CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 27 ottobre 2011
554.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

Giovedì 27 ottobre 2011. - Presidenza del vicepresidente Roberto TORTOLI. - Interviene il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Rocco Crimi.

La seduta comincia alle 9.35.

Norme per la tutela della libertà d'impresa. Statuto delle imprese.
C. 98-1225-1284-1325-2680-2754-3191-B, approvata in un testo unificato, dalla Camera e modificata dal Senato.

(Parere alla X Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

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La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Manuela LANZARIN (LNP), relatore, ricorda che la Commissione è oggi chiamata ad esaminare il testo unificato delle proposte di legge C. 98 e abb., già approvato dalla Camera dei Deputati e modificato dal Senato.
Fa notare che rientrano nella competenza della Commissione Ambiente gli articoli 12, 13 e 15, come modificati dal Senato.
L'articolo 12 ripropone una disposizione approvata dall'Assemblea della Camera finalizzata a modificare la soglia per l'applicazione obbligatoria del codice dei contratti pubblici, in ordine all'affidamento degli incarichi comunemente detti di «progettazione», ma che comprendono anche incarichi di coordinamento della sicurezza in fase di progettazione, di direzione dei lavori, di coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione e di collaudo. L'articolo 12, eleva tali soglie alle soglie comunitarie che, in sintesi, sono pari a 125.000 euro, per i servizi aggiudicati dalle amministrazioni centrali e 193.000 euro per le altre amministrazioni.
Lo scopo evidente della norma è quello di aggiornare gli importi delle soglie delle progettazioni agli attuali maggiori costi economici delle attività professionali, permettendo l'accesso libero delle piccole e medie imprese locali di servizi e dei giovani professionisti agli appalti di progettazione della pubblica amministrazione.
In realtà la norma è coordinata con l'innalzamento delle soglie nell'affidamento degli appalti di lavori, ed è rimasta come comma unico, leggermente modificata nella forma, a seguito della soppressione, nel corso dell'esame al Senato, delle lettere b) e c) del comma 1 dell'articolo 13 dell'A. C. 98 che recavano disposizioni analoghe a quelle già previste dalla lettera l), n. 2), e dalla lettera m) del comma 2 dell'articolo 4 del decreto legge 70/2011 in ordine all'innalzamento delle soglie per il ricorso alla procedure negoziata senza bando di gara e alla procedura ristretta semplificata.
In merito alle modifiche apportate all'articolo 13, che principalmente è volto a rendere più trasparente l'informazione relativa agli appalti pubblici d'importo inferiore alle soglie stabilite dall'Unione europea e ai bandi per l'accesso agli incentivi da parte delle micro piccole medie imprese (MPMI), nonché a favorire l'accesso delle MPMI agli appalti pubblici, vorrei notare che le modifiche più rilevanti sono quelle apportate ai commi 2 e 6.
Il comma 2, che prescrive alla pubblica amministrazione (al fine di agevolare l'accesso agli appalti da parte delle MPMI) di suddividere gli appalti in lotti o lavorazioni ed evidenziare le possibilità di subappalto, è stato integrato al fine di chiarire che ciò deve avvenire senza nuovi o maggiori oneri finanziari e garantendo non la conoscibilità della corresponsione dei pagamenti da parte della stazione appaltante (come prevedeva il testo approvato dalla Camera), bensì la corresponsione diretta dei pagamenti che, inoltre, dovranno essere effettuati tramite bonifico bancario, riportando sullo stesso le motivazioni del pagamento.
Il comma 6, che imponeva alle prefetture-uffici territoriali del Governo e ai commissari di Governo di provvedere alla predisposizione di elenchi di imprese e fornitori contenenti l'adesione, da parte delle imprese, a specifici obblighi di trasparenza e di tracciabilità dei flussi di denaro, di beni e servizi, è stato soppresso. Al riguardo faccio notare che la disciplina relativa alla tracciabilità dei flussi finanziari è recata dall'articolo 3 della legge 136/2010 recante il Piano straordinario contro le mafie.
L'articolo 15, introdotto dal Senato, estende anche agli esecutori in subcontratto di forniture con posa in opera, le cui prestazioni sono pagate in base allo stato di avanzamento lavori o stato di avanzamento forniture, l'applicazione della «tutela» di pagamento, recata dall'articolo 118, comma 3, secondo periodo, del codice, che prevede la sospensione dei pagamenti agli affidatari che non trasmettono le fatture quietanziate del subappaltatore o del cottimista entro il termine stabilito, normalmente di 20 giorni.

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Sottolinea che la novità è nell'applicazione di tale tutela di pagamento anche ai subcontratti delle opere specialistiche dei fornitori con posa in opera di importo inferiore alle soglie stabilite dal comma 11 dell'articolo 118 del codice dei contratti pubblici (che in sintesi sono quelle del 2 per cento dell'importo dell'opera o 100.000 euro), in quanto i subcontratti di importi superiori sono già equiparati ai subappalti, proprio ai sensi del citato comma 11, e quindi già godono di tali garanzie.
La norma va a favore dei subcontrattisti di forniture con posa in opera di minori dimensioni, che abitualmente eseguono i lavori minori, che sono rimasti fino ad ora svantaggiati in ordine alla garanzia del pagamento della prestazione svolta da parte dell'impresa affidataria dell'appalto.
Ciò premesso, e valutate positivamente le modifiche introdotte dal Senato, propone alla Commissione di esprimere parere favorevole sul testo in esame.

Raffaella MARIANI (PD) riferisce, anzitutto, che i deputati del gruppo del Partito Democratico presenteranno presso la Commissione di merito specifiche proposte emendative dirette a modificare il testo dell'articolo 12 del provvedimento in esame, che innalza fino al massimo consentito dalle norme comunitarie le soglie per l'affidamento di incarichi di progettazione. Si tratta, infatti, a suo avviso, di una norma sbagliata che di fatto elimina le gare con gravissimi danni alla trasparenza dell'attività amministrativa e alla concorrenza nel settore della progettazione e, non ultimo, con rischi pesanti per la stessa possibilità di molti liberi professionisti, in particolar modo dei giovani, di svolgere la propria attività lavorativa, soprattutto in un momento, come quello attuale, di grave crisi del settore. Chiede, pertanto, al relatore di inserire nella proposta di parere un'osservazione su questo punto fondamentale del provvedimento.

Sergio Michele PIFFARI (IdV), nell'associarsi a quanto appena detto dalla collega Mariani, denuncia la gravità della norma contenuta nell'articolo 12 del provvedimento in esame che, di fatto, si traduce in un pericoloso ampliamento della discrezionalità degli amministratori locali nella scelta dei professionisti ai quali affidare gli incarichi di progettazione e in un altrettanto pericolosa restrizione della concorrenza, con grave danno del merito, della competenza professionale e della stessa capacità innovativa dei liberi professionisti. Annuncia per questo il voto di astensione del gruppo Italia dei Valori, ove il relatore ritenesse di non accogliere la richiesta della collega Mariani.

Mauro LIBÈ (UdCpTP), nel condividere quanto già espresso dai colleghi dell'opposizione, esprime forte perplessità sulla disposizione che innalza le soglie per l'affidamento di incarichi di progettazione, che riduce pesantemente la trasparenza amministrativa e si pone come grave ostacolo all'accesso dei giovani all'esercizio dell'attività professionale.

Manuela LANZARIN (LNP), relatore, ritiene che le osservazioni critiche svolte dai colleghi dell'opposizione siano prive di fondamento, dal momento che la previsione normativa contenuta nell'articolo 12 ha la finalità di tutelare l'accesso delle piccole e medie imprese locali di servizi e dei giovani professionisti agli incarichi di progettazione della pubblica amministrazione. Ribadisce, pertanto, la propria proposta di parere favorevole sul provvedimento in esame.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

Ratifica ed esecuzione dello Statuto dell'Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (IRENA), fatto a Bonn il 26 gennaio 2009.
C. 4624 Governo.

(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

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Guido DUSSIN (LNP) fa presente che la Commissione è chiamata ad esprimere il proprio parere sul provvedimento in titolo, recante «Ratifica ed esecuzione dello Statuto dell'Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (IRENA)».
Al riguardo, ricorda che l'istituzione dell'Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (International Renewable Energy Agency, IRENA) è avvenuta il 29 gennaio 2009 con la Conferenza istitutiva di Bonn in occasione della quale è stato adottato lo Statuto in esame, firmato in quella circostanza da 75 Paesi, tra i quali l'Italia.
Riferisce, quindi, che le funzioni dell'Agenzia in questione sono relative alla promozione e adozione accresciuta e generalizzata e di tutte le forme di energia rinnovabile nella prospettiva dell'implementazione della sostenibilità dell'approvvigionamento, in un contesto di accresciute misure volte ad assicurare l'efficienza energetica, come si evince dall'Articolo II dello Statuto. Tali misure, sono considerate prioritarie nel sostegno alle politiche degli Stati aderenti per il contributo che l'energia rinnovabile può dare alla tutela dell'ambiente. Aggiunge, che l'Agenzia IRENA, in quanto centro di eccellenza per la tecnologia correlata all'energia rinnovabile, agisce sia sul piano della ricerca, della formazione, dello sviluppo e dell'implementazione tecnologica favorendone la diffusione tra gli Stati membri anche tramite forme di assistenza strategica, sia assicurando una interazione tra i vari organismi interessati alle questioni inerenti tali forme di energia, dopo aver accuratamente analizzato e monitorato quanto avviene sullo scenario globale.
Sottolinea, poi - come si legge nella relazione illustrativa del Governo - che «per l'Italia, il cui obiettivo di produzione di energia da fonte rinnovabile deve essere visto nell'ottica degli obiettivi vincolanti sanciti dal «Pacchetto clima energia» della Commissione europea, si registra un interesse strategico di rilievo sia in termini di sicurezza energetica (le rinnovabili sono fonti nazionali), sia in chiave di politica industriale (le collaborazioni all'estero dovrebbero creare opportunità di mercati anche per le imprese italiane). I dati nazionali più aggiornati mostrano come il comparto economico e industriale abbia già assunto notevole importanza con significative ricadute occupazionali. Sempre più aziende manifatturiere e di servizi sono attive anche all'estero, svolgendo un ruolo attivo e visibile nel panorama internazionale di riferimento».
Dopo aver segnalato che lo Statuto, finalizzato a regolare l'organizzazione e le attività di IRENA, alla data del 18 settembre 2011 risulta firmato da 155 membri e ratificato da 85 Stati, ne illustra sinteticamente i contenuti soffermandosi, in particolare, sull'articolo III che reca le definizioni di energia rinnovabile - bioenergia, energia geotermica, idraulica, dei mari, solare ed eolica - e sull'articolo IV che individua le attività dell'Agenzia, consistenti, tra l'altro, nell'analisi e monitoraggio delle migliori pratiche correnti in relazione all'energia rinnovabile; nella fornitura, a richiesta, di consulenza e assistenza ai Paesi membri, anche riguardo il tema dei finanziamenti; nella promozione e sviluppo di capacità e competenze relativi a tale ambito; nella messa a disposizione di interventi di rafforzamento delle capacità; nella promozione della ricerca e nella diffusione di informazioni sullo sviluppo e l'implementazione di standard tecnici nazionali e internazionali in relazione all'energia rinnovabile. Quanto al contenuto del disegno di legge di autorizzazione alla ratifica, osserva sinteticamente che esso si compone di quattro articoli, con le consuete clausole di autorizzazione alla ratifica e di esecuzione dello Statuto dell'Agenzia internazionale.
Conclusivamente, ritiene utile ricordare quanto espressamente dichiarato dal sottosegretario Vincenzo Scotti in occasione dell'esame del provvedimento in titolo presso la Commissione di merito, circa la necessità di una rapida approvazione del provvedimento in sede parlamentare, in anche in considerazione del fatto che «l'Italia ha sostenuto fortemente la nascita dell'Agenzia e che si sono già svolti numerosi incontri al più alto livello politico del Dicastero con esponenti di tale Agenzia».

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Nel far presente, infine, i limitati ambiti di intervento della Commissione, anche in considerazione dello specifico iter parlamentare dei disegni di legge di ratifica, presenta una proposta di parere favorevole sul provvedimento, manifestando peraltro la disponibilità a tenere conto delle eventuali osservazioni e proposte che dovessero scaturire dal dibattito.

Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

Disposizioni per favorire la costruzione e la ristrutturazione di impianti sportivi anche a sostegno della candidatura dell'Italia a manifestazioni sportive di rilievo europeo o internazionale.
Ulteriore nuovo testo C. 2800, approvata in un testo unificato dalla 7a Commissione permanente del Senato, ed abb.

(Parere alla VII Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole con condizioni e osservazioni).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 26 ottobre 2011.

Franco STRADELLA (PdL), relatore, presenta un'ulteriore formulazione della proposta di parere favorevole con condizioni e osservazioni (vedi allegato 1), illustrandone sinteticamente i contenuti.

Sergio Michele PIFFARI (IdV) esprime forti perplessità su un provvedimento che sembra calibrato esclusivamente per le esigenze delle società di calcio professionistiche e che, attraverso la previsione di vincoli ingiustificabili, quali quello relativo alla capienza degli impianti sportivi, esclude dalla possibilità di accedere ai benefici previsti la gran parte delle attività sportive che danno lustro al movimento sportivo italiano e per le quali ogni anno, su tutto il territorio nazionale, si organizzano manifestazioni anche di livello internazionale.

Roberto MORASSUT (PD), nel richiamare il giudizio fortemente negativo già espresso nelle precedenti sedute dai deputati del Partito Democratico, sottolinea la gravità delle disposizioni contenute nell'articolo 3, comma 3, del provvedimento in esame che producono un'inaccettabile e irragionevole accelerazione delle procedure dirette alla stipula e all'attuazione degli accordi di programma propedeutici alla realizzazione di nuovi impianti sportivi. Chiede per questo al relatore che nella proposta di parere sia inserito una specifica osservazione diretta a modificare le norme citate. Ribadisce inoltre, su un piano più generale, che il provvedimento in esame non risponde ad alcuna oggettiva esigenza, com'è ampiamente dimostrato dal fatto che, senza alcuna modifica alle norme di legge e alle procedure amministrative vigenti, a Torino è stato possibile realizzare in tempi rapidi e con successo il nuovo stadio della Juventus. Si tratta, al contrario, di un provvedimento che, come troppe volte accaduto in questa legislatura, risponde a logiche e interessi micro settoriali e clientelari, privo di qualsiasi organicità, che rischia di provocare gravissimi danni agli assetti urbanistici delle città italiane. Conclude, quindi, richiamando l'insieme delle richieste di integrazione della proposta di parere avanzate dal gruppo del Partito Democratico, preannunciando, in ogni caso, il proprio voto contrario.

Raffaella MARIANI (PD), nel richiamare le proposte di modifica della proposta di parere trasmesse al relatore, in ordine alla trasparenza nell'affidamento dei lavori per la costruzione dei nuovi impianti sportivi, al rispetto delle prerogative e del ruolo del consiglio comunale quale organo di indirizzo dell'ente locale e, infine, alla necessità che i soggetti privati interessati alla realizzazione dei nuovi impianti si facciano carico integralmente degli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria, preannuncia il voto contrario del gruppo del Partito Democratico nel caso in cui tali proposte non vengano accolte.

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Franco STRADELLA (PdL), relatore, pur comprendendo le ragioni che sono alla base di talune osservazioni svolte dai colleghi dell'opposizione - dalla esigenza di adottare provvedimenti a sostegno di tutte le attività sportive a quella di dare organicità alle disposizioni che incidono in materie importanti come l'urbanistica e l'edilizia -, ricorda che l'ambito di intervento della Commissione è, in questa sede, limitato alla espressione di un parere sul testo predisposto dalla Commissione di merito. Quanto alle specifiche richieste avanzate dai deputati del Partito Democratico, fa presente di essersi già fatto carico dell'esigenza di sottolineare nella proposta di parere la necessità del rispetto delle norme vigenti in materia di affidamento dei lavori pubblici. Precisa, inoltre, di ritenere ridondante l'osservazione diretta ad indicare specificamente l'organo comunale competente a ratificare l'accordo di programma, nonché pleonastica quella relativa agli oneri di urbanizzazione. Conclude, quindi, raccomandando l'approvazione della propria proposta di parere, come ulteriormente riformulata nella seduta odierna.

Il sottosegretario Rocco CRIMI esprime un orientamento favorevole sulla proposta di parere del relatore.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole con condizioni e osservazioni, come ulteriormente riformulata dal relatore.

La seduta termina alle 10.20.

SEDE REFERENTE

Giovedì 27 ottobre 2011. - Presidenza del vicepresidente Salvatore MARGIOTTA. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare Elio Vittorio Belcastro.

La seduta comincia alle 14.

Istituzione del Sistema nazionale delle agenzie ambientali e disciplina dell'Agenzia per la protezione dell'ambiente e per i servizi tecnici.
C. 55 Realacci e C. 3271 Bratti.

(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame dei provvedimenti in titolo.

Roberto TORTOLI (PdL), relatore, fa presente che la Commissione avvia l'esame delle proposte di legge A.C. 55 e A.C. 3271, che riproducono nella sostanza l'A.C. 1561 della XV legislatura. La finalità delle proposte di legge è quella di istituire il Sistema nazionale delle agenzie ambientali e di disciplinare l'ordinamento dell'ISPRA. In proposito, ricorda che l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) è stato istituito dall'articolo 28 del decreto-legge 112/2008 (convertito dalla legge 133/2008), che ha provveduto ad accorpare in un unico ente l'Agenzia per la protezione dell'ambiente e per i servizi tecnici (APAT), l'Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica (INFS) e l'Istituto Centrale per la Ricerca scientifica e tecnologica Applicata al Mare (ICRAM). Le disposizioni regolamentari di organizzazione sono state successivamente dettate dal decreto ministeriale 21 maggio 2010, n. 123. L'ISPRA è integrata in un sistema a rete (anche informativa, attraverso il SINAnet ), il Sistema delle agenzie ambientali, che conta oggi la presenza sul territorio nazionale di 21 tra Agenzie Regionali (ARPA) e Provinciali (APPA) costituite con apposita legge regionale. Le proposte di legge provvedono a riformare complessivamente il sistema agenziale delineando una nuova disciplina e provvedendo ad abrogare la normativa vigente regolatrice della materia.
Preliminarmente rileva che le proposte di legge sono state redatte nel contesto di un quadro normativo precedente l'istituzione dell'ISPRA (è il caso dell'A.C. 55 ancora basato sull'APAT) o comunque prima della sua regolamentazione (A.C. 3271). Ciò si riflette sulla portata di alcune norme che in parte si sovrappongono alle

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norme dettate dal decreto ministeriale 123/2010 di organizzazione dell'Istituto: basti pensare alle parti delle proposte di legge in esame relative alla disciplina dell'ISPRA (articoli 4-6 dell'A.C. 3271) e alla disciplina dell'APAT nel caso della proposta di legge n. 55 (articoli 7-9).
Le proposte di legge in esame si propongono entrambe di riformare il sistema delle agenzie ambientali, attraverso sostanziali innovazioni organizzative e di funzionamento e, in particolare, con l'istituzione del Sistema nazionale delle agenzie per la ricerca e la protezione ambientale di cui fanno parte l'ISPRA e le agenzie regionali e delle province autonome di Trento e di Bolzano (articolo 1 di entrambe le proposte di legge) con cui si attribuisce rilievo normativo alla connotazione sistemica delle agenzie ambientali.
Le due proposte di legge (articolo 2 dell'A.C. 3271 e articoli 2, 3 e 5 dell'A.C. 55) elencano in maniera dettagliata le funzioni del Sistema, mentre l'articolo 3, ai commi da 1 a 4, dell'A.C. 3271, cui corrisponde l'articolo 6 dell'A.C. 55, provvede alla classificazione delle attività delle agenzie in istituzionali - a loro volta distinte in attività di natura obbligatoria e attività di natura non obbligatoria - e non istituzionali. L'articolo 3, comma 5, dell'A.C. 3271 prevede la determinazione con D.P.C.M. (che dovrà essere emanato, su proposta del Ministro dell'ambiente, d'intesa con la Conferenza Stato-Regioni, entro 6 mesi dall'entrata in vigore della presente legge) dei livelli essenziali di tutela ambientale (LETA) per le funzioni di rilievo nazionale che il Sistema nazionale è tenuto a garantire nell'esercizio delle attività. L'articolo 6 dell'A.C. 55 prevede, al comma 2, un diverso termine per l'emanazione (che dovrà avvenire entro 1 anno), ma soprattutto reca, al comma 3, una definizione dei LETA che vengono intesi come «gli standard operativi e funzionali che il Sistema nazionale è tenuto a garantire nell'esercizio delle funzioni di monitoraggio, controllo e diffusione dell'informazione ambientale».
L'articolo 4 dell'A.C. 3271 reca una disciplina riguardante l'ISPRA, in cui si attribuisce innanzitutto (comma 1) la personalità giuridica di diritto pubblico e la necessaria autonomia, individuando le relative funzioni (commi 2, 3 e 4) e disponendo che tale organismo faccia parte del Sistema statistico nazionale e sia struttura operativa del Servizio nazionale della protezione civile (comma 5). Gli articoli 7, 8 e 9 dell'A.C. 55 fanno riferimento, invece - come già precedentemente rilevato - a un nuovo ordinamento dell'APAT.
L'articolo 5 dell'A.C. 3271 - cui corrisponde l'articolo 8 dell'A.C. 55 - affida all'ISPRA la realizzazione e la gestione del Sistema informativo nazionale ambientale in collaborazione con i Sistemi informativi regionali ambientali, che insieme costituiscono la rete SINANET.
L'articolo 6 dell'A.C. 3271 elenca e disciplina la composizione, le modalità di nomina e le funzioni degli organi dell'ISPRA. Il comma 7 di tale articolo, in particolare, prevede l'emanazione di un nuovo statuto disciplinandone la procedura di adozione nonché il contenuto.
Al fine di promuovere e di indirizzare lo sviluppo coordinato del Sistema nazionale gli articoli 7 dell'A.C. 3271 e 10 dell'A.C. 55 istituiscono il Consiglio del Sistema nazionale.
L'articolo 8 dell'A.C. 3271 e l'articolo 11 dell'A.C. 55 disciplinano le modalità di individuazione del personale incaricato degli interventi ispettivi.
Si prevede una programmazione triennale delle attività, nell'ambito della quale sono adottati i piani annuali di lavoro in base all'articolo 9 dell'A.C. 3271 e all'articolo 4 dell'A.C. 55.
La disciplina delle agenzie regionali e delle province autonome viene prevista dall'articolo 10 dell'A.C. 3271 e dall'articolo 12 dell'A.C. 55.
L'articolo 11 dell'A.C. 3271 disciplina le modalità di finanziamento per il funzionamento dell'ISPRA e per lo svolgimento delle funzioni di rilievo nazionale da parte delle singole agenzie. L'articolo 13 dell'A.C. 55 si discosta dalle norme previste dal corrispondente articolo dell'A.C. 3271 in quanto reca una delega al Governo per l'adozione, entro 18 mesi dall'entrata in

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vigore della presente legge, di un decreto legislativo volto a definire le modalità di finanziamento complessive.
L'articolo 12 dell'A.C. 3271 e l'articolo 14 dell'A.C. 55 recano le disposizioni transitorie e finali.
L'articolo 13 dell'A.C. 3271 e l'articolo 15 dell'A.C. 55, infine, recano le abrogazioni conseguenti al contenuto delle disposizioni recate dalla proposta di legge.

Alessandro BRATTI (PD) ricorda, anzitutto, che ambedue le proposte di legge in titolo sono frutto di un'ampia riflessione condotta negli ultimi anni anche con il fattivo contributo dei rappresentanti delle agenzie regionali per l'ambiente. Fa presente, peraltro, che, tenendo conto di alcune norme approvate in questa legislatura, entrambe le proposte di legge necessitano di essere aggiornate e, per così dire, attualizzate. Detto questo, ritiene, tuttavia, che permangano immutate le ragioni di fondo che sinteticamente indica nella necessità di costruire un vero e proprio sistema nazionale degli organismi deputati ad esercitare le attività di vigilanza e di controllo ambientale, nella necessità di delineare bene il confine fra le attività istituzionali degli organismi di controllo ambientale, quelle che si possono svolgere anche su richiesta di soggetti privati e quelle che, invece, non debbono essere svolte, nella necessità, infine, di dare omogeneità su tutto il territorio nazionale quantomeno alle attività principali delle agenzie per la protezione dell'ambiente, per dare certezza e sicurezza ai cittadini, ma anche alle imprese che hanno il diritto di confrontarsi su tutto il territorio nazionale con un quadro normativo e con attività di controllo chiare ed omogenee. Conclude facendo presente l'opportunità di procedere ad audizioni sul tema oggetto delle proposte di legge in titolo.

Sergio Michele PIFFARI (IdV) nell'esprimere un orientamento favorevole sul contenuto delle proposte di legge in titolo, formula l'auspicio che sia possibile addivenire presto alla formulazione di un testo unificato delle medesime.

Rodolfo Giuliano VIOLA (PD), nell'esprimere piena condivisione sul contenuto delle proposte di legge in esame, sottolinea il valore di una loro rapida approvazione, al fine di innalzare su tutto il territorio nazionale gli standard di tutela dell'ambiente e della qualità della vita dei cittadini.

Guido DUSSIN (LNP) esprime apprezzamento per gli obiettivi di fondo indicati dal collega Bratti, manifestando la disponibilità del gruppo della Lega Nord a proseguire speditamente nell'esame delle proposte di legge in titolo.

Elisabetta ZAMPARUTTI (PD) esprime apprezzamento per il contenuto delle proposte di legge in titolo, formulando l'auspicio che nel corso del loro esame si possa introdurre norme capaci di garantire il più possibile l'indipendenza e l'autonomia degli organismi deputati ad esercitare le attività di vigilanza e di controllo ambientale.

Salvatore MARGIOTTA, presidente, precisando che la richiesta di audizioni formulata dal collega Bratti sarà sottoposta all'attenzione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.15.

INTERROGAZIONI

Giovedì 27 ottobre 2011. - Presidenza del vicepresidente Salvatore MARGIOTTA. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare Elio Vittorio Belcastro.

La seduta comincia alle 14.15.

Salvatore MARGIOTTA, presidente, avverte che è pervenuta la richiesta di pubblicità dei lavori. Se non vi è alcuna obiezione, la pubblicità dei lavori sarà quindi assicurata anche mediante la trasmissione

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attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso.

La Commissione consente.

5-04199 Montagnoli: In materia di scarichi di acque reflue.

Il sottosegretario Elio Vittorio BELCASTRO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Alessandro MONTAGNOLI (LNP) si dichiara solo parzialmente soddisfatto della risposta fornita dal Governo. Ritiene infatti che vada colmato il vuoto normativo che ha causato l'annullamento di tutti i provvedimenti emanati dagli enti locali anche a tutela della salute dei cittadini. Rivolge quindi un appello al Governo affinché adotti al più presto iniziative normative per colmare il vuoto normativo esistente.

5-05517 Fugatti: Sull'istituzione del Consorzio del Parco nazionale dello Stelvio.

Il sottosegretario Elio Vittorio BELCASTRO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Maurizio FUGATTI (LNP) si dichiara soddisfatto della risposta fornita dal rappresentante del Governo.

5-05464 Zamparutti: Sulla sicurezza dell'impianto di termovalorizzazione dei rifiuti «Fenice» a Melfi.
5-05534 Realacci: Sul funzionamento dell'impianto di termovalorizzazione dei rifiuti «Fenice» a Melfi.

Salvatore MARGIOTTA, presidente, avverte che le interrogazioni in titolo, vertendo sulla stessa materia, su richiesta del Governo, saranno svolte congiuntamente.

Il sottosegretario Elio Vittorio BELCASTRO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

Elisabetta ZAMPARUTTI (PD) si dichiara insoddisfatta della risposta del Governo, in quanto da essa non emerge l'esistenza dello stretto legame tra controllori e controllati che è alla base della mancata pubblicazione dei dati relativi ai fenomeni di inquinamento prodotti dall'inceneritore di Melfi. Ritiene peraltro che tutte le problematiche saranno oggetto di approfondimento a partire dalla prossima settimana in sede di discussione della risoluzione parlamentare da lei presentata sul tema in questione. Lamenta l'assenza di risposta alla richiesta di un immediato intervento del Governo per la sospensione dell'attività dell'inceneritore e alla richiesta di una piena presa di coscienza in ordine alla gravità della situazione sotto il profilo ambientale, sanitario e politico-giudiziario. Conclude facendo presente che il sindaco di Melfi ha pubblicamente smentito la rassicurante versione fornita dagli organi di controllo sul livello di inquinamento dell'inceneritore in questione.

Salvatore MARGIOTTA, presidente, si dichiara completamente insoddisfatto della risposta fornita dal Governo che non fornisce elementi chiari su una vicenda che allarma le popolazioni locali, che hanno il diritto di sapere se ci sia stato un fenomeno di inquinamento e se tale fenomeno abbia prodotto danni alla salute dei cittadini. Precisa che, al di là di quanto dichiarato da altri colleghi, giungerà il momento per un giudizio politico sulla vicenda. Purtroppo però il Governo nella seduta odierna non ha fornito quel contributo di chiarezza che gli si chiedeva. Conclude ricordando che la regione ha avviato una verifica su quanto accaduto e chiede al Ministero di muoversi in modo analogo, al fine di un completo accertamento dei fatti. Preannuncia infine la presentazione di un atto di indirizzo sul tema oggetto dell'interrogazione.
Dichiara quindi concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 15.40.