CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 22 giugno 2011
500.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
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RISOLUZIONI

Mercoledì 22 giugno 2011. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI. - Interviene il viceministro per le infrastrutture e i trasporti, Roberto Castelli.

La seduta comincia alle 9.40.

7-00556 Morassut: Sulla realizzazione di interventi attuativi della legge per Roma Capitale.
(Seguito della discussione e rinvio).

La Commissione prosegue la discussione della risoluzione in titolo, rinviata nella seduta del 31 maggio 2011.

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Roberto MORASSUT (PD), nel richiamare il contenuto della propria risoluzione, sottolinea il fatto che essa ha acquistato nuova importanza, sul piano politico, alla luce della discussione svoltasi ieri in Assemblea sul trasferimento dei ministeri al Nord, con l'approvazione degli ordini contrari alle richieste di trasferimento. Ritiene, infatti, che proprio alla luce di tale discussione, sia ancor più urgente e necessario che il Governo assuma tutte le iniziative necessarie a garantire che siano rispettati i contenuti degli accordi di programma adottati in passato fra lo Stato, la regione Lazio e il comune di Roma, in attuazione della legge n. 396 del 1990 per la realizzazione degli interventi funzionali all'assolvimento da parte della città di Roma del ruolo di Capitale della Repubblica, tra cui quelli relativi alla realizzazione del Sistema Direzionale Orientale con connessa localizzazione di sedi di amministrazioni statali e di uffici pubblici nell'area di Pietralata.

Tommaso FOTI (PdL), pur comprendendo il senso e la finalità della risoluzione presentata dal collega Morassut, rileva, anzitutto, come essa incida, in modo improprio, su competenze specifiche degli enti locali e in particolare del comune di Roma. Osserva, altresì, che ritiene molto problematico impegnare il Governo, non su fatti e accadimenti concreti rientranti nella sua sfera di competenza e di responsabilità, ma, come è scritto espressamente nel primo degli impegni formulati nell'atto di indirizzo in esame, su «ipotesi» di comportamento o di atti che il comune di Roma intenderebbe porre in essere.

Roberto MORASSUT (PD), intervenendo per una precisazione, fa presente che alla base degli impegni formulati nel proprio atto di indirizzo non vi sono mere ipotesi, se è vero che tutta la questione ha origine dalla pubblicazione da parte del comune di Roma di un bando di gara per la realizzazione del prolungamento della linea B della metropolitana, nel quale si prevede anche la cessione di porzioni significative dei volumi e delle aree ricomprese nel comprensorio direzionale di Pietralata.

Agostino GHIGLIA (PdL) esprime perplessità sul contenuto della risoluzione in esame, che rischia di interferire, anche al di là delle intenzioni del presentatore, con le libere scelte del comune di Roma, rilevando che sarebbe stato più opportuno affrontare la questione con un atto di sindacato ispettivo anziché con un atto di indirizzo.

Il viceministro Roberto CASTELLI ritiene opportuno precisare che, in base alla legge n. 396 del 1990, per la progettazione e realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria nell'ambito del comparto SDO - Sistema Direzionale Orientale - di Pietralata sono stati stanziati: 14,5 miliardi di lire con Decreto Presidente del Consiglio dei Ministri del 22 novembre 1999; 60 miliardi di lire nell'annualità 2003 con Decreto Ministeriale del 10 maggio 2001 e, infine, 41.316 milioni di euro con Decreto Ministeriale 03 febbraio 2003 di cui, 10.858 milioni in conto annualità 2003 e 30.458 milioni in conto annualità 2004.
Aggiunge che nel settembre 2003 fu stipulato un atto d'intesa fra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e il comune di Roma dove veniva stabilito di localizzare, nel comprensorio direzionale di Pietralata, in coerenza con i contenuti del piano particolareggiato, le sedi del Ministero dell'ambiente, della Provincia di Roma, dell'Università «La Sapienza» di Roma, dell'Istituto nazionale di statistica, nonché dell'Agenzia per la protezione dell'ambiente e per i servizi tecnici e dell'Istituto centrale per la ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare (oggi ISPRA). Per il raggiungimento delle finalità indicate nello stesso atto d'intesa, il Ministero delle infrastrutture e trasporti e il comune di Roma riconobbero come prioritaria la realizzazione di tutti gli interventi infrastrutturali e di riqualificazione ambientale del comprensorio di Pietralata,

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individuati nel progetto e nel piano particolareggiato, finalizzati all'accessibilità, all'agibilità e alla valorizzazione delle future sedi delle pubbliche amministrazioni. Le parti, inoltre, ritennero che la realizzazione dei seguenti interventi: - Via Sublata, dalla circonvallazione interna a Via Monti Tiburtini - parcheggi pubblici - parco urbano Monti di Pietralata - ponte di collegamento pedonale alla Stazione Tiburtina - e il ponte di collegamento a Via Michele di Lando - doveva essere caratterizzata da soluzioni progettuali a basso consumo di energia con l'utilizzazione di tecnologie innovative per far fronte agli impegni per la riduzione delle emissioni dei gas serra stabiliti dal Protocollo di Kyoto siglato il 1o dicembre 1997.
Dichiara, dunque, che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, per quanto di competenza, nell'eventualità non venisse rispettato quanto previsto nel citato Accordo di programma investirà la Commissione per Roma Capitale per gli eventuali provvedimenti che, la stessa, riterrà opportuno adottare ai sensi della legge n. 396 del 1990.
In sintesi, ritiene che ci si trovi di fronte ad accordi che prevedono precisi interventi e che è sicuramente intenzione del Governo di vigilare affinché detti accordi siano attuati. Ribadisce, inoltre, che c'è uno specifico organo, la Commissione per Roma Capitale, che ha specifici compiti e alla quale spetterà di adottare gli eventuali provvedimenti che si rendessero necessari. Per tali ragioni, nel dichiarare che il Governo è sostanzialmente d'accordo sulla finalità complessiva della risoluzione in esame e, in particolare, sulla richiesta al Governo di vigilare sul rispetto degli accordi a suo tempo sottoscritti fra Stato, regione Lazio e comune di Roma, ma non sullo specifico contenuto dei singoli impegni formulati nel dispositivo della stessa risoluzione, chiede al presentatore se non voglia accedere all'ipotesi di un rinvio del seguito dell'esame del proprio atto di indirizzo, al fine di verificare la possibilità di addivenire ad una riformulazione del testo che possa ricevere anche il parere favorevole del Governo.

Agostino GHIGLIA (PdL), nel prendere atto positivamente di quanto appena dichiarato dal viceministro Castelli, ritiene senz'altro che sarebbe opportuno accogliere la proposta dallo stesso avanzata di un breve rinvio del seguito dell'esame della risoluzione in titolo, anche per consentire a tutte le forze politiche di verificare, nel dialogo con i rappresentanti delle istituzioni territoriali, la possibilità concreta di addivenire alla predisposizione di un testo condiviso dell'atto di indirizzo presentato dal collega Morassut.

Roberto MORASSUT (PD), nel prendere atto di quanto affermato dal viceministro Castelli, dichiara di poter acconsentire alla richiesta di un breve rinvio del seguito dell'esame della propria risoluzione, a condizione che tale rinvio non prefiguri alcuna manovra dilatoria e che, per questo, sia fissata da subito una data per la conclusione dei lavori della Commissione e la votazione della risoluzione in esame.

Angelo ALESSANDRI, presidente, alla luce del dibattito svolto, propone di rinviare il seguito della discussione alla settimana prossima.

La Commissione concorda.

Angelo ALESSANDRI, presidente, rinvia quindi il seguito della discussione ad altra seduta.

7-00526 Iannuzzi e 7-00579 Gibiino: Sui pedaggi nelle tratte autostradali a gestione diretta dell'ANAS Spa.
7-00608 Guido Dussin: Sui pedaggi nelle tratte autostradali a gestione diretta dell'ANAS Spa.
(Seguito della discussione congiunta e rinvio).

La Commissione prosegue la discussione delle risoluzioni in titolo, rinviata nella seduta del 15 giugno 2011.

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Angelo ALESSANDRI, presidente, comunica che il 20 giugno scorso è stata presentata la risoluzione n. 7-00608 a prima firma del deputato Guido Dussin, la quale, vertendo anch'essa sulla materia del pedaggiamento delle tratte e dei raccordi autostradali in gestione diretta ANAS, potrebbe, se non vi sono obiezioni, essere discussa congiuntamente alle risoluzioni 7-00526 Iannuzzi e 7-00579 Gibiino.

La Commissione consente.

Tino IANNUZZI (PD) sottolinea l'importanza, ai fini della positiva conclusione dell'approfondito dibattito fin qui svolto dalla Commissione sulle risoluzioni in titolo, di quanto accaduto ieri in Assemblea con l'approvazione di numerosi ordini del giorno che escludono in parte o del tutto il pedaggiamento delle tratte autostradali a diretta gestione di Anas Spa e, in particolare, con l'approvazione dell'ordine del giorno 9/4357-A/16 presentato dal Partito Democratico, a prima firma del deputato Meta, con cui si impegna il Governo «a recedere definitivamente dall'improvvida decisione di assoggettare a pedaggio le autostrade e i raccordi autostradali in gestione diretta di Anas Spa». A suo avviso, l'approvazione dei detti ordini del giorno costituisce un fatto politico di primaria importanza che trae origine dal positivo lavoro condotto in VIII Commissione da tutti i gruppi parlamentari, ciascuno nel proprio ruolo e nella distinzione delle rispettive proposte, nell'ambito della discussione delle risoluzioni in titolo. Ritiene, inoltre, che quanto accaduto ieri in Assemblea ponga fine alla inaccettabile altalena di posizioni espresse, al più alto livello, dai rappresentanti dell'attuale maggioranza e dell'attuale Governo in ordine al pedaggiamento delle diverse infrastrutture dall'autostrada Salerno-Reggio Calabria - rispetto alla quale si è parlato di rinvio dell'introduzione dei pedaggi, di esclusione dei pedaggi e di esenzione dei pedaggi per i residenti -, al raccordo autostradale Siena-Firenze - per il quale una recente intesa Governo-regione Toscana ha rinviato l'introduzione dei pedaggi al completamento dei lavori di ammodernamento del raccordo autostradale stesso -, al Grande raccordo anulare di Roma, rispetto al quale si registrano da mesi l'opposizione di tutte le istituzioni territoriali.
Concludendo, richiama la Commissione alla necessità, anche sotto il profilo del rispetto del proprio ruolo e della dignità dell'istituzione parlamentare nel suo complesso, di concludere i propri lavori con l'approvazione di un testo che tenga al centro il punto qualificante e unificante, al di là degli elementi specifici o localistici, di tutti gli ordini del giorno approvati ieri dall'Assemblea, vale a dire la richiesta al Governo di non procedere all'introduzione dei nuovi pedaggi autostradali.
A tal fine, ritiene peraltro utile e opportuno che la Commissione proceda all'audizione dei Ministri delle infrastrutture e dell'economia, al fine di fare definitivamente chiarezza sulla posizione del Governo e sulla sua reale volontà di procedere in direzione della esclusione dei nuovi pedaggi autostradali.

Vincenzo GIBIINO (PdL) si dichiara d'accordo su molte delle osservazioni svolte dal collega Iannuzzi, a partire dal richiamo al positivo lavoro svolto dalla VIII Commissione che, con lungimiranza, ha saputo porre per tempo all'attenzione del Governo e della pubblica opinione la problematicità di un intervento, come quello dell'introduzione di nuovi pedaggi autostradali, soprattutto su quelle tratte che non presentano le caratteristiche tipiche richieste per la autostrade, che rischia di avere negative ripercussioni - soprattutto nell'attuale momento di grave crisi economica - sulla vita quotidiana delle famiglie e delle imprese. Nel concordare, inoltre, sulla necessità che i ministeri interessati procedano al più presto, nel confronto con la Commissione, ad un completo raccordo delle loro posizioni, chiede che la Commissione proceda anche all'audizione dei rappresentanti di Anas Spa.

Il viceministro Roberto CASTELLI ribadisce anzitutto che la decisione di procedere

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all'introduzione dei pedaggi sulle tratte autostradali a diretta gestione di Anas Spa è stata adottata lo scorso anno dal Parlamento, nella sua sovranità, con l'approvazione di una specifica norma di legge alla cui attenzione il Governo si sente ed è vincolato. Aggiunge che il Governo riconosce l'importanza di quanto accaduto ieri in Assemblea e non sminuisce affatto il significato derivante dall'approvazione dei citati ordini del giorno, che considera come uno degli atti attraverso i quali si esprime la sovranità del Parlamento. Osserva, tuttavia, che il contenuto dei più volte richiamati ordini del giorno non sia univoco e che anzi in alcuni casi l'attuazione dell'uno si porrebbe in contrasto con l'attuazione dell'altro. Da questo punto di vista, il Governo ritiene che proprio dalla VIII Commissione, per la competenza nella materia e per l'approfondito dibattito svolto nel corso delle ultime settimane nell'ambito della discussione delle risoluzioni in titolo, possa venire un indirizzo al Governo chiaro e definitivo al quale attenersi nell'attuazione della disciplina legislativa.

Guido DUSSIN (LNP) alla luce di quanto appena detto dal viceministro Castelli, ritiene senz'altro opportuno deliberare un congruo rinvio della votazione delle risoluzioni in titolo, allo scopo di verificare la possibilità di predisporre un testo unificato che, anche alla luce di quanto avvenuto ieri in Assemblea, metta un punto fermo alla discussione in corso sulla questione dell'introduzione dei nuovi pedaggi autostradali, dando un indirizzo chiaro e univoco al Governo.

Sergio Michele PIFFARI (IdV) ritiene che quanto detto dal viceministro Castelli costituisca in parte una fuga dalle proprie responsabilità, se è vero che ieri in Assemblea il Governo non si è semplicemente rimesso alla sovrana volontà del Parlamento ma ha espresso una precisa posizione politica nel momento in cui ha dichiarato di accettare i numerosi ordini del giorno contrari ai nuovi pedaggiamenti autostradali presentati dai deputati e poi approvati dalla Camera. Conclude, quindi, associandosi alla richiesta già formulata dal collega Iannuzzi di procedere all'audizione dei Ministri delle infrastrutture e dell'economia per fare chiarezza in modo definitivo su una questione particolarmente sentita sul territorio dai cittadini e dalle imprese.

Angelo ALESSANDRI, presidente, alla luce del dibattito svolto, comunica che sottoporrà all'Ufficio di presidenza della Commissione, integrato dai rappresentanti dei gruppi, le richieste di audizioni formulate nel corso della seduta odierna. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 10.20.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

Mercoledì 22 giugno 2011. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI.

La seduta comincia alle 10.20.

Relazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni concernente la strategia tematica sulla prevenzione e il riciclaggio dei rifiuti.
COM(2011)13 definitivo.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del regolamento e conclusione - Approvazione di un documento finale).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 15 giugno 2011.

Renato Walter TOGNI (LNP), relatore, presenta una proposta di documento finale (vedi allegato 1) sul provvedimento in esame.

Sergio Michele PIFFARI (IdV), nell'esprimere un giudizio complessivamente

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favorevole sulla proposta di documento finale presentata dal relatore, ritiene che vada scongiurato il rischio che nell'ambito del complessivo concetto di «ciclo di vita dei rifiuti» si finisca per privilegiare le attività più arretrate, dirette alla loro utilizzazione ai fini della produzione di energia, a scapito di quelle ben più avanzate connesse alla prevenzione e al riciclaggio dei rifiuti stessi. Propone pertanto di apportare una modifica alla proposta di documento finale presentata dal relatore, al fine di sottolineare meglio il valore strategico del concetto di «ciclo di vita dei rifiuti».

Ermete REALACCI (PD), nel dichiararsi d'accordo con quanto appena detto dal collega Piffari, sottolinea che proprio la normativa comunitaria detta una chiara gerarchia dei principi e degli obiettivi che devono presiedere al complesso delle attività di trattamento dei rifiuti ponendo al primo posto la prevenzione - ossia le misure per contenere la quantità di rifiuti prodotta - e il riciclaggio dei rifiuti, e solo alla fine l'obiettivo del recupero attraverso la produzione di energia. Proprio per questo, ritiene indispensabile che il Governo italiano prenda atto della situazione di grave ritardo nel quale il Paese si trova rispetto al perseguimento dei citati obiettivi europei e della necessità di mettere in campo politiche efficaci e moderne per colmare il gap che divide l'Italia dai principali partner europei.

Renato Walter TOGNI (LNP), relatore, alla luce del dibattito svolto, presenta una nuova formulazione della propria proposta di documento finale (vedi allegato 2) che tiene conto della proposta avanzata dal collega Piffari.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva all'unanimità la nuova formulazione della proposta di documento presentata dal relatore.

La seduta termina alle 10.30.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

Mercoledì 22 giugno 2011. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI.

La seduta comincia alle 14.30.

Programma di lavoro della Commissione per il 2011.
COM(2010)623 def.

Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, relativa all'anno 2011.
Doc. LXXXVII-bis, n. 1.

(Parere alla XIV Commissione).
(Esame congiunto, ai sensi dell'articolo 126-bis del regolamento, e rinvio).

La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti in oggetto.

Angelo ALESSANDRI, presidente, fa presente che - come stabilito dalla Giunta del Regolamento della Camera nel parere espresso lo scorso 14 luglio 2010 - la Relazione programmatica del Governo è esaminata dalla XIV Commissione e, per le parti di competenza, dalle Commissioni permanenti, congiuntamente con il Programma di lavoro della Commissione europea trattandosi di due atti strettamente connessi, in quanto la Relazione governativa esprime orientamenti e priorità del Governo alla luce delle indicazioni contenute nel Programma.
In sostituzione del relatore, impossibilitato a partecipare alla seduta odierna, fa presente, con riferimento al programma di lavoro della Commissione europea per il 2011, che esso precisa come, in un momento particolarmente impegnativo, un obiettivo prioritario delle nuove iniziative che la Commissione proporrà e avvierà nel 2011 sarà quello di accelerare la crescita, in quanto il 2011 dovrebbe vedere l'applicazione della strategia Europa 2020 come elemento portante delle misure prese a

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livello europeo e nazionale per promuovere una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva.
Soffermandosi sulle parti del Programma di interesse della VIII Commissione, segnala che nel 2011 la Commissione intende definire in un'iniziativa faro il suo concetto di «uso efficiente delle risorse» al fine di costruire progressivamente un quadro basato sull'uso efficiente delle risorse che includa il passaggio ad una società a basse emissioni di carbonio e che definisca politiche settoriali su energia, trasporti e gestione delle risorse naturali in un contesto sostenibile a lungo termine. In particolare, nel 2011 la Commissione proseguirà la sua azione per contrastare il cambiamento climatico: oltre a sostenere gli sforzi internazionali volti al raggiungimento di un ambizioso accordo a livello mondiale, la Commissione lavorerà attivamente con i partner bilaterali per condividere idee e sviluppare progetti comuni in settori come le tecnologie pulite, lo scambio delle quote di emissione e l'energia rinnovabile. Inoltre il 2011 sarà un anno di intensa attività anche per quanto riguarda l'agenda ambientale in senso lato: oltre ai preparativi altamente prioritari per il vertice sulla Terra Rio+20 che si terrà nel 2012, la Commissione valuterà i risultati del sesto programma d'azione per l'ambiente e riesaminerà le strategie tematiche relative alla prevenzione dei rifiuti e al riciclaggio. La Commissione europea intende, inoltre, continuare ad agevolare l'accesso al mercato per le imprese dell'UE, in particolare le PMI, anche attraverso la presentazione nel 2011 di proposte volte ad aggiornare le disposizioni sugli appalti pubblici e a definire norme comuni sui contratti di concessione.
Quanto invece alla Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea per l'anno 2011, segnala che tale atto, in sede di prima applicazione dell'articolo 15 della legge 4 febbraio 2005, n. 11, come modificato dalla legge 4 giugno 2010 n. 96 (Legge comunitaria 2009), espone nel dettaglio, alla luce delle indicazioni contenute nel programma legislativo e di lavoro annuale della Commissione e negli altri strumenti di programmazione europea, gli orientamenti programmatici del Governo con riguardo, da un lato, ai profili istituzionali ed a taluni aspetti generali del processo d'integrazione europea che si prospettano per il 2011, e, dall'altro lato, alle questioni generali attinenti alla gestione da parte del Governo delle fasi ascendente e discendente delle politiche europee. Passando ai profili di competenza della Commissione ambiente, segnala che il Governo in materia di appalti si impegna a partecipare all'indagine della Commissione europea sulle strutture e le politiche nazionali destinate a dare attuazione alla politica in materia di appalti al fine di dare un fattivo contributo; esaminare una prossima proposta legislativa volta a definire norme comuni sui contratti di concessione dei servizi per introdurre regole chiare che non si sovrappongano a quelle già esistenti in materia di appalti pubblici; svolgere una consultazione interna su una comunicazione che la Commissione dovrebbe presentare in materia di cooperazione pubblico-pubblico per favorire una corretta interpretazione della normativa e della giurisprudenza UE da parte degli operatori; presiedere il Public Procurement Network (PNN), una rete informale volta a favorire la cooperazione tra le autorità nazionali competenti in materia di appalti pubblici. Nell'ambito di tale incarico, che giungerà a scadenza nel giugno 2011, il Governo si impegna a valutare il grado di recepimento negli ordinamenti nazionali della direttiva 2009/81/CE relativa agli appalti nel settore della sicurezza e della difesa, nonché il grado di accesso al mercato dell'UE da parte di paesi terzi.
Riguardo agli appalti, peraltro, ricorda che la Commissione ambiente ha attivamente partecipato al processo di consultazione in sede europea in materia di revisione delle direttive n. 17 e n. 18 del 2004 approvando un documento alla fine dell'esame del Libro verde sulla modernizzazione della politica europea in materia di appalti. Segnalo, inoltre, che il 7 giugno 2011 la Commissione europea ha

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presentato, nell'ambito della procedura del semestre europeo, raccomandazioni specifiche per ciascun Paese, ai fini della espressione da parte del Consiglio di raccomandazioni sui rispettivi piani nazionali di riforma (PNR) e di pareri sui rispettivi programmi di stabilità e che, per quanto riguarda l'Italia, la Commissione ha tra l'altro raccomandato di ridurre la lunghezza delle procedure di esecuzione degli appalti.
Quanto alla crescita sostenibile, la relazione richiama in particolare l'attenzione sull'iniziativa volta alla possibile revisione dei meccanismi di monitoraggio e di attuazione del protocollo di Kyoto intesi a semplificare la normativa vigente alla luce dell'esperienza maturata e dell'adozione del pacchetto su clima e energia. In proposito la posizione italiana è nel senso che le regole vigenti diano sufficienti garanzie di robustezza, trasparenza e completezza delle informazioni; per cui il Governo, pur apprezzando eventuali ulteriori miglioramenti che potranno essere introdotti, ritiene fondamentale non creare oneri aggiuntivi o duplicazioni rispetto a quanto già previsto dalla normativa internazionale vigente. Il Governo condivide l'obiettivo di passare ad un'economia a basso contenuto di carbonio, ma ritiene che nel delineare la strategia per raggiungere tale obiettivo si debba tenere conto del contesto internazionale e dell'attuale stato del negoziato per la definizione dell'accordo per la regolamentazione delle emissioni di gas serra per il periodo post-2012. In assenza quindi di un impegno collettivo (di medio e lungo termine) a ridurre le emissioni, anche l'Unione europea dovrà rivedere - secondo il Governo - il percorso di riduzione da seguire per raggiungere l'obiettivo di lungo periodo, onde evitare effetti negativi sulla competitività delle imprese europee. Il Governo ritiene che l'iniziativa-faro della Commissione sopra citata debba individuare misure rivolte a migliorare l'efficienza nell'uso di tutte le risorse, rinnovabili e non rinnovabili, non solo per accrescere la loro produttività, ma anche per ridurre gli impatti ambientali risultanti dallo sfruttamento delle stesse. A tal fine, è indispensabile che il monitoraggio previsto dalla Commissione per l'attuazione della Strategia-Europa 2020 includa indicatori appropriati per misurare i progressi realizzati verso il raggiungimento di un'economia efficiente sotto il profilo delle risorse. Prioritarie per il Governo saranno, inoltre, l'implementazione delle attività di controllo delle operazioni di bonifica dei siti di interesse nazionale e regionale, ponendo particolare attenzione su alcune tipologie di centrali a biomasse al fine di accertare, in questi impianti, l'eventuale smaltimento illegale di rifiuti anche pericolosi, e l'avvio di una differenziata campagna di monitoraggio e controllo degli scarichi industriali ed agricoli con particolare riferimento alle aree di salvaguardia, in ottemperanza anche alla cosiddetta direttiva acque (2000/60/CE).
Quanto invece al tema della biodiversità, la relazione indica come l'Italia intende sostenere tale approccio globale e come gli obiettivi specifici e le priorità d'intervento definiti nella Strategia nazionale per la biodiversità, divenuta operativa con l'intesa raggiunta in sede di Conferenza Stato-Regioni nella riunione del 7 ottobre 2010, rappresentino lo strumento adottato dal Governo per rispondere agli impegni ed alle sfide europee, mondiali e nazionali post-2010. La relazione, inoltre, fa riferimento all'intenzione del Governo di proseguire il lavoro volto all'attuazione del Piano nazionale sulla biodiversità di interesse agricolo (vegetale e animale), al fine di garantire l'applicazione delle corrispondenti direttive e regolamenti europei.
In vista della definizione di un futuro strumento di programmazione per il periodo post 2012, il Governo intende sostenere l'importanza che l'Unione europea disponga di uno specifico programma per l'ambiente che consenta di fornire precisi obiettivi ambientali alle altre politiche dell'Unione. Per ciò che riguarda il finanziamento delle politiche ambientali, il Governo ritiene che il Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale (FESR) e il Fondo di Coesione debbano maggiormente promuovere

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le infrastrutture ambientali, reputa fondamentale la spesa per il nuovo Programma quadro di ricerca, in particolare per le tecnologie ambientali, e il programma LIFE, che appare come uno strumento chiave per la promozione della politica ambientale, la cui efficacia deve essere ulteriormente migliorata. Ad avviso del Governo, anche la riforma della Politica Agricola Comune (PAC) deve offrire un'opportunità per rendere ancora più verdi i suoi due pilastri.
Riguardo all'attività legislativa in corso a Bruxelles nel settore della tutela ambientale, attenzione prioritaria sarà data dal Governo alla proposta di regolamento relativa all'immissione sul mercato e all'uso di biocidi ed alla proposta di regolamento sulla riduzione delle emissioni di CO2 dei veicoli commerciali leggeri, ambedue ormai giunte alla fase della seconda lettura della procedura legislativa ordinaria. Un'altra attività di revisione normativa che si annuncia in sede europea per il 2011 è poi quella dell'elenco delle sostanze prioritarie ai sensi della Direttiva Quadro Acque (direttiva 2000/60/CE), oggi composto complessivamente da 41 sostanze, per le quali sono stati fissati obiettivi di riduzione e/o eliminazione entro il 2021. La revisione dell'elenco sarà oggetto di una proposta della Commissione di prossima presentazione. Va infine segnalata l'attenzione prioritaria del Governo nei confronti della proposta di rifusione della direttiva sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), presentata dalla Commissione europea già dal 2008 con l'obiettivo di aumentare gli obiettivi di raccolta differenziata dei RAEE. La direttiva RAEE (2002/96/CE) impone agli Stati membri la raccolta separata dei rifiuti di dispositivi elettronici con un obiettivo minimo di almeno 4 kg all'anno per ciascun abitante. In accordo con la posizione italiana, il testo concordato in Consiglio prevede che gli Stati membri, portino gradualmente tale quantità al 45 per cento del peso medio delle apparecchiature elettriche ed elettroniche che si trovano sui rispettivi mercati nazionali (dopo quattro anni dall'entrata in vigore della normativa riveduta), e al 65 per cento dopo ulteriori quattro anni.
L'Italia seguirà con attenzione l'attuazione del piano d'azione energetica per l'Europa 2010-2014, oltre che i seguiti delle due Comunicazioni della Commissione sulla strategia energetica fino al 2020 e sulle infrastrutture energetiche fino al 2020 e oltre. Il Governo ritiene infatti importante ed urgente favorire la rapida realizzazione delle infrastrutture di cui l'Europa ha bisogno ed ampliare la diversificazione delle fonti e delle rotte di approvvigionamento, per diminuire il grado di dipendenza dai singoli fornitori.

Angelo ALESSANDRI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.40.

COMITATO RISTRETTO

Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani.
C. 3465 Cosenza e C. 4290 Governo, approvato dal Senato.

Il Comitato ristretto si è riunito dalle 14.40 alle 15.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15 alle 15.15.

AVVERTENZA

I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

RISOLUZIONI

7-00580 Togni: introduzione del pedaggio sul raccordo autostradale Torino-Caselle.

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ATTI DEL GOVERNO

Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento di semplificazione della disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione degli incendi.
Atto n. 361.

SEDE REFERENTE

Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani.
C. 3465 Cosenza e C. 4290 Governo, approvato dal Senato.