CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 14 dicembre 2011
580.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
Pag. 83

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 14 dicembre 2011. — Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI. – Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti, Guido Improta.

  La seduta comincia alle 12.10.

Schema di decreto legislativo recante attuazione dell'articolo 30, comma 9, lettera a), b), c) e d), della citata legge n. 196 del 2009, in materia di valutazione degli investimenti relativi a opere pubbliche.
Atto n. 414.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

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  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 6 dicembre 2011.

  Il sottosegretario Guido IMPROTA osserva come lo schema di decreto legislativo in esame, al pari dell'altro atto del Governo iscritto all'ordine del giorno della Commissione, presenta almeno tre ambiti di possibile sovrapposizione con il quadro normativo vigente e con le misure annunciate dal Governo – e contenute nel cosiddetto «decreto salva Italia» – in ordine alla programmazione delle opere pubbliche, alla disciplina delle infrastrutture strategiche e degli studi di fattibilità delle opere infrastrutturali.
  Ferma restando dunque, l'esigenza generale di procedere all'emanazione dei decreti legislativi previsti dalla legge di contabilità e finanza pubblica, ritiene utile sottoporre all'attenzione della Commissione una nota sul contenuto degli schemi di decreto in esame (vedi allegato), chiedendo di rinviare ad altra seduta l'espressione dei prescritti pareri della Commissione, al fine di addivenire in collaborazione con la Commissione alla definizione di provvedimenti che non ostacolino ma, al contrario, accelerino i tempi della realizzazione delle opere pubbliche e semplifichino le relative procedure amministrative.

  Raffaella MARIANI (PD), nel dichiararsi d'accordo con la richiesta avanzata dal sottosegretario Improta di un breve rinvio dei tempi per l'espressione da parte della Commissione dei prescritti pareri sugli atti del Governo in titolo, segnala la necessità che tale supplemento di riflessione e di istruttoria sia proficuamente utilizzato per conseguire prioritariamente due obiettivi: da un lato, la semplificazione delle procedure e la velocizzazione dei tempi di realizzazione delle opere pubbliche e, dall'altro, l'approntamento dei nuovi e più adeguati strumenti, anche normativi, per porre il Parlamento in condizione di svolgere al meglio i propri compiti di indirizzo e di controllo in tema di politiche infrastrutturali.
  Su quest'ultimo versante, nel citare gli esempi negativi – aggravatisi in questa legislatura – della inaccettabile lunghezza dei tempi di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale delle delibere CIPE in materia di infrastrutture e della opacità delle norme introdotte in materia di revoca di finanziamenti già stanziati per la realizzazione di talune infrastrutture strategiche – come è accaduto, ad esempio, nel caso della metropolitana di Parma –, rivolge un appello al Governo a procedere alla revisione del testo dei due provvedimenti in esame, tenendo conto anche delle segnalate esigenze ed operando in un rapporto stretto e proficuo con la Commissione e con i gruppi parlamentari in essa presenti.
  Coglie, infine, l'occasione per segnalare al rappresentante del Governo che un'analoga e, se possibile, più acuta esigenza di un più stretto e più stabile rapporto fra Governo e Commissione, rispetto all'esperienza del precedente Governo e ad una fase politica ormai, fortunatamente, conclusa, riguarda la necessità di procedere ad una organica revisione del Codice degli appalti che, al di fuori di ogni logica contingente o emergenziale, persegua gli obiettivi strategici della semplificazione del quadro normativo e della sua stabilità e chiarezza, sentiti come urgenti e indifferibili sia dagli operatori del mercato che dai rappresentanti degli enti territoriali e delle comunità locali.

  Il sottosegretario Guido IMPROTA, in risposta alle osservazioni svolte dal deputato Mariani, ritiene anzitutto opportuno portare a conoscenza della Commissione quanto deliberato dal CIPE il 6 dicembre scorso in ordine alla conferma di una serie di finanziamenti già stanziati per la realizzazione di opere ricomprese nel Programma delle Infrastrutture Strategiche di cui alla «legge obiettivo». Si tratta, a suo avviso, di un atto importante che rappresenta un primo, fondamentale elemento di chiarezza su quali siano, in concreto, gli interventi infrastrutturali che, prioritariamente, beneficeranno degli stanziamenti necessari alla loro completa realizzazione. Al tempo stesso, ringrazia l'onorevole Mariani Pag. 85per i giusti richiami all'esigenza di finalizzare l'approfondimento istruttorio e la riflessione anche sullo schema di decreto legislativo di cui all'atto del Governo n. 415 agli obiettivi al rafforzamento degli strumenti informativi a disposizione del Parlamento e alla semplificazione delle procedure e dell'attività delle amministrazioni pubbliche coinvolte. A questo proposito, precisa che l'approntamento, nei termini di cui al citato schema di decreto legislativo, della banca dati delle amministrazioni pubbliche presenta taluni profili di problematicità in rapporto al rischio concreto di farraginosità delle procedure e di duplicazione di strumenti già operanti, come la banca dati dell'Autorità di vigilanza sugli appalti e quella gestita dalla Struttura tecnica di missione del Ministero delle infrastrutture.
  Con riferimento, infine all'ultimo dei temi opportunamente sollevato dall'onorevole Mariani, vale a dire quello relativo alla adeguatezza della disciplina in materia di definanziamento delle opere pubbliche, rileva che l'articolo 4 dello schema di decreto legislativo di cui all'atto del governo n. 415, laddove fonda la procedura di revoca dei finanziamenti sul concetto di mancato avvio della realizzazione dell'opera, appare, oggettivamente, troppo generico, non specificando in quali mancati fatti o atti si concretizzi l'indicato concetto di mancato avvio dell'opera.

  Mauro LIBÈ (UdCpTP), scusandosi preventivamente per un intervento che esula dal tema concreto in discussione, chiede al rappresentante del Governo se corrisponda al vero la notizia dell'avvenuta soppressione nel corso dell'esame presso le Commissioni competenti in sede referente del decreto legge n. 201 del 2011 della norma che estendeva anche al settore autostradale la competenza regolatoria della istituenda Authority dei trasporti.

  Il sottosegretario Guido IMPROTA conferma che tale notizia corrisponde a quanto effettivamente accaduto presso le Commissioni che stanno esaminando il richiamato provvedimento.

  Angelo ALESSANDRI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 12.20.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 14 dicembre 2011. — Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Tullio Fanelli.

  La seduta comincia alle 12.20.

Legge comunitaria 2011.
Emendamenti C. 4623 Governo.
(Parere alla XIV Commissione).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame degli emendamenti, riferiti al provvedimento in oggetto, trasmessi dalla XIV Commissione e di competenza della Commissione.

  Angelo ALESSANDRI, presidente, avverte che sono stati trasmessi gli articoli aggiuntivi Gottardo 5.025 e 5.037 del Governo, presentati presso la XIV Commissione, sui quali la VIII Commissione è chiamata ad esprimere il prescritto parere.
  Ricorda che al parere della Commissione sugli emendamenti trasmessi è riconosciuta una particolare efficacia vincolante. Nello specifico, segnala che, qualora la Commissione esprima parere favorevole su un emendamento, la XIV Commissione sarà tenuta ad adeguarsi al parere e potrà respingerlo solo per motivi attinenti alla compatibilità con la normativa comunitaria o per esigenze di coordinamento generale; qualora, invece, la Commissione esprima parere contrario, la XIV Commissione non potrà procedere oltre nell'esame dell'emendamento medesimo.

  Ermete REALACCI (PD) chiede che la Commissione differisca l'espressione del Pag. 86prescritto parere sulle proposte emendative trasmesse dalla Commissione di merito, al fine di dar modo ai deputati di approfondirne il contenuto e la portata degli effetti.

  Angelo ALESSANDRI, presidente, verificata per le vie brevi la disponibilità dei gruppi ad accedere alla proposta dell'onorevole Realacci, rinvia alla prossima settimana l'espressione del prescritto parere sugli emendamenti trasmessi.

  La seduta termina alle 12.25.

INDAGINE CONOSCITIVA

  Mercoledì 14 dicembre 2011. — Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Tullio Fanelli.

  La seduta comincia alle 12.25.

Nell'ambito dell'esame delle proposte di legge C. 2 Iniziativa popolare, C. 1951 Messina e C. 3865 Bersani, recanti «Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico».
(Deliberazione di una proroga del termine).

  Angelo ALESSANDRI, presidente, avverte che è stata acquisita l'intesa con il Presidente della Camera, ai sensi dell'articolo 144 del Regolamento, ai fini di una proroga, fino al 28 febbraio 2012, del termine per la conclusione dell'indagine conoscitiva nell'ambito dell'esame delle proposte di legge C. 2 Iniziativa popolare, C. 1951 Messina e C. 3865 Bersani, recanti «Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico», secondo quanto concordato nella riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, del 10 novembre 2011.
  Propone, quindi, di prorogare il termine dell'indagine conoscitiva sopra richiamata al 28 febbraio 2012.

  La Commissione approva.

  La seduta termina alle 12.30.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 14 dicembre 2011. — Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Tullio Fanelli.

  La seduta comincia alle 12.30.

Reintegrazione delle competenze dei comuni della regione Campania in materia di gestione del ciclo dei rifiuti solidi urbani.
C. 4661 Iannuzzi.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

  Salvatore MARGIOTTA (PD), relatore, ricorda che la Commissione oggi avvia l'esame di una proposta di legge finalizzata a reintegrare le competenze dei comuni della regione Campania in materia di gestione dei rifiuti, ponendo fine all'anomala situazione determinatasi in conseguenza dell'adozione, in questa legislatura, di misure che hanno spogliato i comuni campani delle citate competenze.
  Fa presente che, nell'ambito della legislazione d'urgenza per fronteggiare l'emergenza rifiuti in Campania, l'articolo 11, commi 2 e 3, del decreto-legge n. 195 del 2009, ha attribuito alle amministrazioni provinciali, anche per il tramite di specifiche società provinciali, tutte le attività, ordinariamente affidate ai comuni, di raccolta, di trasporto, di trattamento, di smaltimento e di recupero dei rifiuti. Le citate società provinciali sono state altresì riconosciute Pag. 87come soggetti preposti all'accertamento e alla riscossione della tassa (TARSU) o tariffa (TIA) per la gestione dei tributi. Si tratta, peraltro, di disposizioni non ancora entrate in vigore in virtù della proroga fino al 31 dicembre 2011 della precedente disciplina gestionale, operata, da ultimo, dall'articolo 1-bis del decreto-legge 196/2010. Per effetto di quest'ultimo provvedimento, infatti, le citate attività continuano ad essere gestite dai comuni campani secondo le tradizionali modalità e forme procedimentali.
  Segnala, peraltro, che nella relazione illustrativa della proposta di legge in esame si ricorda che il TAR di Salerno ha rimesso la questione di legittimità costituzionale del citato articolo 11, commi 1-3, del decreto-legge n. 195 del 2009, nel presupposto «che il trasferimento delle competenze relative alle attività del ciclo dei rifiuti dai comuni alle province, anche per la gestione della TARSU e della TIA, violerebbe gli articoli 11, 114, 117 e 118 della Costituzione: il comune sarebbe così completamente estromesso dalla cura di uno degli interessi primari delle comunità locali, la tutela dell'igiene e del decoro della città, con la restrizione ingiustificata e arbitraria dei principi di sussidiarietà e differenziazione delle funzioni pubbliche, sanciti dall'articolo 118 della Costituzione e con l'irrazionale creazione di un regime legislativo speciale applicabile solo in Campania e proprio nella fase di ritorno al sistema ordinario delle competenze, dopo anni di gestione commissariale e in stato di emergenza in tale regione».
  Quanto al contenuto specifico della proposta di legge in esame, osserva che l'articolo 1, comma 1, prevede che, in attuazione del principio di sussidiarietà di cui all'articolo 118 della Costituzione e in conformità a quanto previsto dalla legge regionale della Campania 28 marzo 2007, n. 4, siano i comuni campani ad esercitare le funzioni in materia di gestione del ciclo dei rifiuti nei rispettivi territori, ivi compresi l'accertamento, la riscossione e la gestione della TARSU e della TIA.
  Al riguardo, aggiunge che l'articolo 10, comma 1-bis della legge regionale della regione Campania n. 4 del 2007, come modificata dalla legge regionale n. 4 del 2008, dispone che «Il Piano regionale di gestione dei rifiuti (PRGR) riconosce, ricorrendone le condizioni di adeguatezza, ai comuni, singoli o associati, la possibilità di provvedere all'adempimento di funzioni connesse al servizio di gestione integrata dei rifiuti nei territori di rispettiva competenza. Il predetto modello gestionale, che deve conformarsi alle finalità strategiche degli strumenti di pianificazione regionale e provinciale, rappresenta l'attuazione, nell'ordinamento regionale, dei principi costituzionali di sussidiarietà e decentramento». Ricorda altresì che gli articoli 8 e 9 della medesima legge disciplinano le funzioni di province e comuni. In particolare, l'articolo 9, al comma 1, prevede che i comuni, nel rispetto della normativa statale vigente, concorrono, nell'ambito delle attività svolte a livello degli ambiti territoriali ottimali, alla gestione dei rifiuti urbani e assimilati.
  Segnala, infine, che l'articolo 14 del cosiddetto «decreto salva Italia» (decreto-legge n. 201 del 2011), in corso di esame alla Camera, istituisce, a decorrere dal 1o gennaio 2013, il tributo comunale sui rifiuti e sui servizi, a copertura dei costi relativi al servizio di gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti assimilati avviati allo smaltimento, svolto in regime di privativa dai comuni e dei costi relativi ai servizi indivisibili dei comuni. Al riguardo, ricorda che la VIII Commissione, nell'esprimere il prescritto parere sul citato decreto legge nella seduta del 9 dicembre 2011, ha sottolineato l'opportunità di procedere al coordinamento fra la disposizione di cui all'articolo 14 e la disciplina transitoria sulle competenze dei comuni in materia di gestione dei rifiuti nella regione Campania, anche procedendo ad una proroga al 31 dicembre 2012 della medesima disciplina transitoria.
  In conclusione, ricorda che, ai sensi del comma 2 dell'articolo 1, i comuni possono provvedere all'esercizio delle funzioni a essi attribuite ai sensi del comma 1 singolarmente o in forma associata tramite convenzioni, ai sensi dell'articolo 30 del Pag. 88decreto legislativo n. 267 del 2000 (T.U.E.L.). Lo stesso comma prevede, inoltre, che i comuni possono promuovere la conclusione di accordi di programma, ai sensi dell'articolo 34 del medesimo Testo unico, con gli enti sovraordinati per l'esercizio di funzioni di interesse sovracomunale.

  Tino IANNUZZI (PD) ringrazia, anzitutto, il relatore per la chiara illustrazione della proposta di legge di cui è primo firmatario. Nel sottolineare, inoltre, l'assurdità e l'inaccettabilità dell'attuale quadro normativo, secondo il quale dal 1o gennaio 2012 tutte le attività di gestione dei rifiuti nella regione Campania saranno sottratte ai comuni per essere attribuite alle province, ricorda che la VIII Commissione, nel parere espresso sulla manovra finanziaria in corso di esame da parte della Camera, ha già sollecitato il Governo ad intervenire in materia, anche procedendo ad una proroga al 31 dicembre 2012 della richiamata disciplina transitoria. Rivolge, infine, un forte appello al Governo a farsi carico fin dalle prossime ore del problema in discussione, procedendo sul piano normativo a reintegrare i comuni campani nelle competenze in materia di gestione dei rifiuti, competenze che a tutti i comuni italiani sono riconosciute in aderenza al dettato e allo spirito delle norme costituzionali.

  Alessandro BRATTI (PD), nell'associarsi alle considerazioni svolte dal relatore e dal collega Iannuzzi in ordine alla riattribuzione ai comuni campani di tutte le competenze in materia di gestione dei rifiuti, coglie l'occasione per segnalare al sottosegretario Fanelli l'urgenza di assumere provvedimenti altrettanto incisivi per far fronte agli effetti negativi di taluni provvedimenti assunti dal precedente Governo – quali l'abolizione degli AATO e la privatizzazione dei servizi pubblici locali – che rischiano di produrre la paralisi nell'attività amministrativa degli enti locali e in quella degli organismi di gestione dei rifiuti e del servizio idrico integrato.
  Precisa, tuttavia, che, se è urgente che il Governo assuma iniziative, anche normative, in tali ambiti, è altrettanto importante che tali iniziative siano assunte, diversamente da quanto accaduto in questa legislatura, in un costante e stretto rapporto con i rappresentanti delle autonomie locali e, ancor prima, con le Commissioni parlamentari competenti.

  Mauro LIBÈ (UdCpTP), nell'associarsi a quanto già detto dai colleghi fin qui intervenuti, segnala tuttavia al sottosegretario Fanelli, ma anche al collega Iannuzzi, l'esigenza di porre fra le questioni prioritarie da affrontare nella discussione sulla situazione in Campania, quella relativa alle competenze e alle risorse necessarie per la realizzazione in tempi brevissimi di un moderno sistema di impianti, dalla cui efficacia dipende in gran parte il superamento definitivo della decennale situazione di emergenza. Segnala inoltre l'esigenza di operare un raccordo della normativa in materia di gestione dei rifiuti nella regione Campania e la nuova disciplina che ha anticipato al 2012 l'introduzione dell'IMU.

  Manuela LANZARIN (LNP) ritiene che le questioni segnalate dal collega Bratti meritino la massima considerazione da parte del Governo. Le ormai imminenti scadenze derivanti dall'abolizione degli AATO e dalla privatizzazione dei servizi pubblici locali, rischiano infatti di produrre un'inaccettabile incertezza normativa che impedisce agli amministratori locali di continuare a garantire ai cittadini sul territorio servizi efficienti a costi contenuti. Nel dichiararsi d'accordo, inoltre, sulla proclamata necessità di restituire ai comuni campani le competenze in materia di gestione dei rifiuti, osserva però che assieme alle competenze vanno attribuite ad essi anche le connesse responsabilità, con adeguate sanzioni nei confronti di tutti quei sindaci ed amministratori locali che continuano a non rispettare gli impegni e i vincoli normativi necessari ad assicurare una corretta gestione del ciclo dei rifiuti.

  Il sottosegretario Tullio FANELLI sottolinea come, mentre sia indubbia la necessità Pag. 89di procedere alla reintegrazione delle competenze dei comuni in Campania, non siano chiare le modalità attraverso le quali procedere a tale reintegrazione. In tale ottica ritiene che il testo della proposta di legge in esame possa sicuramente costituire una base di partenza per l'elaborazione di una normativa che metta ordine sulla gestione dei rifiuti in Campania.
  Quanto poi alla questione della gestione del servizio idrico, fa notare come occorra procedere in sintonia con il Ministero per lo sviluppo economico, stante la necessità di affrontare anche il profilo della concorrenza in tale settore economico. L'intervento operato dal decreto legge in corso di esame alla Camera (DL n. 201 del 2011) che affida all'Autorità per l'energia elettrica e il gas le competenze della soppressa Agenzia per i servizi idrici in materia di tariffe del servizio idrico rappresenta, a suo avviso, un significativo passo avanti, anche se occorre definire numerose altre questioni sulle quali è opportuno procedere con particolare cautela.

  Salvatore MARGIOTTA (PD) fa notare al sottosegretario Fanelli come sia necessario precedere celermente, considerato che il 31 dicembre 2011 scadrà il termine entro il quale le regioni dovranno provvedere all'individuazione degli organismi deputati ad assumere le funzioni delle soppresse Autorità di ambito territoriale.

  Ermete REALACCI (PD) rileva la necessità che il Governo provveda a prorogare il termine del 31 dicembre 2011 che segna il passaggio in Campania delle funzioni in materia di rifiuti alle società provinciali.
  Con riferimento poi al tema dell'acqua, fa notare come anche in tale ambito occorra procedere speditamente. In tale prospettiva le disposizioni già richiamate recate dal decreto legge n. 201 del 2011, che affidano all'Autorità per l'energia elettrica e il gas le competenze in materia tariffaria sono degne di apprezzamento, anche se occorrerà pensare ad un rafforzamento della struttura considerato che l'acquisizione delle competenze in materia di tariffa del servizio idrico condurrà inevitabilmente l'Autorità ad un confronto con numerosi operatori del settore. Conclude sottolineando come vada anche verificato quale sarà il ruolo che il Ministero dell'Ambiente giocherà sulla qualità del bene dell'acqua.

  Tino IANNUZZI (PD), intervenendo per una precisazione, dichiara di prendere atto della positiva volontà espressa dal sottosegretario Fanelli di intervenire sulla questione in discussione. Ribadisce tuttavia, da un lato, l'urgenza assoluta di tale intervento e, dall'altro, la necessità che esso non si limiti ad una proroga della disciplina transitoria in vigore fino al 31 dicembre prossimo, ma reintegri stabilmente i comuni campani nelle competenze ad essi spettanti. Riconosce, infine, che la questione sollevata dal collega Libè è fondata, anche se non ha lo stesso carattere di urgenza di quella affrontata dalla proposta di legge in esame.

  Mauro LIBÈ (UdCpTP) ribadisce quanto già detto sia in ordine alla questione dell'impiantistica sia in ordine alla questione del coordinamento con la disciplina dell'IMU.

  Angelo ALESSANDRI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.10.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.10 alle 13.20.

AUDIZIONI

  Mercoledì 14 dicembre 2011. — Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI, indi del vicepresidente Roberto TORTOLI. – Intervengono il Ministro dell'ambiente e Pag. 90della tutela del territorio e del mare, Corrado Clini, e il sottosegretario di Stato per l'ambiente e per la tutela del territorio e del mare, Tullio Fanelli.

  La seduta comincia alle 14.10.

Audizione del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Corrado Clini, sulle linee programmatiche del suo dicastero.
(Seguito dello svolgimento, ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento, e conclusione).

  Angelo ALESSANDRI, presidente, propone che la pubblicità dei lavori sia assicurata mediante l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Ricorda che nella precedente seduta il Ministro Clini aveva svolto una relazione sul tema oggetto dell'audizione.

  Intervengono, per formulare quesiti ed osservazioni, i deputati Mauro LIBÈ (UdCpTP), Guido DUSSIN (LNP), Renato Walter TOGNI (LNP), Raffaella MARIANI (PD), Salvatore MARGIOTTA (PD), Tino IANNUZZI (PD), Elisabetta ZAMPARUTTI (PD), Gianluca BENAMATI (PD), Chiara BRAGA (PD), Roberto MENIA (FLpTP), Carmen MOTTA (PD), Ermete REALACCI (PD), Rodolfo Giuliano VIOLA (PD), Agostino GHIGLIA (PdL), Antonino Salvatore GERMANÀ (PdL) e Roberto TORTOLI (PdL)

  Il Ministro Corrado CLINI fornisce ulteriori precisazioni.

  Roberto TORTOLI, presidente, ringrazia il Ministro e dichiara conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 16.10.

  N.B.: Il resoconto stenografico dell'audizione è pubblicato in un fascicolo a parte.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

ATTI DEL GOVERNO

Schema di decreto legislativo recante attuazione dell'articolo 30, comma 9, lettere e), f) e g) della citata legge n. 196 del 2009, in materia di procedure di monitoraggio sullo stato di attuazione delle opere pubbliche, di verifica dell'utilizzo dei finanziamenti nei tempi previsti e di costituzione del «Fondo opere» e del «Fondo progetti»
Atto n. 415.

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