CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 7 dicembre 2011
573.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
Pag. 95

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 7 dicembre 2011. — Presidenza del presidente Manuela DAL LAGO. — Interviene il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico, Claudio De Vincenti.

  La seduta comincia alle 11.05.

DL 201/11: Disposizioni per la crescita, l'equità e il consolidamento dei conti pubblici.
C. 4829 Governo.
(Parere alle Commissioni V e VI).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Manuela DAL LAGO, presidente, avverte che, sul provvedimento in titolo è stato assegnato alla Commissione un parere rinforzato ex articolo 73, comma 1-bis del regolamento.

  Raffaello VIGNALI (PdL), relatore, illustra il contenuto del provvedimento che si compone di 49 articoli suddivisi in IV Titoli.
  Il Titolo I (articoli 1-6) contiene disposizioni in materia di «Sviluppo ed equità»; il Titolo II (articoli 7-9) contiene disposizioni in materia di «Rafforzamento del sistema finanziario nazionale ed internazionale»; il Titolo III (articoli 10-30), che si suddivide in VIII Capi, reca disposizioni finalizzate al «Consolidamento dei conti pubblici»; il Titolo IV (articoli 31-49) reca infine disposizioni per la «Promozione e la tutela della concorrenza».
  Sottolinea che la relazione dà conto sinteticamente del contenuto delle disposizioni direttamente riconducibili alle competenze della X Commissione nonché degli interventi che sono comunque rilevanti ai fini di una più esaustiva valutazione della manovra nel suo complesso.
  L'articolo 1, Aiuto alla crescita economica (ACE), al fine di incentivare il rafforzamento patrimoniale delle imprese italiane, prevede un intervento volto a riequilibrare il trattamento fiscale tra imprese che si finanziano con debito ed Pag. 96imprese che si finanziano con capitale proprio. Anticipando quanto previsto dalla bozza di legge delega per la riforma fiscale e assistenziale, la norma in esame introduce una riduzione del prelievo Ires commisurata al nuovo capitale immesso nell'impresa sotto forma di conferimenti in denaro da parte dei soci o di destinazione di utili a riserva. La misura prevede di escludere dalla base imponibile del reddito d'impresa il rendimento nozionale riferibile ai nuovi apporti di capitale di rischio e agli utili reinvestiti in riserve di capitale, secondo il modello cosiddetto ACE (Allowance for Corporate Equity).
  L'articolo 2, recante agevolazioni fiscali riferite al costo del lavoro, nonché per donne e giovani, prevede, al comma 1, che a decorrere dal periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2012 è ammesso in deduzione un importo pari all'imposta regionale sulle attività produttive determinata ai sensi degli articoli 5, 5-bis, 6, 7 e 8 del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446, relativa alla quota imponibile delle spese per il personale dipendente e assimilato al netto delle deduzioni. Il comma 2 dell'articolo in esame prevede una riduzione dell'imposta IRAP a seguito di un incremento della deducibilità del costo del lavoro per i dipendenti di sesso femminile e per i giovani di età inferiore ai 35 anni.
  L'articolo 3, al comma 2, prevede l'istituzione nel bilancio di previsione del MEF del «Fondo di compensazione per gli interventi volti a favorire lo sviluppo» con una dotazione annua per il triennio 2012 – 2014 in termini di sola cassa, di 1.000 milioni di euro, ripartita tra le singole Regioni sulla base della chiave di riparto dei fondi strutturali 2007-2013. Il comma 4 prevede l'incremento della dotazione del Fondo di garanzia a favore delle piccole e medie imprese, di cui all'articolo 2, comma 100, lettera a), della legge 23 dicembre 1996, n. 662 e successive modificazioni, per 400 milioni di euro annui per il triennio 2012-2014. Il successivo comma 5 prevede una misura di sostegno alle esportazioni disponendo il versamento al bilancio dello Stato dell'importo di 150 milioni di euro per l'anno 2012 e per l'anno 2013 rinveniente dalle disponibilità del cc di tesoreria ex articolo 7, comma 2-bis, del d.lgs. n. 143/1998 per essere riassegnato al fondo ex articolo 3 della legge n. 295/1973 per finalità connesse al credito all'export.
  L'articolo 4 reca disposizioni in materia di detrazioni per interventi di ristrutturazione, di efficientamento energetico e per spese conseguenti a calamità naturali. In particolare, per quanto riguarda le agevolazioni tributarie per la riqualificazione energetica, la norma in esame prevede la proroga per l'anno 2012 delle disposizioni di cui all'articolo 1, commi da 344 a 347, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (Finanziaria 2007), relative ad agevolazioni tributarie per la riqualificazione energetica degli edifici. Le detrazioni in oggetto, spettanti nella misura del 55 per cento della spesa, devono quindi essere ripartite in dieci quote annuali di pari importo. A decorrere dal 1o gennaio 2013, si applica la detrazione del 36 per cento come modificata dal nuovo articolo 16-bis del TUIR.
  Per quanto riguarda le agevolazioni tributarie per il recupero del patrimonio edilizio, l'articolo in esame prevede una modifica del TUIR tramite la quale si dispone una detrazione di una quota pari al 36 per cento delle spese di recupero del patrimonio edilizio e per opere finalizzate al conseguimento di risparmi energetici, per un ammontare complessivo delle spese non superiore a 48 mila euro per immobile; la detrazione è ripartita in 10 quote annuali di pari importo.
  L'articolo 15, che reca disposizioni in materia di accise, prevede a decorrere dalla data di entrata in vigore del decreto, l'aumento delle aliquote delle accise di cui all'Allegato I del TUA n. 504/1995, relative ai carburanti per autotrazione.
  L'articolo 21, in materia di soppressione di enti e organismi, ai commi 13-21 prevede la soppressione: a) dell'Agenzia nazionale per la regolazione e la vigilanza in materia di acqua, le cui funzioni sono trasferite al ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, ad eccezione di quelle attinenti alla regolazione Pag. 97e alla vigilanza della tariffa relativa ai servizi idrici che sono trasferite all'Autorità per l'energia elettrica e il gas; b) dell'Agenzia per la sicurezza nucleare, le cui funzioni sono trasferite al Ministero dello Sviluppo economico, d'intesa con il Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare; c) dell'Agenzia nazionale di regolamentazione del settore postale, le cui funzioni sono trasferite all'Autorità per le garanzie nelle telecomunicazioni. In particolare, la soppressione della Agenzia per la sicurezza nucleare comporta il venir meno degli oneri già quantificati relativamente alle previsioni di cui alla legge n. 99 del 2009 nel periodo transitorio. Si fa presente che le amministrazioni incorporanti possono avvalersi di personale comandato nel limite massimo delle unità previste dalle norme istitutive degli enti soppressi. Per il MISE la possibilità di avvalersi di personale in posizione di comando avviene, comunque, entro i limiti della dotazione organica vigente, senza dare luogo a situazioni soprannumerarie.
  L'articolo 22, ai commi 6-8, reca disposizioni in materia di riordino dell'Istituto per il commercio con l'estero (ICE). In particolare, le disposizioni in esame sostituiscono i commi da 18 a 26 dell'articolo 14 del decreto-legge 6 luglio 2001, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111 con i quali veniva soppresso l'Istituto per il commercio con l'estero e disciplinato con il conseguente trasferimento delle funzioni, risorse umane, strumentali e finanziarie, al Ministero dello sviluppo economico ed al Ministero degli affari esteri per le parti di rispettiva competenza.
  In particolare le nuove norme dispongono l'istituzione dell'Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane denominata ICE-Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane. Con la disciplina posta dal presente articolo, si prevede il trasferimento del personale dell'ente soppresso in parte al Ministero dello Sviluppo economico e, in parte, all'Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane, istituita come ente dotato di personalità giuridica di diritto pubblico, che assorbe anche il personale collocato presso le sedi estere. In particolare, con riferimento al comma 26, nelle sedi estere l'Agenzia si avvale del personale locale del soppresso ICE nei limiti numerici e di spesa esistenti alla data della soppressione. Le risorse già destinate all'ICE per il finanziamento dell'attività di promozione e di sviluppo degli scambi commerciali con l'estero, come determinate nella Tabella C della legge 13 dicembre 2010, n. 220, sono trasferite in un apposito Fondo per la promozione degli scambi e l'internazionalizzazione delle imprese, da istituire nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico. L'agenzia opera al fine di sviluppare l'internazionalizzazione delle imprese italiane, nonché la commercializzazione dei beni e dei servizi italiani nei mercati internazionali, e di promuovere l'immagine del prodotto italiano nel mondo. Sono organi dell'Agenzia il presidente, nominato, al proprio interno, dal consiglio di amministrazione, il consiglio di amministrazione, costituito da cinque membri, di cui uno con funzioni di presidente, e il collegio dei revisori dei conti.
  L'agenzia opera all'estero nell'ambito delle Rappresentanze diplomatiche e consolari con modalità stabilite con apposita convenzione stipulata tra l'Agenzia, il Ministero degli affari esteri e il Ministero dello sviluppo economico. In sede di prima applicazione, con i decreti di cui al comma 26-bis, è trasferito all'Agenzia un contingente massimo di 300 unità, provenienti dal personale dipendente a tempo indeterminato del soppresso istituto, da individuarsi sulla base di una valutazione comparativa per titoli. Con uno o più decreti di natura non regolamentare del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, si provvede, nel rispetto di quanto previsto dal comma 26 e dalla lettera b) del comma 26-sexies, alla individuazione delle risorse umane, strumentali, finanziarie, nonché dei rapporti Pag. 98giuridici attivi e passivi facenti capo al soppresso istituto, da trasferire all'Agenzia e al Ministero dello sviluppo economico. Il controllo sulla gestione finanziaria dell'Agenzia è esercitato dalla Corte dei conti, ai sensi della legge 21 marzo 1958, n. 259 con le modalità di cui all'articolo 12 della legge stessa.
  L'articolo 23, in materia di riduzione dei costi di funzionamento delle Autorità di governo, al comma 1 riduce a cinque il numero dei componenti delle Autorità che attualmente consistono di nove membri (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni – AGCOM e Commissione di garanzia sull'esercizio del diritto di sciopero), e a tre quello delle autorità composte da sette (Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private di interesse collettivo) o cinque membri (Autorità per l'energia elettrica e il gas, Autorità garante della concorrenza e del mercato, Commissione nazionale per la società e la borsa, Commissione di vigilanza sui fondi pensione, Commissione per la valutazione, la trasparenza e l'integrità delle amministrazioni pubbliche).
  Passando infine alle disposizioni contenute nel Titolo IV si segnalano le seguenti disposizioni che recano interventi in materia di liberalizzazione e tutela della concorrenza e misure per lo sviluppo industriale.
  L'articolo 31 prevede la modifica all'articolo 3, comma 1, d.l. n. 223 del 2006, convertito, con modificazioni dalla legge 4 agosto 2006 n. 248; in particolare le norme in esame mirano a rendere permanente nonché ad estendere a tutto il territorio nazionale la liberalizzazione degli orari degli esercizi commerciali attualmente prevista, in modo sperimentale, per i comuni a vocazioni turistica. Si introduce, inoltre, come principio generale dell'ordinamento la libertà di apertura di nuovi esercizi commerciali sul territorio, senza contingenti, limiti territoriali o altri vincoli di qualsiasi natura, esclusi quelli connessi alla tutela della salute, dei lavoratori, dell'ambiente e dei beni culturali.
  L'articolo 32 introduce la facoltà di vendita di medicinali all'interno di esercizi commerciali di cui all'articolo 5 del citato decreto-legge n. 223 del 4 luglio 2006, che ricadono nel territorio di Comuni aventi popolazione superiore a 15.000 abitanti, nell'ambito di un apposito reparto delimitato da strutture in grado di garantire l'inaccessibilità ai farmacia parte del pubblico e del personale non addetto.
  I successivi commi 3 e 4 dispongono inoltre che le condizioni contrattuali e le prassi commerciali adottate dalle imprese di produzione o di distribuzione dei farmaci che si risolvono in una ingiustificata discriminazione tra farmacie e parafarmacie quanto ai tempi, alle condizioni, alle quantità ed ai prezzi di fornitura, costituiscono casi di pratica commerciale sleale ai fini dell'applicazione delle vigenti disposizioni in materia. Infine, è data facoltà alle farmacie e agli esercizi commerciali di cui all'articolo 5, comma 1, del decreto-legge 3 luglio 2006, n. 223, convertito con modificazioni dalla legge 4 agosto 2006, n. 248, di praticare liberamente sconti sui prezzi al pubblico su tutti i prodotti venduti, purché gli sconti siano esposti in modo leggibile e chiaro al consumatore e sia praticato a tutti gli acquirenti.
  L'articolo 34 interviene in materia di liberalizzazione delle attività economiche ed eliminazione dei controlli ex ante. In particolare, le disposizioni in esame sono volte a realizzare compiutamente la libertà dei mercati, disponendo che la disciplina di tutte le attività economiche (imprenditoriale, commerciale, artigianale, autonoma o professionale) debba essere improntata al principio di libertà di accesso, di organizzazione e di svolgimento ed abrogando, con effetto immediato, le disposizioni vigenti che limitano a livello soggettivo, oggettivo o di allocazione l'esercizio dell'attività economica, nonché le norme di imposizioni di prezzi minimi e commissioni per la fornitura di beni e servizi. Sono fatte salve unicamente le esigenze imperative di interesse generale, costituzionalmente rilevanti e compatibili con l'ordinamento comunitario (comma 4). Inoltre, il comma 5 prevede il parere Pag. 99obbligatorio dell'Antitrust sui disegni di legge governativi e regolamenti che introducono restrizioni all'accesso o all'esercizio di attività economiche. Si tratta dell'attività istituzionale di tale Autorità, già prevista dall'articolo 22 della legge 287 del 1990 come facoltativa.
  L'articolo 35, introducendo il nuovo articolo 21-bis alla legge istitutiva n. 287 del 1990, amplia i poteri che l'Autorità garante della concorrenza e del mercato può esercitare nell'ambito della propria attività istituzionale, consentendo di impugnare innanzi alla giustizia amministrativa gli atti amministrativi generali, i regolamenti ed i provvedimenti che violino le norme a tutela della concorrenza.
  L'articolo 38 interviene sulla disciplina del Fondo Rotativo per il sostegno alle Imprese e gli investimenti in ricerca (FRI), istituito dalla Legge 311/2004 presso la gestione separata della Cassa depositi e prestiti Spa, modificando il comma 355 dell'articolo 1 dalla legge n. 311/2004 al fine di lettera a) stabilire che le risorse del FRI possano essere destinate anche a interventi per i quali non siano previsti stanziamenti a legislazione vigente; lettera b) inserire i progetti di innovazione industriale di cui all'articolo 1 c. 842, legge 296/2006, tra gli interventi prioritari nella destinazione delle risorse del FRI.
  L'articolo 39 è finalizzato ad un complessivo efficientamento del Fondo centrale di garanzia per le PMI, prevedendo la possibilità di diversificare gli interventi, finalizzandoli in ragione di specifici obiettivi di politica economica e sostegno al tessuto produttivo, con effetti di immediata operatività dello strumento. In particolare, si prevede che possono essere concesse, a valere delle disponibilità finanziere del Fondo, la garanzia diretta e la controgaranzia fino all'80 per cento dell'ammontare delle operazioni finanziarie a favore di piccole e medie imprese e consorzi ubicati in tutto il territorio nazionale purché rientranti nei limiti previsti dalla vigente normativa comunitaria. L'efficientamento riguarda, tra l'altro, la differenziazione delle percentuali di copertura del Fondo; la misura dell'accantonamento minimo a titolo di coefficiente di rischio; l'innalzamento, in funzione di specifici obiettività di sviluppo, dell'importo massimo garantito a 2,5 milioni di euro (contro gli attuali 1,5 milioni di euro, fissati dal DM 9 aprile 2009); la cessione a terzi degli impegni assunti per consentire di svincolare risorse finanziarie incrementando la disponibilità. Le modifiche, demandate per lo più a decreti attuativi, saranno adottate nel rispetto degli equilibri di finanza pubblica, come peraltro precisato espressamente al comma 2 della disposizione. Il comma 7 dell'articolo in esame, in materia di patrimonializzazione dei Confidi prevede che al capitale sociale dei confidi possano partecipare imprese finanziarie di grandi dimensioni e enti pubblici e privati purché le PMI socie dispongano almeno della metà più uno dei voti esercitabili nell'assemblea.
  L'articolo 40 reca una serie di misure volte alla riduzione degli adempimenti amministrativi per le imprese: il comma 1 semplifica gli adempimenti per la registrazione dei clienti nelle strutture ricettive tramite una modifica dell'articolo 109 TULPS. Prevede la soppressione della scheda cartacea sottoscritta dal cliente in quanto l'obbligo informativo è soddisfatto dalla comunicazione alle autorità di pubblica sicurezza a cui sono obbligati i gestori; il comma 4 prevede che il libro unico del lavoro debba essere compilato dal datore di lavoro entro la fine del mese successivo a quello di riferimento e non entro il 16 del mese successivo, come previsto a legislazione vigente; il comma 5 introduce la possibilità di articolare gli interventi di bonifica dei siti inquinati in fasi progettuali distinte nonché misure di semplificazione nelle attività di messa in sicurezza operativa dei medesimi siti e di manutenzione ordinaria e straordinaria di impianti e reti tecnologiche; il comma 6 introduce misure di semplificazione di imprese di autoriparazione abrogando il decreto del ministero dei trasporti e della navigazione del 30 luglio 1997, n. 406, in materia di dotazione di attrezzature e strumentazioni delle medesime imprese.Pag. 100
  L'articolo 44 disposizioni in materia di appalti pubblici. In particolare, il comma 5 abroga l'articolo 12 (in materia di contratti pubblici) della legge n. 180/2011 c.d. Statuto delle imprese relativo all'affidamento di contratti pubblici di architettura e di ingegneria al fine di garantire maggiore trasparenza e concorrenza.

  Il sottosegretario Claudio DE VINCENTI sottolinea che il provvedimento reca misure con un impatto particolarmente significativo, quali quelle relative all'introduzione dell'aiuto economico alla crescita (ACE). Si tratta di uno strumento diverso dalla vecchia DIT (dual income tax), in quanto non è una differenziazione di aliquota, ma del modo di calcolo della base imponibile delle imposte di società volto a prevedere che il capitale proprio abbia un trattamento equiparato al capitale di debito; ciò è molto importante ai fini della capacità di crescita delle imprese. Rileva che, tra le misure di crescita, è stata prevista la deducibilità dell'IRAP per l'impiego di forze lavoro giovanili e femminili.
  Segnala che, all'articolo 3, che è collegato all'articolo 39, comma 1, si prevede un fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, per cui si è proceduto all'aumento del finanziamento; attraverso un decreto del ministro dello sviluppo economico e del ministro dell'economia si ridefiniranno le potenzialità di leva finanziaria del fondo stesso, in modo da raggiungere uno stanziamento tra i 20 e i 24 miliardi di euro, con un sicuro ed efficace impatto sul mondo delle piccole e medie imprese.
  Si è prevista la tassazione del 36 per cento sulle ristrutturazioni edilizie come misura a regime, mentre si è preferito prorogare di un anno la detrazione del 55 per cento per gli interventi volti al risparmio energetico delle abitazioni, in quanto si ritiene utile rimodulare di anno in anno questa incentivazione anche in funzione dell'evoluzione delle tecnologie e dei materiali.
  Osserva che importanti decisioni sono state assunte in merito al riordino delle agenzie e delle Autorità, prevedendo una cospicua riduzione dei loro componenti e un'attribuzione delle funzioni dell'agenzia di regolazione del settore idrico all'Autorità per l'energia elettrica e il gas, mentre sarà istituita un'Autorità di regolazione del settore dei trasporti da tempo richiesta.
  Per quanto riguarda gli aspetti di prevalente competenza della Commissione, segnala altresì la liberalizzazione degli orari degli esercizi commerciali e la liberalizzazione della vendita dei farmaci di fascia C, soprattutto per i suoi positivi effetti sul prezzo di vendita di prodotti con obbligo di prescrizione medica. Sottolinea, infine, che nel provvedimento sono state previste importanti disposizioni di semplificazione nonché risorse per il riavvio delle opere di interesse strategico.

  Gabriele CIMADORO (IdV), sottolineato che il fondo di garanzia ha dato risultati positivi per le PMI, osserva tuttavia che le garanzie richieste per ottenere finanziamenti sono molto rigide. Chiede, quindi, se sia possibile adottare criteri più elastici per l'accesso al fondo.

  Enzo RAISI (FLpTP), in qualità di relatore del provvedimento sullo Statuto delle imprese, esprime stupore per il fatto che, a poco più di un mese di distanza dall'approvazione definitiva della legge, il decreto-legge in esame preveda già una sua modifica.

  Giacomo Antonio PORTAS (PD) chiede al sottosegretario De Vincenti a quanto ammontino le somme per l'aiuto alla crescita previste dall'articolo 1.

  Laura FRONER (PD) con riferimento all'articolo 23, in cui si stabilisce la riduzione dei costi di funzionamento delle Autorità di Governo, del CNEL, delle Autorità indipendenti e delle province, sottolinea che al comma 2 si prevede un periodo transitorio di applicazione della nuova disciplina che potrebbe comportare in alcuni casi il blocco del processo decisionale. Riterrebbe opportuno prevedere che, ai fini delle deliberazioni, il voto del Pag. 101presidente valga il doppio nei casi in cui il numero dei componenti, incluso il presidente, sia pari.

  Erminio Angelo QUARTIANI (PD), con riferimento al comma 4 dell'articolo 34, che reca misure di liberalizzazione delle attività economiche, ritiene necessario che il Governo chiarisca la portata della norma. Giudica, infatti, molto generico il contenuto dell'articolo e ritiene si dovrebbe specificare se si tratti di un potere di normazione nazionale o regionale, nonché chiarire le circostanze in cui sia possibile prevedere l'introduzione di un regime amministrativo di tipo autorizzativo.

  Anna Teresa FORMISANO (UdCpTP) sottolinea, in primo luogo, la necessità di prevedere misure destinate alle categorie degli artigiani e dei commercianti, che spesso non rientrano nella normativa sulle PMI. Relativamente alle misure di liberalizzazione dei farmaci di fascia C, chiede al rappresentante del Governo se si sia tenuto presente che per l'assunzione di farmacisti sono applicati contratti diversi tra farmacie e parafarmacie. Riterrebbe opportuno armonizzare la normativa nel momento in cui si procede alla liberalizzazione della vendita dei farmaci. Sottolinea, inoltre, la necessità che siano garantiti i controlli sulla presenza di farmacisti anche all'interno delle parafarmacie, al fine di tutelare la salute dei cittadini in caso di vendita di farmaci pericolosi.

  Savino PEZZOTTA (UdCpTP) condivide la filosofia del provvedimento in esame, ma esprime preoccupazione sulla congruità delle risorse finanziarie che il Governo intende utilizzare per le molteplici finalità degli interventi proposti. Con particolare riguardo agli incentivi alle imprese, ritiene che il Governo debba tempestivamente procedere ad un riordino del sistema attualmente previsto dalla legislazione, anche attraverso un'azione di monitoraggio dei risultati conseguiti in seguito alle incentivazioni ottenute dalle singole imprese. Nel condividere le osservazioni sull'assenza di misure a favore delle categorie di commercianti e artigiani, ritiene che il settore del cosiddetto no profit meriti maggiore attenzione da parte del Governo: si tratta, infatti, di una realtà produttiva che può garantire maggiore occupazione sia ai giovani sia al Mezzogiorno.

  Andrea LULLI (PD) dichiara di condividere le misure per lo sviluppo contenute nel provvedimento in esame, ma desidera innanzitutto stigmatizzare la mancata assegnazione del provvedimento in sede congiunta alla Commissione Bilancio e Attività produttive, a motivo delle numerose disposizioni in materia di crescita e imprese in esso contenute. Giudica molto positivamente il contenuto dell'articolo 1, sull'aiuto alla crescita economica, sottolineando che il rafforzamento della struttura patrimoniale è premessa per la crescita. Ritiene, tuttavia, che si debba intervenire anche sulle filiere produttive e sulle reti di impresa. Non si può pensare, infatti, che tutte le imprese potranno crescere dimensionalmente, ma è importante rafforzare delle filiere e delle reti di impresa.
  Esprime un giudizio molto positivo sulle misure di liberalizzazione per i farmaci di fascia C contenute nell'articolo 32. Auspica altresì che si possa rapidamente approvare una legge annuale sulla concorrenza, da tempo attesa dalla X Commissione.
  Per quanto riguarda gli interventi normativi in tema di semplificazioni, ritiene sussistano alcuni profili applicativi che andrebbero meglio specificati.

  Raffaello VIGNALI (PdL), relatore, pur comprendendo la logica del rafforzamento patrimoniale delle imprese, ritiene che la vera capitalizzazione sarebbe rappresentata da investimenti su capitale umano qualificato. In caso contrario, la capitalizzazione serve più a tutelare gli interessi delle banche che quelli delle imprese. Chiede, quindi, se il 60 per cento degli incentivi sia stato effettivamente indirizzato alle PMI, come previsto dallo Statuto delle imprese recentemente approvato all'unanimità Pag. 102dal Parlamento. Osserva, infine, che l'aumento fino a 2 milioni e 500 mila euro del fondo di garanzia a favore dell'importo massimo garantito per singola impresa, in realtà, non appare una misura a favore delle PMI.

  Il sottosegretario Claudio DE VINCENTI, rispondendo al quesito posto dall'onorevole Cimadoro sul fondo di garanzia, osserva che si tratta di un problema di governance del fondo che deve acquisire la capacità di strumento proattivo nei confronti delle PMI, indipendentemente da eventuali ostacoli burocratici. La gestione del fondo deve acquisire una capacità dinamica «proimprenditoriale».
  Relativamente al quesito posto dall'onorevole Vignali sull'importo massimo garantito per singola impresa, sottolinea che è stata notevolmente incrementata la dotazione del fondo perché avesse una capacità di leva finanziaria nei confronti delle piccole e medie imprese.
  Quanto all'osservazione dell'onorevole Raisi, precisa che la piccola modifica apportata alla legge sullo Statuto delle imprese è volta ad una maggiore trasparenza e se ne assume pertanto in pieno la responsabilità.
  Auspica che le grandi tematiche connesse al capitale umano, alle filiere e alle reti di impresa possano essere trattate in prossimi provvedimenti del Governo, mentre sarà necessaria l'approvazione di una legge annuale sulla concorrenza e un provvedimento sullo sviluppo per costruire, insieme al Parlamento, strumenti più organici di intervento.
  Si riserva di approfondire la questione posta dall'onorevole Froner in merito ad una norma transitoria con cui integrare l'articolo 23 del decreto-legge relativamente al voto del presidente, mentre diverso ragionamento dovrebbe essere dedicato a tutto il mondo del no profit. Ritiene altresì che debba essere riconsiderata tutta la partita di incentivi alle imprese, in quanto essi comprendono anche trasferimenti ad imprese di servizio pubblico, come quelle del trasporto locale.
  Giudica corretta l'osservazione dell'onorevole Quartiani sulla genericità sull'articolo 34, in materia di liberalizzazione delle attività economiche e di eliminazione dei controlli ex ante; sottolinea tuttavia che le disposizioni vogliono essere un primo segnale importante del Governo sulla riduzione di regolazioni inutili e ostacolanti e un contestuale rafforzamento di quelle necessarie.
  Con riferimento alle questioni poste dall'onorevole Formisano sulla diversità dei contratti che regolano l'assunzione di un farmacista da parte di una farmacia o di una parafarmacia, ritiene che la questione debba essere sicuramente affrontata. Aggiunge che il Ministero della salute, intervenuto attivamente e tempestivamente con una corretta regolazione a difesa dei consumatori, ha escluso dalla possibilità di vendita dei farmaci di fascia C quelli considerati potenzialmente pericolosi. È stato altresì attribuito all'AIFA un importante potere di farmacovigilanza sia sugli esercizi commerciali sia sulle parafarmacie. Sottolinea che il provvedimento non intende affidare alle parafarmacie o ai supermercati il mercato dei farmaci di fascia C, ricordando che nella somma di circa 1 miliardo 200 milioni di euro proveniente dalla liberalizzazione dei farmaci da banco, la quota attribuita alle parafarmacie è di circa 160 milioni. Si tratta, pertanto, di un importo esiguo rispetto al totale. Il vero vantaggio della liberalizzazione dei farmaci da banco è stato sperimentato dai consumatori che ne hanno visto diminuire il prezzo: non si è spostata la quota di mercato, ma sono scesi i prezzi dei farmaci. A questa medesima logica è ispirata la scommessa che il Governo ha voluto fare sulla liberalizzazione della vendita dei farmaci di fascia C. Infatti, la percentuale di margine del 30 per cento non deve essere più garantita per legge ai farmacisti, ma regolata dal confronto sul mercato per questa categoria di farmaci.
  Rispondendo al quesito dell'onorevole Portas, precisa che gli effetti della deducibilità dell'IRAP sono quantificati dalla relazione tecnica in 950 milioni nel 2012, in 1 miliardo e 450 milioni nel 2013, in 2 Pag. 103miliardi e 900 milioni nel 2014. Gli effetti della deducibilità IRAP dovrebbero pertanto attestarsi ai 2 miliardi e 900 mila euro a regime.

  Manuela DAL LAGO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 12.20

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 12.20 alle 12.30.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 7 dicembre 2011. — Presidenza del presidente Manuela DAL LAGO.

  La seduta comincia alle 16.05.

DL 201/11: Disposizioni per la crescita, l'equità e il consolidamento dei conti pubblici.
C. 4829 Governo.
(Parere alle Commissioni V e VI).
(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta antimeridiana.

  Ludovico VICO (PD) intervenendo con particolare riguardo alle norme di competenza della X Commissione sottolinea come il rifinanziamento previsto per il Fondo di garanzia delle PMI e le misure recate dall'articolo 39 contribuisca a dare un quadro di maggiore certezza per l'accesso al credito da parte delle imprese. Si tratta di misure che rappresentano una risposta importante per il rilancio dei settori produttivi maggiormente in crisi. Altra questione che intende sottoporre al dibattito in corso è relativa alla necessità di incentivi destinati all'innovazione tecnologica (bando industria 2015) e la previsione di un credito di imposta destinato alla ricerca. A tale ultimo riguardo evidenzia come vi siano settori produttivi che devono essere valorizzati e, senza polemica, ritiene che tra questi settori rientri certamente l'ambito di operatività di Finmeccanica. Esprime un apprezzamento per le misure che riguardano la deducibilità dal costo del lavoro dell'IRAP e per l'istituzione della nuova Agenzia per l'internazionalizzazione delle imprese in luogo della mera soppressione dell'ICE prevista dal precedente Governo. Auspica che con successivi provvedimenti il Governo possa tempestivamente approntare ulteriori misure per lo sviluppo che in questa manovra non appaiono sufficienti al fine di affrontare e contrastare la perdurante crisi dell'economia reale e finanziaria.
  Giudica infine con favore l'intervento normativo previsto all'articolo 3 con il quale si prevede l'esclusione dal computo delle spese delle regioni ai fini del patto di stabilità interno delle spese sostenute dalle Regioni medesime a titolo di cofinanziamento nazionale degli interventi realizzati con il contributo dei Fondi strutturali europei fino all'importo pari a 1.000 milioni di euro annui per il prossimo triennio finanziario. Tale esclusione dal patto di stabilità interno potrà fornire maggiore liquidità per i settori della ricerca, dell'istruzione, dell'ambiente e delle attività produttive incentivando senza dubbio le regioni a utilizzare con maggiore efficienza le risorse europee.

  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD) rinviando al dibattito in Aula le considerazioni generali sulla manovra nel suo complesso in questa sede si limita a sottolineare che il provvedimento in esame è necessario per garantire il raggiungimento del pareggio di bilancio. Riguardo ai profili di competenza della X Commissione ritiene che potevano essere previsti strumenti ed interventi più incisivi a sostegno della crescita. Esprime in ogni caso un giudizio complessivamente favorevole sulle misure previste dall'articolo 1, finalizzate Pag. 104al rafforzamento patrimoniale delle imprese italiane, così come sulle misure previste all'articolo 3, di sostegno alle esportazioni, e al rifinanziamento del Fondo di garanzia per le PMI. Ritiene inoltre molto positive le norme che prevedono le detrazioni per le ristrutturazioni edilizie e per gli interventi di efficientamento energetico che ad oggi hanno dato risultati importanti sia per il rilancio del settore dell'edilizia che per tutti i settori dell'indotto, giudica altresì molto favorevolmente le disposizioni in materia di liberalizzazione e rafforzamento del versante della concorrenza con l'attribuzione di importanti poteri all'Antitrust, così come gli interventi volti ad una regolamentazione più snella delle principali attività economiche.
  Richiama l'importanza dell'esclusione dal patto di stabilità interno delle spese sostenute dalle Regioni per gli interventi cofinanziati dai Fondi strutturali europei prevista dal comma 1 dell'articolo 3. A tale riguardo ricorda che nella legge di stabilità per il 2012, approvata da poco dal Parlamento, è stata introdotta un'ulteriore deroga a favore degli enti locali che realizzino investimenti destinati ad expo 2015: riterrebbe opportuno che tale deroga venisse ridefinita attraverso una novella alla legge di stabilità citata.

  Anna Teresa FORMISANO (UdCpTP) desidera sottoporre all'attenzione della Commissione e del governo alcune questioni che auspica possano essere valutate anche dal relatore ai fini della predisposizione del parere della X Commissione. Innanzitutto ritiene opportuno che il governo preveda nuove misure incentivanti a favore dell'imprenditoria femminile e giovanile o sotto forma di contributi a fondo perduto oppure prevedendo opportuni sgravi fiscali per la creazione di imprese a prevalente partecipazione giovanili e femminile nei comparti più innovativi dei diversi sistemi produttivi. Giudica altresì necessario prevedere ulteriori misure fiscali in materia di deducibilità del costo del lavoro per le assunzioni a tempo indeterminato di lavoratori appartenenti alle categorie protette che non riescono a trovare una occupazione dignitosa. Occorre inoltre che il Governo valuti l'opportunità di agevolare i gestori di attività commerciali per la realizzazione di interventi di abbattimento delle barriere architettoniche strutturali. Con particolare riferimento ai piccoli esercizi commerciali ritiene doveroso prevedere adeguati contributi e sgravi fiscali per l'ammodernamento delle strutture e per l'assunzione e la formazione di dipendenti a tempo indeterminato. Infine auspica che il Governo possa valutare l'opportunità di escludere dal sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti per le imprese che producono, trasportano o trattano rifiuti non pericolosi e a bassa criticità ambientale.

  Alberto TORAZZI (LNP) preannuncia che il suo gruppo esprimerà un convinto voto contrario sulla provvedimento in esame che si configura come una manovra contro il Nord. Stigmatizza, in primo luogo, l'approvazione di misure repressive in materia previdenziale che hanno colpito le pensioni di anzianità, senza penalizzare invece le pensioni di invalidità, molto diffuse al Sud e spesso erogate in base a dichiarazioni mendaci.
  Giudica negativamente la reintroduzione dell'ICI che, ancora una volta, andrà a colpire soprattutto le regioni del Nord in cui fu introdotto il catasto trecento anni fa da Maria Teresa d'Austria, mentre moltissime proprietà delle regioni meridionali non sono ancora accatastate e, pertanto, non individuabili ai fini del pagamento dell'imposta. Propone a questo riguardo che si proceda ai rilievi aerei per un non più rinviabile aggiornamento del catasto.
  Esprime rilievi critici sull'aumento dell'IVA, misura che ha l'unico scopo di fare cassa, mentre si è persa l'occasione per diminuire il costo del lavoro. Il provvedimento d'urgenza con la riduzione dei consiglieri provinciali dispone, di fatto, il passaggio delle funzioni delle province ai prefetti, con una modalità che richiama logiche già sperimentate durante il fascismo. Estremamente negativo appare anche l'aggravio fiscale sugli articoli di lusso e, in Pag. 105particolare, sulle barche sopra i 10 metri che si tradurrà in un'ulteriore penalizzazione di tutto il settore nautico già gravemente compromesso dalla crisi economica. Con riferimento all'articolo 8, sulla stabilità del sistema creditizio, ritiene che siano previste garanzie eccessive a favore delle banche, mentre la somma di un miliardo di euro per lo sviluppo sulla base dei fondi strutturali 2007-2013 si tradurrà nell'erogazione di risorse a esclusivo vantaggio del Mezzogiorno. Lamenta altresì che si preveda la reintroduzione dell'Istituto per il commercio estero che sembra finalizzata più al recupero di 300 unità di personale che ad un'effettiva esigenza delle imprese italiane all'estero. Sulle liberalizzazioni suggerisce al relatore di prevedere nella proposta di parere una misura di gradualità che eviti di penalizzare eccessivamente chi si è impegnato di recente nel pagamento di costose licenze.
  Con riferimento alle disposizione sul Sistri, riterrebbe opportuna una temporanea sospensione delle disposizioni che hanno finora penalizzato le attività interessate, mentre manifesta una posizione nettamente contraria al potenziamento dei poteri dell'Antitrust previsto dall'articolo 35 che presenta, a suo avviso, un profilo fortemente antidemocratico. Nel ribadire infine il suo voto decisamente contrario su un'eventuale proposta di parere favorevole, ritiene che il provvedimento in esame presenti preoccupanti aspetti antidemocratici e lesivi della sovranità popolare, oltre ad essere chiaramente penalizzante per le regioni del Nord.

  Enzo RAISI (FLpTP), nel dissociarsi dalle osservazioni dell'onorevole Torazzi, evidenzia la possibilità di migliorare le pur condivisibili misure contenute nel provvedimento in esame. Osserva, tuttavia, che il Paese si trova ancora in una fase di aggiustamento dei conti e che solo in un secondo momento si potrà procedere ad un serio piano per lo sviluppo che auspica possa finalmente svolgersi in una dimensione di libero mercato, finora mai concretamente sperimentata dal Paese.
  Esprime un giudizio positivo per la previsione del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese e per la stabilizzazione delle detrazioni del 36 per cento sulle ristrutturazioni edilizie che offriranno maggiori certezze ad un settore fortemente colpito dalla crisi.
  Manifesta soddisfazione sulla riduzione del numero dei componenti di Autorità indipendenti e sulla soppressione di alcune agenzie. Propone, tuttavia, di inserire nella proposta di parere un'osservazione che preveda che i risparmi derivanti da questi interventi siano finalizzati al potenziamento dell'attività delle medesime Autorità che dovranno efficacemente presidiare i processi di liberalizzazione. Dichiara, quindi, di condividere il potenziamento dell'Antitrust previsto dall'articolo 35 del decreto-legge. Esprime apprezzamento per la reintroduzione dell'ICE, inopinatamente soppresso dalla legge n. 98 del 15 luglio 2011. Si tratta di uno strumento importante per l'internazionalizzazione delle imprese e in tutti i Paesi europei sono presenti istituti analoghi che aiutano efficacemente le loro imprese all'estero. La riorganizzazione dell'ICE deve, quindi, rappresentare l'occasione per potenziare e rafforzare l'attività di sviluppo dell'internazionalizzazione.
  Per quanto riguarda gli incentivi alle imprese, sottolinea la necessità di superare definitivamente la logica dei finanziamenti a pioggia, ritenendo preferibile il sistema della defiscalizzazione a quello della contribuzione diretta, perché maggiormente efficace e più trasparente.
  Giudica positivamente anche la liberalizzazione degli esercizi commerciali dal momento che, per la prima volta, si intacca il meccanismo autorizzativo, nonché la liberalizzazione della vendita dei farmaci di fascia C. Osserva, tuttavia, che analoghi provvedimenti dovrebbero essere estesi anche ad altre realtà che finora hanno colpevolmente impedito o contrastato l'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. Esprime perplessità sull'inasprimento della tassazione nel settore della nautica da diporto che si rifletterà negativamente su un settore già molto provato Pag. 106dalla crisi economica. Concorda, invece, con i colleghi che hanno proposto una sospensione del sistema del Sistri, al fine di intervenire sulla materia con una normativa graduale che non appesantisca di adempimenti burocratici e si traduca in un'effettiva salvaguardia dell'ambiente. Osserva, infine, che sulla materia dell'ICI sugli edifici religiosi, seppure non di competenza della Commissione, si dovrebbero evitare interpretazioni furbesche che consentono ad edifici ecclesiastici con finalità evidentemente commerciali di evitare l'imposizione.

  Gabriele CIMADORO (IdV) desidera innanzitutto sottolineare che per ragioni diverse e probabilmente meno ideologiche da quelle espresse dal collega Torazzi anche il gruppo dell'Italia dei valori dovrà arrivare ad esprimere un voto contrario sul provvedimento in esame. Ritiene che occorrerebbe un approccio diverso anche al fine di modificare la manovra nel suo complesso ma comprende come in questa fase non ci sia spazio e tempo per apportare emendamenti di vasta portata. Ricorda che il suo gruppo nel momento in cui ha deciso di votare la fiducia al Governo Monti ha dichiarato che avrebbe sempre valutato con grande attenzione le misure che sarebbero state proposte dall'Esecutivo. Il provvedimento in esame non contiene solo le misure che ci chiedeva l'Europa ma prevede una serie di interventi puntuali in molteplici settori normativi che non è possibile condividere. Ritiene in particolare che le misure previste in materia di pensioni siano eccessivamente onerose per i cittadini. Giudica altrettanto preoccupanti gli interventi in materia di rendite catastali degli immobili che rappresenteranno una pietra tombale nel settore edilizio già pesantemente strozzato dal peso della crisi economica e dalla burocrazia. La manovra proposta è nell'insieme squilibrata, depressiva e inflattiva. La pressione fiscale aumenta di un ulteriore punto assestandosi intorno al 44 per cento. Si tratta di una manovra priva di equità che colpisce il ceto medio e i bassi redditi. Non ci sono misure efficaci contro l'evasione ed il contributo chiesto ai cosiddetti capitali scudati è eccessivamente contenuto. Si incide su un sistema pensionistico già in equilibrio solo per fare cassa e senza eliminare le storture della previdenza. L'aumento dei prezzi indotto dagli incrementi delle accise e dell'IVA freneranno i consumi con effetti depressivi per l'economia, mentre il mancato incremento delle detrazioni fiscali per carichi famigliari realizza una «svalutazione» fiscale a spese dei ceti popolari. Tutto ciò senza un vero progetto paese che rinnovi il nostro sistema produttivo. Le liberalizzazioni sono del tutto insufficienti.
  Per quanto riguarda i costi della politica infine non ci sono misure che riducano il finanziamento pubblico ai partiti ne sono previsti limiti agli stipendi dei dirigenti del settore privato e del settore pubblico.
  Per tutte queste ragioni l'Italia dei valori intende presentare modifiche profonde della manovra e preannuncia il voto contrario sul provvedimento.

  Laura FRONER (PD) prima di esaminare il merito delle disposizioni di competenza della X Commissione intende svolgere alcune considerazioni di carattere generale relative alla manovra in esame. Sottolinea la necessità di adeguate misure di rilancio delle attività produttive e giudica il Parlamento la sede idonea per svolgere tale lavoro di approfondimento. Per quanto riguarda gli interventi sulle pensioni auspica in particolare che si possano introdurre delle modifiche relative al blocco dell'indicizzazione delle pensioni minime e a vantaggio dei lavoratori precoci. Su tale aspetto non ricorda altrettanta fermezza della Lega nei confronti di analoghi interventi di penalizzazione operati dal precedente Governo.
  Fermo restando i vincoli di finanza pubblica occorre un lavoro congiunto delle forze politiche per difendere la stabilità finanziaria dell'Italia. A tale scopo si potrebbe quindi prevedere un maggiore prelievo fiscale a carico dei capitali scudati così come introdotte un tetto sulle pensioni dei dipendenti pubblici. Sarebbe altresì Pag. 107opportuna la messa in gara delle frequenze televisive al fine di reperire risorse finanziarie aggiuntive. Passando al merito dei profili di competenza della X Commissione esprime un orientamento favorevole sulle misure relative all'articolo 4 in materia di agevolazioni fiscali per ristrutturazioni edilizie e efficientamento energetico. Giudica altresì con favore le misure di razionalizzazione delle Autorità amministrative indipendenti cui occorre garantire comunque l'autonomia organizzativa. Accoglie con favore l'istituzione dell'Agenzia della promozione all'estero delle imprese sottolineando che l'abolizione dell'ICE operata dal Governo Berlusconi è stata troppo frettolosa e che probabilmente si poteva intervenire per correggere le inefficienze. Esprime un apprezzamento favorevole sulle misure di privatizzazione relative ai farmaci di fascia C che aiutano l'abbattimento dei prezzi. Con riferimento al riconoscimento di maggiori poteri all'Autorità antitrust ritiene opportuno garantire un rapporto di collaborazione tra Autorità e Amministrazioni pubbliche che vanno informate delle possibili violazioni. Infine con riferimento agli interventi di semplificazioni recati dall'articolo 40 ritiene che si tratti di misure solo apparentemente di poca importanza ma che garantiranno risultati significativi nei settori produttivi coinvolti e che rappresentano un notevole passo in avanti per una efficiente politica di liberalizzazione.

  Savino PEZZOTTA (UdCpTP) sottolinea anzitutto che l'elemento principale da rilevare è il cambiamento dei rapporti politici: si sta uscendo da un sistema di scontro per entrare in un sistema di convergenze in cui ciascun soggetto politico mantiene comunque la propria identità. Questo è il dato rilevante e nuovo, sicuramente frutto dell'eccezionalità del momento, ma comunque squisitamente democratico, perché questo governo è legittimato dall'ampia fiducia parlamentare che ha ricevuto. Occorre oggi domandarsi se fosse possibile evitare questa manovra, che certo non rende felice nessuno; a suo parere, il Paese ha vissuto questi ultimi anni senza la consapevolezza della gravità della crisi in atto almeno dal 2008, senza consapevolezza e intervenendo quindi in grande ritardo: è ora il momento di assumersi le responsabilità perché solo questo significa difendere davvero i ceti popolari, al di là di una facile demagogia, occorre mettere in sicurezza il Paese, ed in breve tempo saranno gli elettori a giudicare le forze politiche attraverso il voto.
  Ritiene il provvedimento nel suo insieme condivisibile: si poteva certo fare di più, specie nelle politiche di sostegno alla crescita, ma si doveva anche tenere conto dei vincoli economici, comunque si delinea un programma, un progetto.
  Venendo ad alcune indicazioni specifiche, sull'articolo 41, relativo alle liberalizzazioni, ritiene che la totale liberalizzazione degli orari di apertura degli esercizi commerciali anche la domenica solleva qualche perplessità, per motivi di carattere sociale generale; inoltre, ritiene che qualche limite di carattere territoriale vada mantenuto per non uccidere in piccolo commercio, anche per motivi di pura liberalizzazione, poiché la concentrazione nei grandi centri commerciali favorisce regimi di monopolio di fatto.
  Il Fondo di garanzia per le PMI andrebbe a suo parere destinato anche alle imprese di tipo sociale; inoltre, sarebbe auspicabile una riflessione più generale sul sistema degli incentivi alle imprese.
  In merito alle agevolazioni sul costo del lavoro, infine, ritiene che fra i soggetti andrebbero anche inseriti i lavoratori ultracinquantenni espulsi dal mercato del lavoro, anche in relazione alla introduzione della riforma previdenziale.

  Fabio GARAGNANI (PdL), condivide globalmente la relazione svolta dal collega Vignali, e l'intervento si concentrerà essenzialmente su alcune raccomandazioni da tenere in considerazione per il parere; in relazione alle agevolazioni alle imprese, ritiene che andrebbe finalmente ridefinita la situazione delle cooperative, distinguendo fra quelle a scopo sociale e quelle a carattere puramente commerciale.Pag. 108
  Ritiene che la soppressione dell'Agenzia per la sicurezza nucleare non sia positiva, mentre avrebbe mantenuto la soppressione dell'ICE – come effettuata dal precedente governo – rafforzando semmai le rappresentanze diplomatiche all'estero. Solleva quindi le perplessità maggiori sulle liberalizzazioni, condividendo alcuni dei rilievi dei colleghi Pezzotta e Torazzi, poiché il rischio è l'eliminazione dei piccoli operatori commerciali in favore della grande distribuzione. Qualche preoccupazione è manifestabile anche in relazione alla liberalizzazione della vendita dei farmaci di classe C nelle parafarmacie, che rischia di costituire un problema per la tutela della salute dei cittadini.
  Dichiara quindi che voterà a favore del parere che il relatore predisporrà, seppure senza particolare entusiasmo verso la manovra predisposta dal governo Monti.

  Andrea LULLI (PD), interviene solo per alcune puntuali precisazioni su parte del dibattito che si è svolto, dopo aver richiamato le competenze della Commissione in merito all'esame del provvedimento. Sull'articolo 41, concernente le liberalizzazioni, precisa che esso va inteso come disposizione relativa al superamento del sistema dei contingentamenti, che ritiene fonte di corruzione e di malfunzionamenti. In questo senso, è anche perfettamente comprensibile la competenza statale, nell'indicazione alle regioni per la disciplina di dettaglio. La preoccupazione per la grande distribuzione, che in parte condivide, si può rendere manifesta in altro modo, ma la norma in esame dice altro, e del resto ritiene che il problema dei piccoli esercizi nei centri storici non sia legato alla grande distribuzione; andrebbe eventualmente favorita la loro aggregazione in un sistema di piccoli negozi, in una sorta di centro commerciale naturale.

  Raffaello VIGNALI (PdL), relatore, ritiene a questo punto di poter sintetizzare le osservazioni e le condizioni che giudica opportuno inserire nel parere della X Commissione perché possano essere realisticamente valutate dalle Commissioni di merito, mentre molte delle altre questioni emerse – e condivisibili – andrebbero più ragionevolmente trasformate in ordini del giorno. Innanzitutto la questione che merita attenzione è quella relativa alla soppressione dell'ICE riguardo alla quale occorre che il Governo chiarisca il mantenimento dell'attuale cabina di regia. Per quanto riguarda le misure di razionalizzazione delle Autorità indipendenti, chiarendo che le funzioni attribuite all'Agenzia per la sicurezza nucleare sono trasferite all'Autorità per l'energia elettrica e per il gas, ritiene necessario garantire il parere parlamentare nel momento in cui opererà per ciascun consiglio di amministrazione la prevista riduzione dei componenti. Ritiene altresì condivisibile l'osservazione proposta dalla collega Froner finalizzata a garantire la funzionalità dei citati organismi. Sul tema delle liberalizzazioni si riserva un maggiore approfondimento circa le disposizioni previste dall'articolo 31 ed in particolare valuterà l'opportunità di garantire in ogni caso l'obbligo della chiusura domenicale per gli esercizi commerciali. Più in generale giudica opportuno un esplicito richiamo ai principi generali stabiliti in materia di liberalizzazione delle attività economiche stabiliti nel successivo articolo 34. Per quanto riguarda il Fondo di garanzie delle PMI condivide la proposta del collega Pezzotta di estendere anche agli enti no profit l'accessibilità alle suddette risorse così come prevedere l'estensione delle agevolazioni fiscali in materia di IRAP ai lavoratori ultracinquantenni disoccupati di lunga durata. Infine con riferimento alle altre osservazioni emerse nel dibattito, che in ogni caso giudica meritevoli di considerazione, ribadisce ai colleghi la possibilità di predisporre degli ordini del giorno per non appesantire eccessivamente il contenuto del parere e garantire una sua più esaustivo recepimento da parte delle Commissioni di merito.

  Manuela DAL LAGO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 19.