CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 3 novembre 2011
556.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
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COMITATO RISTRETTO

Giovedì 3 novembre 2011.

Disposizioni per la ricostruzione, il recupero e lo sviluppo economico-sociale dei territori abruzzesi colpiti dal sisma del 6 aprile 2009.
C. 3811 Libè, C. 3993 Zamparutti, C. 4107 Lolli e C. 4675 Cicchitto.

Il Comitato ristretto si è riunito dalle 14 alle 14.20.

SEDE REFERENTE

Giovedì 3 novembre 2011. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI.

La seduta comincia alle 14.15.

Modifiche agli articoli 187, 216-bis e 230 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, in materia di miscelazione di rifiuti speciali e di oli usati nonché di tracciabilità e di conferimento dei rifiuti provenienti dalle attività di pulizia manutentiva delle reti fognarie.
C. 4240 Lanzarin.

(Seguito dell'esame e rinvio).

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La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 26 ottobre 2011.

Alessio BONCIANI (PdL), relatore, sottopone alla Commissione l'esigenza rappresentata per le vie brevi dai rappresentanti del Ministero dell'ambiente di un breve rinvio dell'esame del provvedimento in titolo, al fine di verificare la possibilità di dare una risposta positiva a tutte le questioni rimaste insolute, nonché di inserire, eventualmente, talune disposizioni nel provvedimento d'urgenza che il Governo si appresta ad adottare a sostegno dello sviluppo economico del Paese.

Ermete REALACCI (PD), nel prendere atto della richiesta proveniente dal Ministero dell'ambiente, ritiene in ogni caso indispensabile che la Commissioni proceda alla deliberazione sugli emendamenti presentati entro e non oltre la prossima settimana. Conclude, quindi, esprimendo una forte preoccupazione in ordine all'eventualità che nell'annunciato decreto sullo sviluppo vengano inserite norme eterogenee, che nulla hanno a che vedere con la necessità improrogabile di assumere misure organiche per la crescita e la ripresa dell'economia.

Raffaella MARIANI (PD) stigmatizza il comportamento del Ministero dell'ambiente che, invece di compiere ogni sforzo per rivendicare l'inserimento nell'annunciato provvedimento d'urgenza di misure e di adeguate risorse a sostegno delle popolazioni alluvionate di Toscana e Liguria e per la messa in sicurezza del territorio nazionale, appare impegnato a verificare la possibilità di inserire nel richiamato provvedimento d'urgenza talune delle disposizioni contenute nel provvedimento in titolo.

Angelo ALESSANDRI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.30.

RISOLUZIONI

Giovedì 3 novembre 2011. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI.

La seduta comincia alle 14.30.

7-00706 Zamparutti: Sul funzionamento dell'impianto di termovalorizzatore Fenice di Melfi.
7-00722 Margiotta: Sui fenomeni di inquinamento provocati dal malfunzionamento dell'inceneritore Fenice di Melfi.
(Discussione congiunta e rinvio).

Angelo ALESSANDRI, presidente, avverte che è stata presentata ieri la risoluzione 7-00722 a prima firma dell'onorevole Margiotta, vertente sulla stessa materia di quella della risoluzione 7-00706, a prima firma dell'onorevole Zamparutti, e che, pertanto, se non vi sono obiezioni, si procederà alla discussione congiunta delle due risoluzioni.

La Commissione concorda.

Elisabetta ZAMPARUTTI (PD), preliminarmente, ricorda le numerose interrogazioni parlamentari da lei presentate sul malfunzionamento dell'inceneritore Fenice di Melfi, rimaste purtroppo inevase fino alla scorsa settimana, con la risposta, peraltro insoddisfacente, fornita dal rappresentante del Ministero dell'ambiente all'ultima di tali sue interrogazioni.
Ripercorre, quindi, i tratti salienti di una vicenda a suo avviso gravissima che ben potrebbe essere descritta come una «Seveso lucana» e che trova origine nell'inaccettabile intreccio fra soggetti controllori e soggetti controllati, causa di un enorme deficit di legalità e di un enorme danno ambientale. Al riguardo, denuncia la decennale inerzia della regione Basilicata,

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emblematicamente rappresentata dalla mancata istruttoria finalizzata al rilascio della prescritta autorizzazione integrata ambientale, che ha di fatto consentito all'inceneritore di funzionare grazie alla sistematica emanazione di provvedimenti provvisori.
Denuncia, inoltre, la gravità dei fenomeni di inquinamento, sempre taciuti dagli organi di controllo, e la altrettanto grave violazione del fondamentale diritto all'informazione dei cittadini, che oggi trova riscontro negli atti dell'inchiesta penale in corso di svolgimento da parte della magistratura. Nel chiedere, infine, che la Commissione proceda ad un ciclo di audizioni, al fine di acquisire elementi di conoscenza approfonditi sulla vicenda, prima di procedere alla votazione sugli atti di indirizzo in titolo, ribadisce il suo giudizio negativo sulla risposta fornita dal Governo la scorsa settimana al suo atto di sindacato ispettivo sulla vicenda, sollecitando nuovamente il Ministero dell'ambiente ad assumere con urgenza iniziative autonome al fine, quantomeno, di limitare il danno ambientale provocato dall'inceneritore Fenice e di imporre al soggetto gestore dell'impianto di provvedere subito al ristoro del danno medesimo.

Salvatore MARGIOTTA (PD), preliminarmente, osserva che la presentazione della risoluzione a sua prima firma si è resa necessaria per l'insoddisfacente e incompleta risposta fornita la scorsa settimana ad un proprio atto di sindacato ispettivo sulla vicenda dell'inceneritore Fenice di Melfi.
Osserva, quindi, che, se è vero che non spetta alla VIII Commissione occuparsi degli illeciti connessi alla gestione del richiamato impianto, che attualmente sono oggetto di indagine da parte della magistratura, è altrettanto vero che, anche per il rilievo dei fenomeni di inquinamento emersi e per l'allarme da questi suscitato nella popolazione, il Governo nazionale non può e non deve sottrarsi al compito di contribuire a fare chiarezza sulla vicenda, attraverso il coinvolgimento dell'Istituto superiore per la ricerca ambientale e dell'Istituto superiore della sanità, sia sull'effettiva sussistenza di un disastro ambientale, sia sull'entità dei fenomeni di inquinamento del suolo e dell'aria, sia, infine, sui rischi per la salute delle popolazioni coinvolte.
Conclude, quindi, chiedendo che la Commissione proceda ad un breve ciclo di audizioni che veda coinvolti, anzitutto, il Ministro dell'ambiente e, accanto a questo, i rappresentanti della regione Basilicata, della provincia di Potenza, dell'Istituto superiore per la ricerca ambientale e dell'Istituto superiore della sanità.

Alessandro BRATTI (PD), preliminarmente, associandosi a quanto detto dal collega Margiotta in ordine al fatto che l'attività della VIII Commissione non debba essere incentrata sugli aspetti giudiziari della vicenda relativa al malfunzionamento dell'inceneritore Fenice di Melfi, ricorda che di tali aspetti si sta già occupando, in ragione delle proprie competenze, la Commissione parlamentare d'inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti. Ricorda, inoltre, che l'applicazione delle disposizioni del Codice ambientale sul ristoro dei danni ambientali provocati dai soggetti imprenditoriali, purtroppo, non ha dato buona prova in passato e che è bene non creare eccessive aspettative in ordine alla loro efficacia. Conclude, quindi, esprimendo piena condivisione su quanto affermato dal collega Margiotta in ordine alla necessità che il Governo nazionale, con l'ausilio dell'Istituto superiore per la ricerca ambientale e dell'Istituto superiore della sanità, faccia chiarezza sull'effettiva consistenza e pericolosità dei fenomeni di inquinamento che si sono verificati, ferma restando la necessità che eventuali responsabilità per illeciti commessi dal gestore dell'impianto o dai responsabili degli organi di controllo siano sanzionati dalle autorità competenti.

Angelo ALESSANDRI, presidente, dopo aver ricordato che la richiesta di audizioni avanzata dai colleghi Zamparutti e Margiotta

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sarà sottoposta all'attenzione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

7-00669 Alessandri: Sulla realizzazione del «Progetto Valle del fiume Po» e del «Progetto di regimazione del fiume Po» promosso dall'AIPO.
7-00704 Bratti: Sulla realizzazione del progetto valle Po.
(Discussione congiunta e rinvio).

La Commissione inizia la discussione della risoluzione in titolo.

Angelo ALESSANDRI, presidente, avverte che le due risoluzioni in titolo, vertendo sulla stessa materia, saranno, se non vi sono obiezioni, discusse congiuntamente.

La Commissione concorda.

Angelo ALESSANDRI, presidente, illustra, quindi, il contenuto della risoluzione a sua prima firma, sottolineando il valore del complessivo progetto di regimazione del fiume Po, predisposto dall'AIPO, in grado di produrre un deciso miglioramento delle condizioni di navigabilità del fiume, una importante produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile, una maggiore disponibilità di risorsa idrica da gestire durante i periodi di siccità e una complessiva riqualificazione paesistica ed ambientale. Nel ricordare, inoltre, che tale progetto è attualmente al vaglio della Commissione europea ai fini del suo cofinanziamento, per un importo complessivo di circa 3,5 miliardi di euro, e che tale circostanza rappresenta un'occasione fondamentale per la realizzazione di opere attese da decenni, segnala l'esigenza che la Commissione approfondisca i contenuti dell'indicato progetto al cui sostegno è finalizzata la presentazione della propria risoluzione.

Alessandro BRATTI (PD) illustra i contenuti della risoluzione a sua prima firma, che in parte coincidono con quelli della risoluzione del presidente della Commissione. Esprime, tuttavia, in ragione della complessità e della delicatezza dell'ecosistema del fiume Po, una forte preoccupazione in ordine agli obiettivi di bacinizzazione e di aumento della navigabilità del fiume Po, che a suo avviso costituiscono gli elementi centrali della risoluzione a prima firma del presidente della Commissione. Al riguardo, sottolinea la gravità delle problematiche ambientali già esistenti, in primo luogo nell'area del Delta del Po, sottolineando che ogni ulteriore intervento che incidesse sulla situazione esistente dovrebbe essere attentamente valutato alla luce della primaria esigenza di non aggravare, ma, al contrario, di contribuire a risolvere tali problematiche.
Nel ribadire, quindi, il pieno sostegno dei deputati del gruppo del Partito Democratico alla realizzazione del progetto «Valle del fiume Po», che si propone interventi molto positivi per la rinaturizzazione ed il miglioramento dell'assetto idrogeologico, conclude segnalando la necessità di procedere ad un breve ciclo di audizioni al fine di acquisire ogni utile elemento di conoscenza, prima di giungere alla votazione sugli atti di indirizzo in discussione.

Carmen MOTTA (PD) esprime anzitutto piena condivisione sulle osservazioni svolte dal collega Bratti. Ricorda, inoltre, che proprio il Ministro dell'ambiente, senza citare mai il progetto di regimazione predisposto dall'AIPO, ha avuto modo di esprimersi pubblicamente, anche in VIII Commissione, a favore del citato progetto «Valle del fiume Po» e contro il suo definanziamento ad opera del Governo in carica. Conclude, quindi, associandosi alla richiesta di audizioni prima di addivenire

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alla votazione degli atti di indirizzo in titolo.

Angelo ALESSANDRI, presidente, dopo aver ricordato che la richiesta di audizioni avanzata dai colleghi Bratti e Motta sarà sottoposta all'attenzione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.55.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.55 alle 15.10.

AVVERTENZA

I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

SEDE REFERENTE

Disposizioni per la ricostruzione, il recupero e lo sviluppo economico-sociale dei territori abruzzesi colpiti dal sisma del 6 aprile 2009.
C. 3811 Libè, C. 3993 Zamparutti, C. 4107 Lolli e C. 4675 Cicchitto.

RISOLUZIONI

7-00360 Pili: Stralcio del parco nazionale del golfo di Orosei e del Gennargentu dall'elenco ufficiale delle aree protette.