CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 15 settembre 2011
534.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

Giovedì 15 settembre 2011. - Presidenza del presidente Silvano MOFFA.

La seduta comincia alle 12.40.

Disposizioni per la promozione della piena partecipazione delle persone sorde alla vita collettiva.
Nuovo testo C. 4207, approvato, in un testo unificato, dalla 1a Commissione permanente del Senato, e abb.

(Parere alla XII Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole con osservazione).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 7 settembre 2011.

Amalia SCHIRRU (PD), anche sulla base dei contenuti della relazione introduttiva che ha avuto luogo nella precedente seduta, ritiene che il testo in esame - sul quale il suo gruppo manifesta un orientamento sostanzialmente positivo - possa essere idoneo a garantire i diritti di libertà, di autonomia e di indipendenza delle persone con disabilità uditiva, favorendone la piena integrazione nella vita sociale, economica, politica e culturale del Paese, in attuazione dei princìpi fondamentali della legge n. 104 e in coerenza con quanto disposto dall'articolo 3 della Carta costituzionale in tema di eguaglianza sostanziale. Preso atto, peraltro, che il provvedimento in esame richiederà un futuro intervento normativo di attuazione, auspica che il Governo ed i Ministeri interessati possano indirizzare gli enti locali e le regioni ad attuare politiche tese alla diagnosi precoce presso le strutture sanitarie pubbliche e a valorizzare il lavoro delle diverse professionalità interessate, attraverso lo svolgimento di un'adeguata attività di educazione e formazione in grado di coinvolgere sia gli interpreti tradizionali sia gli altri operatori,

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che possono anche facilitare l'utilizzo di nuove tecniche di comunicazione.
In conclusione, nell'augurarsi che il relatore possa predisporre una proposta di parere che accolga le questioni testé rappresentate, conferma comunque un giudizio favorevole sul provvedimento in esame.

Silvano MOFFA, presidente, non essendovi altre richieste di intervento, invita il relatore a formulare una proposta di parere.

Michele SCANDROGLIO (PdL), relatore, presenta una proposta di parere favorevole con osservazione (vedi allegato 1), nel cui ambito dichiara di avere inteso recepire il significato delle considerazioni appena svolte dal rappresentante del gruppo del Partito Democratico.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole con osservazione del relatore.

Disposizioni concernenti il divieto di indossare indumenti o utilizzare altri mezzi che impediscono il riconoscimento personale, l'introduzione del reato di costrizione all'occultamento del volto e modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 91, in materia di cittadinanza.
Testo unificato C. 627 Binetti e abb.

(Parere alla I Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole con osservazione).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 7 settembre 2011.

Maria Grazia GATTI (PD), riprendendo talune considerazioni già svolte dai rappresentanti del suo gruppo nell'ambito della Commissione di merito, richiama la necessità di espungere dal testo unificato in esame il riferimento al burqa e al niqab (anche se tale riferimento è stato inserito a mero titolo esemplificativo), in quanto questo potrebbe configurarsi, a suo avviso, come un atto fortemente discriminatorio, considerata l'esistenza di altre forme di occultamento del volto attuate per motivi religiosi, che tuttavia non vengono citate all'interno del provvedimento.
Pur comprendendo le ragioni di sicurezza pubblica sottese al testo in esame, paventa inoltre il rischio che le disposizioni appena richiamate - adottate con l'obiettivo di produrre una sorta di «integrazione forzata» di taluni stranieri - possano in realtà produrre un effetto perverso, in quanto suscettibili di pregiudicare una vera integrazione di quelle donne che, costrette dai propri coniugi ad indossare determinati indumenti atti ad occultare il volto, saranno indotte - in virtù del divieto disposto dal provvedimento in titolo - a rimanere a casa e ad astenersi dallo svolgere le normali attività quotidiane.
Per tali ragioni, fa presente che il suo gruppo - ove non fosse soppresso il riferimento alle predette tipologie di indumenti - non potrà che esprimere un giudizio negativo sul testo unificato in esame.

Amalia SCHIRRU (PD) ritiene necessario eliminare dal testo unificato in esame qualsiasi riferimento a specifiche modalità di occultamento del volto messe in atto per motivi culturali o religiosi, al fine di evitare interventi normativi di carattere discriminatorio a scapito di taluni gruppi etnici. Auspica, altresì, la soppressione della norma volta a precludere l'acquisto della cittadinanza da parte di chi è stato condannato per il reato di costrizione all'occultamento del volto, sanzione - a suo avviso - eccessivamente punitiva e inutile, atteso che per soddisfare le esigenze di pubblica sicurezza sarebbe sufficiente rimandare alle disposizioni, già vigenti, del Codice civile. Ritiene, pertanto, opportuno (in linea con quanto esposto dal relatore nel suo intervento introduttivo) delineare in modo più dettagliato l'ambito concreto dei «motivi professionali» che consentono la deroga al divieto di occultamento del volto, elencando le

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singole attività lavorative e professionali interessate.
In conclusione, esprime una valutazione complessivamente negativa sul testo in esame, facendo notare che esso tende ad una «integrazione coattiva» degli immigrati e contiene disposizioni inutili e addirittura dannose per la convivenza civile.

Massimiliano FEDRIGA (LNP), nel far notare che il riferimento al burqa e al niqab contenuto nel testo in esameha un valore esclusivamente esemplificativo, osserva che la disposizione in questione mira ad una reale integrazione degli stranieri nella società e non sembra suscettibile di produrre effetti negativi per la convivenza civile. Giudica, dunque, infondati i timori manifestati da taluni esponenti del gruppo del Partito Democratico, invitando l'opposizione ad evitare interpretazioni estremizzate e forzate del testo unificato, secondo le quali sarebbero addirittura in discussione i diritti delle donne. Ritiene, peraltro, corretto precludere l'acquisto della cittadinanza a chi è stato condannato per il reato di costrizione all'occultamento del volto, osservando che il rispetto dei valori e delle regole della collettività costituisce il presupposto necessario per qualsiasi tipo di integrazione sociale e, quindi, anche per la richiesta di divenire cittadino di un Paese ospitante.

Silvano MOFFA, presidente, non essendovi altre richieste di intervento, invita il relatore a formulare una proposta di parere.

Paola PELINO (PdL), relatore, soffermandosi sul problema del divieto di utilizzo di indumenti di carattere culturale o religioso - a più riprese sollevato nel corso del dibattito - osserva che tale questione compete, a pieno titolo, alla Commissione di merito e, pertanto, non può che essere affrontata in quella sede: nel proprio parere, dunque, la XI Commissione potrebbe soltanto sottolineare la propria incompetenza ad intervenire sul merito di tale disposizione. Concentrandosi, pertanto, sui profili di diretto interesse della Commissione, fa presente di avere predisposto una proposta di parere favorevole con osservazione (vedi allegato 2), diretta ad accogliere le considerazioni svolte in relazione al problema dei giustificati motivi - di natura professionale - che consentono l'esonero dal rispetto del divieto di occultamento del volto.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole con osservazione del relatore.

La seduta termina alle 13.