CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 25 ottobre 2011
552.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

Martedì 25 ottobre 2011. - Presidenza del presidente Giuseppe PALUMBO. - Interviene il sottosegretario di Stato per la salute Eugenia Roccella.

La seduta comincia alle 15.30.

Disposizioni per consentire l'impianto degli embrioni abbandonati giacenti presso i centri italiani di procreazione medicalmente assistita.
C. 2058 Palagiano e C. 4308 Farina Coscioni.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato, da ultimo, nella seduta del 18 ottobre 2011.

Domenico DI VIRGILIO (PdL), dopo aver ribadito la propria contrarietà all'abbinamento della proposta di legge n. 4308 Farina Coscioni, esprime un giudizio complessivamente favorevole sulla proposta n. 2058 Palagiano, la quale esprime istanze che sono state oggetto di battaglie anche da parte del Movimento per la vita. Ritiene, inoltre, che la mancata attivazione della biobanca istituita presso l'ospedale Maggiore di Milano non impedisca di attuare le misure previste dalla suddetta proposta di legge. Richiama, infine, l'attenzione dei colleghi sulla problematica connessa alla dichiarazione di vitalità dell'embrione, anche ai fini di un esame delle norme contenute nella proposta di legge n. 2058 Palagiano.

Maria Antonietta FARINA COSCIONI (PD) dichiara, innanzitutto, di non condividere la proposta di legge sulla «adozione» degli embrioni congelati e abbandonati, perché sottintende una concezione dell'embrione come «uno di noi», concetto di «embrione-persona» da salvare con il trasferimento dello stesso in utero.
Occorre riconoscere, al riguardo, che la concezione dell'embrione come persona non è universalmente condivisa nel mondo scientifico e nella società. È pertanto, più corretto parlare di «donazione dell'embrione per la nascita», anziché di «adozione per la nascita», data l'assoluta carenza dei presupposti soggettivi e oggettivi per ricomprendere la fattispecie in esame nell'istituto dell'adozione.

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Sotto il profilo della legittimazione passiva, infatti, non è possibile equiparare la posizione del minore e quella del concepito, perché, oltre, che giuridicamente infondato, è ontologicamente scorretto, atteso che, come prevede l'articolo 1 del codice civile, la capacità giuridica si acquista con la nascita. Anche la tutela dei singoli diritti che il codice riconosce è subordinata all'evento nascita. Bisogna, inoltre, considerare che l'embrione manca dell'autonomia dei processi vitali, in quanto, affinché possa compiere il percorso che porta alla nascita, necessita di essere impiantato nell'utero di una donna. Ben diversa, a suo avviso, è la posizione del minore, che è soggetto-persona dotato di capacità giuridica che si trova in una condizione ritenuta dall'ordinamento particolarmente bisognosa di tutela e di protezione anche sul piano giuridico, perché lo stato di abbandono del minore determina l'assistenza minorile, cosa che non avviene per l'embrione.
Appare evidente, a suo avviso, la differenza che passa tra le esigenze connesse all'accoglimento di un minore in un nucleo familiare e quelle connesse all'accoglimento di un embrione nel corpo di una donna. Questa differenza giustifica, tra l'altro, che, mentre nel primo la scelta è della coppia e non si può scegliere in minore da adottare, nel secondo caso la scelta è innanzitutto della donna che ha il pieno diritto di ottenere tutte le informazioni, anche di carattere genetico, sull'embrione da impiantare. Ad ulteriore conferma della differenza anzidetta, rileva come lo stato di cosiddetto «abbandono» dell'embrione non comporti l'obbligo di assistenza del minore, che connota, invece, la condizione di minore adottabile. Invita, quindi, i colleghi a non fingere di ignorare le diverse posizioni che si confrontano sullo statuto ontologico dell'embrione umano. Osserva, altresì, che quando un embrione versi in una situazione di reale abbandono, in seguito a rinuncia espressa o tacita da parte dei genitori, e, per qualsiasi ragione, non risulti più impiantabile, appare ragionevole destinarlo a fini di ricerca scientifica, come prevede la sua proposta di legge n. 4308. Tale destinazione, in particolare, dovrebbe soddisfare anche quanti equiparano l'embrione a una persona, per l'evidente analogia con le disposizioni in materia di donazione degli organi. Ricorda, quindi, che, nella seduta dell'11 ottobre scorso, il sottosegretario Roccella ha dichiarato che il decreto ministeriale con cui avrebbe dovuto essere disposto il trasferimento degli embrioni nella biobanca istituita presso l'ospedale Maggiore di Milano si è rivelato inattuabile per ragioni tecniche, giuridiche e finanziarie, nonché di natura assicurativa. Sebbene il collega Di Virgilio abbia appena dichiarato che tale circostanza non riveste particolare importanza, ritiene che, invece, lo stesso sottosegretario Roccella e i responsabili della struttura in questione dovrebbero fornire maggiori informazioni sulle ragioni che hanno effettivamente impedito il trasferimento degli embrioni e sui costi sostenuti dall'erario per la realizzazione di una struttura ad oggi ancora inutilizzata.

Luciana PEDOTO (PD) annuncia che anche il suo gruppo ha presentato un'interrogazione sul tema della biobanca istituita presso l'ospedale Maggiore di Milano, testé sollevato dalla collega Farina Coscioni.

Giuseppe PALUMBO, presidente, invita i colleghi che ancora intendano intervenire a iscriversi entro la prossima seduta, onde consentire alla Commissione di concludere l'esame preliminare del provvedimento, con la replica del relatore e del Governo. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

Principi fondamentali in materia di governo delle attività cliniche per una maggiore efficienza e funzionalità del Servizio sanitario nazionale.
Nuovo testo unificato C. 278-799-977-ter-1552-1942-2146-2355-2529-2693-2909/A.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 12 ottobre 2011.

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Domenico DI VIRGILIO (PdL), relatore, fa presente che, nella giornata di domani, potrebbe essere trasmessa la valutazione della Conferenza delle regioni sulla nuova proposta di testo unificato del 28 settembre scorso. Invita, inoltre, tutti i colleghi a una riflessione comune sull'innalzamento dell'età pensionabile, di cui all'articolo 7 della sua proposta di testo unificato in esame, anche alla luce del dibattito in atto nel Paese e a livello europeo.

Luciana PEDOTO (PD), intervenendo per una breve integrazione a quanto dichiarato precedentemente, osserva come l'ultima proposta di testo unificato presentata dal relatore sia purtroppo ancora ben lontana dal riconoscere ai medici quel protagonismo nella governance ospedaliera che da più parti si auspica. Più in particolare, ritiene che, per la selezione dei medici responsabili di incarichi di direzione di struttura complessa, non sia sufficiente prevedere una terna di nomi, ma occorra una vera e propria graduatoria, all'interno della quale possa esercitarsi la scelta da parte del direttore generale. Esprime, quindi, soddisfazione per la soppressione della norma relativa alla libera professione dei medici. Ribadisce, altresì, la propria contrarietà all'innalzamento dell'età pensionabile dei medici, ritenendo che siano necessarie ben altre misure per promuovere i giovani medici e che occorra superare le attuali disparità di trattamento tra i ricercatori in medicina e i professori, assicurando una omogenea disciplina pensionistica a tutti coloro che lavorano nel Servizio sanitario nazionale. Con riferimento, infine, all'articolo 8, osserva che potrebbe essere opportuno estenderne le previsioni all'attività di radioprotezione.

Anna Margherita MIOTTO (PD) ritiene che, una volta acquisito il nuovo orientamento della Conferenza delle regioni, si debba procedere speditamente nell'esame del provvedimento in titolo, facendo salvi quelli che, a suo avviso, ne costituiscono i punti qualificanti: la valorizzazione del merito e l'attribuzione al Collegio di direzione di poteri e funzioni effettivi e incisivi.

Lucio BARANI (PdL) ritiene che, anche alla luce del dibattito svolto, la previsione della terna per la selezione dei medici da preporre agli incarichi di direzione di struttura complessa debba essere sostituita con quella di una graduatoria, vincolando la scelta del direttore generale all'ordine della graduatoria medesima. In caso contrario, infatti, si perpetuerebbero le attuali logiche di spartizione politica. Richiama, quindi, il problema della responsabilità medica, ricordando come il Senato abbia purtroppo soppresso la norma, introdotta dalla Camera nel disegno di legge in materia di sperimentazione clinica, che poneva a carico delle compagnie di assicurazione l'obbligo di stipulare le polizze contro il rischio clinico. Rileva, altresì, che la normativa vigente già prevede che i medici possano andare in pensione al compimento del settantesimo anno di età, restando tuttavia da risolvere il problema dei ricercatori, richiamato dall'onorevole Pedoto.

Carmine Santo PATARINO (FLpTP), alla luce dell'ampio consenso emerso dal dibattito appena svolto, ritiene che, una volta acquisito il parere della Conferenza delle regioni, si possa procedere speditamente con la fase emendativa.

Antonio PALAGIANO (IdV) invita il relatore a tener conto delle questioni sollevate da molti dei colleghi intervenuti, con riferimento, in particolare, all'età pensionabile dei ricercatori e alla graduatoria per il conferimento degli incarichi di direzione di struttura complessa. A tale ultimo riguardo, tuttavia, ricorda come la selezione sia spesso falsata dall'adozione di profili professionali ritagliati sulle caratteristiche della persona che si intende preporre all'incarico: per evitare questa distorsione delle procedure concorsuali, occorrerebbe predeterminare a livello nazionale i profili per i quali le aziende sanitarie possano mettere a concorso i suddetti incarichi.

Giuseppe PALUMBO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 16.40.

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AVVERTENZA

I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

SEDE REFERENTE

Nuove norme in materia di animali d'affezione e di prevenzione del randagismo e tutela dell'incolumità pubblica.
Testo unificato C. 1172 Santelli e Ceccacci Rubino, C. 1236 Mancuso, C. 1319 Tortoli, C. 1370 Alessandri, C. 2359 Anna Teresa Formisano, C. 586 Compagnon, C. 1565 Mancuso, C. 1589 Livia Turco e Viola, C. 2343 Farinone, C. 2405 Minardo e C. 2665 Mannucci.

Disposizioni in materia di donazione del corpo post mortem a fini di studio e di ricerca scientifica.
Testo unificato C. 746 Grassi, C. 2690 Brigandì, C. 3491 Miglioli, C. 4273 Di Virgilio e C. 4251 Nunzio Francesco Testa.

Norme per consentire il trapianto parziale di polmone tra persone viventi.
C. 4003 Palumbo, C. 4477 Binetti e C. 4489 Miotto.