CAMERA DEI DEPUTATI
Lunedì 12 dicembre 2011
578.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (V e VI)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Lunedì 12 dicembre 2011. — Presidenza del presidente della VI Commissione Gianfranco CONTE, indi del presidente della V Commissione Giancarlo GIORGETTI. — Intervengono il Ministro per i rapporti con il Parlamento Dino Piero Giarda, i sottosegretari di Stato per i rapporti con il Parlamento Giampaolo D'Andrea e Antonio Malaschini, i sottosegretari di Stato per l'economia e le finanze Vieri Ceriani e Gianfranco Polillo e il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico Claudio De Vincenti.

  La seduta comincia alle 8.45.

DL 201/2011: Disposizioni urgenti per la crescita, l'equità e il consolidamento dei conti pubblici.
C. 4829 Governo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  Le Commissioni riunite proseguono l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta dell'11 dicembre scorso.

  Gianfranco CONTE, presidente, segnala che è imminente la presentazione di due emendamenti dei relatori che riguardano un primo gruppo di questioni e che ulteriori emendamenti dei relatori, da esaminare nel corso di questa stessa giornata, affronteranno altre tematiche oggetto di considerazione da parte di emendamenti accantonati.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente della V Commissione, avverte che sottoporrà alla valutazione della Presidenza della Camera lo slittamento dell'avvio della discussione generale in Assemblea alla seduta pomeridiana di martedì e che i lavori odierni si protrarranno prevedibilmente fino alle 18.30. Quanto ai lavori di questa mattina, segnala che a partire dalla presentazione dei preannunciati due emendamenti dei relatori, decorreranno due ore per lo scadere del termine per la presentazione dei subemendamenti, facendo presente che, in ogni caso, la presente seduta riprenderà alle ore 10.

  Massimo POLLEDRI (LNP), in considerazione dell'atmosfera di attesa che circonda i due emendamenti dei relatori, Pag. 4si chiede se le Commissioni proseguiranno nell'esame dell'emendamento 2.1 e se gli emendamenti dei relatori toccheranno o meno l'articolo 1, il cui esame si è concluso.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che i relatori hanno presentato gli emendamenti 2.30 e 3,9, i quali devono considerarsi ammissibili. Il termine per la presentazione dei subemendamenti è fissato alle ore 10.55.
  Sospende quindi la seduta fino alle 10.

  La seduta, sospesa alle 8.55, è ripresa alle 10.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che le Commissioni, in attesa della predisposizione del fascicolo dei subemendamenti presentati ai due emendamenti dei relatori, procederanno all'esame delle proposte emendative riferite agli articoli del provvedimento su cui non intervengono gli emendamenti dei relatori.
  Avverte che gli emendamenti Rubinato 4.14, 4.22, 11.9, 11.10, 19.38, 39.5, 39.10, 40.31, 0.2.30.14 e 0.2.30.15 sono sottoscritti dall'onorevole Gibiino e che l'emendamento Bressa 48.3 è sottoscritto dall'onorevole Brugger.

  Massimo VANNUCCI (PD) richiama il proprio emendamento 6.11, che attiene alle pensioni superiori a 10 mila euro mensili.

  Gianfranco CONTE, presidente, fa presente che il tema sarà affrontato a breve. Fa quindi presente che l'emendamento Vannucci 6.11 si intende accantonato, così come l'articolo aggiuntivo Fugatti 6.012.

  Massimo VANNUCCI (PD), intervenendo sull'ordine dei lavori, ricorda che erano stati segnalati due identici emendamenti a sua firma e a firma del collega Baccini che riguardano il CNEL, che non erano contenuti nei fascicoli predisposti per la votazione. Chiede quindi quale sia il parere dei relatori e del Governo al riguardo.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, fa presente che gli emendamenti testé richiamati saranno esaminati nel prosieguo dei lavori.

  Massimiliano FEDRIGA (LNP) insiste sulla votazione del proprio emendamento 6.10, che propone di specificare il riferimento ai vigili del fuoco.

  Gianfranco CONTE, presidente, fa presente che, in proposito, è stato evidenziato come la categoria dei vigili del fuoco sia già ricompresa nel concetto, più ampio, di soccorso pubblico.

  Massimiliano FEDRIGA (LNP) ribadisce l'opportunità di approvare il proprio emendamento 6.10, considerato che, a suo avviso, specificare espressamente la categoria dei vigili del fuoco costituisce una garanzia in più anche per i gruppi di opposizione. Non comprende dunque per quali ragioni non dovrebbe essere approvato il proprio emendamento.

  Giuseppe FALLICA (Misto) sottoscrive l'emendamento Fedriga 6.10.

  Gianfranco CONTE, presidente, avverte che sarà messo in votazione solo il primo capoverso dell'emendamento Fedriga 6.10, non essendo necessario il secondo capoverso che attiene alla copertura finanziaria, poiché non vi sono oneri aggiuntivi.

  Le Commissioni approvano l'emendamento Fedriga 6.10, primo capoverso (vedi allegato 1).

  Massimo BITONCI (LNP) illustra l'articolo aggiuntivo 6.025 che attiene all'importante materia della giustizia tributaria. Il suo gruppo propone, con questo articolo aggiuntivo, di riformare l'intero settore improntandolo ad alcuni principi fondamentali, tra cui l'introduzione di criteri meritocratici legati anche al numero delle sentenze per la retribuzione dei giudici – criterio che andrebbe applicato non solo ai giudici tributari –, di meccanismi premiali connessi alla celerità, Pag. 5al deposito delle sentenze e al tasso di sentenze non riformate nei successivi gradi di giudizio.
  L'articolo aggiuntivo propone, inoltre, che, a decorrere dal 1o gennaio 2012, a ciascuna delle commissioni tributarie provinciali e regionali sia preposto un presidente che, in caso di assenza o di impedimento, è sostituito nelle funzioni non giurisdizionali dal giudice monocratico di sezione con maggiore anzianità nell'incarico. Si prevedono poi ulteriori disposizioni riguardanti le sezioni delle commissioni e si supera l'impostazione finora seguita dal Governo di estromettere professionisti come i dottori commercialisti dallo svolgimento della funzione di giudice tributario. Si introducono quindi i meccanismi premiali già illustrati e si prevede l'istituzione di una banca dati unica delle sentenze delle commissioni tributarie provinciali e regionali a cui possono accedere tutti i cittadini e le imprese, così da essere tempestivamente informati sull’iter delle sentenze.

  Maurizio LEO (PdL), relatore per la VI Commissione, conferma il parere contrario sull'articolo aggiuntivo Reguzzoni 6.025, trattandosi di materia di grande interesse ma che richiede di essere affrontata in un contesto più organico.

  Il sottosegretario Giampaolo D'ANDREA si associa alle considerazioni testé svolte dal relatore Leo.

  Le Commissioni respingono l'articolo aggiuntivo Reguzzoni 6.025.

  Gianfranco CONTE, presidente, ricorda che gli emendamenti riferiti all'articolo 17 riguardano il tema del canone Rai su cui si intendeva svolgere una ulteriore riflessione. Se non vi sono obiezioni, ne propone quindi l'accantonamento, attendendo la riformulazione dei relatori, volta a chiarire meglio l'ambito di applicazione delle norma.

  Renato CAMBURSANO (IdV) fa presente che l'articolo aggiuntivo Borghesi 17.01, ancorché non segnalato, riguarda tale materia e chiede quindi che i relatori ne tengano conto nella formulazione del nuovo testo.

  Massimo POLLEDRI (LNP), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede di conoscere sin d'ora quali articoli saranno modificati dai nuovi emendamenti dei relatori.

  Gianfranco CONTE, presidente, precisa che le Commissioni stanno ora esaminando solo gli articoli sui quali non intervengono gli emendamenti dei relatori.
  Passando alle proposte emendative riferite all'articolo 26, fa presente che i relatori ed il Governo hanno confermato il parere contrario sull'articolo aggiuntivo Palagiano 26.02.

  Massimo POLLEDRI (LNP) preannuncia il voto contrario del suo gruppo sull'articolo aggiuntivo Palagiano 26.02, ritenendolo discriminatorio ed invasivo della libertà personale e religiosa.
  L'articolo aggiuntivo è, infatti, volto a prevedere che gli importi relativi alle scelte non espresse dai contribuenti con riguardo alla quota dell'8 per mille dell'IRPEF siano attribuiti allo Stato. Si tratta di un argomento di estrema delicatezza e ricorda come la libertà religiosa sia mantenuta e difesa dalla Costituzione italiana. Ricorda che ciascuna religione deve rispettare un minimo di garanzie – contenute nella nostra Carta costituzionale – per stipulare intese con lo Stato italiano ed alcune scelgono per tale ragione di non sottoscrivere alcuna intesa non accedendo così alla quota dell'8 per mille.

  Renato CAMBURSANO (IdV) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sull'articolo aggiuntivo Palagiano 26.02, evidenziando come andrebbe approfondito di più rispetto a quanto affermato dal collega Polledri. Il testo propone, infatti, che il Governo abbia un anno di tempo per promuove la modificazione della normativa vigente in materia di destinazione della quota dell'8 per mille dell'IRPEF Pag. 6mediante negoziati con la Santa Sede e con le rappresentanze delle confessioni religiose che hanno stipulato intese in tal senso con lo Stato. Non vi è pertanto, a suo avviso, alcun intento discriminatorio e la finalità è unicamente quella di destinare al Fondo per l'ammortamento dei titoli di Stato le risorse per le quali i contribuenti non hanno fatto alcuna scelta. Auspica inoltre che tale meccanismo possa essere applicato anche alla cosiddetta destinazione pro quota ai partiti.

  Massimo VANNUCCI (PD) esprime perplessità sull'ammissibilità dell'articolo aggiuntivo Palagiano 26.02, che interviene su una materia concordataria, richiedendo pertanto una modifica costituzionale. Chiede quindi ai presentatori di ritirarlo con un atto di responsabilità.

  Roberto OCCHIUTO (UdCpTP) si associa alla richiesta testé formulata dal collega Vannucci, trattandosi di materia da affrontare in altra sede e con una modifica costituzionale. Qualora l'articolo aggiuntivo Palagiano 26.02 non sia ritirato, preannuncia il suo voto contrario.

  Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL) si associa alle richieste dei colleghi Vannucci e Occhiuto, trattandosi di una materia concordataria. Si dichiara, infatti, sorpreso che non sia stata dichiarata l'inammissibilità di tale articolo aggiuntivo e non comprende le ragioni di un tale accanimento verso la Chiesa cattolica e le altre religioni.

  Gabriele TOCCAFONDI (PdL) concorda con quanto finora evidenziato riguardo al fatto che l'articolo aggiuntivo Palagiano 26.02 investe, a suo avviso, una materia concordataria e segnala come sia più equo quanto previsto dalla normativa vigente, che destina in modo proporzionale alle scelte fatte le risorse dell'8 per mille per le quali non vi è stata una destinazione da parte del contribuente, trattandosi quello dell'8 per mille di un sistema di «scelta reale».

  Lino DUILIO (PD) concorda con il collega Vannucci e ritiene che l'articolo aggiuntivo in questione potrebbe tutt'al più essere migliorato nella sua formulazione, senza però violare radicati principi di civiltà giuridica in nome dell'attuale crisi economica.

  Renato CAMBURSANO (IdV), nella piena condivisione dei principi richiamati dal collega Duilio e dichiarando di avere sempre devoluto l'otto per mille a favore della Chiesa cattolica, fa presente che la mancata opzione da parte dei cittadini sulla destinazione dell'otto per mille non equivale automaticamente a devoluzione a favore dell'opzione operata dalla maggioranza dei cittadini italiani. Quanto alle considerazioni del collega Vannucci, confida sull'oggettività dei criteri alla base della valutazione di ammissibilità della proposta.

  Marco BELTRANDI (PD), in dissenso rispetto al collega Duilio, conviene con l'onorevole Cambursano sulla carente informazione data ai cittadini circa l'effettiva destinazione dell'otto per mille nei casi in cui sia mancata l'opzione da parte del contribuente. Sottolinea che la maggior parte dei cittadini ignora che le somme non opzionate sono devolute alla finalità scelta della maggioranza, fatto che comporta un inganno conclamato per i cittadini e prova l'incapacità dello Stato italiano di tutelare i propri interessi e quelli dei cittadini, anche in considerazione della rilevanza degli importi devoluti al Vaticano, ben superiori alle stime previste.

  Antonio BORGHESI (IdV) segnala l'intenzione del suo gruppo di mantenere la proposta emendativa in questione per la sua forte ispirazione civile e utilità per coloro che ignorano le modalità di funzionamento reale del meccanismo dell'otto per mille. Ribadisce l'esigenza che gli importi non oggetto di opzione restino in capo allo Stato.

  Chiara MORONI (FLpTP) preannuncia il voto favorevole sull'articolo aggiuntivo Pag. 7Palagiano 26.02, in quanto doveroso in un periodo di sacrifici quale l'attuale.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono l'articolo aggiuntivo Palagiano 26.02 ed approvano l'articolo aggiuntivo 26.01 Beltrandi.

  Simonetta RUBINATO (PD) annuncia la sua disponibilità a trasfondere il contenuto del suo emendamento 39.5 in un ordine del giorno e, pertanto, non insiste sulla sua votazione.

  Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL) accoglie la richiesta dei relatori di trasformare in ordine del giorno il proprio emendamento 39.12.

  Mario BACCINI (PdL) insiste affinché le Commissioni deliberino sull'emendamento Marinello 39.12, in quanto assicurerebbe ai fondi di garanzia a favore delle piccole e medie imprese la disciplina interna necessaria al loro funzionamento. Sottolinea la doverosità della proposta emendativa quale utile strumento di contrasto alla povertà.

  Maurizio LEO (PdL), relatore per la VI Commissione, alla luce dell'intervento del collega Baccini, riforma il parere contrario precedentemente espresso sull'emendamento Marinello 39.12.

  Renato CAMBURSANO (IdV) esprime soddisfazione per la decisione del relatore di valutare favorevolmente la proposta emendativa del collega Marinello e preannuncia il voto favorevole del suo gruppo.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per la V Commissione, segnala l'opportunità che l'emendamento Marinello 39.12 sia riformulato nel senso di sostituire le parole «d'intesa con» la seguente «sentito».

  Mario BACCINI (PdL) ritiene condivisibile la proposta di riformulazione avanzata dal relatore Baretta.

  Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL) concorda con la riformulazione proposta dal relatore per la V Commissione.

  Le Commissioni approvano quindi l'emendamento Marinello 39.12 come riformulato.

  Maurizio FUGATTI (LNP) interviene sul proprio emendamento 39.18 che si prefigge di tutelare le piccole e medie imprese nei rapporti contrattuali con la grande distribuzione. Nell'illustrare la proposta, sottolinea che si tratta di un intervento drastico, sicuramente sgradito alle grandi imprese, ma necessario per dare risposte alle piccole e medie imprese italiane in difficoltà. Auspica quindi una riconsiderazione da parte dei relatori del parere contrario già espresso ed il possibile accantonamento dell'emendamento.

  Antonio BORGHESI (IdV) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sull'emendamento Fugatti 39.18 che tratta materia già oggetto di approfondimento da parte dell'Assemblea in occasione dell'esame della legge comunitaria.

  Massimo VANNUCCI (PD) si interroga sull'opportunità di intervenire su materia già disciplinata dal cosiddetto «Statuto delle imprese».

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, segnala che nulla vieta ad una norma successiva di modificare la disciplina preesistente.

  Mario BACCINI (PdL) concorda sull'opportunità che i relatori riconsiderino il parere negativo espresso sull'emendamento Fugatti 39.18 che tratta questione delicata e di sicuro valore prioritario.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, segnala la disponibilità dei relatori all'accantonamento dell'emendamento Fugatti 39.18.

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  Marco BELTRANDI (PD) e Antonino Salvatore GERMANÀ (PdL) dichiarano di non insistere per la votazione dei rispettivi articoli aggiuntivi 39.09 e 39.011.

  Il sottosegretario Giampaolo D'ANDREA, in merito all'articolo aggiuntivo Pugliese 44.01, segnala la disponibilità a riconsiderare il parere negativo già espresso limitatamente ai primi sette commi. Auspica conseguentemente una riformulazione della proposta nel senso di sopprimere gli emendamenti successivi al settimo.

  Massimo VANNUCCI (PD), pur comprendendo la ratio della proposta avanzata dal rappresentante del Governo, ritiene che la norma non possa restare senza copertura e che pertanto dopo il comma 7 debba prevedersi una disposizione ulteriore recante la necessaria formula di copertura.

  Le Commissioni deliberano di accantonare gli emendamenti Pugliese 44.01 e Morassut 45.15.

  Antonio BORGHESI (IdV), intervenendo sugli identici emendamenti Fugatti 48.6 e Bressa 48.3, chiede ai presentatori di chiarirne la portata, in quanto non appare accettabile che le regioni a statuto speciale e le province autonome di Trento e di Bolzano possano avviare trattative separate, con ciò creando i presupposti per una loro diversa misura di partecipazione ai sacrifici cui sono altrimenti chiamati tutti gli enti locali.

  Gianclaudio BRESSA (PD) chiarisce che gli emendamenti richiamati dal collega Borghesi non incidono minimamente sui saldi e sul contributo che dovrà essere assicurato dalle regioni a statuto speciale e dalle province autonome, trattandosi di proposte emendative ad impatto meramente procedurale e giustificati dal diverso grado di autonomia che tali enti hanno per l'assunzione di impegni di natura finanziaria.

  Maurizio FUGATTI (LNP), intervenendo sugli identici emendamenti Fugatti 48.6 e Bressa 48.3, sottolinea che le regioni autonome non chiedono di non pagare quanto previsto nel decreto-legge in esame, ma di rinviare ad una futura trattativa le modalità di pagamento.

  Ignazio MESSINA (IdV), in relazione ai due emendamenti in esame, chiede di precisare cosa si intenda per effetti finanziari derivanti dal presente decreto.

  Gianclaudio BRESSA (PD) sottolinea che le regioni a statuto speciale possono assumere competenze dello Stato e sostenerne i costi di esercizio, in modo che il saldo complessivo rimanga invariato.

  I deputati Ivano STRIZZOLO (PD), Giulio CALVISI (PD), Massimiliano FEDRIGA (LNP) e Giuseppe FALLICA (Misto), dichiarano di sottoscrivere gli identici emendamenti Fugatti 48.6 e Bressa 48.3, nonché l'emendamento Zeller 48.2.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO osserva che nell'attuale formulazione il parere del Governo è contrario perché si deve valutare la portata finanziaria degli emendamenti in esame.

  Gianfranco CONTE, presidente, propone di accantonare gli identici emendamenti Fugatti 48.6 e Bressa 48.3, nonché l'emendamento Zeller 48.2.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per la V Commissione, ricorda che il Governo aveva espresso parere contrario sugli identici emendamenti Fugatti 48.6 e Bressa 48.3 e parere favorevole sull'emendamento Zeller 48.2. Dopo l'intervento dell'onorevole Fugatti che aveva chiarito l'errore interpretativo, i relatori hanno espresso parere favorevole su tutti gli emendamenti.

  Maurizio FUGATTI (LNP) sottolinea che il Governo aveva espresso parere conforme sugli emendamenti in esame e che Pag. 9oggi ha mutato avviso perché è intervenuto un diverso sottosegretario.

  Claudio D'AMICO (LNP), concorda con il collega Fugatti, rilevando il mutato orientamento del Governo.

  La Commissione delibera di accantonare gli identici emendamenti Fugatti 48.6 e Bressa 48.3, nonché l'emendamento Zeller 48.2.

  La seduta, sospesa alle 11.20, riprende alle 11.50.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che la seduta riprenderà alle ore 13, affinché possano essere predisposti i fascicoli dei subemendamenti presentati ai due emendamenti presentati dai relatori. Comunica inoltre che, se non vi sono obiezioni, d'intesa con il Presidente della VI Commissione, invierà una lettera al Presidente della Camera per chiedere che la discussione in Assemblea del provvedimento in titolo abbia inizio non prima di mercoledì, alla luce delle complesse questioni che le Commissioni riunite V e VI devono ancora definire e delle votazioni previste.
  Avverte, infine, che è stata presentata la relazione tecnica sull'emendamento 2.30 dei relatori.

  La seduta, sospesa alle ore 11.55, è ripresa alle ore 13.45.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, con riferimento ai subemendamenti presentati (vedi allegato 2), avverte che devono considerarsi irricevibili le proposte non strettamente riferibili al contenuto degli emendamenti che intendono modificare, in quanto esse costituiscono sostanzialmente nuove proposte emendative, presentate oltre i termini. Avverte, pertanto, che tali proposte emendative non saranno pubblicate.

  Marco MARSILIO (PdL) non comprende le ragioni che hanno portato i presidenti delle Commissioni a dichiarare irricevibili alcuni subemendamenti, tra cui il proprio subemendamento che riguarda l'attribuzione di competenze all'Autorità per l'energia e gas, materia sulla quale già interviene l'emendamento dei relatori. Il suo emendamento intende, infatti, inserire il principio referendario della non remunerazione del capitale investito nel testo e non comprende quindi per quali ragioni sia stato dichiarato irricevibile.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per la V Commissione, con riferimento all'emendamento 3.9, anche a nome del relatore per la VI Commissione, esprime parere favorevole sui subemendamenti Simonetti 0.3.9.2 e De Micheli 0.3.9.5, mentre esprime parere contrario sui subemendamenti Simonetti 0.3.9.3 e Fallica 0.3.9.1. Esprime parere favorevole sul subemendamento Marinello 0.3.9.4 e raccomanda l'approvazione dell'emendamento 3.9 dei relatori.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO esprime parere conforme a quello del relatore.

  Le Commissioni approvano, con distinte votazioni, i subemendamenti Simonetti 0.3.9.2 e De Micheli 0.3.9.5.

  Roberto SIMONETTI (LNP) illustra il proprio subemendamento 0.3.9.3, che propone di sopprimere la lettera g) dell'emendamento 3.9 dei relatori, con la quale si introduce il riferimento ai lavoratori socialmente utili di Napoli e Palermo. Rileva come tale misura non costituisca un intervento di sviluppo quanto piuttosto una forma di assistenzialismo non produttivo che non può portare benefici alle casse dello Stato. Ritiene che in una fase difficile come quella attuale non sia concepibile destinare altre somme in favore di tali lavoratori, trasformando così il rapporto di lavoro, di fatto, in una stabilizzazione a carico degli enti che hanno già un numero di dipendenti molto elevato. Non è ammissibile che di fronte ad una manovra che preleva fondi ai pensionati e ai proprietari Pag. 10di case si continui a destinare risorse per queste forme di assistenzialismo sempre in favore del sud; al contempo, poi, si interviene sulle pensioni di anzianità che sono più diffuse al nord con il solito travaso di fondi dal settentrione al meridione.

  Giulio CALVISI (PD), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede ai presidenti delle Commissioni di rivedere la dichiarazione di irricevibilità sul proprio emendamento che interviene sulla materia della riscossione, in grado di produrre entrate per lo Stato. Si tratta di una materia affrontata per la prima volta con gli emendamenti dei relatori e non comprende quindi per quali ragioni sia stato dichiarato irricevibile.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, fa presente che le dichiarazioni riguardanti gli emendamenti irricevibili sono fondate sui criteri consolidati in materia.

  Massimo POLLEDRI (LNP) chiede ai presidenti delle Commissioni se vi siano aggiornamenti in merito all'avvio della discussione del provvedimento in Assemblea e ribadisce l'opportunità che venga assicurata la presenza del Presidente del Consiglio Mario Monti nel corso dell'esame nelle Commissioni.
  Ritiene altresì necessario che venga trasmessa la relazione tecnica del Governo anche sull'emendamento 3.9 dei relatori, soprattutto per la parte in cui sono rifinanziati i lavori socialmente utili per Napoli e Palermo nonché sul subemendamento Marinello 0.3.9.4. Ricorda che in passato il Governo Berlusconi propose di finanziare il prosieguo dell'attività dei lavoratori socialmente utili di Palermo mediante l'utilizzo dei fondi FAS: di fronte a tale prospettiva, vi fu la forte opposizione del Partito Democratico che diffuse in tutte le regioni settentrionali manifesti in cui si affermava che il partito della Lega Nord Padania appoggiava i lavoratori socialmente utili di Palermo. Rileva come da parte del suo gruppo non vi sia alcun astio al riguardo, essendo a favore dell'autonomia di ciascun ente territoriale che può – se lo ritiene – risolvere in tal modo i propri problemi occupazionali impiegando i propri fondi in tal modo anziché destinarli alla realizzazione di infrastrutture. Evidenzia quindi come l'importante sia mantenere tali decisioni nell'ambito dei bilanci degli enti di riferimento essendo invece inammissibile, tanto più in questa fase, sostenere tali interventi occupazionali con i sacrifici di tutto il Paese. Evidenzia inoltre come ci si trovi di fronte ad un intervento di natura non tecnica ma politica, oltretutto della politica peggiore improntata ad una forma di assistenzialismo che oggi non ci si può più permettere. Ritiene fondamentale comprendere l'entità delle risorse stanziate in base alla lettera h) dell'emendamento 3.9 dei relatori e del subemendamento Marinello 0.3.9.4, rilevando come si tratti oltretutto di interventi micro-settoriali che alla fine non riguardano solo quelle realtà territoriali ma molte altre zone con esigenze analoghe. Immagina che domani ci saranno altre città che chiederanno le medesime destinazioni di fondi e occorrerà formulare un emendamento anche per le loro esigenze. Occorre dunque chiedersi se di fronte ai tagli delle indennità e a tante altre misure penalizzanti sia possibile ancora proseguire con questo tipo di interventi, rileva come non ci fosse bisogno di un Governo tecnico per rifinanziare i lavoratori socialmente utili.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, fa presente che le questioni affrontate dalla lettera g) dell'emendamento 3.9 dei relatori è stata a lungo approfondita in passato dalla Commissione bilancio, Nel ricordare come l'elenco 3 allegato alla legge di stabilità per il 2012 preveda la ripartizione di un fondo di circa un miliardo di euro tra una serie di voci, osserva come negli ultimi anni i comuni di Napoli e Palermo siano stati sempre presenti nell'elenco dei finanziamenti per i lavoratori socialmente utili, in quanto vi è una specifica normativa in favore di Pag. 11queste due città riferita a cooperative di ex detenuti che sono in via di estinzione ma per cui vi è un problema sociale da risolvere. Effettivamente si tratta di una questione che si trascina da tempo divenendo sempre più complicata ma si tratta di una esigenza molto sentita a livello sociale e su cui sono intervenuti emendamenti di vari gruppi, poiché si tratta di un problema reale. Prospetta quindi l'opportunità di presentare un ordine del giorno affinché il Governo trovi una soluzione definitiva e strutturale del problema.

  Alessandro MONTAGNOLI (LNP) rileva come il Parlamento stia esaminando una manovra economica molto drastica che interviene sulle pensioni e sull'ICI ma che non fa nulla sotto il profilo del taglio della spesa pubblica, che è invece esplosa negli ultimi anni. Occorre quindi assumersi le rispettive responsabilità. Ricorda come di recente gli organi di stampa abbiano posto evidenza il caso del comune di Comitini, che ha 960 abitanti e ben 64 impiegati pubblici. Fa presente come il Governo precedente avesse giustamente proposto il passaggio dalla spesa storica ai costi standard proprio per risolvere iniquità e sprechi di spese. Ritiene che interventi come quelli in favore dei lavoratori socialmente utili non possano essere più a carico della collettività e sottolinea come il livello di debito pubblico raggiunto sia tale a causa di interventi come questo, particolarmente diffusi ai centro-sud e non più sostenibili. Sottolinea come sia giunto il momento di cambiare se si vuole salvare il Paese. Ribadisce infine l'esigenza di conoscere con precisione l'entità delle risorse che si intende stanziare con le proposte emendative in questione.

  Sergio Antonio D'ANTONI (PD) avrebbe auspicato da parte dei colleghi della Lega analoga sensibilità nei confronti di chi non ha ottemperato alle direttive comunitarie in materia di quote latte. Si tratta in quel caso di circa 34 mila contribuenti, cui lo Stato ha risparmiato il pagamento di multe per un valore complessivo di circa 2 miliardi di euro. Al riguardo ritiene inaccettabile da parte del gruppo della Lega usare due pesi e due misure.

  Massimiliano FEDRIGA (LNP), in relazione a quanto affermato dal collega D'Antoni, fa presente che la stessa Unione europea sta riconsiderando l'opportunità di quelle multe e osserva che con il decreto legge in esame si vanno a colpire pensionati incensurati, elargendo al contempo milioni di euro a favore di lavoratori tra i quali figurano anche molti ex detenuti. Fa presente che il subemendamento in questione pone a favore di due comuni quanto verrà finanziato da tutti gli altri comuni italiani e che tale misura comporta un'evidente discriminazione. Rivolgendosi al collega Vannucci, si chiede quale spiegazione potrà essere data ai lavoratori di imprese italiane vittime di provvedimenti di licenziamento e che non possono disporre di simili ammortizzatori sociali.

  Renato CAMBURSANO (IdV) ritiene che le istanze sollevate dal gruppo della Lega abbiano un fondamento e che occorrerebbe disporre della relazione tecnica di accompagnamento che indichi il numero dei lavoratori socialmente utili interessati dalla misura, le loro mansioni e il loro grado di rendimento professionale. Propone quindi l'accantonamento del subemendamento in questione. Passando al subemendamento 0.3.9.4 Marinello, nell'apprezzare il parere favorevole dei relatori e del Governo, osserva che la proposta parla di stabilizzare i lavoratori e ciò impone particolare cautela alla luce di quanto avvenuto presso il comune di Catania.

  Roberto OCCHIUTO (UdCpTP) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sul subemendamento 0.3.9.3 Simonetti nell'auspicio che si tratti dell'ultima misura di rifinanziamento e che si lavori alla soluzione definitiva di una questione che attiene ad un problema di notevole emergenza Pag. 12sociale. Nell'esprimere apprezzamento ai colleghi della Lega per le modalità di conduzione del ruolo di forza politica di opposizione, fa presente che la proposta emendativa del collega Simonetti pone un tema risalente e che la Lega avrebbe potuto, in passato e con pari impeto, provare a risolvere.

  Gioacchino ALFANO (PdL) ritiene che la battaglia a favore del mantenimento del provvedimento risalente al 1996 non sia utile né dignitosa per i due comuni interessati e per gli stessi lavoratori. Richiama quindi la sua esperienza di sindaco per sottolineare la condizione di particolare disagio di taluni lavoratori con famiglie a carico che non riescono a percepire alcun assegno di disoccupazione. Auspica, dunque, una soluzione nuova che contribuisca, senza rinvii, a smentire la percezione di molti cittadini campani sulla volontà della classe politica di alimentare ciò che è considerata una realtà quanto meno inefficiente.

  Maria Teresa ARMOSINO (PdL) fa presente di avere sempre assicurato il proprio sostegno parlamentare a provvedimenti sulla questione dei lavoratori socialmente utili, senza che ciò abbia contribuito ad una sua soluzione durevole. Alla luce del contesto odierno, fa presente l'esigenza di ricostruire un nuovo clima tra le forze politiche e l'elettorato anche attraverso la definizione di un nuovo sistema di regole comprensibili a tutti. Occorre, pertanto, che gli enti locali in questione sappiano affrontare la difficilissima scelta di lasciare senza reddito determinati soggetti poiché tale scelta è stata affrontata da altri enti locali anche al Nord. Sottolinea, infine, che il Governo entra nelle dinamiche della vita parlamentare ma spetta poi al Parlamento il compito di dare soluzione ai destini dei lavoratori italiani. Alla luce di quanto fin qui osservato, preannuncia il suo voto contrario sul subemendamento Simonetti 0.3.9.3.

  Claudio D'AMICO (LNP) ritiene che il tema toccato dal subemendamento Simonetti 0.3.9.3 non debba essere affrontato con emotività o nella presunzione di un antagonismo tra il Nord e il Sud del Paese. È un dato di fatto oggettivo che la misura in questione introdurrebbe un elemento di grave disparità a scapito dei lavoratori che non risiedono nei comuni di Napoli e Palermo. Nel fare presente che anche nel suo comune è imminente il licenziamento da parte di un'azienda di circa 230 lavoratori, si associa alle perplessità di chi chiede maggiori elementi informativi sull'impatto finanziario del subemendamento, che allo stato appare peraltro di dubbia ammissibilità. Ne propone pertanto l'accantonamento.

  Ignazio MESSINA (IdV) segnala ai colleghi che il numero di lavoratori socialmente utili interessati dalla misura non è mutato rispetto al 1996 e ritiene che l'opposizione della Lega sia pretestuosa se si tiene conto della linea tenuta dallo stesso gruppo in occasione del voto parlamentare sullo scudo fiscale. A suo avviso non è percorribile la strada del non rifinanziamento mentre è indifferibile l'individuazione di una via d'uscita definitiva che non penalizzi i soggetti interessati. Concorda quindi con il collega Cambursano sulla necessità di verificare il grado di efficienza di questi lavoratori.

  Rolando NANNICINI (PD) ricorda che le misure introdotte nel 1996 rientravano in una sperimentazione che si è poi protratta fino ad oggi e che ha riguardato due comuni selezionati per le particolari dimensioni. Sottolinea l'esigenza che lo Stato colga l'occasione per un definitivo superamento di questa situazione imbarazzante.

  Alessandro MONTAGNOLI (LNP) ritiene che la misura di cui alla lettera h) si riferisca a circa 30 mila lavoratori per un onere complessivo di circa 100 milioni di euro.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO ritiene che non vi siano problemi di copertura della misura in questione che è Pag. 13finanziata su un fondo preesistente. Pur convenendo sui rilievi critici di ordine generale qui sollevati, ritiene che non sia questa la sede per approfondire una tematica quale quella dei lavoratori socialmente utili e che sia nelle prerogative del Parlamento ottenere dal Governo le doverose informazioni richieste ricorrendo agli strumenti del sindacato ispettivo.
  Invita quindi i commissari a tenere conto del particolare contesto presente, in cui la tematica del mercato del lavoro deve essere considerata insieme a a quella dell'impegno per lo sviluppo. Fa quindi presente che il subemendamento Marinello 0.3.9.4 appare preferibile rispetto alle altre proposte di subemendamento, in quanto utile ad individuare una soluzione di natura sistemica.

  Massimiliano FEDRIGA (LNP) alla luce del dibattito in corso, propone l'accantonamento del subemendamento 0.3.9.3 Simonetti.

  Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL) chiarisce che il suo subemendamento 0.3.9.4 è volto a finanziare una tipologia di lavoratori socialmente utili già prevista negli anni passati. Aggiunge che il costo dell'emendamento dovrebbe aggirarsi intorno a un milione di euro.

  Roberto SIMONETTI (LNP) raccomanda l'approvazione del suo subemendamento 0.3.9.3, volto a sopprimere la lettera h) dell'emendamento 3.9 dei relatori.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, sottolineato che il Governo ha assicurato che le proposte emendative in esame sono dotate di copertura, osserva che tuttavia le risorse reperite erano destinate ad altre finalizzazioni.

  Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL) precisa che, nel caso del suo subemendamento 0.3.9.4, la finalizzazione non è stata modificata, essendo volto a favorire politiche attive per il lavoro.

  Roberto SIMONETTI (LNP) chiede che si proceda alla votazione nominale del proprio subemendamento 0.3.9.3.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che nelle Commissioni in sede referente, ai sensi degli articoli 53 e 54 del Regolamento, le votazioni si svolgono a scrutinio palese e hanno luogo per alzata di mano, mentre la votazione per appello nominale ha luogo solo quando sia richiesta una controprova, in caso di incertezza sull'esito di una votazione.

  Simonetta RUBINATO (PD) dichiara l'astensione sul subemendamento Simonetti 0.3.9.3.

  Le Commissioni respingono il subemendamento Simonetti 0.3.9.3

  Giuseppe FALLICA (Misto), richiamate le finalità del proprio emendamento 0.3.9.1, invita i relatori e il Governo a riconsiderare il parere contrario espresso.

  Le Commissioni respingono il subemendamento Fallica 0.3.9.1.

  Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL) ribadisce la necessità di prevedere interventi a favore dei lavoratori socialmente utili con oneri a carico del bilancio comunale.

  Massimo POLLEDRI (LNP) ricorda che negli anni passati la copertura dei fondi a favore degli LSU era assicurata dal Fondo per le aree sottoutilizzate, osservando come per la proposta avanzata dal collega Marinello sia stata invece prevista una copertura con risorse destinate ad altre emergenze.

  Alessandro MONTAGNOLI (LNP) ritiene che la somma di un milione di euro prospettata dall'onorevole Marinello per la copertura del suo subemendamento non sia attendibile, osservando che per gli interventi a favore dei lavoratori socialmente utili in passato sono stati stanziati almeno cento milioni di euro, che saranno totalmente sottratti ad altre emergenze.

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  Roberto SIMONETTI (LNP) sottolinea che all'elenco 3, allegato all'articolo 33, comma 1 della legge n. 183 del 2011 sono previsti fondi per le politiche sociali, investimenti per il gruppo delle Ferrovie dello Stato, professionalizzazione delle Forze armate, provvidenze alle vittime dell'uranio impoverito, misure per la gratuità dei libri e finanziamenti per l'Unione italiana ciechi. Il finanziamento richiesto dal subemendamento Marinello 0.3.9.4 sottrarrà pertanto risorse ad altre emergenze.

  Sergio Antonio D'ANTONI (PD) chiede di sottoscrivere il subemendamento Marinello 0.3.9.4.

  Le Commissioni approvano il subemendamento Marinello 0.3.9.4.

  I deputati Cambursano e Borghesi dichiarano l'astensione sull'emendamento 3.9 dei relatori.

  Le Commissioni approvano l'emendamento 3.9 dei relatori, nel testo come risultante dai subemendamenti approvati, e passano all'esame dell'emendamento 2.30 dei relatori e dei relativi subemendamenti.

  Maurizio LEO (PdL), relatore per la VI Commissione, anche a nome del relatore per la V Commissione, esprime parere contrario sui subemendamenti Bitonci 0.2.30.25, Vannucci 0.2.30.5 e Galletti 0.2.30.10, parere favorevole sui subemendamenti De Micheli 0.2.30.30 e Miotto 0.2.30.59, parere contrario sui subemendamenti Miotto 0.2.30.60 e 0.2.30.61, esprime parere favorevole sull'emendamento 0.2.30.2, a condizione che sia riformulato nel senso di inserire nel primo periodo, dopo le parole: «figli successivi al secondo» le seguenti: «e di persone disabili a carico». Esprime parere contrario sul subemendamento Toccafondi 0.2.30.3, parere favorevole sul subemendamento Simonetti 0.2.30.26, parere contrario sui subemendamenti Polledri 0.2.30.40, Miotto 0.2.30.62, Polledri 0.2.30.45 e 0.2.30.44, Miotto 0.2.30.63, Polledri 0.2.30.39, 0.2.30.41 e 0.2.30.42, Calvisi 0.2.30.19, Fugatti 0.2.30.24, Montagnoli 0.2.30.37 e Messina 0.2.30.50, parere favorevole sul subemendamento Fugatti 0.2.30.46, De Micheli 0.2.30.32, parere contrario sui subemendamenti Fugatti 0.2.30.27 e Fogliardi 0.2.30.35, nonché parere favorevole sul subemendamento Calvisi 0.2.30.78. Esprime, poi, parere contrario sui subemendamenti Borghesi 0.2.30.51, Marchignoli 0.2.30.66, Montagnoli 0.2.30.28, Borghesi 0.2.30.52, Marchignoli 0.2.30.64 sugli identici subemendamenti Marmo 0.2.30.29 e Pagano 0.2.30.58 e sui subemendamenti Rubinato 0.2.30.14, Fugatti 0.2.30.21, Comaroli 0.2.30.6, Marchignoli 0.2.30.67 e Fugatti 0.2.30.22. Esprime, inoltre, parere favorevole sul subemendamento D'Amico 0.2.30.73, a condizione che le parole: «5 euro» siano sostituite dalle seguenti: «1,5 euro», parere favorevole sul subemendamento Vannucci 0.2.30.76, parere contrario sui subemendamenti Montagnoli 0.2.30.36, D'Amico 0.2.30.75, Borghesi 0.2.30.34 e 0.2.30.33, Baccini 0.2.30.9, e Montagnoli 0.2.30.37, parere favorevole sul subemendamento De Micheli 0.2.30.31, nonché parere contrario sul subemendamento Borghesi 0.2.30.47. Esprime, quindi, parere favorevole sul subemendamento Borghesi 0.2.30.56, mentre esprime parere contrario sui subemendamenti Borghesi 0.2.30.57, Marchignoli 0.2.30.65, Rubinato 0.2.30.15, Borghesi 0.2.30.55 e propone l'accantonamento del subemendamento Vannucci 0.2.30.16. Esprime quindi parere contrario sul subemendamento Mariani 0.2.30.71, parere favorevole sul subemendamento Fallica 0.2.30.16, nonché sui subemendamenti Bressa 0.2.30.7 e Borghesi 0.2.30.49, a condizione che siano riformulati come segue: «All'emendamento 2.30 dei Relatori, lettera aa), numero 4) dopo le parole: di sedimenti accumulatisi nei serbatoi. aggiungere il seguente periodo: Le regioni e le province autonome nei cui territori sono presenti le grandi dighe per le quali sia stato rilevato il rischio di ostruzione degli organi di scarico e la conseguente necessità e urgenza della rimozione dei sedimenti accumulati nei serbatoi Pag. 15individuano idonei siti per lo stoccaggio definitivo di tutto il materiale e sedimenti asportati in attuazione dei suddetti interventi». Raccomanda quindi l'approvazione dell'emendamento 2.30 dei relatori.

  Il sottosegretario di Stato Gianfranco POLILLO esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Marco MARSILIO (PdL) ribadisce l'invito rivolto ai presidenti a riconsiderare la loro decisione in ordine alla ricevibilità al suo subemendamento relativo alla remunerazione del servizio idrico.

  Claudio D'AMICO (LNP) dichiara di accettare la proposta di riformulazione del suo subemendamento 0.2.30.73.

  Marco CAUSI (PD) invita i relatori a riconsiderare i pareri espressi su quattro subemendamenti, richiamando in primo luogo le finalità del subemendamento Marchignoli 0.2.30.66, che persegue i medesimi obiettivi della modifica del comma 1 dell'articolo 11 del decreto proposto dai relatori, con una formulazione che ritiene, tuttavia, più efficace. Segnala, infatti, che la proposta mantiene una sanzione per la fornitura di dati e notizie non rispondenti al vero, escludendo tuttavia la sua applicazione per le informazioni che abbiano prevalentemente finalità statistica o ricognitiva. Invita inoltre, ad una ulteriore riflessione sul subemendamento Marchignoli 0.2.30.67, segnalando come sia opportuno prevedere una specifica forma di tutela per le fasce sociali più deboli nel momento in cui si estende l'utilizzo dei pagamenti in forma elettronica. Nell'esprimere, quindi, un plauso ai relatori per l'introduzione dell'articolo 23-bis volto a disciplinare i compensi degli amministratori delle società partecipate dal ministero delle economia e delle finanze, osserva come la proposta potrebbe essere opportunamente completata con l'approvazione dell'emendamento Marchignoli 0.2.30.65, volto a specificare che, ai fini dell'assegnazione della quota variabile degli emolumenti connessa al raggiungimento degli obiettivi annuali, l'assemblea della società verifichi il raggiungimento di tali parametri sulla base di una relazione predisposta da un soggetto terzo quale il collegio sindacale. Da ultimo, ritiene necessaria una riconsiderazione del subemendamento Vannucci 0.2.30.16, che introduce un'articolata procedura in materia di finanza di progetto. Esprime in proposito riserve sulla procedura individuata nel comma aggiuntivo che si propone di introdurre, osservando come si prefiguri la presentazione di una proposta sostanzialmente vincolante, che determina di per sé il riconoscimento al promotore di rilevanti vantaggi, quali il diritto di prelazione sull'aggiudicazione della gara e, in ogni caso, il diritto al pagamento dell'importo delle spese sostenute per la predisposizione della risposta. Nell'evidenziare come questa procedura elimini in sostanza lo svolgimento della prima gara, rileva come la formulazione delle disposizioni sembra prefigurare la possibilità di rilevanti contenziosi e ritiene, pertanto, che sia opportuno non modificare le disposizioni, che giudica positivamente contenute nell'emendamento 2.30 dei relatori.

  Giulio CALVISI (PD) invita a riconsiderare il parere contrario espresso sul suo subemendamento 0.2.30.19, osservando come la proposta intenda modificare la nuova disciplina in materia di riscossione dei tributi delineata con il decreto-legge n. 70 del 2011. A tale riguardo, pur prendendo atto dei miglioramenti introdotti che consentono di prorogare fino a 72 mesi le dilazioni accordate, sottolinea l'esigenza di evitare un peggioramento nella situazione di chi, dovendosi confrontare con uno stato di necessità più grave di quello in cui si trovava nel momento della richiesta di rateizzazione, richiede una nuova dilazione. A tal fine, ritiene che sarebbe opportuno evitare un aggravio in termini di interessi moratori sulla nuova rateazione, prevedendo un allineamento tra la misura degli interessi applicabili in caso di dilazione e quella prevista per la ritardata iscrizione al ruolo. Ricorda, inoltre, Pag. 16di aver presentato un altro subemendamento, considerato irricevibile, volto a consentire che il debitore proprietario di un bene ipotecato o pignorato proceda alla sua vendita sulla base di una perizia formulata dall'ente creditore. Nel segnalare, infatti, come il progressivo abbassarsi dei valori d'asta rappresenti una fonte di minori entrate per l'erario e determini danni anche per i debitori, invita il Governo e i relatori a riconsiderare la questione da lui segnalata con il suo subemendamento, anche al fine della presentazione di eventuali presentazioni di proposte emendative in materia.

  Lino DUILIO (PD), associandosi alle considerazioni del deputato Causi, rileva l'esigenza di chiarire meglio quali sarebbero gli effetti dell'eventuale approvazione del subemendamento Vannucci 0.2.30.16. Al riguardo, rileva, infatti, che dovrebbero precisarsi meglio gli oneri connessi alla mancata aggiudicazione e al mancato esercizio del diritto di prelazione, che danno diritto al promotore di richiedere il rimborso delle spese sostenute per la predisposizione della risposta. Nel segnalare come con la procedura delineata sembra prefigurarsi una sorta di preassegnazione dell'affidamento della concessione che si basa esclusivamente su una proposta formulata unilateralmente dal soggetto promotore, ritiene che debbano valutarsi con attenzione le implicazioni sistematiche delle modifiche in discussione.

  Giampaolo FOGLIARDI (PD) illustra il subemendamento 0.2.30.35, del quale è primo firmatario, osservando come sia inopportuno prevedere la decadenza dal beneficio della rateazione nel caso di mancato pagamento della prima rata o di una delle rate successive in quanto tale disposizione determina una eccessiva penalizzazione per i soggetti che, per difficoltà contingenti, si trovino nell'impossibilità di realizzare il pagamento nei termini previsti.

  Gian Luca GALLETTI (UdCpTP) illustra il subemendamento 0.2.30.10 di cui è primo firmatario, invitando i relatori a riconsiderare il parere contrario espresso su tale proposta. In proposito, osserva come nella formulazione originaria dell'articolo 4, comma 1, lettera c), si prevedesse che la parziale deducibilità delle spese conseguenti a calamità naturali si applicasse solo a decorrere dall'anno 2012, mentre con l'emendamento 2.30 dei relatori si è precisato che le opere che beneficiano dell'agevolazione possono essere realizzate anche prima dell'entrata in vigore del decreto-legge. Rileva, tuttavia, che la formulazione dell'emendamento dei relatori sembra lasciare intendere che siano deducibili solo le spese sostenute nel 2012, ancorché riferite a interventi realizzati nell'esercizio precedente ed invita, quindi, a considerare la diversa formulazione proposta dal suo subemendamento, che intende consentire l'integrale applicazione dell'agevolazione alle spese sostenute nel 2011, anche in considerazione del gran numero di calamità naturali che si è verificato nello scorso autunno.

  Antonio BORGHESI (IdV) con riferimento alla scelta operata dai relatori di introdurre un regime di rimborsi spese in favore dei soggetti titolari della riscossione, osserva che sarebbe stato più corretto lasciare il sistema basato sul riconoscimento di un aggio fisso per la riscossione. Ritiene infatti che le nuove disposizioni causeranno un aumento dei costi a carico dei cittadini, in ragione della presumibile tendenza degli agenti della riscossione di amplificare i costi. Con riferimento al termine introdotto per recuperare le somme dovute dai soggetti che hanno beneficiato nel 2002 del condono sull'IVA, ricorda che il suo gruppo ha proposto il prolungamento di un ulteriore anno al fine di reperire maggiori risorse per l'Erario. Da ultimo, segnala di non condividere la scelta di consentire alle imprese che operano in project financing di scaricare gli eventuali maggiori costi sulla stazione appaltante, poiché ciò fa venire meno ogni rischio connesso all'esercizio dell'attività di impresa.

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  Maurizio FUGATTI (LNP) raccomanda l'approvazione del subemendamento a sua prima firma 0.2.30.22 relativo al regime di tracciabilità, volto escludere ogni commissione per le transazioni al di sotto dei 2.500 euro, cioè al di sotto del limite precedentemente previsto per l'utilizzo dei contanti.

  Silvana Andreina COMAROLI (LNP) auspica l'approvazione del subemendamento 0.2.30.77 a sua prima firma, volto a sopprimere la sanzione della multa fino all'intero importo dei libretti con non più di 3.000 euro, previste dall'emendamento dei relatori per le violazioni di cui all'articolo 58, comma 3, del decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231, sottolineando come essa colpirebbe essenzialmente persone anziane.

  Giulio CALVISI (PD) con riferimento all'intervento dell'onorevole Borghesi in tema di rimborso spese per i soggetti che esercitano la riscossione fiscale, fa presente che, mentre attualmente la normativa prevede un aggio a prescindere dalle spese effettivamente sostenute per la riscossione, con il nuovo meccanismo si mira a contenere il rimborso alle sole spese effettivamente sostenute. Precisa inoltre che con l'accoglimento del subemendamento Fugatti 0.2.30.46 verrà comunque introdotta una clausola di salvaguardia volta a stabilire che si dovrà garantire al contribuente oneri inferiori a quelli in vigore alla data di entrata in vigore del provvedimento.

  Antonio BORGHESI (IdV), alla luce dei chiarimenti forniti dall'onorevole Calvisi, ritira il subemendamento Messina 0.2.30.50 di cui è cofirmatario.

  Massimo VANNUCCI (PD) dichiara di essere disponibile a riformulare o anche a ritirare il proprio subemendamento 0.2.30.16, ove vi fossero ostacoli ad accogliere le relative modifiche. Precisa, peraltro, come la ratio della proposta emendativa sia quella di attribuire una disciplina alle eventuali opere che non siano comprese nell'elenco 1.

  Roberto MARMO (PT) aggiunge la propria firma al subemendamento Fugatti 0.2.30.22. Illustra quindi il proprio subemendamento 0.2.30.29 e ne raccomanda l'approvazione.

  Simonetta RUBINATO (PD) illustra il proprio subemendamento 0.2.30.14, che non ritiene essere assorbito da altre proposte emendative e che risulta volto a rendere più precisa e completo l'emendamento 2.30 dei relatori con riferimento ai limiti dell'esenzione dell'imposta di bollo su titoli, strumenti e prodotti finanziari.

  Massimo BITONCI (LNP) ringrazia i relatori per avere offerto una soluzione all'estensione temporale della detrazione IRPEF per le spese di ristrutturazione edilizia, al fine di renderla applicabile agli eventi calamitosi verificatisi nel Veneto nel 2010. Esprime, peraltro, talune perplessità in merito all'ampiezza di tale estensione, che potrebbe risultare eccessiva. Invita, quindi, i relatori a riconsiderare il parere espresso sul proprio subemendamento 0.2.30.25.

  Gabriele TOCCAFONDI (PdL) illustra i propri subemendamenti 0.2.30.2, 0.2.30.3 e 0.2.30.1, volti ad introdurre il concetto di quoziente familiare nella determinazione ed applicazione dell'ISEE.

  Donata LENZI (PD) osserva che sarebbe tecnicamente più corretto applicare alla determinazione dell'ISEE il concetto di «parametro familiare». Ritiene, peraltro, che l'emendamento 2.30 dei relatori sia, sotto questo profilo, formulato correttamente.

  Maurizio LEO (PdL), relatore per la VI Commissione, con riferimento alla questione della detrazione IRPEF per le spese di ristrutturazione edilizia, ritiene che l'estensione temporale non sia eccessiva poiché è comunque necessario che il pagamento sia stato effettuato nel 2011 per Pag. 18poter detrarre il relativo importo. Ritiene corretta l'osservazione dell'onorevole Lenzi in merito al concetto di quoziente familiare. In relazione al subemendamento Marchignoli 0.2.30.67, evidenzia come l'emendamento 2.30 dei relatori, alla lettera h), n. 8, tenga già conto delle fasce sociali svantaggiate attraverso il rinvio al Titolo II del decreto legislativo n. 11 del 2010. Evidenzia inoltre come si sia compiuto un importante passo avanti sul calcolo degli interessi.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Alberto FLUVI (PD), rispondendo a nome dell'onorevole Marchignoli, chiarisce che il subemendamento si riferisce non ai nuovi conto correnti ma interviene sui conti correnti già in essere.

  Si passa quindi alle votazioni dei singoli subemendamenti.

  Massimo BITONCI (LNP), illustrando il proprio subemendamento 0.2.30.25, chiede se l'emendamento dei relatori sia adeguatamente coperto, suggerendo altrimenti di inserire un termine indicando un determinato periodo d'imposta.

  Maurizio LEO, relatore, precisa che se l'evento calamitoso si è verificato nel 2011, esiste già la norma che finanzia la ristrutturazione, ponendosi evidentemente il problema per l'anno 2012.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO evidenzia, al riguardo, come ci siano delle spese non comprese nella norma relativa agli interventi di ristrutturazione, motivo per cui il Governo ha fatto riferimento ad eventi calamitosi.

  Alberto GIORGETTI (PdL) indirizza un plauso al Governo e ai relatori per la norma in esame che reca un intervento altamente meritorio. Tuttavia avanza gli stessi dubbi dell'onorevole Bitonci con riguardo alla copertura finanziaria, in quanto l'intervento allarga la platea dei beneficiari in modo significativo. Auspica quindi che venga effettuata una riflessione sulla copertura finanziaria o una parametrazione degli interventi previsti.

  Massimo VANNUCCI (PD) illustrando il suo subemendamento 0.2.30.5 di identico contenuto, avanza gli stessi dubbi dei colleghi Giorgetti e Bitonci, suggerendo di inserire una data precisa.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO conferma il parere contrario sui subemendamenti in esame.

  Massimo VANNUCCI (PD) ritira il suo subemendamento 0.2.30.5.

  Le Commissioni respingono quindi il subemendamento Bitonci 0.2.30.25.
  Le Commissioni approvano quindi, con distinte votazioni, i subemendamenti De Micheli 0.2.30.30, Miotto 0.2.30.59, Toccafondi 0.2.30.2, come riformulato, e Simonetti 0.2.30.26.

  Massimo POLLEDRI (LNP) illustra il suo subemendamento 0.2.30.40, chiedendo che venga accantonato per consentire un'ulteriore riflessione.

  Le Commissioni respingono quindi, con distinte votazioni, i subemendamenti Polledri 0.2.30.40 e Polledri 0.2.30.45.

  Maurizio FUGATTI (LNP) evidenzia come le agenzie di stampa stiano dando notizia che il ministro Fornero sta rilasciando numerose dichiarazioni sulle modifiche da apportare al decreto legge in esame riguardanti in particolare l'ICI e la materia pensionistica. Invita quindi il ministro a venire a presentarsi alle Commissioni per spiegare tali modifiche e presentare l'eventuale emendamento al Parlamento, sede appropriata di discussione.

  Antonio BORGHESI (IdV) auspica una rapida presentazione al Parlamento delle modifiche individuate al provvedimento in esame, rilevando che ancora non sono Pag. 19stati affrontati i nodi fondamentali della manovra.

  Guido CROSETTO (PdL) si associa alle considerazioni e alle richieste dei colleghi Fugatti e Borghesi.

  Gianfranco CONTE, presidente, osserva come agli uffici non risulta tuttora presentato alcun emendamento.

  Roberto SIMONETTI (LNP) si associa alle richieste del deputato Fugatti.

  Massimo POLLEDRI (LNP) chiede una sospensione dei lavori di cinque minuti onde verificare se il ministro Fornero sia disponibile a intervenire dinanzi alle Commissioni per illustrare le modifiche sta annunciando.

  Alberto GIORGETTI (PdL) si associa alle considerazioni dei colleghi e, sottolineando la centralità del Parlamento, auspica che i ministri interessati alle materie oggetto del provvedimento non rilascino dichiarazioni fuori dalle sedi istituzionali, evitando di determinare così ulteriori tensioni su profili molto delicati anche nel rapporto con le parti sociali.

  Massimo POLLEDRI (LNP) reitera la propria richiesta di sospendere la seduta.

  Massimo VANNUCCI (PD), nel segnalare come, per procedere ad una sospensione della seduta, si renda necessaria un'interlocuzione tra gruppi nell'ambito degli uffici di presidenza, osserva come un'eventuale sospensione si muoverebbe in direzione contraria alle esigenze prospettate dal collega Polledri. A tale riguardo, ritiene infatti che sia preferibile procedere speditamente nell'esame delle questioni già istruite per lasciare più tempo ad una successiva fase di approfondimento, anche con il Governo, delle tematiche non ancora definite.

  Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, i subemendamenti Polledri 0.2.30.44 e Miotto 0.2.30.63.

  Massimo POLLEDRI (LNP) illustra il subemendamento 0.2.30.39, di cui è primo firmatario, segnalando che la proposta intende recuperare la formulazione originaria dell'articolo 5 del decreto-legge, che prevedeva la rassegnazione dei risparmi ad interventi a favore delle famiglie numerose, delle donne e dei giovani. Nell'evidenziare che la formulazione contenuta nell'emendamento 2.30 dei relatori, che fa generico riferimento all'attuazione di politiche sociali e assistenziali, appare eccessivamente indeterminata, osserva come la concentrazione su interventi strategici delle risorse disponibili rappresentasse un elemento positivo della disposizione originaria. Invita, pertanto, i relatori ed il Governo a riconsiderare il parere espresso sul subemendamento.

  Maurizio FUGATTI (LNP), esprimendo il proprio apprezzamento per la presenza del ministro per i rapporti con il Parlamento, ritiene che sarebbe opportuno che il ministro Giarda fornisca un chiarimento sulle dichiarazioni rilasciate agli organi di stampa dal Ministro Fornero, che ha assicurato che si sta trovando una soluzione sulle questioni attinenti all'imposta municipale e alle pensioni.

  Il ministro Dino Piero GIARDA osserva come la stessa espressione utilizzata dall'onorevole Fugatti dimostri come ci si riferisca ad un lavoro ancora in corso, assicurando che in ogni caso l'onorevole Fugatti sarà il primo ad essere informato dell'eventuale presentazione degli emendamenti in questione.

  Maurizio FUGATTI (LNP) richiama testualmente l'espressione usata dal ministro Fornero, che, rispondendo alle domande dei giornalisti, ha risposto: «ogni cosa a suo tempo e il tempo sta scadendo». A suo avviso, considerata la delicatezza del momento i ministri dovrebbero ponderare attentamente le proprie dichiarazioni, anche al fine di evitare l'ingiustificato insorgere di aspettative nell'opinione pubblica, come è accaduto in occasione dell'approvazione del parere della Commissione lavoro Pag. 20sul provvedimento in esame. Nel segnalare come in quell'occasione i deputati della Lega avessero evidenziato come l'accordo raggiunto necessitasse il reperimento di opportune risorse finanziarie, ancora non individuate, esprime apprezzamento per la prudenza manifestata dal Ministro Giarda, auspicando che un analogo atteggiamento di riserbo sia prestato anche dagli altri componenti del Governo.

  Donata LENZI (PD) ritiene che la formulazione dell'ultimo periodo dell'articolo 5, comma 1, contenuta nell'emendamento 2.30 dei relatori sia preferibile a quella proposta nel subemendamento Polledri 0.2.30.39, osservando in primo luogo come non sia corretto ricondurre le politiche in favore delle donne alle politiche sociali. In secondo luogo, rileva come le risorse che verranno destinate al fondo per le politiche sociali deriveranno essenzialmente dalla riduzione del numero dei trattamenti riconosciuti a titolo di indennità di accompagnamento o di pensione di reversibilità a seguito dell'applicazione delle nuove modalità di determinazione dell'ISEE e, pertanto, appare opportuno che tali somme siano destinate anche a favore degli anziani e delle persone non autosufficienti.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO osserva come la formulazione contenuta nell'emendamento 2.30 dei relatori intenda assicurare un intervento in materia di politiche sociali di carattere organico, non limitato a specifiche categorie di soggetti, sottolineando come tale opzione garantisca una minore frammentarietà dell'azione pubblica nel settore.

  Massimo POLLEDRI (LNP) rileva come la formulazione originaria dell'articolo 5, che propone di ripristinare, si è ispirata ad una filosofia profondamente diversa da quella sottesa alla formulazione proposta dall'emendamento 2.30 dei relatori, osservando come la finalizzazione ad interventi selezionati sembrasse corrispondere ad un indirizzo strategico volto a favorire misure non meramente sociali ed assistenziali, ma a sostenere una politica del lavoro in grado di promuovere la crescita e lo sviluppo economico. Ritiene, infatti, che le risorse che verranno reperite debbano essere utilizzate come leva per sostenere la crescita, anziché essere collocate in un calderone indistinto.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono i subemendamenti Polledri 0.2.30.41 e 0.2.30.42, Calvisi 0.2.30.19, Fugatti 0.2.30.24 e Montagnoli 0.2.30.37.

  Antonio BORGHESI (IdV) chiede di accantonare il subemendamento Messina 0.2.30.50 di cui è firmatario, avvertendo che lo ritirerà qualora venga approvato il subemendamento Fugatti 0.2.30.46.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano il subemendamento Fugatti 0.2.30.46 e il subemendamento De Micheli 0.2.30.32.

  Gianfranco CONTE, presidente, avverte che i subemendamenti Messina 0.2.30.50, nonché Borghesi 0.2.30.51 e 0.2.30.52, sono stati ritirati dai presentatori, mentre propone l'accantonamento dei subemendamenti Marchignoli 0.2.30.66 e 0.2.30.64

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono i subemendamenti Fugatti 0.2.30.27, Fogliardi 0.2.30.35, approvano il subemendamento Calvisi 0.2.30.78, mentre respingono i subemendamenti Montagnoli 0.2.30.28, gli identici Marmo 0.2.30.29 e Pagano 0.2.30.58, Rubinato 0.2.30.14, Fugatti 0.2.30.21, Comaroli 0.2.30.6, Marchignoli 0.2.30.67 e Fugatti 0.2.30.22.

  Gianfranco CONTE, presidente, dà conto della nuova formulazione del subemendamento D'Amico 0.2.30.73 proposta dai relatori e accettata dal presentatore.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano subemendamento D'Amico 0.2.30.73 nel testo riformulato, respingono il subemendamento Cambursano 0.2.30.54 ed approvano il subemendamento Vannucci 0.2.30.76, dovendosi pertanto considerare Pag. 21assorbito il subemendamento Montagnoli 0.2.30.36.

  Claudio D'AMICO (LNP) illustra il suo subemendamento 0.2.30.75, osservando come con il provvedimento in esame sia sostanzialmente stato ricostituito l'Istituto per il commercio estero, soppresso finalmente per iniziativa del passato Governo. A tale riguardo, osserva come la scelta compiuta rappresenti un passo indietro rispetto alle scelte compiute, dal momento che il soppresso Istituto era un organismo che sosteneva grandi spese senza assicurare un efficace supporto al sistema imprenditoriale italiano. Ritiene, invece che il sistema delle ambasciate possa costituire lo strumento più efficace per promuovere l'imprenditoria e i prodotti italiani all'estero

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO conferma il parere contrario espresso sul subemendamento D'Amico 0.2.30.75.

  Le Commissioni respingono il subemendamento D'Amico 0.2.30.75.

  Antonio BORGHESI (IdV) illustra il suo subemendamento 0.2.30.34, segnalando come esso riprenda sostanzialmente i contenuti di una proposta di legge sostenuta dal suo gruppo, il cui esame è già in stato avanzato presso la Commissione Attività produttive. A tale riguardo, propone sostanzialmente la costituzione di uno «Sportello Italia» presso le sedi diplomatiche, in modo da unificare in una sola struttura la pluralità di organismi operanti nel settore della promozione delle imprese e della cultura italiana all'estero.

  Claudio D'AMICO (LNP) ritiene che i contenuti del subemendamento Borghesi 0.2.30.34 siano meritevoli di approfondimento, osservando come si renda assolutamente necessaria una razionalizzazione degli organismi attualmente esistenti, a partire dagli Istituti italiani di cultura, che spesso sono costituiti in Paesi nei quali non sussiste una grande richiesta di promozione culturale. Nel sottolineare come appaia necessario un intervento complessivo di razionalizzazione della rete delle Istituzioni italiane all'estero, auspica che il Governo sappia individuare idee innovative al riguardo.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO dichiara che il Governo è disposto a valutare eventuali ordini del giorno su questi temi nel corso dell'esame in Assemblea.

  Antonio BORGHESI (IdV) non insiste per la votazione dei propri subemendamenti 0.2.30.34 e 0.2.30.33, a fronte dell'impegno assunto dal Governo di valutare il contenuto di eventuali ordini del giorno su queste materie nel corso dell'esame in Assemblea.

  Lino DUILIO (PD) auspica che il preannunciato ordine del giorno possa rendersi utile al fine della definizione di futuri provvedimenti, osservando come si attenda con speranza un intervento organico a sostegno della crescita e della competitività, che consenta di affrontare questi temi in modo non più episodico e frammentario.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono il subemendamento Montagnoli 0.2.30.37, approvano il subemendamento De Micheli 0.2.30.31, dovendosi pertanto considerare assorbito il subemendamento Borghesi 0.2.30.47, approvano il subemendamento Borghesi 0.2.30.56, respingono i subemendamenti Marchignoli 0.2.30.65, Rubinato 0.2.30.15 e Borghesi 0.2.30.55.

  Gianfranco CONTE, presidente, avverte che il subemendamento Borghesi 0.2.30.57 è stato ritirato dai presentatori.

  Massimo VANNUCCI (PD) chiede di riformulare il subemendamento a sua firma 0.2.30.16 come segue: All'emendamento 2.30 dei Relatori, lettera z), comma 5-bis, capoverso: Art. 175, dopo il comma 13 aggiungere il seguente: «13-bis. I soggetti di cui all'articolo 153, comma 20, possono presentare al soggetto aggiudicatore Pag. 22proposte relative alla realizzazione di infrastrutture inserite nel programma di cui all'articolo 161, non presenti nella lista di cui al comma 1. Il soggetto aggiudicatore può riservarsi di non accogliere la proposta ovvero di interrompere il procedimento, senza oneri a proprio carico, prima che siano avviate le procedure di cui al settimo periodo del presente comma. La proposta contiene il progetto preliminare redatto ai sensi del comma 5, lettera a), lo studio di impatto ambientale, la bozza di convenzione, il piano economico-finanziario asseverato da uno dei soggetti di cui all'articolo 153, comma 9, primo periodo, nonché l'indicazione del contributo pubblico eventualmente necessario alla realizzazione del progetto e la specificazione delle caratteristiche del servizio e della gestione. Il piano economico-finanziario comprende l'importo delle spese sostenute per la predisposizione della proposta, comprensivo anche dei diritti sulle opere dell'ingegno di cui all'articolo 2578 del codice civile. Tale importo non può superare il 2,5 per cento del valore dell'investimento. La proposta è corredata dalle autodichiarazioni relative al possesso dei requisiti di cui all'articolo 153, comma 20, dalla cauzione di cui all'articolo 75, e dall'impegno a prestare una cauzione nella misura dell'importo di cui all'articolo 153, comma 9, terzo periodo, nel caso di indizione di gara. Il soggetto aggiudicatore promuove, ove necessaria, la procedura di impatto ambientale e quella di localizzazione urbanistica, ai sensi dell'articolo 165, comma 3, invitando eventualmente il proponente ad integrare la proposta con la documentazione necessaria alle predette procedure. La proposta viene rimessa dal soggetto aggiudicatore al Ministero, che ne cura l'istruttoria ai sensi dell'articolo 165, comma 4. Il progetto preliminare è approvato dal CIPE ai sensi dell'articolo 169-bis, unitamente allo schema di convenzione ed al piano economico finanziario. Il soggetto aggiudicatore ha facoltà di richiedere al proponente di apportare alla proposta le modifiche eventualmente intervenute in fase di approvazione da parte del CIPE. Se il proponente apporta le modifiche richieste assume la denominazione di promotore e la proposta è inserita nella lista di cui al comma 1 ed è posta a base di gara per l'affidamento di una concessione ai sensi dell'articolo 177, cui partecipa il promotore. Se il promotore non partecipa alla gara il soggetto aggiudicatore incamera la cauzione di cui all'articolo 75. I concorrenti devono essere in possesso dei requisiti di cui all'articolo 153, comma 8. Il soggetto aggiudicatore valuta le offerte presentate con il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa. Se il promotore non risulta aggiudicatario ha diritto al pagamento, a carico dell'aggiudicatario, dell'importo delle spese sostenute per la predisposizione della proposta, nei limiti indicati nel piano economico-finanziario. Il soggetto aggiudicatario è tenuto agli adempimenti previsti dall'articolo 153, comma 13, secondo e terzo periodo».

  Massimo POLLEDRI (LNP) chiede al presidente di concedere un tempo adeguato per approfondire la riformulazione del subemendamento Vannucci 0.2.30.16.

  Gianfranco CONTE, presidente, accedendo alla richiesta dell'onorevole Polledri dispone l'accantonamento del subemendamento Vannucci 0.2.30.16 e avverte che il subemendamento Mariani 0.2.30.71 è stato ritirato dai presentatori.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano i subemendamenti Fallica 0.2.30.13, nonché i subemendamenti Bressa 0.2.30.7 e Piffari 0.2.30.49, identici a seguito della riformulazione proposta dai relatori.

  Gianfranco CONTE, presidente, propone alle Commissioni di passare all'esame delle proposte emendative riferite al testo del provvedimento sulle quali i relatori hanno espresso parere favorevole, per poi sospendere la seduta intorno alle 18.30 al fine di consentire ai relatori, al Governo e ai gruppi di svolgere le opportune riflessioni sulle questioni ancora non risolte. Propone altresì di riprendere la Pag. 23seduta l'indomani mattina e comunica che il Presidente del Consiglio dei ministri e Ministro dell'economia delle finanze, senatore Mario Monti, ha manifestato la propria disponibilità a riferire alle Commissioni riunite sulla situazione dei mercati finanziari. Ricorda quindi che le Commissioni dovranno concludere l'esame del provvedimento entro la giornata di domani perché esso risulta iscritto all'ordine del giorno dell'Assemblea nella seduta di mercoledì 14 dicembre.

  Antonio BORGHESI (IdV) chiede alla presidenza di garantire un congruo tempo, durante il quale non convocare le Commissioni per la presentazione di eventuali subemendamenti alle preannunciate proposte emendative dei relatori e del Governo che, anche sulla base della comunicazione testè effettuata dal presidente Conte, saranno presumibilmente presentati nella seduta antimeridiana di martedì 13 dicembre.

  Gianfranco CONTE, presidente, fa presente che sarà garantito il tempo necessario alla presentazione dei subemendamenti.

  Claudio D'AMICO (LNP) rileva che sarebbe stato preferibile che il Presidente del Consiglio dei ministri fosse venuto davanti alle Commissioni per interloquire sui contenuti della manovra piuttosto che sull'andamento dei mercati finanziari.

  Massimiliano FEDRIGA (LNP) intervenendo sull'ordine dei lavori, rileva come, mentre le Commissioni stanno discutendo senza toccare gli argomenti più sensibili, domani alle questioni relative alle pensioni e all'IMU sarà riservato un tempo eccessivamente limitato.

  Gianfranco CONTE, presidente, ricorda che è stato il gruppo della Lega a chiedere l'intervento del Presidente del Consiglio dei ministri.

  Roberto OCCHIUTO (UdCpTP), nel confermare che il suo gruppo ritiene percorribile la strada indicata dal presidente Conte per l'organizzazione dei lavori delle Commissioni, ritiene positiva la disponibilità fornita dal Presidente del Consiglio dei ministri e Ministro dell'economia delle finanze ad intervenire nella seduta delle Commissioni riunite di domani, rilevando come sui temi richiamati dall'onorevole Fedriga si sia comunque discusso ampiamente e come vi siano temi come quello dell'assetto delle province che ancora meritino un approfondimento.

  Gianfranco CONTE, presidente, fa presente che la questione relativa all'assetto delle province sarà oggetto di approfondimento insieme alle altre più rilevanti, mentre ora le Commissioni si occuperanno delle questioni già risolte, ma più frastagliate, sulle quali ci sono proposte emendative che hanno ricevuto il parere favorevole dei relatori.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente della V Commissione, precisa che le Commissioni dovranno licenziare il provvedimento entro le ore 16 di domani e che il Presidente monti interverrà comunque prima del conferimento del mandato ai relatori. Fa presente che il Governo dovrebbe op esentare le preannunciate proposte emendative volte a risolvere le questioni più sensibili, nell'apertura della seduta antimeridiana di domani che sarà convocata alle ore 8.30. Chiede ai relatori se siano in grado di formulare entro la serata le proposte emendative relative alle questioni da loro approfondite.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per la V Commissione, fa presente che i relatori saranno in grado di depositare le proprie proposte emendative solo entro la seduta antimeridiana di domani.

  Il Ministro Dino Piero GIARDA conferma che il Governo sarà in grado di presentare le preannunciate proposte emendative entro la seduta antimeridiana di domani.

  Lino DUILIO (PD) chiede quando si tratteranno le proposte emendative accantonate Pag. 24che non riguardano le questioni maggiori richiamate nei precedenti interventi.

  Gianfranco CONTE, presidente, fa presente che i relatori dovranno approfondire le proposte emendative accantonate. Propone quindi di passare all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 40, sulle quali i relatori ed il Governo hanno espresso parere favorevole.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano gli emendamenti Zeller 40.2 e Comaroli 40.28.

  Massimo BITONCI (LNP) precisa che il suo gruppo vorrebbe votare tutte le sue proposte emendative segnalate.

  Maurizio FUGATTI (LNP) si associa alla richiesta formulata dall'onorevole Bitonci.

  Gianfranco CONTE, presidente, avverte che per il momento si procederà all'esame delle sole proposte emendative sulle quali vi è un parere favorevole dei relatori e del Governo e propone quindi di passare alle proposte emendative riferite all'articolo 12.

  Le Commissioni approvano l'emendamento Di Biagio 12.33 nel testo riformulato.

  Silvana Andreina COMAROLI (LNP) raccomanda l'approvazione del suo emendamento 12.19.

  Massimo BITONCI (LNP) comunica che i deputati del gruppo della Lega Nord Padania delle Commissioni V e VI sottoscrivono gli emendamenti Comaroli 12.19 e Simonetti 12.28.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano gli emendamenti Comaroli 12.19 e Simonetti 12.28.

  Lino DUILIO (PD), illustrando il proprio emendamento 12.23, sottolinea come esso sia volto ad evitare di porre un onere eccesivo sugli utenti che dovranno aumentare il numero dei propri prelievi agli sportelli automatici e fa presente che esso andrebbe utilmente riformulato, precisando che il limite previsto per le commissioni di prelievo riguarda anche le banche diverse da quella presso la quale il soggetto è correntista.

  Ignazio MESSINA (IdV) chiede se vi sia un massimale di operazioni previste, rilevando che in tal caso la norma sarebbe di difficile applicazione.

  Gianfranco CONTE, presidente, fa presente che l'emendamento Duilio 12.23 riguarda un limite al costo di ogni singola operazione di prelievo effettuata presso gli sportelli automatici e non attiene ad un numero massimo di operazione.

  Le Commissioni approvano l'emendamento Proietti Cosimi 16.25.

  Maurizio LEO (PdL), relatore per la VI Commissione, propone di accantonare l'emendamento Borghesi 25.1.

  Le Commissioni approvano quindi gli identici emendamenti Strizzolo 29.31 e Contento 29.33.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che il Governo ha proposto di riformulare l'emendamento De Micheli 31.8, come segue: Al comma 2, primo periodo, dopo le parole: dell'ambiente, aggiungere le seguenti: , ivi incluso l'ambiente urbano, alla quale subordina l'espressione del parere favorevole sulla proposta emendativa.

  Paola DE MICHELI (PD) accetta la riformulazione del suo emendamento 31.8.

  Maurizio LEO (PdL), relatore per la VI Commissione, esprime, anche a nome del relatore per la V Commissione, parere favorevole sull'emendamento De Micheli 31.8 (Nuova formulazione).

Pag. 25

  Le Commissioni approvano l'emendamento De Micheli 31.8 (Nuova formulazione).

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte che il Governo ha proposto una riformulazione dell'articolo aggiuntivo Borghesi 36.03, come segue: Dopo l'articolo 36, aggiungere il seguente: Art. 36-bis – (Ulteriori disposizioni in materia di tutela della concorrenza nel settore del credito). – 1. All'articolo 21 del codice del consumo di cui al decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206, dopo il comma 3 è aggiunto il seguente: «3-bis. È considerata scorretta la pratica commerciale di una banca, di un istituto di credito o di un intermediario finanziario che, ai fini della stipula di un contratto di mutuo, obbliga il cliente alla sottoscrizione di una polizza assicurativa erogata dalla medesima banca, istituto o intermediario», subordinando all'accoglimento della riformulazione l'espressione del parere favorevole sulla proposta emendativa.

  Antonio BORGHESI (IdV) riformula l'articolo aggiuntivo 36.03 nei termini indicati dal Governo.

  Maurizio LEO (PdL), relatore per la VI Commissione, esprime, anche a nome del relatore per la V Commissione, parere favorevole sull'articolo aggiuntivo Borghesi 36.03 (Nuova formulazione).

  Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano l'articolo aggiuntivo Borghesi 36.03 (Nuova formulazione) e Gioacchino Alfano 40.41.

  Gianfranco CONTE, presidente, avverte che il Governo ha proposto una riformulazione degli identici emendamenti Fugatti 48.6 e Bressa 48.3, alla quale subordina l'espressione del parere favorevole sulle proposte emendative come segue: Dopo il comma 1, aggiungere il seguente: 1-bis. Ferme restando le disposizioni previste dagli articoli 13, 14 e 28, nonché quelle recate dal presente articolo, con le norme di attuazione statutaria di cui all'articolo 27 della legge 5 maggio 2009, n. 42, sono definite le modalità di applicazione e gli effetti finanziari del presente decreto per le Regioni a statuto speciale e le province autonome.

  Gianclaudio BRESSA (PD) e Maurizio FUGATTI (LNP) accettano la riformulazione proposta dal Governo.

  Ivano STRIZZOLO (PD), e Giulio CALVISI (PD) sottoscrivono l'emendamento Bressa 48.3 (Nuova formulazione), mentre Massimiliano FEDRIGA (LNP) sottoscrive l'emendamento Fugatti 48.6 (nuova formulazione).

  Maurizio LEO (PdL), relatore per la VI Commissione, esprime, anche a nome del relatore per la V Commissione, parere favorevole sull'identici emendamenti Bressa 48.3 (Nuova formulazione) e Fugatti 48.6 (nuova formulazione).

  Le Commissioni approvano, con distinte votazioni, gli identici emendamenti Bressa 48.3 (Nuova formulazione) e Fugatti 48.6 (nuova formulazione), nonché l'articolo aggiuntivo Fugatti 6.012.

  Gianfranco CONTE, presidente, avverte che i relatori hanno presentato l'ulteriore emendamento 1.15.

  Il sottosegretario di Stato Gianfranco POLILLO esprime parere favorevole sull'emendamento 1.15 dei relatori.

  Le Commissioni approvano l'emendamento 1.15 dei relatori.

  Gianfranco CONTE, presidente, avverte che il Governo ha proposto una riformulazione dell'articolo aggiuntivo Pugliese 44.01, all'accettazione della quale subordina l'espressione del parere favorevole sulla proposta emendativa come segue: Dopo l'articolo 44, aggiungere il seguente: Art. 44-bis. – 1. Ai sensi del presente articolo, per «opera pubblica incompiuta» Pag. 26si intende l'opera che non è stata completata:
   a) per mancanza di fondi;
   b) per cause tecniche;
   c) per sopravvenute nuove norme tecniche o disposizioni di legge;
   d) per il fallimento dell'impresa appaltatrice;
   e) per il mancato interesse al completamento da parte del gestore.

  2. Si considera in ogni caso opera pubblica incompiuta un'opera non rispondente a tutti i requisiti previsti dal capitolato e dal relativo progetto esecutivo, e che non risulta fruibile dalla collettività.
  3. Presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti è istituito l'elenco-anagrafe nazionale delle opere pubbliche incompiute.
  4. L'elenco-anagrafe di cui al comma 3 è articolato a livello regionale mediante l'istituzione di elenchi-anagrafe presso gli assessorati regionali competenti per le opere pubbliche.
  5. La redazione dell'elenco-anagrafe di cui al comma 3 è eseguita contestualmente alla redazione degli elenchi-anagrafe su base regionale, all'interno dei quali le opere pubbliche incompiute sono inserite sulla base di determinati criteri di adattabilità delle opere stesse ai fini del loro riutilizzo, nonché di criteri che indicano le ulteriori destinazioni a cui può essere adibita ogni singola opera.
  6. Entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti stabilisce, con proprio regolamento, le modalità di redazione dell'elenco-anagrafe, nonché le modalità di formazione della graduatoria e dei criteri in base ai quali le opere pubbliche incompiute sono iscritte nell'elenco-anagrafe tenendo conto dello stato di avanzamento dei lavori, ed evidenziando le opere prossime al completamento.
  7. Ai fini della fissazione dei criteri di cui al comma 5, si tiene conto delle diverse competenze in materia attribuite allo Stato e alle regioni.

  Giuseppe FALLICA (Misto) accetta la riformulazione dell'articolo aggiuntivo 44.01, di cui è cofirmatario.

  Maurizio LEO (PdL), relatore per la VI Commissione, esprime, anche a nome del relatore per la V Commissione, parere favorevole sull'emendamento Pugliese 44.01 (Nuova formulazione).

  Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano gli emendamenti Pugliese 44.01 (Nuova formulazione) e Borghesi 25.1.

  Lino DUILIO (PD) illustra il proprio emendamento 7.2 che, recependo una condizione espressa dal Comitato per la legislazione, è volto a sopprimere il comma 1 dell'articolo 7 del provvedimento in esame, con il quale si vorrebbe dare attuazione ad un trattato internazionale attraverso una disposizione contenuta in un decreto-legge.

  Maurizio FUGATTI (LNP) segnala ed illustra i propri emendamenti 39.18 e 39.17 che, senza oneri per la finanza pubblica, sono volti ad assicurare ai fornitori tempi certi per i pagamenti loro dovuti dalle imprese che operano nel settore della grande distribuzione.

  Roberto OCCHIUTO (UdCpTP) invita il Governo ed i relatori a riflettere sulle proposte emendative illustrate dall'onorevole Fugatti, che appaiono condivisibili.

  Paola DE MICHELI (PD) ritiene che il tema posto dall'onorevole Fugatti debba essere affrontato non in modo settoriale, come negli emendamenti in questione, ma in termini generali. Ricorda quindi sia già prevista una delega legislativa nella legge n. 180 del 2011 e come la direttiva comunitaria contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali debba essere attuata entro il 16 marzo 2013.

  Renato CAMBURSANO (IdV) esprime il proprio sostanziale favore sulle proposte emendative dell'onorevole Fugatti, esprimendo Pag. 27tuttavia talune riserve in ordine alla possibilità delle grandi imprese di strumentalizzare le norme in questione a danno dei fornitori. Ritiene comunque preferibile la formulazione dell'emendamento Fugatti 39.17.

  Marco BELTRANDI (PD) ritiene che gli emendamenti dell'onorevole Fugatti siano condivisibili e che dovrebbero essere approvati, anche se affrontano solo una parte del problema.

  Massimo VANNUCCI (PD) rileva come l'emendamento Fugatti 39.17 faccia riferimento soltanto ad alcuni aspetti relativi al ricevimento della direttiva sui ritardi di pagamento, non apparendogli quindi corretto intervenire nel corso di ricevimento della delega con un'indicazione solo parziale a modifica della stessa.

  Maurizio FUGATTI (LNP) sottolinea come l'emendamento 39.17 da lui presentato non ammetta una deroga al termine dei 60 giorni, che potrebbe essere frutto di un compromesso ricattatorio a danno delle piccole imprese. Evidenzia, quindi, come non si possano attendere i lunghi tempi di recepimento della direttiva.

  Il sottosegretario Gianfranco POLILLO avanza delle perplessità di carattere sistemico sull'emendamento Fugatti 39.17, in quanto l'attuazione di una singola norma rischierebbe di indebolire tutto l'impianto regolatorio di tutta la direttiva.

  Pier Paolo BARETTA, relatore per la V Commissione, esprime parere contrario all'emendamento Fugatti 39.17, in quanto si tratta di uno stralcio non sistematico dell'attuazione della direttiva, anche se nel merito l'intervento è apprezzabile. Suggerisce quindi al collega Fugatti un ordine del giorno sulla stessa materia.

  Antonio BORGHESI (IdV) osserva come il ricevimento solo parziale della direttiva sul ritardo dei pagamenti sarebbe una forzatura inutile, con il rischio, tra l'altro, che non vengano più stipulati contratti con le piccole imprese.

  Maurizio FUGATTI (LNP), pur considerando come il relatore abbia compreso la problematica da lui proposta, paventa i tempi lunghi per l'attuazione della delega legislativa volta al recepimento della direttiva.

  Pier Paolo BARETTA, relatore per la V Commissione, chiede quindi l'accantonamento dell'emendamento Fugatti 39.17.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, propone una riformulazione dell'emendamento Duilio 12.33, nel senso di riferirlo come subemendamento all'emendamento dei relatori 2.30 nel senso che segue: All'emendamento 2.30 dei Relatori, lettera h), numero 5), aggiungere, in fine, il seguente periodo: Con la medesima convenzione è stabilito l'ammontare degli importi delle commissioni da applicare sui prelievi effettuati con carta autorizzata tramite la rete degli sportelli automatici presso una banca diversa da quella del titolare della carta.

  Lino DUILIO (PD) accetta la riformulazione proposta dal presidente Giorgetti.

  Le Commissioni approvano il subemendamento Duilio 0.2.30.79.

  Massimiliano FEDRIGA (LNP) illustra il suo emendamento 21.11, di cui raccomanda l'approvazione.

  Antonio BORGHESI (IdV) sottoscrive l'emendamento Fedriga 21.11.

  Pier Paolo BARETTA, relatore per la V Commissione, propone l'accantonamento Fedriga 21.11.

  Massimo BITONCI (LNP) auspica che le Commissioni e il Governo possano dare risposte concrete nel provvedimento in esame alle problematiche derivanti dal patto di stabilità.

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  Pier Paolo BARETTA, relatore, sottolinea, al riguardo, che è la Commissione che non ha avuto risposte dal Governo.

  Massimo BITONCI (LNP) segnala inoltre il problema del finanziamento delle ristrutturazioni nel campo dell'edilizia scolastica, legato evidentemente anche questo ai vincoli finanziari derivanti dall'applicazione del patto di stabilità.

  Pier Paolo BARETTA, relatore per la V Commissione, ricorda anche il problema del finanziamento degli interventi di contrasto al dissesto idrogeologico del territorio, problema anche questo connesso ai vincoli finanziari.

  Marco CAUSI (PD) segnala il suo emendamento 42.3, dichiarandosi disponibile anche ad una riformulazione dello stesso.

  Roberto SIMONETTI (LNP) segnala l'articolo aggiuntivo Reguzzoni 2.08, relativo alle agevolazioni fiscali a favore delle assunzioni di personale di età maggiore di 40 anni.

  Simonetta RUBINATO (PD) ricorda che in materia di enti locali il gruppo del PD ha presentato emendamenti a tutte le manovre finanziarie del precedente Governo. Ricorda, al riguardo, come, se nel 2009 erano previsti 70 miliardi di euro per il pagamento degli interessi sul debito, oggi ne sono previsti 24 in più, cosa che rende ancora più difficile intervenire a livello finanziario. Raccomanda infine per la fase sperimentale dell'IMU la previsione di una norma che consenta di effettuare una verifica effettiva entro il mese di aprile del 2013, affinché la previsione inviino una certificazione precisa sul minor gettito.

  Pier Paolo BARETTA, relatore per la V Commissione, evidenzia come la prosecuzione del dibattito, pure efficace e fruttuoso, impedisca però tuttora ai relatori l'attività di preparazione degli emendamenti richiesti dallo stesso dibattito.

  Massimo VANNUCCI (PD) segnala, con riguardo alla norma recata dal comma 5 dell'articolo 30 del provvedimento in esame, la necessità di modificare la relativa copertura finanziaria, all'uopo richiamando il suo emendamento 30.50.

  Massimo POLLEDRI (LNP) segnala i suoi emendamenti 24.98 in materia di assegni familiari, 30.21 in materia di deposito nucleare e 19.43 in materia di giochi.

  Antonio BORGHESI (IdV) segnala i suoi articoli aggiuntivi 22.07, che prevede la fissazione di un limite alle regioni per l'apertura di sedi all'estero e 20.03, che prevede di riportare il livello dell'erogazione liberali ai partiti allo stesso livello di quelle consentiti alle ONLUS, nonché l'articolo aggiuntivo Messina 21.011 e, infine, Messina 23.021 in materia di società partecipate dagli enti locali.

  Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL) segnala l'opportunità di approfondire ulteriori questioni, richiamando in primo luogo il suo emendamento 24.83, che interviene sulla materia delle casse di previdenza private, nonché il suo emendamento 24.82, che intende risolvere la difficile situazione dei lavoratori di grandi imprese che abbiano avuto accesso a forme di prepensionamento e che ora rischiano di trovarsi sprovvisti di qualunque tutela a causa dell'incremento dell'età per il pensionamento. Per quanto attiene, poi, alla materia delle dighe, pur prendendo atto dei miglioramenti introdotti dall'emendamento 2.30 dei relatori, richiama gli emendamenti Romele 43.34 e 43.35, da lui sottoscritti, che intervengono sul punto, sollecitando una ulteriore riflessione al riguardo.

  Silvana Andreina COMAROLI (LNP) considerando che nella giornata di domani il Governo dovrebbe presentare una proposta emendativa volta ad intervenire sulla riforma delle province, segnala il suo emendamento 23.35, che prevede il trasferimento Pag. 29dell'esercizio e delle funzioni di polizia provinciale alle Regioni.

  Pier Paolo BARETTA (PD), relatore per la V Commissione, con riferimento alle considerazioni del deputato Marinello, fa presente che i miglioramenti già introdotti con l'emendamento dei relatori 2.30 in materia di dighe costituiscono una soluzione equilibrata, osservando altresì che con riferimento ai lavoratori in mobilità sussistono situazioni differenziate, delle quali, comunque, i relatori intendono complessivamente farsi carico.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento ad un'altra seduta che, come convenuto, sarà convocata per le ore 8.30 di domani.

  La seduta termina alle 18.55.

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