CAMERA DEI DEPUTATI
Sabato 10 dicembre 2011
576.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (V e VI)
COMUNICATO
Pag. 3

SEDE REFERENTE

  Sabato 10 dicembre 2011. — Presidenza del presidente della V Commissione Giancarlo GIORGETTI. – Intervengono i sottosegretari di Stato per i rapporti con il Parlamento Antonio Malaschini e Giampaolo D'Andrea ed il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico Claudio De Vincenti.

  La seduta comincia alle 11.15.

DL 201/2011: Disposizioni urgenti per la crescita, l'equità e il consolidamento dei conti pubblici.
C. 4829 Governo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  Le Commissioni riunite proseguono l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 10 dicembre scorso.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, dà la parola ai deputati che intendono intervenire per l'illustrazione degli emendamenti presentati.

  Donata LENZI (PD) segnala le problematiche connesse alla nuova disciplina delle pensioni di vecchiaia, di cui alla lettera a) del comma 6 dell'articolo 24, sottolineando come, nella maggioranza dei casi, tali previsioni interessino le donne per un importo di 10.000 euro annui.
  Sollecitando l'esigenza di procedere all'audizione del Presidente dell'INPS, evidenzia come la previsione in oggetto – fissando i requisiti anagrafici a 62 anni per le lavoratrici dipendenti la cui pensione è liquidata a carico dell'AGO e delle forme sostitutive della medesima, a 63 anni e 6 mesi a decorrere dal 1o gennaio 2014, a 65 anni decorrere dal 1o gennaio 2016 e 66 anni decorrere dal 1o gennaio 2018 – penalizzi in modo particolare le donne nate nel 1952 che con la nuova Pag. 4normativa accederebbero al trattamento pensionistico nel 2017, con un salto di 5 anni rispetto al regime attuale.
  Dal momento che i requisiti anagrafici previsti non consentono di usufruire in concreto della pensione di vecchiaia, invita a riconsiderare la norma, anche alla luce della tabella annessa alla relazione tecnica, che contiene i requisiti anagrafici diversi da quelli previsti nel comma in oggetto.

  Antonio BORGHESI (IdV) sottolinea la sostanziale iniquità degli interventi previsti dal provvedimento in esame, che colpiscono i lavoratori dipendenti e i pensionati piuttosto che quanti finora si sono sottratti all'obbligo fiscale previsto per tutti i cittadini.
  Evidenzia quindi come gli emendamenti che il suo gruppo ha inteso presentare riguardino il tema della mancata indicizzazione delle pensioni più basse, la tutela delle pensioni di anzianità, in particolare dei lavoratori precoci prossimi a maturare il diritto alla pensione, e la gradualità nell'applicazione dell'IMU sulla prima casa, al fine di tutelare la posizione dei soggetti più deboli, ritenendo che le risorse necessarie per coprire tali misure possa essere rinvenuta incidendo sui costi della politica, sulle esenzioni previste in materia di ICI per la Chiesa cattolica, nonché incrementando la lotta all'evasione.
  Osserva, inoltre, come, dopo un congruo periodo di 60 giorni, si potrebbe applicare la normativa antimafia ai beni occultati dai contribuenti infedeli nelle società di comodo, prevedendo cioè la confisca in caso di false dichiarazioni patrimoniali, al fine di far emergere la reale situazione patrimoniale di tutti i contribuenti. Infatti, ritiene che sia nocivo applicare una linea eccessivamente garantista a tali casi in un momento di particolare crisi sociale. Parimenti, ritiene che parte della copertura della manovra potrebbe essere rinvenuta in una tassazione dei grandi patrimoni sopra il milione e mezzo di euro, evitando comunque di colpire gli stessi soggetti con più tassazioni simultanee. Contesta poi l'idea di utilizzare una tassazione proporzionale, come l'IRPEF regionale, in luogo della tassazione dei redditi secondo il sistema delle aliquote progressive.
  Da ultimo ritiene che sarebbe possibile sostituire l'aumento dell'aliquota IVA – aumento che ritiene abbastanza ingiusto – attraverso la riduzione delle spese militari, la sospensione dell'acquisto di nuovi 135 cacciabombardieri, nonché attraverso la creazione di un esercito europeo, che potrebbe produrre notevoli sinergie al posto degli attuali 26 o 27 eserciti nazionali degli Stati europei.

  Francantonio GENOVESE (PD), premesso che, se si dovesse drasticamente subordinare la discussione del provvedimento al presupposto della necessità ed urgenza, sarebbe forse meglio trasmetterlo all'Assemblea così come è, ritiene che vi siano margini per apportarvi modifiche, senza modificarne i saldi, al fine di non abdicare al ruolo assegnato al Parlamento dalla Costituzione e dagli elettori. Osserva infatti come, anche se sperano che la quinta manovra economica del 2011 sia quella definitiva, i cittadini siano insoddisfatti per talune misure assunte senza tenere adeguatamente in considerazione i rilievi delle organizzazioni sindacali.
  Con riferimento alla concertazione con le parti sociali, infatti, ritiene che chiunque abbia consapevolezza di quanto sia delicata la materia delle pensioni, del lavoro e della giustizia sociale sa che non sia mai inutile il confronto con i rappresentanti del lavoratori e delle imprese. Ritiene pertanto, anche sulla scorta dell'esperienza storica italiana, che la concertazione costituisca un metodo irrinunciabile per un paese industrializzato, democratico e moderno al fine di evitare tensioni sociali. Auspica pertanto che – messa da parte la necessità di fare presto – ci si preoccupi anche di fare bene, attivando appositi tavoli di concertazione e di confronto con le forze rappresentative del lavoro e delle imprese.
  Per quanto riguarda le pensioni, pur comprendendo che chi si trova vicino alla Pag. 5maturazione del relativo diritto si senta depredato di un diritto, e sebbene ritenga che il passaggio dal sistema retributivo a quello contributivo sia solo la correzione di una stortura, ritiene in ogni caso necessario rivedere un'applicazione troppo rigida del sistema contributivo che potrebbe ridurre l'ammontare delle pensioni a dimensioni irrisorie, come avviene nel settore terziario, in cui la stagionalità riduce molto la contribuzione effettiva.
  Per quanto riguarda le nuove misure in tema di tassazione, osserva come esse seguano percorsi già scritti, individuando risorse dove è più facile reperirli, ad esempio nei settori immobiliare e dell'auto, e non dove sarebbe giusto, cioè rafforzando la lotta all'evasione ed istaurando un sistema di tassazione più progressivo e selettivo. Da ciò deriva che i ceto medi e medio – bassi sono chiamati a sostenere i maggiori sacrifici, rilevando a tale riguardo come il nuovo aumento delle aliquote IVA, più che spostare la tassazione dai redditi ai consumi, gravi ulteriormente il carico tributario.
  Per quanto riguarda il settore previdenziale, evidenzia come la decisione di eliminare il meccanismo di indicizzazione delle pensioni superiori a 960 euro comporterà, ad esempio, nel caso di un pensionato con 1.400 euro al mese ed una casa di proprietà, una triplice sottrazione di reddito: con l'ICI sulla prima casa, con l'aumento dell'IVA e quindi dei prezzi e con la mancata indicizzazione della sua pensione. Si domanda pertanto che senso abbia parlare di equità.
  Conclusivamente, ritiene che la manovra, pur necessaria, possa diventare più equa e sopportabile, aprendo il dialogo con le parti sociali, innalzando il limite di reddito fino al quale si applica il predetto meccanismo di indicizzazione delle pensioni da 960 ad almeno 1.400 euro, e prevedendo una detrazione maggiore sull'ICI rispetto ai 200 euro previsti.
  Fermo restando il giudizio complessivamente positivo sulla manovra, si augura che segua una seconda fase di interventi che pongano al centro questioni rimasti ai margini a cominciare dalle dismissioni del patrimonio pubblico per arrivare alle liberalizzazioni ed alle privatizzazioni delle aziende di Stato. Auspica infine che si aggiungano agli enti soppressi altre società pubbliche – come la Stretto di Messina s.p.a. – che rappresentano uno spreco evidente di risorse. Osserva infine che la messa in sicurezza dei conti italiani avviene con entrate sottostimate – forse per evitare eccessive proteste – e tagli che ritiene sovrastimati per lo stesso motivo. Auspica pertanto che il Governo non si fermi qui senza trovare la forza ed il coraggio di fare scelte dolorose anche per coloro che rischierebbero di farla franca anche questa volta.

  Maurizio FUGATTI (LNP), nel ricordare l'ingente numero di emendamenti, di carattere tecnico e sulle diverse materie affrontate dal decreto-legge, presentati dalla Lega, osserva come tali proposte siano stati motivati dalla necessità di introdurre nel provvedimento elementi di maggiore equità, soprattutto con riferimento ai temi dell'ICI e delle pensioni. Le misure previste dal decreto-legge, infatti, colpiscono cittadini meno abbienti di altri e interessano soprattutto il nord del Paese.
  Osserva inoltre come la Lega abbia inteso definire una vera e propria, contromanovra che ritiene incontrerà un notevole consenso in tutti quei settori del Parlamento che hanno manifestato sensibilità verso i temi affrontati.
  In tema di equità, la sua parte politica ritiene giusto chiedere sacrifici a chi ha di più, piuttosto che da chi a di meno. Ricorda a tale proposito che il Governo Berlusconi aveva proposto un contributo di solidarietà, oltre che a carico dei redditi dei dipendenti pubblici che superavano i 90.000 euro, anche dei dipendenti privati, ma che problemi interni al PdL impedirono il varo di tale misura, che fu pertanto limitata ai soli dipendenti pubblici. Ritiene dunque opportuno, in occasione della corrente manovra, modificare quella previsione, estendendo il contributo ai pensionati d'oro, con un meccanismo a scaglioni, Pag. 6evitando in tal modo i problemi di costituzionalità sollevati dalla norma originariamente proposta.
  Nel sottolineare l'equità e la congruità di una norma che introduca un contributo di solidarietà per i titolari delle pensioni più elevate e per i lavoratori privati, osserva come, a seconda della soglia individuata per l'applicazione del contributo, potrebbero realizzarsi maggiori entrate comprese tra 1 e 3 miliardi di euro.
  Proseguendo nell'indicazione di forme alternative di reperimento delle risorse, ricorda che, in un loro articolo pubblicato sul Corriere della Sera del 4 dicembre 2011 i professori Giavazzi e Alesina osservavano come, in una tabella della relazione trimestrale di cassa al 30 giugno 2010 si evidenziasse l'erogazione di 15,5 miliardi di euro di trasferimenti a favore di imprese pubbliche e private, per un valore complessivo annuo che ammonterebbe a 30 miliardi di euro annui. Sulla base di tale autorevole analisi, il suo gruppo ha proposto un intervento volto a razionalizzare e riordinare la disciplina della programmazione negoziata e degli incentivi alle imprese, al fine di ottenere un risparmio pari a 5 miliardi di euro annui. Nell'osservare come tale proposta, senz'altro equa e difficilmente contestabile, limiterebbe i comportamenti delle imprese volti ad approvvigionarsi di risorse prevalentemente attraverso il canale pubblico, ricorda come già il precedente Governo avesse ipotizzato un intervento in materia.
  Osserva, altresì, come un'ulteriore fonte di approvvigionamento di risorse potrebbe essere costituita dall'introduzione di un'imposta anti – evasione, richiamando a tale proposito i contenuti dell'articolo aggiuntivo Fugatti 12.016, che prevede l'istituzione di un'imposta patrimoniale, disponendo al contempo che da essa siano detraibili le imposte versate. Tale ultima previsione, a suo avviso, consente di porre un maggiore onere a carico degli evasori fiscali, poiché chi già versa un ammontare significativo di imposte beneficerebbe di una notevole detrazione, che ridurrebbe grandemente il prelievo sui contribuenti onesti. Quanto agli effetti finanziari di tale imposta, ritiene che il gettito sia stimabile in 2 o 3 miliardi di euro, osservando tuttavia come in via prudenziale possa quantificarsi in gettito di almeno un miliardo di euro.
  Nel richiamare quindi le considerazioni in ordine all'equità delle misure proposte dal proprio gruppo, segnala, ad esempio, come la previsione congiunta di una nuova asta per l'assegnazione a titolo oneroso delle frequenze radiotelevisive, dell'incremento dell'imposta di bollo sulle attività che hanno beneficiato del cosiddetto «scudo fiscale», del riordino della disciplina degli incentivi alle imprese, dell'applicazione di un contributo di perequazione per le pensioni più elevate, nonché di un contributo di solidarietà per i redditi superiori a 120.000 euro consentirebbe, come proposto nell'emendamento Fugatti 13.111, di escludere l'applicazione dell'IMU sull'abitazione principale, nonché una revisione della disciplina in materia di pensioni di anzianità ed un innalzamento della soglia prevista per l'esclusione della rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici.
  Sottolinea quindi la volontà del proprio gruppo di discutere e votare le proposte emendative, in modo da verificare le ragioni che impedirebbero un loro accoglimento, ribadendo peraltro la disponibilità della Lega Nord Padania a segnalare un numero contenuto di emendamenti, in modo da consentire un dibattito costruttivo che consenta di garantire una maggiore equità della manovra. A tale riguardo si sofferma, ad esempio, sulla disciplina relativa alla perequazione dei trattamenti pensionistici, osservando come, a seguito dell'introduzione dell'euro, il valore reale delle pensioni sia stato fortemente eroso e attualmente un trattamento pari a due volte il minimo, che prima dell'introduzione della nuova moneta non era affatto disprezzabile, spesso non sia sufficiente a garantire le esigenze vitali.
  Per quanto attiene al sistema bancario, fa presente che il proprio gruppo è consapevole del ruolo che le banche svolgono nel garantire la stabilità e la crescita Pag. 7economica del Paese, osservando altresì come i nostri istituti di credito siano nel complesso meno indebitati rispetto alle banche straniere e come siano i nuovi criteri europei di valutazione dei rischi a determinare un aggravamento della loro posizione. Ritiene, tuttavia, che la tutela del sistema bancario non possa tradursi in un danno per i consumatori, osservando come disposizioni volte a limitare l'utilizzo dei contanti siano suscettibili di determinare seri problemi per molte persone, specialmente per quanti non sono titolari di un conto corrente, nonché di causare un incremento dei costi delle transazioni in ragione delle commissioni applicate dalle banche sulle operazioni effettuate. A questo riguardo segnala le proposte del proprio gruppo volte ad escludere che le banche si avvantaggino dell'abbassamento della soglia massima per l'utilizzo del contante, nonché quelle volte ad incrementare la soglia dei pagamenti effettuabili in contanti dalle pubbliche amministrazioni, che si rendono necessarie anche per consentire agli anziani di poter ritirare le proprie pensioni senza dover necessariamente aprire un conto corrente. Segnala, inoltre che il proprio gruppo ha proposto di recepire in via legislativa la regolamentazione adottata dalla Banca d'Italia in materia di commissione di massimo scoperto, al fine di assicurare una piena tutela dei consumatori.
  Conclusivamente, sottolinea la natura non ostruzionistica delle proposte emendative, auspicando che i relatori, i quali attualmente sono impegnati in una riunione informale, nonché le forze politiche che sostengono il Governo, prestino la dovuta attenzione alle questioni sollevate.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, ringrazia il gruppo della Lega per la disponibilità a proseguire l'esame del provvedimento anche in assenza dei relatori, i quali sono, peraltro, al lavoro per analizzare il contenuto delle proposte emendative presentate e fornire quindi alle Commissioni un quadro più completo nel quale procedere.
  Dopo aver ricordato i criteri alla base delle valutazioni di ammissibilità delle proposte emendative presentate esposti nella seduta di ieri, dà conto dei giudizi in ordine all'ammissibilità delle proposte emendative riferite agli articoli da 24 a 48 del decreto-legge.
  In particolare, fa presente che risultano inammissibili per estraneità di materia le seguenti proposte emendative:
   Aracu 24.2, che interviene sulla disciplina generale riguardante le contribuzioni per trattamenti di famiglia;
   Fugatti 24.20, che dispone l'abrogazione della legge n.252 del 1974, che disciplina la regolarizzazione della posizione assicurativa dei dipendenti dei partiti politici, delle organizzazioni sindacali e delle associazioni di tutela e rappresentanza della cooperazione;
   Fedriga 24.41, che abroga l'articolo 41 del decreto legislativo n.286 del 1998, ove si prevede che gli stranieri titolari della carta di soggiorno o di permesso di soggiorno di durata non inferiore ad un anno, nonché i minori iscritti nella loro carta di soggiorno o nel loro permesso di soggiorno, sono equiparati ai cittadini italiani ai fini della fruizione delle provvidenze e delle prestazioni, anche economiche, di assistenza sociale;
   Fedriga 24.42, 24.46, 24.43 e 24.45; Caparini 24.47; Montagnoli 24.44, che recano varie disposizioni riguardanti l'attività dei sindacati, prevedendo, tra l'altro, l'obbligo di pubblicità dei bilanci sindacali, la tassazione dei compensi per l'assistenza fiscale prestata, nonché intervenendo sui pagamenti delle quote associative mediante trattenuta automatica e la disciplina dei permessi e distacchi sindacali;
   Fedriga 24.48, che abroga i decreti legislativi n. 468 del 1997 e n. 81 del 2000, che disciplinano requisiti di professionalità e di onorabilità dei soggetti che svolgono funzioni di amministrazione, direzione e controllo presso SIM, società di gestione del risparmio e SICAV, nonché i lavori socialmente utili;Pag. 8
   Fedriga 24.14, che prevede quale sanzione accessoria in caso di condanna per gravi reati associativi, la revoca di talune prestazioni sociali e previdenziali, quali l'assegno sociale, la pensione sociale e la pensione per gli invalidi civili;
   Fedriga 24.11, che interviene sulla procedura in tema di accertamento dell'esposizione all'amianto;
   Porfidia 24.75, che interviene sul personale scolastico soggetto a mobilità intercompartimentale;
   Fugatti 24.68, che interviene sul decreto legislativo n. 93 del 2011, con cui è stata data attuazione a una direttiva comunitaria riguardante il mercato interno dell'energia;
   Fava 25.01, diretto a ridurre la dotazione a carico del bilancio dello Stato relativa alla Presidenza della Repubblica;
   Maurizio Turco 25.02, recante norme di carattere ordinamentale anche riferite al trattamento economico dell'ordinario militare, le quali, pur determinando risparmi destinati al Fondo ammortamento titoli di Stato, incidono su un'intesa tra Ministero dell'interno e CEI, in ordine al suddetto trattamento economico;
   Maurizio Turco 25.03, che reca una delega legislativa concernente l'Arma dei carabinieri e il Corpo della guardia di finanza;
   Polledri 27.4, volto a disporre la destinazione di una quota delle risorse previste dalla spesa totale per progetti di lavori pubblici al recupero dei beni culturale di particolare interesse ambientale, storico o artistico nonché di centri storici danneggiati da calamità naturali;
   Montagnoli 27.6, volto a modificare l'articolo 106 del codice dei beni culturali in materia di concessioni in uso dei beni culturali;
   Fugatti 27.5, volto a prevedere un piano straordinario per l'integrazione lavorativa dei giovani laureati finalizzato alla promozione di iniziative nell'area della conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale;
   Togni 27.17, volto a prevedere programmi di impiego dei detenuti in lavori di salvaguardia dell'ambiente previa dotazione del braccialetto elettronico;
   Alessandri 27.14, volto a riconoscere ai conduttori di immobili di enti privatizzati un diritto di prelazione in caso di dismissione degli immobili da essi condotti;
   Meta 27.02, che, nell'ambito di misure volte alla dismissione degli immobili ad uso degli ospedali psichiatrici giudiziari, reca disposizioni tese a disciplinare le funzioni proprie del Servizio sanitario regionale e quelle di competenza dell'amministrazione penitenziaria, nonché in materia di misure di sicurezza del ricovero in ospedale psichiatrico giudiziario e dell'assegnazione a casa di cura e custodia;
   Bitonci 27.04, recante disposizioni per la realizzazione del censimento dei beni culturali e ambientali costieri;
   Gianni 27.01, volto a prevedere un programma di costruzione di alloggi sociali;
   Forcolin 27.010, recante l'esenzione per i giovani dal pagamento della ritenuta d'acconto;
   Bitonci 27.03, che reca modifiche al codice dei beni culturali in materia di silenzio assenso al trasferimento di funzioni in materia paesaggistica alle regioni, nonché disposizioni in materia di trasferimento, in via sperimentale, alle regioni delle funzioni amministrative svolte in materia paesaggistica dalle competenti soprintendenze;
   Terranova 28.1, che esclude le scuole comunali dell'infanzia dall'applicazione dei limiti alle spese di personale valevoli per gli enti locali;
   Bragantini 28.6, che esclude dalla formazione del reddito imponibile e dunque dalla tassazione le plusvalenze derivanti Pag. 9dalla cessione da parte degli enti locali di partecipazioni in enti o società da essi partecipate al 100 per cento.
   Del Tenno 28.17, che detta disposizioni organizzative volte al contenimento dei livelli occupazionali delle amministrazioni degli enti territoriali;
   Pini 28.01, che reca la soppressione della normativa di cui al Capo II, Titolo IV del testo unico sull'ordinamento degli enti locali, relativa alla disciplina dei segretari comunali e provinciali;
   Laura Molteni 28.03, che reca la possibilità del superamento del limite del contingentamento dei contratti part-time agli enti locali che risultano adempienti al patto di stabilità;
   De Biasi 29.11, che riguarda le modalità il perseguimento degli scopi statutari delle fondazioni bancarie;
   De Biasi 29.12, volto ad escludere il personale artistico, teatrale e cinematografico dall'assicurazione obbligatoria per la disoccupazione involontaria;
   Briguglio 29.20, gli identici Boccia 29.7, Zazzera 29.19, Patarino 29.23, Fallica 29.28, gli identici Boccia 29.6, Fallica 29.29, Zazzera 29.18, Patarino 29.24, gli identici Zazzera 29.4, Boccia 29.8, Fallica 29.27, Patarino 29.21, volti a modificare le modalità di assegnazione delle frequenze televisive;
   Marsilio 30.42, il quale istituisce una disciplina normativa specifica per il servizio di trasporto pubblico locale effettuato all'interno della laguna di Venezia;
   Di Stanislao 30.53, recante la sospensione fino al 31 dicembre 2014 del Programma pluriennale A/R n. SMD 02/2009 per l'acquisizione del sistema d'arma Joint Strike Fighter;
   Di Stanislao 30.54, che prevede un piano di riordino complessivo delle Forze armate;
   Fallica 30.43, e gli identici Cesario 30.1 e Piccolo 30.3, e Cesario 30.2, che recano interventi a sostegno di lavoratori socialmente utili;
   Barbato 30.33, il quale introduce un nuovo criterio di riparto della dotazione del Fondo di protezione civile;
   Laura Molteni 30.22, il quale aggiunge il Circolo filologico milanese tra i soggetti destinatari delle risorse previste dai commi 6 e 7 per l'Accademia dei Lincei e l'Accademia della Crusca;
   Beltrandi 30.39, che autorizza una spesa aggiuntiva per la proroga della convenzione tra il Ministero dello sviluppo economico ed il Centro di produzione Spa;
   D'Anna 30.4, che introduce uno sconto per le prestazioni specialistiche di diagnostica di laboratorio;
   Gianni 30.5 e 30.6, rispettivamente destinati a introdurre modifiche al testo unico delle leggi di pubblica sicurezza in materia di giochi e a introdurre misure a sostegno degli impianti fotovoltaici;
   D'Anna 30.7 e 30.8, rispettivamente, in materia di conversione di crediti con il servizio sanitario nazionale per le regioni già sottoposte ai piani di rientro dei disavanzi sanitari, e di introduzione di norme per datore di lavoro titolare di microimprese;
   D'Anna 30.12, recante norme ordinamentali in materia di procedura civile;
   Taddei 30.13, in materia di investimenti per lo sviluppo di risorse energetiche strategiche nazionali di idrocarburi;
   Bitonci 30.14, in materia di attribuzione del numero di partita IVA a cittadini stranieri;
   Polledri 30.15, in riferimento alla disciplina relativa a Roma capitale;
   Montagnoli 30.16, sulla soppressione dell'albo nazionale dei autotrasportatori;
   Goisis 30.17 e 30.18, e Grimoldi 30.19, recanti interventi di varia natura Pag. 10relativi al settore dell'istruzione superiore secondaria, di università e di formazione artistica, musicale e coreutica;
   Polledri 30.21, recante modifiche alle norme che regolano la SOGIN Spa ai fini della gestione del combustibile nucleare esaurito e dei rifiuti radioattivi;
   gli identici Zazzera 30.23, Boccia 30.36, Patarino 30.40 e Fallica 30.45, che destinano una quota di risorse al sistema televisivo locale ad indennizzo del complessivo depauperamento delle risorse radioelettriche;
   gli identici Zazzera 30.24, Boccia 30.37, Patarino 30.41 e Fallica 30.44, recanti norme a favore della emittenza radiotelevisiva locale;
   Fallica 30.47, 30.48 e 30.49, che recano, rispettivamente, trasferimento di risorse ai comuni del Belice colpiti dal sisma del 1968; anticipazione di trasferimenti a comuni per la ricostruzione post-sisma anche in assenza di nuovi trasferimenti; completamento dell'infrastrutturazione e tutela delle zone disagiate dei comuni della Valle del Belice;
   Caparini 30.31 e 30.32, che recano, rispettivamente, misure a sostegno del soccorso tecnico urgente assicurato dal Corpo dei Vigili del fuoco, nonché personale del medesimo Corpo;
   Iapicca 30.55, che reca disposizioni in materia di abusi edilizi e autorizzazioni in sanatoria per la realizzazione di opere;
   De Camillis 30.51, recante interventi per il superamento delle situazioni di criticità verificatisi nel territorio della provincia di Campobasso e di Foggia a seguito degli eventi sismici dell'ottobre del 2002;
   Callegari 30.52, in materia di salvaguardia dell'attività dell'unità del segmento della piccola pesca costiera;
   Gianni 30.01 e 30.02, rispettivamente, in materia di compensazione del danno ambientale nei siti contaminati di interesse nazionale e sull'istituzione di una zona franca produttiva nei siti contaminati di interesse nazionale;
   Gidoni 30.03, in materia di individuazione di imprese italiane che operanti in Libia al 17 febbraio 2011 abbiano interrotto l'attività per effetto degli eventi bellici successivi a tale data;
   Giorgio Conte 30.06, sull'istituzione del ruolo del personale dell'Autorità di garanzia dell'attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali che, pur risultando in qualche misura riconducibile ai contenuti del provvedimento, non risulta corredato da alcuna compensazione di carattere finanziario;
   Borghesi 30.07, sulla soppressione del Fondo per la tutela dell'ambiente e la promozione dello sviluppo del territorio istituito presso il Ministero dell'economia e delle finanze;
   Simonetti 32.2, limitatamente ai commi da 10 a 37, che regolano materie, quali la distribuzione delle farmacie sul territorio, le piante organiche comunali, il regime di concessione, che esulano dalla disciplina dell'articolo in questione;
   gli identici Moroni 32.16 e Ceroni 32.21, che concernono le modalità di distribuzione dei farmaci che necessitano di controlli periodici e che sono quindi soggetti a particolari modalità di erogazione da parte delle aziende sanitarie locali e degli ospedali e la definizione dei criteri di remunerazione delle farmacie;
   Ruvolo 32.1, che prevede che il numero di autorizzazioni per le farmacie sia stabilito con riferimento al numero degli abitanti;
   Polledri 32.03, concernente l'acquisizione delle autorizzazioni per la produzione di materie prime attive per medicinali sperimentali;
   Fallica 33.6, che riguarda i criteri di eleggibilità dei consiglieri e dei presidenti di ordini professionali;Pag. 11
   Ceroni 33.7, che modifica l'articolo 2703 del codice civile, concernente la autenticazione della sottoscrizione degli atti;
   Ceroni 33.9, che modifica l'articolo 2556 del codice civile in materia di modalità della iscrizione nel registro delle imprese;
   Scilipoti 33.01, che riguarda norme per favorire il reinserimento nel lavoro degli informatori scientifici del farmaco;
   Caparini 34.7, che reca una norma di delega legislativa;
   Raisi 34.01, di natura prevalentemente ordinamentale, recante una riforma della SIAE nella quale non sono ravvisabili effetti finanziari positivi;
   Alessandri 34.02, recante disposizioni ordinamentali in materia di gestione degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio;
   Montagnoli 36.2, Boccia 36.3, Cesario 36.5, Abrignani 36.8, Gioacchino Alfano 36.9 che prevedono l'emanazione di un regolamento del Ministero dello sviluppo economico sui requisiti di professionalità, onorabilità e indipendenza dei soggetti che svolgono funzioni di amministrazione, di direzione e di controllo presso le imprese di assicurazione e riassicurazione;
   Fugatti 36.7, il quale modifica l'articolo 2 del decreto legislativo n. 58 del 1998, recante il testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria, in materia di dichiarazioni pubbliche per offerte d'acquisto;
   Crosio 36.01 il quale prevede che l'Autorità per le garanzie delle comunicazioni adotti una delibera con cui sono stabilite condizioni e limiti per la predisposizione, realizzazione e messa a disposizione del pubblico da parte di pubbliche amministrazioni di reti per l'accesso a internet;
   Borghesi 36.02, il quale reca modifiche alla disciplina in materia di offerta pubblica di acquisto;
   Borghesi 37.2, volto ad abrogare una norma del decreto-legge n. 138 del 2011, in materia di contratto di lavoro del personale delle imprese ferroviarie;
   Montagnoli 37.01, che prevede una disciplina in materia di accesso alla professione di autotrasportatore su strada;
   Montagnoli 37.02, volto a modificare la normativa in materia di circolazione dei mezzi pesanti nelle giornate festive;
   Beltrandi 37.4, che demanda all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni il compito di definire le condizioni economiche per l'assegnazione tramite gara delle frequenze televisive, assicurando la massima valorizzazione economica delle frequenze stesse;
   Beltrandi 37.06, che introduce una nuova disciplina di carattere generale del mercato pubblicitario nell'ambito delle telecomunicazioni, attribuendo funzioni di controllo e poteri sanzionatori all'Autorità garante della concorrenza e del mercato;
   gli identici Dima 37.013 e Tortoli 37.05, nonché gli identici Dima 37.014 e Tortoli 37.04, volti a introdurre misure per lo sviluppo del settore ittico;
   Bitonci 39.1, introduce un limite quantitativo ai contributi che le società di capitali possono versare alle proprie associazioni di categoria;
   Bitonci 39.3, che disciplina la possibilità di concordare l'estinzione immediata dei debiti, in quota parte, contratti nei confronti di Equitalia da parte di imprese e titolari di partita IVA;
   De Micheli 39.9, che prevede disposizioni volte a favorire la moratoria in presenza di inadempimenti nei pagamenti delle rate di mutuo immobiliare;
   Fugatti 39.18 e 39.17, recanti disposizioni in tema di termini di pagamento per la cessione di beni o la fornitura di servizi concernenti prodotti alimentari deteriorabili, da parte di piccole o micro imprese;Pag. 12
   Caparini 39.01, che disciplina sanzioni a carico degli esercenti della radiodiffusione sonora e televisiva locale e attribuisce compiti di vigilanza in materia all'Autorità per le garanzie delle comunicazioni;
   Crosio 39.02 che esclude dalla applicazione della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) alcune categorie di impianti radiomobili;
   Caparini 39.04, 39.05, 39.06, 39.07 che introducono misure agevolative a favore delle emittenti televisive locali;
   Guido Dussin 41.1, volto ad attuare la strategia di coordinamento delle reti transeuropee di trasporto;
   Ceroni 41.04, volto ad introdurre l'Autorità del corridoio Adriatico-Baltico;
   Marinello 41.01, volto a introdurre disposizioni per la realizzazione delle opere di urbanizzazione e di completamento delle opere pubbliche nella Valle del Belice;
   Marinello 41.02, volto a introdurre disposizioni per il completamento delle infrastrutture nella Valle del Belice;
   Marinello 41.03, volto a introdurre disposizioni per la copertura dei risarcimenti post sisma per i comuni della Valle del Belice;
   Dal Lago 43.8, che novella l'articolo 4 della legge n. 136 del 2010 recante norme in materia controllo degli automezzi adibiti al trasporto dei materiali, nell'ambito del Piano straordinario contro le mafie;
   Dal Lago 43.7, che modifica l'articolo 2 della legge n. 241 del 1990 in materia di termini per la conclusione dei procedimenti amministrativi;
   Luciano Dussin 43.9, che interviene sulla disciplina dei piccoli impianti geotermici di potenza nominale installata non superiore a 5 megawatt;
   Lanzarin 43.10, relativo alla disciplina della tracciabilità dei flussi finanziari in materia di appalti, nell'ambito del Piano straordinario contro le mafie;
   Montagnoli 43.20, che interviene sulla determinazione delle entrate proprie della società Anas Spa;
   Bitonci 43.21, concernente il nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti (SISTRI)
   Bitonci 43.22, recante norme ordinamentali per la riduzione dei tempi di attesa nelle strutture sanitarie;
   Marinello 43.33, relativo alle competenze del Commissario ad acta della soppressa Agenzia per la promozione dello sviluppo del Mezzogiorno;
   Toto 43.08, sulla determinazione delle tratte autostradali da assoggettare a concessione;
   Bragantini 43.07, relativo alla soppressione della società Anas Spa e al conseguente trasferimento alle regioni della rete stradale;
   Toto 43.010, relativo all'esecuzione delle convenzioni autostradali in essere;
   Toto 43.011, che interviene sulla disciplina relativa alla costruzione, al controllo e al collaudo delle strade;
   Crosio 43.01, relativo alla necessità del consenso informato per l'invio di materiale pubblicitario nei rapporti fra operatore e cliente;
   Crosio 43.02 che interviene sulla realizzazione delle infrastrutture passive in fibra ottica nelle grandi città e nei distretti industriali;
   Crosio 43.03, relativo alle modalità di determinazione dei limiti di esposizione ai campi elettromagnetici;
   Crosio 43.04, relativo alla semplificazione delle procedure di identificazione e registrazione degli utenti per l'accesso ad internet;Pag. 13
   Bitonci 43.30, recante disposizioni in materia di diritti fissi sui certificati rilasciati dall'ufficiale di anagrafe;
   Bitonci 43.24, recante agevolazioni fiscali per spese di beni di prima necessità;
   Bitonci 43.29, recante agevolazioni fiscali per gli addetti all'assistenza delle persone non autosufficienti;
   Bitonci 43.32, recante una modifica al codice civile in materia di deposito, per l'iscrizione al registro delle imprese, di contratti sottoscritti con firma digitale relativi al trasferimento della proprietà o del godimento d'azienda;
   gli identici Armosino 44.17 e Stradella 44.24, limitatamente al comma 9-quater, che novella il regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice dei contratti pubblici;
   gli identici Armosino 44.29 e Stradella 44.30, limitatamente al comma 9-ter, che novella il regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice dei contratti pubblici;
   Toto 44.26 limitatamente al comma 9-quater, che apporta modifiche al regolamento di esecuzione e di attuazione del Codice dei contratti pubblici;
   gli identici Armosino 44.31 e Stradella 44.32, limitatamente al comma 9-quater, che apporta modifiche al regolamento di esecuzione e di attuazione del Codice dei contratti pubblici;
   gli identici Armosino 44.41 e Stradella 44.42, nonché Guido Dussin 44.4, volti a modificare il regolamento di esecuzione attuazione e di attuazione del Codice dei contratti pubblici;
   Montagnoli 44.13, relativo all'affidamento del servizio di distribuzione del gas naturale da parte degli enti locali;
   Dal Lago 45.9, che interviene in materia di trasferimento della proprietà dei parcheggi;
   Dal Lago 45.10, che interviene in materia di termine per l'inizio e l'ultimazione dei lavori dopo il rilascio del titolo abilitativo;
   gli identici Armosino 45.21 e Stradella 45.29, che intervengono in materia di determinazione dell'aliquota del contributo per la cassa integrazione ordinaria per gli operai del settore edile;
   Fugatti 45.02, che interviene sulla distinzione tra destinazione al consumo nel territorio doganale e al consumo fuori del territorio doganale delle navi e degli aeromobili;
   Guido Dussin 46.1, che prevede norme in materia di società per la gestione in comune delle infrastrutture di trasporto;
   D'Amico 46.01, in materia di requisiti visivi e uditivi per il conseguimento della patente nautica;
   Bitonci 46.02, in materia di semplificazioni relative al trasporto pubblico locale lagunare;
   Comaroli 46.03, che reca norme in materia di contratti di programma per gli aeroporti maggiori;
   Alessandri 46.04, recante modifiche al nuovo codice della strada;
   Alessandri 46.05, recante modifiche alla disciplina sulla patente di guida;
   Polledri 47.1, volto a introdurre un principio di reciprocità per le imprese ferroviarie aventi sedi all'estero e che esercitano servizi ferroviari in Italia;
   Forcolin 47.2, in materia di infrastrutture ferroviarie per l'alta velocità;
   Montagnoli 47.01, che dispone una proroga per la revisione degli impianti per le funivie;
   Maurizio Turco 48.01, che disciplina il contributo unificato in caso di ricorso straordinario amministrativo al Presidente della Repubblica.

Pag. 14

  Avverte, inoltre, che risultano inammissibili per motivi attinenti alla copertura finanziaria le seguenti proposte emendative riferite agli articoli da 24 a 48: Aracu 24.2; Moffa 24.3; Moffa 24.6; Moffa 24.7; Ghizzoni 24.13; Caparini 24.21; Polledri 24.22; Fedriga 24.23; Fedriga 24.24; Fedriga 24.32; Fedriga 24.33; Fedriga 24.34; Fedriga 24.35; Fedriga 24.36; Fedriga 24.37; D'Amico 24.38; Damiano 24.53; Damiano 24.57; De Pasquale 24.61; Villecco Calipari 24.62; Damiano 24.65; Martini 24.72; Martini 24.73; Commercio 24.74; Porfidia 24.75; Armosino 24.80; Pini 24.81; Stradella 24.89; Fedriga 24.90; Fedriga 24.91; Fedriga 24.94; Fedriga 24.95; Aniello Formisano 24.96; Caparini 24.97; Fedriga 24.99; Fedriga 24.100; Fedriga 24.101; Paladini 24.102; Caparini 24.103; Fedriga 24.104; Fedriga 24.105; Paladini 24.112; Paladini 24.113; Bitonci 24.114; Montagnoli 24.117; Gianni 24.01; Gianni 24.02; Gianni 24.03; Polledri 27.4; Di Biagio 27.29; Bitonci 27.04; Iannaccone 27.07; Forcolin 27.010; Fugatti 28.5; Montagnoli 28.7; D'Amico 28.8; Martini 28.14; De Biasi 29.10; De Biasi 29.12; Strizzolo 29.31; D'Anna 30.7; Gianni 30.9; Taddei 30.13; Zazzera 30.23; Zazzera 30.24; Borghesi 30.34; Albini 30.38; Toccafondi 30.46; Fallica 30.47; Fallica 30.49; Gianni 30.01; Gianni 30.02; Gidoni 30.03; Giorgio Conte 30.06; Vanalli 34.1; Borghesi 38.01; Borghesi 38.02; Alessandri 39.4; Dal Lago 39.13; Dal Lago 39.16; Fugatti 39.17; Fugatti 39.18; Raisi 39.010; Zeller 40.4; Zeller 40.5; Pini 40.34; Borghesi 40.06; Oliverio 40.09; Marinello 41.01; Marinello 41.02; Ceroni 41.04; Guido Dussin 42.1; Guido Dussin 42.2; Causi 42.3; Montagnoli 43.20; Bitonci 43.24; Fugatti 43.25; Bitonci 43.29; Bitonci 43.31; Crosio 43.05; Crosio 43.06; Pugliese 45.6; Armosino 45.16; Armosino 45.21; Stradella 45.22; Vannucci 45.27; Stradella 45.29; Guido Dussin 46.1; Froner 48.4; Fugatti 48.5.
  Con riferimento alle richieste di riesame formulate delle dichiarazione in ordine all'inammissibilità delle proposte emendative riferite agli articoli da 1 a 23 del decreto-legge in esame, segnala che, sulla base di un ulteriore approfondimento e delle motivazioni esposte dai presentatori, possono considerarsi ammissibili per materia le seguenti proposte emendative:
   Fallica 3.8, che reca un piano di opere infrastrutturali prioritarie nel Mezzogiorno, intervenendo su materie omogenee a quelle affrontate dal decreto. Tale proposta può essere considerata ammissibile anche relativamente ai profili finanziari;
   Fugatti 22.53, che incrementando la soglia per l'affidamento degli appalti pubblici mediante cottimo fiduciario, intervengono su una materia trattata dall'articolo 44, comma 5, del decreto;
   Marsilio 23.02, che deve considerarsi inammissibile limitatamente al comma 1, che dispone la riduzione della dotazione delle Camere, in violazione della loro autonomia costituzionale.

  Fa presente, inoltre, che possono essere considerati riammessi gli emendamenti Pagano 13.103 e Simonetti 22.58, già dichiarati inammissibili per profili finanziari.
  Conferma, invece, l'inammissibilità per estraneità di materia delle seguenti proposte emendative:
   Mura 2.04, limitatamente all'articolo 2-bis, che reca il rifinanziamento del fondo per gli asili nido, intervenendo su una materia non affrontata dal decreto;
   Borghesi 5.03, che interviene sulla materia delle detrazioni fiscali per carichi di famiglia, non affrontata dal decreto-legge; l'emendamento permane inammissibile anche per quanto riguarda i profili attinenti alla copertura finanziaria;
   Fallica 5.010, in quanto non interviene sul regime tributario dell'accisa sui prodotti energetici, ma sul regime commerciale di tali prodotti e, quindi, su una materia estranea al decreto;
   gli identici De Micheli 16.3 e Marsilio 16.27, pur potendo essere riconsiderata l'inammissibilità per materia, in quanto intervengono sul settore della nautica già Pag. 15inciso dall'articolo 16, deve essere confermata l'inammissibilità per quanto attiene ai profili finanziari;
   Barbato 19.011, volto a prevedere una transazione tra i concessionari dei giochi e la Corte dei conti, che, pur essendo astrattamente suscettibile di determinare maggiori entrate, tuttavia attiene essenzialmente a profili di carattere processuale, non rientranti quindi nella materia oggetto del decreto; conseguentemente, deve intendersi confermata l'inammissibilità, anche per estraneità di materia, dell'articolo aggiuntivo Barbato 19.012; analoghe considerazioni valgono con riferimento agli articoli aggiuntivi Marmo 12.02, 12.05 e 16.06, relativi alla definizione di liti pendenti per violazioni del codice della strada, e Marmo 12.03 e 16.05, relativi alla definizione di liti pendenti dinanzi alle Commissioni tributarie; con riferimento all'insieme di tali proposte emendative occorre segnalare come esse siano suscettibili di disincentivare l'adempimento alle obbligazioni cui esse si riferiscono, determinando potenzialmente futuri effetti di minore gettito;
   gli identici Baccini 22.31 e Romele 22.68, gli identici Baccini 22.32 e Romele 22.69, nonché gli identici Baccini 22.33 e Mazzuca 22.70, che recano norme di natura ordinamentale in materia di mobilità dei dirigenti, di inquadramento ed aspettativa di personale pubblico, intervenendo su materia estranea al contenuto del decreto;
   Marinello 22.66, che reca disposizioni in materia di finanziamento dell'ASSI, ex UNIRE, con un intervento estraneo al contenuto del decreto;
   Borghesi 23.016, che sopprime l'erogazione dell'assegno vitalizio ai parlamentari nazionali anche cessati dal mandato, in violazione dell'autonomia costituzionale delle Camere.

  Conferma, inoltre, l'inammissibilità delle seguenti proposte emendative per motivi attinenti alla copertura finanziaria: Borghesi 5.03; Fugatti 10.3; Armosino 13.55; Stradella 13.106; Vannucci 13.107; Barbato 15.02; Borghesi 16.04; Barbato 19.012; Baccini 22.30; Romele 22.67; Cambursano 22.06.
  Ricorda, infine, che il termine per la presentazione delle richieste di riesame ai giudizi di ammissibilità pronunciati nell'odierna seduta è fissato alle ore 14 di oggi.

  Antonio BORGHESI (IdV) evidenzia come siano state respinte tutte le richieste di riesame degli emendamenti del proprio gruppo precedentemente dichiarati inammissibili.
  A tale proposito chiede in particolare che sia attentamente rivalutata l'idoneità della copertura utilizzata a compensazione degli oneri recati da alcuni di essi, effettuata a valere sulla riduzione dell'esenzione ICI attualmente vigente sugli immobili degli enti ecclesiastici aventi utilizzo non esclusivamente commerciale. Sottolinea, infatti, come l'eliminazione di tale esenzione dovrebbe comportare maggiori entrate quantificabili in circa 400 milioni di euro annui, laddove gli oneri determinati dalle proposte emendative dichiarate inammissibili non superano i 100 milioni di euro: domanda pertanto di conoscere nel dettaglio quali siano le argomentazioni che hanno portato a confermare il giudizio di inammissibilità.
  Per quanto riguarda la conferma del giudizio di inammissibilità testé pronunciata sul suo articolo aggiuntivo 23.016, il quale sopprime l'erogazione dell'assegno vitalizio ai parlamentari nazionali e regionali, considera assai discutibile l'argomentazione, utilizzata per motivare l'inammissibilità, secondo la quale tale previsione violerebbe le norme costituzionali in materia di autonomia delle Camere. Da un lato, ritiene, infatti, che tale previsione dovrebbe naturalmente essere approvata anche dal Senato, e quindi non violerebbe l'autonomia degli organi parlamentari; dall'altro sottolinea come l'invocato principio di autonomia costituzionale non vale per i consiglieri regionali.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, con riferimento alle considerazioni testé svolte Pag. 16dal deputato Borghesi, sottolinea come la valutazione sull'ammissibilità degli emendamenti del suo gruppo è stata effettuata dalle Presidenze con una particolare attenzione a tutti i profili, sia finanziari sia materiali, da essi implicati.

  Marco BELTRANDI (PD) intende preliminarmente sottolineare come il suo gruppo esprima una valutazione favorevole sul contenuto del decreto-legge, a prescindere dall'eventuale approvazione dei propri emendamenti. Rileva, peraltro, come l'estrema complessità della manovra e l'ampiezza degli interventi in essa contenuti, comporti il concreto rischio che si possano determinare, anche alla luce di un esame successivo alla conversione del decreto-legge, elementi di iniquità, in particolare per quanto riguarda la reintroduzione dell'imposizione municipale sugli immobili, nonché con riferimento alle misure in materia pensionistica. Sottolinea, del resto, come tali problematiche siano anche dovute al fatto che, nell'attuale situazione di emergenza, ci si sia posti nelle condizioni di farsi imporre dall'esterno una serie di interventi di riforma che avrebbero dovuto essere adottati, e magari meglio meditati, in una fase precedente.
  Al di là di tali rilievi, sottolinea come la manovra in discussione appaia la meno inadeguata di quelle adottate nel corso degli ultimi anni, e cerchi comunque di realizzare alcune riforme strutturali che appaiono assolutamente necessarie.
  Evidenzia quindi come il gruppo radicale abbia presentato solo una quindicina di proposte emendative, molte delle quali intervengono su alcuni temi di interesse storico del partito Radicale.
  In dettaglio, si chiede di intervenire sui costi della politica, con particolare riferimento al sistema di finanziamento pubblico dei partiti, che viene formalmente qualificato come rimborso per spese elettorali, ma che in realtà non ha nulla del rimborso, in quanto è correlato esclusivamente al numero degli elettori e risulta di importo molto elevato. In tale contesto le proposte emendative intendono eliminare tale sistema, così come attualmente definito, il quale comporta la conseguenza perversa di incentivare la conclusione anticipata delle legislature, in quanto consente la cumulabilità dei predetti cosiddetti rimborsi da una legislatura all'altra, e che viola chiaramente la volontà popolare espressasi in occasione dell'approvazione del referendum abrogativo della precedente normativa sul finanziamento pubblico.
  Per quanto riguarda invece i temi dell'imposizione immobiliare, le proposte emendative intendono rivedere l'attuale sistema di esenzione ICI sugli immobili degli enti ecclesiastici, mantenendo l'esenzione per i soli edifici di culto e per quelli dedicati ad attività di volontariato o di carattere sociale, ripristinando invece il prelievo su tutti quegli immobili che hanno una destinazione promiscua, sostanzialmente commerciale. A tale proposito rileva come, anche alla luce delle recenti dichiarazioni del Presidente della Conferenza episcopale italiana, cardinale Bagnasco, il quale ha espresso la disponibilità della Chiesa cattolica a rivedere tale esenzione, sarebbe del tutto assurdo non intervenire in materia, al fine di circoscrivere meglio, ed in modo più equo, il predetto regime di favore.
  Ulteriori questioni affrontate dalle proposte emendative del suo gruppo riguardano la proroga della concessione del servizio pubblico con Radio Radicale: a tale proposito evidenzia come una siffatta misura risulti pienamente giustificata, alla luce della meritoria azione svolta da tale emittente, che è stata del resto riconosciuta in un atto parlamentare largamente sottoscritto al Senato.
  Richiama quindi l'attenzione sull'articolo aggiuntivo Bernardini 22.01, il quale intende estendere gli obblighi di trasparenza, anche patrimoniale, a tutti gli eletti ed a tutti i vertici di enti pubblici, al fine di sancire in via normativa un principio, che attualmente vale per i membri del Governo, e che era stato proposto su base volontaria alla Camera, registrando tuttavia l'adesione di uno scarsissimo numero di deputati. Pag. 17
  Richiama quindi gli ulteriori temi affrontati dagli emendamenti del suo gruppo, concernenti interventi di privatizzazione, di liberalizzazione, in materia ecologica, nonché di riduzione delle spese militari, i quali intendono, nel complesso, migliorare il contenuto del provvedimento senza contestarne l'impianto né pregiudicarne i saldi.
  Si dichiara quindi anche disponibile a ritirare gli emendamenti, qualora il Governo dovesse esprimere su di esse un parere negativo, aspettandosi peraltro che l'Esecutivo voglia dedicare adeguata attenzione a tali proposte.

  Massimo POLLEDRI (LNP) osserva come sia necessario introdurre elementi di chiarezza nel dibattito sull'esenzioni per il pagamento dell'imposta sugli immobili di proprietà della Chiesa cattolica, evidenziando in proposito come siano state fatte affermazioni inesatte da parte di esponenti politici ed istituzionali, senza considerare peraltro la difficoltà di distinguere tra la CEI ed il Vaticano. Ricorda che le esenzioni dalla vecchia ICI riguardavano tutte le attività non commerciali incluse nell'apposito elenco previsto dal decreto legislativo n. 504 del 1992, istitutivo dell'ICI. Osserva al riguardo che la legge non distingueva tra diversi soggetti ai fini della concessione o meno dell'esenzione, ma tra attività, ricomprendendosi in tal modo anche gli immobili in proprietà di enti o associazioni che operano nel terzo settore. Fa presente che si richiede, ai fini dell'esenzione, da un lato che la proprietà del bene immobile sia in capo ad un ente non commerciale e, dall'altro, che esso sia destinato prevalentemente alle finalità richiamate all'articolo 7 del decreto legislativo n. 504 del 1992. Osserva che la Corte di cassazione si è pronunciata in riferimento agli immobili adibiti a casa di cura e pensionato, introducendo di fatto un nuovo requisito praeter legem per il riconoscimento delle esenzioni dall'imposta. E come il legislatore sia intervenuto sulla materia sia durante il Governo Berlusconi e sia durante il Governo Prodi, chiarendo che l'esenzione disposta dall'articolo 7, comma 1, lettera i), del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 504, si intende applicabile alle attività indicate nella medesima lettera che non abbiano esclusivamente natura commerciale. Richiama inoltre gli interventi in materia della Commissione europea che, in un primo momento, avevano considerato, a suo avviso inopportunamente, come aiuti di Stato tali esenzioni. Rileva che, a seguito della modifica normativa introdotta dal decreto-legge n. 223 del 2006, da ultimo richiamata, la procedura di infrazione era stata considerata archiviata fino a quando recentemente la questione è stata richiamata dal commissario europeo. Rileva inoltre come, malgrado le polemiche di queste giorni abbiano riguardato prevalentemente la Chiesa cattolica, il decreto in esame abbia disposto una notevole agevolazione per le banche, i cui immobili vengono rivalutati solo al 20 per cento, rispetto al 60 per cento previsto. Precisa inoltre come sia fuorviante ritenere che sussistano esenzioni ulteriori rispetto a quelle relative all'imposta sugli immobili e sottolinea come i servizi erogati dagli enti religiosi spesso non coprano neanche lontanamente i costi e come quindi non possano essere in alcun modo considerati attività a fini di lucro. Sottolinea in particolare come, con riferimento all'attività ricettiva, tali istituti svolgano prevalentemente un'attività in ambito sociale o turistico-sociale, gestendo pensionati per studenti fuori sedi luoghi per accoglienza per malati e familiari dei malati, ovvero per senza tetto, case di ferie per lavoratori o colonie per giovani studenti. Evidenzia quindi come eventuali abusi potranno essere accertati dai comuni con gli ordinari mezzi a loro disposizione.

  Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL), intervenendo sull'ordine dei lavori, fa presente come i gruppi siano in ritardo nell'effettuare le effettive segnalazioni delle proposte emendative da proporre in votazione, in relazione al consolidarsi delle decisioni relative all'ammissibilità. Pag. 18Chiede quindi alla Presidenza di comunicare tempi certi sia in riferimento alla definizione delle dichiarazioni di ammissibilità sia in riferimento all'organizzazioni dei lavori.

  Maurizio FUGATTI (LNP), rilevata l'assenza dei relatori, propone un rinvio della seduta.

  Antonio BORGHESI (IdV) invita la presidenza a fissare un termine per la presentazione delle richieste di riesame dei giudizi di inammissibilità più ampio rispetto a quello indicato nella seduta di ieri.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, preso atto delle richieste avanzate, fa presente che le richieste di riesame potranno essere presentate fino alle ore 15 e ritiene opportuno sospendere la seduta e convocare, alle ore 14, una riunione congiunta degli uffici di presidenza delle Commissioni riunite.

  Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL) annuncia la presentazione di una richiesta di riesame del giudizio di inammissibilità dell'emendamento a sua firma 22.66 volto a sanare la situazione dell'Ippodromo di Bologna, diversamente destinato a chiudere dal 1o gennaio 2012. Ritiene infatti che la proposta emendativa presentata sia pertinente rispetto a un provvedimento di urgenza recante disposizioni per la crescita. Segnala quindi la situazione di difficoltà in cui verserebbero numerose aziende agricole, qualora il provvedimento non fosse modificato, a seguito dei nuovi criteri di calcolo dell'IMU su terreni e fabbricati rurali e al superamento dell'esenzione attualmente prevista anche per le cooperative agricole.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad una seduta da convocare per le 14,30 di oggi.

  La seduta termina alle 13.

UFFICI DI PRESIDENZA INTEGRATI DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Gli uffici di presidenza si sono riuniti dalle 14.10 alle 14.40.

SEDE REFERENTE

  Sabato 10 dicembre 2011. — Presidenza del presidente della V Commissione Giancarlo GIORGETTI, indi del presidente della VI Commissione Gianfranco CONTE, indi del vicepresidente della V Commissione Giuseppe Francesco Maria MARINELLO. — Intervengono il ministro per i rapporti con il Parlamento Piero Giarda, i sottosegretari di Stato per i rapporti con il Parlamento Antonio Malaschini e Giampaolo D'Andrea ed il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Gianfranco Polillo.

  La seduta comincia alle 14.50.

DL 201/2011: Disposizioni urgenti per la crescita, l'equità e il consolidamento dei conti pubblici.
C. 4829 Governo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  Le Commissioni riunite proseguono l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nell'odierna seduta antimeridiana.

  Giancarlo GIORGETTI, presidente, comunica che, per mero errore materiale, non è stato riprodotto nel fascicolo degli emendamenti l'emendamento Terranova 16.31 (vedi allegato). Comunica che l'emendamento risulta identico all'emendamento De Micheli 16.3, dichiarato inammissibile per carenza di compensazione. Pertanto, anche l'emendamento Terranova 16.31 deve ritenersi inammissibile per la medesima motivazione.

  Massimo BITONCI (LNP) rileva innanzitutto la estrema pesantezza della manovra del Governo, che chiede sacrifici ai cittadini per molte decine di miliardi nel Pag. 19prossimo triennio attraverso l'adozioni di misure riguardanti l'IVA, la case e la previdenza, e un notevole contributo alle regioni e ai comuni. Questi ultimi, in particolare, non si gioveranno della nuova imposta dell'IMU, i cui proventi saranno trasferiti allo Stato. Vi sarà cioè la radicale trasformazione del senso di questa imposta, inizialmente pensata in chiave federalista. Per quanto riguarda poi l'intervento operato sulle pensioni – oltre 17 miliardi di euro –, ritiene che esso abbia evidenziato la natura di mero taglio dell'intera manovra, in riferimento alla quale non può parlarsi dunque di equità. Per farlo, occorrerebbero altri interventi relativi alle aste sulle frequenze televisive, una misura patrimoniale per i redditi più alti e un contributo di solidarietà. Il decreto-legge del Governo si connota invece come una manovra meramente ragionieristica, tanto che poteva essere tranquillamente compiuta da qualsiasi governo. Osserva inoltre che la manovra, composta di tagli, di tasse ed imposte, non ha affrontato il problema fondamentale della spesa dello Stato e non è andata a colpire quelle uscite dei ministeri, del parastato e per privilegi che hanno generato l'attuale debito pubblico italiano, ma ha preferito una via più facile, colpendo le pensioni, le famiglie, i consumi e la casa. Rileva quindi che la nuova imposta sugli immobili, IMU, inciderà in misura maggiore sui i cittadini del nord, proprietari, in una percentuale più elevata rispetto al resto del Paese, della casa di abitazione. E, al riguardo, contesta l'affermazione secondo la quale il Governo non avrebbe adottato una misura patrimoniale, poiché ritiene che l'IMU sia una vera e propria imposta patrimoniale che va a colpire, però, le fasce più deboli della popolazione, invece che i grandi patrimoni, ai quali vengono magari applicati regimi fiscali agevolati. Anche la rivalutazione degli estimi catastali colpirà maggiormente le abitazioni dei residenti al nord, e cita a tal fine il caso degli immobili di Venezia. Osserva poi che le giovani coppie, magari indebitate per la casa di abitazione, con un mutuo da pagare, si troveranno a dover far fronte ad una imposta sull'immobile che le metterà in ulteriori difficoltà. Ciò, ritiene, renda evidente che la manovra colpisce i ceti e le famiglie più deboli e meno protette.
  Ricorda poi che la recente audizione della Corte dei conti ha evidenziato il mancato censimento in Italia di circa due milioni di fabbricati, per la maggior parte al sud del Paese. Ciò rende evidente la necessità di procedere preliminarmente, come recato all'emendamento Dal Lago 13.21, al censimento di tutte le unità immobiliari presenti sul territorio nazionale, prima di procedere alla nuova imposizione, considerando anche che, in caso contrario, a pagare di più potrebbero essere i comuni maggiormente virtuosi dal punto di vista finanziario. Osserva infatti che l'entità per unità immobiliare di tali aumenti, a causa dell'IMU, potrebbe superare il 300 per cento. Auspica pertanto che i relatori e il Governo vorranno accogliere gli emendamenti della Lega nord sull'IMU, al fine di restituire l'originario senso federalista a questa imposta, che non era quello di far fare cassa allo Stato. Per quanto riguarda la lotta all'evasione fiscale, ritiene eccessivo il limite previsto per l'uso del contante e penalizzante la previsione di obbligare i pensionati, anche i titolari di pensioni minime, che finora riscuotevano la pensione in contanti, ad aprire un conto corrente. In tali casi, ritiene innanzitutto che le banche dovrebbero concedere l'apertura gratuita del conto, e, in secondo luogo non può non osservare che una siffatta misura si traduce in un grande regalo nei confronti del sistema bancario, sistema che proprio quest'anno ha subito un ridimensionamento nella raccolta e nell'impiego dei risparmi.
  Con riferimento poi alle altre misure, tra le quali quelle per contrastare l'evasione fiscale, ritiene utile segnalare il proprio emendamento 1.11. Con esso si prevede che, all'atto dell'apertura della partita IVA, da parte di una società o di un cittadino di un paese esterno all'Unione europea, debba essere depositata una garanzia fideiussoria bancaria o assicurativa a favore dell'Agenzia delle entrate, per un importo non inferiore a tremila euro, da Pag. 20restituire all'atto della cessazione dell'attività e una volta eseguiti tutti i versamenti fiscali e contributivi dovuti dalla società o dalla persona fisica straniera. Ciò ritiene si rivelerebbe molto utile al fine di garantire gli eventuali versamenti di imposte e contributi dovuti nell'esercizio dell'attività, spesso svolte in nero, attualmente aleatori.
  Richiama inoltre le proposte volte a consentire la deducibilità di alcune spese, sottolineando i buoni risultati raggiunti dalle vigenti misure relative alle ristrutturazioni e al risparmio energetico, che hanno consentito l'emersione di base imponibile in precedenza sommersa. In questa ottica, evidenzia come la previsione di nuove deduzioni per spese essenziali, prevista dall'articolo aggiuntivo Reguzzoni 6.024, consentirebbe un contrasto all'evasione fiscale assai più efficace di quello realizzato attraverso il semplice incremento dei controlli. Dovrebbero, inoltre, valutarsi con attenzione anche proposte volte a collegare agli scontrini fiscali una lotteria, ricordando come una analoga disciplina abbia avuto successo in Cina. Nell'evidenziare la passione degli italiani per il gioco, sottolinea come l'introduzione di una lotteria, rappresenterebbe un efficace strumento per sollecitare i consumatori a richiedere lo scontrino fiscale, con benefici effetti per il rispetto della normativa tributaria. Per altro verso, richiama l'articolo aggiuntivo Reguzzoni 2.08, volto a favorire la ricollocazione nel mondo lavorativo dei lavoratori ultraquarantenni, attraverso la concessione di un credito di imposta del 25 per cento in favore delle imprese che assumano lavoratori di età superiore ai 40 anni in stato di disoccupazione da almeno 12 mesi, ovvero di età superiore ai 50 anni in stato di disoccupazione da almeno 24 mesi, o ancora iscritti nelle liste di mobilità. Segnala, inoltre, l'articolo aggiuntivo Reguzzoni 6.025, che reca un ampio intervento in materia di giustizia tributaria, che potrebbe realizzarsi senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica rendendo più efficiente il funzionamento delle commissioni tributarie. A questo proposito, nel ricordare come si tratti di un tema assai discusso anche in passato, sottolinea il sistema di incentivazione previsto nella proposta emendativa segnalata, la quale stabilisce che la retribuzione dei giudici tributari dovrà essere proporzionata al numero delle sentenze emesse, prevedendo meccanismi premiali legati alla celerità nel deposito delle sentenze e al tasso di sentenze non riformate nei successivi grandi del giudizio. Richiama, da ultimo, le proposte emendative in materia di limitazione dell'utilizzo del denaro contante già illustrate anche dal collega Fugatti.

  Ivano STRIZZOLO (PD) osserva preliminarmente su un piano sistematico e generale come dal 2008 il susseguirsi di manovre finanziarie senza soluzione di continuità abbia contribuito all'attuale situazione di difficoltà del nostro Paese, in quanto il continuo sovrapporsi di norme spesso contraddittorie ha determinato incertezze e problemi interpretativi, che hanno costituito un ulteriore ostacolo alla ripresa economica.
  Pur dando atto al collega Fugatti dell'atteggiamento propositivo manifestato nell'odierna seduta antimeridiana, ritiene che non possa tacersi come l'attuale situazione di crisi sia dovuta anche all'inadeguatezza delle politiche realizzate dal precedente Governo, che per troppo tempo non ha affrontato nel merito le questioni connesse alla grave crisi economica e finanziaria. A tale riguardo, osserva infatti come, nonostante i tagli lineari realizzati sul versante della spesa, il debito pubblico sia passato da circa 1.650 miliardi a circa 1.900 miliardi di euro e come tale negativo risultato sia stato realizzato nonostante la riduzione delle risorse destinate a settori strategici e la mancanza di interventi volti al sostegno della crescita economica. Ritiene, pertanto, che non possa tacersi l'inadeguatezza delle scelte compiute dal precedente Governo, sottolineando altresì come siano inopportune molte delle critiche rivolte alla partecipazione dell'Italia all'Unione europea e ai vincoli economici e finanziari derivanti da tale partecipazione. Ricorda, infatti, che dal mese di maggio del 2010 la banca centrale europea Pag. 21ha acquistato circa 230 miliardi di euro di titoli del debito pubblico italiano, sottolineando come in assenza di tali acquisti i differenziali di rendimento tra i nostri titoli e quelli del debito pubblico tedesco sarebbero stati assai più elevati di quelli, già preoccupanti, raggiunti negli scorsi giorni. Nell'evidenziare come l'incremento dei rendimenti dei buoni del tesoro a sei mesi registrato tra settembre e novembre attesti la gravità della situazione, ricorda come i vertici del partito democratico abbiano bene evidenziato l'esigenza di una manovra rigorosa che stimoli la crescita attraverso interventi equi, riassumibili nella formula secondo cui «chi ha di più deve dare di più». In questa ottica, pur apprezzando gli sforzi compiuti dal Governo con la manovra in esame, ritiene che si possa incrementarne il livello di equità sociale, ricalibrando alcune disposizioni, attraverso interventi riferiti in particolare all'imposta municipale sull'abitazione principale, sulla rivalutazione dei trattamenti pensionistici e sull'adeguamento dell'età pensionabile, che, a suo avviso, dovrebbe avvenire in modo più graduale. Nel sottolineare come lo sforzo compiuto dall'Esecutivo vada incoraggiato e sostenuto, evidenzia come, in una società nella quale circa il 10 per cento dei cittadini detiene circa la metà delle ricchezze disponibili, la politica debba assumersi il compito di operare una redistribuzione delle risorse ponendo al centro la persona, la famiglia e l'interesse generale. Nell'evidenziare come tali obiettivi non siano stati assolutamente perseguiti dal precedente Governo, esprime il proprio dispiacere per la circostanza che uno dei partiti che in quell'esperienza aveva coperto incarichi di grande rilievo e responsabilità non abbia scelto di seguire la strada, forse impopolare, di sostenere l'attuale Governo, e abbia deciso di collocarsi all'opposizione. In proposito, osserva come l'odierno intervento dell'onorevole Fugatti sembrava formulato dal rappresentante di una forza politica appena approdato in Parlamento da un pianeta lontano, ritenendo come sarebbe invece auspicabile un sostegno più ampio e responsabile all'operato del Governo. A questo proposito, ritiene ingiustificate le critiche rivolte anche in questi giorni alla moneta unica europea, alla quale viene addossata integralmente la responsabilità della perdita del potere di acquisto delle famiglie, osservando come l'aumento incontrollato dei prezzi in occasione del passaggio dalla lira all'euro sia stato dovuto anche all'assenza di opportune verifiche da parte del Governo di centro – destra allora in carica. Per altro verso, sottolinea come alcune positive esperienze maturate nel corso del Governo Prodi avrebbe meritato maggiore attenzione, richiamando in particolare le disposizioni in materia di ristrutturazioni edilizie e di efficienza energetica, che hanno consentito una rilevante emersione di base imponibile, nonché le attività di revisione integrale della spesa pubblica avviate dal Ministro Padoa Schioppa. A questo ultimo proposito, osserva come la politica di tagli lineari perseguita dal precedente governo avrebbe potuto essere tranquillamente realizzata da un semplice impiegato dell'Agenzia delle Entrate senza la necessità di una illuminata guida ministeriale. Nel sottolineare l'esigenza di porre mano a una efficace riduzione degli sprechi e delle rendite parassitarie, auspica che si possano riprendere i percorsi già avviati con il Governo Prodi, evidenziando altresì l'esigenza di tenere conto dei rischi denunciati dalla Corte dei conti nella sua audizione di ieri in ordine ad un possibile incremento dell'1 per cento dell'inflazione, che si ripercuoterebbe evidentemente in una perdita di potere di acquisto per i cittadini e, quindi, in un freno della crescita economica. Nel prendere atto della disponibilità manifestata dal Governo ad introdurre correttivi per garantire una maggiore equità della manovra, osserva come sia significativo il fatto che solo ora la Lega Nord si accorga delle proposte avanzate dai professori Alesina e Giavazzi, che anche in passato avevano formulato analoghi inviti, inascoltati, al Governo Berlusconi.
  Per quanto attiene alle proposte emendative, segnala in primo luogo il suo articolo aggiuntivo 12.09, volto a riformulare Pag. 22l'articolo 37-bis del decreto del Presidente della Repubblica n. 600 del 1973, materia di contrasto dell'abuso del diritto. In proposito, sottolinea come si tratti di un tema assai delicato, evidenziando come anche l'incertezza della giurisprudenza della Corte di cassazione renda necessario un intervento legislativo, richiesto in passato anche dalla stessa agenzia delle entrate. Nel rilevare come sia necessario assicurare la massima chiarezza e certezza del diritto anche a fronte di interpretazioni disomogenee, ritiene che l'intervento normativo puntuale sia assolutamente imprescindibile, in quanto non sembrano sussistere le condizioni per quella grande riforma fiscale propagandata da quindici anni in Parlamento e, soprattutto nei mezzi di comunicazione di massa. Dopo aver sottolineato come la competitività del nostro sistema economico passi anche da una riforma della giustizia civile che riduca i tempi lunghissimi necessari per la definizione di un processo, si sofferma sull'emendamento Rubinato 40.31, che chiede di sottoscrivere, evidenziando la rilevanza degli interventi connessi alla realizzazione del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti. A questo ultimo proposito, osserva come le piccole e medie imprese abbiano sostenuto costi anche rilevanti, in relazione ai provvedimenti contraddittori assunti dal precedente Governo, richiamando le iniziative assunte al riguardo in Friuli Venezia Giulia, al fine di consentire il recupero attraverso una class action delle somme versate in relazione alla costituzione del sistema, successivamente prorogata. Segnala, poi l'emendamento 29.31, di cui è primo firmatario, che contiene una disposizione di carattere contabile volta a consentire l'effettivo utilizzo delle somme iscritte nel bilancio dello Stato da destinare alla tutela della minoranza linguistica slovena della regione Friuli Venezia Giulia. Da ultimo, osserva come anche in questi ultimi giorni si stia conducendo una campagna di stampa di attacco indiscriminato alla classe politica, che rischia di indebolire ulteriormente la dignità della funzione parlamentare. A suo avviso, più che ipotizzare riforme volte ad indebolire l'indipendenza economica dei parlamentari, che condurrebbero verso una selezione del ceto politico basata prevalentemente sul censo, occorre in primo luogo operare una riforma della legge elettorale che restituisca ai cittadini il compito di valutare con il voto l'operato dei parlamentari.
  Conclusivamente, auspica che il Governo tenga conto dei suggerimenti contenuti nelle proposte emendative segnalate e che si possa pervenire con il contributo delle forze politiche più responsabili ad un miglioramento significativo della manovra in esame.

  Gianluca FORCOLIN (LNP) interviene in merito alle proposte emendative riferite all'articolo 12, e da lui sottoscritte, con particolare riferimento a quelle mirate ad innalzare almeno a 2.500 euro il limite per la tracciabilità dei pagamenti. Si tratta di emendamenti che muovono dalla stessa impostazione di quelli volti ad innalzare il livello delle pensioni per le quali interviene l'obbligo di ricorso a moneta elettronica. Segnala, quindi, il proprio emendamento 12.10 per evidenziare l'errore materiale relativo alla data – che avrebbe dovuto essere il 31 gennaio 2012 e non il 31 dicembre 2012 – e da cui è derivata la dichiarazione di inammissibilità.
  Quanto agli emendamenti riferiti all'articolo 13, sottolinea la natura centralista della misura sull'inserimento dell'IMU laddove l'ICI, peraltro abolita, era imposta quanto meno ispirata ad una visione federale. Ritiene, inoltre, che il Governo non abbia minimamente provato a colpire il sommerso nel settore immobiliare non avendo voluto individuare i 2 milioni di fabbricati censiti e da cui potrebbero derivare introiti per circa 2 miliardi di euro. Auspica, poi, l'approvazione dell'emendamento 13.39, volto ad introdurre elementi di flessibilità a favore degli amministratori locali nella quantificazione della detrazione sulle abitazioni principali in modo da istituire una sorta di imposta di scopo. Sollecita quindi l'approvazione dell'emendamento 16.9 volto ad includere una platea più ampia di proprietari di automobili Pag. 23ad alta cilindrata al fine di andare incontro alle aspettative dei cittadini che vorrebbero maggior determinazione da parte del Governo nei confronti dei proprietari di beni di lusso. Segnala quindi l'emendamento 15.3 relativo ad un'importante misura antievasione da cui potrebbero derivare dai 2 ai 5 miliardi euro con effetti positivi sul versante pensionistico. Auspica, infine, l'approvazione dell'emendamento 23.23, presentato dal collega Callegari, e che chiede di sottoscrivere, finalizzato a ridurre la remunerazione del Presidente della Repubblica del 20 per cento nel quadro delle iniziative utili ad avviare un processo virtuoso per la riduzione dei costi della politica.

  Francesco BARBATO (IdV) fa presente che gli emendamenti presentati dal suo gruppo sono complessivamente improntati a equità e giustizia sociale. Richiamando il clima di tensione diffuso nel Paese e culminato in questi giorni nel grave attentato presso la sede romana di Equitalia S.p.a., porta all'attenzione dei colleghi la questione dei 98 miliardi di euro oggetto di contestazione nei confronti dei concessionari dei giochi e scommesse, da considerare quale vera e propria lobby che può vantare sostegno da parte di taluni settori della politica. Esprime rammarico per la dichiarazione di inammissibilità per gli emendamenti del suo gruppo relativi a tale tema e di cui si contesta in modo anomalo la speciale onerosità. Osserva, al riguardo, che tale giudizio è basato su quantificazioni fornite dall'Esecutivo che, a sua volta, le ha ricevute dalla stessa lobby dei giochi, non a caso l'unico segmento imprenditoriale che in questa fase di crisi vanta valori di fatturato assai consistenti e sempre crescenti. Facendo accenno ad episodi di coinvolgimento di alcuni rappresentanti della Guardia di Finanza in reti illegali di giochi gestite dalla criminalità organizzata, ribadisce la necessità che la politica si faccia carico di questa tematica provvedendo ad indirizzare la considerevole cifra menzionata a favore del trasporto pubblico e in particolare dei cittadini pendolari. Coglie l'opportunità per segnalare il mancato pagamento da parte dell'azienda Nuovo Trasporti Viaggiatori (NTV), il primo operatore privato italiano sulla rete ferroviaria ad alta velocità e che fa capo al Presidente Montezemolo, degli oneri di urbanizzazione presso il comune di Nola. Alla luce di quanto qui esposto, sottolinea la necessità che il Governo provveda ad introdurre un sistema fiscale improntato a trasparenza e al rispetto del principio di proporzionalità, colpendo in via principale coloro che in passato si sono avvalsi dello scudo fiscale e che dovrebbero essere chiamati a devolvere un contributo di solidarietà pari almeno alla percentuale di IVA evasa. In seconda battuta, anche grazie all'introduzione della dichiarazione dei redditi on line, si dovrebbero colpire i proprietari di beni e di somme di denaro custodite in paradisi fiscali, evitando di danneggiare in alcun modo, invece, i cittadini italiani proprietari di prima una casa e che allo stato attuale rischiano di non poter onorare i mutui. Esprime un particolare apprezzamento ai magistrati napoletani per i recenti successi nella lotta contro la camorra con il sequestro di ben 2 miliardi di euro di beni appartenenti al clan dei Casalesi. Conclude segnalando le proposte emendative finalizzate ad introdurre una sorta di «Tobin tax», pari allo 0,15 per cento delle plusvalenze derivanti da transazioni finanziarie realizzate in Italia, nell'intento di dare autorevolezza e credibilità al nostro Governo nei confronti degli interlocutori europei.

  Roberto SIMONETTI (LNP) rileva che la manovra appare fortemente iniqua e prevalentemente incentrata sulla tassazione del ceto medio e delle fasce di popolazione a reddito fisso; osservando come il decreto-legge delinei peraltro riduzioni di spesa del tutto insufficienti. In ordine alle misure impositive contemplate dal provvedimento avanza rilievi critici, contestando in particolare l'IMU e la nuova imposta sui rifiuti ed esprime evidenti perplessità sull'aumento differito dell'IVA, sulla riduzione dei trasferimenti alle regioni e agli enti locali e sulle correzioni Pag. 24apportate al sistema previdenziale. Fa notare che la parte più benestante della società sembra essere sottoposta a minori sacrifici, anche considerando la tassa sui beni di lusso, poco incisiva e riferita ad un'esigua platea di destinatari. Deplora quindi la mancata previsione di una patrimoniale. Evidenzia che il suo gruppo ha presentato una serie di proposte emendative volte a ribaltare nettamente la portata della manovra, prospettando diverse modalità di aumento del prelievo fiscale in relazione a settori quali i giochi, le frequenze televisive e uno specifico contributo di solidarietà a valere sui redditi più elevati. Precisa che gli emendamenti presentati dal suo gruppo intendono contribuire a correggere la manovra rendendola più equa e sostenibile pur mantenendo invariati i saldi complessivi. Segnala quindi le specifiche misure prospettate dal gruppo della Lega in materia di enti locali, di banche, di riduzione dei costi della politica e di contrasto all'evasione fiscale. Sollecita in particolare l'approvazione dell'emendamento 22.58, a sua firma, in materia di enti locali, e dell'emendamento 13.98, a sua firma, volto a sostituire il previsto aumento dell'IVA con la previsione dell'aumento dell'IRPEF per i redditi più elevati nei termini prospettati dal provvedimento presentato dal Ministro Calderoli nel precedente Governo. In ordine alla nuova tassa sulla casa, ravvisa la necessità di elevare l'entità della rivalutazione del 20 per cento per le banche. Sostiene quindi l'opportunità che siano ridotte le commissioni per le spese bancarie e sottolinea che le misure a favore della tracciabilità non possono tradursi in una penalizzazione delle categorie meno agiate, quali ad esempio i pensionati, che saranno costretti ad aprire appositi conti correnti. Auspica che le Commissioni possano valutare compiutamente i contenuti delle proposte emendative avanzate dal suo gruppo, di cui raccomanda l'approvazione.

  Ignazio MESSINA (IdV) sottolinea che, nell'attuale fase di emergenza per l'intensificarsi della crisi economica che attanaglia il Paese, il Governo tecnico rischia di deludere le forti aspettative suscitate al momento del suo insediamento, in quanto appaiono inadeguate e non efficaci le prime misure adottate per superare la straordinaria difficoltà economica in cui versa l'Italia. Sottolinea che il suo gruppo si riserva di valutare caso per caso i singoli provvedimenti presentati e di sostenere quelli che si connoteranno per un impatto accettabile e non eccessivamente penalizzante per le classi sociali più disagiate. Rileva che il decreto-legge prefigura una manovra, allo stato, dal taglio meramente contabile e ragionieristico, che pare del tutto inopportuna rispetto alle esigenze dei ceti sociali maggiormente colpiti dalla crisi. Rileva che il Governo tecnico sembra mostrare una scarsa capacità di percepire gli effetti che le misure adottate potranno avere sulla popolazione, privilegiando una lettura della realtà basata prioritariamente sui profili finanziari dell'emergenza economica. Esorta il Governo a soffermarsi sui profili dell'opportunità delle misure recate dal provvedimento, rilevando al riguardo che talune delle opzioni adottate potrebbero essere sostituite da diversi strumenti correttivi dei conti pubblici pur mantenendo inalterati i saldi della manovra. In ordine alle previsioni in materia di accise sui carburanti, di IVA, IMU, di pensioni, di imposta di bollo sui titoli e sugli strumenti finanziari, sostiene che si tratta di misure che penalizzano fortemente le fasce meno agiate e notoriamente sottoposte ad una già troppo rilevante pressione fiscale. Fa notare che la stessa Corte dei conti ha affermato che la manovra risulta priva, allo stato, di effettive potenzialità di crescita e di sviluppo economico. Manifesta perplessità in relazione al profilo dell'equità; ed evidenzia che il decreto-legge non contempla disposizioni che incidono efficacemente sul contrasto all'evasione fiscale. Sarebbe stato necessario, sostiene, attivare maggiori strumenti tesi a consentire la possibilità di verificare i dati che le diverse amministrazioni pubbliche detengono al fine di evidenziare gli ambiti in cui si celano patrimoni che sfuggono al fisco. Sottolinea che le misure Pag. 25a favore della tracciabilità, pur utili, appaiono del tutto insufficienti. Ricorda quindi i contenuti della proposta emendativa avanzata dal suo gruppo, tesa a prevedere un inasprimento delle pene in caso di evasione fiscale. Evidenzia che i grandi patrimoni non vengono contemplati dalla normativa fiscale recata dal provvedimento e non si è previsto alcun incremento delle aliquote massime dell'IRPEF, il che avrebbe reso sicuramente più equa la manovra. In ordine al tema dello scudo fiscale, pur evidenziando la sussistenza di criticità in merito all'applicabilità delle norme volte ad aumentare le aliquote dell'imposta sui capitali scudati, fa notare che l'entità dell'imposizione risulta comunque del tutto esigua rispetto alle esigenze di cassa dei conti pubblici. Ritiene necessario integrare le previsioni della manovra con opportune riduzioni del cinquanta per cento delle auto blu e con incisive decurtazioni delle spese destinate alla difesa e agli armamenti. Osserva che ulteriori risorse potrebbero derivare da un incisivo contenimento dei consigli di amministrazioni delle società partecipate dagli enti pubblici; al riguardo, esorta il Governo a verificare il caso dell'Istituto superiore dell'agricoltura, che ha recentemente modificato l'organo di presidenza adottando una inopinata delibera in materia di indennità assegnata alla nuova presidenza. Richiama quindi le dichiarazioni rese dai rappresentanti della Corte dei conti, che hanno avanzato rilievi critici sui contenuti della manovra in relazione agli effetti inflazionistici che deriverebbero dal previsto aumento dell'IVA e delle accise sui carburanti ed in relazione alle limitate misure in materia di crescita e sviluppo. Sostiene che, in tema di previdenza, sarebbe opportuno prevedere un adeguamento all'inflazione per le pensioni che hanno un importo anche superiore ai 1.400 euro. Reputa opportuno rivedere la disciplina della nuova IMU, che appare eccessivamente penalizzante per la prima casa, e ravvisa l'esigenza di escludere da tale imposta i beni rurali. Aggiunge che i fabbricati rurali, spesso distanti dai centri abitati, non ricevono quei servizi che appaiono il corrispettivo dell'imposta sull'immobile. Nel rammentare che l'Italia dei Valori ha votato la fiducia al Governo e quindi non ha assunto alcuna posizione pregiudiziale sul provvedimento, ribadisce che il suo gruppo intende verificare attentamente i contenuti del decreto-legge, auspicandone una incisiva modifica in ordine ai profili menzionati, che appaiono fortemente penalizzanti per le fasce sociali più deboli.

  Gianfranco CONTE, presidente, con riferimento alle richieste di riesame formulate in ordine alla dichiarazione di inammissibilità delle proposte emendative riferite agli articoli da 24 a 48 del decreto-legge in esame, segnalo che, sulla base di un ulteriore approfondimento e delle motivazioni esposte dai presentatori, possono considerarsi ammissibili per materia e sotto il profilo della copertura finanziaria le seguenti proposte emendative:
   Fugatti 24.68 e 39.18, che recano norme di semplificazione assimilabili a quelle recate dall'articolo 40 del provvedimento e comunque volte a favorire le piccole e medie imprese prive di effetti per la finanza pubblica;
   Montagnoli 24.117, che, ad un più approfondito esame, non presenta criticità sotto il profilo finanziario;
   Polledri 30.21, che proroga l'organo di amministrazione della SOGIN per finalità legate all'efficacia e all'efficienza dell'azione societaria e fissa inoltre un tetto ai benefici da corrispondere al momento della cessazione dall'incarico;
   Borghesi 30.07, che intende destinare risorse alla riduzione del debito pubblico;
   Zeller 40.4, che reca una norma di semplificazione di contenuto assimilabile a quelle recate dall'articolo 40 del provvedimento.

  Conferma, invece, l'inammissibilità per estraneità di materia, ovvero per carenza Pag. 26della copertura finanziaria, delle seguenti proposte emendative:
   Fallica 28.1, che introduce una deroga volta a riconoscere la facoltà di assumere personale alle scuole comunali dell'infanzia in deroga alle limitazioni vigenti in materia;
   Montagnoli 28.7, carente di compensazione finanziaria;
   D'Anna 30.4, che disciplina lo sconto per le prestazioni specialistiche di laboratorio, tema estraneo al decreto-legge;
   Zazzera 30.24, Boccia 30.37, Patarino 30.41 e Fallica 30.44, in quanto le finalità di sviluppo e di rilancio della crescita perseguite dagli emendamenti non appaiono sufficienti ad integrare i requisiti di ammissibilità;
   Marsilio 30.42, in materia di trasporto pubblico locale nella laguna veneta, che reca una disciplina organizzativa di carattere ordinamentale non riconducibile ai contenuti del decreto;
   Fallica 30.43, che finanzia interventi in materia di lavori socialmente utili e non appare riconducibile ai contenuti del decreto;
   Di Stanislao 30.53, recante la sospensione fino al 31 dicembre 2014 del Programma pluriennale A/R n. SMD 02/2009 per l'acquisizione del sistema d'arma Joint Strike Fighter; pur riconoscendone gli effetti virtuosi sotto il profilo finanziario, tale materia non può essere ricondotto agli interventi oggetto del decreto-legge;
   Beltrandi 30.39, volto a finanziare la proroga della convenzione tra Radio radicale e il Ministero dello sviluppo economico, introducendo un argomento del tutto nuovo, non potendosi fondare un contrario avviso, alla luce dei peculiari criteri di ammissibilità degli emendamenti relativi applicabili al provvedimento in esame, sulla presenza di un articolo 30 relativo alle esigenze indifferibili;
   Giorgio Conte 30.06, sull'istituzione del ruolo del personale dell'Autorità di garanzia dell'attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali che, pur risultando in qualche misura riconducibile ai contenuti del provvedimento, non risulta corredato da alcuna compensazione di carattere finanziario;
   Ceroni 32.21, che, pur recando una normativa relativa alla distribuzione dei farmaci, intende disciplinare il fenomeno nel suo complesso e prevede inoltre la convocazione di un tavolo avente ad oggetto i criteri della remunerazione della farmacia, perseguendo finalità diverse rispetto a quelle di liberalizzazione che qualificano l'intervento del decreto-legge in tale ambito;
   Gioacchino Alfano 36.9 e Montagnoli 36.2, relativi ai requisiti soggettivi di chi opera nelle imprese di assicurazione e riassicurazione, in quanto introducono un argomento nuovo non considerato nel provvedimento;
   Borghesi 36.02, che recano modifiche alla disciplina dell'offerta pubblica di acquisto con l'intento di promuovere un efficace funzionamento del mercato per il controllo societario e favorire gli investimenti in capitale di rischio e la crescita delle imprese, in quanto la finalità perseguita non è idonea a superare l'estraneità dell'argomento in questione all'oggetto del decreto-legge;
   Borghesi 37.2, volto ad abrogare una norma del decreto legge n. 138 del 2011, in materia di contratto di lavoro del personale delle imprese ferroviarie, non riconducibile all'oggetto del decreto-legge;
   Ceroni 41.04, che istituisce una nuova Autorità con il compito di promuovere lo sviluppo e la crescita, disciplinando un tema estraneo al decreto-legge;
   Montagnoli 43.20, relativo alle entrate di Anas S.p.a., per il quale si conferma, inoltre, la carenza di compensazione finanziaria;
   Marinello 43.33, che prevede la nomina di un Commissario ad acta con il compito di promuovere la realizzazione di Pag. 27opere infrastrutturali, introducendo una norma di sviluppo priva di uno specifico riscontro nei contenuti del decreto-legge;
   Montagnoli 44.13, che interviene sulle procedure di gara per l'affidamento del servizio di distribuzione di gas naturale, con un impatto, peraltro, che appare difficile stimare.

  Avverte, inoltre, che possono essere riammesse le proposte emendative Damiano 24.53, 24.57 e 24.65, in quanto, per un mero errore materiale, erano state presentati omettendo di riprodurre la clausola di copertura finanziaria. Pone quindi in distribuzione il nuovo testo delle richiamate proposte emendative (vedi allegato).
  Avverte, infine, che, per un mero errore tipografico, nel fascicolo degli emendamenti non è stato inserito l'emendamento Marsilio 12.020 (vedi allegato).

  Aldo DI BIAGIO (FLpTP) sottolinea innanzitutto come il suo gruppo sia pienamente consapevole dei sacrifici imposti dal decreto-legge in esame, del quale condivide pienamente i presupposti politici e morali, volti soprattutto a ridurre le spese improduttive. In tale contesto le misure più pesanti sono certamente quelle relative alla tassazione sulla prima casa ed al sistema previdenziale, che avrebbero dovuto essere oggetto di riforma in anni precedenti. A causa della mancanza di decisioni incisive in questo campo occorre ora adottare misure pesanti dettate dalla gravità della situazione attuale. Rileva, quindi, come la manovra adottata dal Governo debba essere completata sotto il profilo dell'equità e dell'efficienza: in particolare occorre, sotto il profilo tributario, spostare il prelievo dal lavoro e dalle imprese verso il patrimonio, le rendite e i consumi. In questa prospettiva, alcuni emendamenti presentati dal suo gruppo intendono incidere sull'ammontare dell'imposta di bollo sulle attività finanziarie, anche al fine di ridurre l'incremento dell'addizionale IRPEF regionale disposta dal decreto-legge. In particolare, ritiene necessario innalzare il tetto massimo, fissato dal decreto in 1.200 euro, di applicazione dell'imposta, al fine di evitare che in tal modo risultino favoriti i patrimoni di maggiori dimensioni: a tale riguardo ricorda che la proposta del suo gruppo, volta all'introduzione di un'imposizione patrimoniale, abbia un più spiccato profilo equitativo, prevedendo l'applicazione di un'aliquota del 5 per mille per i patrimoni di ammontare superiori a 1,5 milioni di euro. Nel medesimo contesto considera opportuno modificare il sistema delle agevolazioni in favore delle imprese, riducendo le risorse per i sussidi diretti, a fronte di una riduzione del carico IRAP, che avrebbe carattere strutturale e, quindi, offrirebbe un sostegno più efficace al mondo produttivo. Per quanto riguarda il tema dei costi della politica, considera necessario rendere automatico il taglio delle province, prevedendo la decadenza automatica, a partire dal 30 aprile 2012 dei relativi organi, nonché il commissariamento delle nuove province. Sottolinea, conclusivamente, come la manovra, che ha evidentemente carattere emergenziale, non sia certamente sufficiente a risolvere tutti i problemi del Paese, e come sia pertanto necessario passare, dopo la sua approvazione, ad una seconda fase di interventi, volta a sostenere lo sviluppo economico, la crescita e l'equità.

  Gabriella GIAMMANCO (PdL) con riferimento all'emendamento a sua prima firma 13.57, osserva che esso reca l'abrogazione di una norma che, negli ultimi giorni, ha trascinato la Chiesa cattolica in una ingiusta polemica. In particolare fa presente che esso è volto ad abrogare il comma 2-bis dell'articolo 7 del decreto-legge n. 203, introdotto dall'articolo 39 del decreto-legge n. 223 del 2006, che prevede l'esenzione dal pagamento dell'ICI per gli immobili che non hanno esclusivamente natura commerciale. Osserva che l'utilizzo dell'avverbio «esclusivamente» ha comportato, nell'applicazione pratica della disposizione, notevoli dubbi interpretativi e ha consentito la sottrazione di immobili adibiti, di fatto, a finalità commerciali, per Pag. 28il solo fatto di ospitare magari una piccola cappella, al pagamento del tributo. Ricorda che il codice civile non prevede zone di commistione, ma definisce esclusivamente l'attività di impresa, pertanto, a suo avviso, una natura mista non sarebbe coerente. Ritiene necessario migliorare la richiamata disposizione per risolvere una questione di giustizia fiscale, sottolineando l'opportunità che anche la Chiesa paghi le imposte sugli immobili in cui si svolgono attività commerciali in regime di concorrenza con gli operatori privati, che non hanno analoga esenzione. Evidenzia che il suo emendamento renderebbe, a suo avviso, giustizia anche alla Chiesa cattolica che, pur essendo in assoluta buona fede, è vittima di ingiuste critiche a causa dell'intervento normativo del 2006. Ricorda come lo stesso cardinale Bagnasco si è detto aperto a misure di correzione al fine di superare un impianto normativo che ha ingenerato un'eccessiva confusione. Sottolinea, inoltre, la necessità di risolvere il problema dell'individuazione di idonee coperture finanziarie per correggere le disposizioni in materia di indicizzazione delle pensioni e al fine di sottrarre dal pagamento dell'IMU le famiglie numerose e quelle che hanno contratto un mutuo per l'acquisto della prima casa. Osserva che, in un momento in cui sono stati chiesti sacrifici a tutti gli italiani, compresi gli appartenenti alle fasce sociali più deboli, anche la Chiesa dovrebbe, a suo avviso, essere chiamata a dare un contributo forte. Precisa che, pur essendo una cattolica praticante, la sua è una battaglia di equità e sottolinea il carattere meritorio e indispensabile per la comunità di opere portate avanti dalla Chiesa cattolica soprattutto nel campo assistenziale, sanitario, didattico, ricettivo, culturale, comunque ricadenti tra quelle considerate esenti dal decreto legislativo n. 504 del 1992. Nell'auspicare l'accoglimento della sua proposta emendativa, chiede in ogni caso ai relatori e al Governo di poterlo considerare nella redazione delle proposte che sottoporranno all'attenzione delle Commissioni. Sollecita quindi l'approvazione dell'emendamento a sua prima firma 23.48 che pone limiti al trattamento economico dei titolari di incarichi apicali nella pubblica amministrazione, negli enti pubblici e nelle società con partecipazione pubblica superiore al 50 per cento, sottolineando come, a suo avviso, sia doveroso che fissare un tetto per tali trattamenti al fine di razionalizzare e ridurre i costi dell'amministrazione, soprattutto in una fase di crisi così delicata come quella che sta attraversando il Paese.

  Gianfranco CONTE, presidente, non essendovi altri iscritti a parlare, sulla base delle intese intercorse nella riunione congiunta degli Uffici di Presidenza integrati dai rappresentanti dei gruppi, rinvia il seguito della discussione alla seduta che sarà convocata per domenica 11 dicembre, alle ore 20.30.

  La seduta termina alle 17.

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