CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 11 gennaio 2012
588.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (I e V)
COMUNICATO
Pag. 18

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 11 gennaio 2012. — Presidenza del presidente della V Commissione Giancarlo GIORGETTI. — Interviene il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento Giampaolo D'Andrea.

  La seduta comincia alle 11.05.

DL 216/2011: Proroga di termini previsti da disposizioni legislative.
C. 4865 Governo.

(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 10 gennaio.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che è stato richiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso. Chiede se vi siano obiezioni in proposito.

  Gioacchino ALFANO (PdL) e Raffaele VOLPI (LNP) a nome dei rispettivi gruppi fanno presente che non vi sono obiezioni all'attivazione della richiamata forma di pubblicità.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, dispone quindi l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.

  Maino MARCHI (PD), nell'osservare preliminarmente come la relazione illustrativa che accompagna il disegno di legge indichi in modo analitico le motivazioni delle proroghe e degli interventi contenuti nel decreto, rileva tuttavia che talune disposizioni non appaiono pienamente congruenti con la finalità di proroga di termini legislativi. In particolare, richiamando anche le considerazioni svolte nella seduta di ieri dal relatore per la I Commissione, esprime perplessità sul contenuto dell'articolo 11, comma 5, del decreto in esame, osservando che tale disposizione prevede che, fino all'adozione dello statuto dell'Agenzia per le infrastrutture stradali e autostradali e, comunque, non oltre il 31 marzo 2012, i compiti assegnati a tale Agenzia continueranno ad essere svolti dalle amministrazioni statali competenti. Rileva, peraltro, l'anomalia della previsione che, in caso di mancata adozione dello statuto entro il termine del 31 marzo 2012, l'Agenzia sia soppressa, osservando Pag. 19come essa rappresenti un esempio di un modo assai singolare di legiferare.
  Per quanto attiene ai profili riconducibili più strettamente alle competenze della Commissione bilancio, osserva come la relazione tecnica ascriva effetti finanziari ad un numero ridotto di disposizioni del decreto, mentre nella documentazione predisposta dagli uffici sono contenute richieste di chiarimento riferite tanto alle disposizioni per le quali è prevista una specifica quantificazione, quanto a disposizioni alle quali la relazione tecnica non ascrive effetti finanziari. Ritiene, pertanto, opportuno che il Governo fornisca i chiarimenti indicati nella documentazione elaborata dagli uffici.
  Segnala, altresì, che permangono ancora irrisolti alcuni profili problematici posti da disposizioni del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, osservando come al riguardo si registri una convergenza tra le diverse forze politiche e come il Governo abbia manifestato la propria disponibilità, accogliendo specifici ordini del giorno. In particolare, ritiene che potrebbe valutarsi l'opportunità di affrontare già in questa sede alcune criticità poste dalla nuova disciplina in materia di età di pensionamento, con riferimento al tema delle penalizzazioni per i lavoratori precoci, che nel corso dell'esame della manovra di dicembre sono state ridimensionate, senza tuttavia individuare una soluzione soddisfacente, e all'esigenza di tutelare adeguatamente quei lavoratori ultracinquantenni che, spesso per accordi conclusi con i datori di lavoro in vista del prossimo pensionamento, si trovino nella condizione di aver perso il posto di lavoro e di non avere ancora accesso al trattamento pensionistico. Nel sottolineare l'urgenza delle questioni da lui illustrate, auspica un tempestivo intervento correttivo, che potrebbe trovare spazio già nell'esame di questo provvedimento, ancorché le misure prospettate non rappresentino delle proroghe di termini.
  Da ultimo, rileva che l'articolo 15, comma 1, relativo alla proroga dei contratti a tempo determinato del personale impiegato presso gli sportelli unici per l'immigrazione e presso gli uffici immigrazione delle questure, prevede un estensione della durata di tali contratti di soli sei mesi, fino al 30 giugno 2012, anziché per l'intero esercizio, come avvenuto in occasione delle precedenti proroghe. Al riguardo, ritiene necessario che il Governo integri i chiarimenti già forniti nella relazione illustrativa, precisando se la mancata proroga anche al secondo semestre dell'esercizio sia dovuta ad esigenze di carattere finanziario, connesse alla necessità di reperire la relativa copertura finanziaria, ovvero risponda ad una scelta di merito, in quanto la proroga sarebbe volta a far fronte ad una situazione eccezionale nel primo semestre dell'anno. A suo avviso, occorre tuttavia considerare che la proroga appare indispensabile per consentire agli uffici chiamati alla gestione dei flussi migratori di avvalersi di professionalità già formate e fronteggiare, in tal modo, non solo le emergenze, ma anche la gestione ordinaria.

  Renato CAMBURSANO (Misto), preliminarmente osserva come la relazione svolta dall'onorevole Alfano contenga elementi condivisibili come il richiamo alla opportunità di un'attenta valutazione preventiva sulla effettiva possibilità di attuare le norme che vengono approvate, al fine di evitare il ripetersi dell'adozione di provvedimenti di proroga come quello in esame, che contiene anche proroghe di precedenti proroghe, mettendo a rischio la certezza del diritto. In proposito, rileva come l'organismo indipendente previsto dal disegno di legge costituzionale di modifica dell'articolo 81 della Costituzione, approvato in prima lettura dalle Camere, potrà essere un valido strumento per una corretta valutazione dei costi, benché lui ne avesse proposto una configurazione ancora più forte. Preannuncia quindi la presentazione di proposte emendative volte a risolvere la questione dei lavoratori che hanno stipulato una risoluzione individuale del rapporto di lavoro e che, a seguito della modifica dei requisiti di accesso al sistema pensionistico disposta con il decreto-legge n. 201 del 2011, si troverebbero Pag. 20senza alcun reddito per sé e le proprie famiglie. Sottolinea in proposito come una situazione del genere, a suo avviso, socialmente insostenibile, sarebbe peraltro idonea ad alimentare sentimenti di antieuropeismo, a causa del rigore richiesto dalle Istituzioni europee. Con riferimento quindi all'articolo 11, comma 5, rileva che la soppressione dell'Agenzia per le infrastrutture stradali e autostradali ed il conseguente passaggio delle relative funzioni al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti in caso di mancata adozione dello statuto dovrebbe essere considerata non opportuna nell'ambito di un provvedimento recante essenzialmente proroghe di termini. Svolge quindi analoghe considerazioni rispetto all'articolo 22, recante la proroga per la convenzione di gestione del Fondo di garanzia da parte del Mediocredito centrale, osservando come, pur essendo opportuno, specialmente nell'attuale contesto di crisi finanziaria, mantenere l'accesso al credito per le imprese in difficoltà, sarebbe altresì necessario un intervento di riordino complessivo della materia. In merito all'articolo 25, volto a prorogare, in attuazione delle decisioni del Consiglio europeo dell'8 e 9 dicembre 2011 la messa a disposizione di risorse supplementari al Fondo monetario internazionale per fare fronte alla crisi finanziaria, chiede al rappresentante del Governo di chiarire la discrasia tra la relazione illustrativa del provvedimento che limita tale intervento a complessivi 150 miliardi di euro, e la dichiarazione dei Capi di Stato e di Governo, che fa riferimento a 200 miliardi di euro. Sul punto, osserva come l'intervento in Assemblea del Presidente del Consiglio dei ministri potrà essere utile a chiarire la situazione economica complessiva. Con riferimento quindi all'articolo 27, comma 1, pur condividendo la proroga per la definizione, da parte del Governo, degli obiettivi di efficientamento e razionalizzazione del trasporto pubblico locale, e sottolineando come la scelta di una proroga breve sia indicativa della volontà del Governo di procedere sul punto, chiede al rappresentante del Governo di chiarire se verranno individuate risorse effettive in favore del settore, colpito da una grave crisi.

  Massimo VANNUCCI (PD) rileva che il decreto in esame rispetti sostanzialmente i limiti di contenuto propri dei provvedimenti in materia di proroga di termini legislativi, osservando tuttavia come il susseguirsi, con cadenza annuale, di proroghe di termini legislativi testimoni in modo evidente il fallimento del legislatore e della pubblica amministrazione, che fissa scadenze che successivamente non riesce a rispettare. A tale riguardo, segnala, ad esempio, che potrebbe valutarsi l'opportunità di non concentrare le scadenze dei termini al 31 dicembre di ciascun anno, in modo da evitare che con un unico provvedimento si intervenga sull'intero scibile, riducendo inevitabilmente i tempi per approfondire l'esame delle diverse questioni.
  Per quanto attiene al contenuto del provvedimento in esame, segnala in primo luogo come non sia stata prevista, analogamente agli anni passati, la proroga delle agevolazioni IRPEF in favore dei lavoratori dipendenti che operano all'estero in zone di frontiera, riconosciute dall'articolo 1, comma 204, della legge finanziaria per il 2008 e successivamente prorogate dal decreto-legge n. 194 del 2009, anche nella prospettiva della definizione di una disciplina di carattere permanente, eventualmente attraverso la stipula di un trattato volto ad evitare le doppie imposizioni. In proposito, nel segnalare che l'agevolazione è scaduta nel 2011, ricorda che tale normativa fiscale trova applicazione essenzialmente con riferimento ai cittadini italiani che lavorano nella Repubblica di San Marino e nel Principato di Monaco, mentre per altri Stati confinanti con il nostro Paese, come lo Stato della Città del Vaticano e la Repubblica elvetica, è prevista una diversa disciplina, che prevede il pagamento nello Stato estero e il successivo trasferimento delle somme incassate. Nel ricordare come la normativa della quale propone la proroga prevede che i redditi derivanti da lavoro dipendente prestato, in via continuativa e come oggetto esclusivo Pag. 21del rapporto, all'estero in zone di frontiera ed in altri Paesi limitrofi concorrono a formare il reddito complessivo per l'importo eccedente 8.000 euro, fa presente che la relazione tecnica, nella parte relativa all'articolo 1, comma 204, della legge finanziaria per il 2008, stimava che i lavoratori interessati dall'agevolazione fossero circa 11.000 e che il loro reddito medio pro capite fosse pari a circa 27.000 euro. Nel segnalare che l'utilizzo di tali dati determinerebbe una sovrastima dell'onere, sia per la probabile riduzione dei lavoratori interessati, anche in conseguenza della recente crisi economica, sia per l'individuazione di un reddito medio troppo elevato, fa presente che il ricorso alla precedente relazione tecnica porta a stimare oneri valutabili in 48 milioni di euro nel 2013. Invita, pertanto, il Governo a valutare se tale quantificazione sia ancora corretta o possa essere ridotta e se sia possibile reperire la necessaria copertura finanziaria. Con specifico riferimento ai lavoratori operanti nella Repubblica di San Marino, fa presente che lavorano all'estero circa 6.000 soggetti residenti nelle regioni Marche ed Emilia – Romagna e che, pertanto, la Repubblica di San Marino rappresenta la maggiore impresa del territorio. Ricorda, peraltro, che i lavoratori italiani sono già fortemente penalizzati da misure fiscali adottate dalla Repubblica di San Marino, a fronte degli interventi adottati dal nostro Paese al fine di contrastare i cosiddetti paradisi fiscali, che hanno portato ad un incremento del carico fiscale valutabile in media in 2.000 euro per ciascun lavoratore. Nel sottolineare, pertanto, l'urgenza di prorogare la franchigia già prevista a legislazione vigente al fine di non aggravare la situazione, già difficile, di lavoratori che spesso hanno redditi assai limitati, rileva altresì l'esigenza di verificare la possibilità di prorogare al 31 dicembre 2015 le concessioni demaniali marittime, lacuali e portuali, analogamente a quanto previsto per le concessioni di beni demaniali marittimi con finalità turistico-ricreative, dall'articolo 1, comma 18, del decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 194, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2010, n. 25. In proposito, nel ricordare che sulla materia è successivamente intervenuto l'articolo 11 della legge comunitaria per il 2010, recentemente entrata in vigore, che ha previsto una delega legislativa per la revisione e il riordino della legislazione relativa alle concessioni demaniali marittime e che su questi temi sta lavorando il Ministro Gnudi, proseguendo l'opera avviata dal Ministro Fitto, ritiene necessario disporre una proroga delle concessioni anche per quanto riguarda il demanio lacuale e portuale e per il demanio marittimo che non abbia una destinazione turistica o ricreativa, sottolineando il rilievo economico delle imprese che beneficiano di tali concessioni. Osserva, infatti, come in mancanza di una riforma complessiva del settore, che individui la nuova disciplina delle gare, le diverse amministrazioni interessate a livello territoriale stiano individuando soluzioni difformi a livello locale e sia, pertanto, opportuna una proroga per consentire la definizione della nuova disciplina. Con riferimento all'articolo 27, comma 2, del decreto, che interviene in materia di indebitamento delle regioni senza disporre alcuna proroga di termini, ritiene che debba valutarsi la possibilità di intervenire sulla materia delle spese conseguenti alle calamità naturali, ripensando alle modifiche introdotte nella legge n. 225 del 1992 dal decreto-legge n. 225 del 2010, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 10 del 2011. Nel ricordare le iniziative già assunte in materia, con particolare riferimento alla mozione approvata dall'Assemblea della Camera, osserva come negli ultimi mesi il Governo abbia sostanzialmente disatteso il disposto di tali ultime disposizioni, intervenendo direttamente con riferimento alle calamità che hanno interessato le regioni Basilicata, Toscana e Liguria. Nell'evidenziare come tale sostanziale disapplicazione della nuova disciplina sia apprezzabile, in quanto consente di ovviare ai problemi derivanti da tale normativa, che ha esposto altre regioni, come la Regione Marche, a problemi assai delicati, derivanti dall'applicazione dei vincoli Pag. 22del patto di stabilità interno, che rendono di fatto impossibile utilizzare anche le risorse eventualmente disponibili. Ritiene, pertanto, che si debba provvedere ad una riforma della normativa che consenta agli enti interessati di poter derogare ai limiti posti dal patto di stabilità interno, rimettendo al Ministro dell'economia e delle finanze il compito di autorizzare tali sconfinamenti, individuando le necessarie compensazioni nell'ambito del medesimo patto di stabilità interno.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 11.40.