CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 22 giugno 2011
500.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Finanze (VI)
COMUNICATO
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INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

Mercoledì 22 giugno 2011. - Presidenza del presidente Gianfranco CONTE. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Bruno Cesario.

La seduta comincia alle 13.30.

Gianfranco CONTE, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso.

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Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.
Avverte che l'interrogazione n. 5-04937 è stata sottoscritta anche dal deputato Fogliardi.

5-04937 Graziano e Fluvi: Problematiche relative ad una procedura di selezione interna di personale del Ministero dell'Economia e delle finanze.

Giampaolo FOGLIARDI (PD) rinuncia ad illustrare l'interrogazione, di cui è cofirmatario.

Il Sottosegretario Bruno CESARIO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Giampaolo FOGLIARDI (PD) ringrazia il Sottosegretario della risposta, il cui contenuto riflette la complessità della materia trattata, riservandosi di effettuarne una valutazione più approfondita e, eventualmente, di assumere ulteriori iniziative parlamentari in merito alla procedura di selezione oggetto dell'atto di sindacato ispettivo.

5-04938 Proietti Cosimi: Chiarimenti circa l'applicazione ai redditi da pensione della Convenzione tra Italia e Francia per evitare le doppie imposizioni.

Aldo DI BIAGIO (FLpTP) rinuncia ad illustrare l'interrogazione, di cui è cofirmatario.

Il Sottosegretario Bruno CESARIO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Aldo DI BIAGIO (FLpTP) ringrazia il Presidente per la tempestività con la quale è stata svolta l'interrogazione, nonché il Sottosegretario per le informazioni fornite in merito a una questione delicata e complessa, riguardante centinaia di connazionali residenti in Francia, i quali continuano a vedere assoggettate a ritenute alla fonte le pensioni loro erogate dall'ente previdenziale, senza avere la possibilità di dedurre tali ritenute in base alla legislazione fiscale francese.
Rileva, inoltre, come tale effetto perverso si verifichi nonostante l'Agenzia delle entrate abbia chiarito, con la circolare n. 41 del 21 luglio 2003, che la generalità dei trattamenti a carattere contributivo corrisposti dall'INPS - diversamente dalle pensioni sociali a carattere non contributivo erogate a soggetti privi di tutela, in applicazione della legislazione sulla sicurezza sociale - rientrano nell'ambito di applicazione dell'articolo 18, comma 1, della Convenzione tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica francese per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio, con conseguente tassazione esclusiva nello Stato di residenza.
Osserva, peraltro, come la soluzione di tale problema, che è sollecitata già da alcuni anni, non richieda alcuno stanziamento di risorse aggiuntive, ma semplicemente l'applicazione di quanto già previsto dalla legislazione vigente.
Auspica, quindi, che il Governo dia al più presto seguito agli impegni assunti, dando risposta alle legittime attese dei tanti connazionali interessati residenti in Francia.

5-04939 Lo Monte ed altri: Fruibilità della detrazione per interventi di ristrutturazione edilizia nel caso di realizzazione di autorimesse pertinenziali.

Karl ZELLER (Misto-Min.ling.) rinuncia ad illustrare l'interrogazione, di cui è cofirmatario.

Il Sottosegretario Bruno CESARIO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Karl ZELLER (Misto-Min.ling.) non concorda con l'interpretazione della normativa in materia fornita dal Sottosegretario, in quanto contrastante con la risposta fornita all'interrogazione n. 5-03909, svolta nella seduta del 1o dicembre 2010.

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Ricorda, infatti, come in tale occasione il Sottosegretario avesse confermato la possibilità, per ciascun intervento di riqualificazione energetica effettuato sul medesimo immobile, di beneficiare della detrazione del 55 per cento, fino a concorrenza dell'importo massimo di 100.000 euro, ai sensi dell'articolo 1, comma 344, della legge n. 296 del 2006.

5-04940 Fugatti: Notifica ai proprietari delle variazioni colturali relative a fondi agricoli.

Maurizio FUGATTI (LNP) rinuncia ad illustrare la propria interrogazione.

Il Sottosegretario Bruno CESARIO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

Maurizio FUGATTI (LNP), nel dichiararsi soddisfatto della risposta, sottolinea come, al fine di prevedere la preventiva notifica ai proprietari dei fondi della variazione di coltura presentata dalle associazioni professionali agricole - la quale comporta la modifica dei valori da dichiarare ai fini tributari - sia previamente necessario chiarire, in maniera definitiva, se la materia attenga alla competenza legislativa delle regioni ovvero dello Stato.
Si riserva quindi di approfondire ulteriormente la tematica oggetto dell'interrogazione, che si riferisce in particolare ad una vicenda insorta nella Provincia autonoma di Trento, rileva come la risposta fornita dal Sottosegretario sembri indicare che la competenza legislativa in materia spetta alla Provincia autonoma, mentre l'Avvocatura distrettuale dello Stato di Trento sostiene che la predetta competenza spetterebbe al legislatore nazionale.

Gianfranco CONTE, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 14.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 22 giugno 2011. - Presidenza del presidente Gianfranco CONTE. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Bruno Cesario.

La seduta comincia alle 14.

Disposizioni in materia di parità di accesso agli organi di amministrazione e di controllo delle società quotate in mercati regolamentati.
C. 2426-2956-B, approvata in un testo unificato dalla Camera e modificata dal Senato.

(Seguito dell'esame e conclusione).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 5 maggio scorso.

Gianfranco CONTE, presidente, ricorda che l'avvio della discussione in Assemblea sul provvedimento è fissata per la seduta di lunedì 27 giugno prossimo.
In tale contesto, atteso che le Commissioni competenti in sede consultiva, Affari costituzionali e Giustizia, hanno entrambe espresso parere favorevole sul provvedimento e che sono stati esaminati tutti gli emendamenti presentati, propone di concludere nella seduta odierna l'esame in sede referente sul provvedimento, conferendo il mandato al relatore a riferire favorevolmente all'Assemblea sul testo della proposta di legge, nel testo trasmesso dal Senato.

Silvana Andreina COMAROLI (LNP), relatore, condivide la proposta del Presidente di concludere nella seduta odierna l'esame in sede referente del provvedimento.

La Commissione delibera quindi di conferire al relatore, Comaroli, mandato a riferire in senso favorevole sul testo del provvedimento. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

Gianfranco CONTE, presidente, avverte che si riserva di designare i componenti

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del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

La seduta termina alle 14.05.

RISOLUZIONI

Mercoledì 22 giugno 2011. - Presidenza del presidente Gianfranco CONTE. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Bruno Cesario.

La seduta comincia alle 14.05.

7-00487 Fluvi e Vannucci: Iscrizione, a fini tributari, delle società e delle associazioni sportive dilettantistiche nel registro del CONI.
(Seguito della discussione e conclusione - Approvazione di un nuovo testo).

La Commissione prosegue la discussione della risoluzione, rinviata nella seduta del 16 febbraio scorso.

Massimo VANNUCCI (PD) ringrazia il Presidente per aver facilitato la sollecita e proficua discussione della risoluzione, la cui finalità è quella di evitare che numerose società e associazioni sportive, sorte anche a titolo di volontariato, e affiliate alle rispettive Federazioni sportive nazionali, fossero costrette a porre fine alla propria attività a causa di sanzioni irrogate dall'Agenzia delle entrate a fronte del mancato adempimento dell'obbligo, meramente burocratico, consistente nell'iscrizione al Registro delle società e delle associazioni sportive dilettantistiche, presso il CONI.
A tale riguardo sottolinea come la discussione dell'atto di indirizzo, e l'audizione, svolta in tale contesto, dei rappresentanti del CONI, abbia di per sé sortito effetti positivi, inducendo il CONI stesso ad intervenire ulteriormente in materia con una recente delibera del Presidente.
Avverte, quindi, di avere ulteriormente riformulato la risoluzione (vedi allegato 5), al fine di tenere conto della predetta delibera del Presidente del CONI n. 59/29, successivamente approvata con delibera del Consiglio nazionale del CONI stesso, la quale ha stabilito che il riconoscimento provvisorio attribuito agli affiliati dalle Federazioni sportive nazionali, dalle Discipline sportive associate e dagli Enti di promozione sportiva deve intendersi, fino al 31 dicembre 2010, quale riconoscimento definitivo, anche in carenza dell'iscrizione nel Registro del CONI, prevedendo altresì che, a partire dall'anno sportivo in scadenza al 31 dicembre 2011, tale riconoscimento provvisorio debba considerarsi nullo qualora non sia intervenuta l'iscrizione della società sportiva nel predetto Registro.
Auspica quindi che l'atto di indirizzo sia sottoscritto anche da altri deputati e sia approvato dalla Commissione nella seduta odierna.

Cosimo VENTUCCI (PdL) dichiara di voler sottoscrivere la risoluzione in discussione.

La Commissione approva la risoluzione, nel testo ulteriormente riformulato dal presentatore, la quale assume il n. 8-00127.

La seduta termina alle 14.10.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

Mercoledì 22 giugno 2011. - Presidenza del presidente Gianfranco CONTE. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Bruno Cesario.

La seduta comincia alle 14.10.

Programma di lavoro della Commissione europea per il 2011.
COM(2010)623 def.
Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, relativa all'anno 2011.
Doc. LXXXVII-bis, n. 1.

(Parere alla XIV Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti.

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Gianfranco CONTE, presidente, rileva come la Commissione sia chiamata ad esaminare congiuntamente, ai fini dell'espressione del parere alla XIV Commissione Politiche dell'Unione europea, il Programma di lavoro della Commissione europea per il 2011 (COM(2010)623 def.) e la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, relativa all'anno 2011 (Doc. LXXXVII-bis, n. 1).

Cosimo VENTUCCI (PdL), relatore, illustrando i documenti in esame, rileva innanzitutto come la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea relativa al 2011, predisposta dal Governo, dia per la prima volta applicazione all'articolo 15 della legge n. 11 del 2005, fornendo gli orientamenti programmatici e le priorità dell'Esecutivo in materia di integrazione europea, di gestione delle fasi ascendente e discendente delle politiche europee, nonché in merito agli sviluppi attesi per il 2011 delle politiche dell'Unione europea.
Tale formulazione del documento consente di colmare alcune lacune evidenziate più volte nel corso dell'esame delle Relazioni presentate al Parlamento negli anni scorsi, e che attenevano all'eccessiva pletoricità e sostanziale generalità delle Relazioni stesse, che non consentivano agli organi parlamentari di disporre di un quadro chiaro e sintetico circa le iniziative prioritarie assunte a livello comunitario, nonché circa gli orientamenti politici che il Governo intende assumere in quella sede rispetto alle principali tematiche in discussione.
La prima parte della Relazione, che reca gli orientamenti e le priorità del Governo per il 2011, si articola in due capitoli: il primo affronta le questioni legate al processo di integrazione ed ai profili istituzionali dell'Unione, mentre il secondo si occupa delle singole politiche.
La seconda parte attiene, invece, alle strategie di comunicazione che il Governo intende seguire nel 2011 in merito all'attività dell'Unione ed alla partecipazione dell'Italia all'Unione stessa.
Passando ai singoli aspetti di merito del documento, con particolare riferimento a quelli che investono i profili di competenza della Commissione Finanze, la Relazione ripercorre le principali tappe che hanno portato, nel 2010, al rafforzamento della governance economica europea, al fine di realizzare un più forte coordinamento delle politiche economiche degli Stati membri, in modo da fronteggiare meglio gli effetti della crisi economica europea e della instabilità che ha investito in particolare alcuni Paesi membri.
In tale ambito, anche grazie all'attiva partecipazione dell'Italia al dibattito in merito, sono stati ritoccati i meccanismi del Patto di stabilità ed è stato definito il cosiddetto «Semestre europeo», che rivede la Strategia di Lisbona ed adotta la Strategia «Europa 2020», con l'obiettivo di realizzare una maggiore coerenza tra il meccanismo di stabilità delle finanze pubbliche e le politiche nazionali di riforma che devono consentire di rilanciare la crescita economica.
Rispetto a tali tematiche, l'Italia ha in particolare sottolineato l'esigenza di considerare anche l'ammontare complessivo del debito privato tra gli indicatori della solidità finanziaria di ciascun Paese.
In prospettiva, la Relazione segnala come il 2011 dovrà vedere un ulteriore rafforzamento del coordinamento delle politiche economiche, con particolare riguardo agli aspetti concernenti la competitività dei sistemi economici nonché il monitoraggio delle politiche fiscali, macroeconomiche e strutturali che saranno assunte dagli Stati membri dell'Unione.
Per quanto riguarda le prospettive del Bilancio dell'Unione europea per il periodo 2013-2020, il Documento evidenzia come le proposte adottate in merito dalla Commissione europea tendano sostanzialmente a rendere più flessibile il bilancio europeo rispetto ad eventuali imprevisti, ad assicurare un maggiore sostegno agli investimenti di lungo periodo, anche attraverso la creazione di appositi strumenti

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obbligazionari a ciò dedicati, nel quadro generale della realizzazione degli obiettivi della citata Strategia «Europa 2020».
Sempre per quanto riguarda il quadro generale del processo di integrazione europea, la Relazione evidenzia come nel 2010 siano stati confermati i positivi risultati registrati negli ultimi anni per quanto riguarda la riduzione delle procedure di infrazione avviate nei confronti dell'Italia: in particolare in tale anno si è registrata una diminuzione di circa il 15 per cento delle procedure di infrazione che ha portato ad una riduzione complessiva di oltre il 50 per cento delle procedure nel corso degli ultimi 4 anni. Anche nel 2011 il Governo intende proseguire su questa strada, attraverso l'azione di una struttura di missione istituita presso il Dipartimento della Presidenza del Consiglio per il coordinamento delle politiche comunitarie, che ha l'obiettivo di prevenire l'insorgere del contenzioso e di individuare soluzioni per chiudere le procedure pendenti più gravi.
Il documento affronta, inoltre, il delicato ed annoso problema relativo all'insufficiente partecipazione di personale italiano ai livelli di vertice delle istituzioni europee. Al riguardo, il Governo intende monitorare tale situazione, sostenendo anche iniziative formative e di internazionalizzazione della funzione pubblica europea. Inoltre, si segnala l'intenzione di valorizzare gli interessi e le posizioni delle regioni sui principali temi dell'agenda europea, al fine di coinvolgere maggiormente tali enti sia nella fase ascendente, sia in quella discendente.
Passando all'analisi delle specifiche politiche di settore, ritiene innanzitutto rilevante, per quanto riguarda gli ambiti di competenza della Commissione Finanze, il paragrafo relativo alla politica fiscale.
In tale ambito, viene affrontata, in primo luogo, la tematica relativa al ripensamento del sistema dell'IVA, che è oggetto di un Libro verde della Commissione, attualmente all'esame della Commissione Finanze.
A tale proposito, il documento evidenzia come la discrezionalità lasciata ai singoli Stati nel recepimento della normativa europea determini diversità normative e possibili distorsioni della concorrenza, ad esempio per quanto riguarda la validità dell'aliquota ordinaria applicabile ai singoli beni, nonché per quanto attiene all'applicazione delle aliquote ridotte e delle aliquote inferiori a quelle minime. Al riguardo, si segnala come il passaggio ad un sistema di tassazione IVA degli scambi intracomunitari, basato sulla tassazione dell'operazione imponibile nello Stato membro di origine (in luogo di quello basato sulla tassazione nello Stato di destinazione), sia ancora lontano dall'essere realizzato, con la conseguenza che proliferano imponenti fenomeni di frode e di evasione con riferimento alle transazioni transfrontaliere.
Inoltre, la diversità dei singoli regimi tributari nazionali comporta il rischio di doppia tassazione, ovvero di non imposizione di operazioni soggette all'IVA.
Passando ad alcune specifiche tematiche, la Relazione evidenzia come il Consiglio ECOFIN abbia recentemente concordato su una revisione del trattamento IVA dei servizi finanziari ed assicurativi, nonché in merito all'introduzione di un meccanismo temporaneo di inversione contabile (reverse charge) in funzione antifrode, per quanto riguarda talune tipologie di cessione di beni particolarmente soggetti a fenomeni di evasione. Sono inoltre in corso i negoziati sul regolamento in materia di territorialità di prestazione dei servizi, sulla modifica del regime speciale IVA applicabile alle prestazioni delle agenzie di viaggio, nonché per quanto riguarda l'allineamento dell'IVA sulle importazioni alle procedure doganali previste dal codice doganale.
Sempre per quanto riguarda la fiscalità indiretta, il Governo si impegna a valutare con attenzione le possibili implicazioni della revisione della normativa comunitaria sulla tassazione dei prodotti energetici e dell'elettricità.
Passando quindi ai temi della fiscalità diretta, la Relazione evidenzia innanzitutto come la lotta all'evasione ed ai paradisi

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fiscali costituiscano una priorità dell'azione politica dell'Unione europea ed in tale ambito del Governo italiano.
In particolare, l'Italia ha più volte ribadito il suo sostegno all'ampliamento della trasparenza e degli scambi di informazioni in materia tributaria, sia in ambito europeo, sia nelle relazioni con i Paesi terzi e, partecipa attivamente alle discussioni in merito, che riguardano anche la prevenzione del riciclaggio dei capitali di provenienza illecita e di contrasto al finanziamento del terrorismo.
In tale ambito, assume particolare rilievo la proposta di direttiva volta a stabilire una base imponibile consolidata comune dell'imposta sulle società, sulla quale la Commissione Finanze ha recentemente approvato un documento conclusivo, formulando una serie di rilievi critici. A questo proposito la Relazione evidenzia come il Governo intenda seguire con particolare attenzione i lavori relativi a tale proposta, sia in considerazione dell'impatto finanziario che essa potrebbe avere, sia per tenere conto del fatto che l'ordinamento tributario italiano già contempla l'istituto del consolidato internazionale.
Il documento segnala quindi il sostegno del Governo ai lavori del tax policy group sulla tassazione del settore bancario, nonché alla proposta della Commissione europea relativa all'assistenza reciproca tra gli Stati membri in materia di recupero dei crediti fiscali.
Ulteriori temi evidenziati riguardano l'approvazione della proposta di direttiva sulla cooperazione amministrativa in ambito fiscale, in particolare per quanto riguardo lo scambio automatico delle informazioni tra gli Stati membri, nonché l'eliminazione degli ostacoli fiscali cui devono far fronte i cittadini europei.
Per quanto riguarda la regolamentazione dei mercati finanziari, la Relazione sottolinea come nel 2011 sia attesa l'ulteriore implementazione della riforma del sistema europeo di vigilanza finanziaria, il cui nucleo fondamentale è già stato approvato nel 2010 attraverso la creazione del Comitato europeo per il rischio sistemico (CERS) e l'istituzione delle tre nuove Autorità europee di vigilanza per il settore bancario (EBA), per il settore assicurativo (EIOPA) e per il settore mobiliare (ESMA). A tale riguardo la Relazione rileva come ulteriori passi avanti in questo settore dovranno riguardare la stabilizzazione di un nuovo quadro normativo di supervisione finanziaria, il miglioramento della disciplina sulla gestione delle crisi finanziarie, nonché il rafforzamento dei sistemi di monitoraggio del settore.
Il Documento evidenzia inoltre la particolare attenzione del Governo rispetto ad una serie di iniziative legislative dell'Unione europea che affrontano talune tematiche di particolare rilevanza per il funzionamento e le prospettive di tali mercati, che hanno assunto un rilievo, anche esistendo, ancora maggiore, a seguito della recente crisi finanziaria.
Importante appare, innanzitutto, la proposta, annunciata dalla Commissione europea, di revisione della direttiva 2004/39 (cosiddetta direttiva MIFID), nonché la revisione del regolamento europeo sulle agenzie di rating.
A tale ultimo riguardo, ricorda che la Commissione Finanze ha recentemente adottato un documento finale su tale problematica, evidenziando, tra l'altro, l'esigenza di rafforzare i meccanismi di regolamentazione e controllo sull'operatività di tali agenzie, nonché di rivedere il ruolo assegnato ai rating espressi dalle agenzie stesse dalla normativa finanziaria. In tale ambito appare condivisibile l'orientamento, emerso in sede europea, di superare il precedente regime di autoregolamentazione delle agenzie, nonché di assegnare direttamente all'Autorità europea degli strumenti finanziari (ESMA) il compito di vigilanza sul settore.
Connessa con tali problematiche è la revisione, attesa per la seconda metà del 2011, del quadro normativo in materia di Market abuse, che costituisce un elemento importante per ristabilire la fiducia dei consumatori e degli investitori nei mercati finanziari, riducendo comportamenti eccessivamente speculativi e rischiosi, nonché

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per orientare maggiormente il comparto dei servizi finanziari al servizio dell'economia reale.
Per quanto riguarda le tematiche del settore bancario, particolarmente delicate appaiono le proposte legislative preannunciate dalla Commissione europea relative alla prevenzione e soluzione delle crisi degli intermediari creditizi, al fine di limitarne gli effetti di sistema e le conseguenze negative sull'economia.
In tale contesto, si inseriscono anche la proposta di revisione della direttiva 2002/87, relativa alla vigilanza supplementare sugli enti creditizi, la nuova direttiva sui regimi di garanzia dei depositi, che dovrà armonizzare i sistemi di garanzia vigenti nei diversi Stati membri, nonché la revisione della direttiva 2006/48, in materia di requisiti patrimoniali degli enti creditizi, alla luce delle modifiche introdotte dall'Accordo Basilea 3.
Con riferimento al sistema dei pagamenti, la Relazione evidenzia come nel 2011 sarà dato compimento all'Area unica dei pagamenti in euro (SEPA), che costituisce un decisivo passo avanti verso l'armonizzazione del mercato dei pagamenti, attraverso la creazione di strumenti di pagamento comuni utilizzabili a livello UE.
Per quanto riguarda, invece, il Programma di lavoro della Commissione europea per il 2011, esso è stato elaborato dalla Commissione europea sulla base delle cinque priorità politiche definite dal Presidente della Commissione europea Barroso nel suo primo discorso sullo stato dell'Unione del 7 settembre 2010.
Anche in questo caso il documento è connotato da alcuni elementi di novità, in quanto è il primo ad essere adottato nell'ambito del nuovo ciclo di programmazione delle attività dell'Unione e indica in modo sintetico le iniziative che la Commissione europea intende realizzare nel corso del 2011 ovvero su cui intende procedere nel 2011 e negli anni successivi.
Passando agli aspetti di merito, il Programma è incentrato principalmente sulle sfide poste dalla crisi economico-finanziaria: in particolare, alla priorità data alle misure necessarie per la gestione della crisi in atto e per dare impulso alla ripresa economica e all'occupazione, accelerando l'attuazione del programma di riforme dell'agenda Europa 2020, si aggiungono anche le misure relative all'agenda dei cittadini, ovvero l'attuazione dello spazio di libertà, sicurezza e giustizia, nonché al ruolo che l'Europa deve esercitare sulla scena mondiale.
In allegato al Programma figurano inoltre:
un elenco di 40 iniziative strategiche che la Commissione si impegna a realizzare nel 2011;
un elenco indicativo di iniziative legislative e non legislative attualmente allo studio della Commissione europea, suddivise tra 2011 e 2012-2014;
un elenco di proposte di semplificazione normativa e amministrativa, e di proposte da ritirare in quanto obsolete.

Per quanto attiene al potenziamento della governance economica, il Programma si articola sui seguenti sei assi principali, riconducibili in buona parte ad un disegno organico fissato dal Consiglio europeo sulla base di proposte della Commissione europea:
1) un meccanismo per il coordinamento ex ante delle politiche economiche nazionali, mediante un ciclo di procedure e strumenti europei e nazionali concentrato nel primo semestre di ogni anno (cosiddetto «semestre europeo»), in base al quale la sorveglianza multilaterale dei bilanci nazionali si articola in una serie di fasi che prevedono, tra l'altro, la presentazione contestuale - entro il 30 aprile di ciascun anno - da parte degli Stati membri, dei programmi di stabilità o di convergenza (PSC) e dei programmi nazionali di riforma (PNR). Tali programmi divengono i principali documenti della programmazione economico-finanziaria dei singoli Stati. Gli Stati membri si impegnano quindi ad adottare tutte le misure necessarie per stimolare la competitività e l'occupazione, concorrere alla sostenibilità

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delle finanze pubbliche e rafforzare la stabilità finanziaria. Il ciclo è già stato avviato, per la prima volta, nel 2011; per quanto riguarda l'Italia, dopo la discussione del Documento di economia e finanza, conclusa alla Camera con l'approvazione della risoluzione Cicchitto n. 6-00080, il Governo ha infatti presentato un primo provvedimento, il decreto-legge n. 70 del 2011 (cosiddetto decreto - legge «sviluppo»), recante una serie di misure di sostegno dell'economia e di semplificazione degli adempimenti cui sono tenuti le imprese ed i cittadini, esaminato in sede referente dalle Commissioni riunite V e VI attualmente in discussione in Assemblea;
2) una più rigorosa applicazione del Patto di stabilità e crescita, con particolare riferimento al rispetto dei parametri relativi al rapporto debito/PIL: a tale proposito ricorda che il 10 dicembre 2010 le Commissioni Bilancio e Politiche dell'UE della Camera hanno concluso, con l'approvazione di un documento finale, l'esame congiunto di 6 proposte legislative (5 di regolamento ed 1 di direttiva) presentate dalla Commissione europea il 29 settembre, volte a dare attuazione alle linee di rafforzamento della governance economica già concordate a giugno 2010 dal Consiglio europeo;
3) l'introduzione, mediante due proposte di regolamento presentate il 29 settembre 2009, di una sorveglianza sugli squilibri macroeconomici degli Stati membri che include meccanismi di monitoraggio, allerta, correzione e sanzione;
4) l'introduzione di requisiti comuni per i quadri nazionali di bilancio, prospettati da un'apposita proposta di direttiva, anch'essa presentata il 29 settembre 2009;
5) l'istituzione di un meccanismo permanente per la stabilità finanziaria della zona euro, previsto da una modifica dell'articolo 136 del Trattato sul funzionamento dell'UE, adottata dal Consiglio europeo del 24-25 marzo 2011 e in via di approvazione da parte di ciascuno Stato membro secondo le rispettive norme costituzionali;
6) il Patto «europlus», adottato con una dichiarazione dei Capi di Stato e di Governo dell'eurozona l'11 marzo 2011, che impegna gli Stati dell'area euro e alcuni altri Stati aderenti a porre in essere ulteriori interventi in materia di crescita, occupazione, sostenibilità delle finanze pubbliche, competitività e coordinamento delle politiche fiscali.

Con riferimento agli aspetti di interesse della Commissione Finanze, nel primo semestre del 2011 la Commissione intende presentare alcune proposte per completare la riforma del settore finanziario, che è stata già portata molto avanti con l'approvazione delle proposte sulla vigilanza finanziaria a livello europeo.
Tra gli ulteriori sviluppi in questo campo si prevedono modifiche ai requisiti patrimoniali delle banche che tengano conto dei lavori del Comitato di Basilea sulla vigilanza bancaria, integrazioni alla direttiva MIFID sugli strumenti finanziari e a quella sugli abusi di mercato, con particolare riferimento al mercato degli strumenti finanziari derivati, nonché ulteriori misure relative alle agenzie di rating del credito, nonché l'istituzione di un quadro normativo omogeneo per la gestione delle crisi bancarie.
In tale ambito sarà attribuita particolare importanza alla tutela dei piccoli investitori e dei consumatori normali, mediante iniziative quali una normativa sull'accesso ai servizi bancari di base e un'azione volta a promuovere pratiche responsabili per la concessione e l'assunzione di prestiti ipotecari.
L'auspicio della Commissione è di approvare l'intera riforma entro la fine del 2011, nonché di riuscire a pervenire ad un accordo in materia anche a livello extra UE, attraverso un'attiva partecipazione ai lavori del G20.
Per quanto riguarda le problematiche della crescita economica, il Programma suddivide le proposte in tre categorie: crescita intelligente, crescita sostenibile e crescita inclusiva.
Inoltre, un capitolo è specificamente dedicato alle misure scaturenti dal rapporto

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sul mercato interno, stilato dal professor Mario Monti su richiesta della stessa Commissione europea, sulla base del quale, la Commissione europea ha presentato, il 28 ottobre scorso, diverse proposte di rilancio, riunite nell'atto per il mercato unico (il «Single Market Act»), unitamente all'»iniziativa faro» di Europa 2020 per la politica industriale. In proposito, ulteriori iniziative importanti riguardano la presentazione di proposte volte ad aggiornare le disposizioni sugli appalti pubblici e a definire norme comuni sui contratti di concessione, nonché azioni a favore delle PMI, tra cui un regolamento sulla gestione del recupero transfrontaliero dei crediti.
Ancora con riferimento agli ambiti di competenza della Commissione Finanze, in materia di fiscalità il Programma richiama la proposta relativa a una base imponibile comune consolidata ai fini dell'imposta sulle società, presentata dalla Commissione europea, la quale dovrebbe mettere a disposizione delle imprese un regime fiscale che semplifichi la normativa, riduca i costi di adeguamento per le imprese stesse ed elimini gli ostacoli di natura tributaria che si frappongono all'attività transfrontaliera, senza peraltro modificare il quadro delle aliquote vigenti.
Al riguardo, ricorda che la proposta è stata esaminata dalla Commissione Finanze, che ha adottato in materia un Documento finale.
Sempre in materia tributaria il Programma preannuncia la presentazione di una comunicazione su una futura strategia in materia di IVA, volta a semplificare e modernizzare il sistema attuale.
A tale riguardo rammenta che la Commissione Finanze sta esaminando il Libro verde sul futuro dell'IVA, presentato dalla Commissione europea il 1o dicembre 2010, il quale ha avviato un riesame complessivo del sistema vigente dell'imposta in vista di una sua riforma organica volta al conseguimento di quattro principali obiettivi:
rafforzare la coerenza tra il regime dell'IVA e il mercato unico;
incrementare ilo gettito dell'imposta e respingere agli attacchi fraudolenti verificatisi negli ultimi anni, anche al fine di sostenere il processo di risanamento del bilancio negli Stati membri;
ridurre i costi di conformità alle norme e di riscossione per i contribuenti;
adattare la disciplina dell'imposta ai cambiamenti dell'ambiente economico e tecnologico.

Per quanto riguarda l'agenda dei cittadini, la Commissione ha adottato, il 27 ottobre scorso, una «Relazione sulla cittadinanza» che evidenzia i settori in cui sarebbe opportuno intervenire per tradurre in realtà i diritti individuali riconosciuti dall'ordinamento dell'Unione europea: si tratta di misure che vanno di pari passo con quelle adottate nell'ambito del programma di Stoccolma 2010-2014, per uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia. In particolare, la Commissione intende proporre uno strumento giuridico sul diritto contrattuale europeo, per rafforzare i diritti dei cittadini, e una direttiva sui diritti delle vittime di reati per garantire un accesso sufficiente all'assistenza legale e alla giustizia in tutti gli Stati membri.
Fra le misure da presentare segnala, per i profili di competenza della Commissione Finanze, un quadro sulla confisca e sul recupero degli attivi illeciti e una comunicazione su una strategia globale antifrode, finalizzata ad una migliore protezione degli interessi finanziari dell'Unione europea in diversi settori.
Per quanto riguarda il ruolo dell'Unione europea sulla scena mondiale, oltre a sostenere il nuovo servizio europeo per l'azione esterna (SEAE), la Commissione europea intende sviluppare una nuova dimensione delle politiche estere, sfruttando al meglio le politiche esterne di cui la Commissione è responsabile (sviluppo, commercio, allargamento, aiuti umanitari, aspetti esterni delle politiche interne).
In relazione alle tematiche del commercio internazionale, il Programma evidenzia come la Commissione europea abbia già presentato, il 9 novembre scorso, la nuova Strategia commerciale dell'Unione,

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quale strumento primario della dimensione estera della strategia Europa 2020. Si tratta della comunicazione «Commercio, crescita e affari internazionali» (COM(2010) 612), che si propone di aiutare l'Unione, attraverso le relazioni commerciali, a superare la crisi e a rafforzare l'economia europea. Secondo le stime, la nuova politica dovrebbe portare a un aumento del Pil europeo di circa l'1 per cento annuo.
Per quanto concerne, in particolare, le piccole e medie imprese che vogliono sviluppare le loro attività internazionali, la Commissione prevede una comunicazione su possibili misure di sostegno al commercio internazionale, nonché la presentazione di un regolamento sulla gestione del recupero transfrontaliero dei crediti.
Si riserva quindi di formulare una proposta di parere all'esito del dibattito.

Gianfranco CONTE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia ad altra seduta il seguito dell'esame.

La seduta termina alle 14.20.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Mercoledì 22 giugno 2011.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.20 alle 14.30.