CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 18 gennaio 2012
591.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
COMUNICATO
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COMITATO RISTRETTO

Mercoledì 18 gennaio 2012.

Definizione del processo penale nei casi di particolare tenuità del fatto.
C. 2094 Tenaglia.

Il Comitato ristretto si è riunito dalle 11 alle 11.15.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 11.15 alle 11.30.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 18 gennaio 2012. - Presidenza del presidente Giulia BONGIORNO. - Interviene il sottosegretario di Stato per la giustizia Salvatore Mazzamuto.

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La seduta comincia alle 11.30.

Disposizioni in materia di separazione giudiziale tra i coniugi.
C. 749 Paniz, C. 1556 De Angelis, C. 2325 Amici e C. 3248 Borghesi.
(Seguito dell'esame e rinvio - Adozione del testo base).

La Commissione prosegue l'esame dei provvedimenti, rinviato il 14 settembre 2010.

Giulia BONGIORNO, presidente, ricorda che l'esame dei provvedimenti è iniziato il 12 gennaio 2010 e che nella seduta del 13 aprile 2010 il relatore, onorevole Paniz, ha presentato una proposta di testo unificato (vedi Bollettino delle Giunte e delle Commissioni del 13 aprile 2010).
L'ultima seduta si è svolta il 14 settembre 2010. I provvedimenti sono stati quindi reinseriti nel calendario della Commissione su richiesta del gruppo del PD.

Maurizio PANIZ (PdL), relatore, ritiene che la Commissione possa adottare il testo base e che quindi si possa fissare il termine per la presentazione degli emendamenti.

Giulia BONGIORNO, presidente, non essendovi obiezioni, dichiara concluso l'esame preliminare e pone in votazione la proposta del relatore di adottare quale testo base il testo unificato delle proposte di legge in esame da lui predisposto.

La Commissione adotta quale testo base il testo unificato delle proposte di legge predisposto dal relatore (vedi allegato).

Giulia BONGIORNO, presidente, fissa il termine per la presentazione degli emendamenti alle ore 18 di martedì 7 febbraio 2012. Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Squadre investigative comuni sovranazionali.
C. 4262, approvata dal Senato, C. 1776 Di Pietro e C. 2506 Garavini.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato il 12 gennaio 2012.

Donatella FERRANTI (PD), relatore, chiede ai componenti della Commissione se intendano prospettare questioni in relazione alla proposta di testo unificato che ella intende presentare nella prossima seduta tenendo conto di quanto emerso nelle audizioni del dottor Pietro Grasso, Procuratore nazionale antimafia, e del compianto dott. Pietro Saviotti, procuratore aggiunto presso il Tribunale di Roma, che si sono svolte il 13 luglio scorso. Nella predisposizione del testo terrà conto naturalmente anche delle proposte di legge abbinate.

Manlio CONTENTO (PdL), ringraziando il relatore per la disponibilità appena dimostrata, ritiene che sia più opportuno esaminare in Commissione la proposta di testo unificato una volta presentata anche tenendo conto delle audizioni svolte.

Giulia BONGIORNO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 11.45.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 18 gennaio 2012. - Presidenza del presidente Giulia BONGIORNO. - Interviene il sottosegretario di Stato per la giustizia Salvatore Mazzamuto.

La seduta comincia alle 11.45.

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DL 216/2011: Proroga di termini previsti da disposizioni legislative.
C. 4865 Governo.
(Parere alle Commissioni riunite I e V).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

Roberto RAO (UdCpTP), relatore, si sofferma sulle norme del provvedimento in esame che rientrano negli ambiti di competenza della Commissione giustizia e in particolare sugli articoli 7 e 17.
L'articolo 7, novellando l'articolo 1, comma 1, del decreto legge 28 aprile 2010, n. 63, convertito, con modificazioni dalla legge 23 giugno 2010, n. 98, prevede la proroga fino al 31 dicembre 2012 della sospensione dell'efficacia dei titoli esecutivi nei confronti di Stati esteri nel caso in cui sia pendente un giudizio innanzi alla Corte internazionale di giustizia diretto all'accertamento dell'immunità della giurisdizione italiana. Tale giudizio deve avere ad oggetto controversie oggettivamente connesse ai titoli esecutivi e la sospensione dell'efficacia viene meno al momento della pubblicazione della decisione della Corte.
L'articolo 17 proroga di un anno (cioè fino al 31 dicembre 2012) la gestione commissariale per gli interventi straordinari di edilizia carceraria, finora attribuita al capo del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria del Ministero della giustizia dall'articolo 44-bis del decreto-legge n. 207 del 2008 (Proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni finanziarie urgenti), convertito dalla legge n. 14 del 2009.
La disposizione, inoltre, sottrae al capo del DAP la gestione commissariale, attribuendola - dal 1o gennaio 2012 - ad un nuovo commissario straordinario, che dovrà essere nominato ai sensi dell'articolo 20 del decreto-legge n. 185 del 2008.

Manlio CONTENTO (PdL) con riferimento alla materia oggetto dell'articolo 17, ricorda come sia stato più volte richiesto al Governo di riferire circa lo stato di attuazione del Piano per l'edilizia carceraria e sull'utilizzazione delle ingenti risorse stanziate. A tal fine sarebbe opportuna l'audizione del Commissario straordinario uscente, mentre il Governo potrebbe chiarire quali siano i criteri per la nomina del nuovo Commissario.

Donatella FERRANTI (PD) ritiene essenziale che il Governo faccia chiarezza sullo stato di attuazione del cosiddetto «Piano carceri», nell'ambito di un'audizione che preveda anche la presenza del Commissario straordinario uscente ed eventualmente di quello successivamente nominato, anche al fine di chiarire quali siano state la destinazione e l'utilizzo dei 600 milioni di euro originariamente stanziati e le ragioni che hanno indotto il Governo a stanziare ulteriori 57 milioni di euro nell'ambito del decreto-legge «svuota-carceri» attualmente all'esame del Senato.

Mario CAVALLARO (PD) sottolinea l'importanza che il Governo chiarisca il quadro finanziario alla base del cosiddetto «Piano carceri», per comprendere finalmente quali siano le risorse effettivamente disponibili. Occorre inoltre che si chiarisca quanto concretamente fatto sinora e le modalità di esecuzione utilizzate.

Angela NAPOLI (FLpTP) ribadisce, come già ieri in Assemblea, il proprio favore alla proroga della gestione commissariale per gli interventi straordinari di edilizia carceraria ed anche per la separazione tra le funzioni commissariali da quelle di capo del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria. Condivide i rilievi dei colleghi che ritengono necessario un chiarimento da parte del Governo sullo stato di attuazione del piano per l'edilizia carceraria e sull'effettiva disponibilità dei fondi a disposizione. Ritiene che sia anche opportuno un monitoraggio degli edifici costruiti ed abbandonati.

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Nicola MOLTENI (LNP) dichiara, a nome del proprio gruppo, di non essere contrario alla proroga prevista dall'articolo 17, rimettendosi alle valutazioni del Governo per quanto concerne la nomina del nuovo Commissario straordinario. Invita peraltro il Governo a riferire alla Commissione immediatamente o, comunque, non oltre l'inizio della prossima settimana, in merito allo stato di attuazione del piano per l'edilizia penitenziaria. A suo giudizio, infatti, un Governo che pone la questione delle carceri come priorità del suo programma, che introduce con un decreto-legge nelle norme «svuota carceri», prevedendo addirittura un ulteriore stanziamento di 57 milioni di euro, non può non avere una piena consapevolezza anche dello stato di attuazione del «Piano carceri». Non vi è pertanto alcun motivo che giustifichi un ritardo nel trasmettere questa consapevolezza anche al Parlamento.
Soffermandosi più in generale sulla questione carceraria, ricorda, infine, come già il ministro Alfano abbia dimostrato un'estrema serietà nell'affrontare le problematiche connesse.

Guido MELIS (PD) ritiene che il «Piano carceri» non possa riguardare solo l'edilizia penitenziaria, ma presupponga anche una classificazione dei diversi livelli di emergenza presenti nelle varie carceri italiane, in modo tale da poter prevedere interventi mirati ed adeguati. Occorre tenere, inoltre, in considerazione, la questione degli edifici in costruzione e di quelli già costruiti ed in stato di abbandono. Vi è poi un problema serio di risorse umane, perché una volta completato il «Piano carceri» sarà necessario bandire nuovi concorsi per l'assunzione di ulteriore personale della polizia penitenziaria.

Luigi VITALI (PdL) dichiara il proprio favore per la proroga della gestione commissariale per gli interventi straordinari di edilizia carceraria ed anche per la separazione tra le funzioni commissariali da quelle di capo del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, trattandosi di funzioni molto complesse ed assorbenti che opportunamente devono essere svolte da soggetti diversi. Rileva come sia evidente che il «Piano carceri» ha avuto una limitata attuazione, che sostanzialmente si riduce alla costruzione di pochi padiglioni. Sottolinea quindi la necessità di affrontare la questione carceraria con una visione più ampia, tenendo conto della previsione di sistemi alternativi di detenzione e della necessità di creare strutture elastiche e flessibili.

Daniela MELCHIORRE (Misto-LD-MAIE) ritiene che si debba anche analizzare la distribuzione del personale della polizia penitenziaria sul territorio, al fine di poter predisporre un piano di razionalizzazione delle risorse umane disponibili. Sottolinea inoltre l'esigenza di tenere adeguatamente conto delle problematiche connesse alla detenzione dei minori.

Roberto RAO (UdC), relatore, ringrazia i colleghi per avere sollevato dei rilievi di estremo interesse, molti dei quali da lui ritenuti condivisibili, sottolineando come gli stessi potranno costituire oggetto di dibattito nella futura attività della Commissione. Condivide, in particolare, le valutazioni dei colleghi che ritengono necessaria una specifica attività conoscitiva della Commissione finalizzata a chiarire quale sia lo stato di attuazione del «Piano carceri». Per quanto concerne l'esame in sede consultiva del provvedimento e tenuto conto dei limiti di tale esame, ritiene che la Commissione si possa esprimere in senso favorevole. Formula quindi una proposta di parere favorevole.

Nicola MOLTENI (LNP) preannuncia il voto contrario del proprio gruppo sulla proposta di parere del relatore.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore.

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DL 215/2011: Proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione, nonché disposizioni urgenti per l'amministrazione della difesa.
C. 4864 Governo.
(Parere alle Commissioni riunite III e IV).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

Maurizio SCELLI (PdL), relatore, osserva come il decreto-legge in esame rechi «Conversione in legge del decreto-legge 29 dicembre 2011, n. 215, recante proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione, nonché disposizioni urgenti per l'Amministrazione della difesa».
Per quanto concerne gli ambiti di competenza della Commissione giustizia, segnala l'articolo 3, che rinvia, per l'applicazione delle disposizioni in materia penale relative alle missioni previste dal decreto-legge in esame, all'articolo 5 del decreto-legge n. 209 del 2008, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali ed all'articolo 4, commi 1-sexies e 1-septies, del decreto-legge n. 152 del 2009.
Analiticamente, attraverso il rinvio alle disposizioni di cui all'articolo 5 del DL n. 209 del 2008, si prevede, in primo luogo, l'applicabilità al personale militare impegnato nelle missioni internazionali della disciplina del codice penale militare di pace e della disciplina prevista dall'articolo 9, commi 3, 4 (lettere a, b, c, d), 5 e 6, del decreto-legge n. 451 del 2001.
Il rinvio ulteriore al decreto-legge sulla missione «Enduring Freedom» comporta, in particolare: l'attribuzione della competenza territoriale al tribunale militare di Roma; la possibilità per gli ufficiali di polizia giudiziaria militare di procedere all'arresto di chiunque è colto in flagranza di uno dei seguenti reati militari: a) disobbedienza aggravata; b) rivolta; c) ammutinamento; d) insubordinazione con violenza e violenza contro un inferiore aggravata. Se gli eventi non consentono di porre tempestivamente l'arrestato a disposizione dell'autorità giudiziaria, l'arresto mantiene efficacia purché il verbale sia inviato, anche con mezzi telematici, entro 48 ore al PM e l'udienza di convalida si svolga, con la partecipazione necessaria del difensore, nelle successive 48 ore. Gli interrogatori potranno svolgersi mediante un collegamento videotelematico od audiovisivo; la possibilità, con le stesse modalità, di procedere all'interrogatorio della persona sottoposta alla misura coercitiva della custodia cautelare in carcere.
Attraverso il rinvio alle disposizioni di cui all'articolo 5 del decreto-legge n. 209 del 2008, si prevede, inoltre, che i reati commessi dallo straniero nei territori in cui si svolgono le missioni e gli interventi militari, in danno dello Stato o di cittadini italiani partecipanti alle stesse missioni, siano puniti a richiesta del Ministro della giustizia, sentito il Ministro della difesa per i reati commessi a danno di appartenenti alle Forze armate; che per tali reati - come per quelli comuni commessi dai cittadini italiani durante le missioni - la competenza spetti al Tribunale di Roma, al fine di evitare conflitti di competenza e consentire unitarietà di indirizzo nella qualificazione delle fattispecie, nonché un più diretto e efficace collegamento tra l'autorità giudiziaria ordinaria e quella militare.
L'articolo 5 detta anche una serie di disposizioni in tema di contrasto alla pirateria.
In particolare, prevede che: al Tribunale ordinario di Roma spetti la competenza sui reati di pirateria previsti dagli articoli 1135 e 1136 del Codice della navigazione e per quelli ad essi connessi (ai sensi dell'articolo 12 c.p.p.) ove siano commessi in alto mare o in acque territoriali straniere, accertati nelle aree in cui

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si svolge l'operazione militare in Somalia denominata «Atalanta» (articolo 5, comma 4); nei casi di arresto in flagranza o fermo, ovvero di interrogatorio di persona sottoposta alla misura coercitiva della custodia cautelare in carcere per i reati i citati reati di pirateria, qualora esigenze operative non consentano di porre tempestivamente l'arrestato o il fermato a disposizione dell'autorità giudiziaria, si applichi l'articolo 9, comma 5, del decreto-legge 421/2001 (articolo 5, comma 5); l'autorità giudiziaria italiana possa, a seguito del sequestro, disporre l'affidamento in custodia all'armatore, all'esercente o al proprietario della nave o dell'aeromobile catturati con atti di pirateria (articolo 6, comma 6); possano essere autorizzati l'arresto, il fermo, il trasferimento dei «pirati» (o dei sospettati di pirateria), il sequestro delle loro navi o delle navi catturate, il sequestro dei beni rinvenuti a bordo (misure previste dall'articolo 2, lettera e) dell'azione comune 2008/851/PESC) nonché la detenzione a bordo della nave militare di tali persone «per il tempo strettamente necessario al trasferimento» nel Paese titolare della giurisdizione. La disposizione precisa che le stesse misure sono adottabili in quanto previste da accordi internazionali sulla pirateria di cui è parte il nostro Paese (articolo 5, comma 6-bis).
L'articolo 5 dispone inoltre che, fuori dell'ipotesi di giurisdizione italiana di cui al comma 4, ai fini della individuazione della giurisdizione, siano applicate le norme contenute negli accordi internazionali di cui è parte l'Italia; per come è formulata, la disposizione sembra avere portata generale, non limitata quindi alla missione Atalanta (articolo 5, comma 6-bis).
Attraverso il rinvio all'articolo 4, commi 1-sexies e 1-septies, del decreto-legge n. 197 del 2009 si prevede: la non punibilità del militare che nel corso delle missioni all'estero, per necessità delle operazioni militari, fa uso della forza o ordina di far uso della forza, purché ciò avvenga in conformità (comma 1-sexies): alle direttive; alle regole di ingaggio; agli ordini legittimamente impartiti (in tali casi opera una scriminante); l'applicazione delle disposizioni concernenti i delitti colposi - sempre che il fatto sia previsto dalla legge come delitto colposo - laddove il militare faccia uso della forza o ordini di far uso della forza eccedendo colposamente i limiti: stabiliti dalla legge; stabiliti dalle direttive; stabiliti dalle regole di ingaggio; stabiliti dagli ordini legittimamente impartiti; imposti dalla necessità delle operazioni militari.
Propone quindi di esprimere parere favorevole.

Mario CAVALLARO (PD) dichiara il proprio voto di astensione.

Nicola MOLTENI (LNP) preannuncia il voto contrario del proprio gruppo.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore.

Legge comunitaria 2011.
Emendamenti C. 4623 Governo.

(Parere alla XIV Commissione).
(Esame emendamenti e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione inizia l'esame degli emendamenti.

Giulia BONGIORNO, presidente, avverte che la Commissione è chiamata ad esaminare, ai sensi dell'articolo 126-ter del Regolamento, l'articolo aggiuntivo 5.046 del Governo al disegno di legge C. 4623 trasmesso dalla XIV Commissione Politiche dell'Unione europea in quanto rientrante negli ambiti di competenza della Commissione Giustizia.
In merito agli effetti del parere sull'articolo aggiuntivo ricordo che, ove la Commissione dovesse esprimere parere favorevole, la proposta emendativa potrebbe essere respinta dalla XIV Commissione solo per motivi attinenti alla compatibilità con la normativa comunitaria o per esigenze di coordinamento generale.

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In caso di parere favorevole condizionato, la XIV Commissione dovrebbe recepire le condizioni indicate nel parere, attraverso opportune riformulazioni, potendo respingere la proposta emendativa, anche in questo caso, solo per motivi attinenti alla compatibilità con la normativa comunitaria o per esigenze di coordinamento generale.
La XIV Commissione non potrà, invece, procedere all'esame dell'articolo aggiuntivo ove la Commissione esprimesse parere contrario, ovvero non esprimesse alcun parere.

Salvatore TORRISI (PdL), relatore, osserva come la proposta emendativa in esame rechi modifiche al decreto legislativo 10 agosto 2007, n. 162, di recepimento della direttiva 2004/49/CE, relativa alla sicurezza ferroviaria, che si rendono necessarie a seguito dell'apertura da parte della Commissione europea del Caso EU Pilot 1254/10/MOVE per mancata applicazione della suddetta direttiva in materia di indagine sugli incidenti ferroviari.
La Commissione europea lamenta, in particolare, la mancata conclusione dell'indagine sull'incidente ferroviario di Viareggio del 2009 nei termini previsti (un anno dall'incidente) anche a causa di mancanza di collaborazione tra gli investigatori incaricati e l'Autorità giudiziaria competente. Ciò, sempre a parere della Commissione, deriverebbe dal non corretto recepimento della direttiva operato dal decreto legislativo n. 162 del 2007 nel disciplinare i rapporti tra i predetti soggetti, che sarebbero improntati secondo criteri di subordinazione e non di stretta collaborazione, come invece prevede la direttiva 2004/49/CE. L'Italia ha fornito informazioni al riguardo che non sono state ritenute esaustive o comunque in grado di superare i rilievi critici mossi dalla Commissione.
Pertanto, al fine anche di scongiurare l'apertura di una procedura di infrazione sono state previste le modifiche contenute dell'articolo aggiuntivo 5.046 del Governo.
Propone quindi di esprimere parere favorevole sull'articolo aggiuntivo 5.046 del Governo.

Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

La seduta termina alle 12.15.

AVVERTENZA

Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

SEDE CONSULTIVA

Disposizioni in materia di insequestrabilità delle opere d'arte prestate da uno Stato, da un ente o da un'istituzione culturale stranieri, durante la permanenza in Italia per l'esposizione al pubblico.
C. 4432, approvata dal Senato, ed abb.