CAMERA DEI DEPUTATI
Sabato 12 novembre 2011
561.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Politiche dell'Unione europea (XIV)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

Sabato 12 novembre 2011. - Presidenza del presidente Mario PESCANTE.

La seduta comincia alle 9.10.

Variazione nella composizione della Commissione.

Mario PESCANTE, presidente, comunica che è entrato a far parte della Commissione il deputato Renzo Lusetti.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2012).
C. 4773 Governo, approvato dal Senato.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2012 e per il triennio 2012-2014 e relativa nota di variazione.
C. 4774 Governo, approvato dal Senato.
C. 4774-bis Governo, approvato dal Senato.

Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2012 e per il triennio 2012-2014 (limitatamente alle parti di competenza).
(Parere alla V Commissione).
(Esame congiunto e conclusione - Relazioni favorevoli).

La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti in oggetto.

Mario PESCANTE, presidente, avverte che la Commissione è chiamata ad esaminare, ai sensi dell'articolo 120, comma 3, del Regolamento, il disegno di legge C. 4773 Governo, approvato dal Senato, recante «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2012)» ed il disegno di legge C. 4774 Governo, approvato dal Senato, recante «Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2012 e per il triennio 2012-2014» e relativa nota di

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variazioni C. 4774-bis, approvata dal Senato, nonché l'annessa Tabella 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2012 e per il triennio 2012-2014.
Ricapitolando brevemente le modalità di esame dei provvedimenti da parte della XIV Commissione, rammenta che l'esame si concluderà con la trasmissione alla Commissione Bilancio di una relazione per ciascuno stato di previsione e connesse parti del disegno di legge di stabilità, e con la nomina di un relatore, il quale potrà partecipare alle sedute di quella Commissione. In particolare, per quel che riguarda il disegno di legge di bilancio, la Commissione esaminerà lo stato di previsione della spesa del Ministero dell'economia e delle finanze (Tabella 2), limitatamente alle parti di competenza. Per quanto attiene all'organizzazione dei lavori, ricorda che la Commissione concluderà il proprio esame dei documenti di bilancio nella stessa seduta di oggi, entro le ore 10, atteso che la discussione in Assemblea sui provvedimenti inizierà alle ore 12.30.

Massimo POMPILI (PD) chiede alla Presidenza, in considerazione del rilievo dei provvedimenti, la verifica del numero legale.

Mario PESCANTE, presidente, precisa che, in base al disposto dell'articolo 46 del regolamento della Camera, il numero legale può essere verificato quando la Commissione stia per procedere ad una votazione. Evidenzia, in ogni caso, che per la validità delle deliberazioni in Commissione è richiesta la presenza di un quarto dei componenti, pari - nel caso della XIV Commissione - a 11 deputati. Sono presenti attualmente 15 deputati; pertanto, ove tale situazione permanga immutata sino alla fase delle votazioni, la Commissione può considerarsi in numero legale.

Nicola FORMICHELLA (PdL), relatore, sottolinea come anche i disegni di legge di stabilità e di bilancio di previsione per il 2012, come già le due precedenti manovre correttive dell'estate 2011 (decreti-legge n. 98 e n. 138 del 2011), giungano all'esame in condizioni di assoluta eccezionalità e con tempi di esame parlamentare estremamente ristretti. Ciononostante, tenterà un'illustrazione delle parti di interesse della Commissione XIV.
In primo luogo, ritiene opportuno un riferimento al contesto in cui il provvedimento si colloca. In una lettera trasmessa dal Presidente del Consiglio ai Presidenti del Consiglio europeo e della Commissione europea sono indicate le misure prospettate dal Governo per assicurare una finanza pubblica sostenibile e per creare condizioni strutturali favorevoli alla crescita.
In particolare, nella dichiarazione del 26 ottobre 2011 dei Capi di Stato e di governo dei Paesi dell'eurozona:
si esprime apprezzamento per l'impegno dell'Italia, indicato nella lettera sopra richiamata, a: attuare riforme strutturali volte al rafforzamento della crescita e la strategia per il risanamento di bilancio. Al tempo stesso, l'Italia viene esortata a presentare con urgenza un calendario ambizioso per l'attuazione di tali riforme; raggiungere il pareggio di bilancio entro il 2013 e un'eccedenza strutturale di bilancio nel 2014, che determini una riduzione del debito pubblico lordo al 113 per cento del PIL nel 2014; introdurre norme in materia di pareggio di bilancio nella Costituzione entro la metà del 2012;
si prende atto che l'Italia, come indicato nella lettera del Presidente del Consiglio, si impegna a: attuare riforme strutturali intese ad aumentare la competitività riducendo la burocrazia, abolendo le tariffe minime nei servizi professionali e liberalizzando ulteriormente i servizi pubblici e le imprese di pubblica utilità a livello locale; riformare la legislazione del lavoro e, in particolare, le norme e le procedure in materia di licenziamenti e a rivedere, entro la fine del 2011, il sistema di sussidi di disoccupazione, attualmente frammentario, tenendo conto dei vincoli di bilancio; innalzare l'età pensionabile a 67 anni entro il 2026, raccomandando la definizione entro la fine dell'anno del processo per conseguire tale obiettivo;

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si sostiene l'intenzione dell'Italia, anch'essa espressa nella lettera sopra richiamata, di rivedere i programmi relativi ai fondi strutturali ridefinendo le priorità dei progetti e concentrando l'attenzione su istruzione, occupazione, agenda digitale e ferrovie/reti allo scopo di migliorare le condizioni per un rafforzamento della crescita e affrontare il divario regionale.

Alla Commissione europea è stato attribuito l'incarico di fornire una valutazione dettagliata delle misure ed a monitorarne l'attuazione, invitando le autorità italiane a fornire tempestivamente tutte le informazioni necessarie per tale valutazione.
Dando seguito alle indicazioni contenute nella dichiarazione, il 4 novembre il Commissario europeo agli affari economici e monetari, Olli Rehn, ha inviato una lettera al Ministro dell'economia, Tremonti, nella quale chiede al Governo italiano di fornire entro l'11 novembre ulteriori dettagli sulle misure preannunciate nella richiamata lettera trasmessa dal Presidente del Consiglio il 26 ottobre 2011. In particolare, secondo notizie di stampa, il Governo dovrebbe predisporre un piano d'azione che descriva la tempistica e le modalità per l'adozione e l'attuazione delle misure. Il Commissario Rehn ha inoltre chiesto di far pervenire, entro la stessa data, la descrizione dettagliata dei provvedimenti contenuti nel maxi-emendamento al disegno di legge di stabilità (poi presentato al Senato).
Con riferimento al testo del provvedimento, segnala che, all'articolo 4, il comma 5 stabilisce una riduzione dell'autorizzazione di spesa per il finanziamento italiano della politica estera e di sicurezza comune. Il successivo comma 43 prevede che la prescrizione del diritto al risarcimento del danno derivante da mancato recepimento nell'ordinamento dello Stato di direttive o altri provvedimenti obbligatori comunitari soggiace, in ogni caso, alla disciplina di cui all'articolo 2947 del codice civile e decorre dalla data in cui il fatto, dal quale sarebbero derivati i diritti se la direttiva fosse stata tempestivamente recepita, si è effettivamente verificato. L'articolo 2947 del codice civile disciplina la prescrizione del diritto al risarcimento del danno derivante da fatto illecito.
L'emendamento 3.1000 ha introdotto nel testo un nuovo comma 50 che prevede la rideterminazione a partire dal 2012 delle risorse relative agli obblighi di servizio universale dei recapiti postali, anche in vista dell'attuazione della direttiva 2008/6/CE relativa al completamento del mercato interno dei servizi postali della Comunità europea. Sulla medesima materia interviene anche un nuovo comma 31 dell'articolo 5 introdotto dall'emendamento 4.5000, che dispone l'approvazione per il triennio 2009-2011 del contratto di servizio di Poste italiane, fatti salvi gli adempimenti previsti dalla normativa dell'Unione europea in materia.
Al riguardo, ricorda la direttiva 2008/6/CE (recepita dal decreto legislativo n. 58 del 2011), che prevede la fornitura di un servizio postale universale mediante la nomina da parte degli Stati membri di fornitori di tale servizio. Gli Stati membri possono applicare una delle seguenti misure o una combinazione di esse: la fornitura del servizio universale da parte delle forze di mercato, la nomina di una o più imprese per fornire elementi diversi del servizio universale o coprire diverse parti del territorio ovvero l'appalto pubblico di servizi. Se lo Stato membro procede alla designazione diretta di una o più imprese si deve garantire che i requisiti relativi al servizio universale vengano imposti ai fornitori del servizio universale in modo trasparente e proporzionato. Deve essere inoltre garantita l'indipendenza delle autorità nazionali di regolamentazione, con il principio di separazione delle funzioni di regolamentazione dalle funzioni operative.
Con l'approvazione dell'emendamento 4.2000 sono state poi introdotte nel testo numerose disposizioni.
È disposta innanzitutto una autorizzazione al Ministero dell'economia a conferire o trasferire beni immobili di proprietà dello Stato a uso diverso da quello residenziale ad uno o più fondi comuni di

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investimento immobiliare o a una o più società anche di nuova costituzione; nell'ambito delle procedure di vendita si prevede l'applicazione delle disposizioni del decreto-legge n. 332/1994, che contiene anche la disciplina dei poteri speciali riconosciuti al Ministero dell'economia (articolo 6). Al riguardo, ricorda che la disciplina dei poteri speciali del Ministero dell'economia prevista dall'articolo 2 del decreto-legge n. 332/1994 è stata oggetto di contestazione da parte delle autorità dell'Unione europea. Secondo la Commissione europea (parere motivato nell'ambito procedura d'infrazione n. 2009/2255) tali norme impongono restrizioni non giustificate alla libera circolazione dei capitali e al diritto di stabilimento (articoli 63 e 49, rispettivamente, del trattato sul funzionamento dell'UE). Le restrizioni sull'acquisto di azioni in determinate imprese, o le disposizioni a corollario di un sistema di poteri speciali che ne consentono l'attuazione pratica nei casi individuali, rendono meno attraenti gli investimenti diretti o di portafoglio nelle imprese in questione e possono scoraggiare potenziali investitori provenienti da altri Stati membri. Anche il potere di veto su decisioni fondamentali per il funzionamento di un'impresa può incidere negativamente e dissuadere gli investitori. Al riguardo, nel marzo 2009 la Corte di giustizia dell'Unione europea ha emesso una sentenza, pertinente a una precedente causa italiana (C-326/07), confermando che i poteri di opporsi a questo tipo di attività non sono idonei al fine di salvaguardare gli interessi vitali dello Stato. Per quanto riguarda la possibilità di opporsi alle decisioni sulla gestione delle imprese, la Corte segnala la possibilità di stabilire un legame tra tale potere e la necessità di proteggere gli interessi dello Stato, ma ciò deve fondarsi su condizioni oggettive e verificabili.
È poi prevista la liberalizzazione dei servizi pubblici locali con modifiche rispetto alla disciplina contenuta nel decreto-legge n. 138 del 2011: in particolare si vieta il frazionamento dei servizi e degli affidamenti per aggirare il limite di 900.000 euro annui di fatturato previsto per gli affidamenti in house; si estende l'obbligo di riduzione della quota pubblica detenuta in società miste quotate anche alle quote detenute indirettamente da soci pubblici; si affidano poteri di controllo al prefetto; si dispone l'applicazione delle disposizioni anche al settore del trasporto pubblico locale, facendo salvi gli affidamenti già deliberati ai sensi del regolamento (Ce) n. 1370/2007 (articolo 9). Al riguardo, ricorda che le disposizioni in materia di servizi pubblici locali devono essere valutate alla luce dei principi della giurisprudenza della Corte di giustizia dell'Unione europea in materia di delimitazione della possibilità di affidamenti in house. In particolare la Corte ha individuato come criteri caratterizzanti di tali società, con riferimento ai quali si può derogare all'obbligo di affidamento con gara, da parte di amministrazioni pubbliche di lavori, servizi e forniture, l'esercizio da parte dell'amministrazione pubblica di un controllo sulla società analogo a quello sulle proprie articolazioni e lo svolgimento da parte della società della propria attività in modo prevalente con l'amministrazione pubblica controllante. In materia di servizio pubblico locale, il regolamento n. 1370/2007 prevede la possibilità di affidamenti in house unicamente al di sotto della soglia di 1.000.000 di euro ovvero che riguardano la fornitura di servizi di trasporto pubblico di passeggeri inferiore a 300.000 chilometri all'anno, elevabile a 2.000.000 di euro e 600.000 chilometri in caso di affidamento a piccola o media impresa che opera con non più di 23 veicoli.
In materia di ordini professionali, si prevede che la riforma entro un anno degli ordini già prevista dall'articolo 3 del decreto-legge n. 138 del 2011 avvenga con regolamento approvato con decreto del Presidente della Repubblica; viene soppressa la previsione delle tariffe minime stabilite dagli ordini e viene disciplinata la costituzione di società per l'esercizio di attività professionale (articolo 10). Al riguardo, segnala che le liberalizzazione delle professioni devono essere valutate, per quel che attiene la compatibilità con la

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normativa europea con riferimento alle disposizioni delle direttive 2005/36/CE e 2006/123/CE. La prima, relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali, si applica ai cittadini degli Stati membri dell'Unione europea che vogliano esercitare, quali lavoratori subordinati, autonomi o liberi professionisti, una professione regolamentata in base a qualifiche professionali conseguite in uno Stato membro dell'Unione europea e che, nello Stato d'origine, li abilita all'esercizio di detta professione. Il riconoscimento delle qualifiche professionali permette di accedere, se in possesso dei requisiti specificamente previsti, alla professione corrispondente per la quale i soggetti sono qualificati nello Stato membro d'origine e di esercitarla alle stesse condizioni previste dall'ordinamento italiano. La seconda direttiva (c.d. «direttiva servizi») prevede, circa la libera prestazione dei servizi, che gli Stati membri non potranno ostacolare la libertà di esercizio nel loro territorio sulla base di requisiti discriminatori, ingiustificati e sproporzionati, o di altri requisiti tra cui l'obbligo per il prestatore di stabilirsi nel territorio dove presta il servizio, di ottenere un'autorizzazione, o di essere registrato in un albo professionale. Potranno invece applicare restrizioni per motivi legati all'ordine pubblico, alla sicurezza, alla pubblica sanità, alla protezione dell'ambiente e alle condizioni di lavoro.
In materia di crediti delle pubbliche amministrazioni, si prevede una semplificazione delle procedure per la certificazione da parte degli enti territoriali dei crediti certi, liquidi ed esigibili, anche al fine di consentire la cessione pro soluto a favore di banche o intermediari finanziari, fermo restando che le certificazioni devono rispettare le normative vigenti in materia di patto di stabilità interno (articolo 13). Al riguardo, ricorda che in materia interviene la recente direttiva 2011/7/CE (termine di recepimento il 16 marzo 2013). La direttiva prevede, per le amministrazioni pubbliche, un termine di pagamento per transazioni commerciali di trenta giorni; le imprese creditrici hanno diritto agli interessi legali di mora, senza che sia necessario un sollecito, laddove il creditore ha adempiuto agli obblighi contrattuali e di legge; l'importo non è stato ricevuto nei termini e il ritardo è imputabile al debitore. Il recepimento della direttiva è previsto dall'allegato B del disegno di legge comunitaria 2011 (A.C. 4623). Peraltro, come è noto, sulla presenza di questa direttiva nell'allegato B vi è una condizione soppressiva ai sensi dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione, da parte della Commissione bilancio, mentre il recepimento della medesima direttiva è previsto anche dalla recente proposta di legge C. 98 e abbinate, in materia di statuto delle imprese (articolo 10), recentemente approvata in via definitiva dalla Camera. Si tratta di un problema importante che la Commissione XIV dovrà affrontare nell'ambito dell'esame del disegno di legge comunitaria 2011.
Si stabilisce quindi che, in sede di recepimento di direttive comunitarie non possano essere introdotti o mantenuti, salvo circostanze eccezionali valutate nell'Analisi di impatto della regolamentazione (AIR), livelli di regolazione superiori a quelli minimi richiesti dalle suddette direttive, il cui impatto sulle piccole e medie imprese, nonché la valutazione dei conseguenti oneri amministrativi e dei relativi costi introdotti od eliminati nei confronti di cittadini ed imprese, dovrà essere illustrato in apposita sezione dell'AIR (articolo 15).
Viene altresì prevista la definizione, come area di interesse strategico, delle aree e dei siti del Comune di Chiomonte per la realizzazione della linea ferroviaria Torino-Lione (articolo 19).
Si prevede, infine, la possibilità di anticipare il completo utilizzo delle risorse assegnate dall'Unione europea a titolo di cofinanziamento di interventi nei settori dell'agricoltura e della pesca a cura del Fondo di rotazione delle politiche comunitarie, di cui alla legge n. 183/1987, che a sua volta si rivarrà sugli accrediti forniti dall'Unione europea (articolo 23).

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All'articolo 33, il comma 2 assegna le risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione al CIPE, prevedendo altresì che in sede di assegnazione vengano indicate le relative quote annuali. Il comma 3 incrementa la dotazione finanziaria del Fondo per lo sviluppo e la coesione di 2.800 milioni per l'anno 2015 per il periodo di programmazione 2014-2020.
Nell'ambito della tabella E rileva lo stanziamento previsto per il Fondo di rotazione per l'attuazione delle politiche comunitarie, istituito dall'articolo 5 della legge n. 183 del 1987. Nel bilancio a legislazione vigente 2012 la dotazione del Fondo risulta essere pari a 5.524,300 milioni di euro. Per il 2012 la tabella E allegata al ddl stabilità conferma la dotazione di 5.524,300 milioni di euro per il 2012. Per l'anno 2013 viene previsto un finanziamento di 5.500 milioni di euro, come già definito dalla legge di stabilità 2011; il medesimo finanziamento viene proposto anche per il 2014.
Inoltre, con riferimento al disegno di legge di bilancio, segnala che lo stanziamento previsto complessivamente dal disegno di legge di bilancio per il Programma 3.1 - Partecipazione italiana alle politiche di bilancio in ambito UE - risulta essere, a seguito delle modifiche apportate dal disegno di legge di stabilità approvato dal Senato, come risultanti dalla Nota di variazioni, pari a 23.837,6 milioni di euro. Nella legge di bilancio 2011 per la medesima spesa erano previsti 23.709,6 milioni di euro, mentre nelle previsioni assestate si era registrata una riduzione dello stanziamento (23.110 milioni di euro).
Per quanto concerne il Programma 3.2 - Politica economica e finanziaria in ambito internazionale - lo stanziamento previsto per l'anno 2012 risulta essere di 510,923 milioni di euro; nel 2013 e nel 2014 si registrano lievi incrementi nello stanziamento (510,980 milioni di euro nel 2013 e 511,060 nel 2014). Nella legge di bilancio 2011 per la medesima spesa erano previsti 455,9 milioni di euro, mentre nelle previsioni assestate si era registrato un considerevole aumento (582,9 milioni di euro).
Con riferimento al Dipartimento delle politiche comunitarie, collocato presso la Presidenza del Consiglio, ricorda che a dotazione finanziaria spettante alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per garantirne il funzionamento viene annualmente indicata nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze: in particolare la Presidenza del Consiglio è oggetto del Programma 21.3, che fa capo alla Missione n. 21 (Organi costituzionali, a rilevanza costituzionale e Presidenza del Consiglio dei Ministri). Per l'anno finanziario 2012 lo stanziamento iscritto nel Programma 21.3 risulta essere, a seguito delle modifiche apportate dal Senato, che hanno ridotto lo stanziamento di 411,069 milioni di euro.

Sandro GOZI (PD) evidenzia come con la giornata odierna si concluda un ciclo politico ed evidenzia che il gruppo del PD consentirà, nell'interesse dell'Italia, una rapida approvazione del disegno di legge di stabilità, anche al fine di consentire al Paese di uscire dall'incertezza politica ed economica dell'ultimo triennio. Occorrono infatti segnali di rassicurazione e una forte assunzione di responsabilità, ed è per tale motivo che preannuncia che i deputati del gruppo del Partito Democratico non parteciperanno alla votazione sulle proposte di relazione relative ai provvedimenti in esame.
Rileva peraltro che molte delle questioni recate dal disegno di legge di stabilità sono state già oggetto di sollecitazione da parte del suo gruppo nel corso dei lavori della XIV Commissione, e rispondono all'esigenza di un adeguamento dell'ordinamento nazionale a quello europeo; cita, tra le altre, le norme relative al servizio postale universale e alla riforma degli ordini professionali. L'inserimento di tali disposizioni nel provvedimento corrisponde ad una ammissione di inazione, di quella inerzia che ha reso l'Italia destinataria di una lettera come quella inviata dal Commissario Rehn, che mai un Paese

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fondatore, qual è il nostro, ha ricevuto. Per tali motivi, e per il bene del Paese, occorre avviare insieme, responsabilmente, un nuovo ciclo politico, consapevoli delle difficoltà che abbiamo dinnanzi, posto che i tassi di crescita previsti - meno 0,2 nell'ultimo trimestre del 2011 e 0,1 nel 2012 - indicano chiaramente una fase di recessione. Sappiamo anche che i fondamentali dell'Italia, nel lungo periodo, non sono peggiori, anzi migliori, di quelli di molti dei nostri partner europei, ma nell'immediato abbiamo grossi problemi di affidabilità. Serve un forte recupero di credibilità, nei prossimi mesi, senza il quale l'Italia non potrà aspirare a dettare la propria agenda economica, ma continuerà a subire decisioni assunte da altri paesi europei, sulla base di un metodo non sempre democratico e condivisibile.

Marco MAGGIONI (LNP) sottolinea l'importanza dei provvedimenti in esame, assunti dall'Esecutivo e dalla maggioranza, per fare fronte agli impegni europei. Si tratta di misure che avranno come effetto immediato un forte aumento della disoccupazione, soprattutto per quella categoria di persone che, anche fuori dal Parlamento, hanno costantemente lavorato per minare la credibilità e far cadere l'attuale Governo!

Isidoro GOTTARDO (PdL) rileva come l'idea che l'Italia sia da ritenere commissariata sia solo di coloro che non condividono l'agenda dettata dall'Unione europea e dal Governo, mentre per chi crede negli impegni assunti non è così. La lettera del Commissario Rehn e le procedure previste sono invece utili per riportare il Paese alla realtà delle regole dell'Unione europea e della moneta unica, rispetto alle quali occorre che ciascuno faccia la propria parte.
Sottolinea come, a suo avviso, l'Italia e l'Europa scontino certamente decisioni che risalgono al Trattato di Nizza, e giudica un grave errore il fatto che l'Unione si sia allargata da 15 a 27 Stati membri senza adeguate regole di governante economica. Non si può quindi ricondurre alla sola debolezza del nostro Paese l'attuale situazione, che è assai più complessa e con la quale anche paesi come Francia e Germania - cui va attribuita una grande responsabilità dell'incendio scoppiato in Europa, poiché ha troppo atteso e temporeggiato prima di intervenire - dovranno fare i conti.
In questo contesto il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi si è dimostrato statista, quando ha compreso che l'agenda europea andava messa per iscritto, per vincolare il Paese agli impegni assunti. Sottolinea quindi che i provvedimento odierni sono unicamente l'antipasto di un pranzo che dovrà essere servito con la responsabilità di tutti, e ritiene quindi che l'opposizione avrebbe dovuto farsi carico in maniera più responsabile anche di questo intervento, senza limitarsi a non ostacolarlo. Il prossimo Governo non potrà che adempiere gli impegni che il presidente del Consiglio consegna oggi al Paese.

Nicola FORMICHELLA (PdL), relatore, formula una proposta di relazione favorevole sul disegno di legge di stabilità 2012 e una proposta di relazione favorevole sul disegno di legge recante Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2012 e per il triennio 2012-2014» e relativa nota di variazione e sulla Tabella n. 2: «Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2012 e per il triennio 2012-2014», limitatamente alle parti di competenza (vedi allegato).

Sandro GOZI (PD) vorrebbe condividere l'ottimismo espresso dal relatore sul raggiungimento del pareggio di bilancio entro il 2013, ma deve purtroppo evidenziare come la Commissione europea abbia ieri rese note le stime che indicano il deficit di bilancio per l'Italia pari al 2,3 per cento nel 2012 e all'1,2 per cento nel 2013.

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Ribadisce quindi che il gruppo del PD non prenderà parte alle votazioni sulle proposte di relazione relative ai provvedimenti in esame.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva, con distinte votazioni, la proposta di relazione favorevole sulla Tabella 2, concernente lo Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, e sulle connesse parti del disegno di stabilità 2012.
Nomina quindi il deputato Formichella relatore presso la Commissione Bilancio.

La seduta termina alle 9.50.