CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 3 novembre 2011
556.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

Giovedì 3 novembre 2011. - Presidenza del presidente Silvano MOFFA.

La seduta comincia alle 14.20.

Norme per promuovere l'equità retributiva nel lavoro giornalistico.
Nuovo testo C. 3555 Moffa.

(Esame e conclusione - Parere favorevole con osservazione).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

Antonino FOTI (PdL), relatore, osserva che la XI Commissione è chiamata ad esprimere il parere, per quanto di competenza, sulla proposta di legge n. 3555, recante norme per promuovere l'equità retributiva nel lavoro giornalistico. Al riguardo, segnala che la VII Commissione, alla quale il provvedimento è assegnato in sede referente, ha elaborato, nell'ambito di un Comitato ristretto appositamente costituito, un nuovo testo della proposta in esame: non essendo stati presentati emendamenti, tale testo è stato quindi trasmesso alle Commissioni chiamate ad esaminarlo in sede consultiva, per l'espressione del prescritto parere. Rileva che l'intervento in esame, che risulterebbe ampiamente condiviso da tutti i gruppi parlamentari, muove dalla consapevolezza dei grandi cambiamenti tecnologici ed economici dell'attuale panorama dell'informazione, che hanno portato, oltre ad un incremento delle possibilità di accesso ai mass media e ad un aumento degli iscritti all'albo dei giornalisti, anche ad una progressiva «precarizzazione» dei rapporti di lavoro, con remunerazioni spesso non adeguate alle prestazioni offerte. Evidenzia,

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quindi, che il provvedimento in esame si prefigge lo scopo di favorire il riconoscimento di trattamenti proporzionati alla quantità e alla qualità del lavoro giornalistico eseguito da soggetti che non operano con contratto di lavoro subordinato, affidando a uno specifico organismo la verifica della sussistenza dell'equità retributiva nei loro confronti. Rileva, altresì, che la sottoposizione a tale verifica è condizione per la concessione di contributi pubblici in favore delle imprese editoriali, affinché esse garantiscano nelle pratiche interne comportamenti consequenziali al riconoscimento loro attributo. Segnala che tale accertamento assolve anche a un'esigenza di trasparenza nei confronti dell'opinione pubblica, che potrà così conoscere se le imprese che accedono ai finanziamenti pubblici garantiscono servizi adeguati al beneficio ricevuto: infatti, alcune ricerche compiute dal Consiglio nazionale dell'ordine dei giornalisti e dalle istituzioni rappresentative della categoria hanno posto in drammatica evidenza proprio l'esiguità dei compensi erogati per le collaborazioni giornalistiche di tipo autonomo, sottolineando che tali compensi irrisori vengono erogati anche da aziende editoriali destinatarie, dirette e indirette, di finanziamenti pubblici, compresi i finanziamenti all'editoria erogati dalla Presidenza del Consiglio dei ministri.
Ritiene che la proposta normativa in esame, quindi, miri a tutelare il diritto all'informazione dei cittadini assicurando che ai lavoratori - per il tramite dei quali tale diritto può essere esercitato - siano garantite condizioni di libertà e dignità, anche attraverso il riconoscimento di trattamenti economici equi, laddove si è in presenza di un rapporto non subordinato. Si tratta, a suo avviso, di un provvedimento di grande interesse per la XI Commissione, dal momento che esso affronta con determinazione ed efficacia il tema della precarietà dei lavoratori, ponendolo in relazione con l'interesse dei cittadini ad avere un'informazione libera e di qualità.
Passando ad esaminare il contenuto del provvedimento in esame, fa presente che l'articolo 1 definisce finalità e ambito applicativo dell'intervento. Osserva, quindi, che l'articolo 2 istituisce, presso il Dipartimento per l'informazione e l'editoria della Presidenza del consiglio dei ministri, la Commissione per la valutazione dell'equità retributiva del lavoro giornalistico, disciplinandone le composizione e delineandone i compiti relativi alla definizione dei requisiti minimi di equità retributiva dei giornalisti iscritti all'albo titolari di rapporto di lavoro non subordinato (in coerenza con i corrispondenti trattamenti previsti dalla contrattazione collettiva nazionale in favore dei titolari di un rapporto subordinato), mentre il comma 3 del medesimo articolo prevede la redazione di un «elenco dei datori di lavoro giornalistico», diretto a garantire il rispetto dei requisiti minimi. Fa notare, al riguardo, che l'articolo in questione risulta lievemente modificato rispetto al testo della proposta di legge originaria, sia al comma 1, laddove è stata inserita una lettera d) con riferimento alla designazione da parte della Federazione nazionale stampa italiana di un componente della Commissione in questione, sia al comma 2, nella parte in cui si prevede un termine di 60 giorni per l'adozione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di fissazione dei previsti requisiti minimi. Segnala, quindi, l'articolo 3, in base al quale l'iscrizione all'elenco dei datori di lavoro giornalistico di cui all'articolo 2 diviene, a decorrere dal 1o gennaio 2012, requisito necessario per l'accesso a qualsiasi contributo pubblico in favore dell'editoria. Infine, evidenzia che l'articolo 4 prevede che dall'attuazione della legge non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, assicurando in tal modo l'invarianza finanziaria del provvedimento.
In conclusione, preso atto del contenuto del progetto di legge e dei profili di competenza della XI Commissione, prospetta l'opportunità di formulare un parere favorevole sul provvedimento in esame.

Amalia SCHIRRU (PD) giudica in termini positivi il provvedimento in esame,

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atteso che esso, in attuazione di importanti disposizioni costituzionali, può contribuire a garantire un equo compenso ai giornalisti precari per le prestazioni professionali rese al servizio della collettività. Manifesta soddisfazione, in particolare, per il rilievo attribuito alla concertazione e al confronto tra le parti - imprese editoriali, da un lato, e giornalisti, dall'altro - che ritiene vada sempre più valorizzato in futuro, sottolineando, altresì, la delicatezza del ruolo di garanzia svolto dalla Commissione per la valutazione dell'equità retributiva del lavoro giornalistico, di cui all'articolo 2 del provvedimento, ai fini della fissazione di un giusto compenso per tali lavoratori atipici. Ritenuto corretto, infine, subordinare la concessione di contributi pubblici in favore delle imprese editoriali alla messa in atto di pratiche e comportamenti consequenziali sul versante delle retribuzioni riconosciute ai giornalisti, dichiara una convinta valutazione favorevole in ordine al progetto di legge in esame.

Cesare DAMIANO (PD) esprime il proprio apprezzamento per il presente provvedimento, che interviene con efficacia in un settore particolarmente interessato da fenomeni distorsivi del mercato del lavoro, quali precariato, lavoro nero e varie forme di sfruttamento e sotto-retribuzione. Ricorda poi che anche il precedente Governo di centrosinistra, nella scorsa legislatura, era intervenuto in tale ambito, sotto un profilo prettamente pensionistico, nell'ottica di salvaguardare la dignità dei giornalisti precari con misure tese ad modificare le aliquote previdenziali in senso più favorevole a tali lavoratori. Nel rilevare con soddisfazione che i compiti assegnati, dall'articolo 2 del provvedimento, alla Commissione per la valutazione dell'equità retributiva del lavoro giornalistico sembrano configurare la possibilità di giungere alla definizione di una sorta di «salario minimo garantito» a vantaggio di lavoratori particolarmente in difficoltà, preannuncia l'intenzione di aggiungere la propria firma al progetto di legge in esame, considerata la sua significativa rilevanza sociale.
Dichiara, in conclusione, l'orientamento favorevole del suo gruppo rispetto al nuovo testo del provvedimento in titolo.

Silvano MOFFA, presidente, dopo avere espresso soddisfazione per l'orientamento favorevole manifestato dai gruppi e per la preannunziata volontà di sottoscrivere tale proposta di legge, dichiara di confidare in una sollecita conclusione dell'iter presso la Commissione di merito, tenuto anche conto che sembrerebbero profilarsi le condizioni per un trasferimento del provvedimento alla sede legislativa. Con riferimento al contenuto del nuovo testo all'esame della Commissione, si sofferma, peraltro, sull'articolo 2, comma 2, rilevando l'esigenza di coordinare i termini di cui al primo e al secondo periodo, considerato che i tempi di emanazione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, che dovrebbe recepire i requisiti definiti dalla Commissione di valutazione di cui al medesimo articolo 2, potrebbero risultare incompatibili con la tempistica prevista per lo svolgimento dell'attività della medesima Commissione: giudica, pertanto, opportuno che il relatore - se non vi fossero obiezioni rispetto a tale questione - possa inserire un'apposita indicazione in tal senso nella propria proposta di parere.

Antonino FOTI (PdL), relatore, preso atto del suggerimento appena formulato, presenta una proposta di parere favorevole con osservazione sul provvedimento in esame (vedi allegato).

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva, quindi, la proposta di parere favorevole con osservazione presentata dal relatore.

La seduta termina alle 14.35.

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COMITATO RISTRETTO

Giovedì 3 novembre 2011.

Disposizioni concernenti la disciplina degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza.
C. 2715 Damiano e C. 3522 Di Biagio.

Il Comitato ristretto si è riunito dalle 14.35 alle 14.40.

COMITATO RISTRETTO

Giovedì 3 novembre 2011.

Norme per favorire l'inserimento lavorativo dei detenuti.
C. 124 Angeli, C. 859 Pisicchio, C. 937 D'Ippolito Vitale, C. 3010 Renato Farina.

Il Comitato ristretto si è riunito dalle 14.40 alle 14.45.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Giovedì 3 novembre 2011.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.45 alle 14.55.