CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 2 agosto 2011
520.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
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COMITATO PERMANENTE PER I PARERI

Martedì 2 agosto 2011. - Presidenza del presidente Isabella BERTOLINI.

La seduta comincia alle 10.50.

DL 107/2011: Proroga degli interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, nonché delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia e disposizioni per l'attuazione delle Risoluzioni 1970 (2011) e 1973 (2011) adottate dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Misure urgenti antipirateria.
Emendamenti C. 4551 Governo, approvato dal Senato.
(Parere all'Assemblea).
(Esame e conclusione - Parere).

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Il Comitato inizia l'esame degli emendamenti.

Isabella BERTOLINI, presidente e relatore, rileva che gli emendamenti contenuti nel fascicolo n. 1 non presentano profili critici per quanto attiene al rispetto del riparto di competenze legislative di cui all'articolo 117 della Costituzione e propone pertanto di esprimere su di essi un parere di nulla osta.

Nessuno chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del presidente.

Disposizioni in materia di usura e di estorsione, nonché di composizione delle crisi da sovraindebitamento.
Emendamenti testo base C. 2364, approvata dal Senato ed abb.

(Parere alla II Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

Il Comitato inizia l'esame degli emendamenti.

Maria Elena STASI (PT), relatore, dopo aver rilevato che gli emendamenti approvati in linea di principio dalla II Commissione non presentano aspetti di criticità con riferimento alla loro legittimità costituzionale, formula una proposta di parere favorevole sugli stessi (vedi allegato 1).

Nessuno chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del relatore.

La seduta termina alle 11.

SEDE REFERENTE

Martedì 2 agosto 2011. - Presidenza del presidente Donato BRUNO. - Intervengono il ministro della gioventù Giorgia Meloni, il sottosegretario di Stato per l'interno Alfredo Mantovano e il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Francesco Belsito.

La seduta comincia alle 13.45.

Disposizioni concernenti il divieto di indossare indumenti o utilizzare altri mezzi che impediscono il riconoscimento personale, l'introduzione del reato di costrizione all'occultamento del volto e modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 91, in materia di cittadinanza.
Testo unificato C. 627 Binetti, C. 2422 Sbai, C. 2769 Cota, C. 3018 Mantini, C. 3020 Amici, C. 3183 Lanzillotta, C. 3205 Vassallo, C. 3368 Vaccaro, C. 3715 Reguzzoni, C. 3719 Garagnani e C. 3760 Bertolini.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 13 luglio 2011.

Donato BRUNO, presidente, comunica che sono stati presentati emendamenti ed articoli aggiuntivi che sono in distribuzione (vedi allegato 2).

Salvatore VASSALLO (PD), intervenendo sul complesso degli emendamenti, reputa opportuno riservare una più approfondita riflessione sulla portata generale del provvedimento e sulle finalità ad esso sottese, che ritiene siano state inopinatamente circoscritte ad una surrettizia discriminazione di una specifica categoria di persone residenti nel Paese che praticano una professione religiosa ed un indirizzo culturale diverso da quello maggioritario dello Stato. Evidenzia che rispetto all'originario obiettivo perseguito dall'articolato, la tutela della sicurezza, il provvedimento sembra aver cambiato natura, e ciò in quanto l'attenuazione dei profili sanzionatori sembra voler evidenziare l'appalesarsi di altre non ben chiarite finalità sottese al testo. Richiama l'attenzione sulla circostanza che negli Stati che si sono occupati della materia non si registra un divieto generalizzato di uso del burqa e del niqab. Rileva altresì che non

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si registrano notizie circa casi di pericolosità o violazione dell'ordine pubblico relativamente a persone che indossano tali capi di abbigliamento. Le stesse forze dell'ordine, da quanto è emerso da recenti sedute di sindacato ispettivo svolte in Commissione, non dispongono di dati significativi al riguardo. Data l'esigua percentuale delle persone che indossano burqa e niqab sul territorio nazionale e, parimenti, l'irrilevanza dell'indice di pericolosità delle medesime, sottolinea che tutti gli Stati democratici che hanno affrontato la materia hanno decisamente escluso un divieto espresso e generalizzato di utilizzo del burqa.

Donato BRUNO, presidente, invita la relatrice e il rappresentante del Governo ad esprimere i propri pareri sugli emendamenti e sugli articoli aggiuntivi presentati.

Souad SBAI (PdL), relatore, esprime parere contrario sugli emendamenti Zaccaria 1.1, Vassallo 1.2, Zaccaria 1.3, Binetti 1.4, Zaccaria 1.5, Favia 1.6 e 1.7. Esprime quindi parere favorevole sull'emendamento Favia 1.8. Esprime parere contrario sugli emendamenti Zaccaria 1.9 e 1.10, Favia 1.11 e 1.12, sugli identici emendamenti Zaccaria 1.13 e Favia 1.14 e sull'emendamento Zaccaria 1.15. Esprime quindi parere favorevole sull'emendamento Zaccaria 1.16 e sull'emendamento Favia 1.18 a condizione che sia riformulato nel seguente modo: «al comma 1, capoverso Art. 5, comma 2, sostituire l'ultimo periodo con il seguente: Costituisce altresì giustificato motivo la partecipazione a manifestazioni sportive, artistiche o tradizionali che comportino l'uso di indumenti atti a celare il volto». Invita quindi il deputato Bertolini a ritirare i propri emendamenti 1.19 e 2.1 e il deputato Zaccaria a ritirare il proprio emendamento 1.17. Esprime parere contrario sugli emendamenti Zaccaria 1.20 e 3.1 e sugli articoli aggiuntivi Zaccaria 3.01 e Binetti 3.02.

Il sottosegretario Alfredo MANTOVANO esprime parere conforme a quello del relatore, ad eccezione dell'emendamento Zaccaria 3.1, sul quale si rimette alle valutazioni della Commissione.

Roberto ZACCARIA (PD), intervenendo sul proprio emendamento 1.1, lamenta che, in esito ai pareri del relatore e del Governo sugli emendamenti, si profilano margini di collaborazione tra la maggioranza e le opposizioni estremamente esigui e non sufficienti a consentire un concorde miglioramento del provvedimento. Ritiene opportuno che i contenuti recati dal testo siano affrontati in un ambito normativo di altra natura, che esuli dall'unico parametro di riferimento della sicurezza pubblica. Ritiene, inoltre, che modificare la legge n. 152 del 1975 sia un metodo del tutto inidoneo rispetto alla introduzione nell'ordinamento giuridico di una disciplina che interviene su scelte personali che attengono alla sfera religiosa. Sostiene che sarebbe più corretto inquadrare il fenomeno in esame sotto la categoria dell'ordine pubblico, piuttosto che sotto il concetto di sicurezza pubblica, atteso che il concetto di ordine pubblico è più ampio e attiene ad aspetti generali relativi alla convivenza civile.
Ricorda che in altri Stati le leggi in materia non contengono alcun riferimento ai capi di abbigliamento indossati dalle donne, quali il burqa o il niqab, ma si limitano ad affermare l'obbligo di mantenere il volto scoperto nei luoghi pubblici o aperti al pubblico.

Il sottosegretario Alfredo MANTOVANO rammenta che il Comitato per l'islam italiano, composto pariteticamente da studiosi della religione islamica e da fedeli dell'islam, ha approfondito la materia ritenendo che i predetti capi di abbigliamento, quali burqa e niqab, non connotino necessariamente una professione di fede. Richiama quindi la sentenza del Consiglio di Stato del 2008 che invece ha evidenziato come tali copricapi costituiscano di fatto una manifestazione esteriore della confessione professata da chi ne fa uso. Precisa che non sarebbe stato necessario specificare nel testo il riferimento

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a determinati indumenti se non si fosse profilata una incertezza interpretativa sulla valenza assunta da tali capi di vestiario e sulle implicazioni che possono avere nella sfera della tutela della pubblica sicurezza nei luoghi pubblici e aperti al pubblico. Pertanto, secondo quanto indicato nel parere reso dal Comitato per l'islam, il Governo ritiene necessario il riferimento al burqa e al niqab.

Salvatore VASSALLO (PD) rileva che l'interpretazione del Consiglio di Stato è orientata nel senso di attribuire al burqa non necessariamente una esclusiva connotazione religiosa ma piuttosto una connotazione che attiene alla cultura e alla tradizione di chi lo indossa. Avanza rilievi critici sull'effettiva rappresentatività del Comitato per l'islam italiano e sottolinea che uno Stato laico non può in alcun modo entrare nel merito delle scelte religiose dei singoli individui, né può impedire ai fedeli di professare il loro credo secondo le relative tradizioni religiose.

Roberto ZACCARIA (PD) esorta la Commissione a considerare che se non fossero presenti nel testo espliciti riferimenti al burqa e al niqab aumenterebbero sicuramente le possibilità di superare le eccezioni di costituzionalità e il difforme orientamento del Consiglio di Stato. Al riguardo avanza al Governo una richiesta di approfondire ulteriormente i profili di criticità evidenziati ed invita i gruppi di maggioranza ad accedere alle istanze delle opposizioni sulla questione del divieto generalizzato del burqa.

Mario TASSONE (UdCpTP), nel deplorare la mancanza di coerenza del provvedimento, si chiede se l'obiettivo perseguito dalla disposizioni in oggetto consista nella salvaguardia della sicurezza e dell'ordine pubblico, nella tutela della religione, ovvero nella garanzia dei diritti civili delle donne e nella loro tutela dalla violenza di chi intende obbligarle ad indossare determinanti capi di abbigliamento. Richiama l'attenzione del relatore e del Governo sulla opportunità che si determini una convergenza tra i gruppi della Commissione su principi seri ed elevati. Contesta quindi una disciplina che impone il divieto di indossare il burqa per motivi di sicurezza e senza prendere in esame i correlati e ben più rilevanti principi prescritti dalla Carta costituzionale in tema di libertà e diritti civili.

Donato BRUNO, presidente, pone quindi in votazione gli emendamenti e gli articoli aggiuntivi.

La Commissione respinge l'emendamento Zaccaria 1.1.

Salvatore VASSALLO (PD) illustra l'emendamento a sua firma 1.2, ritenendo ragionevole circoscrivere il divieto ai luoghi ove si espletano servizi pubblici. Precisando quindi i casi in cui le donne devono dare comunicazione all'autorità di pubblica sicurezza dell'utilizzo del burqa, rileva che il pubblico ufficiale deve essere tenuto a valutare se tale scelta è espressa autonomamente o rappresenta il frutto di una coercizione.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Vassallo 1.2, Zaccaria 1.3, Binetti 1.4, Zaccaria 1.5, Favia 1.6 e 1.7.

David FAVIA (IdV) ringrazia il relatore ed il Governo per avere espresso parere favorevole sull'emendamento a sua firma 1.8 e accoglie l'invito a riformulare il proprio emendamento 1.18 nei termini indicati dalla relatrice. Invita il relatore a valutare, ai fini dell'esame in Aula, se non sia più opportuno costruire una fattispecie incentrata sul divieto di travisamento e nascondimento del volto piuttosto che sul divieto di utilizzare specifici capi di abbigliamento propri di determinate confessioni religiose, al fine di raggiungere un più ampio consenso parlamentare sul provvedimento medesimo.

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La Commissione, con distinte votazioni, approva l'emendamento Favia 1.8 e respinge l'emendamento Zaccaria 1.9.

Roberto ZACCARIA (PD), dopo aver precisato che il proprio emendamento 1.10 è volto a introdurre talune eccezioni al divieto di tenere il volto coperto nei luoghi pubblici e aperti al pubblico, tra cui le chiese, per la loro particolare valenza e in adesione all'orientamento adottato dal Consiglio costituzionale francese, lo ritira affinché su di esso possa essere svolta una ulteriore riflessione ai fini dell'esame del provvedimento in Assemblea.

Pierluigi MANTINI (UdCpTP) si associa alle considerazioni testé formulate dal deputato Zaccaria, ritenendo necessario un ulteriore approfondimento sui profili connessi alla proposta emendativa 1.10.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Favia 1.11 e 1.12.

Roberto ZACCARIA (PD) ritira l'emendamento 1.13 a sua firma.

David FAVIA (IdV) ritira anch'egli l'identico emendamento 1.14 a sua firma.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Zaccaria 1.15 e approva l'emendamento Zaccaria 1.16.

Il sottosegretario Alfredo MANTOVANO esprime parere favorevole sull'emendamento Favia 1.18, come riformulato.

La Commissione approva l'emendamento Favia 1.18, come riformulato.

Isabella BERTOLINI (PdL), accogliendo l'invito della relatrice, ritira i propri emendamenti 1.19 e 2.1.

Roberto ZACCARIA (PD), accogliendo l'invito della relatrice, ritira il proprio emendamento 1.17.

La Commissione respinge l'emendamento Zaccaria 1.20.

Roberto ZACCARIA (PD), intervenendo sull'emendamento 3.1 a sua firma, evidenzia il punto particolarmente delicato in termini di principio dell'articolo 3 del testo che incide sul profilo della cittadinanza.

Pierguido VANALLI (LNP) esprime apprezzamento per i contenuti dell'articolo 3, che contempla previsioni sanzionatorie per quei soggetti che con le loro condotte non si adeguano al modello culturale e allo stile di vita occidentale ponendone in pericolo i valori di riferimento.

Roberto ZACCARIA (PD) ritira l'emendamento 3.1 a sua firma affinché su di esso possa essere svolto un ulteriore approfondimento anche ai fini dell'esame del provvedimento in Assemblea.

Donato BRUNO, presidente, invita tutta la Commissione ad un'attenta riflessione sulla questione posta dal deputato Zaccaria con il proprio emendamento 3.1. Ritiene che il ritiro del medesimo emendamento possa favorire una valutazione più ponderata sui contenuti dell'articolo 3 della proposta, ai fini del successivo esame del provvedimento in Assemblea.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli articoli aggiuntivi Zaccaria 3.01 e Binetti 3.02.

Donato BRUNO, presidente, avverte che il testo risultante dall'approvazione degli emendamenti sarà trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione del prescritto parere. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

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Sul conferimento della carica di ministro all'onorevole Anna Maria Bernini Bovicelli.

Donato BRUNO, presidente, ricorda che, nel pomeriggio di giovedì 28 luglio 2011, la collega Anna Maria Bernini Bovicelli ha prestato giuramento in qualità di Ministro nelle mani del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
Rivolge quindi alla collega Bernini, anche a nome di tutti i componenti della Commissione Affari Costituzionali della Camera dei deputati, gli auguri più vivi e affettuosi per il prestigioso incarico che le è stato conferito.
Ringrazia la collega Bernini per l'impegno, per la passione, per la straordinaria competenza con cui ha sempre partecipato ai lavori della nostra Commissione e per la sua capacità di unire allo studio e all'approfondimento dei provvedimenti all'esame della Commissione una spiccata sensibilità politica e una equilibrata ricerca di posizioni condivise.
Rivolge alla collega Bernini i migliori auguri di buon lavoro.

Il sottosegretario Alfredo MANTOVANO si associa alle espressioni augurali formulate dal Presidente.

Gianclaudio BRESSA (PD) si associa agli auguri del presidente e ricorda l'attività svolta in Commissione dall'onorevole Bernini con dedizione e competenza.

Mario TASSONE (UdCpTP) esprime anch'egli gratitudine per il lavoro svolto in Commissione dall'onorevole Bernini e formula l'augurio che possa svolgere con passione e competenza il nuovo incarico istituzionale.

Maria Piera PASTORE (LNP) si associa alle parole di apprezzamento a favore del ministro Bernini e ne rammenta la proficua attività svolta in Parlamento.

Giuseppe CALDERISI (PdL) formula un augurio di buon lavoro al ministro Bernini ed esprime il proprio ringraziamento per le competenze mostrate e la costante presenza ai lavori della Commissione.

Andrea ORSINI (PT) si associa al presidente ed esprime il più sincero apprezzamento per il nuovo incarico assunto dall'onorevole nella compagine ministeriale.

David FAVIA (IdV) rivolge anch'egli i migliori auguri di un proficuo lavoro al ministro Bernini.

Partecipazione dei giovani alla vita economica, sociale, culturale e politica della Nazione ed equiparazione tra elettorato attivo e passivo.
C. 849 cost. Pisicchio, C. 997 cost. Lenzi, C. 3296 cost. Vaccaro, C. 4023 cost. Gozi e C. 4358 cost. Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio - Adozione del testo base).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 27 luglio 2011.

Donato BRUNO, presidente, non essendovi richieste di intervento, dichiara concluso l'esame preliminare. Quindi, sostituendo il relatore, impossibilitato a partecipare ai lavori della Commissione, propone di adottare come testo base per il seguito dell'esame, il disegno di legge C. 4358 cost. Governo.

La Commissione delibera di adottare il disegno di legge costituzionale C. 4358 del Governo come testo base.

Donato BRUNO, presidente, propone che il termine per la presentazione di emendamenti al testo base testé adottato sia fissato alle ore 10 di martedì 13 settembre prossimo.
La Commissione concorda.

Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

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Modifica all'articolo 133 della Costituzione, in materia di istituzione, modificazione e soppressione delle province.
C. 1242 cost. Gibelli, C. 4439 cost. Bersani, C. 4493 cost. Pastore e C. 4499 cost. Calderisi.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 28 luglio 2011.

Donato BRUNO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.40.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Martedì 2 agosto 2011.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.55 alle 15.

AVVERTENZA

I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

SEDE REFERENTE

Norme per la regolazione dei rapporti tra lo Stato e la Sacra arcidiocesi ortodossa d'Italia ed Esarcato per l'Europa Meridionale, in attuazione dell'articolo 8, terzo comma, della Costituzione.
C. 4517 Governo, approvata dalla 1a Commissione permanente del Senato.

Norme per la regolazione dei rapporti tra lo Stato e la Chiesa apostolica in Italia, in attuazione dell'articolo 8, terzo comma, della Costituzione.
C. 4518 Governo, approvata dalla 1a Commissione permanente del Senato.