CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 14 giugno 2011
495.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (V e VI)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

Martedì 14 giugno 2011. - Presidenza del presidente della VI Commissione Gianfranco CONTE, indi del presidente della V Commissione Giancarlo GIORGETTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alberto Giorgetti.

La seduta comincia alle 10.15.

DL 70/11: Semestre europeo - Prime disposizioni urgenti per l'economia.
C. 4357 Governo.

(Seguito dell'esame e conclusione).

Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 13 giugno scorso.

Gianfranco CONTE, presidente, comunica preliminarmente che i deputati Renato Farina, Toccafondi e Centemero aggiungono la propria firma all'articolo aggiuntivo Goisis 9.08 e che i deputati Soglia, Grassano, Marmo e Nola aggiungono la propria firma agli emendamenti Scilipoti 8.53 e 8.54. Comunica, altresì,che sono stati presentati subemendamenti agli emendamenti dei relatori 4.175 (nuova formulazione) (vedi allegato 1), 6.147 (nuova formulazione) e 9.92. Ricorda, inoltre, che i relatori hanno presentato una nuova formulazione dell'emendamento 7.366, cui possono essere considerati riferibili i subemendamenti presentati alla vecchia formulazione.
Con riferimento all'emendamento dei relatori 6.147 (nuova formulazione), avverte che sono stati considerati riferibili i subemendamenti Bitonci 0.6.147.4 e Mariani 0.6.147.5, mentre non sono più riferibili alla nuova formulazione dell'emendamento i subemendamenti Ghiglia 0.6.147.3, Piffari 0.6.147.6 e 0.6.147.7, Bitonci 0.6.147.2.
Avverte, inoltre, che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.

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Le Commissioni concordano.

Massimo VANNUCCI (PD) ricorda che nella seduta di ieri l'articolo 3 era stato accantonato e che le Commissioni sono in attesa dei chiarimenti su tale articolo, necessari al fine di avere un'idea più chiara sul provvedimento.

Gianfranco CONTE, presidente, avverte che sono stati compiuti i necessari approfondimenti su molte proposte emendative, di cui i relatori daranno conto.

Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL), relatore per la V Commissione, anche a nome del relatore della VI Commissione, nutre fondati dubbi sulla ragionevolezza del giudizio di inammissibilità pronunciato sugli emendamenti 4.176, 8.192, e 8.194 dei relatori. In particolare, si riferisce all'emendamento 4.176, recante una semplificazione delle modalità di utilizzazione di fondi a disposizione dei consorzi di bonifica. Pur rendendosi conto delle esigenze legate alla valutazione di ammissibilità degli emendamenti, che talvolta può prescindere dal merito, chiede di rivalutare tali proposte emendative.

Gianfranco CONTE, presidente, sottolinea come i presidenti si siano attenuti rigorosamente ed imparzialmente ai criteri di ammissibilità previsti dal regolamento e dalla prassi in materia.

Maurizio FUGATTI (LNP), relatore per la VI Commissione, si associa a quanto espresso dal relatore della V Commissione.
Integrando quindi i pareri già espressi sulle proposte emendative riferite all'articolo 1, esprime parere favorevole, sull'emendamento Reguzzoni 1.33.
Integrando quindi i pareri già espressi sulle proposte emendative riferite all'articolo 2, esprime parere favorevole sugli identici articoli aggiuntivi Germanà 2.09 e Ciccanti 2.013, ed avverte che è in corso una più approfondita valutazione sull'emendamento Franzoso 2.9.

Sergio Antonio D'ANTONI (PD) chiede di conoscere la valutazione in merito al suo emendamento 2.12.

Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL), relatore per la V Commissione, fa presente che il contenuto dell'emendamento D'Antoni 2.12 potrebbe essere interessato dalla riformulazione dell'emendamento Franzoso 2.9, riguardanti entrambi il credito di imposta nelle zone ad obiettivo 1, questione sulla quale è in corso un approfondimento con il Governo. Pertanto, il parere sull'emendamento D'Antoni 2.12 è al momento sospeso.

Linda LANZILLOTTA (Misto-ApI) richiama l'attenzione del relatore sull'importanza dell'articolo aggiuntivo Beltrandi 2.03, che concede un credito di imposta ai datori di lavoro che aumentano il numero di lavoratori dipendenti a tempo indeterminato assumendo lavoratrici. Infatti, le risorse rinvenienti dall'aumento dell'età pensionistica delle dipendenti pubbliche che erano state vincolate ad interventi in favore delle donne tornerebbero in tal modo alla loro originaria destinazione, anche al fine di costituire per il futuro un modello di politica di sviluppo e di crescita. Chiede pertanto una motivazione di merito e tecnico-contabile per un eventuale dissenso del relatore o del Governo su questa proposta emendativa.

Maurizio FUGATTI (LNP), relatore per la VI Commissione, dichiara che i relatori procederanno a un'ulteriore valutazione dell'articolo aggiuntivo Beltrandi 2.03.

Benedetto DELLA VEDOVA (FLpTP), nel concordare con le valutazioni espresse dalla deputata Lanzillotta, auspica che l'articolo aggiuntivo Beltrandi 2.03 sia approvato.

Antonio BORGHESI (IdV), auspica che i relatori rivedano il proprio orientamento sull'emendamento Mura 8.20, che affronta lo stesso argomento dell'occupazione femminile, al pari dell'articolo aggiuntivo Beltrandi 2.03.

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Amedeo CICCANTI (UdCpTP), condividendone i contenuti, sottoscrive l'articolo aggiuntivo Beltrandi 2.03.

Maurizio FUGATTI (LNP), relatore per la VI Commissione, integrando i pareri già espressi sulle proposte emendative riferite all'articolo l'articolo 4, esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Occhiuto 4.72 e Gioacchino Alfano 4.139, sugli identici emendamenti Vannucci 4.42, Schirru 4.76 e Vannucci 4.126.
Esprime quindi parere favorevole sugli emendamenti Damiano 4.71 e Montagnoli 4.171, se riformulato.

Massimo VANNUCCI (PD) chiede di conoscere la proposta emendativa che, secondo quanto affermato dai relatori nella seduta di ieri, avrebbe assorbito l'emendamento Stradella 4.47.

Gianfranco CONTE, presidente, fa presente che tale emendamento potrà risultare eventualmente assorbito a seguito della riformulazione di altro emendamento.

Siegfried BRUGGER (Misto-Min.ling.) ricorda di aver chiesto di rivedere il parere sugli emendamenti Zeller 4.60 e 4.61.

Gianfranco CONTE, presidente, fa presente che permangono i pareri negativi.

Massimo VANNUCCI (PD) ricorda di avere richiesto di rivedere il parere espresso sull'emendamento Misiani 4.129.

Gianfranco CONTE, presidente, fa presente parimenti la permanenza del parere negativo.

Benedetto DELLA VEDOVA (FLpTP) invita i relatori a modificare il parere sugli identici emendamenti Occhiuto 4.72 e Gioacchino Alfano 4.139, trattandosi di un tema particolarmente rilevante. Anzi, ritiene opportuno invitare i deputati che hanno sottoscritto tali emendamenti ad una ulteriore riflessione e a ritirarli, dal momento che con tali emendamenti si lederebbero i principi posti a base della Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163.

Roberto OCCHIUTO (UdCpTP) osserva che il suo emendamento 4.72 si proponeva di omologare la durata della carica presidente a quella dei componenti della Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, ma visto che egli è comunque scelto tra i membri della stessa Autorità, che durano in carica sette anni, lo ritira.

Raffaella MARIANI (PD) chiede ai presentatori si riflettere sull'opportunità di ritirare gli emendamenti in oggetto alla luce della delicata questione della composizione della Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture che hanno competenze su gare a appalti, e che è determinata dai Presidenti delle Camere, giudicando inopportuno il prolungamento a sette anni, per legge, della carica di presidente dell'Autorità stessa. Ritiene inoltre incongruo ammettere emendamenti di questo tipo in un decreto che ha per finalità lo sviluppo economico.

Gioacchino ALFANO (PdL), pur tenendo presenti le motivazioni contrarie a quelle esposte dai colleghi, che erano alla base della presentazione del suo emendamento, e vista l'importanza più generale del provvedimento, ritira il suo emendamento 4.139.

Alberto FLUVI (PD) sollecita l'attenzione dei relatori sull'emendamento Damiano 4.71, che elimina il costo della manodopera dalla base di gara, al fine di disincentivare il lavoro nero.

Alessandro MONTAGNOLI (LNP) invita i relatori ad effettuare una verifica del parere sul suo emendamento 4.170, che aveva lo scopo di innalzare la soglia di 100 mila euro a 135 mila euro per l'affidamento di incarichi di progettazione, di coordinamento della sicurezza in fase di

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progettazione, di direzione dei lavori, di coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione e di collaudo ai sensi della legge n. 109 del 1994, al fine di adeguare tale soglia alla normativa europea.

Renato CAMBURSANO (IdV), con riferimento all'emendamento Montagnoli 4.170, ritiene che tale disposizione rappresenti una strada obbligata al fine di evitare il lavoro nero. Chiede pertanto ai relatori di usare la massima attenzione per l'espressione del parere su di esso.

Maurizio FUGATTI (LNP), relatore per la VI Commissione, con riferimento alle proposte emendative riferite all'articolo 5 conferma i pareri favorevoli già espressi nella seduta di ieri ed esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Borghesi 5.1, Braga 5.61 e De Micheli 5.90.

Simonetta RUBINATO (PD) chiede ai relatori di voler esprimere un parere sull'emendamento 5.38 da lei presentato, accantonato nella seduta di ieri.

Maurizio FUGATTI (LNP), relatore per la VI Commissione, esprime parere contrario sull'emendamento Rubinato 5.38. Con riferimento alle proposte emendative riferite all'articolo 6, oltre a confermare i pareri già espressi nella seduta di ieri, esprime parere favorevole sull'emendamento Borghesi 6.5, a condizione che sia riformulato nei termini che i relatori si riservano di precisare successivamente.

Siegfried BRUGGER (Misto-Min.ling.) chiede ai relatori di esprimere il loro parere sull'emendamento Brugger 6.27, accantonato nella seduta di ieri.

Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL), relatore per la V Commissione, esprime parere contrario sull'emendamento Brugger 6.27.

Gianfranco CONTE, presidente, con riferimento alle proposte emendative riferite all'articolo 7, fa presente che si sta lavorando all'elaborazione di un unico emendamento che recepisca i contenuti delle proposte emendative presentate dai relatori e di quelle sulle quali è stato espresso un parere favorevole.

Massimo POLLEDRI (LNP) invita i relatori ed il rappresentante del Governo a svolgere un'ulteriore riflessione sulle possibili implicazioni negative dell'emendamento dei relatori 7.365, che ridefinisce le modalità di riscossione delle entrate dei comuni. Osserva, infatti, che le innovazioni proposte rischiano di determinare gravi problemi per i comuni di minori dimensioni, che non sono in grado di procedere autonomamente alla riscossione delle proprie entrate e, pertanto, non potranno che affidarsi a piccoli concessionari. Su un piano generale, ritiene che le modifiche che si intende introdurre potrebbero determinare effetti di gettito negativi in quanto le difficoltà che insorgeranno nella riscossione delle imposte locali determineranno sostanzialmente una sanatoria indiscriminata dei mancati pagamenti.

Lino DUILIO (PD) sollecita una riflessione complessiva sulle proposte emendative presentate dall'onorevole Lo Presti e da lui sottoscritte, volte a recepire i contenuti del parere espresso sul decreto dal Comitato per la legislazione.

Gianfranco CONTE, presidente, fa presente che i relatori stanno verificando la possibilità di recepire tali proposte emendative.

Maurizio LEO (PdL), associandosi alle considerazioni del collega Polledri, sottolinea come l'emendamento 7.365 dei relatori potrebbe determinare anche conseguenze negative per l'equilibrio dei bilanci dei comuni, dal momento che in tali bilanci sarebbe iscritta una mole consistente di residui attivi la cui riscossione sarebbe tuttavia estremamente difficoltosa. Nell'evidenziare come tale situazione potrebbe aprire la porta allo stato di dissesto, invita i relatori ed il rappresentante del Governo ad un'ulteriore riflessione sulla proposta emendativa in esame.

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Antonio BORGHESI (IdV) segnala che il suo subemendamento 0.7.365.5 intende consentire ai comuni di effettuare al riscossione coattive attraverso la società Equitalia S.p.A., sottolineando come la cessazione delle attività di riscossione da parte di tale società per conto dei comuni potrebbe determinare conseguenze assai negative, come peraltro segnalato anche dall'ANCI.

Gianfranco CONTE, presidente, osserva come al fine di superare taluni dei problemi segnalati, i piccoli comuni potrebbero fare ricorso a consorzi o altre forme associative.

Massimo VANNUCCI (PD), associandosi agli inviti ad un'ulteriore riflessione in ordine all'emendamento 7.365 dei relatori, ritiene che potrebbe valutarsi l'opportunità di non escludere la società Equitalia o le società da essa partecipate dalle attività di riscossione per conto dei comuni, anche in considerazione delle modifiche introdotte con riferimento alle esecuzioni riferite ai crediti di minore importo.

Pietro FRANZOSO (PdL), con riferimento all'accorpamento delle proposte emendative riferite all'articolo 7 presentate dai relatori e di quelle sulle quali i medesimi relatori hanno espresso parere favorevole, fa presente che giudica essenziale verificare le riformulazioni dei suoi emendamenti 7.88 e 7.86. Ritiene importante precisare i limiti temporali per gli accessi da parte delle amministrazioni incaricate dei controlli.

Simonetta RUBINATO (PD), associandosi alle considerazioni critiche sull'emendamento 7.365 dei relatori, segnala i propri subemendamenti 0.7.365.3 e 0.7.365.2, volti a rinviare l'applicazione della nuova disciplina in materia di accertamenti e riscossione al 1o gennaio 2014 o, meglio, al momento della entrata a regime del cosiddetto federalismo municipale. Sottolinea, infatti, come nell'attuale congiuntura i comuni, in particolare quelli di minori dimensioni ben difficilmente potranno procedere alla riscossione in proprio, dal momento che i vincoli imposti dall'applicazione del Patto di stabilità interno impediscono di dedicare nuovo personale a tali funzioni. Giudica, pertanto, grave la proposta emendativa in discussione, che scarica sulle amministrazioni comunali problemi che esse non potranno affrontare in ragione dei limiti loro imposti dalla legislazione vigente.

Giulio CALVISI (PD), nel sollecitare i relatori a chiarire quale sia il loro parere sul suo emendamento 7.228, sottolinea come l'emendamento dei relatori 7.365 non intenda tanto risolvere un problema dei comuni, quanto piuttosto problemi della società Equitalia. Nell'osservare come le procedure individuate per la riscossione dei debiti inferiori a due mila euro rischino sostanzialmente di impedire ai comuni di procedere a tale riscossione, dal momento che gran parte dei crediti da loro vantati sono inferiori a tale soglia, segnala l'opportunità che essa non sia definita direttamente dal provvedimento in esame, ma da un atto di rango secondario da adottare in un secondo momento. In ogni caso, rileva la necessità di rinviare il termine di applicazione della nuova normativa.

Gian Luca GALLETTI (UdCpTP), con riferimento all'emendamento 7.365 dei relatori, fa presente che mentre la Camera ha di recente approvato una mozione che fissa dei criteri per la riscossione delle entrate da parte della società Equitalia, con la proposta emendativa in esame si lasciano sostanzialmente immutati tali criteri, modificando invece i soggetti interessati dalla riscossione. Rileva, pertanto, il rischio che per i contribuenti non cambi nulla rispetto alla situazione attuale, potendosi addirittura ipotizzare un aggravamento di tale situazione in relazione ai maggiori costi derivanti dalla costituzione di un gran numero di piccole società che provvederanno alla riscossione per conto dei comuni che non saranno in grado di procedere in proprio. Nel ribadire come

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l'emendamento in esame segua una strada sbagliata, incentivando forme di socialismo municipale assai criticabili, auspica quanto meno che sia rivisto il termine per l'applicazione delle nuove disposizioni al fine di consentire alle amministrazione comunali di provvedere ai nuovi compiti loro affidati.

Alberto FLUVI (PD) osserva come la discussione sui temi posti dall'articolo 7 rischi di assorbire l'intero dibattito sul provvedimento impedendo un suo esame complessivo. Con riferimento all'emendamento 7.365 osserva come i comuni non siano pronti a svolgere i nuovi compiti che verrebbero loro affidati dalla proposta emendativa, rilevando altresì come le limitazioni previste per le procedure esecutive renderebbero estremamente difficile per i comuni la riscossione coattiva delle entrate loro spettanti. Osserva, pertanto che il tema meriterebbe di essere oggetto di una più attenta valutazione al di fuori dell'emotività del momento, proponendo quindi di rinviare almeno fino al 2013 l'entra in vigore delle nuove disposizioni, anche al fine di evitare che una analoga proroga sia disposta nell'ambito del prossimo decreto-legge in materia di proroga di termini. Invita quindi ad una più attenta considerazione delle disposizione che rischiano di inficiare l'intero sistema di riscossione delle entrate.

Maurizio FUGATTI (LNP), relatore per la VI Commissione, prendendo atto degli esiti del dibattito, osserva come le considerazione formulate impongano una riflessione e si riserva di valutare possibili modifiche di integrazione al testo presentato al fine di far fronte alle problematiche segnalate. Conferma, poi, il parere contrario sull'emendamento Calvisi 7.228.

Amedeo CICCANTI (UdCpTP) ritiene che dovrebbe valutarsi la possibilità di prevedere che la cessazione delle attività svolte da Equitalia in favore dei comuni rappresenti una facoltà e non un obbligo.

Maurizio FUGATTI (LNP), relatore per la VI Commissione, con riferimento alle proposte emendative riferite all'articolo 8 del decreto-legge conferma in primo luogo i pareri favorevoli espressi nella seduta di ieri.
Esprime, inoltre parere contrario sui seguenti emendamenti accantonati nella seduta di ieri: Lo Presti 8.18, Borghesi 8.23, gli identici Del Tenno 8.112, Comaroli 8.168, Vignali 8.4; Lulli 8.79, Raisi 8.61 e Ciccanti 8.65; Comaroli 8.162; Scilipoti 8.55; gli identici Raisi 8.62, Ciccanti 8.66 e Del Tenno 8.113; Pagano 8.176; Germanà 8.106; Montagnoli 8.150 e Vignali 8.3; Lulli 8.72; Fluvi 8.75; Messina 8.36; Lulli 8.97; Lulli 8.99; Leo 8.33; gli identici Versace 8.58, Torazzi 8.148, Mario Pepe (IR) 8.123 e Galletti 8.84; Torazzi 8.149; gli identici Girlanda 8.50, Abrignani 8.59 e Montagnoli 8.147.
Esprime inoltre parere favorevole sugli emendamenti Comaroli 8.155 e 8.156, Pini 8.158 e Bernardo 8.181.

Antonio BORGHESI (IdV) esprime perplessità in ordine all'attinenza dell'emendamento Pini 8.158.

Gianfranco CONTE, presidente, avverte che i relatori hanno presentato l'emendamento 9.93 e che i termini per la presentazione di eventuali subemendamenti sono fissati alle ore 13.

Rolando NANNICINI (PD), con riferimento all'emendamento Bernardo 8.181 su cui i relatori hanno espresso parere favorevole, rileva che la modifica ivi contenuta all'articolo 239 del decreto legislativo n. 30 del 2005 andrebbe meglio specificata. In particolare, chiede che si chiarisca se la congiunzione e con riferimento ai beni fabbricati nei cinque anni successivi al 19 aprile 2001 sia indicativa di una ulteriore condizione con efficacia quindi retroattiva, ovvero debba intendersi come alternativa. Nel primo caso, ritiene che l'emendamento in questione rappresenterebbe un peggioramento rispetto al testo vigente della norma di riferimento.

Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL), relatore per la V Commissione,

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con riferimento alle proposte riferite all'articolo 9, nel confermare i pareri espressi nella seduta di ieri, esprime parere favorevole sull'emendamento 9.17, sugli identici emendamenti Pagano 9.24 e Gioacchino Alfano 9.76 e Capitanio Santolini 9.42.
Propone quindi l'accantonamento, al fine dello svolgimento di un'ulteriore riflessione, dell'emendamento Mario Pepe (IR) 9.35.
Esprime parere favorevole sull'emendamento Dima 9.87, sugli identici emendamenti Pagano 9.25 e Goisis 9.83, mentre propone di accantonare l'emendamento Ghizzoni 9.60 e l'articolo aggiuntivo Goisis 9.09, sul quale preannuncia l'intenzione dei relatori di rimettersi alle Commissioni.

Alessandro PAGANO (PdL), nell'esprimere apprezzamento per i pareri espressi dai relatori, rileva che l'articolo aggiuntivo Goisis 9.09 potrebbe recare problemi di legittimità costituzionale.

Antonio BORGHESI (IdV) chiede se l'emendamento 9.2 a sua prima firma, già accantonato nella seduta di ieri, sia da ritenersi ancora accantonato.

Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL), relatore per la V Commissione, fa presente che il parere dei relatori sull'emendamento richiamato è da intendersi contrario.

Massimo POLLEDRI (LNP) esprime stupore per l'atteggiamento dei relatori sul'articolo aggiuntivo Goisis 9.09, rispetto al quale non ritiene possano sussistere problemi di costituzionalità, anche alla luce della valutazione di ammissibilità delle presidenze. Rileva che la proposta emendativa è volta a reintrodurre un principio già condiviso da tutta la maggioranza e venuto meno a seguito di una sentenza. Un atteggiamento negativo su tale proposta emendativa potrebbe, a suo avviso, determinare analoghe perplessità da parte della Lega su altre proposte emendative relative a differenti esigenze territoriali.

Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL), relatore per la V Commissione, propone di rinviare tale discussione dopo la scadenza per la presentazione dei subemendamenti fissata per le ore 13.

Alessandro MONTAGNOLI (LNP) chiede una ulteriore riflessione sull'emendamento 8.147 a sua prima firma, identico agli emendamenti Girlanda 8.50 e Abrignani 8.59, sottolineando come essi siano relativi alla questione dei confidi, tematica di particolare interesse per i professionisti e le piccole imprese.

Massimo VANNUCCI (PD), manifestando perplessità sul modo di procedere delle Commissioni, osserva come i relatori stiano mettendo in atto, di fatto, una pratica ostruzionistica nel ripetere i pareri già espressi nella seduta di ieri.

Maurizio FUGATTI (LNP), relatore per la VI Commissione, con riferimento alle proposte emendative riferite all'articolo 10, nel confermare i pareri espressi nella seduta di ieri, esprime parere favorevole sull'emendamento Alessandri 10.114, e propone di accantonare l'articolo aggiuntivo Ciccanti 10.023.

Marco CAUSI (PD) invita i relatori ed il Governo a fare grande attenzione sulla questione dell'Agenzia per il servizio idrico, anche alla luce del recente referendum abrogativo. Sottolinea come il Parlamento abbia il dovere di tenere conto degli esiti referendari, osservando che i «sì» rappresentano la maggioranza assoluta degli aventi diritto al voto in Italia. Ritiene che di fronte a tale situazione, vi siano due opzioni. Propone, in primo luogo, di sopprimere le disposizioni relative alla materia della gestione del servizio idrico, come richiesto nell'emendamento Bratti 10.60. In alternativa, ritiene necessario modificare la normativa almeno prevedendo la configurazione come autorità indipendente di quella che si propone essere una semplice agenzia, di ricondurre tale autorità di regolazione nell'ambito di applicazione della legge n. 481 del 1995 ed in terzo

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luogo di attribuire alla stessa autorità una struttura federale, anche in considerazione delle competenze costituzionalmente attribuite alla regioni in tale ambito.

Renato CAMBURSANO (IdV) ritiene necessario un ripensamento sulla questione dell'acqua dopo l'esito referendario e considera il tentativo di modifica compiuto nel decreto alla stregua di quanto si era tentato di fare con riferimento al nucleare. Ritiene giusto istituire una vera e propria autorità dotata di una connotazione di indipendenza rispetto al Governo, come fatto in analoghi settori. Chiede alla maggioranza di prendere atto della nuova situazione e di fermarsi. Sottolinea che tale autorità indipendente dovrà essere inquadrata nell'ambito di quelle di regolazione dei servizi pubblici essenziali. Sottolinea quindi che, a seguito della riforma costituzionale del 2001, non è possibile ignorare le competenze delle regioni sui servizi pubblici locali e ritiene che di ciò si debba tener conto nella costituzione della autorità costituenda.

Gianfranco CONTE, presidente, fa presente che il Governo sta lavorando alla questione della soppressione dei commi da 11 a 28 dell'articolo 10, posta dall'emendamento Bratti 10.60.

Roberto OCCHIUTO (UdCpTP) ritiene che gli esiti del referendum rendano necessaria la costituzione di una Autorità indipendente che si occupi non solo dell'entità e dell'equità delle tariffe ma anche dell'entità e dell'equità degli investimenti. Paventa infatti che il costo della gestione dei servizi idrici possa essere caricato sulla fiscalità generale e che quindi lo Stato non abbia più le risorse per compiere gli investimenti necessari per la rete idrica. Manifesta infine disponibilità sulla proposta di stralciare, sopprimendole, le disposizioni relative alla materia della gestione del servizio idrico, come richiesto nell'emendamento Bratti 10.60, o in alternativa, di modificare la normativa configurando come Autorità indipendente quella che si propone come semplice Agenzia nazionale di vigilanza sulle risorse idriche.

Gianfranco CONTE, presidente, a questo punto, ritiene opportuno che il Governo esprima il proprio parere sulle proposte presentate.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI esprime parere conforme a quello dei relatori, salvo che sulle seguenti proposte emendative.
Esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Raisi 8.62, Ciccanti 8.66, Del Tenno 8.113, Pagano 8.176, Germanà 8.106, Montagnoli 8.150 e Vignali, nonché sugli identici Girlanda 8.50, Abrignani 8.59 e Montagnoli 8.147, nonché sull'emendamento Messina 8.36, a condizione che sia riformulato.
Esprime invece parere contrario sugli emendamenti Comaroli 8.155 e 8.156. Si riserva infine sull'emendamento Pini 8.158.

Mario BACCINI (PdL) chiede di conoscere il parere del Governo sull'emendamento Gioacchino Alfano 8.187.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, fa presente che il Governo sta procedendo ad un approfondimento in particolare su tale emendamento.

Pier Paolo BARETTA (PD) rileva alcune discrepanze tra i pareri del Governo e dei relatori, ed anche la circostanza dell'accantonamento di molte proposte emendative che pongono una serie di problemi che dovranno essere approfondite. Osserva inoltre che il Governo si è riservato di modificare il proprio parere su una proposta emendativa per l'Assemblea e che non sono stati formalizzati i pareri sugli articoli 3 e 7. Visto che vi è l'intesa a concludere nella giornata odierna i lavori della Commissione, invita il Governo e la maggioranza a sciogliere tutti i nodi irrisolti nel corso della pausa che è stata stabilita fino alle ore 14 e a fissare definitivamente l'espressione del proprio parere, al fine di rendere la giornata odierna produttiva. Chiede pertanto se la maggioranza

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sia in grado di condurre una discussione compiuta sulle proposte emendative e di votarle perché, in caso contrario, ritiene più produttivo convocare l'ufficio di presidenza per procedere diversamente.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI fa presente come gli orientamenti circa i pareri siano consolidati e rimangano solo alcuni temi su cui l'orientamento deve essere ancora essere definito. Per quanto riguarda l'articolo 3, ritiene che il deputato Baretta abbia ragione nel sostenere che non sia stata ancora espressa una posizione, ma ritiene altresì che la Commissione sarà in grado di votare a partire dalle ore 14 di oggi, per concludere entro le ore 20, essendo il Governo convinto della necessità di procedere alla votazione sugli emendamenti su cui vi è un orientamento favorevole, per giungere alla approvazione di un testo per l'Assemblea. In caso contrario, concorda sulla opportunità di riunire l'ufficio di presidenza delle Commissioni V e VI.

Renato CAMBURSANO (IdV) osserva che è la prima volta in quindici anni di attività parlamentare che assiste a un episodio di auto ostruzionismo dei colleghi della maggioranza, attraverso la rilettura dei pareri. Invita pertanto la maggioranza ad un atteggiamento più produttivo o a prendere atto dell'impossibilità di procedere e a presentarsi direttamente all'Assemblea. In caso contrario, ritiene che il rinvio, anche del voto di fiducia, potrebbe essere in qualche modo correlato all'appuntamento annuale di Pontida.

Amedeo CICCANTI (UdCpTP) con riferimento al suo articolo aggiuntivo 10.023, nel ricordare che esso è stato erroneamente riferito all'articolo 10, mentre ben poteva essere collocato all'articolo 6, fa presente che esso non comporta oneri a carico del bilancio dello Stato poiché opera solo una rideterminazione degli aventi diritto agli incentivi statali nell'ambito dei fondi già definiti del Gestore dei servizi energetici (GSE). Nel rivendicare, infine, il ruolo costruttivo svolto dalla sua parte politica, per contribuire al miglioramento del testo anche attraverso una fattiva collaborazione con il Governo, riconferma la disponibilità a concludere l'iter avviato e chiede che la maggioranza ponga la dovuta attenzione nella disamina delle proposte emendative dell'opposizione.

Massimo VANNUCCI (PD), con riferimento al tema della riscossione segnala il suo subemendamento 0.7.365.10, che modifica le disposizione relative alla mancata decisione dell'istanza di sospensione dell'esecuzione da parte delle Commissioni tributarie, escludendo fattispecie di danno erariale e precisando le modalità di svolgimento di procedimenti disciplinari attraverso il richiamo della disciplina vigente in materia.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, sulla base delle intese intercorse, sospende la seduta che riprenderà alle ore 14.30.

La seduta, sospesa alle 12.20, riprende alle 15.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, comunica che sono stati presentati due subemendamenti all'emendamento 9.93 dei relatori. Al riguardo, fa presente che il subemendamento Toccafondi 0.9.93.2 non può considerarsi ricevibile, in quanto non si riferisce al contenuto dell'emendamento 9.93, relativo all'assunzione di personale docente e non docente nella scuola, ma prevede l'istituzione di un «buono scuola» per le famiglie che intendano iscrivere i propri figli a scuole paritarie. Osserva, pertanto, che il subemendamento costituisce sostanzialmente una nuova proposta emendativa, presentata oltre i termini, e non sarà quindi pubblicato.

Maurizio FUGATTI (LNP), relatore per la VI Commissione, con riferimento all'articolo 3, esprime parere favorevole sugli emendamenti Vannucci 3.24, Fluvi 3.69 e Vannucci 3.25, limitatamente alla lettera a) dei medesimi, sottolineando come la lettera b) degli stessi risulterebbe assorbita

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dall'emendamento dei relatori 3.100. Esprime quindi parere favorevole sull'emendamento Borghesi 3.6, limitatamente alla prima parte, ed esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Bernardo 3.21, Pizzolante 3.22, Gozzi 3.42 e Vannucci 3.68, nonché sugli emendamenti Marchioni 3.71, Pugliese 3.95, Soglia 3.97, a condizione che quest'ultimo sia riformulato nel senso che si riserva di indicare nel prosieguo della seduta; esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Simonetti 3.89 e Del Tenno 3.99, nonché sull'emendamento Berardi 3.96. Esprime parere contrario sulle restanti proposte emendative riferite all'articolo 3.

Il sottosegretario Luigi CASERO esprime parere conforme a quello dei relatori.

Amedeo CICCANTI (UdCpTP), con riferimento al parere favorevole espresso dai relatori sulle proposte emendative volte alla soppressione dei commi 1, 2 e 3 dell'articolo 3, rileva che, in tale evenienza, i propri emendamenti sostitutivi di tali commi risulterebbero preclusi. In proposito, ritiene che i relatori non abbiano adeguatamente motivato la loro posizione. Osserva come il Governo a qualche settimana dalla campagna elettorale avesse annunciato la previsione di un diritto di superficie di novanta anni in favore dei concessionari del demanio marittimo e come, a fronte delle critiche europee e di quelle provenienti dalla Presidenza della Repubblica, si sia dovuta modificare l'impostazione originaria. Rileva che la questione principale posta dalle imprese balneari non sia tanto il riconoscimento di un diritto di superficie quanto di un diritto di insistenza da valutare alla luce della comunicazione del 2008 della Commissione europea e della successiva raccomandazione del Presidente del Consiglio dei ministri del 2010 in materia di small business act volto a favorire le piccole e medie imprese. Evidenzia come si tratti in particolare di lavorare sul riconoscimento di un diritto di prelazione e dell'attività imprenditoriale svolta, ma rappresenta l'esigenza di denunciare come il Governo abbia svolto un'attività meramente propagandistica a fini elettorali sulla questione, gabbando le imprese balneari.

Massimo VANNUCCI (PD), pur sottolineando come permangano dubbi sulla questione, ritiene che la posizione dei relatori consenta non già di chiudere il problema, ma di ripartire nell'affrontare la questione attraverso una riflessione comune e condivisa. Evidenzia come sia possibile anche agire attraverso lo strumento della prossima legge comunitaria con riferimento alla procedura di infrazione aperta a carico dell'Italia.

Renato CAMBURSANO (IdV) rileva come il dissenso e la mobilitazione popolare dimostrino come sia necessario porre maggiore attenzione sui beni pubblici, che non si possono concedere agli amici degli amici. Osserva che se questi sono i risultati degli spot del Governo auspica che il Governo prosegua in tali iniziative.

Sergio PIZZOLANTE (PdL) valuta positivamente la scelta compiuta dei relatori e rileva che non vi è alcuna presa in giro delle imprese che lavorano nel settore balneare. Ricorda come la questione abbia avuto una istruttoria complessa e a seguito di una sentenza che ha dato torto all'Italia. Evidenzia come vi sia stato un intenso lavoro di raccordo con le categorie interessate e le regioni al fine di dare certezza agli operatori anche oltre il 2015. Sottolinea come le imprese operanti nel settore balneare rappresentino un fattore di eccellenza da tutelare. Fa presente che, a seguito della scelta dei relatori, si potrà riprendere il lavoro con le categorie e le regioni attraverso la via maestra dell'adozione di un provvedimento apposito, utilizzando allo stesso tempo anche lo strumento della legge comunitaria di prossima discussione presso la Camera per affrontare le questioni poste dalla procedura di infrazione.

Gianfranco CONTE, presidente, dato atto delle sostituzioni, avverte che saranno

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posti in votazione gli emendamenti riferiti all'articolo 1 del provvedimento.

Renato CAMBURSANO (IdV) illustra l'emendamento Borghesi 1.4, interamente sostitutivo dell'articolo 1, in tema di credito di imposta per la ricerca scientifica, e ne raccomanda l'approvazione. Precisa come l'emendamento riproduca sostanzialmente una norma della legge finanziaria del 2007, che ha ricevuto l'assenso delle istituzioni comunitarie ed è provvista di adeguata copertura finanziaria.
Dopo controprova mediante appello nominale ai sensi dell'articolo 53, comma 3, del Regolamento, le Commissioni respingono l'emendamento Borghesi 1.4.

Pier Paolo BARETTA (PD), intervenendo per illustrare il proprio emendamento 1.25, segnala in via preliminare come le Commissioni si trovino nella medesima situazione che si è verificata nella seduta di ieri sera, avvertendo che se si prosegue nelle votazioni, saranno respinti tutti gli emendamenti per parità di voti, e quindi anche gli emendamenti presentati dagli esponenti della maggioranza. Propone, pertanto, di individuare alcuni emendamenti sui quali si può addivenire ad un'intesa tra maggioranza e opposizione, altrimenti ci si troverebbe di fronte ad un blocco dei lavori che vedrebbe respinti, in sede di votazione, anche i singoli articoli e il mandato al relatore.

Gioacchino ALFANO (PdL) evidenzia, innanzitutto, come finora i presidenti delle Commissioni non abbiano votato. Rileva, poi, come la maggioranza abbia comunque numeri sufficienti per fare approvare le proposte emendative in sede di votazione, come risulta anche dalla lettura degli elenchi dei deputati delle due Commissioni. Ritiene, quindi, che spetti ai relatori e al Governo rispondere alla richiesta di verifica avanzata dall'opposizione sulle questioni che rimangono aperte. Conferma, infine, che la maggioranza è presente ai fini della votazione degli emendamenti.

Renato CAMBURSANO (IdV) rileva come, anche se la maggioranza è presente, il voto sull'emendamento 1.4 sia stato inequivocabile. Osserva, al riguardo, che, se si prosegue su questa strada, vi sarà un blocco nell'attività delle Commissioni, che corrisponde a un evidente stallo politico.

Amedeo CICCANTI (UdCpTP) dichiara che è interesse del suo gruppo che le Commissioni elaborino un testo che sia poi ripreso integralmente dall'eventuale maxiemendamento che il Governo presenterà in Assemblea, per rispetto del Parlamento. Propone, quindi, di cercare di migliorare il testo del decreto-legge in esame mediante un costruttivo dialogo con l'opposizione, fatti salvi i saldi di bilancio.

Alberto FLUVI (PD) apprezza, innanzitutto, il fatto che i presidenti delle Commissioni non abbiano votato, auspicando che ciò costituisca un precedente rispettato anche per le future Commissioni. Chiede quindi una sospensione dei lavori per la convocazione dell'ufficio di presidenza.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, convoca quindi l'ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi.

La seduta, sospesa alle 16, riprende alle 18.30.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, propone che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante la loro trasmissione attraverso impianti audiovisivi a circuito chiuso.
Avverte, quindi, che gli uffici stanno predisponendo un fascicolo contenente le proposte emendative con parere favorevole dei relatori e riformulazioni. Tali proposte, che includono anche alcuni emendamenti presentati dai gruppi di opposizione, saranno le sole ad essere poste in votazione, ritenendosi respinte le restanti proposte emendative.
Comunica inoltre che il deputato Montagnoli appone la propria firma all'emendamento Borghesi 6.5 (nuova formulazione),

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il deputato Del Tenno appone la propria firma all'articolo aggiuntivo Pagano 10.06, i deputati Centemero e Renato Farina appongono la propria firma all'emendamento Torazzi 8.148.

Gianfranco CONTE (PdL), con riguardo alle proposte emendative riferite all'articolo 7, segnala che esse recheranno soltanto poche modifiche rispetto al testo originario.

Alberto FLUVI (PD) ritiene grave che non siano ancora disponibili per i membri delle Commissioni le proposte emendative con le relative, eventuali riformulazioni. Chiede, quindi, di valutare l'opportunità di rinviare il termine fissato per l'approvazione del mandato ai relatori a riferire in Assemblea, al fine di valutare bene il nuovo testo che deriverà dall'approvazione degli emendamenti. Fra l'altro, segnala come sull'articolo 8 vi sia una discordanza dei pareri espressi dal Governo e dai relatori. Con riguardo all'articolo 10, ribadisce la proposta di sopprimerlo.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, rispondendo all'onorevole Fluvi, avverte che nel fascicolo attualmente in riproduzione e che sarà a breve distribuito ai membri della Commissione, troverà le proposte emendative che i relatori valutano favorevolmente nonché talune riformulazioni delle stesse. Osserva come soltanto la Conferenza dei capigruppo può modificare il calendario per l'esame del provvedimento, di cui è previsto l'inizio domani in Assemblea. In merito all'articolo 10, ritiene che la proposta di stralcio dovrà essere valutata anche dal Governo.

Maurizio FUGATTI (LNP), relatore per la VI Commissione, rivedendo i pareri precedentemente resi, esprime parere favorevole sull'emendamento Raisi 8.62, mentre esprime parere contrario sugli emendamenti Comaroli 8.155 e 8.156.

Alberto FLUVI (PD) chiede se il Governo sia a questo punto in grado di assicurare che il voto di fiducia venga posto sul testo che sarà stato approvato dalle Commissioni.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI, rispondendo all'onorevole Fluvi, dichiara che questi sono gli impegni assunti dal Governo.

Michele VENTURA (PD) osserva come rimanga comunque, allo stato, l'equivoco di fondo sulla materia della gestione delle risorse idriche e dell'organizzazione del servizio idrico, laddove l'articolo 10 del provvedimento in esame prevede l'istituzione di una apposita Agenzia nazionale di vigilanza. Ricorda, al riguardo, la richiesta di stralcio di tali norme in conseguenza del risultato del referendum abrogativo, che è intervenuto sulla materia. Contesta, poi, il metodo di lavoro adottato dalle Commissioni, sostenendo che sarebbe saggio, invece, che i presidenti delle Commissioni rappresentassero la situazione al Presidente della Camera per convocare una Conferenza dei capigruppo, onde rinviare l'inizio dell'esame del provvedimento in Assemblea. Rileva, al riguardo, che si tratta di una questione di sostanza politica, non essendovi ancora un testo da valutare, in ordine alla quale non vi potrà essere alcuna copertura politica da parte dell'opposizione.

Renato CAMBURSANO (IdV) rileva come, nel corso della riunione degli uffici di presidenza, integrati, dai rappresentanti dei gruppi, si fosse convenuto un percorso che in realtà, poi, non è stato rispettato. Ricorda, al riguardo, come ad esempio l'onorevole Baretta avesse proposto la soppressione dell'articolo 4, ove si riscrive in modo non accettabile larga parte del codice degli appalti, la soppressione dell'articolo 5, in materia di costruzioni private, e la trasformazione dell'Agenzia nazionale di vigilanza sulle risorse idriche, istituita dall'articolo 10 del provvedimento in esame, in Autorità. Dichiara che il proprio gruppo farà d'ora in poi ostruzionismo per impedire di rispettare il termine stabilito per l'approvazione del mandato ai relatori a riferire in Assemblea.

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Rolando NANNICINI (PD) chiede a questo punto se il testo che sarà esaminato dall'Assemblea potrà essere oggetto di votazione da parte delle Commissioni.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, rassicura l'onorevole Nannicini in tal senso.

Mario BACCINI (PdL) chiede ai relatori quale sia il parere sull'emendamento Gioacchino Alfano 8.187.

Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL), relatore per la V Commissione, esprime sull'emendamento 8.187 parere favorevole, subordinatamente ad una riformulazione del testo.

Maurizio FUGATTI (LNP), relatore per la VI Commissione, rivedendo parzialmente i pareri già resi in merito all'articolo 10, esprime parere favorevole sugli emendamenti Alessandri 10.114, Bratti 10.53. Con riguardo all'articolo 7, segnala che è stato compiuto un lavoro molto delicato e approfondito. Osserva, in definitiva, come in effetti non ci sia stato un atteggiamento di chiusura della maggioranza nei confronti delle proposte emendative dell'opposizione.

Raffaella MARIANI (PD), in merito all'istituzione dell'Agenzia nazionale di vigilanza sulle risorse idriche prevista dall'articolo 10 del provvedimento in esame, ritiene come dopo l'esito del referendum abrogativo in materia siano venute meno le condizioni per individuare un regolatore pubblico, mentre va piuttosto riformato tutto il quadro normativo di riferimento. Ritiene che sia una cosa insensata affidare la vigilanza in materia a una tale agenzia, mentre è tempo di fermarsi di fronte alla volontà popolare, occorrendo piuttosto una riforma organica della materia. Invita, in definitiva, a riflettere seriamente su un tema così importante e delicato.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, pur comprendendo le osservazioni della collega Mariani, dichiara di condividere quanto affermato dai relatori, che hanno tenuto adeguatamente conto delle indicazioni provenienti dalla consultazione referendaria e dai gruppi di opposizione. Quanto alla questione della eventuale soppressione dei commi dell'articolo 10 relativi all'Agenzia nazionale di vigilanza sulle risorse idriche, sottolinea come anche il Governo debba fare le proprie valutazioni.

Pietro FRANZOSO (PdL) dichiara di sottoscrivere l'articolo aggiuntivo Ciccanti 2.013.

Marco CAUSI (PD) invita a svolgere una seria riflessione sulle disposizioni dell'articolo 10 istitutive dell'Agenzia nazionale di vigilanza sulle risorse idriche, atteso che la maggioranza degli aventi diritto al voto hanno espresso ieri un preciso indirizzo in tal senso. La proposta soppressione delle predette disposizioni sembra essere quindi la soluzione migliore.

Ivano STRIZZOLO (PD) dichiara di condividere le osservazioni degli onorevoli Mariani e Causi, esprimendo l'auspicio che il provvedimento venga depurato di tutte quelle disposizioni che si trovano in contrasto con i risultati della consultazione referendaria. Sottolinea inoltre come la Banca d'Italia abbia oggi evidenziato la crescita del debito pubblico del nostro Paese e come tale dato certifichi il fallimento della politica economica del Governo in carica. In tale contesto ritiene che l'unica soluzione praticabile sia quella di sopprimere tutte le disposizioni che le opposizioni hanno criticato in modo serio e costruttivo, cercando di raggiungere un'intesa tra maggioranza ed opposizione sulle parti restanti del provvedimento.

Gian Luca GALLETTI (UdCpTP) ritiene che il principale problema in materia di gestione delle reti idriche sia quella dell'identità fra soggetto regolatore e soggetto regolato, poiché queste figure devono essere necessariamente distinte. Non si può quindi configurare un'agenzia dipendente dal potere politico e dal potere locale, ma un'autorità indipendente. Sottolinea quindi come questo problema debba essere

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rinviato ed affrontato nell'ambito dell'esame di una nuova disciplina della materia.

Antonio BORGHESI (IdV) ritiene anch'egli che non si possa configurare un'agenzia nominata da un ministro e che la questione debba essere rinviata ed affrontata nell'ambito dell'esame di un apposito progetto di legge volto a dare alla materia una nuova disciplina.

Rolando NANNICINI (PD) ritiene che i relatori ed il Governo abbiano espresso parere favorevole su taluni emendamenti assolutamente non condivisibili, che non tutelano adeguatamente i prodotti ed il design italiano e mortificano la posizione degli artigiani.

Alessandro BRATTI (PD) evidenzia come non sia assolutamente possibile non tenere conto degli esiti del referendum, che rendono necessaria una rivisitazione di tutta la normativa e delle politiche in materia di gestione della risorsa idrica. Rileva come, per la regolazione del servizio idrico integrato, siano necessari, oltre ad un'authority, anche dei sistemi regolatori a livello regionale. Ritiene quindi fondamentale la soppressione di questa parte del provvedimento, tenuto anche conto dell'esistenza di appositi progetti di legge, anche di iniziativa popolare, che potranno essere esaminati.

Massimo MARCHIGNOLI (PD), intervenendo in merito alla previsione sull'Agenzia di regolazione del servizio idrico integrato, ravvisa l'opportunità che si proceda ad uno stralcio della norma in quanto il chiaro pronunciamento del corpo elettorale con il referendum sull'acqua impone di fatto una complessiva e profonda riforma dell'intera materia. Ritiene opportuno che si attivi una specifica procedura volta a coinvolgere la Conferenza delle regioni e le autonomie territoriali nella fase di riflessione e regolamentazione della materia oggetto di referendum. In particolare, sostiene l'esigenza che il Parlamento intervenga tempestivamente a colmare il vuoto legislativo conseguente all'esito del referendum tenendo conto degli orientamenti in materia assunti dalle regioni.

Massimo VANNUCCI (PD), sull'ordine dei lavori, rivolge alla presidenza una richiesta di chiarimento in merito al prosieguo dell'esame degli emendamenti.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, assicura che i lavori delle Commissioni proseguiranno secondo le intese intercorse tra i gruppi.

Maurizio FUGATTI (LNP), relatore per la VI Commissione, in relazione all'articolo 7, replica al deputato Fluvi che i profili inerenti ai rapporti tra le amministrazioni comunali ed Equitalia saranno affrontati nella prossima manovra economica. In ordine all'emendamento 10.53 Bratti, propone al presentatore di modificarne il contenuto, prevedendosi che siano sottoposte al parere delle Commissioni parlamentari tutte le designazioni ivi contemplate.

Alessandro BRATTI (PD) accede alla proposta avanzata dal relatore, ritenendola ragionevole

Ignazio MESSINA (IdV) dichiara che il suo gruppo si associa alle considerazioni svolte dal deputato Nannicini relativamente alla questione delle aziende mobiliere italiane. Paventa il rischio che, pur di favorire singole aziende, il Governo prefiguri l'approvazione di una disciplina pregiudizievole e dannosa per l'intero comparto.

Maurizio FUGATTI (LNP), relatore per la VI Commissione, ribadisce il proprio parere favorevole sugli identici emendamenti 4.42 Vannucci, 4.76 Schirru e 4.126 Vannucci, nonché sull'emendamento 4.71 Damiano.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI, presidente, esprime parere conforme a quello espresso dai relatori.

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Giancarlo GIORGETTI (LNP), presidente, sospende brevemente la seduta.

La seduta, sospesa alle 19.20, riprende alle 19.40.

Gianfranco CONTE, presidente, avverte che è stato un fascicolo contenente le proposte emendative sulle quali i relatori ed il Governo hanno espresso pareri favorevoli nonché i testi delle proposte di riformulazione.

Massimo VANNUCCI (PD) rileva che l'emendamento 7.365 (Nuova formulazione) dei relatori rappresenta sostanzialmente un nuovo emendamento e chiede pertanto che siano concessi i termini per la presentazione dei subemendamenti.
Osserva in particolare che la disciplina proposta in tema di sanzioni dei giudici tributari in caso di mancata decisione su un'istanza di sospensione entro il termine previsto, comporterà pesanti effetti negativi sulla giustizia tributaria. In particolare osserva che la previsione del danno erariale paralizzerà, di fatto, la giustizia tributaria. Ritiene preferibile, in attesa della riforma della magistratura tributaria, cui fa riferimento lo stesso emendamento, lasciare la materia all'autonoma determinazione del Consiglio di presidenza della giustizia tributaria. In definitiva ritiene che si tratta di una norma vergogna.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, comunica che il termine per la presentazione di eventuali subemendamenti all'emendamento 7.365 (nuova formulazione) è fissato alle ore 19.50.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI, fa presente che il Governo ha intenzione di adottare un ampio intervento in materia, riordinando complessivamente lo stato giuridico ed economico della giustizia tributaria, presumibilmente con la prossima manovra. Precisa che in tale sede le preoccupazioni espresse dall'Onorevole Vannucci potranno essere positivamente fugate, ma segnala che l'intervento proposto si pone comunque in linea con quanto si intende fare.

Massimo VANNUCCI (PD) sottolinea come manchi ogni urgenza in materia e ritiene pertanto sia preferibile affrontare la questione nell'ambito di una riforma della giustizia tributaria.

Massimo POLLEDRI (LNP) esprime la sua perplessità in ordine al mancato accoglimento dell'articolo aggiuntivo Goisis 9.09 e chiede chiarimenti al relatore.

Alessandro MONTAGNOLI (LNP) chiede di sottoscrivere l'emendamento Borghesi 6.5, nel testo riformulato, mentre chiede al Governo di valutare l'opportunità di accogliere il suo emendamento 4.171 nella formulazione originaria.

Ludovico VICO (PD) e Rolando NANNICINI (PD) dichiarano di sottoscrivere l'emendamento Damiano 4.71.

Roberto SIMONETTI (LNP) rileva che l'articolo aggiuntivo di sua prima firma 10.031 non è stato incluso nel fascicolo distribuito.

Maurizio FUGATTI (LNP), relatore per la VI Commissione, esprime parere favorevole sugli identici articoli aggiuntivi Pagano 10.06, Simonetti 10.031 e Savino 10.035.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI, concorda con il parere espresso dal relatore.

Maurizio LEO (PdL) condivide le osservazioni svolte dall'onorevole Vannucci e sottolinea l'importanza di riflettere attentamente sulla questione della giustizia tributaria e sugli effetti disciplinari in caso di mancata decisione sulle richieste di sospensiva. Esprime quindi l'auspicio che si possa intervenire in occasione della prossima manovra finanziaria, in particolare chiarendo le responsabilità per l'inadempimento.

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Amedeo CICCANTI (UdCpTP) lamenta la mancanza dell'articolo aggiuntivo di sua prima firma 10.023, relativamente al quale sarebbe stato disponibile anche a valutare una proposta di riformulazione.

Alberto FLUVI (PD), nel richiamare l'intervento dell'onorevole Vannucci ricorda come il relatore Fugatti in risposta ad un suo intervento sulla questione della modifica della disciplina della riscossione aveva sostenuto che la questione sarebbe stata meglio definita nell'ambito della prossima manovra, analogamente a quanto il rappresentante del Governo ha fatto in riferimento alla tematica delle sanzioni disciplinari per i giudici tributari. Ritiene quindi preferibile rinviare il tutto alla prossima manovra economica e chiede comunque almeno tre ore per valutare i testi distribuiti.

Massimo POLLEDRI (LNP), in considerazione della posizione di rimessione alle commissioni espressa dai relatori con riferimento all'articolo aggiuntivo Goisis 9.09, chiede che lo stesso, ancorché non contenuto nel fascicolo distribuito, sia ugualmente posto in votazione.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, fa presente che saranno posti in votazione solo le proposte emendative con il parere favorevole dei relatori e del Governo.

Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL), relatore per la V Commissione, precisa che la procedura indicata dal presidente è frutto di una condivisione di tutti i gruppi e non si possono quindi consentire deroghe, sia pure dettate da legittime aspettative.

Maurizio FUGATTI (LNP), relatore per la VI Commissione, esprime parere favorevole sull'emendamento D'Antoni 2.12, non contenuto nel fascicolo distribuito.

Ludovico VICO (PD) con riferimento all'emendamento 7.365 (nuova formulazione) dei relatori, osserva come si escluda Equitalia dall'attività di accertamento e riscossione dei tributi in ambito locale. Esprime in proposito preoccupazione per i diritti dei contribuenti, che saranno valutati da un comitato di riscossori privati iscritti ad un albo, forse a causa delle pressioni che tali categorie sono state capaci di esercitare. Con riferimento all'emendamento Bernardo 8.181, richiamando all'intervento dell'onorevole Nannicini, sottolinea che la soluzione ivi contenuta espone al pericolo di contraffazione e ritiene preferibile non modificare la norma.

Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL), relatore per la V Commissione, esprime parere favorevole sull'articolo aggiuntivo Comaroli 8.014, limitatamente ai commi 2, 3 e 4.

Ignazio MESSINA (IdV), con riferimento all'emendamento dei relatori 7.365 (nuova formulazione), osserva che il Governo e la maggioranza, dopo aver annunciato una riforma epocale della giustizia che non ha avuto altro effetto che quello di peggiorare la situazione esistente, hanno ora volto la loro attenzione alla magistratura tributaria, annunciando una complessiva revisione del suo stato giuridico ed economico. Al riguardo, volendo prendere sul serio le affermazioni del Governo, ritiene che non sia opportuno introdurre in questa sede norme di carattere parziale e puntuale, dal momento che tali disposizioni meglio potrebbero inquadrarsi nell'ambito di una complessiva riforma del settore. Chiede, pertanto, al governo di volere indicare i termini entro i quali intende procedere alla riforma annunciata nella lettera gg-novies) dell'emendamento 7.365 (nuova formulazione).

Pietro FRANZOSO (PdL) pur osservando come la riformulazione del suo emendamento 7.86 potrebbe vanificare la finalità della proposta emendativa da lui presentata, finendo addirittura per indebolire la portata della disposizione contenuta nel testo del decreto-legge in esame, accetta la medesima riformulazione. Sottolinea,

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comunque, che nella limitazione degli accessi prevista dalle modifiche introdotte all'articolo 7, comma 2, lettera c) non si preserva neppure il principio dell'annualità e non si prevede una disciplina differenziata per le imprese di minori dimensioni.
Osserva, inoltre, come i relatori ed il governo non abbiano ritenuto di esprimere parere favorevole sul suo emendamento 2.9, che reca disposizioni volte ad agevolare la frizione del credito di imposta previsto dai commi da 271 a 279 dell'articolo 1 della legge finanziaria per il 2007. Lo scopo dell'emendamento era quello di consentire un'anticipazione di due anni della frizione del credito di imposta, che, a suo avviso, avrebbe avuto positive ricadute sul sistema produttivo e non avrebbe determinato effetti negativi per la finanza pubblica, anche in considerazione delle possibilità di rateizzazione riconosciute dalla disciplina vigente in materia fiscale. Ritiene pertanto particolarmente grave la scelta dei relatori e del rappresentante del Governo, che dimostra l'assenza di un'adeguata politica a sostegno delle imprese anche in un provvedimento finalizzato allo sviluppo dell'economia. Nel chiedere, quindi ai relatori ed al rappresentante del Governo di voler precisare ulteriormente la rispettiva posizione sull'emendamento Franzoso 2.9, sottolinea come l'atteggiamento dimostrato rispetto a tale proposta emendativa non potrà non influenzare la sua scelta in ordine alle votazioni che la Commissione si accinge a svolgere.

Marco MARSILIO (PdL) chiede ai relatori e al rappresentante del Governo di considerare il parere espresso sul suo emendamento 5.36, sottolineando come probabilmente la valutazione negativa sia stata dovuta all'erronea convinzione che l'articolo 17 della legge n. 1150 del 1942 fosse abrogato. Fa presente, invece, che tale disposizione è tuttora vigente e determina un ostacolo significativo alla realizzazione di opere pubbliche, specialmente nelle aree periferiche delle grandi città. Ritiene, pertanto, che la modifica proposta sia oltre modo opportuna, dal momento che consentirebbe una semplificazione delle procedure esistenti.

Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL), relatore per la V Commissione, con riferimento all'emendamento Marsilio 5.36 si rimette alle valutazioni del Governo.

Il Sottosegretario Alberto GIORGETTI si riserva di svolgere un'ulteriore valutazione sull'emendamento Marsilio 5.36.

Andrea LULLI (PD) chiede ai relatori e al rappresentante del Governo di chiarire le ragioni per le quali hanno espresso un parere favorevole sull'emendamento Bernardo 8.181, sottolineando come la formulazione proposta dell'articolo 239 del codice della proprietà industriale disattenda sostanzialmente i contenuti di una recente sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea e rischi di determinare danni rilevanti per importanti filiere produttive italiane, che operano nel campo del design industriale. Nell'evidenziare come la modifica proposta potrebbe determinare gravi problemi occupazionali, chiede al Governo di chiarire perché insista sulla modifica proposta, che interviene su una materia estremamente delicata, che meriterebbe una maggiore attenzione.

Maurizio FUGATTI (LNP) relatore per la VI Commissione, alla luce del dibattito svoltosi invita il deputato Bernardo a ritirare l'emendamento 8.181, esprimendo invece un parere favorevole sugli identici emendamenti Versace 8.58, Torazzi 8.148, Mario Pepe (IR) 8.123 e Galletti 8.84.

Maurizio BERNARDO (PdL), prendendo atto della richiesta del relatore per la VI Commissione, ritira l'emendamento 8.181.

Giulio CALVISI (PD) osserva come i componenti delle Commissioni riunite non siano posti nelle condizioni di valutare la portata delle modifiche proposte all'articolo 7 del decreto-legge, rilevando come esse

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siano di difficile lettura in assenza di un testo a fronte che evidenzi le differenze rispetto al testo del decreto-legge presentato dal Governo. Rileva, inoltre, che in molti casi i relatori hanno fatto riferimento all'assorbimento di proposte emendative presentate da deputati dell'opposizione, senza tuttavia indicare quali fossero le proposte emendative che, qualora approvate, avrebbero determinato tale effetto di assorbimento. Da ultimo, nell'osservare come i pareri da ultimo espressi dal relatore non abbiano fornito indicazione riguardo a molti emendamenti riferiti all'articolo 7 accantonati nella seduta di ieri, ribadisce la difficoltà di procedere ad una votazione in assenza di una piena consapevolezza delle modifiche che si intende introdurre.

Renato CAMBURSANO (IdV) osserva come gli identici articoli aggiuntivo Pagano 10.06, Simonetti 10.031 e Savino 10.035, sui quali i relatori hanno da ultimo espresso parere favorevole, contengono disposizioni volte ad evitare la concorrenza nel settore dei trasporti ferroviari, nonostante essi sostengano esattamente il contrario. Rileva, infatti, che gli articolo aggiuntivi prevedono l'introduzione di un sovrapprezzo al canone per l'utilizzo dell'infrastruttura ferroviaria per le linee ad alta velocità, evidenziando che tale previsione ha chiaramente lo scopo di introdurre una barriera all'ingresso di nuovi concorrenti nel mercato ferroviario, favorendo il consolidamento delle posizioni di monopolio attualmente esistenti.

Rolando NANNICINI (PD) esprime il proprio sconcerto per il dibattito svoltosi con riferimento al comma 10 dell'articolo 8 del decreto-legge. Evidenzia, infatti, che l'emendamento Bernardo 8.181 ripristina sostanzialmente il testo dell'articolo 239 del codice della proprietà industriale vigente al momento dell'entrata in vigore del decreto-legge, e che, pertanto il suo ritiro e la conseguente espressione di un parere favorevole sugli emendamenti soppressivi del comma 10 dell'articolo 8 non rappresentino che un inganno. L'approvazione degli emendamenti soppressivi, infatti determinerà effetti del tutto analoghi di quelli che avrebbe avuto l'emendamento Bernardi 8.181.

Alessandro MONTAGNOLI (LNP) avanza una richiesta di chiarimento in ordine al parere del Governo sugli emendamenti a sua firma in materia di confidi.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI conferma il parere favorevole del Governo sui predetti emendamenti a firma Montagnoli.

Roberto MORASSUT (PD) esprime rilievi critici sui contenuti dell'articolo 5, con particolare riferimento alle previsioni che precludono ai consigli comunali la facoltà di deliberare in materia urbanistica. Valuta negativamente l'emendamento 5.117 Bernardo, che si pone in contrasto con i principi di semplificazione dell'articolo 5. Al riguardo, avanza riserve in relazione alle modalità di svolgimento della procedura di trasferimento dagli operatori privati alle amministrazioni comunali delle aree e dei beni richiamati nella predetta proposta emendativa, che di fatto rischiano di paralizzare i suddetti trasferimenti.

Raffaella MARIANI (PD), intervenendo sull'articolo 7 in materia di appalti, evidenzia che il testo proposto dai relatori rischia di produrre evidenti discrasie in relazione al sistema della qualificazione delle imprese senza superare la grave situazione di blocco in cui versa il mercato in un comparto già fortemente penalizzato dagli effetti della crisi economica. Ravvisa l'esigenza che sia predisposto in tempi brevi un codice degli appalti più razionale, che semplifichi la normativa e regoli diversamente la disciplina delle stazioni appaltanti, che attualmente appare del tutto inadeguata. Richiama gli emendamenti presentati dal suo gruppo, volti a risolvere talune criticità del sistema; si duole quindi del mancato approfondimento degli stessi da parte delle Commissioni. Segnala che l'innalzamento della soglia di gara costituisce

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un evidente passo indietro e sostiene l'opportunità di introdurre misure tese ad accrescere la trasparenza a maggiore tutela della concorrenza, nel quadro di un disegno più organico e rispondente alle esigenze delle imprese. Ricorda, quindi, le richieste avanzate in materia dalla Corte dei conti e dalle associazioni di categoria.

Gianfranco CONTE, presidente, segnala che la I Commissione esprimerà il parere di competenza sul testo approvato dalle Commissioni e, successivamente, le Commissioni potranno deliberare il mandato ai relatori a riferire per l'Aula.

Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL), relatore per la V Commissione, esprime una valutazione favorevole sull'emendamento Gioacchino Alfano 8.187 in materia di micro credito.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI esprime parere conforme a quello dei relatori, salvo che sull'emendamento 9.93 dei relatori, che invita a ritirare, e sull'emendamento Marsilio 5.36, sul quale esprime parere favorevole.

Renato CAMBURSANO (IdV) fa presente che il parere espresso da ultimo dal sottosegretario Giorgetti non corrisponde al contenuto del fascicolo distribuito.

Gianfranco CONTE, presidente, fa presente che il fascicolo contenente le proposte emendative sulle quali è stato espresso parere favorevole, che saranno poste in votazione, risulterà esaustivo.

Pier Paolo BARETTA (PD), pur apprezzando l'intervento di razionalizzazione svolto dai presidenti, evidenzia che esso non è politicamente accettabile, pretendendosi, dopo diversi interruzioni, di votare su un unico fascicolo del quale non è chiaro il contenuto. Chiede quindi di concedere un tempo congruo per la lettura del fascicolo da porre in votazione, esprimendo comunque dissenso rispetto all'ipotesi di effettuare un unico voto sul medesimo, che non consentirebbe l'emersione differenziate sulle singole proposte emendative.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, rileva la necessità di rispettare le scadenze previste anche per consentire alla I Commissione l'espressione del parere di propria competenza. Conferma quindi l'intenzione di procedere al voto sul complesso di emendamenti che hanno ottenuto il parere favorevole dei relatori e del Governo, per poi sospendere la seduta in attesa del parere della I Commissione per procedere quindi con il voto sul conferimento del mandato ai relatori.

Gian Luca GALLETTI (UdCpTP) associandosi all'intervento dell'onorevole Baretta, giudica poco dignitoso il modo di procedere individuato, facendo presente di non essere in grado di conoscere con esattezza il contenuto degli emendamenti che verranno posti in votazione. Propone quindi di chiedere alla Presidenza della camera un'ulteriore rinvio dell'inizio della discussione in Assemblea al fine di svolgere il lavoro con maggiore serietà. Avverte inoltre che il suo gruppo non condivide la scelta di effettuare un unico voto sul complesso delle proposte emendative che hanno ottenuto il parere favorevole dei relatori e del Governo.

Massimo VANNUCCI (PD) chiede che sia comunque posto in votazione il subemendamento a sua prima firma 0.7.365 (Nuova formulazione). 15.

Maurizio FUGATTI (LNP), relatore per la VI Commissione, esprime, anche a nome del relatore per la V Commissione, parere contrario sul subemendamento Vannucci 0.7365 (Nuova formulazione). 15. Accogliendo l'invito del rappresentante del Governo, ritira l'emendamento 9.93.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI esprime parere conforme a quello dei relatori.

Gianfranco CONTE, presidente, nel confermare l'intenzione di procedere alla votazione

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del complesso delle proposte emendative che hanno ottenuto il parere favorevole dei relatori e del Governo, dà conto delle sostituzioni e pone in votazione il subemendamento Vannucci 0.7365 (Nuova formulazione). 15.

Le Commissioni respingono il subemendamento Vannucci 0.7365 (Nuova formulazione). 15.

Renato CAMBURSANO (IdV) si associa alla richiesta dell'onorevole Baretta di votare singolarmente ciascuna proposta emendativa e sottolinea l'impossibilità di conoscere il testo del fascicolo di proposta emendative che si chiede di approvare con un unico voto.

Gianfranco CONTE, presidente, ricorda che rientra tra le facoltà presidenza procedere a votazioni riassuntive.

Ivano STRIZZOLO (PD) chiede di chiarire il parere del Governo sull'emendamento 9.93 dei relatori.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI conferma l'invito al ritiro e, in mancanza, il parere contrario del Governo.

Gianfranco CONTE, presidente, sottolinea che il parere sulle proposte emendative si è progressivamente consolidato e che i testi erano a conoscenza di tutti i commissari.

Amedeo CICCANTI (UdCpTP) chiede che siano compiutamente evidenziate le proposte emendative che confluiranno nel testo per l'Assemblea.

Michele VENTURA (PD) ricorda al presidente Conte il comportamento da lui tenuto da un'altra vicenda, a suo avviso, più trasparente. Richiamando gli interventi svolti dai deputati Baretta, Galletti e Cambursano ribadisce l'impossibilità di conoscere l'oggetto della votazione e fa presente che, nel caso in cui non si ritenga di concedere un tempio congruo per l'analisi dei testi, la maggioranza dovrà procedere da sola alla votazione dei medesimi.

Gianfranco CONTE, presidente, ricorda all'onorevole Ventura che nell'occasione da lui richiamata la maggioranza dell'epoca propose in extremis un numero ben più elevato di proposte emendative aggiuntive rispetto al testo originariamente concordato rispetto a quanto è accaduto nella seduta odierna. Rileva pertanto che i tempi a disposizione dei commissari per la conoscenza del testo siano stati congrui.

Gian Luca GALLETTI (UdCpTP) con riferimento all'episodio richiamato dall'onorevole Ventura, ricordando di essere stato insieme al presidente Conte all'epoca componente dell'opposizione, come tutt'ora, sottolinea come il ripetersi di un'anomalia non giustifichi il comportamento adottato dalla maggioranza, ribadendo l'impossibilità di conoscere compiutamente l'oggetto della votazione.

Giuseppe FALLICA (PdL) dichiara di sottoscrivere l'emendamento Pagano 9.25.

Lino DUILIO (PD) osserva come nel corso del dibattito si è fatto riferimento a quanto avvenuto nel corso dell'esame della manovra finanziaria per il 2008. Tiene, tuttavia, a precisare che in quella occasione, durante la sospensione dei lavori della Commissione bilancio, si svolsero lunghe riunioni alle quali presero parti rappresentanti della maggioranza e dell'opposizione per definire gli emendamenti da porre in votazione a conclusione dell'esame in sede referente e che problemi si posero solo con riferimento a talune proposte emendative che l'opposizione riteneva non fossero state esaminate nell'ambito di tali riunioni. Ritiene, pertanto, che tale precedente non possa essere assimilato all'attuale situazione, sottolineando quindi come siano assolutamente ragionevoli le richieste formulate dai deputati dell'opposizione di poter conoscere con esattezza il contenuto delle proposte emendative che verranno poste in votazione.

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Rolando NANNICINI (PD), nell'annunciare che non prenderà parte alla votazione sulle proposte emendative presentate dai relatori e su quelle sulle quali è stato espresso un parere favorevole, sottolinea come le procedure seguite, che si sostanziano nell'espressione di un unico voto riferito ad una pluralità di emendamenti, non trovano riscontro nel regolamento della Camera. Quanto al merito delle modifiche proposte, evidenzia che in molti casi si determina un sensibile peggioramento del testo del decreto-legge presentato dal Governo, segnalando, ad esempio, le disposizioni in materia di giustizia tributaria e la soppressione del comma 10 dell'articolo 8 in materia di protezione del diritto di autore sui modelli e sui disegni industriali.

Francesco BARBATO (IdV) nell'osservare come spesso i provvedimenti legislativi predisposti dall'attuale Governo si basino sui sondaggi di opinione, fa presente che tale circostanza potrebbe giustificare l'instabilità delle decisioni via via assunte dai relatori e dal rappresentante del Governo che hanno cambiato continuamente il proprio parere sugli emendamenti presentati. Evidenza, tuttavia che il vento nel Paese è cambiato e che vi sono le condizioni per un profondo mutamento del quadro politico nazionale. Quanto al provvedimento in esame, ritiene che non ci siano le condizioni per esprimere democraticamente il voto ed annuncia pertanto che il proprio gruppo non prenderà parte alla votazione delle proposte emendative.

Francesco PROIETTI COSIMI (FLpTP) annuncia che anche il proprio gruppo non parteciperà al voto sulle proposte emendative.

Pietro FRANZOSO (PdL), pur rilevando come nel complesso il quadro delle modifiche proposto sia insoddisfacente, in quanto i relatori ed il Governo non hanno recepito il contenuto degli emendamenti 2.9, 7.86, 7.87 e 7.88 da lui presentati, pur avendo inizialmente manifestato una tendenziale apertura rispetto ai contenuti di tali proposte emendative. Tuttavia, dal momento che le Commissioni riunite sono chiamate ad esprimere un giudizio complessivo sulle proposte emendative dei relatori e su quelle che abbiano ricevuto un parere favorevole, annuncia il proprio voto favorevole.

Gianfranco CONTE, presidente, avverte che i presentatori hanno accettato le riformulazioni richieste dai relatori.
Informa quindi che le proposte emendative che saranno tra poco poste in votazione, in merito alle quali i relatori ed il Governo hanno espresso un parere favorevole, sono state raccolte in un apposito fascicolo posto a disposizione dei componenti delle Commissioni.

La Commissione approva, quindi, con votazione riassuntiva, le seguenti proposte emendative (vedi allegato 2): Baretta 1.23 (nuova formulazione), Vincenzo Antonio Fontana 1.34, Borghesi 2.3 (nuova formulazione), D'Antoni 2.12, Paladini 2.5 e 2.4, gli identici Ciccanti 2.013 e Germanà 2.09, gli identici Vannucci 3.24 (nuova formulazione), Fluvi 3.69 (nuova formulazione), Vannucci 3.25 (nuova formulazione), Borghesi 3.6 (nuova formulazione), Bernardo 3.21 (nuova formulazione), Pizzolante 3.22 (nuova formulazione), Gozi 3.42 (nuova formulazione) e Vannucci 3.68 (nuova formulazione), 3.100 (nuova formulazione)dei relatori, Marchioni 3.71, Pugliese 3.95, Soglia 3.97 (nuova formulazione), gli identici Simonetti 3.89 e Del Tenno 3.99, Berardi 3.96, gli identici Vannucci 4.42 e 4.126, nonché Schirru 4.76, 4.175 (ulteriore nuova formulazione) dei relatori, Damiano 4.71 (nuova formulazione), Montagnoli 4.171 (nuova formulazione), Vincenzo Antonio Fontana 4.150 (nuova formulazione), Zeller 4.62, Misuraca 4.153, Germanà 4.174, Mariani 4.106, Margiotta 4.107, gli identici Montagnoli 5.107, Del Tenno 5.118, e Contento 5.121 (nuova formulazione), Marsilio 5.36, Pugliese 5.110, gli identici Borghesi 5.1, Braga 5.61 e De Micheli 5.90, gli identici Raisi 5.42, Del Tenno 5.99 e Lulli 5.88, Bernardo 5.117, Pugliese 5.119, Vincenzo Antonio Fontana

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5.113, Soglia 5.109, 5.124 dei relatori, Savino 5.112, 6.151 dei relatori, Ciccanti 0.6.148.1, Borghesi 0.6.148.2, 6.148, 6.149 e 6.147 (nuova formulazione) dei relatori, Del Tenno 6.143, Ventucci 6.144, gli identici Cazzola 6.13, Lo Presti 6.21, Baccini 6.25, Dima 6.26, Marsilio 6.28, Ciccanti 6.58, Gioacchino Alfano 6.86, Vincenzo Antonio Fontana 6.95, e Del Tenno 6.97, Vincenzo Antonio Fontana 6.145, Borghesi 6.5 (nuova formulazione), Ventucci 6.98, Pagano 6.99 (nuova formulazione), Bernardo 6.100 (nuova formulazione), Berardi 6.106, gli identici Versace 6.1 (nuova formulazione) e Ciccanti 6.54 (nuova formulazione), Fluvi 7.236, Lo Presti 7.70, gli identici Vignali 7.46, Raisi 7.129, Ciccanti 7.176, Lulli 7.185 e Del Tenno 7.267, Savino 7.344 (nuova formulazione), Lo Presti 7.71, gli identici Franzoso 7.86 (nuova formulazione) e Comaroli 7.297 (nuova formulazione), Pini 7.325 (nuova formulazione), 7.367 dei relatori, Garofalo 7.111, Germanà 7.347, 7.365 (nuova formulazione) dei relatori, 7.366 (nuova formulazione) e 7.364 dei relatori, Ventucci 7.351, Ventucci 7.356, Antonio Pepe 7.352 (nuova formulazione), Ventucci 7.357, Bernardo 7.355, 8.193 dei relatori, Del Tenno 8.177, gli identici Bernardo 8.152 e Germanà 8.108, gli identici Pagano 8.176, Del Tenno 8.113, Germanà 8.106, Montagnoli 8.150, Vignali 8.3 e Raisi 8.62, Messina 8.36 (nuova formulazione), Gioacchino Alfano 8.187 (nuova formulazione), Pagano 8.151, Soglia 8.180, gli identici Versace 8.58, Torazzi 8.148, Mario Pepe (IR) 8.123 e Galletti 8.84, gli identici Montagnoli 8.147, Abrignani 8.59 e Girlanda 8.50, Comaroli 8.014 (nuova formulazione), 9.92 dei relatori, Lo Presti 9.17 (nuova formulazione), gli identici Germanà 9.77 e Savino 9.84, Misuraca 9.88, gli identici Pagano 9.24 e Gioacchino Alfano 9.76, Capitanio Santolini 9.42, Goisis 9.82 (nuova formulazione), Dima 9.87, Savino 9.86, gli identici Pagano 9.25 e Goisis 9.83, gli identici Fallica 10.24 (nuova formulazione) e Germanà 10.109, Bratti 10.53 (nuova formulazione), Alessandri 10.112 (nuova formulazione), Fallica 10.26 (nuova formulazione), gli identici Pagano 10.06, Simonetti 10.031 e Savino 10.035.

Gianfranco CONTE, presidente, avverte che tutte le altre proposte emendative dichiarate ammissibili sono da intendersi respinte. Sospende, quindi, la seduta al fine di acquisire il parere della Commissione affari costituzionali.

La seduta, sospesa alle 21.20, riprende alle 21.35.

Gianfranco CONTE, presidente, dà conto dei pareri espressi dalla Commissione affari costituzionali e dalla Commissione giustizia, ricordando che le altre Commissioni competenti in sede consultiva hanno già tutte espresso il proprio parere sul testo. Sottopone, quindi, alle Commissioni talune correzioni di forma al testo del decreto-legge (vedi allegato 3). Avverte, peraltro, che tali correzioni dovranno essere coordinate con le modifiche introdotte a seguito dell'approvazione delle proposte emendative.

Le Commissioni concordano sulle correzioni di forma.
Le Commissioni deliberano quindi di conferire ai relatori, Marinello per la V Commissione e Fugatti per la VI Commissione, mandato a riferire all'Assemblea in senso favorevole sul testo del provvedimento risultante dalle proposte emendative approvate. Deliberano altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

Gianfranco CONTE, presidente, avverte che le Presidenze delle Commissioni si riservano di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

La seduta termina alle 21.40.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 16.05 alle 16.25.