CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 26 luglio 2011
517.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

Martedì 26 luglio 2011. - Presidenza del presidente Silvano MOFFA.

La seduta comincia alle 14.05.

Sui lavori della Commissione.

Silvano MOFFA, presidente, considerato che il rappresentante del Governo, che ha assicurato la sua presenza ai lavori odierni, è ancora impegnato presso un'altra Commissione, propone di procedere ad

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un'inversione dell'ordine del giorno, nel senso di svolgere immediatamente la seduta in sede consultiva, al momento prevista all'ultimo punto del calendario di oggi, per poi proseguire con i restanti argomenti.

La Commissione concorda.

Silvano MOFFA, presidente, prima di passare all'esame del provvedimento all'ordine del giorno, intende altresì comunicare che la presidenza - facendo seguito alle richieste formulate, per le vie brevi, da diversi rappresentanti di gruppo e fermo restando che tutti i punti previsti in calendario saranno confermati - si riserva di aggiornare gli orari di convocazione della Commissione per la giornata di domani, anche al fine di organizzare più adeguatamente l'articolazione dei lavori: in particolare, fa presente che potrebbe essere anticipata alle ore 14 la prevista seduta in sede consultiva per l'esame di provvedimenti per i quali occorre esprimere con una certa tempestività i pareri di competenza.

La Commissione prende atto.

Disposizioni per la codificazione in materia di pubblica amministrazione.
C. 3209-bis-B Governo, approvato dalla Camera e modificato dal Senato.

(Parere alla I Commissione).
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

Paola PELINO (PdL), relatore, osserva che la XI Commissione è chiamata ad esprimere un parere, per quanto di competenza, sul disegno di legge n. 3209-bis-B, già approvato dalla Camera e modificato dal Senato. Al riguardo, ritiene utile evidenziare che il testo che arriva in seconda lettura alla Camera è il frutto di un iter parlamentare molto complesso, in seguito al quale la struttura originaria del disegno di legge governativo - che era collegato alla manovra di finanza pubblica e recava disposizioni in materia di semplificazione dei rapporti della pubblica amministrazione con cittadini e imprese - si è fortemente ridotta, giungendo a quella attualmente all'esame della Commissione, composta di un solo articolo. Giudica, infatti, opportuno ricordare che, durante l'esame presso il Senato, si è deciso di stralciare numerose disposizioni del testo originario, anche in ragione della loro confluenza verso altri provvedimenti, taluni dei quali ormai entrati in vigore. Osserva, dunque, che il provvedimento reca ora un'unica norma di delega al Governo, volta a consentire la codificazione delle disposizioni vigenti in diverse materie riguardanti la pubblica amministrazione, riprendendo una generale tendenza alla semplificazione amministrativa emersa a partire dagli ultimi venti anni.
In particolare, sottolinea che il comma 1 dell'articolo 1 reca la delega al Governo ad adottare, entro dodici mesi dall'entrata in vigore del disegno di legge in esame, uno o più decreti legislativi con i quali provvedere a raccogliere in appositi codici o testi unici le disposizioni vigenti nelle materie disciplinate da diversi provvedimenti normativi elencati: la delega, pertanto, avrà un effetto meramente compilativo e non innovativo della legislazione vigente. Tra gli argomenti oggetto della codificazione, segnala - per quanto concerne i profili di più diretto interesse della Commissione - il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, contenente le norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze della pubblica amministrazione, nonché il decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, che ha riordinato di recente la materia del lavoro pubblico, con specifico riguardo all'apparato amministrativo nel suo complesso: in sostanza, la delega in esame consentirà al Governo di definire un unico testo legislativo di riferimento in materia, senza tuttavia innovare la normativa vigente.

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Per le ragioni esposte, formula una proposta di parere favorevole sul provvedimento in esame.

Amalia SCHIRRU (PD) manifesta perplessità sull'utilità dell'intervento compilativo previsto dal provvedimento in esame, che ha ad oggetto diverse materie dal carattere eterogeneo, giudicando altresì anomalo il rinvio a misure attuative successive, oltre che ad interventi ulteriori del Consiglio di Stato, che sembrerebbe invadere funzioni proprie della pubblica amministrazione. Prospettata anche l'eventualità che dall'applicazione del provvedimento derivino oneri finanziari non sostenibili, si riserva di assumere una posizione definitiva in esito al dibattito, auspicando che il relatore possa eventualmente considerare nella sua proposta di parere le osservazioni provenienti dai gruppi di opposizione.

Silvano MOFFA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, ricorda che la deliberazione della Commissione sul provvedimento in esame è prevista per domani.
Rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta, avvertendo che i lavori odierni riprenderanno non appena il rappresentante del Governo sarà giunto nell'aula della Commissione.

La seduta termina alle 14.15.

INTERROGAZIONI

Martedì 26 luglio 2011. - Presidenza del presidente Silvano MOFFA. - Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Luca Bellotti.

La seduta comincia alle 14.25.

5-03221 Gnecchi: Problematiche relative al trattamento pensionistico delle donne.

Il sottosegretario Luca BELLOTTI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Marialuisa GNECCHI (PD), preso atto della delimitata risposta fornita dal Governo, che riporta i dati numerici delle prestazioni, ritiene altresì necessario svolgere un attento monitoraggio circa gli eventuali risparmi conseguiti in ragione dei ripetuti interventi legislativi posti in essere negli ultimi anni in materia previdenziale a svantaggio delle donne lavoratrici, al fine di quantificare le risorse che potrebbero essere messe a disposizione per le politiche in favore dell'occupazione femminile. Dopo aver fatto presente che occorre altresì garantire adeguati tempi di conciliazione tra vita privata e lavoro sia ai lavoratori che alle lavoratrici, osserva che una verifica di tale portata appare essenziale, nell'ottica di restituire alle donne quanto è stato sottratto loro negli ultimi tempi dal punto di vista delle tutele previdenziali e tenuto conto, peraltro, del carattere estremamente frammentato e precario delle loro carriere professionali.

5-04512 Livia Turco: Sull'applicazione delle norme per il sostegno della maternità e della paternità.

Il sottosegretario Luca BELLOTTI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Marialuisa GNECCHI (PD), cofirmataria dell'interrogazione in titolo, dopo aver chiesto alla presidenza di assicurare la pubblicazione nel resoconto sommario dei dati quantitativi appena acquisiti con la risposta ricevuta, fa presente che l'impegno del Governo in tema di sostegno all'occupazione femminile è stato finora scarso, come è dimostrato dalla mancata o incompleta attuazione di talune normative importanti in materia, quali la legge n. 247 del 2007 e, soprattutto, la legge n. 53 del 2000. Giudica, infatti, quest'ultima legge, fortemente voluta dall'allora Ministro Livia Turco, un caposaldo tra gli interventi a sostegno della maternità e della paternità, avendo riconosciuto ai lavoratori e alle lavoratrici fondamentali diritti soggettivi, attraverso misure tese a

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garantire forme di flessibilità oraria e di riorganizzazione del lavoro che facilitino la conciliazione tra tempi di lavoro e di vita familiare.
Per tali ragioni, stigmatizza l'assoluta carenza di finanziamenti per la concreta applicazione delle predette disposizioni, causata da una sostanziale inerzia dell'Esecutivo in materia, sottolineando che la grave situazione occupazionale delle donne testimonia le necessità di predisporre in loro favore interventi più giusti e mirati.

5-04792 Codurelli: Vicende occupazionali relative al gruppo Fond Metalli Conveyors.

Il sottosegretario Luca BELLOTTI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Lucia CODURELLI (PD), pur riservandosi si svolgere gli approfondimenti necessari circa talune delle informazioni ricevute, che non sembrerebbero corrispondere a quanto risultante sulla base degli incontri territoriali sinora svolti, giudica fortemente elusiva la risposta del rappresentante del Governo, soprattutto laddove questi non ha fornito chiarimenti in ordine ad un possibile utilizzo distorto da parte dell'azienda degli strumenti di sostegno al reddito, a fronte dell'attivazione di processi di esternalizzazione della produzione.
Atteso che l'unica reale intenzione della proprietà parrebbe essere la chiusura degli stabilimenti, sarebbe stata auspicabile - a suo avviso - una più attenta verifica del Ministero in ordine al rischio di eventuali forme di abuso nell'accesso ai trattamenti di integrazione salariale, finalizzate esclusivamente a realizzare profitti a carico della collettività e sulla pelle dei lavoratori, considerato anche che ipotesi di questo tipo richiamerebbero l'esistenza di gravi violazioni di legge.

Silvano MOFFA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 14.55.

RISOLUZIONI

Martedì 26 luglio 2011. - Presidenza del presidente Silvano MOFFA. - Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Luca Bellotti.

La seduta comincia alle 14.55.

7-00604 Moffa: Progetti sperimentali di inserimento lavorativo dei disabili.
7-00648 Schirru: Progetti sperimentali di inserimento lavorativo dei disabili.
(Seguito della discussione congiunta e rinvio).

La Commissione prosegue la discussione della risoluzione 7-00604, rinviata nella seduta del 12 luglio 2011, e inizia la discussione della risoluzione 7-00648.

Silvano MOFFA, presidente, ricorda che nella precedente seduta si è avviata la discussione della risoluzione 7-00604 e che si è successivamente convenuto di rinviare ad altra seduta il seguito della discussione. Comunica, quindi, che - facendo seguito a quanto già preannunciato dal gruppo del Partito Democratico - è stata nel frattempo assegnata alla Commissione anche la risoluzione 7-00648, vertente sull'identico argomento; per tale ragione, avverte che si procederà alla discussione congiunta di tali atti di indirizzo, fermo restando che - secondo le intese intercorse - l'acquisizione dell'orientamento del Governo sulle risoluzioni e la loro eventuale votazione avranno luogo alla ripresa dei lavori parlamentari, dopo la prevista sospensione per la pausa estiva, in cui si potrà altresì valutare la possibile unificazione dei testi.

Nedo Lorenzo POLI (UdCpTP) avverte che il suo gruppo ha appena presentato una propria risoluzione sull'argomento all'ordine del giorno, che - non appena assegnata alla Commissione - auspica

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possa essere discussa congiuntamente alle risoluzioni in titolo.

Amalia SCHIRRU (PD), nell'illustrare la propria risoluzione, ringrazia anzitutto la presidenza per l'avvio della discussione su una tematica molto delicata, sottolineando l'importanza di impegnare il Governo ad assumere misure tese ad una reale integrazione dei disabili nel mondo del lavoro, considerate anche le forti difficoltà che tali soggetti tuttora incontrano a livello occupazionale, soprattutto in ragione della carenza dei servizi e delle problematicità presenti nel settore dell'istruzione.
Giudica, pertanto, opportuno avviare un'adeguata attività di programmazione, valorizzando i progetti speciali - anche di natura sperimentale - di inserimento lavorativo, nonché le forme di convenzione tra pubbliche amministrazioni, aziende e cooperative sociali e il ruolo dei centri per l'impiego, in vista di un pieno inserimento dei soggetti disabili nella società.
Dopo avere osservato che è necessario fare chiarezza in ordine alle deroghe e agli esoneri applicabili con riferimento agli obblighi di assunzione dei disabili da parte delle aziende e delle pubbliche amministrazioni, sottolinea l'opportunità di prevedere forme di cumulo tra l'assegno di invalidità e il salario derivante dal loro impiego professionale - peraltro flessibile - al fine di garantire un adeguato sostegno economico a tali soggetti.
Auspica, in conclusione, che il Governo possa ripristinare gli stanziamenti originariamente previsti per finanziare gli interventi a tutela dei soggetti disabili, riconfermando i principi della legge n. 68 del 1999, messi in discussione da recenti iniziative legislative che rischiano di comprometterne l'attuazione.

Silvano MOFFA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.10.

ATTI DEL GOVERNO

Martedì 26 luglio 2011. - Presidenza del presidente Silvano MOFFA. - Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Luca Bellotti.

La seduta comincia alle 15.10.

Schema di decreto legislativo recante testo unico dell'apprendistato.
Atto n. 385.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto in titolo rinviato nella seduta del 21 luglio 2011.

Silvano MOFFA, presidente, ricorda che nella precedente seduta, dopo che ha avuto luogo l'illustrazione del provvedimento da parte del relatore, si è convenuto di rinviare alla giornata odierna l'inizio del dibattito in Commissione. Comunica, inoltre, che - facendo seguito a quanto concordato nell'ambito dell'ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi, che ha stabilito di non svolgere audizioni informali sullo schema di decreto, rimettendo ai soggetti interessati la facoltà di inviare eventuali osservazioni sull'argomento - è stata predisposta per i componenti della Commissione una apposita documentazione, contenente le note e i documenti ad oggi trasmessi alla presidenza.

Giovanni PALADINI (IdV), nel ringraziare la presidenza per il sollecito avvio dell'iter di un provvedimento molto atteso dagli operatori del settore, fa notare che la Commissione è chiamata ad affrontare un tema delicato riguardante l'occupazione giovanile, su cui occorre prestare la massima attenzione. Ricostruisce, quindi, le fasi che hanno portato alla presentazione alle Camere di un testo che è frutto di una sostanziale intesa con il sistema regionale e con le parti sociali, soffermandosi su

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talune delle riflessioni svolte dal relatore nella seduta introduttiva.
In proposito, pur valutando opportuno un intervento teso ad agevolare l'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, segnala che il provvedimento in esame - trasmesso alle Camere in due differenti stesure, la seconda delle quali sembrerebbe essere oggetto del dibattito in Commissione - presenta taluni elementi di criticità. Si sofferma, in particolare, sull'applicazione del contratto di apprendistato ai lavoratori in mobilità, che rischia di creare rilevanti problemi di sotto-inquadramento di personale qualificato, nonché sulla disciplina previdenziale e assistenziale applicabile agli apprendisti. Espresse talune perplessità anche sulla parte del provvedimento in cui si prevede il compimento dei 15 anni per l'accesso a tale tipologia contrattuale, sostituendo l'ultimo anno di obbligo scolastico con un anno di apprendistato (tema contro il quale il suo gruppo si è lungamente battuto), pone in evidenza la parte del testo, oggetto di confronto con enti locali e parti sociali, relativa alla durata del contratto di apprendistato e alla disciplina più generale del trattamento economico e normativo degli apprendisti.
Si riserva, in conclusione, di verificare le modalità di conclusione dell'esame del provvedimento in Commissione, augurandosi che il relatore possa includere nella propria proposta di parere i rilievi che emergeranno dal dibattito.

Maria Grazia GATTI (PD) intende preliminarmente riconoscere il positivo confronto tra le parti sociali e il Governo, che ha portato alla definizione di un provvedimento molto richiesto e, proprio per questo, sicuramente necessario. Ritiene, tuttavia, che tale dato non possa esimere la Commissione dal valutare taluni elementi di problematicità, che trovano le proprie premesse in un quadro di partenza che vede un elevato tasso di disoccupazione giovanile e un bassissimo tasso di trasformazione dei contratti di apprendistato in contratti di lavoro stabili; tali elementi, a suo avviso, assumono una particolare gravità se si valuta anche il significativo numero di cessazioni dei contratti di apprendistato, come riportato dall'ISFOL nel suo ultimo rapporto in materia, nonché il rilevante numero di rapporti cessati nei primi tre mesi del contratto. Ritiene, dunque, che tali basi di partenza diano vita ad alcune perplessità sull'efficacia del provvedimento in esame, che giudica opportuno rappresentare puntualmente alla Commissione.
In primo luogo, con riferimento all'articolo 2, comma 1, lettera a), paventa il rischio che la necessità di definire in trenta giorni il contratto di apprendistato sia in realtà legata all'ipotesi di utilizzo di tale forma contrattuale per i lavori stagionali, che invece andrebbero esclusi da tale ambito. Inoltre, si sofferma sul comma 2 del citato articolo 2, segnalando come sia stata completamente trascurata una disciplina degli ammortizzatori sociali in favore dei lavoratori con contratti di apprendistato e come, per converso, sia stata prevista una peculiare disciplina di tale tipologia contrattuale per i lavoratori in somministrazione, anche attraverso le agenzie interinali: tale ultima previsione presenta, a suo giudizio, profili di dubbia applicabilità rispetto alle esigenze formative sottese all'apprendistato, atteso anche che i lavoratori somministrati sono selezionati, di norma, per fornire lavoro qualificato.
Ribadite le forti perplessità del suo gruppo sul limite minimo di 15 anni per assolvere - tramite l'apprendistato - agli obblighi di formazione, segnala poi il contenuto dell'articolo 5, che amplia l'applicazione di tale tipo di contratto anche ai soggetti che svolgono praticantato professionale o mirano a talune forme di specializzazione: per un verso, infatti, dichiara di non comprendere il motivo per il quale i futuri professionisti debbano essere potenzialmente inquadrati, al momento della trasformazione del contratto, come lavoratori dipendenti; per altro verso, esprime perplessità in ordine ai profili retributivi (relativi alle modalità di calcolo del sotto-inquadramento) e previdenziali, atteso che la prevista contribuzione

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all'INPS potrebbe essere non utilizzabile in futuro da tali soggetti, in vista della loro prevedibile iscrizione ad una cassa professionale di natura privatizzata.
Passando all'articolo 7, contenente le disposizioni finali, si sofferma in particolare sul comma 4, che solleva il problema del sotto-inquadramento dei lavoratori in mobilità reclutati con contratto di apprendistato, facendo notare che il testo riconosce ai datori di lavoro incentivi e agevolazioni, squilibrando fortemente il rapporto con il lavoratore stesso, non soltanto sotto il profilo retributivo, ma anche sotto il profilo sostanziale, atteso che esso - ove applicato un contratto di apprendistato - sarà quasi certamente cancellato dalle liste di mobilità, senza peraltro avere la certezza che il proprio rapporto di lavoro possa dare luogo all'obbligo di assunzione.
Manifestata, infine, soddisfazione per la disposizione che prevede il mantenimento dei benefici contributivi in favore del lavoratore per il primo anno successivo alla trasformazione del rapporto di lavoro, ritiene che la parte più qualificante del provvedimento sia rappresentata dalla rideterminazione della durata del contratto di apprendistato, con la riduzione pressoché generalizzata a tre anni: tale novità motiva un atteggiamento positivo sul punto, che sembra sia stata colta anche dalle parti sociali.

Cesare DAMIANO (PD), pur manifestando soddisfazione per la presentazione alle Camere di un provvedimento con cui il Governo finalmente recepisce - invertendo una tendenza che ha caratterizzato l'azione del Ministro del lavoro e delle politiche sociali anche nel recente passato - il principio della concertazione con le parti sociali, ritiene opportuno svolgere preliminarmente talune considerazioni generali e inquadrare il tema dell'apprendistato in una riflessione più organica sulla natura del mercato del lavoro. Giudica, infatti, essenziale che il Parlamento, nella sua autonomia, sappia prestare particolare attenzione ai bassi livelli occupazionali dei giovani, nonché alla flessibilità dei rapporti di lavoro e alla proliferazione dei contratti atipici, elementi che inducono a pensare, a suo avviso, ad una profonda crisi generazionale da affrontare con serietà e adeguatezza. Per tali ragioni, ritiene importante affiancare alla discussione odierna anche altre valutazioni più complessive, riguardanti, ad esempio, l'utilità di un processo di semplificazione, rivisitazione e «disboscamento» delle forme di lavoro flessibile attualmente vigenti o la valorizzazione - anche dal punto di vista delle retribuzione - dello stage e del tirocinio, proprio nell'ottica di fornire ai giovani maggiori certezze in ordine all'accesso al mondo del lavoro.
Soffermandosi poi sul contenuto del provvedimento in esame e preso atto favorevolmente che il relatore invita la Commissione a ragionare sulla seconda stesura del testo, frutto dell'intesa con le parti sociali, sottolinea la necessità di tenere ferma la caratteristica duale del contratto di apprendistato, che è orientato sia al lavoro che alla formazione, facendo presente che occorre scongiurarne qualsiasi utilizzo ispirato a logiche diverse, eventualmente connesse all'esigenza di risparmiare sui costi derivanti dall'utilizzo delle forme di contratto tipiche o alla necessità di far fronte a urgenze di carattere stagionale: sotto questo profilo, infatti, la durata del contratto di apprendistato, a suo giudizio, non dovrebbe essere né troppo breve né troppo lunga.
Manifestate talune criticità riguardanti, in particolare, la definizione del piano formativo individuale e il limite minimo di età per l'accesso a tale tipologia contrattuale, si sofferma con preoccupazione sugli aspetti connessi alla possibilità di applicare l'apprendistato anche ai lavoratori in somministrazione. Evidenzia, inoltre, il rischio che il coinvolgimento dei lavoratori in mobilità nell'ambito di tale fattispecie possa favorire in misura eccessiva processi di sotto-inquadramento, auspicando che il relatore, nella propria proposta di parere, pur «blindando» il condivisibile impianto

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complessivo del testo, non si esima dall'indicare gli elementi di criticità testé espressi, al fine di contribuire alla predisposizione di un intervento realmente in grado di assicurare un più agevole ingresso dei giovani nel mercato del lavoro.

Silvano MOFFA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.55.

SEDE REFERENTE

Martedì 26 luglio 2011. - Presidenza del presidente Silvano MOFFA.

La seduta comincia alle 15.55.

Disposizioni in materia di totalizzazione dei periodi assicurativi e di estensione del diritto alla pensione supplementare.
C. 3871 Gnecchi, C. 4260 Cazzola, C. 4384 Poli.

(Seguito dell'esame e rinvio - Adozione del testo base).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 20 luglio 2011.

Silvano MOFFA, presidente, comunica che - in esito ai lavori del Comitato ristretto - è stato elaborato un testo unificato dei progetti di legge in titolo (vedi allegato 4), di cui il relatore prospetta l'adozione come testo base.
Nessuno chiedendo di intervenire, propone, pertanto, di adottare il predetto testo unificato delle proposte di legge in esame, elaborato dal Comitato ristretto, come testo base per il seguito dell'esame in sede referente.

La Commissione delibera, quindi, di adottare il testo unificato delle proposte di legge nn. 3871, 4260 e 4384, elaborato dal Comitato ristretto, come testo base per il seguito dell'esame in sede referente.

Silvano MOFFA, presidente, avverte che nell'ambito dell'ultima riunione del Comitato ristretto è stata prospettata l'opportunità che - anche in ragione dell'urgenza del provvedimento e dell'esigenza di acquisire da subito possibili valutazioni in merito agli aspetti di natura finanziaria, volutamente non quantificati al termine del percorso istruttorio svolto - non si proceda alla fissazione di un termine per la presentazione di emendamenti al testo unificato, testé adottato come testo base, in modo da poterlo inviare immediatamente alle competenti Commissioni parlamentari, per l'espressione del prescritto parere.
Propone quindi che - se non vi sono obiezioni - non venga fissato un termine per la presentazione di emendamenti al testo unificato adottato come testo base.

La Commissione concorda.

Silvano MOFFA, presidente, avverte che il provvedimento sarà trasmesso alle competenti Commissioni parlamentari, per l'espressione del prescritto parere.
Rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 16.