CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 26 luglio 2011
517.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO

TESTO AGGIORNATO AL 27 LUGLIO 2011

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COMITATO RISTRETTO

Martedì 26 luglio 2011.

Legge quadro per lo spettacolo dal vivo.
C. 136 Carlucci, e abbinate, C. 459 Ciocchetti, C. 769 Carlucci, C. 1018 Froner, C. 1156 Ceccacci Rubino, C. 1183 De Biasi, C. 1480 Zamparutti, C. 1564 Giammanco, C. 1610 Zazzera, C. 1849 Rampelli, C. 1935 Caparini, e C. 2280 Goisis.

Il Comitato ristretto si è riunito dalle 12.10 alle 12.35.

SEDE REFERENTE

Martedì 26 luglio 2011. - Presidenza del presidente Valentina APREA. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca scientifica Giuseppe Pizza.

La seduta comincia alle 12.35.

Disposizioni per la celebrazione del secondo centenario della nascita di Giuseppe Verdi, per lo sviluppo del Festival Verdi, per la valorizzazione dell'Opera verdiana e sulla dichiarazione d'interesse nazionale della Villa Verdi in Sant'Agata di Villanova sull'Arda e della casa natale del musicista in Roncole Verdi.
Testo unificato C. 1373 Motta, C. 1656 Rainieri, C. 2110 Tommaso Foti, C. 2777 Barbieri e C. 4085 Polledri.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 14 luglio 2011.

Valentina APREA, presidente, ricorda che nel corso della seduta del 14 luglio 2011 è emerso l'orientamento della Commissione di non procedere nell'esame in sede referente del provvedimento in titolo, anche in vista della presentazione di una risoluzione, sottoscritta da tutti i rappresentanti dei gruppi, di impegno al Governo a svolgere le manifestazioni per il secondo centenario della nascita di Giuseppe Verdi.
Propone quindi che, essendo stata presentata la risoluzione n. 7-00653 Barbieri e altri, la Commissione sospenda l'esame del nuovo testo unificato delle proposte di legge 1373 e abbinate.

La Commissione concorda.

Carmen MOTTA (PD), prende atto della decisione della Commissione di procedere con un atto di indirizzo sulla materia. Al riguardo, ricorda il proficuo lavoro svolto dalla Commissione in generale e dal relatore in particolare. Evidenzia, però, dei dubbi sul fatto che siano stati compiuti tutti gli sforzi per rappresentare al ministro quanto era stato posto in essere, sia dalla maggioranza che dalla opposizione, per giungere all'approvazione di una legge di iniziativa parlamentare degna di celebrare il bicentenario di Giuseppe Verdi. Rammenta che lo stesso ministro dichiarò la proposta di legge non apprezzabile. Al riguardo, ricorda appunto l'audizione del ministro Galan presso la Commissione, che fu un'occasione di confronto sulla questione. Rileva che, se il problema reale era la delimitazione del perimetro territoriale entro cui contenere gli eventi celebrativi, non vi sarebbe stata alcuna difficoltà per il ministro di presentare proposte emendative volte ad includere, ad

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esempio, il Teatro La Fenice di Venezia e di procedere, quindi, celermente alla approvazione del testo.
Date le condizioni venutesi a creare, ritiene comunque la risoluzione utile, in quanto rappresentazione ultima della volontà del Parlamento. Al riguardo, sottolinea che la risoluzione presentata non è altro che la trascrizione del testo unificato che era emerso dai lavori della Commissione, ed è per tale motivo che ritiene interessante vedere quale sarà, nello specifico, il reale atteggiamento del Governo in sede di accoglimento della risoluzione stessa. Conclude, infine, ricordando che con l'esame parlamentare del provvedimento è stato compiuto un buon lavoro, che poteva senz'altro concludersi con l'approvazione di una legge e che il ripiego sull'atto di indirizzo è stato dovuto, unicamente, alla decisione del ministro di avocare a sé il diritto di decidere in solitudine istituzionale.

Emerenzio BARBIERI (PdL), relatore, ricorda che sulla materia ha già avuto modo di esprimersi esplicitamente in un'intervista alla Gazzetta di Parma. Al riguardo, sottolinea che la decisione assunta ha scontentato tutte le forze politiche della città di Parma, essendo i motivi del comune scontento quelli già sottolineati dall'onorevole Motta. Evidenzia come, in occasione dell'incontro informale avuto con il ministro sul testo in esame, come capogruppo del PdL in Commissione e come relatore, aveva cercato in tutti i modi di procedere all'esame della proposta di iniziativa parlamentare, nonostante il dichiarato parere contrario del Governo. Stigmatizza, al riguardo, il fatto che in quell'occasione non trovò un grande appoggio da parte delle forze di maggioranza. Consapevole che la proposta di legge non avrebbe poi proseguito l'iter presso l'altro ramo del Parlamento, sottolinea che comunque è stato un errore non aver potuto procedere all'approvazione della proposta di iniziativa parlamentare, pur condividendo la risoluzione unanimemente presentata.

Manuela GHIZZONI (PD) esprime grande rammarico nel dover rinunciare all'approvazione di una legge di iniziativa parlamentare qualificante, a cui si somma il rammarico per non aver potuto interloquire in maniera più approfondita con il ministro sul provvedimento in esame, per discutere sulla reale efficacia della nuova strategia individuata con la presentazione dell'atto di indirizzo. Conclude, infine, ricordando che nella riunione informale svoltasi con il ministro in merito al provvedimento, ella stessa ha tentato tutte le forme di mediazione possibili per poter salvare la proposta di legge parlamentare, sottolineando che il ministro ha sempre opposto un granitico rifiuto nel merito.

Valentina APREA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 12.50.

ATTI DEL GOVERNO

Martedì 26 luglio 2011. - Presidenza del presidente Valentina APREA, indi del vicepresidente Luigi NICOLAIS. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca scientifica Giuseppe Pizza.

La seduta comincia alle 12.50.

Schema di decreto legislativo recante disciplina del dissesto finanziario delle università e del commissariamento degli atenei.
Atto n. 377.

(Seguito dell'esame ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 19 luglio 2011.

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Luigi NICOLAIS (PD) osserva innanzitutto come il provvedimento in esame non preveda un adeguato regime transitorio, precedente alla dichiarazione di dissesto, onde consentire alle università che stanno cercando di risolvere i propri problemi finanziari di continuare lungo la strada del risanamento intrapreso. Al riguardo, rileva che vi è solo qualche cenno alla previsione di un periodo transitorio, con riferimento, ad esempio, alla presenza di anticipazioni di tesoreria negli ultimi due esercizi ovvero a un utilizzo dell'avanzo libero a consuntivo per la copertura di spese correnti obbligatorie negli ultimi due esercizi. In secondo luogo, osserva come non si possa trattare l'università come una qualsiasi altra azienda, invitando la relatrice del provvedimento a intervenire sullo stesso in modo tale da tenere in considerazione non solo la parte contabile, ma anche il programma relativo allo sviluppo delle attività scientifiche che connotano l'istituzione universitaria. In conclusione, invita quindi a inserire nella proposta di parere al provvedimento in esame due condizioni, l'una riguardante la previsione di un regime transitorio precedente al dissesto e l'altra concernente il rilievo dell'attività scientifica che l'università deve continuare a svolgere nel corso della sua attività.

Giovanni Battista BACHELET (PD) osserva come i parametri indicati nel provvedimento in esame lascino molto perplessi. Considera, infatti, come fino poco tempo addietro non si poteva immaginare che il fondo di finanziamento ordinario delle università potesse essere ridotto così drasticamente, di guisa che è venuto meno anche il principio che sta alla base dell'indicatore del rapporto tra quota del fondo di finanziamento ordinario assegnata e spese fisse, nella forma soprattutto degli stipendi erogati al personale. Osserva, in particolare, come non si tenga conto che nell'ambito degli stipendi erogati vi sono anche quelli corrisposti al personale medico. Tutti questi problemi fanno sì che gli indicatori dello stato di dissesto siano in realtà da rivedere. Evidenzia, infine, come sia abbastanza strano che, in conseguenza della procedura, tutti gli organi dell'università decadano, tranne il Rettore, il quale, invece, dovrebbe essere colui che ha la responsabilità apicale nella gestione dell'ateneo.

Eugenio MAZZARELLA (PD) osserva, innanzitutto, come il peculiare sistema di delega a scatole cinesi previsto per l'attuazione della legge n. 240 del 2010 non consente, ancora, di comprendere quale sia il contenuto finale della normativa che verrà adottata. Evidenzia, poi, il fatto che se i commissari designati sono soltanto degli esperti contabili, non potranno in alcun modo tener conto dello sviluppo della ricerca all'interno dell'ateneo; sviluppo che, nonostante costituisca la missione principale dell'università, potrebbe essere compromesso solo per l'esigenza di mettere in ordine i conti. Al riguardo, osserva come, anche qualora si voglia affrontare il problema in un'ottica d'impresa, l'università presenta delle peculiarità che solo gli addetti alla ricerca possono apprezzare e valorizzare. In conclusione, paventa il rischio che il Governo, non essendo in grado di chiudere le sedi universitarie con problemi finanziari, voglia spingere le stesse ad una sorta di dismissione per via interna, mentre sarebbe più opportuno provvedere a distribuire le risorse scientifiche vive di ciascun ateneo, magari aggregandole ad altre sedi.

Pierfelice ZAZZERA (IdV) esprime preoccupazione per il provvedimento in esame, che considera l'università alla stregua di una normale azienda commerciale. Osserva, al riguardo, che, come è stato anche rilevato nel corso delle audizioni, è la stessa riduzione progressiva dei finanziamenti pubblici al settore che spinge, in definitiva, gli atenei verso il commissariamento per dissesto. Non condivide, quindi, che in conseguenza della procedura si azzerino tutti gli organi tranne il Rettore. Chiede, fra l'altro, che vengano riesaminati il meccanismo e i criteri di scelta dei commissari, essendo opportuno prevedere

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dei criteri più stringenti sul livello di qualità degli stessi commissari, i quali potrebbero essere scelti anche all'interno del Ministero.

Manuela GHIZZONI (PD) concorda con quanto già espresso da chi l'ha preceduta. In particolare, si ricollega a quanto già dichiarato dal collega Mazzarella, circa un provvedimento confezionato in forma di scatole cinesi che, in realtà, demandando ad altri decreti attuativi sulla materia, di fatto pregiudica l'azione parlamentare e quindi politica sul provvedimento in oggetto. A tal proposito, ricorda che nell'atto in esame si rimanda a successivi provvedimenti per ciò che riguarda materie correlate fondamentali, quali i criteri stabiliti per definire le condizioni di dissesto e le linee guida e, quindi, i criteri per ciò che concerne i piani di rientro. Sottolinea, quindi, che tali decreti successivi al testo in oggetto attengono in realtà al «cuore» della materia, di fatto venendo sottratti al controllo del Parlamento. Sottolinea, poi, che lo schema in esame concernente il dissesto e il commissariamento delle università precede, stranamente, quello sulla contabilità. Al riguardo, evidenzia che anche per mera sequenza logica si sarebbe dovuto agire al contrario, emanando in primo luogo il decreto sulle regole di contabilità. Ritiene, quindi, che l'atto in esame abbia massimamente un carattere propagandistico, volto, di fatto, a comunicare al Paese l'idea distorta di un settore universitario in dissesto. Evidenzia quindi che strumenti normativi per ovviare a tale situazione erano già presenti nel panorama della legislazione in materia e ritiene che, forse, andavano applicati preventivamente con maggiore rigore. Ribadisce che l'atteggiamento attuale che il Governo esprime con tale schema di decreto legislativo sia fortemente denigratorio nei confronti delle università italiane, di cui non vengono mai citati i pur presenti e numerosi apprezzamenti internazionali, in particolare sul rapporto tra qualità e quantità della produzione scientifica dei ricercatori, rispetto alle risorse investite.
Sottolinea, quindi, che il provvedimento in esame si configura come un testo «ragionieristico» e «ottuso», volto a dimostrare che le università si trovano in una situazione contabile difficile, ma non si dà conto del fatto che ancora oggi gli atenei del Paese vivono per il 60 per cento con le risorse trasferite dal Governo. Evidenzia che lo stesso presidente della Conferenza dei rettori delle Università italiane (CRUI), il professore Mancini, ha affermato nel corso della sua audizione che mancano circa 300 milioni di euro per poter far fronte alle sole spese fisse. Al riguardo, sottolinea che il rettore Mancini ha usato le stesse parole usate dai rappresentanti del Partito democratico durante gli interventi nel corso dell'esame in Assemblea, nel 2008, per evidenziare che nel 2012 gli atenei non avrebbero avuto risorse sufficienti a pagare le spese fisse. Prende atto che anche la CRUI è giunta ad analoghe considerazioni. Evidenzia come, in mancanza di veri criteri direttivi e di linee guida, vi sia nel provvedimento in esame un accanimento nei confronti del personale non contrattualizzato, del personale amministrativo in genere e degli studenti che certamente non possono avere responsabilità in ordine al dissesto finanziario. Evidenzia che, in particolare, gli studenti vengono penalizzati con una pesante riduzione dell'offerta formativa. Al riguardo, sottolinea che il risanamento non può passare solo attraverso il taglio delle risorse e la riduzione dell'offerta formativa, ma che invece andrebbe potenziata e individuata un'offerta formativa di eccellenza in grado di attrarre docenti e studenti anche dall'estero. Ritiene, inoltre, che una via d'uscita degna in una situazione contabile deficitaria si sarebbe potuta utilmente individuare chiamando tutto il personale dell'Università a far leva su uno spirito di corpo e proponendo, eventualmente, contratti di solidarietà o agevolazioni di pensionamento. Sottolinea, comunque, che occorrerebbe rivolgersi all'università come ad un corpus dinamico, capace di uscire con dignità da momenti difficili, contando sulla qualità del proprio personale.

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Stigmatizza, infine, il ruolo dei commissari a cui si danno responsabilità enormi e non tutte di loro competenza, come quelle di individuare le strategie future, delimitare la didattica e la ricerca e la stessa «missione» dell'università. Al riguardo, ritiene che tale aspetto rappresenti la cifra e il simbolo del provvedimento in esame, dove i commissari assumono decisioni che vanno molto al di là del futuro contabile dell'ateneo. Conclude, stigmatizzando altresì il fatto che, addirittura, si intende retribuire tali organi con il risparmio ottenuto dai gettoni di presenza, che erano di competenza del disciolto consiglio di amministrazione; come i 23 mila euro di risparmio che si recupererebbero, ad esempio, presso l'Università di Padova. Ribadisce quindi che non si può gettare in burla l'università italiana, la quale si trova in difficoltà anche per i tagli gravosi ai trasferimenti di risorse finanziarie al settore, che sono stati inferti dal Governo negli ultimi tre anni.

Emerenzio BARBIERI (PdL) apprezza le linee generali del provvedimento in esame, pur osservando che su alcuni aspetti sono presenti delle incongruenze che andrebbero risolte dal Ministero in sede di adozione definitiva del provvedimento. Rileva, innanzitutto, come, con riguardo alla sostenibilità del costo complessivo del personale di ruolo e di quello a tempo determinato rispetto alle entrate complessive dell'ateneo, al netto di quelle a destinazione vincolata, e alla sostenibilità del costo di indebitamento a carico dell'ateneo, non si comprende come mai non sia fissato il previsto limite massimo, che si prevede invece sarà definito ai sensi dell'articolo 5, comma 4, lettera e), della legge n. 240 del 2010.
Osserva, quindi, come il previsto indicatore di regolarità contributiva previdenziale ed assistenziale concreti, in realtà, una fattispecie di reato, più che un mero indice di dissesto. Considerato, poi, che la dichiarazione di dissesto finanziario è adottata dal consiglio di amministrazione dell'ateneo e preclude al medesimo organo la delibera di approvazione del bilancio unico di esercizio, ritiene che occorrerebbe specificare che la preclusione opera solo per il bilancio riferito all'anno in cui si è determinato il dissesto. Chiede inoltre che venga chiarito, all'articolo 3, comma 3, se il bilancio dovrà essere sottoposto solo al consiglio di amministrazione e non anche approvato dallo stesso organo. Invita, quindi, a valutare l'opportunità, all'articolo 4, comma 1, lettera b), punto 1, di utilizzare l'espressione «procedure concorsuali e di valutazione comparativa», che non sembrerebbe più attuale alla luce dell'articolo 18 della legge n. 240 del 2010. Con riguardo all'articolo 4, comma 1, lettera b), n. 2, non comprende perché non debbano essere corrisposti i compensi di produttività al personale non dirigenziale, considerato che tale personale, notoriamente, non è in grado di incidere sui risultati della gestione. Con riguardo alla composizione collegiale o monocratica dell'organo commissariale, che è valutata con riferimento al parametro dimensionale di cui all'articolo 2, comma 2, lettera e), della legge n. 240 del 2010, che prevede la possibilità per le università con un organico docente inferiore a 500 unità di darsi un'articolazione organizzativa interna semplificata, osserva che dovrebbe essere considerata anche la situazione in cui l'organico sia esattamente pari a 500 unità.
Rileva, poi, come il provvedimento in esame preveda dei compensi assolutamente insufficienti a remunerare il lavoro dei commissari, tenuto conto che gli oneri derivanti dalla gestione commissariale sono a carico dell'università nell'ambito delle risorse destinate al funzionamento dei decaduti organi di gestione e - per fare un esempio - nel corso delle audizioni è stato riferito che, nell'università di Padova, ammonterebbero a soli 23 mila euro. Invita, quindi, a valutare l'opportunità, con riguardo all'articolo 12, di indicare i termini per lo svolgimento delle relative attività e, con riguardo all'articolo 13, comma 1, di chiarire a quale termine si intende fare riferimento.

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Paola GOISIS (LNP) osserva come, di fronte ai rilievi che sono stati evidenziati nel corso delle audizioni, non si può rimanere impassibili. Considerato che sembra che le università siano oramai dei luoghi «delinquenziali», osserva che se molte sono in odore di dissesto finanziario, vuol dire evidentemente che qualcosa non funziona. Rileva come lo scorporo della quota di spese legate al servizio sanitario nazionale ha evidentemente messo in difficoltà parecchie università.
Con riguardo al provvedimento in esame, critica innanzitutto la previsione che la stima dei beni delle università sia affidata a un perito privato, in quanto l'ufficio tecnico erariale darebbe maggiori garanzie di imparzialità. Critica, poi, la previsione secondo cui possono essere designati commissari anche commercialisti iscritti al relativo albo da almeno sette anni, che evidentemente non sarebbero in grado di valutare lo stato patrimoniale e finanziario di grandi università. Al riguardo, stigmatizza anche come siano previsti dei compensi non sufficienti a remunerare il lavoro dei commissari, considerato che gli oneri derivanti dalla gestione commissariale sono a carico dell'università nell'ambito delle risorse destinate al funzionamento dei decaduti organi di gestione e, ad esempio, nel corso delle audizioni è stato riferito che, nell'università di Padova ammonterebbero a soli 23 mila euro. Considera, quindi, che l'università ha anche una funzione di formazione, i cui risultati si potranno apprezzare nel lungo periodo. Le attuali situazioni di dissesto finanziario derivano dall'osservanza di obblighi di legge, che ad esempio, fanno lievitare automaticamente il costo degli stipendi, mentre, di converso, il fondo di finanziamento ordinario viene progressivamente ridotto. In conclusione, auspica che la relatrice possa apportare al provvedimento in esame le opportune modifiche, altrimenti il suo gruppo avrà difficoltà a votare l'approvazione di una proposta di parere favorevole.

Luigi NICOLAIS, presidente nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 13.40.

AUDIZIONI INFORMALI

Martedì 26 luglio 2011.

Audizione informale, nell'ambito dell'esame della proposta di legge C. 3555 Moffa, recante Norme per promuovere l'equità retributiva nel lavoro giornalistico, di rappresentanti della Federazione Nazionale Stampa Italiana (FNSI) e dell'Ordine dei giornalisti.

L'audizione informale è stata svolta dalle 13.40 alle 14.35.

INTERROGAZIONI

Martedì 26 luglio 2011. - Presidenza del vicepresidente Paola FRASSINETTI. - Intervengono il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca Giuseppe Pizza, ed il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali Francesco Maria Giro.

La seduta comincia alle 14.35.

5-04779 Ghizzoni: Sull'erogazione delle anticipazioni ai beneficiari dei contributi FUS per il 2011.

Il sottosegretario Francesco Maria GIRO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Emilia Grazia DE BIASI (PD), replicando in qualità di cofirmatario, si dichiara parzialmente soddisfatta in merito alla risposta fornita dal rappresentante del Governo, che peraltro si limita solo a prendere atto del fatto che il problema esiste. Al riguardo, sottolinea come ogni volta si rinvengano elementi di ironia nelle risposte fornite dall'Esecutivo, che non

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fornisce indicazioni utili alla soluzione dei problemi ma si limita a confermare le questioni ad esso sottoposte dagli interroganti. Ricorda, infatti, che il Governo rinvia all'adozione di un intervento legislativo, e cioè una proposta di legge che lei stessa ha già avuto modo di presentare e che si augura si possa esaminare al più presto. Evidenzia quindi come il sottosegretario dia ragione ai contenuti dell'atto ispettivo, dichiarando che si tratta di problemi veri, di cui si è già a conoscenza, ma ai quali ancora non si può dare risposta. Al riguardo, osserva che durante la discussione sulla recente manovra finanziaria erano stati presentati dal suo gruppo emendamenti per risolvere il problema, proprio perché il tema è molto serio e urgente. Stigmatizza, quindi, il fatto che tali emendamenti siano poi stati respinti nel corso della discussione. Ricorda che si tratta in particolare del problema relativo al numero di componenti dei consigli di amministrazione delle fondazioni, ritenendo che sulla materia anche lo spettacolo dal vivo abbia diritto a un provvedimento normativo che chiarisca definitivamente la situazione.

5-04967 De Pasquale: Questioni connesse all'inquadramento e al riconoscimento delle anzianità maturate alle dipendenze degli enti locali dal personale ATA.

Il sottosegretario Giuseppe PIZZA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Rosa DE PASQUALE (PD), replicando, si dichiara insoddisfatta della risposta del rappresentante del Governo. Ricorda che l'atto ispettivo da lei presentato tratta di un'annosa questione riguardante il personale amministrativo, tecnico ed ausiliario (ATA) degli enti locali in servizio nelle istituzioni scolastiche e transitato nei ruoli del personale dello Stato ai sensi dell'articolo 8 della legge n. 124 del 3 maggio 1999. Rammenta che, nonostante la legge prevedesse un inquadramento senza perdita per il personale, quindi con una puntuale ricostruzione della carriera, ciò non è accaduto, dando luogo a un lungo contenzioso. Evidenzia come, da ultimo, si sia espressa la Corte europea dei diritti dell'uomo, censurando l'interpretazione della legge che non riconosceva l'anzianità acquisita. Nel merito, la risposta fornita dal rappresentante del Governo da un lato riconosce che la Corte europea ha censurato l'interpretazione non favorevole ai lavoratori e, dall'altro, cita altri pronunciamenti della Corte di giustizia, ultronei e non pertinenti. Sottolinea, quindi, che non è possibile comprendere se il Governo sia intenzionato a riconoscere quanto dovuto ai lavoratori, oggetto dell'atto ispettivo in esame. Rammenta, inoltre, che era stato chiesto al Governo un censimento di tutto il personale interessato e una ricostruzione contabile che potesse far luce sull'ammontare preciso delle cifre dovute. Al riguardo, stigmatizza che a ciò non è stata data risposta, tanto meno a come si intenda ottemperare in merito a quanto disposto dalla Corte di giustizia. Conclude, infine, appellandosi alla nota sensibilità del sottosegretario Pizza perché si attivi al fine di ottenere una «vera risposta».

5-05019 Pizzetti: Sull'integrazione degli alunni con disabilità nella scuola secondaria di primo grado «Antonio Campi» di Cremona.

Il sottosegretario Giuseppe PIZZA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Luciano PIZZETTI (PD), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta del rappresentante del Governo, apprezzando in particolare la presa in carico da parte del Ministero del problema da lui segnalato nell'atto ispettivo. Al riguardo, sottolinea che il Governo ha evidenziato il problema come reale; auspica, quindi, una conseguente assunzione di responsabilità da parte dell'Esecutivo, volta anche alla rimozione e al trasferimento ad altro incarico dei soggetti che non rispettano le direttive segnalate.

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5-05083 Lorenzin: Sull'autonomia del settore scientifico disciplinare di diritto dell'economia (IUS 05).

Il sottosegretario Giuseppe PIZZA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

Beatrice LORENZIN (PdL), replicando, si dichiara soddisfatta della risposta del rappresentante del Governo, avendo appurato che non si tratta di una soppressione del settore scientifico-disciplinare IUS/05, relativo alla tradizionale materia del diritto dell'economia, ma di una trasformazione di declaratorie.

5-05091 Contento: Questioni connesse alla predisposizione delle prossime graduatorie ad esaurimento per i docenti.

Il sottosegretario Giuseppe PIZZA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

Manlio CONTENTO (PdL), replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta del rappresentante del Governo. Considera l'annosa questione delle graduatorie veramente singolare, anche se le responsabilità non possono essere messe solo a carico del Ministero. Ricorda, infatti, che l'atto ispettivo riguarda i numerosi docenti che hanno presentato nel corrente anno, per ragioni contingenti, la domanda di aggiornamento della propria posizione in graduatoria oltre i termini prescritti, previsti a pena di decadenza dalla legge. Rammenta che alcuni dei soggetti esclusi dalla graduatoria hanno fatto ricorso ai Tribunali amministrativi regionali, che hanno risposto in maniera assolutamente difforme. Ad esempio, il T.A.R. del Friuli Venezia-Giulia ha respinto i ricorsi, mentre il T.A.R. del Lazio ha ritenuto ingiustificata una disciplina che, a causa della mancata presentazione della domanda di permanenza in graduatoria, di fatto attua la cancellazione definitiva dalla medesima, eliminando del tutto un punteggio maturato durante una vita lavorativa e professionale. Stigmatizza, quindi, il fatto che si sia così creata una evidente discriminazione vertente su casi analoghi, per cui alcuni docenti sono stati riammessi, se supportati da una sentenza favorevole, mentre altri sono stati definitivamente esclusi per effetto di differenti decisioni giurisprudenziali. Aggiunge che il Ministero avrebbe dovuto operare un serio riesame di tutte le istanze presentate, operando un'individuazione di quelle che presentavano motivazioni valide ai fini della riammissione. Stigmatizza, quindi, il fatto che si risponda in maniera esclusivamente burocratica alla sua interrogazione, così avallando una profonda ingiustizia venutasi a creare per effetto delle sentenze difformi pronunciate dai vari Tribunali amministrativi regionali. Conclude, quindi, invitando il sottosegretario ad approfondire la questione nel merito.

Paola FRASSINETTI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 14.50.

RISOLUZIONI

Martedì 26 luglio 2011. - Presidenza del vicepresidente Paola FRASSINETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali Francesco Maria Giro.

La seduta comincia alle 14.50.

7-00653 Barbieri: Sulla celebrazione del secondo centenario della nascita di Giuseppe Verdi.
(Discussione e rinvio).

La Commissione inizia la discussione della risoluzione all'ordine del giorno.

Emerenzio BARBIERI (PdL) illustra la risoluzione in titolo, di cui raccomanda l'approvazione.

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Il sottosegretario Francesco Maria GIRO illustra il parere favorevole del Governo sulla risoluzione in esame, rilevando che con essa - traendo spunto dalla proposta di legge n. 1373 e abbinate, anche a firma dell'onorevole Barbieri, ora confluite in un testo unificato - si intende porre l'attenzione sulla sentita necessità di approntare ogni iniziativa utile al fine di assicurare adeguate forme di celebrazione del secondo centenario della nascita di Giuseppe Verdi. Con l'occasione si pongono altresì in essere utili azioni e misure per la salvaguardia e la promozione del patrimonio culturale, storico, artistico e musicale italiano. Esprime innanzitutto, anche a nome del Ministro, la condivisione delle sollecitazioni espresse dagli onorevoli interroganti nella consapevolezza che la celebrazione non può essere espressa nel solo ambito regionale in quanto, come anche sottolineato nell'atto all'esame, la figura e l'opera di Giuseppe Verdi costituiscono un patrimonio di carattere nazionale ed internazionale. Si condivide in particolare l'iniziativa volta ad istituire il Comitato promotore delle celebrazioni verdiane, presieduto dal Presidente del Consiglio dei Ministri. Nell'assicurare quindi la presenza del Ministero nel Comitato, esprime rassicurazione circa la piena disponibilità del ministero ad attuare, per quanto di competenza, gli indirizzi e gli obiettivi indicati nella stessa risoluzione, attraverso la sensibilizzazione alla promozione, salvaguardia e diffusione «della conoscenza della vita, dell'opera e dei luoghi legati alla figura di Giuseppe Verdi», anche e soprattutto mediante il lavoro costante e puntuale degli Istituti presenti sul territorio delle province di Milano, Parma, Piacenza e Reggio Emilia, compatibilmente con i finanziamenti a ciò destinati.

Paola FRASSINETTI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.

SEDE REFERENTE

Martedì 26 luglio 2011. - Presidenza del vicepresidente Paola FRASSINETTI.

La seduta comincia alle 15.15.

Legge quadro per lo spettacolo dal vivo.
C. 136 Carlucci, e abbinate, C. 459 Ciocchetti, C. 769 Carlucci, C. 1018 Froner, C. 1156 Ceccacci Rubino, C. 1183 De Biasi, C. 1480 Zamparutti, C. 1564 Giammanco, C. 1610 Zazzera, C. 1849 Rampelli, C. 1935 Caparini, e C. 2280 Goisis.

(Seguito dell'esame e rinvio)

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 7 luglio 2010.

Gabriella CARLUCCI (PdL), relatore, illustra il nuovo testo unificato elaborato dal Comitato ristretto, al solo fine di dare attuazione ai pareri espressi dalle Commissioni competenti e alle osservazioni formulate dal relatore Polledri e dal rappresentante del Governo, nella seduta del 10 marzo 2010 della Commissione bilancio (vedi allegato 6), che propone di adottare come nuovo testo base. Segnala che esso è il risultato del lavoro unanime di tutte le forze politiche. Auspica quindi che la Commissione bilancio possa rendere velocemente il parere di competenza, per procedere successivamente - già la prossima settimana - all'esame in sede legislativa. Sottolinea che si tratta di un provvedimento di riforma generale, auspicato da tempo da tutti gli operatori del settore. Ringrazia quindi tutti i colleghi - ed in particolare l'onorevole De Biasi tanto che la legge una volta approvata potrebbe a ben diritto chiamarsi «Carlucci - De Biasi» - che hanno contribuito al risultato attuale, favorendone la conclusione.

Emilia Grazia DE BIASI (PD) esprime soddisfazione per il risultato raggiunto poiché si sta finalmente concludendo

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l'esame del provvedimento, da tempo atteso. Al riguardo, osserva come il testo approvato dal Comitato ristretto in recepimento dei pareri espressi dalle Commissioni competenti, rechi una complessa e articolata disciplina ordinamentale di regole che investono il settore a tutto tondo. Indipendentemente dai profili concernenti la copertura finanziaria, sempre problematici, ritiene quindi si possa guardare con fiducia al futuro dello spettacolo dal vivo, anche grazie a questa legge. Ringrazia, quindi, tutti i colleghi e in particolare, l'onorevole Carlucci, sottolineando in conclusione, l'importanza di essere pervenuti, in questa delicata fase politica, ad una riforma condivisa all'unanimità da tutti i gruppi parlamentari, per porre una utile e necessaria legge-quadro per il settore.

Emerenzio BARBIERI (PdL) ringrazia in particolare le colleghe Carlucci e De Biasi che, con il loro lavoro e con il loro supporto hanno portato a compimento l'esame del provvedimento. Ne condivide pienamente il testo, al quale, in qualità di rappresentante del suo gruppo in Commissione, ha assicurato un supporto sostanziale, insieme all'onorevole Goisis.

Renzo LUSETTI (UdCpTP) osserva che il testo in esame ha avuto il pieno sostegno del suo gruppo. Ringrazia quindi l'onorevole Carlucci per il lavoro svolto. Osserva come la unanime condivisione del provvedimento da parte di tutti i gruppi parlamentari, sia in questo momento, un esempio di bella politica.

Paola GOISIS (LNP) si dichiara molto soddisfatta del lavoro svolto dalla Commissione, anche in considerazione del fatto che il provvedimento si fa carico delle problematiche peculiari del mondo circense, che tutela e difende gli animali e vive con essi. Ringrazia quindi tutti i membri della Commissione per il lavoro svolto.

Paola FRASSINETTI, presidente, sulla base di quanto indicato dalla relatrice, propone di adottare come nuovo testo base, il nuovo testo unificato delle proposte di legge in esame, elaborato dal Comitato ristretto al solo fine di dare attuazione ai pareri espressi dalle Commissioni competenti e alle osservazioni formulate dal relatore Polledri e dal rappresentante del Governo, nella seduta del 10 marzo 2010 della Commissione bilancio.

La Commissione delibera quindi di adottare come nuovo testo base, il nuovo testo unificato delle proposte di legge in esame, elaborato dal Comitato ristretto al solo fine di dare attuazione ai pareri espressi dalle Commissioni competenti e alle osservazioni formulate dal relatore Polledri e dal rappresentante del Governo, nella seduta del 10 marzo 2010 della Commissione bilancio (vedi allegato 6).

Paola FRASSINETTI, presidente, avverte che il nuovo testo unificato sarà inviato alla V Commissione per l'espressione del parere di competenza, anche ai fini del trasferimento in sede legislativa.
Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.40.