CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 10 gennaio 2012
587.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
Pag. 35

  Martedì 10 gennaio 2012. — Presidenza del presidente Silvano MOFFA. – Interviene il ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione, Filippo Patroni Griffi.

  La seduta comincia alle 12.55.

Disposizioni per il superamento del blocco delle assunzioni nelle pubbliche amministrazioni e per la chiamata dei vincitori e degli idonei nei concorsi.
Nuovo testo unificato C. 4116 Damiano, C. 4366 Cazzola, C. 4455 Di Pietro.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 21 dicembre 2011.

  Silvano MOFFA, presidente, ricorda che nella precedente seduta – in cui sono state presentate talune proposte emendative riferite al nuovo testo unificato delle proposte di legge in titolo, adottato come testo base dalla Commissione (vedi Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari di mercoledì 21 dicembre 2011, n. 585) – si è convenuto sull'opportunità di un rinvio del loro esame ad altra seduta, in modo da consentire al Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione di svolgere le proprie valutazioni e considerazioni al riguardo.

  Il Ministro Filippo PATRONI GRIFFI dichiara preliminarmente di avere compreso la logica sottesa al provvedimento in esame, volta a rendere effettivi i concorsi pubblici già svolti che abbiano graduatorie ancora aperte e, al contempo, a prevedere l'introduzione «a regime» di un diverso sistema di reclutamento, basato su concorsi unici per qualifiche comuni. Sotto questo profilo, si riserva di prospettare alla Commissione possibili riformulazioni formali, prendendo atto anche dei diversi emendamenti presentati al testo unificato in esame, sui quali ritiene opportuno riflettere con attenzione. Segnala, peraltro, due esigenze prioritarie legate al merito del provvedimento: da un lato, quella di assicurare a coloro che hanno vinto un concorso il diritto di lavorare presso l'amministrazione che lo ha bandito e, dall'altro, quella di non impedire l'accesso delle generazioni più giovani alle amministrazioni pubbliche; in tal senso, invita la Commissione a ragionare sulla difficoltà di affrontare il tema degli idonei alla stregua di quello dei vincitori di concorso, giudicando utile, a questo fine, la ricerca di un punto di equilibrio comune, che induca anche i gruppi parlamentari che sinora si sono dimostrati più critici ad un'intesa sui Pag. 36principi generali del provvedimento. Se, infatti, ritiene indiscutibile la legittimità di una disposizione che vieti nuovi concorsi per quelle amministrazioni che non abbiano esaurito le graduatorie dei vincitori dei concorsi già svolti, si dichiara disponibile ad individuare meccanismi più innovativi per la tutela degli idonei in graduatoria – che si trovano, a suo avviso, in una posizione qualificata ma non parificata a quella dei vincitori di concorso – attraverso l'introduzione di forme di reclutamento che consentano alle amministrazioni di bandire, in parte, nuovi concorsi e di «pescare» i neo-assunti, per la restante parte, dalle graduatorie degli idonei ancora aperte. A suo giudizio, si tratterebbe quindi di inserire nel testo unificato una disposizione in grado di evitare – ove residuino soltanto idonei in graduatoria – il blocco totale di nuovi concorsi, che potrebbe prestarsi a oggettivi rilievi critici, oltre che a forti preoccupazioni per le generazioni più giovani.

  Giuliano CAZZOLA (PdL) ricorda che l'ipotesi avanzata dal Ministro nella seduta odierna si pone su una linea di continuità rispetto alle soluzioni prospettate dalla Commissione nel corso dell'esame del presente provvedimento, pur riconoscendo che, durante l'iter, il testo ha subito numerose modifiche che ne hanno alterato, in alcune sue parti, l'originaria impostazione. Fatto notare, peraltro, che l'idea di introdurre un meccanismo che preveda un giusto contemperamento tra l'esigenza di indire nuovi concorsi e quella di salvaguardare le graduatorie in corso è stata già presa in considerazione dall'attuale Ministro della pubblica istruzione, dell'università e della ricerca, ritiene auspicabile prevedere una forma di intervento di compromesso, che salvaguardi le legittime istanze di tutti i soggetti interessati, anche considerando che la platea di potenziali beneficiari non appare di dimensioni significative.

  Cesare DAMIANO (PD), dopo avere dichiarato di non poter condividere talune delle considerazioni svolte dal Ministro, fa notare che il lungo e articolato lavoro svolto dalla Commissione è stato orientato proprio alla soluzione di una problematica eccezionale e di straordinaria gravità, generata dal blocco pressoché assoluto del turn over e dal conseguente progressivo «rigonfiamento» delle graduatorie dei concorsi. In coerenza con tale indirizzo, giudica opportuno, pertanto, continuare a dare priorità – nell'immediato – alla questione dell'assorbimento delle graduatorie vigenti, rinviando ad altri momenti lo studio di ipotesi di riforma più complessive e sistematiche, che ritiene saranno più facilmente attuabili una volta normalizzata la situazione. Piuttosto, nella prospettiva di conseguire un ampio consenso e perseguire la finalità testé indicata, anche con una vera e propria «terapia d'urto», ritiene possibile avviare una riflessione sui limiti temporali del provvedimento stesso, già ampiamente ridotti nei vari passaggi parlamentari, dichiarandosi favorevole ad una forma di «moratoria concorsuale» che, seppure più circoscritta nel tempo, sia mantenuta integra nella sua capacità di produrre effetti di ampia portata, attraverso l'adozione di misure incisive di scorrimento delle graduatorie, che investano in pieno anche gli idonei: a tal fine, si dichiara disponibile a ritirare tutti gli emendamenti del suo gruppo, fatta eccezione per il proprio emendamento 1.4, teso a prevedere un intervento specifico a favore di tali soggetti. Ritiene, infatti, che l'eventuale introduzione di complessi meccanismi di compensazione tra le opposte esigenze, come quelli prospettati dal Ministro, prevedendo eccessive diversità di posizione tra vincitori e idonei, possa anche determinare gravi difficoltà di tipo applicativo e gestionale, generando problemi di disparità di trattamento tra le amministrazioni pubbliche. Auspica, pertanto, che lo stesso Ministro possa tenere in debita considerazione le osservazioni testé svolte, così come si è mostrato attento alle istanze formulate da altri gruppi (per venire incontro alle quali, peraltro, sembrerebbe avere prospettato una specifica proposta di modifica del testo): in caso contrario, il Governo guadagnerebbe Pag. 37forse l'assenso di una parte politica, ma perderebbe il sostegno di un'altra, ossia del gruppo del Partito Democratico.
  Soffermandosi, poi, sul recente decreto-legge adottato dal Governo per la proroga di termini legislativi in scadenza (decreto-legge n. 216 del 2011), fa notare che, da una prima lettura del testo, sembrerebbero emergere evidenti problematiche connesse ai periodi di decorrenza delle proroghe delle graduatorie dei concorsi, che risulterebbero differenti (dal settembre 2003 o dal dicembre 2005) a seconda del tipo di amministrazione preso in considerazione: per la sola Presidenza del Consiglio dei ministri, infatti, sembrerebbe essere stata adottata una decorrenza più risalente. Auspica, in proposito, una modifica del provvedimento, che renda omogeneo l'intervento di proroga, facendolo decorrere per tutte le amministrazioni dal settembre 2003, in modo da evitare di determinare palesi situazioni di disparità.
  Augurandosi, infine, che l'esame del provvedimento possa proseguire lungo la linea già tracciata dalla Commissione e ricordando che essa, a seguito di una discussione lunga e complessa, è pervenuta a conclusioni condivise che dovrebbero essere salvaguardate, evidenzia la necessità di adottare con celerità le misure urgenti previste nel testo unificato, che non mirano ad introdurre un modello organico per il futuro, bensì a fronteggiare una situazione di temporanea difficoltà. Quanto alle ipotesi di successivi interventi nel settore, peraltro, auspica che il Governo possa elaborare provvedimenti adeguati, che sappiano far coincidere l'indizione dei nuovi concorsi con le effettive esigenze di organico delle amministrazioni.

  Il Ministro Filippo PATRONI GRIFFI fa anzitutto notare che la proposta di compromesso in precedenza indicata mirerebbe a raggiungere una più ampia condivisione tra i gruppi sui contenuti del provvedimento e non certo a segnare una divisione tra di essi; proprio in tale ottica, si dichiara disposto a ragionare anche sul periodo di vigenza del divieto di nuovi concorsi, nel presupposto che un intervento rigorosamente delimitato nel tempo, immediato e non ridimensionato nell'efficacia, possa contemperare le esigenze di tutti i soggetti coinvolti, comprese quelle di coloro che intendono partecipare a concorsi futuri.
  Inoltre, riservandosi di svolgere ulteriori approfondimenti sulla questione prospettata dal deputato Damiano, relativa a talune misure contenute nel decreto-legge recante la proroga di termini legislativi, di recente adottato dal Governo, fa notare da subito che la proroga di cui al comma 6 dell'articolo 1 di tale decreto-legge sembra corrispondere ad una logica precisa, tesa a salvaguardare la specificità di talune amministrazioni. Fa presente, peraltro, che lo slittamento di un anno della decorrenza delle graduatorie riguardanti le amministrazioni pubbliche, previsto al pari del prolungamento di un anno della loro validità, risponde all'esigenza di garantire la credibilità delle graduatorie stesse, ponendosi in una linea di continuità rispetto a provvedimenti di analogo tenore assunti negli anni passati.

  Cesare DAMIANO (PD), nel rimettersi alle conclusioni alle quali il Governo giungerà in esito ai necessari approfondimenti di merito, fa comunque notare che, dalle informazioni in suo possesso, non risulterebbe che i precedenti provvedimenti di proroga prevedessero forme di decorrenza differenziate, limitandosi essi a reiterare l'efficacia di disposizioni in scadenza a partire dalla medesima data e per tutte le amministrazioni. Fa presente, inoltre, che – se proprio si volesse seguire la logica richiamata dal Ministro – non sarebbe comunque comprensibile la differenza tra le diverse decorrenze, atteso che tra il settembre 2003 e il dicembre 2005 intercorre ben più di un anno.

  Il Ministro Filippo PATRONI GRIFFI si ripromette di verificare con la massima attenzione la questione posta dal deputato Damiano.

  Giuliano CAZZOLA (PdL) giudica opportuno precisare, per il rispetto di un Pag. 38principio di verità, che il precedente intervento di proroga delle graduatorie dei concorsi, originariamente delimitato al 31 marzo 2011, è stato successivamente esteso al 31 dicembre 2011 a seguito dell'adozione di una ulteriore misura attuativa da parte del Governo, osservando che, alla stregua di quanto disposto dai provvedimenti precedenti, si prevedeva un'unica data di decorrenza dell'efficacia delle graduatorie (risalente, nel caso di specie, al 2003). Ritiene probabile, pertanto, che lo slittamento di un anno nella decorrenza dell'efficacia delle graduatorie dei concorsi sia stato previsto per la prima volta proprio nel decreto-legge recante la proroga di termini, più volte richiamato nella seduta odierna.

  Silvano MOFFA, presidente, ritiene opportuno che la Commissione affronti in una sede più informale le ipotesi di modifica e di integrazione del testo, che sembrerebbero rendersi necessarie in relazione alle questioni emerse nel corso della seduta odierna, auspicando – al contempo – che il Governo fornisca eventuali chiarimenti in ordine alle norme di cui al decreto-legge recante la proroga di termini previsti da disposizioni legislative.

  Il Ministro Filippo PATRONI GRIFFI, nel dichiarare la completa disponibilità a collaborare con la Commissione, ritiene che un lavoro istruttorio come quello appena prospettato dal presidente non possa che muoversi in parallelo con l'esame delle disposizioni introdotte nel decreto-legge n. 216 del 2011, che ha disposto le più volte richiamate proroghe in materia di graduatorie dei concorsi pubblici.

  Silvano MOFFA, presidente, considerata l'esigenza – anche alla luce delle valutazioni svolte dal rappresentante del Governo – di una ridefinizione del nuovo testo unificato dei progetti di legge in esame, propone di tornare a deferire il provvedimento, unitamente alle proposte emendative presentate, al Comitato ristretto.

  La Commissione conviene.

  Silvano MOFFA, presidente, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.30.

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