica necessario, pertanto, portare a compimento questo lungo e articolato impegno, approvando una proposta di parere che si pone soltanto il fine di mitigare il contenuto di alcune pesanti misure assunte dal Governo.

Giulio SANTAGATA (PD) intende anzitutto riconoscere che soltanto un mese fa, votando una manovra che in molti non avrebbero avuto il coraggio di sostenere in differenti condizioni politiche, il Parlamento ha accettato di fronteggiare una grave emergenza economica e di avviare percorsi virtuosi nella gestione dei conti pubblici: giudica, pertanto, opportuno dire con chiarezza che il percorso intrapreso in occasione dell'esame della recente manovra economica non può essere messo in discussione. Al contempo, tuttavia, ritiene che la questione delle pensioni sia ben lontana dall'essere considerata chiusa e potrà essere valutata con maggiore attenzione anche in una fase successiva, nel momento in cui si deciderà di intervenire sul mercato del lavoro, nell'ambito di un quadro più complessivo di riflessioni organiche. Pur sottolineando che - proprio per non dare l'impressione che non si possa riportare all'attenzione del Parlamento la questione previdenziale - avrebbe preferito la formulazione di osservazioni in luogo di condizioni, preannuncia, in ogni caso, la sua intenzione di votare a favore della proposta di parere del relatore, per ragioni di disciplina rispetto all'orientamento del suo gruppo.

Giovanni PALADINI (IdV) giudica condivisibili le questioni poste dal relatore nella sua proposta di parere, soprattutto laddove si fa riferimento all'esigenza di superare il meccanismo della decurtazione dei trattamenti pensionistici e alla necessità di assicurare una maggiore gradualità nella convergenza dei sistemi di pensionamento tra uomini e donne, prestando una particolare attenzione a talune categorie di soggetti deboli. Preannuncia, tuttavia, il voto di astensione del suo gruppo sulla proposta di parere formulata dal relatore, dal momento che occorrerà dettare con maggiore forza taluni interventi di modifica nel prosieguo dell'esame parlamentare.

Nedo Lorenzo POLI (UdCpTP) ritiene che la condizioni contenute nella proposta di parere formulata dal relatore sottolineino con forza argomenti importanti, su cui non si può che esprimere il massimo consenso, dal momento che non mirano a cambiare radicalmente il contenuto della riforma previdenziale introdotta alla fine dello scorso anno, ma a migliorarne taluni aspetti. Preannunciando, pertanto, il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore, auspica che anche il Governo possa recepire tali proposte di intervento.

Luigi MURO (FLpTP) osserva che la sua adesione alle ragioni legittime espresse dal relatore in materia previdenziale, in piena coerenza con taluni atti di indirizzo presentati a livello parlamentare, è attenuata, in parte, dalla delusione suscitata dalla limitata considerazione prestata ad alcuni temi, tra cui quello dei lavori usuranti, sul quale ritiene che la proposta di parere in esame avrebbe potuto essere più coraggiosa. Al contempo, dichiara di poter comprendere anche le riflessioni di chi ha ritenuto di richiamare la maggioranza che sostiene il Governo al sostanziale rispetto delle misure di rigore introdotte con il decreto-legge di fine anno; tuttavia, prevalendo la volontà di dare seguito a talune proposte di modifica tese a rendere più eque le misure pensionistiche adottate con detto decreto, preannuncia che il suo gruppo voterà a favore della proposta di parere favorevole con condizioni e osservazioni formulata dal relatore.

Luigi FABBRI (Misto-ApI) dichiara di condividere la proposta alternativa di parere formulata dal deputato Cazzola, preannunciando su di essa il proprio voto favorevole, ove respinta la proposta di parere del relatore.

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Antonino FOTI (PdL), dopo avere osservato che la proposta di parere del relatore non snatura in alcun modo il contenuto della riforma previdenziale adottata dal Governo, invita anzitutto il deputato Cazzola a porre maggiore fiducia nelle capacità di ripresa dell'Italia, assicurando, peraltro, che il suo gruppo manterrà un orientamento univoco e ben definito sui provvedimenti relativi alla riforma del mercato del lavoro che il Governo riterrà di adottare, in totale coerenza con le posizioni politiche assunte nella corrente legislatura su tali importanti tematiche. Giudicate di scarsa importanza le polemiche riguardanti la veste formale dei rilievi contenuti nella proposta di parere e non comprendendo la possibilità di creare una divisione politica a seconda che si formulino condizioni o osservazioni, ritiene fondamentale tenere ben in vista l'obiettivo sostanziale di garantire maggiore equità sociale alla riforma previdenziale del dicembre scorso, in linea con precedenti atti di indirizzo presentati a livello parlamentare, di cui richiama il contenuto.
Preannuncia, per queste ragioni, il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore.

Cesare DAMIANO (PD), relatore, con riferimento alla richiesta di riformulare alcuni punti della sua proposta di parere, osserva che il documento presentato appare già pienamente rispondente alle esigenze emerse nel corso delle lunghe e articolate discussioni svolte in Commissione sull'argomento, riflettendo in toto il grado di convergenza raggiunto tra i gruppi su importanti tematiche di carattere previdenziale. Fa, altresì, notare che non vi è alcuna intenzione di «forzare la mano» alle Commissioni di merito su queste delicate questioni, dal momento che l'apposizione di condizioni nella proposta di parere mira esclusivamente a dare il giusto risalto alla soluzione di problematiche riguardanti l'equità di specifiche misure pensionistiche, sulle quali lo stesso Governo appare orientato ad intervenire, proprio in accoglimento di tali indicazioni.
Raccomanda, pertanto, l'approvazione della propria proposta di parere favorevole con condizioni e osservazioni.

Silvano MOFFA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, avverte che sarà ora posta in votazione la proposta di parere del relatore e che - ove questa fosse approvata - risulterebbe conseguentemente preclusa la proposta alternativa di parere presentata dal deputato Cazzola.

La Commissione approva la proposta di parere favorevole con condizioni e osservazioni del relatore, risultando conseguentemente preclusa la proposta alternativa di parere presentata dal deputato Cazzola.

La seduta termina alle 13.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Mercoledì 18 gennaio 2012.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13 alle 13.10.