CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 11 gennaio 2012
588.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
COMUNICATO
Pag. 112

INTERROGAZIONI

  Mercoledì 11 gennaio 2012. — Presidenza del presidente Giuseppe PALUMBO. — Interviene il sottosegretario di Stato per la salute Adelfio Elio Cardinale.

  La seduta comincia alle 13.25.

Variazione nella composizione della Commissione.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, comunica che il deputato Silvana Mura ha cessato di far parte della Commissione.

5-05440 Monai: Iniziative per rendere più spedito il riconoscimento dell'assegno vitalizio spettante ai soggetti danneggiati da talidomide.

  Il sottosegretario Adelfio Elio CARDINALE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Carlo MONAI (IdV), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta, evidenziando come, partendo da un caso specifico, l'interrogazione in esame intendeva sollecitare un maggiore riconoscimento dell'indennizzo verso i soggetti colpiti da Pag. 113talidomide. Auspica, quindi, che il Governo proceda in tal senso. Chiede, inoltre, che l'ufficio di presidenza della Commissione proceda alla calendarizzazione di due proposte di legge sulla materia, rispettivamente C. 4495 d'iniziativa del deputato Borghesi e C. 4332 d'iniziativa del deputato Schirru.

5-04653 Contento: Ritardi nel rilascio di certificati di idoneità alla guida da parte delle commissioni mediche provinciali.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, su richiesta del rappresentante del Governo e acquisita la disponibilità dell'interrogante, rinvia lo svolgimento dell'interrogazione in titolo ad altra seduta.
  Dichiara, quindi, concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 13.35.

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 11 gennaio 2012. — Presidenza del presidente Giuseppe PALUMBO. — Interviene il sottosegretario alla salute Adelfio Elio Cardinale.

  La seduta comincia alle 13.35.

Schema di decreto legislativo recante riorganizzazione dell'Associazione italiana della Croce rossa.
Atto n. 424.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto in titolo, rinviato il 21 dicembre 2011.

  Giuseppe PALUMBO, presidente e relatore, ricorda che sullo schema di decreto legislativo in esame sono pervenuti i rilievi espressi dalla IV Commissione (Difesa), mentre la V Commissione (Bilancio) non ha ancora espresso i rilievi di carattere finanziario.
  Ricorda, altresì, che a tutt'oggi, la Conferenza unificata non si è ancora riunita per esprimere il parere sul suddetto schema di decreto legislativo.
  Considerato che il termine per l'esercizio della delega scade il prossimo 24 gennaio 2012, ha scritto una lettera al presidente Fini per chiedere di voler autorizzare la Commissione ad esprimersi sul provvedimento nella giornata di domani, giovedì 12 gennaio, anche in assenza del prescritto parere della Conferenza unificata e dei rilievi della V Commissione (Bilancio), qualora questi non dovessero pervenire entro tale data.
  Presenta, quindi, una proposta di parere riportata in allegato (vedi allegato 2).

  Anna Margherita MIOTTO (PD), prendendo atto della richiesta formulata dal presidente della Commissione al presidente della Camera, fa presente che, a suo avviso, trattasi di un precedente che non dovrebbe ripetersi. Infatti, anche in considerazione delle importanti funzioni svolte dalla Croce rossa nelle regioni, come quelle per l'accoglienza degli immigrati, ritiene preferibile non arrivare alla scadenza della delega senza che la Conferenza abbia espresso il parere. Quanto al merito della proposta di parere formulata dal relatore, non si ritiene soddisfatta, mostrando perplessità, in particolare, sulla condizione di cui alla lettera a), in quanto non contesta sufficientemente il modello organizzativo proposto dallo schema di decreto legislativo in esame, che si articola in un ente pubblico accanto ad associazioni private.

  Laura MOLTENI (LNP) ritiene che si debba attendere il parere della Conferenza unificata ed i rilievi della V Commissione prima di procedere all'approvazione del parere.

  Maria Antonietta FARINA COSCIONI (PD), considerata la decorrenza del termine stabilito dalla legge delega per l'emanazione del decreto legislativo e preso atto Pag. 114che non vi è stato nessun provvedimento di proroga del medesimo termine, ritiene che si debba fare riferimento a quanto correttamente riportato nel parere formulato dall'avvocato Marco Napoli in merito alla questione in oggetto, su cui il rappresentante del Governo, nel corso dell'ultima seduta svoltasi, sembra concordare nel voler escludere ogni possibile incertezza sull'effettiva scadenza. È infatti prioritario evitare di incorrere nella violazione del termine di cui al combinato disposto di cui agli artt. 76 della Costituzione e 2 della legge 4 novembre 2010, n. 183, secondo il principio di legalità degli atti alla cui osservanza è tenuta la Commissione – che tuttavia sta a suo avviso derogando al dettato della legge delega senza che vi siano provvedimenti che autorizzino a tanto – ed è anche chiaro che il Presidente della Repubblica non potrebbe emanare il decreto legislativo senza incorrere nelle medesime violazioni di legge, come pure dell'articolo 14 della legge 23 agosto 1988, n. 400. Alla luce di queste evidenze, considera indispensabile che la Commissione, nell'incertezza dell'interpretazione della norma relativa al termine per l'emanazione del decreto legislativo – che non può certo essere subordinato all'interesse politico, ma solo esclusivamente ai principi di legalità di cui all'articolo 76 della Costituzione – ritenga necessario, tramite il ministro competente, ovvero il Ministro per i rapporti con il Parlamento, acquisire il parere del Consiglio di Stato sulla corretta interpretazione dell'articolo 2, comma 2, ultimo periodo, della legge 4 novembre 2010, n. 183, in relazione alle scadenze temporali che hanno caratterizzato il procedimento in corso dove il termine per l'espressione del parere parlamentare è venuto a scadere dopo lo spirare del termine per l'adozione del decreto legislativo, anziché nei trenta giorni che lo precedono e, conseguentemente, sulla illegittimità della proroga del termine per l'adozione del decreto e sugli effetti che la eventuale dichiarazione di intempestività del decreto avrebbe sugli atti compiuti nel periodo di eventuale vigenza.
  Diversamente, in caso di espressione del parere da parte della Commissione e dell'eventuale emanazione del decreto legislativo da parte del Governo, sono state già preannunciate iniziative nelle sedi competenti al fine di accertare la correttezza delle azioni del Governo e quindi, conseguentemente, la legittimità del decreto legislativo eventualmente emanato.

  Paola BINETTI (UdCpTP) chiede al presidente Palumbo di illustrare più approfonditamente la proposta di parere presentata.

  Giuseppe PALUMBO, presidente e relatore, prima di procedere all'illustrazione della proposta, replica ad alcune obiezioni che sono state sollevate negli interventi precedenti. Per quanto riguarda la contestazione relativa alla presunta scadenza del termine per l'esercizio della delega, fa presente che, come già rilevato nel corso delle precedenti sedute, la proroga del termine al 24 gennaio 2012 si fonda su una nota allegata allo schema di decreto legislativo predisposta dal Dipartimento affari giuridici e legislativi della Presidenza del Consiglio. Per quanto concerne, invece, il fatto che la Commissione si esprima in assenza del parere della Conferenza unificata e dei rilievi della V Commissione, ricorda che esistono precedenti di altre Commissioni permanenti che, analogamente, si sono espresse su schemi di decreti legislativi, pur non essendo pervenuto il parere della Commissione unificata, considerata l'imminente scadenza del termine per l'esercizio della delega. Dal punto di vista procedurale, dunque, la Commissione sta agendo nella massima correttezza, anche alla luce della citata lettera da lui inviata al Presidente della Camera. Non sussistono, quindi, aspetti problematici sul piano procedurale; la questione concerne, piuttosto, il contenuto del parere. Ritiene, infatti, sulla base degli interventi svolti, che sarebbe contraddittorio esprimere un parere favorevole, contestando allo stesso tempo la distinzione tra la natura di ente pubblico dell'ente e la natura privatistica dei comitati Pag. 115locali e centrali, che costituisce uno degli aspetti fondamentali della riforma della Croce rossa introdotta dal decreto legislativo in esame. Demolire tale aspetto, dunque, equivarrebbe ad esprimere parere contrario. Ciò detto, precisa che la Commissione agirà in piena autonomia, per cui deciderà se adottare un parere e, in tal caso, se adottare parere favorevole o contrario. Passa, quindi, ad illustrare la proposta di parere formulata.

  Antonio PALAGIANO (IdV), pur apprezzando lo sforzo compiuto dal presidente Palumbo, ritiene tuttavia che si tratti di una forzatura a causa dei numerosi punti critici contenuti nello schema di decreto legislativo in esame. Il primo è la distinzione tra comitati che vengono privatizzati e altri che rimangono pubblici, che avrebbe luogo in un momento economico così difficile per il Paese quando, in altri contesti, organizzazioni che svolgono compiti affini a quelli della Croce rossa sono associazioni senza fine di lucro (ONLUS). Un altro punto critico è la presenza di personale militare, che non garantisce quei requisiti di neutralità e indipendenza richiamati più volte a livello internazionale. Pertanto, esprime la propria contrarietà alla proposta di parere presentata.

  Vincenzo D'ANNA (PT) esprime la propria contrarietà sui contenuti dello schema di decreto legislativo, prima ancora che sulla proposta di parere. Evidenzia come il fatto che un servizio sia pubblico non implica necessariamente che esso debba essere svolto da un ente statale. Nel caso della Croce rossa, la soluzione individuata, che prevede la coesistenza di un livello nazionale pubblico e di un livello locale privato, sembra del tutto inaccettabile. Un altro elemento di confusione è rappresentato, a suo avviso, dalla compresenza di personale civile e militare: con riferimento a quest'ultimo, in particolare, non si può pensare di procedere ad una privatizzazione. Una soluzione auspicabile sarebbe l'intervento dello Stato in questo campo: analogamente a quanto avvenuto per la Protezione civile, dovrebbe essere mantenuto il carattere pubblico della Croce rossa.

  Carmine Santo PATARINO (FLpTP) ritiene che vi sia un'obiettiva necessità di riorganizzare la Croce rossa, che non va demolita bensì riorganizzata, al fine di consentirle di svolgere meglio le funzioni già esercitate fino ad oggi in maniera positiva, nella sua duplice veste, civile e militare. In conclusione, considera soddisfacente la proposta di parere presentata dal presidente Palumbo.

  Paola BINETTI (UdCpTP) evidenzia come il vero punto di partenza debba essere la sottrazione della Croce rossa dalla gestione commissariale. Ritiene poi che sullo schema di decreto legislativo si possa esprimere parere favorevole, ma con una serie di condizioni. Condividendo le obiezioni mosse dai colleghi, in particolare sull'anomalia rappresentata dal personale militare e sulla privatizzazione, precisa che il parere favorevole dovrebbe riguardare a suo avviso solo la necessità di riorganizzare l'ente, tenuto conto delle criticità manifestate nonché dell'esigenza di assicurare delle garanzie sociali e, in particolare, di mantenere i posti di lavoro. Complessivamente, al di là della necessità di riorganizzare l'ente, esprime contrarietà riguardo agli altri aspetti dello schema di decreto legislativo. Per quanto concerne, più specificamente, la proposta di parere presentata, suggerisce di semplificarla al massimo, ravvisando peraltro come le conseguenze non siano perfettamente conformi alle premesse.

  Lucio BARANI (PdL), apprezzando lo sforzo compiuto dal presidente di trovare una sintesi tra le varie istanze, ritiene che la proposta di parere formulata possa essere accolta, inserendo l'osservazione di cui alla lettera a) tra le condizioni.

  Giuseppe PALUMBO, presidente e relatore, in riferimento al suggerimento dell'onorevole Barani, ribadisce che sarebbe contraddittorio esprimere un parere favorevole Pag. 116se poi, attraverso le condizioni, si demolisce uno degli aspetti fondamentali dello schema di decreto legislativo, cioè la distinzione tra livello pubblico e livello privato.

  Anna Margherita MIOTTO (PD) non concorda con il presidente ritenendo, invece, che lo spirito della delega non venga contraddetto dalla predisposizione di determinate condizioni. Ribadisce la propria contrarietà verso la previsione di un ente «bicefalo» che, in quanto tale, non potrebbe assicurare un buon funzionamento.

  Laura MOLTENI (LNP) condivide i primi tre punti della premessa della proposta di parere del relatore, esprimendo invece perplessità sul quarto punto in cui si considera problematica la distinzione tra livelli centrali pubblici e comitati locali privati. Ritiene infatti utile applicare il concetto di privatizzazione e necessario che i comitati locali e provinciali virtuosi non siano decurtati di risorse. Con riferimento al quinto punto della premessa, ricorda che, tra i soggetti del terzo settore, vi sono anche le ONLUS, precisando che vi sono anche organizzazioni a livello internazionale che svolgono attività simili alla Croce rossa. Relativamente al settimo punto della premessa, ritiene che il personale debba essere adeguato ai reali obiettivi e progetti che la Croce rossa ha in campo. La questione del personale deve essere valutata con riferimento a criteri di economicità, efficacia, efficienza ed appropriatezza. Per quanto riguarda le condizioni espresse, esse sono considerate, complessivamente, non soddisfacenti. Concorda con le condizioni di cui alle lettere g) e h), esprime, invece, perplessità sull'osservazione di cui alla lettera a). Considera complessivamente disarmonica la proposta di parere favorevole formulata dal relatore, perché contraddittoria nelle condizioni rispetto agli obiettivi del decreto medesimo: tale parere favorevole scardina, di fatto, i principi essenziali dello schema di decreto legislativo. Invita, quindi, il relatore a rivedere la proposta di parere presentata, tenuto conto anche dell'assenza del parere della Conferenza unificata e dei rilievi della V Commissione.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, nell'auspicare che, nel corso della prossima seduta, anche il rappresentante del Governo possa esprimere le proprie valutazioni in merito alla proposta di parere formulata, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.35.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 11 gennaio 2012. — Presidenza del presidente Giuseppe PALUMBO.

  La seduta comincia alle 14.35.

Disposizioni in materia di donazione del corpo post mortem a fini di studio e di ricerca scientifica.
C. 746 Grassi, C. 2690 Brigandì, C. 3491 Miglioli, C. 4273 Di Virgilio e C. 4251 Nunzio Francesco Testa.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 9 novembre 2011.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, avverte che sul testo unificato delle proposte di legge in oggetto, quale risultante dagli emendamenti approvati, sono pervenuti il parere favorevole con osservazioni della I Commissione e il parere favorevole della Commissione per le questioni regionali. Devono pertanto, ancora esprimere il parere di competenza le Commissioni II e VII. Avverte, altresì, che la V Commissione, in data 21 dicembre 2011, ha richiesto una complessiva revisione del testo del provvedimento al fine di assicurare una più puntuale definizione degli oneri da sostenere, individuando altresì le risorse per la loro copertura finanziaria.

  Gero GRASSI (PD), relatore, rileva come la richiesta fatta dalla V Commissione Pag. 117comporti, di fatto, l'eliminazione di ogni impegno economico, rendendo oggettivamente difficoltoso predisporre un provvedimento che intenda incentivare la donazione del corpo post mortem a fini di studio e di ricerca scientifica addossando tutte le spese a carico del donatore. Tuttavia, ritiene che si possa venire incontro alle osservazioni della V Commissione, impegnandosi a predisporre alcuni emendamenti che possano soddisfare tali richieste.

  Lucio BARANI (PdL) contesta l'intervento della Commissione Bilancio che, in questo come in altri casi, rende difficoltoso, se non impossibile, il prosieguo dell’iter di un provvedimento in Commissione.

  Domenico DI VIRGILIO (PdL) concorda con il relatore, ritenendo che, trattandosi di una legge di grande utilità sociale, lo Stato dovrebbe accollarsi l'onere e la V Commissione assumersi le proprie responsabilità.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, fa notare che, qualora si decidesse di proseguire comunque con l'esame della proposta di legge senza apportarvi le modifiche richieste dalla V Commissione, la stessa sarebbe tenuta a richiedere al Governo la relazione tecnica, ciò che in passato ha comportato, con riferimento ad altri provvedimenti, l'impedimento alla loro approvazione.

  Antonio PALAGIANO (IdV) esprime perplessità non tanto sui rilievi espressi dalla V Commissione, quanto sul testo del provvedimento quale risultante dagli emendamenti approvati in Commissione, poiché a suo avviso il problema su cui la Commissione dovrebbe legiferare non è da ravvisarsi tanto nella carente disponibilità di cadaveri quanto nel rendere obbligatoria per i medici la frequentazione della sala settoria.

  Giuseppe PALUMBO, presidente, in conclusione, avverte che il provvedimento verrà inserito nuovamente all'ordine del giorno della Commissione non appena il relatore avrà predisposto un nuovo testo o nuove proposte emendative. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.45.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.45 alle 15.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

  Sul programma dei lavori della Commissione per il trimestre gennaio-marzo 2012.

ERRATA CORRIGE

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 579 del 13 dicembre 2011, a pag. 91, prima colonna, diciottesima riga, la parola «5.041» è soppressa; a pag. 91, seconda colonna, le righe dalla venticinquesima alla cinquantaduesima sono soppresse; a pag. 92, prima colonna, le righe dalla prima alla cinquantaduesima sono soppresse; a pag. 92, seconda colonna, le righe dalla prima alla ventisettesima sono soppresse.

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 580 del 14 dicembre 2011, a pagina 127, seconda colonna, nona riga, la parola «5.041» è soppressa.

Pag. 118