CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 28 settembre 2011
539.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
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INTERROGAZIONI

Mercoledì 28 settembre 2011. - Presidenza del vicepresidente Laura FRONER. - Interviene il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico Stefano Saglia.

La seduta comincia alle 9.

5-02406 Damiano: Elaborazione di un piano industriale per la società Shared Service Center Srl.

Il sottosegretario Stefano SAGLIA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Cesare DAMIANO (PD), replicando, pur ringraziando il ministro per la dettagliata ricostruzione delle vicende, si dichiara insoddisfatto della risposta che giunge tardiva avendo presentato l'interrogazione in titolo il 28 gennaio 2010; sottolinea che da quella data si sono verificati molti nuovi eventi. Osserva che nella risposta si pone l'accento sul piano di formazione predisposto dall'azienda in base a quanto stabilito nel piano di solidarietà, tuttavia, non si precisa che tale formazione è riservata ad un numero esiguo di lavoratori. Non si comprende, in una fase in cui le grandi imprese esternalizzano anche le attività più importanti, che cosa succederà dopo il piano di solidarietà. Ancora una volta non si prendono in considerazione le reali esigenze dei lavoratori che hanno necessità di essere rassicurati sul proprio futuro occupazionale. Rileva che la società Shared Service Center Srl, operante nel settore dell'information technology caratterizzato da forti elementi di innovazione, è ricorsa sempre più spesso a consulenze esterne, rifiutando di utilizzare le professionalità interne all'azienda. Ribadisce pertanto la propria insoddisfazione perché la risposta del Governo, pur puntuale nella ricostruzione dei fatti, non è in grado di rassicurare i lavoratori sul piano industriale che è l'unico che può fornire reali prospettive occupazionali.

5-04821 Rigoni: Continuità produttiva degli stabilimenti della Nuova Cantieri Apuania e predisposizione dell'accordo di programma relativo all'area industriale della provincia di Massa Carrara.

Laura FRONER (PD) dichiara di aver sottoscritto l'interrogazione in titolo.

Il sottosegretario Stefano SAGLIA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Laura FRONER (PD), replicando, si dichiara insoddisfatta pur ringraziando il sottosegretario per la sua personale cortesia. Rileva che, a fronte dell'impegno dell'amministrazione del comune di Carrara e della provincia di Massa-Carrara, nonché del sacrificio dei lavoratori che hanno sottoscritto un accordo di messa in mobilità volontaria di 40 unità al fine di rendere più appetibile l'ipotesi di cessione ai privati, il Governo non ha fornito elementi di novità e non ha assunto impegni per il futuro. Giudica la risposta assolutamente generica e indeterminata, sottolineando che sulla vicenda dei Nuovi Cantieri Apuania rimangono molti interrogativi aperti. In particolare, è necessario definire in tempi rapidi gli impegni che l'Esecutivo si è assunto, tramite il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, di consegnare entro poche settimane alle Ferrovie dello Stato il finanziamento per l'espletamento della commessa relativa alla seconda nave RFI e ai Nuovi Cantieri Apuania, secondo l'opzione a suo tempo definita, così da permettere una più ampia continuità produttiva ribadita anche nel

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protocollo d'intesa con le istituzioni locali siglato presso il ministero nello scorso mese di marzo.
Ribadisce altresì la necessità di informare il territorio sulle scelte maturate relativamente al futuro assetto societario di NCA, in particolare sulla ricerca di una nuova partnership, anche privata, che consenta di evitare lo spettro della liquidazione di una delle più importanti realtà della cantieristica toscana e nazionale. Relativamente all'accordo di programma attualmente in discussione con gli enti locali, conferma la richiesta più volte avanzata di comprendere quale sia concretamente l'impegno del Governo sulla quantità di risorse che possono essere messe a disposizione per un pieno rilancio produttivo della provincia di Massa-Carrara.

5-04926 Mattesini: Emissione del bando di gara relativo alle società Agile ed Eutelia.

Il sottosegretario Stefano SAGLIA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Donella MATTESINI (PD), replicando, si dichiara insoddisfatta della risposta che giunge tardiva e risulta del tutto inutile perché il bando, ulteriormente prorogato, è nel frattempo scaduto. Osserva che la gestione delle società Eutelia ed Agile necessita di rigore e richiede che siano effettivamente espletate le procedure previste dal bando. Sollecita il rappresentante del Governo di valutare con attenzione il fatto che nel bando di gara si pone maggiore attenzione alla questione dell'offerta che al piano industriale ed occupazionale, l'unico in grado di fornire prospettive di futuro ai lavoratori. Chiede, infine, che sia fatta piena chiarezza sulla vicenda denunciata da alcuni organi di stampa relativa all'apertura delle buste del bando di gara, auspicando piena trasparenza nelle procedure concorsuali.

5-05060 Di Biagio: Prospettive operative e occupazionali dello stabilimento Lucchini di Piombino.

Laura FRONER, presidente, constata l'assenza dell'onorevole Di Biagio: s'intende che abbia rinunciato all'interrogazione in titolo.

5-05094 Pili: Questioni connesse al recepimento della direttiva 2009/72/CE.

Laura FRONER, presidente, constata l'assenza dell'onorevole Pili: s'intende che abbia rinunciato all'interrogazione in titolo.

5-05160 Bobba: Crisi dello stabilimento Prysmian di Livorno Ferraris.

Il sottosegretario Stefano SAGLIA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

Luigi BOBBA (PD), replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta del Governo che, a suo giudizio, non sta garantendo i necessari e tempestivi investimenti nel settore della banda larga come hanno invece già fatto paesi come la Germania (che nel 2014 ha previsto una copertura di circa il 70 per cento delle famiglie) e la Francia (che nel prossimo anno effettuerà investimenti sulla banda larga e ultralarga per arrivare alla copertura di circa 4 milioni di famiglie). Sottolinea che nella risposta del Governo, non viene fatto alcun riferimento alle dichiarazioni del Ministro dello sviluppo economico del giugno 2009, il quale aveva annunciato il passaggio alla banda larga e un finanziamento di circa 800 milioni, che il CIPE avrebbe dovuto confermare, attraverso delibera, nel settembre dello stesso anno, anche se, ad oggi, non risulta che sia stato assunto alcun provvedimento a riguardo. Sottolinea che lo stanziamento di queste risorse, oltre a rappresentare un investimento per lo sviluppo del Paese, offrirebbe prospettive ad un sito di eccellenza italiano. Sottolinea inoltre che lo stabilimento Prysmian di Livorno Ferraris lavora attualmente a circa un terzo della sua reale capacità produttiva grazie alle commesse

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di Paesi esteri. Sollecita quindi il Governo a realizzare finalmente l'annunciato passaggio alla banda larga, anche al fine di assicurare prospettiva industriale allo stabilimento Prysmian.

5-05173 Froner: Adozione di provvedimenti a favore della competitività dell'industria cartaria italiana.

Il sottosegretario Stefano SAGLIA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

Laura FRONER (PD), replicando, si dichiara insoddisfatta della risposta. Rileva che finalmente dopo alcuni anni (formalmente dal 2007) sono stati adottati i necessari decreti attuativi per poter applicare anche in Italia la direttiva europea 2004/8/CE. Auspica che i necessari adempimenti per dare fattiva applicazione ai decreti avvenga rapidamente, in quanto il tempo atteso dalle imprese per l'attuazione della direttiva è stato già notevolmente lungo. Aggiunge che, in contrasto con lo spirito delle disposizioni europee dei decreti ministeriali attuativi, in questi giorni una singolare iniziativa dell'Agenzia delle dogane introduce un nuovo meccanismo di esazione delle accise sul consumo di gas per la produzione di energia elettrica in cogenerazione, che vanno ad appesantire notevolmente il costo per le imprese che utilizzano questa tecnologia. Ritiene che l'iniziativa - che appare del tutto illegittima - non abbia alcuna base giuridica, oltre ad essere illogica e contraddittoria nel metodo. Essa tuttavia provoca un aggravio del carico fiscale dal 70 per cento fino ad oltre il 100 per cento del carico attuale. L'iniziativa, peraltro, promossa senza alcuna indicazione legislativa, è in pieno contrasto con le norme europee che mirano ad agevolare l'utilizzo della cogenerazione. Sollecita quindi il Governo ad intervenire sulla recente ed improvvida decisione dell'Agenzia delle dogane per evitare che essa possa vanificare gli obiettivi della direttiva europea 2004/8/CE e del suo tardivo recepimento in Italia che sarà operativo solo a partire dai prossimi mesi.

5-05208 Oliverio: Erogazione del fondo per la riduzione del prezzo alla pompa dei carburanti nella regione Calabria.

Laura FRONER, presidente, constata l'assenza dell'onorevole Oliverio: s'intende che abbia rinunciato all'interrogazione in titolo.

La seduta termina alle 9.30.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

Mercoledì 28 settembre 2011. - Presidenza del presidente Manuela DAL LAGO.

La seduta comincia alle 14.40.

Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sull'efficienza energetica.
COM(2011)370 definitivo.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del Regolamento, e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento rinviato nella seduta del 27 luglio 2011.

Alberto TORAZZI (LNP), relatore, illustra la proposta di documento che recepisce alcune delle indicazioni emerse nel corso delle audizioni, soprattutto in merito alla questione della cogenerazione. L'indicazione europea a sostenere e diffondere il teleriscaldamento, considerate le evidenti differenze climatiche tra l'Italia e i Paesi del Nord Europa, non deve trasformarsi infatti in potenziale causa di danno o discriminazione del nostro tessuto industriale o pregiudicare una corretta allocazione delle risorse pubbliche (vedi allegato 6).

Gabriele CIMADORO (IdV), nel condividere in linea di principio la proposta di documento conclusivo formulata dal relatore, sottolinea la difficoltà di attuare una seria politica di risparmio e di efficienza energetica in costante mancanza di risorse.

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Andrea LULLI (PD), sottolineata l'importanza del tema in discussione, ritiene che le osservazioni proposte nel parere, singolarmente valutate, siano condivisibili. Rileva, tuttavia, che bisognerebbe cogliere l'opportunità per una riflessione più generale sulla potenzialità di crescita che un piano per l'efficienza energetica può rappresentare sia per l'Europa sia per l'Italia. In tale prospettiva, giudica non adeguato il parametro costi/benefici per le imprese al fine di valutare gli interventi per l'efficienza energetica. La preoccupazione che i costi di una scelta di efficienza non devono ricadere sulle PMI dovrebbe essere valutata, ad esempio, all'interno del più ampio scenario della recente scelta italiana di abbandonare il nucleare. Sottolinea altresì che si può recuperare efficienza energetica solo attraverso un consistente investimento in innovazione. Osserva che a livello europeo manca una strategia energetica condivisa. A tale riguardo, giudicherebbe necessario prevedere nella proposta di documento finale, un forte richiamo all'Europa sulla necessità di una vera e propria strategia energetica comune, anche sul piano dell'approvvigionamento e della diversificazione delle fonti energetiche, questioni che non possono essere rimesse alla determinazione dei singoli Stati membri. Aggiunge che l'assenza di vincoli stringenti a carico degli Stati membri nella proposta di direttiva in esame non rappresenta necessariamente un elemento positivo della strategia energetica attualmente in discussione in sede europea.
Sottolinea, inoltre, come l'Italia abbia acquisito un notevole know how nel settore dell'efficienza energetica, in quanto sin dal 1987 ha perseguito politiche alternative al nucleare. In questo settore il nostro Paese può vantare esperienze maggiori rispetto ad altri Paesi europei, Francia compresa. Se non si investe in efficienza, i costi energetici sono destinati ad aumentare e ritiene che su questo asse strategico l'Europa dovrebbe essere maggiormente sollecitata dal nostro Paese, poiché si tratta di un tema centrale per lo sviluppo che non necessariamente richiede l'impiego di grandi risorse pubbliche. Osserva altresì che, se l'obiettivo «20-20-20» non è supportato da logiche di risparmio energetico, rischia di non conseguire i risultati programmati.
Invita, infine, il relatore a voler considerare gli elementi così descritti e ad una maggiore riflessione sulla necessità di valorizzare l'esperienza maturata dall'Italia.

Savino PEZZOTTA (UdCpTP) dichiara di condividere l'impianto generale della proposta di documento finale elaborata dal relatore. Ritiene comunque opportuno, anche sulla base delle considerazioni svolte dal collega Lulli, che la X Commissione possa in questa occasione ribadire la necessità di una politica di risparmio energetico definita nelle sedi europee che abbia nella giusta considerazione anche la necessità di una maggiore diversificazione delle fonti energiche. È infatti necessario conoscere la strategia energetica europea per rispondere al meglio alle esigenze delle imprese italiane. A questo riguardo, sottolinea come le scelte di politica energetica influenzino positivamente la crescita economica. Riterrebbe altresì opportuno approfondire le connessioni tra efficienza energetica, fonti di produzione e il prossimo piano di sviluppo che sarà presentato dal Governo. Invita, quindi, il relatore ad accogliere tali considerazioni nelle premesse del documento sottoposto alla Commissione.

Alberto TORAZZI (LNP), relatore, manifesta disponibilità ad accogliere le osservazioni del collega Lulli. Ritiene altresì, in risposta alle sollecitazioni del collega Pezzotta, di poter inserire un riferimento ad una possibile revisione del mix fossili-nucleare relativamente al tema della produzione di energia.

Manuela DAL LAGO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.

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SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 28 settembre 2011. - Presidenza del presidente Manuela DAL LAGO.

La seduta comincia alle 15.

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2010.
C. 4621 Governo, approvato dal Senato.

Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2011.
C. 4622 Governo, approvato dal Senato.

Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 3: Stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 7: Stato di previsione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca (limitatamente alle parti di competenza).
(Parere alla V Commissione).
(Esame congiunto, ai sensi dell'articolo 119, comma 8, del regolamento e rinvio).

La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti in oggetto.

Manuela DAL LAGO, presidente, avverte che la Commissione inizia, nella seduta odierna, l'esame congiunto, ai sensi dell'articolo 119, comma 8, del regolamento, del disegno di legge recante il rendiconto generale dell'amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2010 e del disegno di legge recante disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2011, limitatamente agli stati di previsione e alle parti di propria competenza. L'esame si concluderà con la votazione di una relazione alla V Commissione per ciascun provvedimento, riferita a ciascuno stato di previsione, cui saranno allegati gli emendamenti eventualmente approvati dalla Commissione, e con la nomina di un relatore per la X Commissione.
Per quanto concerne l'organizzazione dei lavori, in considerazione della necessità di concludere l'esame dei provvedimenti nella giornata di domani, avverte che il termine per presentazione degli emendamenti è fissato alle ore 18 di oggi, mercoledì 28 settembre 2011. Ricorda comunque che gli emendamenti possono essere presentati anche direttamente presso la Commissione Bilancio.

Giustina MISTRELLO DESTRO (PdL), relatore, illustra i provvedimenti in titolo, ricordando che Rendiconto generale dello Stato (C. 4621) è lo strumento con cui il Governo adempie all'obbligo costituzionale di rendere conto al Parlamento dei risultati della gestione finanziaria annuale relativa alle amministrazioni dello Stato e di alcune amministrazioni autonome. Il Rendiconto generale dello Stato è articolato per missioni e programmi ed è costituito da due parti: il conto del bilancio, che espone l'entità effettiva delle entrate e delle uscite del bilancio dello Stato rispetto alle previsioni approvate dal Parlamento; il conto del patrimonio, che espone le variazioni intervenute nella consistenza delle attività e passività che costituiscono il patrimonio dello Stato. Il Rendiconto generale dello Stato 2010 è, inoltre, corredato, in via sperimentale, del Rendiconto economico, in linea con quanto disciplinato dall'articolo 36, comma 5, della legge di contabilità, al fine di integrare la lettura dei dati finanziari con le informazioni economiche fornite dai referenti dei centri di costo delle amministrazioni centrali dello Stato. Aggiunge che - come sottolineato dalla relazione illustrativa - la gestione 2010 si è svolta in base alle disposizioni normative recate dalla legge di bilancio per il 2010 in tema di flessibilità nella gestione del bilancio (articolo 17, comma 14, legge 23 dicembre 2009, n. 192), che ha previsto la possibilità da parte del Ministro dell'economia e finanze, su proposta del Ministro competente, di

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disporre, con propri decreti, variazioni compensative, in termini di competenza e di cassa, tra capitoli delle unità previsionali appartenenti alla medesima missione di ciascuno stato di previsione della spesa, al fine di agevolare il raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica, ed anche in termini di sola cassa, nell'ambito di ciascun titolo di bilancio, tra capitoli delle unità previsionali di base del medesimo stato di previsione (articolo 17, comma 14, legge 23 dicembre 2009, n. 192). I Ministri competenti sono stati inoltre autorizzati ad effettuare variazioni compensative, nell'ambito dei programmi di spesa loro affidati, per la stessa categoria economica, tra i capitoli di spese discrezionali relativi ai programmi medesimi, allocati nei diversi centri di responsabilità amministrativa (articolo 17, comma 16, legge n. 192/2009). Sottolinea che al Rendiconto generale dello Stato 2010, inoltre, ai sensi dell'articolo 36, comma 6, della legge n. 196/2009 di riforma della contabilità, è allegata per la prima volta una relazione illustrativa delle risorse impiegate per finalità di protezione dell'ambiente e di uso e gestione delle risorse naturali da parte delle amministrazioni centrali dello Stato (Eco-Rendiconto dello Stato).
Nella Relazione sul Rendiconto generale dello Stato per il 2010 trasmessa al Parlamento, la Corte dei Conti evidenzia come il miglioramento della situazione economica ha coinciso, lo scorso anno, con la ripresa del percorso di riequilibrio dei saldi di bilancio pubblico. Nel 2010, infatti, dopo un biennio di pronunciata flessione, la crescita del PIL è stata dell'1,3 per cento. Il dato mostra un recupero, nel nostro Paese, di circa un quarto della perdita di prodotto subita nel 2008-2009.
Sul fronte finanziario, la Corte osserva che la riduzione dell'indebitamento netto realizzatasi lo scorso anno (-4,6 per cento del PIL nel 2010 rispetto al -5,4 per cento del 2009) non comporta il ritorno a una gestione ordinaria del bilancio pubblico, dal momento che non si assiste al riassorbimento degli effetti associabili alla crisi dell'economia e che vi è l'esigenza di assicurare, nella prospettiva di medio termine, la coerenza tra i programmi delineati nel DEF e con gli impegni derivanti dalle nuove regole di governance europea.
Per quanto attiene ai saldi del bilancio dello Stato, l'indicatore più significativo della gestione è rappresentato dal saldo netto da finanziare di competenza, il quale espone nel 2010 un miglioramento, rispetto al 2009, del 33,9 per cento (il valore negativo si riduce da 32.695 nel 2009 a 21.619 milioni nel 2010). Ma l'esito della gestione e la stessa leggibilità del rendiconto generale - afferma la Corte - sono sempre più appannati da un imponente e crescente accumulo di residui attivi e passivi, avendo i primi raggiunto la soglia record di 229.790 milioni ed i secondi a 108.276 milioni. Ulteriori segnali di preoccupazione sul piano della trasparenza dei conti sono evidenziati dalla Corte con riferimento ad alcuni meccanismi contabili di gestione degli anni più recenti. In particolare, a fianco del fenomeno, ormai divenuto strutturale, delle regolazioni contabili e debitorie, si è formata - in concomitanza con le restrizioni finanziarie - una massa di debiti pregressi, in parte ripianati con le risorse previste dal decreto-legge n. 78/2009, e si è venuto generalizzando il ricorso a «pagamenti in conto sospeso» - di sempre crescente entità - che in gran parte ancora attendono una completa sistemazione contabile in bilancio. Secondo la Corte, tali fenomeni non sarebbero del tutto compatibili con il principio di annualità del bilancio, in quanto finiscono per alterare le risultanze di consuntivo. La Corte osserva che il rispetto del saldo netto da finanziare di competenza fissato dalla legge finanziaria è stato reso possibile anche nel 2010 grazie, soprattutto, ai maggiori accertamenti nel settore extratributario (26.861 milioni); accertamenti che, fra l'altro, sono caratterizzati da modalità di quantificazione che ne comportano una sistematica sovrastima e un conseguente ridotto tasso di realizzazione.
Per ciò che attiene all'attività di auditing finanziario contabile, la Corte nelle Note sull'attendibilità e l'affidabilità dei dati contabili ha evidenziato talune problematiche

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emerse in relazione alle procedure di contabilizzazione sia delle entrate che delle spese. In tal senso, sul versante dell'entrata, ha ribadito quanto evidenziato anche in passato circa le modalità di rettifica delle anomalie e delle incongruenze nelle contabilità delle Amministrazioni consistenti nella presenza di voci con segno negativo e di importi per le riscossioni e per gli accertamenti inferiori ai versamenti, che si verificano di norma a seguito di una «procedura di compensazione automatica» delle poste di entrata iscritte in bilancio, e di rettifiche manuali successive conseguenti all'acquisizione di informazioni tardive, sganciate dall'applicazione preventiva della procedura automatica. Le anomalie caratterizzano sia il conto di competenza che dei residui.
La Corte ha poi condotto una ricognizione puntuale delle anomalie ed incongruenze rilevate nel corso dell'esame del rendiconto sul versante della spesa, rilevando, anche qui alcune irregolarità. Queste ultime hanno tuttavia riguardato una percentuale, calcolata in termini di rapporto tra l'importo del titolo e l'ammontare della spesa campionata, che per la Corte non susciterebbe particolare allarme sul piano della «attendibilità» e della «affidabilità» dei conti. La Corte si riferisce, in particolare:
a) all'utilizzazione di capitoli «promiscui» dove trovano allocazione comune spese per consumi intermedi e/o per personale e/o per trasferimenti trovano allocazione comune, con conseguente vanificazione dello sforzo di «classificazione» svolto in sede di «costruzione» dello stato di previsione della spesa per consentire una lettura del bilancio di carattere «economico»;
b) all'utilizzazione di capitoli «fondi» in via operativa, cioè traendo su di essi singoli ordinativi di pagamento senza un previo «ribaltamento» delle risorse su ordinari capitoli di spesa. Tale prassi, sottolinea la Corte, oltre ad integrare gli stessi problemi di «promiscuità» sopra evidenziati, pone problemi anche in termini di rispetto dei «tetti» fissati nella varie «manovre di contenimento della spesa pubblica», in quanto l'ammontare dei titoli di spesa così emessi non viene conteggiato nel capitolo pertinente «per materia»;
c) al ricorso alle procedure di spesa «in economia» sotto la soglia dei 20.000 euro (prevista dall'articolo 125, comma 11, secondo periodo, del Codice dei contratti pubblici per l'acquisizione di beni e servizi) o dei 40.000 euro (per i lavori, ai sensi dell'articolo 125, comma 8, secondo periodo, dello stesso Codice), ovvero senza l'adozione di misure a tutela dei principi generali di trasparenza ed imparzialità;
d) all'impiego di risorse finalizzate alla realizzazione di «lavori» (interventi di edificazione o di manutenzione di immobili) per l'acquisto di «beni» o «servizi» accessori agli stessi «lavori» in quota parte superiore rispetto alla soglia prefissata nelle norme o negli atti convenzionali, con violazione del canone di inerenza della spesa.

Le irregolarità riscontrate oggetto di specifica e dettagliata analisi nella Relazione sul rendiconto 2010, si sono nella quasi totalità tradotte in specifici rilievi riportati nel Giudizio di parificazione, adottato dalla Corte dei Conti a Sezioni Riunite in data 24 giugno 2011.
Passando al disegno di legge recante il rendiconto generale, in termini di competenza, i saldi del bilancio dello Stato nel 2010 risultano migliori rispetto ai risultati dell'esercizio 2009. Il saldo netto da finanziare del bilancio dello Stato per il 2010, in termini di competenza, al lordo delle regolazioni debitorie e contabili, risulta pari a 21.619 milioni di euro, con un miglioramento di 11.077 milioni di euro rispetto al saldo registratosi nel 2009. Tale risultato è migliore sia delle previsioni iniziali che delle previsioni definitive, secondo le quali il saldo netto da finanziare era previsto attestarsi nel 2010, a 63.799 milioni. Il valore del saldo netto da finanziare, determinato dai risultati di gestione, rientra nel limite massimo di 63.000 milioni fissato dalla legge finanziaria per il

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2010 (legge n. 191/2009), al netto di 4.684 milioni di regolazioni debitorie. Anche il saldo corrente (risparmio pubblico) nel 2010 evidenzia un miglioramento rispetto all'anno precedente, risultando pari a 28.742 milioni di euro (+5.154 milioni). Il risultato è migliore sia rispetto alle previsioni iniziali che a quelle definitive, in base alle quali il risparmio pubblico avrebbe dovuto attestarsi addirittura su valori negativi (-22.919 milioni secondo le previsioni iniziali; -13.477 milioni secondo quelle definitive).
Il ricorso al mercato si è attestato nel 2010 a 210.055 milioni di euro, su valori sensibilmente più bassi rispetto alle previsioni iniziali e a quelle definitive, con un miglioramento di oltre 1 miliardo di euro rispetto al 2009. Anche il valore del ricorso al mercato nei risultati di gestione risulta pertanto inferiore al limite massimo, pari a 286.000 milioni di euro, fissato dalla legge finanziaria per il 2010 (legge n. 191/2009).
In termini di cassa, il saldo netto da finanziare è risultato nel 2010 pari a 59.846 milioni, con un miglioramento di circa 7.199 milioni di euro rispetto al risultato raggiunto l'anno precedente (67.045 milioni di euro). Anche in termini di cassa, il saldo netto da finanziare a consuntivo registra valori migliori delle previsioni, sia iniziali che definitive, secondo le quali il suddetto saldo avrebbe dovuto superare i 120 miliardi di euro nel 2010. Gli altri saldi del bilancio in termini di cassa risultano, invece, lievemente peggiorati rispetto all'esercizio 2009.
Il risparmio pubblico ha registrato un valore negativo di 10.154 milioni, segnando un peggioramento di oltre 26 miliardi rispetto al 2009, anno in cui il risparmio pubblico si è attestato ad un valore positivo di 15.984 milioni di euro.
L'importo del ricorso al mercato ammonta a circa 249 miliardi di euro, con un peggioramento di 5,8 miliardi rispetto al dato del 2009.
In base al rendiconto dello scorso anno, al 1o gennaio 2010, il conto dei residui indicava residui attivi per un valore complessivo di 194.550 milioni di euro e residui passivi, al lordo dei residui relativi al rimborso di prestiti, per 96.667 milioni di euro, con una eccedenza attiva di 97.883 milioni di euro.
Nel corso dell'esercizio 2010, l'entità dei residui si è andata modificando a seguito sia dell'attività di gestione in conto residui sia per la gestione di competenza dell'esercizio 2010, che ha dato luogo alla formazione di nuovi residui.
Dal confronto tra lo stato dei residui al termine dell'esercizio 2010 e quello al termine dell'esercizio precedente, si rileva che sia i residui attivi che quelli passivi hanno fatto registrare un incremento, rispettivamente, del 18,1 per cento e del 12 per cento. L'incremento è relativo sia ai residui pregressi che a quelli di nuova formazione. In particolare, per i residui passivi si registra un aumento sia di quelli di nuova formazione, che raggiungono i 66.687 milioni rispetto ai 64.615 dello scorso esercizio (circa il 3,2 per cento in più), che di quelli provenienti dagli esercizi precedenti (41.589 milioni rispetto ai 32.052 milioni del 2009, pari a oltre il 29 per cento), che denota un significativo rallentamento del processo di smaltimento dei residui pregressi. Come rilevato anche nella relazione illustrativa del disegno di legge di rendiconto, tali dati dimostrano come il fenomeno dei residui rimanga, anche nel 2011 su livelli considerevoli, specie per quel che concerne i residui passivi che subiscono un aumento del 12 per cento rispetto allo scorso esercizio, attestandosi complessivamente a 108.276 milioni di euro nel 2010.
Per quanto riguarda le parti di competenza della X Commissione, gli stati di previsione cui fare riferimento sono il n. 3, relativo al Ministero dello sviluppo economico, il n. 7, relativo al Ministero dell'università e della ricerca, per i soli profili concernenti la ricerca applicata e il n. 2, relativo al Ministero dell'economia e delle finanze, limitatamente ad alcuni capitoli e, in particolare, allo stanziamento a favore dell'Agenzia italiana per il turismo (ENIT).
Per quanto concerne la Tabella n. 3, la legge di bilancio per il 2010 (legge

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n. 192/2009) assegnava al Ministero dello sviluppo economico una dotazione di competenza pari a 10.402,2 milioni di euro (che includono la somma di 36 milioni di euro costituita dal rimborso di passività finanziarie con riferimento al Dipartimento delle politiche di sviluppo e coesione), di cui 9.748 milioni di euro relativi a spese in conto capitale e 618,2 milioni di euro di spese correnti. L'autorizzazione di cassa, sempre nelle previsioni iniziali 2010, risultava di 12.917,5 milioni di euro (che includono come sopra la somma di 36 milioni di euro costituita dal rimborso di passività finanziarie), di cui 12.260,8 milioni di euro relativi a spese in conto capitale e 620,8 milioni di euro di spese correnti. La consistenza dei residui presunti al 1o gennaio 2010 ammontava complessivamente a 7.802,8 milioni di euro, di cui 370,4 per la parte corrente e 7.429,9 per il conto capitale.
Le variazioni intervenute nel corso dell'esercizio 2010 hanno determinato le seguenti riduzioni:
a) competenza: -3.256 milioni di euro (-31,3 per cento). La dotazione definitiva di competenza risulta pertanto di 7.146,2 milioni di euro;
b) autorizzazione di cassa: -3.404,4 milioni di euro (-26,3 per cento). L'autorizzazione di cassa si attesta sui 9.513,1 milioni di euro definitivi;
c) residui: -1.084,7 milioni di euro (-13,9 per cento). I residui si riducono pertanto a 6.718,1 milioni di euro.

Relativamente alla gestione nel corso del 2010 risulta quanto segue:
a) competenza: sono state impegnati 6.949,3 milioni di euro (i pagamenti effettuati ammontano a 4.533,7 milioni di euro) e risultano economie per 196,9 milioni di euro;
b) autorizzazioni di cassa: risultano pagamenti per 7.056 milioni di euro ed economie per 2.457,1 milioni di euro;
c) residui: 6.293,8 milioni di euro in conto residui.

I residui accertati al 31 dicembre 2010 ammontano complessivamente a 6.187,1 milioni di euro (e sono così costituiti: 3.771,6 milioni di euro come somme rimaste da pagare sul conto residui e 2.415,6 milioni di euro come somme rimaste da pagare sul conto della competenza).
Il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca aggrega, sulla base di quanto disposto dal decreto-legge n. 85/2008, l'ex Ministero dell'università e della ricerca e l'ex Ministero della pubblica istruzione. I capitoli di spesa relativi alla ricerca scientifica e applicata di competenza della X Commissione sono gestiti dal Centro di responsabilità «Dipartimento per l'Università, l'alta formazione artistica, musicale e coreutica e per la ricerca scientifica e tecnologica».
Di seguito si illustrano i capitoli di spesa 1678, 7236, 7308 e 7320 relativi alla ricerca scientifica e tecnologica, di competenza e di interesse della X Commissione Attività produttive.
Per le spese di parte corrente:
Cap. 1678 - relativo al «Contributo dello Stato per la ricerca scientifica». Comprende una parte relativa al contributo dello Stato alle spese di gestione del Programma nazionale di ricerche aerospaziali (PRORA), istituito in applicazione della legge n. 46/1991.

Rispetto ai valori iniziali 2010, la dotazione del capitolo rimane invariata sia in termini di competenza (45,3 milioni di euro) e cassa (45,3 meuro), sia in termini di residui (2,4 milioni di euro).
Per le spese in conto capitale:
Cap. 7236 relativo al «Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca», nel quale affluiscono gli stanziamenti a favore dell'ASI (Agenzia spaziale italiana).

Rispetto alle previsioni iniziali si registrano variazioni di segno negativo in termini di competenza, il cui stanziamento passa da 1.867,8 a 1.769 milioni di euro (-98,8 meuro), e di segno positivo in termini

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di cassa (da 1.867,8 a 1.969 meuro, con un aumento di 101,2 meuro). Rimangono invece invariati i residui, pari a 915,5 milioni di euro.
Cap. 7308 relativo al Fondo rotativo per le imprese (FRI) con 20 milioni di euro di competenza, 35 milioni di euro di cassa e 35,1 di residui (importi iniziali e definitivi invariati);
Cap. 7320, relativo al «Fondo per gli investimenti nella ricerca scientifica e tecnologica» (FIRST).

Le previsioni iniziali 2010, recanti spese per 80 milioni di euro in termini di competenza e di cassa, e residui per 777,1 milioni di euro, subiscono un incremento passando, rispettivamente, a 99,9 milioni di euro (+ 19,9), a 279,6 milioni di euro (+ 199,6) e a 956,8 (+179,6) per la consistenza dei residui.
Alcuni stanziamenti a favore del sistema produttivo sono iscritti anche nel rendiconto del Ministero dell'economia e delle finanze (Tabella 2) . Si tratta, in particolare, di stanziamenti inseriti nel programma «Incentivi alle imprese», unico programma della missione «Competitività e sviluppo delle imprese» (missione 11) di competenza del MEF, nel programma «Sviluppo e competitività del turismo, che costituisce l'unico programma della missione «Turismo» (missione 31), nel programma «Ricerca di base ed applicata» (17.15) e nel programma «Sviluppo sostenibile» (18.5).
All'interno della missione 11 si segnalano:
Cap. 1900 (Contributi in conto interessi da corrispondere alla cassa depositi e prestiti per il finanziamento degli interessi a carico del fondo rotativo per il sostegno alle imprese), istituito in applicazione delle disposizioni della legge n. 311/04, articolo 1, commi 354 e seguenti;
Cap. 7298 (Conferimento ad integrazione del fondo 295/73 gestito dalla SIMEST SpA destinato ad interventi di sostegno finanziario all'internazionalizzazione del sistema produttivo);
Cap. 7299 (Contributo al Mediocredito per interventi di sostegno del sistema produttivo interno).

Nella missione 17 (Ricerca e innovazione):
Cap. 1908, relativo al contributo all'Agenzia nazionale per l'innovazione tecnologica;
Cap. 7380, relativo alle somme da assegnare per la valorizzazione dell'Istituto italiano di tecnologia.

Nella missione 18 (Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente) si segnalano:
Cap. 7076 (Fondo per la promozione di nuova edilizia ad alta efficienza energetica);
Cap. 7151 (Rimborso alla Cassa depositi e prestiti delle rate di ammortamento dei mutui contratti dai comuni montani del Centro-Nord per la realizzazione di reti di metanizzazione).

Per quanto concerne il turismo (missione 31), si ricorda che il decreto-legge n. 181/2006 ha attribuito alla Presidenza del Consiglio dei ministri (comma 19-bis) le funzioni di competenza statale in materia di turismo precedentemente attribuite all'ex Ministero delle attività produttive (ora Ministero dello sviluppo economico) dagli articoli 27 e 28 del decreto legislativo n. 300/1999. Successivamente, il decreto-legge n. 262/2006 ha incardinato presso la Presidenza del Consiglio il Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo.
I capitoli di spesa relativi al turismo, dunque, si trovano nella tabella n. 2 Ministero dell'economia e delle finanze, ove sono ubicati gli stanziamenti a favore della Presidenza del Consiglio.
All'interno del programma «Sviluppo e competitività del turismo» (31.1) - che,

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come si è detto, rappresenta l'unico della missione «Turismo» - si rinvengono due capitoli:
Cap. 2107, relativo alle somme da corrispondere alla Presidenza del Consiglio per le politiche di sviluppo e competitività del turismo;
Cap. 2194, «Contributo per le spese di funzionamento dell'ENIT.

All'interno della missione 32 «Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche», si segnala il Cap. 7394, relativo alle somme da assegnare alla Scuola superiore dell'economia e delle finanze per il potenziamento di attività di supporto formativo e scientifico rivolte alla diffusione del made in Italy.
La Corte dei conti, nella Relazione sul rendiconto generale dello Stato per l'esercizio finanziario 2010 (Parte II, sezione II), ha ricordato che, nel corso del 2010, il Ministero dello sviluppo economico si è avvalso della piena operatività della struttura amministrativa ormai a regime ed è stato interessato da tre cambiamenti del vertice politico, con una fase di interim del Presidente del Consiglio dei Ministri. Invariate sono rimaste sia l'architettura organizzativa su sei Centri di Responsabilità (C.d.R.) - Gabinetto del Ministro, quattro Dipartimenti, Ufficio per gli affari generali e le risorse - sia la dotazione organica complessiva di 3.970 unità, compresi i Dirigenti.
Riguardo alle politiche, la Corte evidenzia che il Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE) nell'anno 2010 ha indirizzato la propria azione al rilancio produttivo adottando interventi a tutela del sistema, a garanzia del credito e a sostegno dei consumi. In un contesto delicato a causa della non facile situazione economica, si sono registrati timidi segnali di ripresa della crescita e di aumento della produttività, in linea con la strategia di Europa 2020.
Quattro sono le priorità dell'anno. In primo luogo, i programmi industriali per i grandi settori. I grandi settori industriali ormai agiscono in un mercato che ha regole globali e molti comparti stanno ridisegnando i piani produttivi su scala mondiale. Il MISE si è proposto di favorire le condizioni indispensabili per la permanenza e lo sviluppo delle grandi imprese in Italia, tutelandole anche da possibili concorrenze di altri Paesi. Il Programma di sviluppo nei settori ad alta tecnologia ha l'obiettivo di accrescere e mantenere la continuità di interventi a sostegno della ricerca delle industrie tecnologicamente avanzate. Sostegno è stato assicurato a favore del made in Italy, ovvero di quei progetti di sviluppo settoriale delle filiere tradizionali di prodotti tipici, con l'introduzione di sistemi di tracciabilità e la promozione, in sede europea, di normative sulla denominazione di origine. D'interesse è la gestione delle situazioni di crisi e in proposito sono operativi oltre 170 tavoli che riguardano settori importanti come la chimica, l'indotto auto, l'elettronica, le ferrovie, gli elettrodomestici e la cantieristica. Per quanto riguarda le amministrazioni straordinarie, sono aperte oltre 90 procedure, di cui 30 nella fase di gestione diretta e 60 nella fase liquidatoria.
In secondo luogo, la strategia per le piccole e medie imprese. La strategia per le piccole e medie imprese si è caratterizzata per l'obiettivo della semplificazione, per l'attuazione di innovazioni che vanno dallo sportello unico per le attività produttive alle procedure totalmente telematizzate, per la creazione dell'Agenzia per le imprese e l'implementazione di nuovi modelli di aggregazione industriale attraverso i contratti di rete. Va sottolineato sul punto lo strumento del Fondo centrale di garanzia, cui si è affiancata la moratoria sui debiti delle PMI, che nell'anno in riferimento ha effettuato più di 50.000 operazioni attivando finanziamenti per oltre 9 miliardi di euro. Sempre in tema di piccole imprese, una attenzione particolare è stata rivolta all'export e all'internazionalizzazione, all'ampliamento della base di imprese stabilmente esportatrici, soprattutto nel Mezzogiorno, all'incentivazione dell'accesso al credito e al miglioramento della cooperazione sul territorio.

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In terzo luogo, la tutela del mercato e dei consumatori. Per quanto riguarda la tutela del mercato e dei consumatori, l'azione in particolare si è incentrata sull'intensificazione della vigilanza, con la finalità di garantire una corretta concorrenza, contrastare gli abusi di mercato, certificare la sicurezza dei prodotti immessi per i consumatori finali, nonché sul monitoraggio dei prezzi dei beni di largo e generale consumo e delle tariffe dei servizi.
L'ultima priorità è rappresentata dalla politica energetica. La politica energetica è stata gestita nella prospettiva di un forte sviluppo delle fonti rinnovabili e nella preparazione del nucleare, quale strategia di lungo periodo, ora, peraltro, oggetto di ripensamento.
Con riferimento al disegno di legge di assestamento (C. 4622), ricorda che l'istituto dell'assestamento di bilancio è previsto per consentire un aggiornamento, a metà esercizio, degli stanziamenti del bilancio dello Stato, anche sulla scorta della consistenza dei residui attivi e passivi accertata in sede di rendiconto dell'esercizio scaduto al 31 dicembre precedente. Sotto questo profilo, il disegno di legge di assestamento si connette funzionalmente con il rendiconto del bilancio del bilancio relativo all'esercizio precedente: l'entità dei residui, attivi e passivi, sussistenti all'inizio dell'esercizio finanziario, che al momento dell'elaborazione e approvazione del bilancio di previsione è stimabile solo in misura approssimativa, viene, infatti, definita in assestamento sulla base delle risultanze del rendiconto.
Con il disegno di legge di assestamento le previsioni di bilancio sono adeguate, per quanto riguarda le entrate, all'eventuale revisione delle stime del gettito, per quanto riguarda le spese aventi carattere discrezionale, ad esigenze sopravvenute; per quanto riguarda la determinazione delle autorizzazioni di pagamento (in termini di cassa), alla consistenza dei residui accertati in sede di rendiconto dell'esercizio precedente.
Il disegno di legge di assestamento del bilancio per l'esercizio 2011 riflette la struttura del bilancio dello Stato 2011, organizzato - secondo la disciplina recata dalla legge di contabilità e finanza pubblica n. 196/2009 - in missioni e programmi, che costituiscono, a decorrere dal 2011, le nuove unità di voto. Il disegno di legge contiene, infatti, sia per lo stato di previsione dell'entrata che per ciascuno degli stati di previsione dei Ministeri di spesa, le proposte di variazione degli stanziamenti di bilancio in termini di competenza e di cassa, che vengono effettuate tramite il disegno di legge medesimo e che costituiscono oggetto di approvazione da parte del Parlamento.
Le previsioni assestate per il 2011 - risultanti dalle variazioni apportate per atto amministrativo fino al 31 maggio scorso e da quelle proposte con il disegno di legge di assestamento in esame - evidenziano, rispetto alle previsioni iniziali di bilancio, una riduzione del saldo netto da finanziare, al netto delle regolazioni debitorie e contabili, da 40.640 milioni di euro a 32.107 milioni di euro, con un miglioramento di circa 8.533 milioni di euro, per la gran parte imputabile alle variazioni proposte dal disegno di legge in esame. Detto miglioramento deriva dalla somma algebrica tra un peggioramento di 1.350 milioni dovuto a variazioni per atto amministrativo ed un miglioramento per 9.884 milioni derivante dalle proposte dell'assestamento stesso. In corrispondenza con l'evoluzione positiva del saldo netto da finanziare, le previsioni assestate di tutti gli altri saldi evidenziano un miglioramento.
Il risparmio pubblico (saldo corrente) registra un miglioramento di 10.698 milioni, attestandosi ad una previsione assestata di 11.072 milioni. Anche il ricorso al mercato (differenza tra le entrate finali e il totale delle spese, incluse quelle relative al rimborso di prestiti) evidenzia un miglioramento di oltre 24.445 milioni.
Come risulta dalla tabella, il miglioramento del saldo netto da finanziarie che si evidenzia nelle previsioni assestate, al netto delle regolazioni debitorie e contabili, è attribuibile pressoché interamente all'andamento delle entrate finali, che registrano

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un aumento di 8.618 milioni di euro, principalmente ascrivibile alle entrate tributarie (+7.667 milioni).
In termini di cassa il disegno di legge di assestamento per il 2011 evidenzia, al netto delle regolazioni debitorie e contabili, un peggioramento del saldo netto da finanziare, rispetto alle previsioni iniziali.
La legge di bilancio per il 2011 (legge 13 dicembre 2010, n. 221) assegna al Ministero dello sviluppo economico una dotazione di competenza pari a 12.697,4 milioni di euro (che includono la somma di 36 meuro costituita dal rimborso di passività finanziarie con riferimento al Dipartimento delle politiche di sviluppo e coesione), di cui 11.872,6 milioni di euro relativi a spese in conto capitale e 788,8 milioni di euro di spese correnti. L'autorizzazione di cassa, sempre nelle previsioni iniziali 2011, risulta di 9.637,9 milioni di euro (che includono come sopra la somma di 36 meuro costituita dal rimborso di passività finanziarie), di cui 8.796 milioni di euro relativi a spese in conto capitale e 805,9 milioni di euro di spese correnti. La consistenza dei residui presunti al 1o gennaio 2011 ammonta complessivamente a 4.488,60 milioni di euro (che includono la somma di 2,5 meuro costituita dal rimborso di passività finanziarie), di cui 270 per la parte corrente e 4.216,1 per il conto capitale. Le previsioni iniziali, già modificate con le variazioni intervenute nel corso dell'esercizio 2011 in forza di atti amministrativi, subiscono ulteriori modifiche con il disegno di legge di assestamento in esame. Le suddette previsioni iniziali, infatti, vengono a modificarsi per un duplice ordine di fattori: il primo si ricollega a tutte le variazioni che nel periodo gennaio-maggio 2011 sono già state introdotte in bilancio in forza di atti amministrativi; il secondo si riferisce alle variazioni che vengono proposte con il presente provvedimento.
Le variazione di segno negativo più consistenti sono conseguenti ad atti di natura amministrativa. In particolare si segnala una riduzione di 539,1 milioni di euro in termini di competenza e 171,3 milioni di euro in termini di cassa relativa al cap. 8425 (Fondo aree sottoutilizzate) rientrante nella Missione Sviluppo e riequilibrio territoriale (28).
Riguardo alle variazioni di segno positivo si segnala, tra quelle che si propongono con il presente provvedimento, l'incremento della dotazione della Missione Competitività e sviluppo delle imprese (11), pari a 146,5 milioni di euro in termini di competenza, 677,7 milioni di euro in termini di cassa, e 1.337,6 milioni di euro per i residui.
Le variazioni ai residui trovano motivo nella necessità di adeguare i residui presunti a quelli risultanti dal rendiconto del 2010 tenuto conto delle eventuali variazioni compensative intervenute nel conto dei residui passivi medesimi in relazione all'attuazione di particolari disposizioni legislative.
Per le variazioni alla competenza ed alla cassa, va posto in evidenza che quelle alla competenza sono connesse alle esigenze emerse dall'effettivo svolgimento della gestione, tenuto altresì conto della situazione della finanza pubblica, mentre le modifiche alle autorizzazioni di cassa sono dovute alla necessità di assestare le autorizzazioni stesse in relazione sia alla nuova consistenza dei residui, sia alle variazioni proposte per la competenza, tenuto conto, peraltro, delle concrete capacità operative dell'amministrazione.
Quanto ai residui, le variazioni di segno positivo, proposte con il disegno di legge di assestamento in esame, riguardano prevalentemente le spese in conto capitale (+1.593,7 milioni di euro). In particolare, l'incremento dei residui riguarda la citata Missione 11 Competitività e sviluppo delle imprese (+1.337,567 milioni di euro), derivante soprattutto dalla «incentivazione per lo sviluppo industriale nell'ambito delle politiche di sviluppo e coesione» (+851,7 milioni di euro) e dalla «regolamentazione, incentivazione dei settori imprenditoriali, riassetti industriali, sperimentazione tecnologica, lotta alla contraffazione e tutela della proprietà industriale» (+467,5). Si segnala anche la variazione di segno positivo (+185,5 milioni di euro) per la Missione Sviluppo e

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riequilibrio territoriale (28), in relazione a politiche per lo sviluppo economico ed il miglioramento istituzionale delle aree sottoutilizzate.
I capitoli di spesa relativi alla ricerca scientifica e tecnologica, di competenza della X Commissione Attività produttive, corrispondono - secondo la nuova classificazione del bilancio per missioni e programmi - ai programmi Ricerca scientifica e tecnologica applicata (17.9) e Ricerca scientifica e tecnologica di base (17.10) della Missione Ricerca e Innovazione (missione 17). Essi sono gestiti dal Centro di responsabilità «Dipartimento per l'Università, l'alta formazione artistica, musicale e coreutica e per la ricerca scientifica e tecnologica».
Con riferimento al programma 17.9, si segnala che la dotazione in termini di competenza, pari a 133,4 milioni di euro, passa a 134,7 milioni di euro, mentre quella relativa all'autorizzazione di cassa registra una più sensibile variazione di segno positivo aumentando da 148,6 milioni di euro a 376,3 milioni di euro. Anche i residui registrano un incremento (da 797,3 delle previsioni iniziali 2011 a 1.007,7 milioni di euro delle previsioni assestate 2011).
Tutte in positivo anche le variazioni relative al programma 17.10: la competenza passa da 2.108,2 milioni di euro a 2.150,5 milioni di euro, l'autorizzazione di cassa da 2.116,2 a 2.497,4 milioni di euro, e registrano un incremento anche i residui, che dai 1.224,7 milioni di euro delle previsioni iniziali passano ai 1.399 milioni di euro.
I singoli capitoli di spesa relativi alla ricerca scientifica e tecnologica rilevanti per la X Commissione Attività produttive sono i seguenti:
Programma Ricerca scientifica e tecnologica applicata (17.9), U.P.B. 3.2.6 (Investimenti):
Cap. 7308, Fondo rotativo per le imprese, con una dotazione in termini di competenza di 30 milioni di euro che rimane invariata, come pure i residui, pari a 20,1 milioni di euro. Di segno positivo la variazione riguardante l'autorizzazione di cassa, che registra un aumento di 20,1 milioni di euro, passando dai 30 milioni di euro previsti inizialmente ai 50,1 milioni di euro delle previsioni assestate.
Cap. 7320, Fondo per gli investimenti nella ricerca scientifica e tecnologica (FIRST), con una dotazione di competenza di 101,1 milioni di euro che aumenta di 1,2 milioni di euro, arrivando a quota 102,3. Le autorizzazioni di cassa passano da 116,1 milioni di euro a 305,7 milioni di euro, e i residui registrano un incremento pari a 192,3 meuro, passando da 777,1 milioni di euro a 969,4 meuro.

Programma Ricerca scientifica e tecnologica di base (17.10):
U.P.B. 3.3.2 (Interventi):
Cap. 1678, intitolato «Contributo dello Stato per la ricerca scientifica», la cui dotazione in termini di competenza e di cassa, pari a 45,3 milioni di euro, rimane invariata. Anche residui, pari a 2,4 milioni di euro, rimangono invariati.. Una parte di questo stanziamento riguarda il contributo dello Stato alle spese di gestione del Programma nazionale di ricerche aerospaziali (PRORA), istituito in applicazione della legge n. 46/1991.
U.P.B. 3.3.6 (Investimenti):
Cap. 7236 relativo al Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca. Rimangono invariati i residui (715,5 milioni di euro), mentre il cap. registra un incremento di 51,5 milioni euro in termini di autorizzazione di cassa a seguito delle variazioni apportate dal ddl di assestamento, passando dai 1.792,7 milioni di euro delle previsioni iniziali ai 1.844,2 milioni di euro delle previsioni assestate.

A seguito delle variazioni apportate dal ddl di assestamento, la dotazione di competenza registra un incremento di segno positivo (+1,5 milioni di euro) passando da 1.792,7 a 1.794,2 milioni di euro.
Alcuni stanziamenti a favore del sistema produttivo sono iscritti anche nello

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stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (MEF). Si tratta, in particolare, di stanziamenti inseriti nei seguenti programmi:
Incentivi alle imprese (11.4) e Incentivi alle imprese per interventi di sostegno (11.8), della Missione Competitività e sviluppo delle imprese (missione 11);
Ricerca di base e applicata (17.15) della Missione Ricerca e innovazione (missione 17);
Sviluppo e competitività del turismo, unico programma della Missione Turismo (missione 31).

Tra gli stanziamenti di competenza si segnalano, in particolare:
il capitolo 1900 (Contributi in conto interessi da corrispondere alla cassa depositi e prestiti per il finanziamento degli interessi a carico del fondo rotativo per il sostegno alle imprese - del programma 11.8), istituito in applicazione della legge n. 311/04, articolo 1, commi 354, con una dotazione di competenza e di cassa di 150 milioni di euro che rimane invariata. I residui passano da 4 milioni di euro a 3,9 milioni di euro;
il capitolo 7298 (Conferimento ad integrazione del fondo 295/73 gestito dalla SIMEST SpA destinato ad interventi di sostegno finanziario all'internazionalizzazione del sistema produttivo - del programma 11.8). Le dotazioni in termini di competenza e di autorizzazione di cassa, invariate, sono di 15,5 milioni di euro. I residui, azzerati nelle previsioni iniziali, risultano pari a 15,5 milioni di euro;
il capitolo 2196 (Fondo per gli interventi finalizzati a misure di sostegno e incentivazione in favore delle imprese dei distretti del settore tessile e dell'abbigliamento - del programma 11.4). Le dotazioni in termini di competenza e di autorizzazione di cassa, sono azzerate. I residui, azzerati nelle previsioni iniziali, risultano pari a 5 milioni di euro;
il capitolo 7425 (Fondo rotativo per le imprese - del programma 11.4). Le dotazioni in termini di competenza e di autorizzazione di cassa, sono azzerate. I residui, azzerati nelle previsioni iniziali, risultano pari a 15,6 milioni di euro.

Con riferimento al programma «Ricerca di base e applicata» (17.15), si segnala un incremento delle previsioni iniziali sia di competenza che di cassa che da 131,8 milioni di euro salgono a 141,8 milioni di euro. Aumentano anche i residui, che risultano pari a 65,5 milioni di euro (+25,4). Il capitolo 1908, relativo al contributo all'Agenzia nazionale per l'innovazione tecnologica, presenta una dotazione di competenza di 1,4 milioni di euro che rimane invariata, così come l'autorizzazione di cassa di analogo importo.
Quanto alla Missione 31 «Turismo» si segnala che gli stanziamenti di competenza dell'unico programma rimangono sostanzialmente invariati rispetto alle previsioni iniziali: 36,6 meuro. La cassa passa da 36,6 milioni di euro a 37 milioni di euro. I residui azzerati nelle previsioni iniziali ammontano a 0,4 milioni di euro e sono iscritti nel cap. 2107 (somme da corrispondere alla Presidenza del Consiglio dei Ministri).
All'interno del programma «Sviluppo e competitività del turismo» (31.1) - che come si è detto rappresenta l'unico della missione «Turismo» - si rinvengono tre capitoli:
il capitolo 2107, relativo alle somme da corrispondere alla Presidenza del Consiglio per le politiche di sviluppo e competitività del turismo, con una dotazione di competenza di 16,1 milioni euro (invariata) e di cassa di 16,1 milioni di euro, che passa a 16,5 milioni di euro nelle previsioni assestate;
il capitolo 2194, «Contributo per le spese di funzionamento dell'ENIT», con una dotazione di competenza e di cassa di 4 milioni di euro che rimane invariata;
il capitolo 2193, relativo a spese di natura obbligatoria, con una dotazione di competenza e di cassa di 16,5 milioni di euro, che rimane invariata.

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Da ultimo si segnala nell'ambito della Missione 32 Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche e, in particolare, del programma Servizi generali per le Amministrazioni pubbliche, il capitolo 7394, relativo alle somme da assegnare alla Scuola superiore dell'economia e delle finanze per il potenziamento di attività di supporto formativo e scientifico rivolte alla diffusione del made in Italy. La dotazione di competenza iniziale per l'anno 2011, pari a 2 milioni di euro, rimane invariata nelle previsioni assestate, così come l'autorizzazione di cassa di pari importo. Il capitolo risulta privo di residui.
In sede di esame presso il Senato, sono stati approvati tre emendamenti del Governo che hanno riguardato lo stato di previsione dell'entrata e gli stati di previsione della spesa di tutti i Ministeri. Uno dei tre emendamenti (Em. 1.1000) presenta variazioni finalizzate a contabilizzare nel disegno di legge di assestamento la trasformazione in riduzioni di spesa degli accantonamenti operati ai sensi dell'articolo 1, comma 13, della legge di stabilità per il 2011 (legge n. 220/2010), pari complessivamente a 2.400 milioni di euro.
Ricorda che gli accantonamenti, operati dal Ministro dell'economia ai sensi del citato comma 13 a titolo cautelativo al fine di garantire gli effetti di gettito stimati (2.400 milioni di euro) dalla medesima legge di stabilità (articolo 1, commi 8-12) in ordine all'assegnazione dei diritti d'uso di frequenze radioelettriche sono stati trasformati in riduzioni di spesa dall'articolo 40, comma 1-bis del decreto legge n. 98/2011.
Gli ulteriori due emendamenti approvati al Senato, entrambi aventi carattere compensativo, incidono, rispettivamente, sullo stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico (em. 1. TAB. 3.1) e sullo stato di previsione del Ministero della difesa (em. 1.TAB.11.1).
In particolare, l'em. 1.TAB.3.1, nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico, apporta una variazione in aumento al Programma 10.1 Fondi da assegnare (+ 5. 251.718 euro in termini di competenza ed in termini di cassa) ed una corrispondente variazione in diminuzione al Programma 1.1 Regolamentazione, incentivazione dei settori imprenditoriali, riassetti industriali, sperimentazione tecnologica, lotta alla contraffazione, tutela della proprietà industriale.

Manuela DAL LAGO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire rinvia la discussione dei provvedimenti in oggetto ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.30.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.30 alle 15.40.