CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 22 giugno 2011
500.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
COMUNICATO
Pag. 135

SEDE REFERENTE

Mercoledì 22 giugno 2011. - Presidenza del presidente Giuseppe PALUMBO.

La seduta comincia alle 10.

Norme per consentire il trapianto parziale di polmone tra persone viventi.
C. 4003 Palumbo.
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

Melania DE NICHILO RIZZOLI (PdL), relatore, rileva che la proposta di legge n. 4003 è diretta a consentire, in deroga al divieto di cui all'articolo 5 del codice civile, di disporre a titolo gratuito di parti di polmone al fine esclusivo del trapianto tra persone viventi. Vengono richiamate, in quanto compatibili, le disposizioni della legge 26 giugno 1967, n. 458 (Trapianto del rene tra persone viventi) e del regolamento di cui al decreto ministeriale del 16 aprile 2010, n. 116 (Regolamento per lo svolgimento delle attività di trapianto di organi da donatore vivente). L'articolo 2 regola infine l'entrata in vigore della legge.
Ricorda che l'articolo 5 del codice civile vieta gli atti di disposizione del proprio

Pag. 136

corpo quando cagionino una diminuzione permanente dell'integrità fisica, o quando siano altrimenti contrari alla legge, all'ordine pubblico e al buon costume. Diverse leggi sono state emanate in deroga a questa disposizione: oltre alla citata legge n. 458 del 1967, disciplinante il trapianto del rene tra persone viventi, vanno ricordate la legge n. 301 del 1993, recante norme in materia di prelievi ed innesti di cornea, la legge n. 91 del 1999, recante disposizioni in materia di trapianti di organi e di tessuti, e la legge n. 483 del 1999, che detta norme per consentire il trapianto parziale di fegato(l'articolato di quest'ultima legge è pressoché identico a quello della proposta di legge in esame).
Infine, ritiene necessario ricordare che, come evidenziato opportunamente nella relazione illustrativa della proposta di legge in esame, l'esperienza maturata nel corso degli anni, grazie anche alle acquisizioni scientifiche e al continuo perfezionamento delle tecniche chirurgiche, ha reso possibile, con ampi margini di successo, il trapianto polmonare lobare da donatore vivente, mantenendo un ridottissimo rischio di morbilità e mortalità del soggetto donante e in assenza di menomazioni significative della sua integrità fisica. Il citato trapianto polmonare viene effettuato in modo regolare da diversi centri di trapianto nordamericani e giapponesi e, in casi sporadici, europei, dai quali provengono dati clinici che evidenziano la fattibilità e sicurezza del trapianto e il beneficio per i pazienti che lo ricevono. Appare quindi necessario colmare con legge il divario tra norma e progresso scientifico, ritenendo comunque applicabili le precauzioni e garanzie di cui alla citata legge n. 458 del 1967 che ha disciplinato il trapianto del rene tra persone viventi.
In proposito, segnala che la legge n. 458 del 1967, in deroga al divieto di cui all'articolo 5 del codice civile, consente tale deroga ai genitori, ai figli, ai fratelli germani e non germani che siano maggiorenni e, solo nel caso che il paziente non abbia i consanguinei di cui al comma precedente o nessuno di essi sia idoneo o disponibile, anche ad altri parenti e donatori estranei. La legge disciplina poi le forme e le condizioni della donazione e le modalità dell'effettuazione del trapianto. In attuazione delle disposizioni della legge è stato emanato, con decreto ministeriale del 16 aprile 2010, n. 116, il Regolamento per lo svolgimento delle attività di trapianto di organi da donatore viventeche disciplina i diversi passaggi ed adempimenti relativi al trapianto di parti di fegato e al trapianto di rene.
In conclusione, condividendo le finalità della proposta di legge, auspica che si possa procedere celermente e concordemente nell'esame in sede referente per giungere ad una rapida approvazione definitiva.

Giuseppe PALUMBO, presidente, intende richiamare l'attenzione della Commissione sull'importanza della proposta di legge in esame, di cui è primo firmatario, la quale mira a riconoscere anche dal punto di vista legislativo la rilevante novità scientifica costituita dalla effettuazione di questo tipo di trapianti anche in Italia. L'approvazione della legge può rappresentare inoltre un grande passo in avanti nel settore dei trapianti e ciò soprattutto in favore dei bambini, ai quali - specie se in presenza di determinate malattie come la fibrosi cistica - il trapianto di un lobo polmonare può salvare la vita. Auspica, infine, un rapido iter di approvazione del provvedimento all'ordine del giorno.

Luciana PEDOTO (PD) condivide le finalità generali della proposta di legge, la quale sostanzialmente si allinea ai progressi della scienza, che ha già fatto grandi passi in avanti in questo settore. Desidera, in proposito, essere rassicurata dal relatore sul fatto che il riferimento al decreto ministeriale n. 116 del 2010 - contenuto nell'articolato - comporti che sia assicurata ogni tipo di tutela anche al donatore. Nei confronti di questi, infatti, devono a suo avviso essere riconosciute adeguate forme di tutela, in particolare per l'assenza dal luogo di lavoro o per l'effettuazione di esami clinici.

Pag. 137

Paola BINETTI (UdCpTP) tiene a sottolineare l'importanza del tema sollevato dalla collega Pedoto, relativo alla tutela del donatore nella donazione di organi tra persone viventi, affrontato più volte anche in seno al Comitato nazionale di Bioetica. Tale tutela non è stata sempre presa in considerazione adeguatamente, mentre sarebbe effettivamente necessario prevedere garanzie anche prolungate nel tempo e forme di assistenza a beneficio del donatore.
Altro punto che intende mettere in evidenza è l'esigenza che nel testo siano introdotte norme volte a cambiare la cultura della donazione tra viventi, promuovendo la diffusione di tale cultura tra i cittadini affinché le donazioni non siano limitate a quelle tra parenti o consanguinei.
Infine, non va sottovalutato l'aspetto della adeguatezza delle strutture e dei centri nei quali vengono praticati tali interventi, che debbono necessariamente garantire livelli di eccellenza.
Su questi tre aspetti il testo potrebbe essere modificato, al fine di giungere all'approvazione di un provvedimento completo sotto ogni punto di vista.

Carmine Santo PATARINO (FLpTP) condivide nel complesso le finalità del testo in esame, che sembrerebbe avere una ampia portata, specie se effettivamente applicabile ad una platea ampia di destinatari tra cui in particolare i bambini. Dopo aver evidenziato che con l'approvazione di questa legge l'Italia potrebbe essere in prima linea anche in questo settore dei trapianti, fa presente, a nome del suo gruppo, che sarebbe necessario acquisire il contributo del mondo scientifico attraverso un ciclo di audizioni informali, svolte le quali la Commissione potrebbe comunque procedere celermente per giungere all'approvazione del testo in tempi rapidi.

Giuseppe PALUMBO, presidente, dopo aver precisato che le norme contenute nel decreto ministeriale n. 116 del 2010 contengono previsioni dettagliate relativamente ai requisiti che devono possedere i centri in cui si effettuano i trapianti, condivide altresì l'esigenza segnalata dalla collega Binetti di una maggiore diffusione della cultura della donazione tra viventi, nonostante la ritenga di difficile realizzazione.
Infine, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 10.25.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

Mercoledì 22 giugno 2011. - Presidenza del presidente Giuseppe PALUMBO.

La seduta comincia alle 10.25.

Programma di lavoro della Commissione per il 2011.
COM(2010)623 def.

Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, relativa all'anno 2011.
Doc. LXXXVII-bis, n. 1.

(Parere alla XIV Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti in oggetto.

Giuseppe PALUMBO, presidente, fa presente che la Commissione è chiamata ad esprimere sui due atti all'ordine del giorno un parere alla XIV Commissione, la quale a conclusione dell'esame congiunto procederà alla votazione di un'unica Relazione per l'Assemblea, avente ad oggetto entrambi gli atti.

Mariella BOCCIARDO (PdL), relatore, dopo aver fatto presente che la relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nel 2011 e il programma di lavoro della Commissione europea per lo stesso anno verranno esaminati congiuntamente, ricorda che l'articolo 15

Pag. 138

della legge n. 11 del 2005 dispone la presentazione al Parlamento di un'unica relazione annuale, anziché di due distinte relazioni: una relazione programmatica, da presentare entro il 31 dicembre di ogni anno, con le indicazioni, gli obiettivi, le priorità e gli orientamenti che il Governo intende seguire a livello europeo nell'anno successivo; una seconda relazione, da presentare entro il 31 gennaio di ogni anno, in cui il Governo dà conto delle attività svolte nell'anno precedente e indica il seguito dato agli indirizzi del Governo.
Dal canto suo, la Giunta per il regolamento della Camera, con il parere del 14 luglio 2010, ha disposto che la relazione «programmatica» sia oggetto di esame congiunto con gli strumenti di programmazione legislativa e politica delle Istituzioni europee, secondo la procedura che la Giunta aveva già delineato a questo scopo il 9 febbraio 2000. La relazione di rendiconto continuerà invece ad essere esaminata congiuntamente con il disegno di legge comunitaria, secondo quanto disposto dall'articolo 126-ter del Regolamento.
Desidera quindi sottolineare che la Relazione programmatica per il 2011 è stata trasmessa alle Camera soltanto il 19 maggio 2011, quasi cinque mesi dopo la scadenza del termine previsto dal richiamato articolo 15 della legge 11 del 2011. Questo ritardo ha determinato l'avvio della nuova sessione europea per il 2011 a metà dell'anno in corso, anziché all'inizio, pregiudicando in tal modo l'utilità di esaminare il programma di lavoro della Commissione, che è stato presentato già nello scorso ottobre e che oramai in buona misura è stato già attuato. Ritiene quindi necessario che gli atti siano trasmessi nel rispetto dei termini previsti dalla legge. Nonostante ciò, la struttura della relazione programmatica appare, nel suo complesso, conforme alle previsioni della legge n. 11 del 2005 e costituisce, in linea generale, un apprezzabile progresso rispetto alla vecchia relazione annuale.
La relazione è un documento molto articolato e contiene materie riguardanti tutte le Commissioni permanenti. Per quanto riguarda gli aspetti di competenza della Commissione affari sociali, ritiene importante sottolineare che, alle varie proposte dell'Unione europea, il Governo ha dato la priorità alle azioni mirate alla salvaguardia della salute umana sulla base di alcuni punti fondamentali: il primo riguarda il cosiddetto pacchetto farmaceutico, che dovrebbe essere adottato a livello comunitario entro il 2011. Il Governo intende concentrare una particolare attenzione soprattutto sui negoziati che riguardano le proposte sulla comunicazione al pubblico di informazioni sui medicinali per uso umano. Le due proposte sulla comunicazione al pubblico, volte a consentire ai cittadini di avere accesso ad informazioni di alta qualità, sono tuttora all'esame delle istituzioni europee secondo la procedura di codecisione. Le proposte mirano, in particolare, a stabilire un quadro normativo chiaro in materia di informazioni da dare al pubblico sui medicinali che sono soggetti a prescrizione da parte dei titolari di autorizzazione all'immissione in commercio. L'obiettivo è di incoraggiare un uso razionale di questi medicinali, assicurando nel contempo il mantenimento del divieto legislativo di campagne pubblicitarie destinate direttamente ai consumatori per i medicinali soggetti a prescrizione medica.
Fa presente, inoltre, che il Governo segnala due temi: i rischi sanitari connessi all'esposizione al fumo di tabacco nei luoghi di lavoro e la necessità di un regolamento, relativo alla fornitura di informazioni alimentari ai consumatori. Il Governo seguirà quindi con particolare attenzione le disposizioni che riguardano le indicazioni sulla salute fornite sui prodotti alimentari o che si riferiscono alla riduzione del rischio di malattie nonché allo sviluppo e alla salute dei bambini.
Infine, in tema di malattie infettive, il Governo intende promuovere l'approvvigionamento comune di vaccini e di farmaci antivirali per assicurare una migliore preparazione contro le pandemie. Un approccio di questo tipo comporterà il rafforzamento della solidarietà tra gli Stati membri europei al fine di garantire un

Pag. 139

livello minimo per l'equità nell'accesso ai vaccini, in particolare per le categorie a rischio e prioritarie e il rafforzamento del potere di negoziazione e acquisto degli Stati membri al fine di ottenere i migliori termini contrattuali (in termini di responsabilità e problematiche di consegna).
Ricorda, poi, che per quanto concerne la lotta alla povertà e all'esclusione sociale, il Governo italiano ritiene prioritari gli obiettivi in materia di politica sociale, fissati dalla Strategia Europa 2020, relativi alla riduzione della povertà, alla promozione dell'inclusione sociale e alla crescita dell'occupazione. In particolare la Strategia Europa 2020 ha impegnato le istituzioni comunitarie e gli Stati membri a conseguire una riduzione complessiva, pari a 20 milioni di persone, entro il 2020, del numero di cittadini europei che vivono in condizione di povertà ed esclusione sociale e l'aumento del tasso di occupazione al 75 per cento. Al fine di perseguire tali obiettivi, il Governo ribadisce l'impegno nell'attuazione delle iniziative faro adottate dall'Unione europea in materia di lotta alla povertà e politica dell'occupazione.
Ritiene, altresì, importante ricordare che nell'ambito della Strategia comunitaria 2020, il 16 dicembre 2010 la Commissione europea ha presentato l'iniziativa faro «Piattaforma europea contro la povertà e l'esclusione sociale: un quadro europeo per la coesione sociale e territoriale» (COM(2011)758), che impegna le istituzioni dell'Unione europea a trasformare il metodo aperto di coordinamento su esclusione e protezione sociale in una piattaforma di cooperazione, che comprenda il principio di revisione inter pares e lo scambio di buone pratiche; promuovere l'innovazione sociale per le categorie più vulnerabili, offrendo possibilità di istruzione, formazione e occupazione alle comunità svantaggiate, nonché l'integrazione dei migranti; valutare l'adeguatezza e la sostenibilità dei regimi pensionistici e di protezione sociale e riflettere su come migliorare l'accesso ai sistemi sanitari.
Fa presente che, a livello nazionale, gli Stati membri saranno tenuti a promuovere la responsabilità collettiva e individuale nella lotta alla povertà e all'esclusione sociale; definire e attuare misure incentrate sulla situazione specifica delle categorie particolarmente a rischio (famiglie monoparentali, donne anziane, minoranze, Rom, disabili e senzatetto); utilizzare pienamente i propri regimi previdenziali e pensionistici per garantire un sufficiente sostegno al reddito e un accesso adeguato all'assistenza sanitaria.
Per quanto riguarda, infine, le pari opportunità, il Governo indica come obbiettivi prioritari il proseguimento dei negoziati relativi alla proposta di direttiva concernente l'applicazione del principio di parità di trattamento fra le persone indipendentemente dalla religione o le convinzioni personali, la disabilità, l'età o l'orientamento sessuale (COM(2008) 426). La proposta è volta a istituire un quadro normativo per il divieto della discriminazione fondata su questi motivi e a stabilire un livello minimo uniforme di tutela all'interno dell'Unione europea per le persone vittime di discriminazione. Con questa proposta la Commissione intende completare l'attuale normativa europea anti discriminazione, attualmente applicabile alla sfera lavorativa e alla formazione professionale. Rileva, quindi, che la proposta di direttiva stabilisce che il divieto di discriminazione si applica a tutte le persone sia del settore pubblico che del settore privato, compresi gli organismi di diritto pubblico, per quanto attiene alla protezione sociale, comprese la sicurezza sociale e l'assistenza sanitaria, alle prestazioni sociali, all'istruzione, all'accesso a beni e servizi disponibili al pubblico e alla loro fornitura, inclusi gli alloggi, le iniziative volte a promuovere l'adozione di un quadro normativo uniforme, a livello europeo, in tema di violenza di genere e di violenza contro le donne e i minori. In particolare, il Governo fa riferimento alla proposta avanzata dal Gruppo affari sociali del Consiglio dell'Unione europea di intervenire

Pag. 140

con una direttiva volta a rendere più uniformi le normative esistenti nell'ambito degli Stati membri.
Fa presente, infine, che le priorità segnalate dal Governo sembrano ampiamente condivisibili, ma si ritiene ovviamente pronta ad accogliere osservazioni e proposte che saranno avanzate nel corso della discussione, ai fini della predisposizione del parere da trasmettere alla Commissione politiche dell'Unione europea.

Giuseppe PALUMBO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 10.35.

COMITATO RISTRETTO

Mercoledì 22 giugno 2011.

Modifiche alla legge n. 281/1991, in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo. C. 1172 Santelli e Ceccacci Rubino, C. 1236 Mancuso, C. 1319 Tortoli, C. 1370 Alessandri, C. 2359 Anna Teresa Formisano, C. 586 Compagnon, C. 1565 Mancuso, C. 1589 Livia Turco e Viola, C. 2343 Farinone e C. 2405 Minardo.

Il Comitato ristretto si è riunito dalle 10.35 alle 10.40.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.10 alle 14.30.

COMITATO RISTRETTO

Mercoledì 22 giugno 2001.

Disposizioni in materia di donazione del corpo post mortem a fini di studio e di ricerca scientifica.
C. 746 Grassi, C. 2690 Brigandì, C. 3491 Miglioli, C. 4273 Di Virgilio e C. 4251 Nunzio Francesco Testa.

Il Comitato ristretto si è riunito dalle 14.30 alle 15.20.