CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 2 novembre 2011
555.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

Mercoledì 2 novembre 2011. - Presidenza del presidente Stefano STEFANI. - Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri Alfredo Mantica.

La seduta comincia alle 15.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica di Croazia e il Governo della Repubblica italiana in materia di cooperazione culturale e d'istruzione, fatto a Zagabria il 16 ottobre 2008.
C. 3744 Rosato ed altri.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 21 settembre scorso.

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Stefano STEFANI, presidente e relatore, ricorda che nelle precedenti sedute il rappresentante del Governo ha fornito rassicurazioni circa la presentazione di un disegno di legge o di un emendamento per la copertura finanziaria del provvedimento in esame.

Il sottosegretario Alfredo MANTICA ribadisce che la proposta di legge in titolo non reca la copertura finanziaria necessaria per l'attuazione dell'Accordo, quantificata in circa 350 mila euro. Segnala, quindi, che tali risorse si renderanno disponibili non prima del prossimo anno.

Stefano STEFANI, presidente e relatore, ritiene doveroso, in ragione del ruolo dell'Italia in ambito europeo, provvedere con determinazione al reperimento delle risorse finanziarie, peraltro assai esigue, necessarie per la sollecita ratifica dell'Accordo in titolo.

Il sottosegretario Alfredo MANTICA concorda con il presidente Stefani e riferisce del serio e convinto impegno che il Ministero degli affari esteri ha assunto in sede bilaterale per il completamento dell'iter di ratifica dell'Accordo come pure per altre questioni di nostro interesse.

Stefano STEFANI, presidente e relatore, alla luce di quanto testé prospettato dal rappresentante del Governo e in attesa che le Commissioni competenti in sede consultiva possano esprimersi sul provvedimento in esame, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Ratifica ed esecuzione della Convenzione concernente la competenza, la legge applicabile, il riconoscimento, l'esecuzione e la cooperazione in materia di responsabilità genitoriale e di misure di protezione dei minori, conclusa all'Aja il 19 ottobre 1996.
C. 3739 Volontè, C. 3858 Di Biagio ed altri, C. 3906 Di Stanislao e C. 3947 Schirru ed altri.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 21 settembre scorso.

Stefano STEFANI, presidente, ricorda che in precedenza il rappresentante del Governo ha garantito l'imminente presentazione di un disegno di legge di ratifica da abbinare alle proposte di legge in esame.

Il sottosegretario Alfredo MANTICA riferisce di talune perplessità, sollevate in seno al governo sul teso predisposto, circa il recepimento nel nostro ordinamento dell'istituto della kafala. Si tratta di una materia delicata e complessa che presenta profili critici rispetto alla normativa italiana in tema di ricongiungimento familiare e in materia di adozioni internazionali.

Francesco TEMPESTINI (PD), relatore, chiede chiarimenti in ordine alla posizione del Ministero degli affari esteri.

Il sottosegretario Alfredo MANTICA rassicura il relatore che la Farnesina è impegnata a promuovere la ratifica della Convenzione nella tutela dell'interesse dei minori.

Francesco TEMPESTINI (PD), relatore, ritiene che, di fronte alla situazione di evidente stallo da parte del Governo e come già prospettato in precedenza, il Parlamento deve procedere nell'esame delle proposte di legge in titolo.

Enrico PIANETTA (PdL) concorda con il collega Tempestini e sollecita l'invio del provvedimento alle Commissioni competenti in sede consultiva.

Stefano STEFANI, presidente, avverte che, se non vi sono obiezioni, il provvedimento sarà trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione dei pareri. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

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Ratifica ed esecuzione della Convenzione civile sulla corruzione, fatta a Strasburgo il 4 novembre 1999.
C. 3737 Li Gotti ed altri, approvata dal Senato, e C. 1787 Di Pietro ed altri.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 19 ottobre 2010.

Stefano STEFANI, presidente, avverte che sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni giustizia e finanze, mentre le Commissioni affari costituzionali e bilancio devono ancora esprimersi.

Matteo MECACCI (PD) invita la presidenza della Commissione a sollecitare una rapida espressione del parere da parte delle Commissioni interessate, ricordando che è all'esame della Camera, dopo essere stato approvato dal Senato, il disegno di legge governativo per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione che ha il proprio quadro di riferimento proprio nella Convenzione in titolo.

Francesco TEMPESTINI (PD) concorda con le osservazioni del collega Mecacci.

Stefano STEFANI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.20.

INTERROGAZIONI

Mercoledì 2 novembre 2011. - Presidenza del presidente Stefano STEFANI. - Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri Alfredo Mantica.

La seduta comincia alle 15.20.

5-05279 Narducci: Sulla salvaguardia delle popolazioni civili del Kurdistan iracheno.

Il sottosegretario Alfredo MANTICA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Franco NARDUCCI (PD) ringrazia il sottosegretario Mantica per l'ampia e circostanziata risposta all'interrogazione, di cui è cofirmatario il collega Tempestini, e sottolinea che ad oggi gli attacchi da parte turca nel Kurdistan iracheno risultano cessati. Tuttavia, considerata l'incresciosa situazione, verificatasi prima del terremoto che ha colpito il Sudest della Turchia, il nostro Paese è chiamato ad un impegno speciale in ragione delle ottime relazioni che intrattiene con la Turchia, a favore del suo ingresso nell'Unione europea e per la pace e la stabilità dell'intera regione. Richiama l'accordo annunciato dai ministri degli esteri turco ed iraniano per un piano d'azione finalizzato a liquidare definitivamente la minaccia terroristica nell'area curda. Osserva che occorre monitorare ed esprimere preoccupazione ove tale obiettivo venisse raggiunto violando gli standard internazionali. Peraltro, l'Iran è Paese che ha meritato giudizi di condanna sul piano del rispetto del diritto umanitario e che si compiace dell'esibizione mediatica delle pubbliche esecuzioni. Occorre in conclusione che il Governo italiano operi con determinazione anche nei prossimi mesi a favore della tutela dei diritti della minoranza curda nell'intera regione.

5-05338 Mecacci: Sui detenuti politici e di coscienza in Eritrea.

Il sottosegretario Alfredo MANTICA, ringraziando l'onorevole interrogante per aver sollecitato l'attenzione su un tema divenuto urgente, osserva in via preliminare che, seppure i contatti con rappresentanti del Governo eritreo presentino quasi sempre aspetti difficili, l'isolamento del regime di quel Paese non favorisce una soluzione dei problemi in essere. Fa presente che finora il regime di Asmara ha

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fornito risposte evasive sulla condizione dei detenuti politici. Ricordando che la stessa Croce Rossa Internazionale dal 2001 non è più presente in Eritrea, sottolinea quindi che l'azione dell'Italia sul dossier eritreo si esplica per lo più in ambito ONU e che proprio in occasione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, svoltasi in settembre, il Ministro Frattini ha, senza ottenere risposte, chiesto al presidente Afewerki l'esonero dal servizio militare quanto meno per suore e sacerdoti al compimento del quarantesimo anno. Quanto alla prospettiva di approvazione di una nuova risoluzione da parte del Consiglio di Sicurezza per l'inasprimento delle sanzioni nei confronti di Asmara, sottolinea che occorre usare cautela essendone note le ripercussioni a carico della popolazione civile, che in Eritrea vive per il cinquanta per cento sotto la soglia di povertà assoluta. Richiama quindi il fenomeno dei flussi di profughi eritrei in fuga nei territori orientali del Sud Sudan e verso la Libia, dove Amnesty International ha documentato episodi di fucilazioni di massa dovute alla confusione dei profughi con mercenari assoldati dal regime gheddafiano. Sottolinea quindi il ruolo importante che l'Unione europea potrebbe giocare per il miglioramento della condizione dei cittadini eritrei, soprattutto a fronte dell'atteggiamento degli Stati Uniti, tradizionalmente attenti al ruolo geostrategico dell'Eritrea nel contesto del Mar Rosso. Richiamando le accuse che talvolta sono mosse all'Italia di tenere una linea sostanzialmente amichevole nei confronti di Asmara, ricorda l'offerta che circa due anni fa il Governo italiano fece al regime eritreo per l'erogazione di aiuti al bilancio per risorse pari a 30 milioni di euro con il vincolo di impiego a favore della popolazione eritrea: l'offerta non andò a buon fine per il rifiuto da parte della presidenza di Afewerki al tollerare ogni forma di interferenza nella gestione dei fondi. Fornisce quindi ulteriori elementi di risposta nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Matteo MECACCI (PD), dando atto al rappresentante del Governo della completezza della risposta, che denota anche una conoscenza diretta della situazione eritrea, si dichiara però insoddisfatto dell'impostazione complessiva dei rapporti del Governo italiano con il regime di quel Paese.
Ritiene, infatti, che l'Italia non debba indebolire il fronte internazionale di condanna nei confronti di un Governo dittatoriale, dalle caratteristiche particolarmente oppressive e soggetto a sanzioni internazionali. Riconoscendo che un atteggiamento troppo conciliante nei confronti dell'Eritrea risale anche a governi precedenti, invita il Governo a formulare continui e reiterati pubblici richiami al regime eritreo ed inviti a compiere progressi nel rispetto dei diritti umani in occasione dei contatti bilaterali che si intendono mantenere. Agendo diversamente, si rischia di dare sostanza alle accuse all'Italia, richiamate anche dal rappresentante del Governo, di mantenere un rapporto amichevole con il regime eritreo e non si aiuta il nostro Paese a mantenere una reputazione di soggetto che si adopera con continuità a livello internazionale per garantire il rispetto dei diritti umani.
Osserva, infine, che la dura repressione, cui è sottoposto il popolo eritreo, a cominciare dall'intollerabile lunghezza del servizio militare, è all'origine dei fenomeni migratori che spesso preoccupano esponenti politici italiani, in particolare di settori della maggioranza.

5-05399 Renato Farina: Sulla situazione dei profughi eritrei in Egitto.
5-05527 Renato Farina: Sulla situazione dei profughi eritrei in Egitto.

Stefano STEFANI, presidente, avverte che le interrogazioni in titolo, vertendo sulla stessa materia, saranno svolte congiuntamente.

Il sottosegretario Alfredo MANTICA osserva in via preliminare che la presenza di

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profughi eritrei in Libia rappresenta un aspetto minoritario della questione rispetto al flusso di cittadini eritrei diretti, lungo la direttrice del fiume Nilo, verso l'Alto Egitto. Sottolinea che il fenomeno, sicuramente peggiorato da quando l'Egitto è entrato nella transizione, è divenuto oggetto di controllo strutturato da parte di tribù beduine già da tempo dedite al traffico di esseri umani. Le rotte di tale traffico risultano, peraltro, coincidenti con quelle percorse dai trafficanti di armi destinate alla Striscia di Gaza. Risponde quindi nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Renato FARINA (PdL) replicando si dichiara soddisfatto dell'approfondita risposta illustrata dal sottosegretario Mantica, che conferma il quadro informativo in suo possesso. Ritiene doveroso rappresentare, oltre alla drammatica realtà del traffico di esseri umani - in cui l'Egitto, secondo il Dipartimento di Stato americano, detiene uno speciale primato - l'opportunità di verificare le notizie diffuse sulla sussistenza di connivenze tra i trafficanti e alcuni militari israeliani, finalizzate ad un terribile commercio di organi ai danni di profughi eritrei. A suo avviso, considerata la particolare gravità di tale denunce, occorre provvedere a rigorose verifiche a livello internazionale, anche al fine di scongiurare odiose manipolazioni. Per quanto riguardo la situazione presso Assuan, riferisce del coinvolgimento di alcuni esponenti delle forze di polizia egiziane nelle vessazioni contro circa trecento profughi eritrei, di cui un terzo, di fede cristiana, sarebbe stato indotto sotto tortura a formalizzare richiesta di rimpatrio.
In merito alla situazione in Libia, pur trattandosi di un approdo secondario per i profughi eritrei, osserva che si tratta di un versante che vedrebbe coinvolte più di trecento persone, di cui si sono perse completamente le tracce e che devono essere cercate con determinazione.

Stefano STEFANI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 15.50.

COMITATO DEI NOVE

Mercoledì 2 novembre 2011.

Ratifica ed esecuzione dello Statuto dell'Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (IRENA), fatto a Bonn il 26 gennaio 2009.
C. 4624-A Governo.

Il Comitato dei nove si è riunito dalle 15.50 alle 15.55.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.55 alle 16.