CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 8 giugno 2011
491.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 8 giugno 2011. - Presidenza del presidente Valentina APREA.

La seduta comincia alle 14.35.

DL 70/2011: Semestre Europeo - Prime disposizioni urgenti per l'economia.
C. 4357 Governo.

(Parere alle Commissioni riunite V e VI).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole con condizioni e osservazioni).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 7 giugno 2011.

Valentina APREA, presidente e relatore, intervenendo in sede di replica, con riguardo, innanzitutto, alla Fondazione per il merito di cui ai commi da 3 a 16, ricorda che essa viene dichiarata istituita ai sensi degli articoli 14 e seguenti del codice civile per realizzare gli obiettivi di pubblico interesse del Fondo per il merito degli studenti universitari di cui all'articolo 4 della legge n. 240 del 2010 e per promuovere la cultura del merito e la qualità degli apprendimenti nel sistema scolastico e universitario. Rammenta che è stato rilevato, come aspetto problematico, il fatto che - come sottolineato dalla relazione tecnica al provvedimento -la Fondazione ha natura privatistica e che,

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come tale, non risulta quindi soggetta al controllo della Corte dei conti. Inoltre, la tutela avverso gli atti della Fondazione potrebbe essere assicurata non dal giudice amministrativo, bensì, come per le persone giuridiche private, dal giudice ordinario, magari non particolarmente esperto delle problematiche del settore amministrativo dell'Università. È stata inoltre rilevata, come aspetto problematico, la moltiplicazione dei costi derivante dall'affidamento di competenze ministeriali ad una struttura privata esterna al Ministero, che comporterà le conseguenti spese di auto amministrazione. Al riguardo, evidenzia come già in molti altri settori della pubblica amministrazione si faccia ricorso, per conseguire fini pubblici, all'istituzione di persone giuridiche private, la cui attività è comunque, a salvaguardia del principio di legalità dell'azione amministrativa, disciplinata comunque da norme di legge. Cita al riguardo - per un esempio similare all'istituita Fondazione per il merito - il caso l'Istituto per il Credito Sportivo, istituito con la legge 24 dicembre 1957, n. 1295, che persegue, pure mediante un'organizzazione evidentemente privatistica, fini di pubblico interesse determinati dalla legge, essendo specializzato nel concedere finanziamenti connessi al settore dello sport e della cultura.
Con riguardo, poi, alla disposizione recata dall'articolo 9, comma 19 del decreto-legge in esame, che ha spostato al 31 agosto di ogni anno il termine per la nomina degli insegnanti di cui all'articolo 4, commi 1 e 2, del decreto-legge 3 luglio 2001, n. 255, convertito, con modificazioni, dalla legge 20 agosto 2001, n. 333, condivide la preoccupazione sul fatto che tale disposizione è suscettibile di determinare, almeno fino al mese di novembre di ogni anno, una situazione di grande confusione e incertezza nella gestione scolastica, fino all'individuazione degli insegnanti titolari per l'anno scolastico in corso. Si associa pertanto all'auspicio che tale norma non sia applicata a regime, ma solo per l'anno in corso. Per quanto concerne, infine, la precisa definizione del contingente numerico del piano straordinario di assunzioni nella scuola, ricorda che tale definizione è affidata, secondo la lettera dell'articolo 9, comma 17, del decreto-legge in esame, ad un decreto ministeriale da adottare «in esito ad una specifica sessione negoziale concernente interventi in materia contrattuale per il personale della scuola». Pertanto rileva che, evidentemente, prima della conclusione di tale sessione negoziale - come sarà poi codificata dal decreto ministeriale - non si potrà avere contezza delle grandezze quantitative del piano stesso.

Manuela GHIZZONI (PD) chiede al relatore come sia possibile aprire una sessione negoziale propedeutica al piano di assunzione se il decreto-legge n. 78 del 2010 ha sospeso tutti i rinnovi contrattuali.

Valentina APREA, presidente e relatore, risponde all'onorevole Ghizzoni ribadendo che la fase negoziale è espressamente prevista dalla norma del decreto-legge in esame.

Rosa DE PASQUALE (PD), intervenendo per una precisazione con riguardo agli insegnanti che usufruiscono di riserva per motivi di salute, auspica l'inserimento dei medesimi in graduatoria al momento dell'accertamento della riserva stessa.

Luisa CAPITANIO SANTOLINI (UdCpTP) preannuncia il voto contrario del suo gruppo sul provvedimento in esame. Osserva come il testo del decreto-legge sia scritto in fretta e male. Con riguardo, nel dettaglio, agli articoli 9, commi 1 e 2, che introducono nuove forme di contratti di programma per la ricerca con soggetti pubblici o privati, anche in forma associata, denominati contratti di ricerca strategica al fine di realizzare iniziative volte a valorizzare prevalentemente le aree sottoutilizzate e del Mezzogiorno, rileva come, partendo dall'idea di semplificare le norme, si eliminano

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in realtà garanzie fondamentali per la raccolta dei fondi, pure nel quadro del decreto legislativo n. 297 del 1999.

Valentina APREA, presidente e relatore, ricorda che per gli aspetti evidenziati dalla collega Capitanio è possibile presentare proposte emendative presso le Commissioni di merito.

Luisa CAPITANIO SANTOLINI (UdCpTP) osserva in ogni caso come, fra l'altro, il comma 2 dell'articolo 9 affidi completamente al Ministro la possibilità di derogare addirittura alla vigente normativa in materia di programmazione negoziata, facendo così venir meno le garanzie previste dalla legislazione vigente. Con riguardo, poi, alla Fondazione per il merito, si dichiara contraria alla sua istituzione, rilevando come il richiamo all'Istituto del Credito Sportivo - che è stato oggetto di provvedimenti dell'Autorità di vigilanza bancaria e che è stato anche commissariato - è emblematico delle conseguenze negative dell'utilizzo di un tale strumento di natura privatistica. Fra l'altro, ritiene che non sia opportuno in tempo di crisi economica spendere un milione di euro per il mantenimento di questa ulteriore struttura. Per quanto concerne, poi, il problema della stabilizzazione degli insegnanti precari, ritiene che le soluzioni indicate non siano adeguate, segnalando il rischio che con la retrodatazione indicata in realtà si possa aprire un ulteriore contenzioso. Ritiene quindi che i contratti d'opera per i progetti di ricerca siano spesso un volano positivo per chi vuole fare ricerca. Auspica infine, come proposto in un emendamento già in precedenza presentato al riguardo, che gli statuti degli enti di ricerca vengano pubblicati nella Gazzetta Ufficiale, cosa che invece accade solo per i regolamenti.

Pierfelice ZAZZERA (IdV) preannuncia il voto contrario del suo gruppo sul provvedimento in esame, per molteplici ragioni. Innanzitutto rileva come si sia persa un'occasione, poiché con questo decreto-legge si poteva tornare a fare investimenti nel settore dell'istruzione. Di contro, si persevera nella scelta fatta con l'articolo 64 del decreto-legge n. 112 del 2008, allorché il Governo adottò appunto la scelta politica di tagliare le risorse al settore della scuola. Rileva, fra l'altro, come manchino criteri precisi per i contratti di programma per la ricerca strategica volti a valorizzare prevalentemente le aree sottoutilizzate e del Mezzogiorno. Osserva, quindi, come il Fondo per il merito avrebbe dovuto essere gestito direttamente dal Ministero, non essendo necessaria l'istituzione di un nuovo soggetto di natura privatistica, in quanto i soggetti privati sarebbero potuti intervenire anche qualora la gestione fosse stata affidata all'organizzazione ministeriale. Rileva, poi, come non venga data risposta all'aspettativa di stabilizzazione lavorativa proveniente dal mondo del precariato della scuola. Osserva come non vi sia affatto certezza sui numeri del piano delle assunzioni, poiché la quantificazione viene rimandata ad una preventiva sessione negoziale. Considerato, al riguardo, che l'indicazione proveniente dall'Unione europea sarà nel senso di effettuare ulteriori risparmi di spesa, ritiene che la cifra di 67 mila insegnanti distribuiti su tre anni verrà di molto ridimensionata. Fra l'altro, osserva come il Governo non dia risposta ai circa 21 mila abilitati che non rientrano nelle graduatorie di esaurimento. Sul punto, ricorda infine ancora una volta le sentenze della magistratura che impongono di trasformare i contratti del personale della scuola a tempo indeterminato.

Manuela GHIZZONI (PD) illustra una proposta di parere alternativo di cui è prima firmataria (vedi allegato 2), che è di tenore negativo rispetto a quello favorevole presentato dalla relatrice. Ricorda che ieri il gruppo parlamentare del Partito Democratico, in sede di discussione, ha già espresso le sue contrarietà nei confronti di un provvedimento che giudica velleitario. Lamenta, inoltre, il fatto che le proposte avanzate dal gruppo da lei rappresentato sul credito di imposta non sono state recepite nel parere del relatore. Al riguardo,

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ritiene che, se si vuole promuovere la cooperazione tra imprese, ricerca pubblica e università, occorre disporre del necessario personale qualificato. Si rammarica, pertanto, che non sono stati presi in considerazione emendamenti che, invece, andavano accolti. In particolare, stigmatizza le disposizioni contenute nel comma 16 dell'articolo 4, che, di fatto, attenua la dovuta tutela che il Ministero deve prestare nei riguardi dei beni culturali del Paese. Per ciò che riguarda la Fondazione per il merito, denuncia che si tratterà di una struttura di natura privatistica non sottoposta, quindi, al controllo di merito e contabile.
Considerato, poi, che nel parere proposto dalla relatrice è prevista una condizione che richiede la modifica dell'articolo 23 comma 1 della legge n. 240 del 2010 in merito ai contratti a titolo gratuito, si rammarica della mancata previsione nello stesso parere di condizioni volte alla modifica della norma prevista alla lettera o) comma 3 dell'articolo 4 della medesima legge riguardante la previsione, nell'ambito della programmazione degli accessi alle borse di studio, di riservare la quota del 10 per cento agli studenti iscritti nelle università della regione in cui risultano residenti. Ricorda, al riguardo, che in sede di emanazione di quella legge il Presidente della Repubblica scrisse in merito al Presidente del Consiglio, e il Ministro Gelmini rassicurò che si sarebbe provveduto. Sottolinea, infatti, che la concessione delle borse di studio per il merito nulla ha a che vedere con l'appartenenza territoriale. Rileva, poi, che le previsioni di immissioni in ruolo presenti nel decreto-legge in esame contengono tali e tanti vincoli che difficilmente potranno dare una risposta efficace ai problemi del precariato. Al riguardo, stigmatizza con forza il fatto che ancora una volta si vuole evitare la possibilità di applicare, per ciò che riguarda il personale della scuola, la normativa europea, peraltro già operante, in materia di stabilizzazione del personale. Rileva che si tratta di una misura deprecabile, in quanto la normativa presentata dal Governo si trasforma nei fatti in uno strumento punitivo per tutti coloro che hanno diritto e desiderio di lavorare nella Scuola. Prende quindi atto che alla lettera c) delle osservazioni del parere presentato dal relatore, si prevede che anche persone affette da patologie gravissime, come quelle oncologiche, possano godere della riserva di legge senza dover aspettare tre anni per far valere i propri diritti. Ricorda ancora tutta la categoria degli abilitati che non potranno essere inseriti nelle graduatorie e conclude osservando che, per tutte le motivazioni espresse, se l'obiettivo del provvedimento era quello di dare stabilità e certezze al comparto scuola, tale obiettivo allora è sicuramente fallito. Raccomanda, infine, che nel provvedimento venga inserita almeno una condizione che provveda a mantenere aperta per un anno la graduatoria ATA per i passaggi di profilo professionale.
Riterrebbe opportuno inserire nella proposta di parere predisposta dalla relatrice una condizione che stabilisca che la disposizione recata all'articolo 9, comma 19, del decreto-legge in esame, che ha spostato al 31 agosto di ogni anno il termine per la nomina degli insegnanti di cui all'articolo 4, commi 1 e 2, del decreto-legge 3 luglio 2001, n. 255, convertito, con modificazioni, dalla legge 20 agosto 2001, n. 333, fosse applicata solo in via transitoria, e non a regime. Preannuncia in ogni caso il voto contrario sulla proposta di parere presentata dal relatore e raccomanda l'approvazione della proposta di parere alternativo da lei presentata.

Paola GOISIS (LNP) ricorda che la decisione del Ministro di immettere in ruolo un numero consistente di personale della scuola, nonché l'aggiornamento in una sola provincia, con l'obbligo di permanenza di cinque anni, rende lei e il Gruppo da lei rappresentato parzialmente soddisfatti. Chiede, infatti, al Ministro, coerentemente con le finalità del decreto-legge in esame, che siano opportunamente valutate alcune proposte emendative presentate dal suo Gruppo e sollecitate da varie associazioni di docenti precari. Sottolinea che si rende necessaria, innanzitutto,

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la modifica dell'articolo 5-bis del decreto-legge 1o settembre 2008, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169, per consentire ai docenti che hanno concluso o che stanno per concludere i medesimi corsi abilitanti attivati dal Ministero di godere degli stessi diritti costituzionali dei colleghi inseriti nel 2009 nelle relative graduatorie ad esaurimento. A tal proposito, rammenta che nell'anno 2009, nonostante la legge finanziaria per il 2007 avesse già trasformato le graduatorie permanenti in graduatorie ad esaurimento, il sopra citato articolo 5-bis decretò la riapertura delle graduatorie ad esaurimento consentendo l'inserimento a pieno titolo o con riserva del conseguimento del titolo di abilitazione a circa 21 mila docenti immatricolati ad alcuni dei predetti corsi. La modifica all'articolo 9 del decreto-legge in esame consentirebbe di presentare, in occasione dell'aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento da disporre per gli anni 2011/2012, 2012/2013 e 2013/2014, domanda di inserimento a pieno titolo per alcune categorie. Sottolinea, inoltre, che a tali numeri si devono aggiungere i docenti in possesso di un'abilitazione conseguita in Italia o in Europa che non hanno prodotto domanda di inserimento, aggiornamento o permanenza per i bienni precedenti. In totale si tratterebbe di circa 19.500 docenti.
In merito all'aggiornamento delle graduatorie provinciali, ritiene che sarebbe auspicabile l'attribuzione di un maggior punteggio a favore di coloro che, ai fini della continuità didattica e professionale, decidano di restare nella relativa graduatoria di appartenenza. Sottolinea, inoltre, che un altro problema riguarda la possibilità di attribuire precedenza di nomina nell'ordine della rispettiva graduatoria, nei trasferimenti, nei passaggi di cattedra e negli incarichi a tempo indeterminato ai docenti che fanno espressa richiesta di servizio nelle scuole insistenti nei comuni montani, nelle piccole isole e nelle aree geografiche caratterizzate da specificità etniche o linguistiche, purché ivi residenti e che dimostrano di dimorare abitualmente nei medesimi territori, riconoscendo altresì al personale insegnante non di ruolo, il diritto ad una speciale valutazione del servizio prestato nelle predette sedi. Osserva, ancora, che ritiene necessario risolvere una palese disparità di trattamento, che ha penalizzato i candidati che hanno superato le prove concorsuali indette dalla provincia autonoma di Trento, con deliberazione 16 ottobre 2009, n. 2454, pubblicata nel Bollettino Ufficiale della regione autonoma Trentino.-Alto Adige, parte IV, n. 41 del 26 ottobre 2009. Sottolinea, infine, un aspetto che attiene alla libera scelta delle famiglie, cioè la possibilità di erogare, a decorrere dall'anno scolastico 2012 alle scuole paritarie un contributo statale, in ragione del costo unitario per alunno iscritto, determinato statisticamente attraverso una media nazionale per ciascun ordine e grado di scuola, tenuto conto delle risorse ad esse destinate nell'ambito dello stato di previsione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca per l'anno precedente, rapportato al numero degli alunni afferenti ciascun ordine e grado di scuola nell'anno scolastico di riferimento. Da ultimo, sottolinea che relativamente al Fondo per il merito non si può che plaudire all'impegno concreto, manifestato dal Governo, di erogare nell'immediato bonus e premi a favore dei meritevoli.
Preannuncia quindi, anche a nome del gruppo da lei rappresentato, il voto favorevole sulla proposta di parere presentata dal relatore.

Elena CENTEMERO (PdL) ringrazia la presidente per il puntuale lavoro svolto in qualità di relatrice per aver presentato un parere articolato e ricco di condizioni puntuali. Sottolinea che il punto più complesso e controverso del provvedimento in esame è quello relativo alla problematica dei precari della scuola. Al riguardo, ricorda che anche in anni passati la Commissione aveva a lungo dibattuto sull'argomento, ad esempio, in sede di esame del cosiddetto decreto «salva precari». Esprime ovviamente un parere favorevole sull'intero impianto del

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provvedimento ed in particolare sul Fondo per il merito che dà attuazione, attraverso la istituita Fondazione, a partnership tra pubblico e privato, secondo uno schema già adottato in altri Paesi dell'Unione europea ed anche fuori dell'Unione europea stessa. A tal proposito, ritiene molto importante che si sia concretamente deciso di premiare merito e qualità. Per ciò che riguarda il problema relativo alla stabilizzazione dei precari della scuola, ricorda che nel 2009 in Assemblea venne votata una risoluzione che, finalmente, trova applicazione all'interno del presente decreto-legge. Sottolinea, inoltre, che la soluzione trovata passa attraverso un piano di immissione pluriennale, con una programmazione triennale di estremo rilievo per dare certezza e stabilità. Ribadisce che le immissioni avverrano, quindi, in modo stabile e certo e con un carattere di pluriennalità. Rammenta, comunque, che il problema del precariato ha radici lontane e profonde e che non è stato mai affrontato in modo lungimirante. Ritiene, inoltre, che con la prevista programmazione, seppure contenente criteri ed elementi di rigidità, si darà continuità didattica e stabilità al sistema di assunzione attraverso le graduatorie. Osserva che la soluzione proposta al problema del precariato si configura come una soluzione differente e innovativa, che vede una diversa forma di reclutamento, collegando utilmente la domanda con l'offerta al fine di offrire certezze a chi intenda intraprendere il cammino professionale dell'insegnamento scolastico.
Preannuncia quindi, anche a nome del gruppo da lei rappresentato, il voto favorevole sulla proposta di parere presentata dal relatore.

Valentina APREA, presidente e relatore, presenta una nuova formulazione della sua proposta di parere volta a recepire come condizione la richiesta formulata dalla collega Ghizzoni in merito alla disposizione recata all'articolo 9, comma 19, del decreto-legge in esame (vedi allegato 3).

Sui lavori della Commissione.

Emerenzio BARBIERI (PdL), intervenendo sui lavori della Commissione, avverte che è ancora in corso di svolgimento una riunione dell'assemblea del gruppo di Iniziativa Responsabile, che è in via di conclusione. Come di consueto in queste occasioni, riterrebbe opportuno sospendere la seduta per consentire ai deputati di quel gruppo componenti della Commissione di partecipare ai lavori in corso di svolgimento.

Valentina APREA, presidente, prende atto della richiesta del collega Barbieri e sospende quindi la seduta al fine di reperire le opportune informazioni sulla disponibilità alla partecipazione ai lavori della Commissione dei colleghi del gruppo IR, ove ancora impegnati nella riunione segnalata dal collega Barbieri.

La seduta sospesa alle 15.20, riprende alle 15.40.

Giuseppe GIANNI (IR) rende noto di essere stato egli stesso a chiedere all'onorevole Barbieri di richiedere una sospensione dei lavori della Commissione, al fine di consentire la conclusione della riunione del suo gruppo. Rappresenta, in ogni caso, il proprio rammarico per il protrarsi dei lavori del gruppo oltre l'orario originariamente previsto, che ha determinato la necessità di una sospensione dei lavori della Commissione, di cui si scusa ancora con tutti i suoi componenti, a partire dalla presidente, relatore sul provvedimento.

Valentina APREA, presidente, intende stigmatizzare fermamente il comportamento dei colleghi del gruppo di Iniziativa Responsabile. Osserva come l'orario di convocazione dei lavori della Commissione era stato, come sempre, indicato con certezza e, pertanto, il ritardo nella conclusione dei lavori del gruppo ha determinato un comportamento lesivo delle prerogative degli altri membri della Commissione cultura, riuniti per procedere alle votazioni

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sul provvedimento in esame. Preannuncia che, ove dovesse ripetersi in futuro un'analoga mancanza, non esiterà ad informarne i presidenti dei gruppi di maggioranza.

Giuseppe GIANNI (IR) si scusa nuovamente dell'accaduto e ringrazia la presidente e tutti i componenti la Commissione per la comprensione mostrata nei confronti dei componenti del suo gruppo.

Pierfelice ZAZZERA (IdV) rileva come la sospensione dei lavori della Commissione abbia rappresentato un episodio di una gravità estrema che auspica non costituisca un precedente per il futuro. Osserva che la maggioranza, come calpesta la Costituzione, non ha remore a calpestare a tutte le altre regole, comprese quelle che disciplinano l'attività del Parlamento. Ribadisce come, nell'occasione specifica, è chiaro che la maggioranza è appesa ai pochi voti espressi dal gruppo IR. Preannuncia quindi che si rivolgerà al Presidente della Camera per rappresentare quanto accaduto.

Manuela GHIZZONI (PD) osserva come non vi sia mai stata in passato una sospensione della seduta della Commissione al solo fine di consentire alla maggioranza di conseguire i numeri necessari per una votazione. Preannuncia quindi che rappresenterà l'accaduto al Presidente della Camera, essendosi in definitiva leso l'interesse di tutti i parlamentari al buon andamento dei lavori della Commissione. Non è possibile ignorare, in questo modo, le prerogative che il regolamento della Camera riconosce a tutti i deputati.

Giuseppe GIULIETTI (Misto) rileva come una seduta della Commissione non possa essere sospesa proprio al momento del voto, solo per consentire alla maggioranza di conseguire il quorum necessario. Reputa indispensabile preservare il rispetto delle regole parlamentari, evitando facili umorismi al riguardo che considera assolutamente fuori luogo. Rileva come in tali casi, piuttosto, si dovrebbe chiedere scusa, dichiarando che l'accaduto non costituirà in alcun modo un precedente per il futuro.

Luisa CAPITANIO SANTOLINI (UdCpTP) dichiara che ciò che è successo testè in Commissione la rattrista molto; si è incrinato il rapporto costruttivo che ha sempre caratterizzato i lavori della Commissione cultura della Camera. Ritiene quindi necessario che sia esplicitato che quanto accaduto non costituirà in alcun modo un precedente per i lavori della Commissione.

Valentina APREA, presidente, tiene a precisare di aver sospeso la seduta della Commissione, in considerazione della richiesta del rappresentante del gruppo del PdL in Commissione, relativa allo svolgimento dell'assemblea del gruppo IR. Si è limitata quindi ad assumere i necessari approfondimenti al riguardo, tenendo conto della prassi della Commissione cultura secondo cui i lavori parlamentari restano sospesi quando vi siano riunioni dei Gruppi. Ribadisce in ogni caso di aver già fermamente stigmatizzato e richiamato il grave episodio, preannunciando che esso non costituirà in alcun modo un precedente.

Emerenzio BARBIERI (PdL) ricorda anch'egli come risponda a correttezza, allorché si registri l'assenza ai lavori della Commissione di rappresentanti di un gruppo parlamentare, attendere che i medesimi partecipino ai lavori.

Valentina APREA, presidente, ribadisce, al riguardo, che i lavori della Commissione devono svolgersi anche tenendo conto di eventuali, concomitanti riunioni dei Gruppi, come sempre accaduto.
Avverte che è stata presentata, da parte dei deputati Ghizzoni ed altri, una proposta di parere alternativo che è in distribuzione. Pone quindi in votazione la proposta di parere del relatore, come riformulata, avvertendo che, se questa risulterà approvata, sarà preclusa la proposta

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alternativa, mentre, se risulterà respinta, sarà messa in votazione la proposta di parere alternativo.

La Commissione approva quindi la proposta di parere favorevole con condizioni e osservazioni, come riformulata dal relatore (vedi allegato 3).

La seduta termina alle 15.50.

SEDE LEGISLATIVA

Mercoledì 8 giugno 2011. - Presidenza del presidente Valentina APREA. - Interviene il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali Francesco Giro.

La seduta comincia alle 15.50.

Nuova disciplina del prezzo dei libri.
C. 1257-B Levi, approvata dalla VII Commissione permanente della Camera e modificata dal Senato.

(Discussione e rinvio).

La Commissione inizia la discussione del provvedimento in titolo.

Valentina APREA, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto audiovisivo a circuito chiuso, ai sensi dell'articolo 65, comma 2 del regolamento. L'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ha definito l'organizzazione della discussione del provvedimento, stabilendo altresì il tempo disponibile, ripartito ai sensi dell'articolo 25, comma 3, del Regolamento.
Ricorda che la Commissione ha già esaminato in sede referente la proposta di legge in titolo, approvata dalla VII Commissione permanente della Camera e modificata dal Senato. È stato quindi richiesto il trasferimento alla sede legislativa, deliberato dall'Assemblea nella seduta dell'8 giugno 2011. Avverte che il Governo con lettera pervenuta il 6 giugno 2011, ha comunicato l'assenso al trasferimento in sede legislativa del provvedimento in esame con le seguenti condizioni, di cui dà lettura: «all'articolo 2, comma 8 «sia eliminato dalla norma il riferimento all'articolo 22, comma 3, del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114»; all'articolo 3, comma 3, dopo le parole «Ministro per i beni e le attività culturali» vengano inserite le seguenti «e con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega all'informazione e all'editoria»; all'articolo 2, sostituire il comma 8 nei seguenti termini: «La vendita dei libri, effettuata in difformità dalle disposizioni del presente articolo, comporta l'applicazione delle sanzioni di cui all'articolo 29, commi 2 e 3, del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114; all'articolo 3, comma 3, sostituire la parola «trasmette» con il seguente periodo «trasmettono alla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per l'informazione e l'editoria che provvede al successivo inoltro alle Camere».
Al riguardo, deve peraltro sottolineare che le condizioni relative all'articolo 2, comma 8, sono volte a modificare le disposizioni del testo già approvate dalla Camera e non modificate dal Senato, per le quali si è quindi compiuta la doppia lettura conforme costituzionalmente richiesta per l'approvazione delle leggi. La suddetta norma di cui all'articolo 2, comma 8, non può quindi essere oggetto di ulteriore modifica. Invita invece il relatore ad intervenire in merito alle restanti condizioni, segnatamente quelle relative all'articolo 3, comma 3, per sapere come intende procedere.
Dichiara quindi aperta la discussione sulle linee generali.

Ricardo Franco LEVI (PD), relatore, osserva che la disciplina recata dalla proposta di legge in esame è attesa da anni dal mondo del libro, rilevando come la politica abbia svolto bene il suo ruolo, elaborando una proposta che ha raccolto unanime consenso. Segnala come l'assenso del Governo alla sede legislativa sia stato

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condizionato all'introduzione di un coordinamento, nel testo con le competenze del Dipartimento dell'Informazione e dell'Editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri. A tal fine intenderebbe rimettersi alla valutazione degli altri rappresentanti dei gruppi in Commissione, anche ai fini di definire il successivo iter del provvedimento.

Valentina APREA, presidente, ricorda che la Commissione, per proseguire l'iter in legislativa, deve adeguarsi alle condizioni del Governo, compatibili con il dettato costituzionale.

Ricardo Franco LEVI (PD), relatore, illustra quindi un apposito emendamento che accoglie le condizioni indicate dal Governo riferite all'articolo 3, comma 3 (vedi allegato 4). Auspica tempi rapidi per l'approvazione del provvedimento al Senato.

Giuseppe GIULIETTI (Misto) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sull'emendamento del relatore. Ricorda come, con riferimento alle competenze del Dipartimento per l'editoria, non si abbiano tuttora notizie della proposta di legge recante riforma di quel settore e della proposta di legge sull'Ordine dei giornalisti.

Manuela GHIZZONI (PD) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo. Evidenzia lo stato confusionale del Governo che prima dà l'assenso per la sede legislativa e poi pone delle condizioni al lavoro del Parlamento.

Emerenzio BARBIERI (PdL) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo.

Pierfelice ZAZZERA (IdV) preannuncia il voto favorevole del suo Gruppo e auspica tempi rapidi per l'approvazione del provvedimento al Senato.

Valentina APREA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, dichiara conclusa la discussione sulle linee generali. Propone quindi di fissare il termine per la presentazione degli emendamenti alle ore 16.15 della giornata odierna.

La Commissione concorda.

Valentina APREA, presidente, sospende quindi brevemente la seduta per consentire il decorso del termine.

La seduta, sospesa alle 16.10, è ripresa alle 16.15.

Valentina APREA, presidente, avverte che non sono stati presentati ulteriori emendamenti alla proposta di legge in esame.

Luisa CAPITANIO SANTOLINI (UdCpTP) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo, stigmatizzando in ogni caso la corsa finale del Governo, che prima dà l'assenso e poi lo condiziona. Auspica tempi brevi per l'approvazione del provvedimento al Senato.

Il sottosegretario Francesco Maria GIRO esprime parere favorevole sull'emendamento presentato dal relatore.

Valentina APREA, presidente, avverte che essendo stato presentato l'emendamento 3.1 esso sarà posto in votazione in linea di principio; ove approvato, sarà trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione del parere.

La Commissione approva quindi in linea di principio l'emendamento 3.1 dal relatore.

Valentina APREA, presidente, avverte che l'emendamento testé approvato sarà trasmesso alle Commissioni parlamentari competenti per l'espressione del parere. Assicura in ogni caso il suo personale impegno affinché i prescritti pareri siano espressi in tempi brevi.

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Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 16.20.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 16.20 alle 16.25.

AVVERTENZA

I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

COMITATO RISTRETTO

Modifiche alla legge 18 marzo 1968, n. 337, e all'articolo 7 della legge 29 marzo 2001, n. 135, in materia di spettacolo viaggiante e di parchi di divertimento, nonché alla legge 27 luglio 1978, n. 392, per la tutela delle attività alberghiere, teatrali e cinematografiche.
C. 3428 Aprea.

COMITATO RISTRETTO

Disposizioni per la promozione, il sostegno e la valorizzazione delle manifestazioni dei cortei in costume, delle rievocazioni e dei giochi storici.
C. 3461 Realacci e C. 3605 Goisis.

ERRATA CORRIGE

Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 490 del 7 giugno 2011, a pagina 240, seconda colonna, ventiduesima riga, le parole «almeno» e da «a» a «corso» sono soppresse.