CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 8 giugno 2011
491.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (V e VI)
COMUNICATO

TESTO AGGIORNATO AL 13 GIUGNO 2011

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SEDE REFERENTE

Mercoledì 8 giugno 2011. - Presidenza del presidente della V Commissione Giancarlo GIORGETTI, indi del presidente della VI Commissione Gianfranco CONTE. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alberto Giorgetti.

La seduta comincia alle 15.

DL 70/11: Semestre europeo - Prime disposizioni urgenti per l'economia.
C. 4357 Governo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 7 giugno scorso.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, avverte preliminarmente che il deputato Pizzolante ha ritirato i propri emendamenti 3.35 e 3.36, che il deputato Baccini appone la propria firma all'emendamento Vannucci 4.42, che il deputato Vico appone la propria firma agli emendamenti D'Antoni 2.12, Codurelli 2.014 e Damiano 4.71 e che il deputato Laura Molteni appone la propria firma all'articolo aggiuntivo D'Amico 4.03.
Comunica che è stato richiesto il riesame della dichiarazione di inammissibilità pronunciata con riferimento a 34 proposte emendative. Conferma il giudizio di inammissibilità relativamente alle seguenti proposte emendative:
Ghizzoni 1.20, che attiva procedure di stabilizzazione o assunzione di nuovo personale che non risulta riconducibile ad alcuna specifica misura recata dal provvedimento;
Ghizzoni 1.22, relativo ai nuovi contratti da ricercatore a tempo determinato, non riconducibile ad alcune specifica misura recata dal provvedimento;

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Gioacchino Alfano 2.13, recante una disposizione relativa alla Cassa depositi e prestiti che non risulta oggetto del provvedimento;
Garofalo 2.04, in materia di bunkeraggio marittimo, che affronta un tema non considerato dal provvedimento;
Di Biagio 2.06, che estende ai contribuenti italiani residenti all'estero la possibilità di usufruire del modello 730, privo di un puntuale riscontro nei contenuti del provvedimento;
Di Biagio 2.05 che estende le detrazioni per carichi di famiglia di soggetti non residenti in Italia, introducendo una materia nuova rispetto all'oggetto del provvedimento;
Cristaldi 2.07 e Vincenzo Antonio Fontana 3.84, relativi al fermo di emergenza temporanea dell'attività di pesca, che non risulta oggetto del decreto;
Vincenzo Antonio Fontana 3.01 e 3.02 e Capodicasa 3.03, volti ad istituire una zona franca nell'isola di Lampedusa a fronte di interventi in materia di turismo presenti nel provvedimento che hanno, tuttavia, carattere generale ed ordinamentale;
Tullo 3.04, volto a finanziare interventi per l'ammodernamento dei sistemi portuali, introducendo una materia nuova rispetto ai contenuti del provvedimento;
Valducci 4.65, che destina i proventi di determinate sanzioni ad investimenti di ANAS S.p.A. e non appare presentare un contenuto riconducibile all'articolo 4, comma 19, del provvedimento, che reca una disposizione di natura meramente contabile riferita ad ANAS S.p.A;
Gioacchino Alfano 4.146, che reca interventi finalizzati alla produzione di energia da fonti rinnovabili, introducendo una materia nuova rispetto ai contenuti del provvedimento
D'Amico 4.03, relativo al sistema informativo del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che non trova un puntuale riscontro nei contenuti dell'articolo 4, ove pure sono presenti disposizioni in materia di opere pubbliche;
Pagano 5.102 e 5.103 recante una proroga di termini per la presentazione di una dichiarazione di aggiornamento catastale, nonché una sospensione dell'attività repressiva dell'Agenzia del territorio, che risulta estraneo per materia;
Cristaldi 5.100, relativo al completamento della ricostruzione del Belice, non riconducibile alla materia oggetto del decreto;
Vannucci 5.35, relativo ad interventi per i comuni colpiti da eventi atmosferici, non riconducibili ad alcune disposizione del provvedimento;
Mario Pepe (IR) 5.122, in materia di semplificazione della normativa per impianti termici, che non può ritenersi strettamente attinente alle disposizioni in materia urbanistica contenute nell'articolo 5 del provvedimento;
Zeller 5.106, finalizzato a consentire il completamento di alcune costruzioni ad uso industriale, che non può essere ricondotto alle disposizioni di carattere generale in materia di costruzioni private di cui all'articolo 5;
Cicu 6.15 e 6.16, che introducono una deroga alla disciplina in materia di divieto di effettuazione dei pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni per i soggetti nei confronti dei quali siano state emesse cartelle di pagamento, che non può ritenersi strettamente attinente alla materia oggetto dell'articolo 7 del provvedimento;
Rivolta 6.111, che concede alle province un differimento temporale per la restituzione degli importi spettanti al Ministero dell'interno, che non appare riconducibile alla materia oggetto del provvedimento;
Vanalli 6.110, che, analogamente ad altri emendamenti dichiarati inammissibili, attiene alla disciplina del patto di stabilità interno;

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Simonetti 6.101, che interviene sulla disciplina relativa all'assunzione di nuovi nuclei da parte delle province e dei comuni, che non appare riconducibile ai contenuti del provvedimento;
gli identici Forcolin 6.132 e Brugger 6.85, che autorizzano l'Autorità per l'energia elettrica e il gas ad individuare meccanismi di perequazione specifica aziendale per le piccole imprese di distribuzione di energia elettrica con effetti di semplificazione, da un lato, e di rafforzamento dell'efficienza e della stabilità di tali imprese, dall'altro, non risultando assimilabili ad alcun intervento previsto dal provvedimento;
Brugger 6.03, che attribuisce alle province autonome la competenza in materia di gestione di rifiuti, che introduce una materia nuova rispetto al contenuto del provvedimento;
Germanà 6.06, che consente agli intermediari inclusi nel sistema di prevenzione delle frodi nel settore del credito al consumo di accedere ai sistemi informativi sul merito creditizio, che non appare strettamente riconducibile al contenuto del provvedimento, anche se può ritenersi una misura di semplificazione.
Segnala come, ad un più attento esame, possano, invece, considerarsi ammissibili le seguenti proposte emendative:
gli identici Simonetti 3.89 e Del Tenno 7.99, che disciplinano i requisiti per il conseguimento della patente nautica e possono essere ricondotti alla materia oggetto dell'articolo 3, commi 7 e 8, recante disposizioni in materia di nautica da diporto;
Rubinato 5.38, che si limita a precisare il regime fiscale degli atti di trasferimento disciplinati dal comma 3 dell'articolo 5;
gli identici De Micheli 5.89, Germanà 5.98 e Della Vedova 5.41, che escludono dalla valutazione ambientale strategica (VAS) gli interventi di installazione di infrastrutture di comunicazione elettronica per gli impianti radioelettrici di dimensioni e gli impatti contenuti, che possono essere ricondotti alla materia di cui all'articolo 5, comma 8, che esclude dalla procedura di VAS, in alcuni casi, gli strumenti attuativi di piani urbanistici;
Brugger 6.27, che esclude dall'iscrizione all'albo dei gestori ambientali gli imprenditori agricoli che solo occasionalmente trasportano rifiuti, che si configura nei termini di una semplificazione amministrativa analoga a quelle già oggetto del provvedimento;
Borghesi 6.01 e Gioacchino Alfano 6.07, che recano interventi volti a sostenere il settore dell'autotrasporto, già oggetto dell'articolo 6, comma 2, lettera e).
Con riferimento alle proposte emendative riferite agli articoli da 7 a 10 del provvedimento (vedi allegato), fa presente che, sulla base dei criteri di valutazione già esposti nella seduta di ieri, sono da ritenersi inammissibili le seguenti proposte emendative:
Marchignoli 7.217 e 7.218, che prevedono la deduzione rispettivamente dell'ammortamento o dei canoni di locazione finanziaria degli immobili strumentali e delle spese per la partecipazione a convegni, congressi e corsi di aggiornamento;
Borghesi 7.5, volto a modificare la disciplina dell'accertamento sintetico di cui all'articolo 22 del decreto - legge n. 78 del 2010;
Borghesi 7.4, limitatamente alla parte in cui modifica la disciplina dell'accertamento sintetico di cui all'articolo 22 del decreto - legge n. 78 del 2010;
Biasotti 7.77, volto ad impedire l'incremento dell'imposta provinciale di trascrizione degli autoveicoli;
Biasotti 7.78, volto ad istituire un contributo a favore delle imprese che fanno ricorso al metodo franco destino in luogo del franco fabbrica;
Zeller 7.107, il quale modifica il regime di detrazione IVA per le operazioni intrasoggettive tra stabile organizzazione e casa madre;

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Del Tenno 7.277, che interviene sulla disciplina dell'imposta comunale sulla pubblicità con riferimento ai marchi apposti sulle gru;
Fluvi 7.236, Beccalossi 7.121 e 7.122, Ciccanti 7.189, Oliverio 7.183, Delfino 7.181, Di Giuseppe 7.9, Brugger 7.98, 7.99 e 7.97, recanti norme in materia di ruralità dei fabbricati a fini ICI e IMU;
Bitonci 7.309, volto ad introdurre una deduzione IRPEF delle spese sostenute per badanti;
Baretta 7.162 e 7.247, i quali autorizzano l'INPDAP a utilizzare personale con contratto di somministrazione di lavoro a tempo determinato;
gli identici Stradella 7.67 e Lupi 7.251, i quali regolano gli effetti delle sentenze della Corte di cassazione in materia fiscale sui rapporti giuridici pregressi;
gli identici Stradella 7.66 e Lupi 7.250, i quali prevedono un meccanismo di estinzione agevolata delle controversie tributarie pendenti;
Zeller 7.109, che esenta dalle imposte sui redditi le somme corrisposte da istituti di formazione ed enti di ricerca a fini di studio;
Zeller 7.104 e 7.105, in materia di deducibilità, ai fini delle imposte sui redditi, delle spese per beni materiali sostenute nell'esercizio d'impresa, arti o professioni;
Beccalossi 7.119 e Brandolini 7.182 e Ciccanti 7.194, i quali introducono una riduzione dei premi e dei contributi previdenziali ed assistenziali dovuti da cooperative agricole
Fedriga 7.306, il quale reca una norma di interpretazione autentica in relazione al procedimento per il riconoscimento, da parte dell'INAIL, dell'esposizione all'amianto per i lavoratori marittimi assicurati presso l'Istituto di previdenza per il settore marittimo (IPSEMA);
Montagnoli 7.294, il quale attribuisce agli enti territoriali una quota di partecipazione ai risparmi derivanti dall'accertamento di frodi in materia di invalidità civile;
Brugger 7.95, il quale assoggetta alcune prestazioni di servizi in materia agricola all'aliquota IVA agevolata al 10 per cento;
Comaroli 7.327 e 7.328, i quali modificano la disciplina dell'addizionale IRES dovuta da soggetti operanti nel settore energetico;
Comaroli 7.329, recante incentivi al trasporto fluviale del GPL;
Pini 7.325, il quale modifica la disciplina vigente in materia di accisa sui tabacchi lavorati e assoggetta ad IVA agevolata alcuni prodotti alimentari;
Buonanno 7.320, recante disposizioni in materia di incentivi alle energie rinnovabili;
Soglia 7.291, il quale estende l'ambito operativo delle agevolazioni tributarie in materia di recupero del patrimonio edilizio anche a coloro che hanno acquistato l'immobile nel 2007;
Brugger 7.93, il quale interviene sulla disciplina del decreto del Presidente della Repubblica n. 633 del 1972, relativamente al luogo di effettuazione delle prestazioni di servizi rese da soggetti IVA non stabiliti nel territorio dello Stato a produttori agricoli;
Graziano 7.242, il quale interviene sulla data di adozione del decreto ministeriale previsto dall'articolo 28-quater del decreto del Presidente della Repubblica n. 602 del 1973, con il quale devono essere disciplinate le modalità di compensazione dei crediti non prescritti, certi, liquidi ed esigibili, maturati nei confronti delle regioni, degli enti locali e degli enti del Servizio sanitario nazionale per somministrazione, forniture e appalti, con le somme dovute a seguito di iscrizione a ruolo;

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gli identici Bernardo 7.41, Ciccanti 7.169, Marchignoli 7.212, Del Tenno 7.261 e Raisi 7.142, i quali intervengono in materia di assistenza di contribuente dinanzi alle commissioni tributarie;
Comaroli 7.292, volto a sopprimere il reato di indebita compensazione a fini tributari;
Boccia 7.245, recante disposizioni in materia di applicazione dell'imposta di registro in caso d'uso;
Raisi 7.126, Del Tenno 7.264 e Bernardo 7.38, recanti norme in materia di ritenute alla fonte a titolo di acconto operate con riferimento ai redditi d'impresa;
gli identici Vignali 7.26 e Germanà 7.76, i quali modificano la disciplina della tassazione del trasferimento di beni ai fondi immobiliari con finalità di edilizia sociale;
Torrisi 7.278, volto ad estendere l'esenzione ICI alle discariche;
gli identici Fluvi 7.243 e Poli 7.157, i quali recano norme in materia di accertamento delle accise sulla birra;
Scilipoti 7.85, il quale prevede la risoluzione agevolata delle istanze delle istanze per la restituzione ai soggetti danneggiati dei benefici previsti in favore dei soggetti colpiti dall'alluvione del 1994;
Brugger 7.96, volto ad ampliare la definizione di prestazione lavorativa occasionale di tipo accessorio;
Raisi 7.136 e Del Tenno 7.255, limitatamente alla seconda parte, Bernardo 7.48, i quali estendono l'operatività temporale delle norme che consentono l'esclusione degli immobili strumentali dal patrimonio dell'impresa individuale con pagamento di imposta sostitutiva del 10 per cento;
gli identici Stradella 7.63 e Moffa 7.82, i quali intervengono sul regime sanzionatorio delle disposizioni in materia di sicurezza sul lavoro;
gli identici Bernardo 7.44 e Raisi 7.139 e Del Tenno 7.258, i quali modificano la disciplina IVA applicabile alle operazioni intracomunitarie effettuate senza inserimento nell'elenco VIES, e prevedono una sanatoria in merito;
Vignali 7.280, il quale estende l'applicazione della cosiddetta «cedolare secca» sui redditi da locazione di immobili;
Bitonci, 7.290, volto a introdurre un tetto massimo al trattamento economico di chi riceve emolumenti a carico delle finanze pubbliche;
Bitonci 7.313, il quale prevede un tetto agli emolumenti di dirigenti di banche;
Bitonci 7.311, volto ad ampliare la tipologia delle associazioni che si possono iscrivere al registro di cui all'articolo 3 della legge n. 94 del 2009 in materia di cosiddette «ronde»;
Lorenzin 7.113, il quale interviene sulla disciplina relativa all'applicazione della confisca amministrativa nel caso di violazioni a norme in materia di tutela del lavoro, e igiene sui luoghi di lavoro;
Lo Presti 7.134, volto a prorogare la validità delle graduatorie delle amministrazioni pubbliche soggette a limitazioni delle assunzioni;
Germanà 7.293, volto ad ampliare la casistica delle operazioni assimilate alle cessioni all'esportazione esenti da IVA;
Mattesini 7.175, volto ad applicare un'aliquota Iva agevolata ai prodotti lavorati del settore orafo;
Rubinato 7.174, il quale circoscrive l'applicazione della sanzione amministrativa a carico del cessionario o il committente che, nell'esercizio di imprese, arti o professioni, non assolve l'IVA relativa agli acquisti di beni o servizi mediante il meccanismo dell'inversione contabile al caso in cui si determini una minore imposta;

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Gioacchino Alfano 7.114, il quale modifica il regime in materia di indeducibilità delle minusvalenze di ammontare superiore a 50.000 euro, derivanti da operazioni su azioni o altri titoli negoziati, anche a seguito di più operazioni, in mercati regolamentati italiani o esteri in caso di omessa comunicazione ai sensi dell'articolo 5-quinquies, comma 3, del decreto-legge n. 203 del 2005;
Stradella 7.62, il quale modifica i termini già scaduti per l'accatastamento degli immobili non dichiarati al catasto;
Cristaldi 7.281, volto ad estendere ai medici, biologi, chimici e psicologi in servizio presso gli ambulatori del Servizio di assistenza sanitaria ai naviganti il trattamento del corrispondente personale in servizio presso il Servizio sanitario nazionale;
Pugliese 7.296, finalizzato a stanziare 20 milioni di euro per la definizione del contenzioso per la richiesta di risarcimento danni subiti dalla società cooperativa Compagnia unica merci varie Paride Batini per la mancata corresponsione di somme a sostegno del processo di riconversione;
gli identici Cazzola 7.52 e Leo 7.359, volti a spostare il termine per l'aumento delle aliquote dell'imposta di assicurazione da parte delle province di cui all'articolo 17 del decreto legislativo n. 68 del 2011;
Armosino 7.118, il quale consente all'Unioncamere di effettuare variazioni compensative tra le tipologie di spesa, nell'ambito del processo di riduzione dei costi degli apparati amministrativi;
Marchignoli 7.216, il quale introduce un obbligo per i professionisti iscritti a ordini o collegi di sottoscrivere una polizza assicurativa per il rischio professionale;
Cicu 7.60, recante disposizioni in materia di recupero di aiuti di Stato indebitamente erogati agli imprenditori agricoli sardi;
Lupi 7.252 e Stradella 7.68, volti a escludere dall'ICI i fabbricati destinati alla vendita dall'impresa costruttrice;
Torrisi 7.279, il quale esclude Equitalia, Riscossione Sicilia Spa e SERIT Spa dalla ricognizione delle amministrazioni pubbliche operata annualmente dall'ISTAT ai fini del coordinamento della finanza pubblica;
Vannucci 7.193 e Montagnoli 7.316, che, rispettivamente, modificano o abrogano l'articolo 25 del decreto-legge n. 78 del 2010 in materia di contrasto di interessi;
Forcolin 7.343, Germanà 7.253, Alessandri 7.346 e Corsaro 7.50, i quali modificano la normativa sui soggetti passivi obbligati al pagamento dell'accisa sull'energia elettrica e razionalizzano gli adempimenti fiscali relativi alla carica di accumulatori elettrici destinati all'uso di forza motrice dei veicoli a trazione elettrica;
Baccini 7.363, che reca una modifica puntuale del decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23, in materia di federalismo municipale;
Fallica 7.203, che modifica i termini per l'applicazione delle sanzioni da mancata registrazione del contratto di locazione;
Leo 7.01, che reca disposizioni volte a disciplinare l'abuso del diritto in materia tributaria;
Leo 7.03, che reca disposizioni in materia di agevolazioni IRAP;
Di Biagio 7.04, volto a modificare la disciplina ICI nel senso di escludere l'applicazione dall'imposta dei cittadini iscritti all'AIRE;
Di Biagio 7.05, volto a modificare i termini dei pagamenti nelle transazioni commerciali anche con la pubblica amministrazione;
Di Biagio 7.06, volto a introdurre un limite massimo agli emolumenti dei dirigenti e amministratori pubblici;

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gli identici Graziano 7.08, Occhiuto 7.014 e Caparini 7.017, volti a recepire disposizioni comunitarie in materia di frodi IVA;
Froner 7.09, che reca un intervento volto a consentire ai commercianti al dettaglio di carburante il libero rifornimento da qualsiasi rivenditore;
Armosino 7.010, che reca norme di interpretazione autentica in materia di diritto annuale da corrispondere a Unioncamere e Camere di commercio;
Froner 7.011, che assegna all'acquirente unico funzioni in materia di carburanti;
Codurelli 7.012, in materia di incentivi fiscali in favore delle madri lavoratrici;
Baretta 7.013, volto a consentire all'INPDAP di utilizzare personale con contratto di somministrazione in deroga alle disposizioni di cui all'articolo 9, comma 28, del decreto-legge n. 78 del 2010;
Raisi 7.015, volto a modificare la disciplina degli studi di settore;
Leo 7.02, in materia di detassazione del reddito incrementale per i lavoratori autonomi e le piccole imprese;
Montagnoli 8.134, che modifica la disciplina in materia di spese di personale sia per gli enti sottoposti al patto di stabilità, sia per quelli non sottoposti allo stesso;
Montagnoli 8.136, che modifica la disciplina del patto di stabilità con riferimento al lavoro accessorio;
Vincenzo Antonio Fontana 8.119, che introduce modifiche alla disciplina concernente le garanzie per il lavoratore di imprese esecutrici di appalti;
Germanà 8.115, che reca un'interpretazione autentica delle disposizioni di cui all'articolo 2, comma 54, del decreto-legge n. 225 del 2010, in materia di termini per l'impugnazione del licenziamento;
Mura 8.20, che reca disposizioni in materia di promozione dell'assunzione di lavoratrici madri e lavoratrici disabili, nonché di realizzazione di asili nido;
Marchioni 8.103, che detta disposizioni in materia di redditi derivanti da lavoro prestato all'estero e in zone di frontiera;
Delfino 8.77, che incrementa la dotazione del Fondo per lo sviluppo dell'imprenditoria giovanile in agricoltura;
Pagano 8.118, che modifica le disposizioni del codice civile in materia di patto di famiglia;
gli identici Carlucci 8.9 e Distaso 8.14 e gli identici Distaso 8.7 e Carlucci 8.10, che recano disposizioni in materia di sostegno all'emittenza radiotelevisiva locale;
gli identici Distaso 8.6 e Carlucci 8.12, recanti disposizioni per l'attribuzione di canali della televisione digitale terrestre per favorire lo sviluppo dell'emittenza televisiva locale;
gli identici Distaso 8.5 e Carlucci 8.11, che recano disposizioni tese a integrare le risorse destinate al sostegno dell'emittenza locale;
Boccia 8.102, che detta disposizioni in tema di prededucibilità dei crediti derivanti dai piani di risanamento, ai sensi dell'articolo 67 della legge fallimentare;
Montagnoli 8.146, relativo all'incentivazione della produzione elettrica mediante impianti solari fotovoltaici prodotti o assemblati nell'Unione europea;
Vanalli 8.171, il quale detta norme in materia in materia di affidamento e di gestione dei servizi pubblici locali;
Ciccanti 8.86, limitatamente alla lettera e), il quale detta norme in materia in materia di affidamento e di gestione dei servizi pubblici locali;
Bernardo 8.183, recante modifiche al Testo unico in materia bancaria e creditizia in materia di governo societario e di Vigilanza regolamentare della Banca d'Italia;

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Pagano 8.182, il quale reca modifiche alla disciplina in materia di fondazioni bancarie;
Cambursano 8.25, che istituisce un fondo per il pagamento dei debiti delle pubbliche amministrazioni nei confronti delle imprese;
Borghesi 8.26, volto a consentire la cessione alla Cassa depositi e prestiti dei crediti delle imprese relativi a forniture verso la pubblica amministrazione;
Borghesi 8.29, recante agevolazioni fiscali in favore dell'imprenditoria giovanile;
Borghesi 8.27, recante agevolazioni fiscali per la capitalizzazione delle imprese e una detassazione degli utili reinvestiti in nuovi macchinari ed apparecchiature;
Scilipoti 8.57 e 8.51, i quali recano interventi in favore delle popolazioni colpite dagli eventi alluvionali del novembre 1994;
Marsilio 8.48, il quale reca una proroga del termine per la messa in liquidazione delle società costituite da comuni;
Borghesi 8.30, che dispone il rifinanziamento, per ciascuno degli anni 2012, 2013 e 2014, del Fondo di solidarietà per i mutui per l'acquisto della prima casa;
Scilipoti 8.52, che sospende ogni procedura esecutiva per espropriazione immobiliare fondata su rapporti bancari oggetto di opposizione;
Scilipoti 8.56, che modifica la disciplina in materia di pubblicità, da parte delle banche e degli intermediari finanziari, sui tassi di interesse, sui prezzi e sulle altre condizioni economiche relative alle operazioni e ai servizi offerti;
Scilipoti 8.53, che interviene in merito all'ambito temporale di applicazione delle misure di cui all'articolo 2, comma 61, del decreto-legge n. 225 del 2010, concernenti la prescrizione relativa ai diritti nascenti dall'annotazione in conto corrente;
Lulli 8.98, in materia di nullità delle clausole contrattuali aventi ad oggetto la commissione di massimo scoperto;
D'Amico 8.144, volto ad estendere la nullità per le clausole contrattuali aventi ad oggetto la commissione di massimo scoperto ad altre spese istruttorie relative, nonché a ridurre allo 0,2 per cento l'ammontare del corrispettivo massimo per l'affidamento di denaro riconosciuto alle banche;
D'Amico 8.145, volto a ridurre allo 0,2 per cento l'ammontare del corrispettivo massimo per l'affidamento di denaro riconosciuto alle banche;
Comaroli 8.143, volto a prevedere la nullità delle clausole contrattuali contenenti l'applicazione di commissioni per il prelievo di denaro contante per persone ultrasessantacinquenni;
Lulli 8.100 recanti norme in materia di anatocismo bancario;
gli identici Dima 8.45, Baccini 8.46, Lo Presti 8.47 e Gioacchino Alfano 8.121 e Marsilio 8.190, in materia di risarcimento diretto del danno derivante dalla circolazione di veicoli;
gli identici Baccini 8.42, Lo Presti 8.43, Dima 8.44, Ciccanti 8.83 e Gioacchino Alfano 8.122 e Marsilio 8.189, volti a vietare la cessione del diritto al risarcimento del danno derivante dalla circolazione di veicoli;
Lulli 8.101, in materia di incompatibilità per i titolari di posizioni apicali delle imprese operanti nei mercati creditizio, finanziario ed assicurativo;
Ciccanti 8.69, volto a modificare il fondo di cui all'articolo 1, commi 59 e 60, della legge di stabilità 2011, al fine di fare fronte alle necessità degli enti locali derivanti dal rinvio dell'erogazione delle risorse statali spettanti agli enti locali in attuazione del decreto legislativo sul federalismo municipale;

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Ciccanti 8.70, in materia di canone per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche;
gli identici Vignali 8.2 e Germanà 8.49, in materia di edilizia universitaria residenziale;
gli identici Forcolin 8.154 e Bitonci 8.160, in materia di riabilitazione delle persone fisiche non solventi;
Borghesi 8.41, che istituisce un marchio di proprietà dello Stato per i prodotti ideati o progettati interamente da imprese italiane;
Pini 8.157, che reca una norma di interpretazione autentica in materia di responsabilità amministrativa di componenti degli organi societari o dei dipendenti di società partecipate dalle amministrazioni pubbliche;
Bernardo 8.89, che reca norme di interpretazione delle disposizioni di cui all'articolo 2, comma 2, del decreto-legge n. 40 del 2010 in materia di concessioni pubbliche statali generatrici di entrate erariali;
Poli 8.68, il quale attribuisce ai soci delle cooperative artigiane, che stabiliscono un rapporto di lavoro in forma autonoma, il titolo all'iscrizione nella gestione dei contributi e delle prestazioni previdenziali per gli artigiani;
Compagnon 8.71, che modifica l'articolo 7-octies del decreto-legge n. 5 del 2009 al fine di assicurare la difesa degli interessi economici e giuridici degli obbligazionisti e dei piccoli azionisti di Alitalia S.p.A.;
Delfino 8.78, che estende la detassazione degli investimenti in macchinari di cui all'articolo 5 del decreto-legge n. 78 del 2009 anche ai soggetti titolari di imprese agricole individuali;
Comaroli 8.167, che reca una definizione della figura dell'agromeccanico professionale;
Distaso 8.13, che incrementa l'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 1, comma 61 della legge n. 220 del 2010 in materia di interventi e di incentivi a sostegno dell'emittenza televisiva locale e dell'emittenza radiofonica locale e nazionale;
Servodio 8.82, che proroga gli interventi a sostegno del settore della pesca marittima di cui all'articolo 54-bis del decreto-legge n. 78 del 2010;
Sani 8.81, volto ad incrementare, nella misura di 15 milioni di euro per l'anno 2011, il Programma nazionale triennale della pesca e dell'acquacoltura di cui all'articolo 2, commi da 5-novies a 5-duodecies del decreto-legge n. 225 del 2010;
Delfino 8.63, che incrementa, nella misura di 50 milioni di euro per l'anno 2011, la dotazione del Fondo di solidarietà nazionale - incentivi assicurativi;
Pagano 8.117, che reca disposizioni per il calcolo dell'anzianità maturata dagli insegnanti tecnico - pratici;
Alessandri 8.172, che esclude dall'applicazione dell'aliquota addizionale di cui all'articolo 81, comma 16, del decreto-legge n. 112 del 2008 anche i soggetti che producono oli lubrificanti dalla rigenerazione degli oli usati.
Bitonci 8.178, il quale prevede, per alcuni procedimenti, che l'accertamento dei requisiti soggettivi dei soci e la definizione dei rapporti con gli istituti di credito relativamente ai contributi statali assegnati alle cooperative edilizie siano effettuati dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti sulla base del reddito personale del socio assegnatario
Lulli 8.95, che dispone la nullità delle clausole di tacito rinnovo dei contratti di assicurazione obbligatoria per la responsabilità civile auto.
Lulli 8.94, che autorizza la costituzione di gruppi di acquisto per la stipula di contratti individuali di assicurazione per la responsabilità civile dei veicoli ad uso privato;

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Zucchi 8.93, che modifica il decreto ministeriale n. 400 del 2001, recante i criteri e le modalità per il finanziamento delle società finanziarie per lo sviluppo delle imprese operanti nel commercio, nel turismo e nei servizi e novella, quindi, una disposizione di rango secondario;
Agostini 8.191, in materia di aiuti al settore della pesca;
Comaroli 8.124, che dispone la nullità delle commissioni applicate dalle banche ai prelevamenti di denaro contante dai conti correnti presso gli sportelli;
Bitonci 8.125, che dispone l'obbligo per le società a partecipazione pubblica, sulle quali lo Stato esercita il controllo in ragione della partecipazione al capitale sociale, di ubicare la sede legale nel territorio nazionale;
Bitonci 8.126, che richiede una fideiussione per l'apertura di partite IVA da parte di imprese straniere;
Bitonci 8.127, che introduce un nuovo regime fiscale forfettario opzionale preventivo per le persone fisiche esercenti attività di impresa e per talune società di persone;
Bitonci 8.128, che prevede l'istituzione da parte di ciascuna azienda che beneficia di incentivi statali di un fondo per garantire il rispetto dei termini di pagamento ai fornitori;
Bitonci 8.130, che introduce una moratoria del pagamento delle rate relative a tutti i finanziamenti erogati nei confronti delle imprese;
Bitonci 8.131, che introduce l'obbligo per le istituzioni statali e territoriali dell'acquisto di beni prodotti in Italia per l'esercizio delle proprie attività;
Bitonci 8.132, che introduce l'obbligo per le aziende che beneficiano di aiuti pubblici di assumere prioritariamente personale di cittadinanza italiana;
Bitonci 8.133, che reca disposizioni in materia di commercio abusivo;
Comaroli 8.166, che reca disposizioni in materia di utilizzo di risorse assegnate al Comune di Campione d'Italia;
Commercio 8.03, il quale consente alle regioni di concedere finanziamenti a tasso agevolato alle regioni per lo sviluppo delle energie rinnovabili;
Vincenzo Antonio Fontana 8.05, il quale prevede la soppressione dell'Istituto nazionale di economia agraria (INEA) e dell'Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione (INRAN) e l'attribuzione delle relative funzioni al Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura;
Gioacchino Alfano 8.06 e 8.07, i quali intervengono sull'operatività di Poste italiane nell'esercizio di attività di Banco Posta;
Froner 8.08, il quale modifica la disciplina in materia di perenzione amministrativa dei residui relativi alle iniziative di incentivazione;
Lulli 8.09, il quale disciplina l'esercizio dell'attività di dispensazione al pubblico dei medicinali;
Lulli 8.010, il quale interviene sulla disciplina relativa agli orari di apertura e chiusura delle farmacie convenzionate con il Servizio sanitario nazionale;
Bitonci 8.012, il quale conferisce una delega legislativa al Governo per la semplificazione delle modalità di gestione dell'imposta di consumo sugli oli lubrificanti;
Comaroli 8.015, il quale stabilisce un tetto al trattamento economico dei dirigenti di banche e di società che beneficino di interventi pubblici;
Montagnoli 8.016, il quale istituisce un'imposta di bollo sui trasferimenti di denaro all'estero attraverso istituti bancari, agenzie di money transfer e altri agenti in attività finanziaria;
Montagnoli 8.017, il quale modifica il regime di deducibilità ai fini delle imposte sui redditi degli interessi passivi, estendendo l'esclusione dall'applicazione di tale

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disciplina a tutte le società che costruiscono o gestiscono impianti per la fornitura di acqua, energia e teleriscaldamento, nonché impianti per lo smaltimento e la depurazione;
Forcolin 8.018, il quale consente al contribuente di chiedere in tutto o in parte il rimborso dell'eccedenza detraibile a fini IVA quando effettua cessioni di beni, nei confronti di soggetti identificati in altro Stato membro della Comunità europea, eseguite mediante introduzione in un deposito IVA per un ammontare superiore al 25 per cento dell'ammontare complessivo di tutte le operazioni effettuate;
Forcolin 8.019, il quale esclude dagli obblighi di tenuta dei registri cartacei e telematici previsti dal Testo unico in materia di accise, nonché in materia di contabilità, gli stabilimenti che utilizzano alcool etilico ad uso alimentare ad accisa assolta;
Comaroli 8.022 e 8.021, i quali recano norme in materia di remunerazione omnicomprensiva degli affidamenti e degli sconfinamenti nell'ambito di contratto di conto corrente e di apertura di credito;
Comaroli 8.025, il quale incrementa il limite di deducibilità degli interessi passivi a fini delle imposte sui redditi;
Forcolin 8.055, il quale modifica la disciplina del Testo unico delle imposte sui redditi in materia di deducibilità delle spese relative a mezzi di trasporto;
Torazzi 8.026, il quale amplia il limite di deducibilità degli interessi passi ai fini delle imposte sui redditi;
Torazzi 8.023, il quale incrementa il limite di deducibilità degli interessi passivi ai fini delle imposte sui redditi delle svalutazioni su crediti derivanti da operazioni di credito ad imprese fino a 30 dipendenti;
Torazzi 8.024, il quale dal valore della produzione netta ai fini IRAP le spese per il personale assunto dopo il 10 gennaio 2009;
Polledri 8.027, il quale introduce una procedura di definizione agevolata degli omessi versamenti a fini tributari e previdenziali, attraverso dilazioni, riduzione di sanzioni, azzeramento degli interessi di mora, sospensione dei procedimenti di recupero coattivo;
Polledri 8.028, il quale consente alle piccole imprese di presentare all'Agenzia delle entrate o all'INPS un piano di rientro dei propri debiti tributari e comunitari;
Comaroli 8.030, il quale esclude l'applicazione della sanzione della reclusione nel caso di omessi versamenti a fini IVA di entità superiori a 50.000 euro;
Bitonci 8.031, che prevede la devoluzione ai comuni delle risorse del fondo per il finanziamento delle funzioni catastali decentrate;
Comaroli 8.035, che reca disposizioni fiscali volte ad agevolare l'assegnazione di beni di società ai soci e la trasformazione in società semplice;
D'Amico 8.037, che pone a carico dell'istituto di credito mutuante le spese notarili correlate alla stipula dei contratti di mutuo per l'acquisto della prima casa o per la sua ristrutturazione;
Polledri 8.038, che prevede un incremento della misura degli assegni familiari spettanti ai lavoratori italiani o dell'Unione europea;
Bitonci 8.039, che modifica i beneficiari del regime fiscale forfetizzato di cui all'articolo 13 della legge n. 388 del 2000;
Bitonci 8.041 e Forcolin 8.056, che istituiscono lotterie con premi da assegnare ai possessori di scontrini fiscali;
Bitonci 8.043, recante disposizioni in materia di incompatibilità relativamente alle Commissioni tributarie e di obbligo di formazione continua dei giudici tributari;
Bitonci 8.044, che dispone l'abrogazione delle disposizioni in materia di comunicazione annuale IVA;

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Comaroli 8.045, il quale prevede che i dati determinati sulla base degli studi di settore costituiscano presunzioni semplici;
Comaroli 8.046, volto a prevedere di piani di formazione professionale e tecnica per gli operatori commerciali operanti su aree pubbliche, che non siano cittadini italiani o dell'Unione europea;
Comaroli 8.047, volto a prevedere che l'autorizzazione all'attività di commercio al dettaglio esercitata da un cittadino extracomunitario possa essere subordinata all'acquisizione di un certificato che attesti la conoscenza della lingua italiana;
Comaroli 8.048 in materia di disciplina delle insegne degli esercizi commerciali;
Fedriga 8.049, volto ad istituire zone franche urbane nelle regioni di confine;
Forcolin 8.050, volto ad introdurre un'addizionale all'imposta sul reddito delle società petrolifere nell'ipotesi di mancato adeguamento dei prezzi per il caso di ribasso del costo del petrolio;
Comaroli 8.051 e 8.060, volti ad aumentare la soglia oltre la quale è necessario il visto di conformità per le compensazioni IVA;
Comaroli 8.052, volto ad elevare la soglia di debito oltre la quale è vietata la compensazione dei crediti di cui all'articolo 17, comma 1, del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, relativi alle imposte erariali;
Forcolin 8.057, volto ad introdurre un credito di imposta per i proprietari degli impianti di distribuzione di carburante;
Nicola Molteni 8.058, in materia di accertamento dell'accisa sulla birra;
Montagnoli 8.059, volto ad estendere la disciplina dell'IVA per cassa ad imprese con volume d'affari fino a 500.000 euro;
Comaroli 8.061, volto ad elevare la soglia oltre la quale è obbligatoria la comunicazione telematica all'Agenzia delle entrate delle operazioni rilevanti ai fini dell'imposta sul valore aggiunto;
Comaroli 8.062, recante disposizioni fiscali di favore per i giovani imprenditori.
Contento 9.89, in materia di disciplina tributaria applicabile agli interventi di promozione dell'eccellenza e del merito;
Zeller 9.1, volto ad escludere dalla base imponibile ai fini dell'imposta locale sui redditi e dall'IRPEF le borse di studio;
Ghizzoni 9.52, volto ad ampliare il novero dei soggetti ammessi alla partecipazione ai gruppi e ai progetti di ricerca delle università;
Fallica 9.31, volto a prevedere l'iscrizione nell'istituendo albo dei ricercatori di comprovata esperienza di determinate categorie di studiosi;
Siragusa 9.64, in materia di organizzazione di corsi universitari per il conseguimento dell'abilitazione all'insegnamento della lingua inglese;
Fallica 9.34, in materia di validità dell'abilitazione all'insegnamento per i docenti ammessi con riserva ai corsi speciali indetti con decreto ministeriale del 20 settembre 2007;
gli identici Carlucci 9.16 e Cristaldi 9.78, nonché Goisis 9.85, volti a consentire l'esonero dalle tasse universitarie per i dirigenti scolastici che intendano conseguire una ulteriore laurea;
Dima 9.79, volto a concedere finanziamenti per la ricerca applicata nella forma di contributi di spesa;
Goisis 9.80, volto ad estendere l'ambito di applicazione dell'articolo 25-quinquies del decreto-legge n. 248 del 2007, relativo agli aspiranti dirigente scolastico utilmente inclusi nelle rispettive graduatorie, che non conseguono la nomina per carenza di posti nel settore formativo cui si riferisce la nomina stessa, anche ai soggetti assunti in Trentino-Alto Adige;

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Toccafondi 9.19, volto ad escludere il settore dell'istruzione non statale dalla riduzione delle spese disposta ai sensi della legge di stabilità per il 2011;
Toccafondi 9.20, relativo alle modalità di conseguimento dell'abilitazione per i docenti delle scuole non statali;
Capitanio Santolini 9.45, volto a prevedere la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale degli statuti degli enti di ricerca;
Capitanio Santolini 9.46, volto a consentire alle università e ad altri soggetti che svolgono attività di ricerca la stipula di contratti di diritto privato per specifiche prestazioni previste da programmi di ricerca;
Toccafondi 9.21 e 9.22. volti a stanziare la somma di 245 milioni di euro in sostegno delle scuole non statali;
Abrignani 9.27, in materia di ordinamento dell'Associazione italiana di studi cooperativi Luigi Luzzati;
Mario Pepe (IR) 9.90, volto a prorogare per cinque anni tutti i contratti a tempo indeterminato presso le pubbliche amministrazioni, compresi gli organi costituzionali, i cui contratti di lavoro non sono soggetti peraltro alla disciplina legislativa, ma rimessi all'autonomia normativa propria di tali istituzioni;
Grassano 9.36, volto a consentire alla Consob l'assunzione di personale in deroga alla normativa vigente;
Mattesini 9.04, volto a prorogare al 31 dicembre 2012 i contratti di lavoro a tempo determinato presso la pubblica amministrazione;
Bellanova 9.05, volto a prorogare di due anni il termine entro il quale lavoratori eventualmente in esubero presso l'Ente tabacchi possono essere riassorbiti dall'amministrazione finanziaria;
Gatti 9.06, volto a consentire all'INPS l'assunzione di personale in deroga alla normativa vigente;
Madia 9.07, volto a modificare i limiti previsti per le assunzioni ai sensi dell'articolo 9, comma 9, del decreto-legge n. 78 del 2010;
Levi 9.02, in materia di adozione dei libri di testo nella scuola primaria;
Siragusa 9.03, in materia di gratuità parziale dei libri di testo;
Goisis 9.08, volto ad attribuire alle scuole non statali un contributo denominato «dote alunno»;
Lulli 9.01, finalizzato al riordino dell'accesso e dell'esercizio delle professioni intellettuali ed alla riorganizzazione degli ordini professionali.
Simonetti 10.125, in materia di autovetture in dotazione alle pubbliche amministrazioni;
Braga 10.59, in materia di spese per il personale del Comune di Campione d'Italia;
Vincenzo Antonio Fontana 10.105 e 10.104, in materia di responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore;
Pagano 10.102, che interviene in materia di incremento delle addizionali da parte del Presidente della Regione;
Vincenzo Antonio Fontana 10.103, in materia di lavori socialmente utili;
Santelli 10.5 che modifica la disciplina relativa al personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco vittima del dovere;
Moffa 10.15, che autorizza l'INPS a trattenere in servizio il contingente di personale dedicato a specifiche attività;
Baccini 10.10, in materia di servizi di vigilanza urbana in prossimità di aerostazioni e aeroporti;
Paladini 10.3, che autorizza la proroga di contratti di lavoro a tempo determinato da parte di amministrazioni pubbliche;

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Germanà 10.115 e Rosato 10.63, che istituiscono un fondo per il finanziamento di attività del Corpo nazionale di vigili del fuoco in contesti emergenziali;
Polledri 10.118, in materia di permuta di immobili ed infrastrutture oggetto di intesa tra il Ministero della difesa e il Comune di Piacenza;
Comaroli 10.121, in materia di sicurezza degli stadi;
Bitonci 10.124, concernente gli obblighi delle imprese ferroviarie
Rosato 10.71, che estende una serie di benefici ai familiari del personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco;
Rosato 10.69, 10.68 e 10.67, che istituiscono un ruolo direttivo speciale nell'ambito del Corpo nazionale dei vigili del fuoco;
Rosato 10.65, che disciplina la riorganizzazione dell'Ispettorato centrale per i controllo ella qualità dei prodotti agroalimentari;
Rosato 10.64, recante disposizioni per il riordino dei ruoli direttivi del Corpo di polizia penitenziaria;
Rosato 10.62 e 10.61, in materia di avanzamenti di carriera del personale del Corpo dei vigili del fuoco;
Margiotta 10.73, relativo alla predisposizione di piani straordinari regionali per contenere la pressione fiscale a fronte dell'incremento dei compiti in materia di protezione civile;
Gioacchino Alfano 10.101, volto a prevedere l'automatico passaggio nel ruolo degli avvocati dello Stato dei procuratori dello Stato dopo una determinata anzianità;
Lulli 10.75, in materia di azione di classe;
Zeller 10.100, volto a considerare come cooperative storiche le società cooperative di produzione dell'energia e distribuzione elettrica nella provincia autonoma di Bolzano in presenza di determinati requisiti;
Federico Testa 10.99, recante disposizioni per incentivare la diffusione dei veicoli a trazione elettrica;
Lulli 10.74, in materia di incompatibilità per i presidenti e i componenti delle autorità amministrative indipendenti;
Pini 10.122, recante la costituzione di un fondo per attuare la legge n. 117 del 2009 sul distacco dei comuni di Casteldelci, Maiolo, Novafeltria, Pennabilli, San Leo, Sant'Agata Feltria e Talamello dalla regione Marche e loro aggregazione alla regione Emilia-Romagna, nell'ambito della provincia di Rimini;
Germanà 10.117, recante modifiche all'articolo 9 del decreto-legge n. 248 del 2007 in tema di scadenza dei certificati complementari di protezione dei medicinali;
Lorenzin 10.32, volto a destinare una parte delle risorse del 5 per mille agli interventi in tema di sclerosi amiotrofica;
Lorenzin 10.31, volto a integrare la dotazione del Fondo per le politiche sociali;
Lorenzin 10.30, volto a prorogare alle annualità 2011 e 2012 il recupero delle somme a carico della Croce rossa italiana;
Nicola Molteni 10.108, relativo alla disciplina dei Consorzi che provvedono alla regolazione del livello idrometrico dei laghi;
Lorenzin 10.29, volto a prorogare la validità delle istanze presentate dai soggetti ammessi al 5 per mille negli anni 2006 e 2007;
Gianni 10.16, in materia di riconoscimento di benefici in favore dei lavoratori esposti all'amianto;
gli identici Lo Presti 10.4 e De Angelis 10.106, volti a consentire assunzioni nell'ambito del Corpo forestale dello Stato;

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Gianni 10.01, che prevede la costituzione di una zona franca, nonché il riconoscimento di agevolazioni fiscali in siti contaminati di interesse nazionale;
Nastri 10.03, che modifica le disposizioni del decreto-legge n. 34 del 2011 in materia di razionalizzazione dello spettro radioelettrico;
Nastri 10.04, che reca disposizioni relative al versamento al bilancio dello Stato di quota parte dell'aliquota della componente della tariffa elettrica, prevedendo altresì esenzioni dal Patto di stabilità interno per gli enti locali in cui insistono impianti nucleari;
gli identici Pagano 10.06, Simonetti 10.031 e Savino 10.035, nonché gli identici Pagano 10.07, Comaroli 10.032 e Pugliese 10.033, che recano disposizioni in materia di canoni di accesso all'infrastruttura ferroviaria nazionale;
gli identici Pagano 10.05 e D'Amico 10.030, che recano disposizioni relative alle imprese ferroviarie che espletano servizi di trasporto sull'infrastruttura ferroviaria nazionale;
gli identici Simonetti 10.029 e Del Tenno 10.034, che prevedono la costituzione di una Agenzia nazionale di regolamentazione del settore ferroviario;
Di Biagio 10.08 e 10.09, i quali recano disposizioni relative ai dipendenti del Ministero degli affari esteri assunti all'estero;
Brugger 10.010, che prevede una delega alle province autonome di Trento e di Bolzano di funzioni in materia di gestione dei rifiuti;
De Camillis 10.011, che prevede un finanziamento per interventi di ricostruzione degli edifici e per la messa in sicurezza delle scuole interessate dal terremoto del Molise del 2002;
Lupi 10.012, che prevede la stabilizzazione della devoluzione del 5 per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche a finalità di carattere sociale;
Lupi 10.013, che reca disposizioni relative all'acquisizione della qualifica di impresa sociale per le imprese che assumono lavoratori svantaggiati o disabili;
Toccafondi 10.015, che esenta gli enti senza scopo di lucro e le imprese sociali dall'applicazione degli studi di settore;
Toccafondi 10.016, che modifica la disciplina in materia di deducibilità delle liberalità in favore delle associazioni di promozione sociale;
Toccafondi 10.017, in materia di prestazione di attività di volontariato in favore di tutti gli enti senza scopo di lucro;
Lupi 10.018, in materia di stipula di convenzioni con le cooperative sociali;
gli identici Marsilio 10.014 e Di Biagio 10.043, che recano disposizioni in materia di contributi all'editoria;
Graziano 10.019, relativo alla trasmissione alle sezioni regionali di controllo della Corte dei conti delle relazioni degli organi di revisione degli enti locali su bilancio di previsione e rendiconto;
Graziano 10.020, in materia di determinazione dei canoni per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche;
Velo 10.021, che modifica la disciplina contenuta nel decreto legislativo n. 68 del 2011, in materia di tributi propri delle province connessi al trasporto su gomma;
Lovelli 10.022, che prevede l'istituzione dei un'Autorità per i servizi e l'uso delle infrastrutture di trasporto e della logistica;
Ciccanti 10.023, in materia di incentivazione per gli impianti solari fotovoltaici;
Lorenzin 10.024, in materia di ripartizione dei contributi statali all'Istituto per la ricerca, la formazione e la riabilitazione e all'Istituto per la riabilitazione e la formazione ONMIL Onlus;

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Lorenzin 10.025, in materia di trattamento previdenziale dei lavoratori autonomi che svolgono attività libero-professionali;
Lorenzin 10.027, che reca una disposizione di interpretazione autentica relativa agli atti e alle deliberazioni assunte dalle gestioni previdenziali privatizzate;
Alessandri 10.028, che prevede un diritto di prelazione in favore dei conduttori degli immobili in dismissione degli enti previdenziali privatizzati;
Pini 10.037, che prevede un regime fiscale agevolato per i redditi derivanti da lavoro dipendente prestato all'estero in zone di frontiera e in Paesi limitrofi;
Polledri 10.038, che modifica la disciplina vigente in materia di esercizio dell'attività venatoria;
D'Amico 10.039, che modifica le disposizioni della legge n. 110 del 1975, in materia di controllo delle armi e delle munizioni;
Alessandri 10.040, che modifica la disciplina vigente in materia di smaltimento degli imballaggi;
Gioacchino Alfano 10.042, in materia di rimodulazione di patti territoriali e di contratti d'area.

Gioacchino ALFANO (PdL) chiede di poter addivenire ad una valutazione complessiva sui giudizi di ammissibilità, eventualmente anche con un supplemento di riflessione sulle proposte emendative riferite ai primi sei articoli del provvedimento.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, con riferimento alle considerazioni del deputato Gioacchino Alfano, rileva come la responsabilità dei Presidenti delle Commissioni riunite in merito ai giudizi di ammissibilità sulle proposte emendative presentate si limiti, ovviamente, all'esame in sede referente del provvedimento, rimanendo ferma la possibilità, per i deputati che lo ritengano opportuno, di sottoporre eventuali questioni in merito al Presidente della Camera.

Massimo VANNUCCI (PD) dichiara di non condividere le valutazioni testé espresse dalla presidenza delle Commissioni riunite, che ha confermato l'inammissibilità del proprio emendamento 5.35. In proposito, richiama le finalità della proposta emendativa, che intende consentire di effettuare spese necessarie a far fronte alle conseguenze degli eventi atmosferici che hanno colpito le regioni Marche, Abruzzo e Basilicata. Si sofferma, in particolare, sui danni subiti a seguito degli eventi atmosferici del marzo 2011 dalla Regione Marche, che sono stati valutati in misura pari a circa 500 milioni di euro, sottolineando come non sia possibile ipotizzare di farvi fronte con i meccanismi di copertura introdotti dall'articolo 2 del decreto-legge n. 225 del 2010, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 10 del 2011.
Al riguardo, segnala come la Regione Marche abbia sollevato una questione di legittimità costituzionale con riferimento a tali ultime disposizioni, che di fatto impediscono una risposta efficace alle emergenze ambientali, osservando peraltro come nello stesso decreto-legge in materia di proroga dei termini, che ha introdotto il nuovo sistema di finanziamento degli oneri derivanti dalle calamità, si sia disposta un finanziamento degli interventi di ricostruzione nella Regione Veneto, che già aveva beneficiato di uno stanziamento di 300 milioni di euro. Quanto all'ammissibilità della proposta emendativa 5.35, osserva come essa presenti senza dubbio i connotati dell'urgenza e dell'indifferibilità, in quanto intende far fronte ad una situazione emergenziale e, pertanto, possa a buon diritto essere contenuta in un decreto-legge. Ritiene, quindi, pienamente ammissibile l'emendamento, che intende affrontare in questo provvedimento un tema che il Governo ha ignorato. Sottolinea, peraltro, come la disposizione, pur prevedendo una deroga al patto di stabilità interno, non appaia riconducibile strettamente a tale ambito materiale, in quanto la sua finalità prevalente è quella di assicurare

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il finanziamento di interventi irrinunciabili, in attesa della pronuncia della Corte costituzionale sulle disposizioni dell'articolo 2 del decreto-legge n. 225 del 2010. A questo proposito, evidenzia, tra l'altro, che l'intervento non avrebbe un impatto negativo per la finanza pubblica, in quanto nei bilanci delle amministrazioni interessate già sussistono risorse da destinare allo scopo, che, tuttavia, non sono utilizzabili per i vincoli derivanti dall'applicazione del patto di stabilità interno.

Amedeo CICCANTI (UdCpTP) dichiara di condividere le finalità dell'emendamento 5.35, dichiarato inammissibile, e ricorda che per analoghe situazioni si è trovata una soluzione, come nel caso della catastrofe che ha colpito il Piemonte. Sottolinea inoltre come la questione attenga all'utilizzo dei residui passivi, che consentirebbe di sopperire alle esigenze di molti comuni. Chiede quindi al Governo una maggiore sensibilità verso le Marche e per la tematica richiamata dall'onorevole Vannucci.

Pier Paolo BARETTA (PD) chiede di accompagnare i giudizi sull'ammissibilità delle proposte emendative da una più analitica motivazione e si associa alle valutazioni del deputato Gioacchino Alfano, chiedendo una valutazione complessiva sulle ammissibilità che chiarisce anche i criteri di carattere generale relativi alle valutazioni di ammissibilità. Osserva come tali criteri dovrebbero essere precisati una volta per tutte e che non si può sostenere la necessità di tenere conto del vaglio preventivo della Presidenza della Repubblica. Rileva quindi come solo dopo la decisione sulle richieste di riesame relative alla comunicazione odierna, si potrà avere un quadro complessivo e decidere come procedere nei lavori delle Commissioni.

Renato CAMBURSANO (IdV), nel riservarsi una valutazione più approfondita sulle inammissibilità dichiarate dalle presidenze delle Commissioni riunite, ritiene essenziale che si definisca il percorso per l'esame del provvedimento e che, in questo contesto, il Governo chiarisca quali siano le proprie intenzioni con riferimento al decreto-legge in esame, anche alla luce dei recenti pronunciamenti della Commissione europea sul programma di stabilità e crescita presentato dall'Italia nell'ambito del semestre europeo e delle ultime considerazioni finali del Governatore della Banca d'Italia.
In questo contesto, a suo avviso, il Governo dovrebbe chiarire se, come si è ipotizzato, intenda far confluire il decreto in esame in un nuovo provvedimento recante la manovra di correzione della finanza pubblica. Nell'osservare come i risultati delle misure di manutenzione della finanza pubblica finora adottate siano stati insoddisfacenti, rileva come sarebbe necessario fare chiarezza sulle reali intenzioni dell'Esecutivo, al fine di non svolgere una discussione destinata ad essere successivamente travolta dal mutamento del contesto di riferimento.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, sottolinea come i criteri cui le presidenze si sono attenute per la valutazione di ammissibilità delle proposte emendative siano quelli definiti dal Regolamento e dalla prassi interpretativa affermatasi da tempo sul punto. Ricorda, peraltro, che tali criteri sono stati richiamati in apertura della seduta di ieri.
Avverte quindi che il termine per la presentazione di eventuali richieste di riesame dei giudizi di inammissibilità testé pronunciati relativamente alle proposte emendative riferite agli articoli da 7 a 10 del provvedimento è fissato alle ore 20 di oggi.

Gianfranco CONTE, presidente, per quanto riguarda l'organizzazione dei lavori delle Commissioni, ritiene opportuno sospendere i lavori fino alle ore 17, per passare quindi all'esame degli emendamenti riferiti agli articoli 1 e 2; propone quindi di proseguire fino alle ore 20 la seduta, che potrà riprendere dopo le ore 22, per passare all'esame delle proposte emendative riferite agli articoli 5 e 6.

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Amedeo CICCANTI (UdCpTP) al fine di dare per quanto più possibile ordine ai lavori delle Commissioni, ritiene utile circoscrivere l'esame alle proposte emendative che saranno segnalate dai gruppi.

Gianfranco CONTE, presidente, condivide il suggerimento del deputato Ciccanti, rilevando come la sospensione dei lavori fino alle ore 17 potrà appunto consentire ai gruppi di individuare le proposte emendative da segnalare.

Pier Paolo BARETTA (PD) concorda con l'opportunità di sospendere i lavori sino alle ore 17, proponendo di convocare, a quell'ora, una riunione congiunta degli uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi, delle Commissioni riunite, al fine di definire in tale sede l'organizzazione dei lavori nelle giornate di oggi e di domani, evitando di assumere fin d'ora decisioni che potrebbero rivelarsi premature.
Condivide altresì l'opportunità di procedere alla segnalazione, da parte dei gruppi, delle proposte emendative su cui concentrare l'esame, ma ritiene che ciò possa avvenire solo sulla base di una valutazione complessiva sull'insieme degli emendamenti e delle decisioni in materia di ammissibilità assunte dalle presidenze.

Gianfranco CONTE, presidente, condivide la proposta di riunire gli uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi, delle Commissioni riunite, sottolineando, comunque, come l'organizzazione dei lavori da lui prospettata sia finalizzata a consentire alle Commissioni di avviare concretamente l'esame degli emendamenti prima della riunione della Conferenza dei Presidenti di gruppo, prevista per domani, che dovrà definire la data nella quale sarà avviata la discussione in Assemblea sul provvedimento.

Antonio BORGHESI (IdV) sottolinea come, prima di passare alla votazione sulle proposte emendative, sia opportuno consentire interventi sul complesso degli emendamenti riferiti ai singoli articoli. Ribadisce quindi la richiesta, già avanzata dal suo gruppo, di non procedere a votazioni oltre la mattinata di domani, al fine di consentire la partecipazione alla campagna elettorale sulle consultazioni referendarie del 12 e 13 giugno prossimi.
Ritiene, inoltre, che le segnalazioni sugli emendamenti da porre in discussione potranno essere effettuate solo dopo aver chiarito maggiormente il contesto nel quale si inserisce la discussione in atto.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, con riferimento alle considerazioni espresse dal deputato Borghesi, rileva come la proposta delle Presidenze di avviare l'esame degli emendamenti fin dalla seduta di oggi sia appunto volta a salvaguardare l'esigenza, legittima, di consentire la partecipazione dei componenti delle Commissioni alla campagna elettorale per i prossimi referendum. Chiarisce, inoltre, che sarà possibile intervenire sul complesso delle proposte emendative prima di passare alle relative votazioni.
Nessun altro chiedendo di intervenire, avverte che la riunione congiunta degli uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi, è convocata alle ore 17 di oggi.

La seduta termina alle 15.50.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Mercoledì 8 giugno 2011.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 17 alle 17.30.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 8 giugno 2011. - Presidenza del presidente della V Commissione Giancarlo GIORGETTI, indi del presidente della VI Commissione Gianfranco CONTE. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alberto Giorgetti.

La seduta comincia alle 17.45.

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DL 70/11: Semestre europeo - Prime disposizioni urgenti per l'economia.
C. 4357 Governo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nell'odierna seduta pomeridiana.

Maurizio FUGATTI (LNP), relatore per la VI Commissione, anche a nome del relatore per la V Commissione, Marinello, con riferimento alle proposte emendative riferite agli articoli 1 e 2, esprime parere favorevole sull'emendamento Vincenzo Antonio Fontana 1.34, mentre esprime parere contrario sulle altre proposte emendative.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI esprime parere conforme a quello espresso dai relatori sulle proposte emendative riferite agli articoli 1 e 2.
Richiamandosi quindi alle considerazioni svolte dal deputato Cambursano, sottolinea come il giudizio espresso dalla Commissione europea sia valutato positivamente dal Governo, poiché esso, da un lato, riconosce l'impegno dell'Italia sulla strada di risanamento dei conti pubblici e, dall'altro, sollecita l'adozione delle riforme strutturali, rilevando come il Governo condivida pienamente tale impostazione.
Precisa inoltre che non può trovare conferma la notizia secondo la quale vi sarebbe un orientamento ad inserire nel provvedimento la manovra economica che potrebbe essere adottata per gli anni successivi. Con riferimento alla possibilità di modificare il testo del decreto - legge, ricorda il recente richiamo del Capo dello Stato rispetto a talune modifiche apportate ad un altro decreto-legge nel corso della conversione e ritenute eccessive, pur essendo in linea, sotto il profilo quantitativo, con quelle apportate in passato su analoghi provvedimenti. Evidenzia pertanto, alla luce di ciò, la possibilità di apportare al decreto solo modifiche nell'ambito dei limiti tracciati dal testo. Fa presente che, in tale ambito, il Governo è disponibile a valutare proposte di miglioramento che dovessero incontrare il consenso delle Commissioni.
Sottolinea inoltre come molte delle tematiche contenute nel testo riprendano ambiti di intervento condivisi e trattati in diverse occasioni, come quello del demanio marittimo e della riscossione dei tributi e ritiene quindi che a tal proposito vi sia la possibilità di interventi migliorativi condivisi. Ricorda che, come dichiarato dal Ministro Tremonti, il provvedimento in esame si presenta come il primo di una serie di interventi che verranno adottati in relazione al semestre europeo e quindi non contiene ancora le riforme strutturali che saranno adottate successivamente, pur costituendo il primo tassello di una complessiva strategia verso la necessaria ripresa economica.

Salvatore MARGIOTTA (PD) esprime considerazioni fortemente critiche sulle disposizioni del provvedimento in esame volte ad incidere sul codice degli appalti di cui al decreto legislativo n. 163 del 2006, sottolineando come, soprattutto in un settore già fortemente in crisi, sia necessario un intervento organico, e come invece singoli interventi privi sistematicità siano fortemente dannosi.
In particolare, rileva come sia impensabile eliminare il sistema delle riserve senza prima avere riformato l'intero procedimento amministrativo per la realizzazione di opere pubbliche.
Segnala quindi una serie di emendamenti del proprio gruppo volti a migliorare il testo, tra cui, in specie, quello volto a ridurre gli ambiti di discrezionalità nella valutazione delle offerte anomale.

Manuela GHIZZONI (PD) intervenendo in materia di ricerca, università e scuola, dichiara di non condividere il credito di imposta come configurato dall'articolo 1 del provvedimento, ritenendo che siano state adottate soluzioni tecniche e normative inaccettabili. Sottolinea, in particolare, come questa disposizione evidenzi la contradditorietà delle politiche del Governo nelle materie in questione, in un settore

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dove è invece necessaria una seria programmazione anche per incentivare gli investimenti.
Esprime considerazioni fortemente critiche sull'articolo 4, comma 16, che finisce per ridurre la tutela dei beni culturali e paesaggistici.
Sottolinea come anche le disposizioni dell'articolo 9 che prevedono l'istituzione della Fondazione per il merito rappresenti una dimostrazione dei repentini ed irrazionali cambiamenti di idea del Governo, che aveva precedentemente previsto altri strumenti per promuovere la cultura del merito e la qualità degli apprendimenti nel sistema scolastico e universitario. Le disposizioni in commento, in particolare, prevedono uno strumento privatistico chiamato a svolgere funzioni che attengono allo Stato senza nessun tipo di controllo, rilevando come tali disposizioni non sembrino accogliere le raccomandazioni espresse dal Presidente della Repubblica, con particolare riferimento all'articolo 4 della legge 240 del 2010.
Più in generale, ritiene che un altro aspetto inaccettabile delle politiche del Governo sia la totale mancanza di chiarezza sul piano delle immissioni in ruolo per quanto concerne la scuola, sottolineando come vi sia la necessità e l'urgenza di coprire i posti vacanti e disponibili senza continuare a prevedere trattamenti deteriori per i precari, ai quali si continuano a fare promesse che non vengono mantenute.
In conclusione, sottolinea come la scuola necessiti di stabilità, che significa, in primo luogo, continuità didattica, evidenziando come il provvedimento in esame vada nella direzione esattamente opposta.

Rosa DE PASQUALE (PD) stigmatizza, evidenziandone il carattere arbitrario e deleterio, i tagli lineari apportati al settore dell'istruzione, che, incidendo in larga misura sia sul personale docente che sul personale ATA, determinano una sostanziale povertà del servizio scolastico e finiscono per penalizzare gli enti locali e le scuole virtuose.
Evidenzia altresì il carattere totalmente generico ed indeterminato del grande piano di assunzioni preannunciato dal Ministro Gelmini, del quale non si conosce in alcun modo l'entità e il quale è, inoltre, sottoposto ad una condizione incerta, ovvero alla ripresa della contrattazione sindacale, che attualmente è bloccata almeno per i prossimi due anni, nonché ad un regime autorizzatorio molto complesso che incide negativamente sul turn over. Ritiene che questo modo di fare politica sia, oltre che inefficace, anche poco serio nei confronti dei cittadini.
Evidenzia come il gruppo del PD abbia presentato una serie di emendamenti volti a modificare parti del testo assolutamente non condivisibili e, comunque, a realizzare concretamente quanto il Ministro Gelmini ha solo dichiarato.
Illustra, in particolare, taluni emendamenti riferiti all'articolo 9, comma 20, laddove la previsione dell'aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento degli insegnanti con cadenza triennale, anziché biennale, può generare situazioni di grave disparità di trattamento, soprattutto per chi si trova in stato di invalidità, agli abilitati non inseriti in graduatorie ad esaurimento, all'articolo 9, comma 19, che potrebbe impedire alle scuole di essere pienamente operative sin dal mese di settembre, nonché in merito alla proroga di un anno della validità delle graduatorie per i passaggi di profilo del personale ATA, che riguarda soprattutto i segretari.
Più in generale evidenzia come gli emendamenti del proprio gruppo offrano soluzioni alternative ed efficaci al grave problema del precariato, ponendo la scuola al centro del Paese.

Maria COSCIA (PD) si accinge ad intervenire sulle di cui all'articolo 9, commi 17 e 21, in materia di scuola. Tali norme trattano l'annoso problema del precariato che il precedente Governo di centrosinistra aveva inteso risolvere mediante una strategia basata su graduatorie ad esaurimento e un piano di assunzioni triennali per 100 mila insegnanti e 30 mila unità di personale ATA. Rispetto agli obiettivi prefissati

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si è poi proceduto allora ad assumere 50 mila insegnanti ed ulteriori 20 mila con il presente Governo. Nel frattempo, a seguito della politica di tagli, sono stati tagliati 132 mila di posti in organico, con ripercussioni negative sul tasso di occupazione femminile che in Italia si attesta al 40 per cento a fronte di una media europea del 60 per cento.
Sottolinea come un ulteriore problema, che si ripercuote sulla qualità della scuola pubblica, concerna il turn over legato agli incarichi annuali e alla conseguente discontinuità didattica, rilevando come tale situazione si ponga in netta contraddizione con la filosofia perseguita dal Ministro Gelmini con l'adozione del maestro unico, pensata per ovviare ad una presunta condizione di disorientamento del bambino dovuta ad un eccessivo numero di figure di riferimento didattico. Fa presente che le famiglie italiane si sono ormai chiaramente espresse a favore del modello scolastico a 30 ore settimanali e basato sul tempo pieno ed evidenzia come la tecnica dei tagli lineari abbia compromesso il soddisfacimento di tale esigenza e determinerà effetti disastrosi sulla capacità competitiva delle nostre giovani generazioni in Europa.
Richiamando la sua esperienza nel Comune di Roma, fa presente che le famiglie italiane sollecitano la formazione di organici adeguati, rilevando come nella scuola primaria le riforme e i tagli abbiano azzerato gli insegnanti di inglese nella scuola primaria, nelle cui funzioni potrebbero subentrare altri insegnanti dopo appena 150 ore di corso di abilitazione all'insegnamento della lingua inglese.
Segnala quindi la problematica condizione della formazione superiore professionale che, a causa dei tagli alle ore di scuola e di laboratorio, non è in grado di preparare lavoratori competenti adeguati al mercato produttivo italiano. Richiama quindi l'ulteriore misura che ha riguardato l'innalzamento del numero di alunni per classe, con conseguenti reazioni dei genitori sulla compatibilità e sicurezza degli edifici scolastici, e stigmatizza le difficoltà che annualmente si pongono alla nomina di insegnanti di sostegno per i ragazzi diversamente abili, il cui diritto allo studio è fortemente penalizzato.
Alla luce di tale quadro complessivo, ritiene inaccettabile che il Governo, ed in particolare il Presidente del Consiglio dei ministri, faccia annunci propagandistici sull'assunzione di migliaia di persone a fronte del contenuto dell'articolo 9, che in nessun modo contiene una misura di tal genere. Considera infatti che annunci simili rischiano di alimentare il contenzioso e le controversie tra gli insegnanti privi di posto di lavoro. La situazione complessiva evidenzia, inoltre, una visione della scuola pubblica italiana basata sul precariato e sul mancato rispetto della norma europea che prescrive il rispetto del limite triennale per il consolidamento del posto di lavoro. Osserva, peraltro, come nel breve e medio periodo il ricorso a contratti a tempo determinato faccia crescere la spesa pubblica in ragione delle spese per la liquidazione del TFR e per gli ammortizzatori sociali che, a partire dal mese di giugno, l'INPS è tenuto a predisporre. Occorre anche tenere in conto le spese che di regola si devono sostenere per le supplenze brevi per malattia, pari al 5 per cento degli esborsi.
Segnala quindi come gli emendamenti presentati dal suo gruppo mirino ad attuare un piano pluriennale che offra certezza ai lavoratori e non alimenti nel contenzioso. Quanto agli organici, auspica che il termini per la loro definizione sia riportato al 31 luglio, al fine di consentire un ordinato inizio dell'anno scolastico.

Maurizio DEL TENNO (PdL) esprime soddisfazione per i risultati conseguiti sul terreno della semplificazione con le norme contenute all'articolo 4 del provvedimento, che rappresentano un segnale importante nell'attuale fase congiunturale. Ritiene che sarebbe opportuno compiere un ulteriore passo in avanti, ovviando alle diffuse anomalie in tema di autorizzazioni paesaggistiche rilasciate dalla Commissioni comunali e dalle Sopraintendenze. È necessario infatti che i comuni non si trovino nella condizione di subire i pareri contrari

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espressi da queste ultime e non in linea con la volontà del territorio.
Auspica anche interventi correttivi, al fine ridurre i tempi del procedimento a livelli di accertabilità, nonché la riconsiderazione della valutazione di inammissibilità sull'emendamento 3.80, di cui è firmatario, in materia di distretti montani.

Giulio CALVISI (PD), intervenendo sui lavori delle Commissioni, ricorda l'audizione del Presidente di Equitalia S.p.A., Attilio Befera, a cui sono stati chiesti dati sull'indebitamento delle imprese nei confronti della stessa Equitalia S.p.A. Auspica che tali dati siano forniti al più presto, trattandosi di una questione centrale che in alcun modo deve essere regionalizzata.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, fa presente che i dati richiesti saranno forniti entro la giornata di oggi.

Renato CAMBURSANO (IdV) apprezza il tentativo di dare ordine all'esame del provvedimento e riconosce al sottosegretario Giorgetti di aver dato una valutazione positiva sulla «pagella» dell'Unione europea sui conti pubblici italiani, esprimendo però dissenso sulla tenuta dei conti pubblici dell'Italia per aspetti di natura sia soggettiva che oggettiva. È noto infatti che l'andamento del disavanzo italiano è più positivo di quello di altri paesi europei grazie alla mancata copertura da parte dello Stato dei rischi sopportati dal sistema bancario. Sebbene i nostri conti pubblici sono sotto controllo, malgrado l'imponenza del debito pubblico, anche in ragione del basso costo del denaro, il contesto in cui si trova l'Italia è quello di un debito pubblico pari al 120 per cento del Pil e delle raccomandazioni della Commissione sul programma nazionale di riforma e sul programma di stabilità dell'Italia. Ricorda che il Ministro Tremonti, in occasione di una recente audizione, ha parlato della possibile «costituzionalizzazione» della regola di pareggio del bilancio, da attuare mediante modifica dell'articolo 81 della Costituzione, su cui il Parlamento dovrebbe avviare un lavoro.
Ritiene che occorra a questo punto verificare se il provvedimento in analisi sia conforme o meno, in tutto o in parte, alle raccomandazioni della Commissione. Ritenendo che sarebbe stato più opportuno procedere alla definizione di un pacchetto unico mirato allo sviluppo, osserva come nessuno degli ambiti di intervento delle raccomandazioni appare attuato. Non è, ad esempio, adottata alcuna norma sulla concorrenza e, in merito alla questione degli investimenti privati per ricerca e sviluppo, l'unico riferimento è quello operato dall'articolo 1. Il Governo sembra essenzialmente concentrato sul taglio delle tasse e sul trasferimento dei ministeri al Nord, e ciò malgrado lo stesso Ministro Bossi abbia segnalato che, oltre all'Unione europea, debbono essere tenuti in conto le reazioni dei mercati finanziari, e malgrado gli importanti rilievi del Governatore della Banca d'Italia espressi nel corso delle Considerazioni finali del 31 maggio scorso.
Pone quindi al rappresentante del Governo un quesito specifico sul tema dell'evasione fiscale, alla luce dei dati forniti dall'ISTAT e che riferiscono di 130 miliardi di euro di evasione. Sottolinea che l'economia italiana non ha pienamente recuperato il gap rispetto al 2007 a paragone di altri paesi europei, rilevando l'esigenza di fondare la ripresa su interventi mirati in tema di concorrenza e di liberalizzazioni al fine di eliminare fenomeni di rendita monopolistica e aumentare la competitività, secondo un disegno che il Governo Prodi aveva già accuratamente delineato. Rileva inoltre l'accantonamento di ogni tentativo di avviare una vera liberalizzazione dei mercati, evidenziando come le uniche nuove fonti di introiti sembrino derivare da misure di condono di varia natura.
Alla luce di tali considerazioni, segnala come le norme degli articoli 1 e 2 appaiano di contenuto eterogeneo, di formulazione burocratica e prive di concreta efficacia rispetto ai problemi più immediati ed urgenti del Paese.

Carmen MOTTA (PD), richiamando le considerazioni del collega Margiotta sull'articolo 4

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del provvedimento, si sofferma sul contenuto dell'articolo 5, anch'esso di interesse della Commissione ambiente, segnalando l'esigenza che l'impianto della norma sia profondamente rivisto.
Nel sottolineare come la finalità di tale ultima disposizione sia quella, abbastanza illusoria, di rilanciare il settore edile, che sta attraversando una situazione di particolare difficoltà, ritiene che l'articolo rischi invece di determinare effetti assai negativi in materia di gestione del territorio. Osserva, infatti, come le disposizioni in esame non determinino tanto una semplificazione delle procedure esistenti ma operino piuttosto una deregolamentazione confusa e, spesso, pericolosa della materia urbanistica. A suo avviso, sarebbe stato opportuno affrontare una discussione organica sui temi attinenti al governo del territorio, segnalando come siano state presentate proposte in tal senso non solo dal proprio gruppo parlamentare ma anche dai gruppi che compongono la maggioranza di Governo.
Rileva, infatti, come solo nel quadro di un disegno organico sia possibile individuare soluzioni realmente efficaci in materia urbanistica, anche al fine di affrontare problemi ormai annosi quale quello della riqualificazione delle aree urbane degradate.
Nel ribadire pertanto l'inadeguatezza delle disposizioni contenute nell'articolo 5, osserva come esse determinino nel loro complesso una significativa deresponsabilizzazione dei Comuni e delle Regioni, che hanno infatti espresso un giudizio fortemente critico sull'articolo in esame.
Ritiene inoltre che l'articolo 5 rischi di determinare una grave violazione delle competenze attribuite alle Regioni in materia urbanistica ai sensi dell'articolo 117 della Costituzione, prevedendosi un termine estremamente ristretto per l'approvazione delle leggi regionali attuative dei nuovi principi e, in mancanza dell'intervento di tali leggi, l'immediata applicazione delle disposizioni contenute nel decreto in esame. Giudica, tuttavia, che anche questa compressione delle competenze costituzionali delle amministrazioni regionali non produrrà l'effetto sperato di garantire efficacia al cosiddetto «Piano città», che fa seguito al sostanziale fallimento dei primi due «Piani casa».
Per altro verso, osserva come anche le disposizioni volte a introdurre il meccanismo del silenzio-assenso sulle richieste di permesso di costruire in luogo del silenzio-rifiuto attualmente previsto determinino una compressione del ruolo riconosciuto alle autonomie territoriali, dal momento che i comuni rischiano di essere ridotti a meri notai nelle procedure di trasformazione fisica del territorio. Nel sottolineare, quindi, come le disposizioni in esame comportino il rischio di aggressioni indiscriminate al territorio, osserva come attualmente le banche e gli istituti di credito difficilmente rilascino finanziamenti a imprese che non siano in possesso di un permesso di costruire ed esprime pertanto la preoccupazione che gli operatori facciano ricorso a canali di finanziamento non trasparenti. Per quanto attiene più specificatamente ai contenuti del cosiddetto «Piano città», rileva come i premi volumetrici previsti dalle disposizioni in esame privilegino le residenze private rispetto alle attività produttive e al settore terziario, favorendo con ciò non tanto lo sviluppo delle aree urbane periferiche, quanto piuttosto la costituzione di periferie destinate esclusivamente a finalità residenziali. Ritiene, inoltre, inadeguate anche le disposizioni che promuovono le demolizioni e le ricostruzioni, sottolineando come le realtà territoriali interessate non beneficino in alcun modo delle rendite realizzate attraverso tali operazioni.
Da ultimo, sottolinea come nel provvedimento siano del tutto assenti le tematiche attinenti all'edilizia residenziale sociale, evidenziando come anche le disposizioni contenute nei due «Piani casa» fin qui adottati dal Governo non abbiano apportato alcun beneficio in materia, contribuendo a determinare gravi squilibri nello sfruttamento del territorio.

Alberto FLUVI (PD), con riferimento all'emendamento Baretta 1.23, precisa che

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per un mero errore tipografico, la parte consequenziale deve intendersi riferita alla soppressione del terzo periodo dell'articolo 1, e non al secondo periodo.

Pier Paolo BARETTA (PD), intervenendo sull'ordine dei lavori, esprime perplessità sulle modalità di esame del provvedimento, atteso che il Governo e i relatori hanno espresso i rispettivi pareri solo con riferimento alle proposte emendative riferite a due articoli del decreto - legge, mentre rimane non ancora definito compiutamente il quadro delle ammissibilità. Chiede quindi quale sia l'opinione dei relatori e dei capigruppo sull'ulteriore prosecuzione del dibattito.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, fa presente che i relatori e il Governo possono esprimere fin d'ora i pareri riferiti alle proposte emendative relative agli articoli 5 e 6. Ritiene peraltro opportuno mantenere l'organizzazione dei lavori, già definita negli uffici di presidenza integrati dai rappresentanti dei gruppi delle Commissioni riunite, sospendendo quindi la seduta alle ore 20 fino alle ore 22 per riprendere poi domani mattina alle 10.

Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL), relatore per la V Commissione, anche a nome del relatore per la VI Commissione, onorevole Fugatti, con riferimento alle proposte emendative riferite all'articolo 5, esprime parere favorevole su: gli identici Montagnoli 5.107 e Del Tenno 5.118, Contento 5.121, Pugliese 5.110, Berardi 5.111, gli identici Raisi 5.42, Lulli 5.88 e Del Tenno 5.99, Bernardo 5.117, Vincenzo Antonio Fontana 5.113, Soglia 5.109, Savino 5.112, mentre esprime parere contrario sulle restanti proposte emendative.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI, esprime parere conforme a quello dei relatori.

Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (PdL), relatore per la V Commissione, anche a nome del relatore per la VI Commissione, onorevole Fugatti, con riferimento alle proposte emendative riferite all'articolo 6, esprime parere favorevole su: Del Tenno 6.143, Ventucci 6.144, Del Tenno 6.97, Vincenzo Antonio Fontana 6.145, Ventucci 6.98, Pagano 6.99, Bernardo 6.100 e Berardi 6.106, mentre esprime parere contrario sulle restanti proposte emendative.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI esprime parere conforme a quello dei relatori.

Amedeo CICCANTI (UdCpTP), richiamandosi all'intervento precedentemente svolto, chiede che la seduta prevista per domani alle ore 10 sia posticipata a dopo la fine della Conferenza dei presidenti di Gruppo, prevista per la stessa ora.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, fa presente che l'organizzazione dei lavori è stata predisposta tenendo conto sia della riunione della Conferenza dei presidenti dei gruppi, sia in relazione al numero degli interventi. Preannuncia quindi la convocazione degli uffici di presidenza delle Commissioni riunite integrati dai rappresentanti dei gruppi quando saranno noti gli esiti della Conferenza dei presidenti di Gruppo.

Maurizio BERNARDO (PdL), condivide l'esigenza di affrontare nel dettaglio tutti gli aspetti del provvedimento, e quindi di riprendere i lavori delle Commissioni, come previsto, per le ore 22, se vi saranno colleghi che intenderanno intervenire.

Gianfranco CONTE, presidente, ribadisce che, alla ripresa della seduta, prevista per le ore 22, i Presidenti prenderanno atto della volontà dei colleghi di intervenire o meno nel dibattito.

Pier Paolo BARETTA (PD), sottolinea come il rispetto dell'organizzazione dei lavori prevista dalle presidenze sia stata resa possibile solo grazie al contributo dei gruppi di opposizione, rilevando come i pareri finora espressi dal sottosegretario

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denotino come l'atteggiamento della maggioranza sia quello di definire accordi esclusivamente al suo interno. Ribadisce quindi la necessità di poter disporre di un quadro complessivo sui pareri e sulle valutazioni di ammissibilità, in mancanza del quale non ritiene utile la prosecuzione del dibattito.

Il sottosegretario Alberto GIORGETTI, evidenzia come i pareri che il Governo esprime siano frutto di un'istruttoria approfondita sulle proposte emendative e come raramente il Governo abbia espresso i pareri sull'interezza di provvedimenti così complessi nella prima seduta dedicata alle votazioni. Ribadisce quindi la disponibilità del Governo a valutare attentamente le eventuali proposte di modifica che dovessero venire dall'opposizione nell'ambito dell'impostazione già precisata nel suo precedente intervento, purché le medesime non siano volte a stravolgere il contenuto del provvedimento.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, sottolinea come la seduta delle Commissioni sia la sede istituzionalmente proposta a trovare la sintesi tra le diverse posizioni e fa presente che, in assenza di diverse determinazioni della Conferenza dei presidenti di Gruppo, è dovere delle Presidenze garantire lo spazio istituzionale di dibattito. Invita quindi tutti i gruppi a utilizzare il tempo a disposizione per raggiungere eventuali accordi politici.

Pier Paolo BARETTA (PD), ribadisce come il senso del suo precedente intervento sia quello di segnalare come non siano ancora maturate le condizioni per un dialogo con la maggioranza e in primo luogo per un confronto costruttivo con i relatori.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, sulla scorta di quanto convenuto in sede di uffici di presidenza integrati dai rappresentanti dei gruppi delle Commissioni riunite, sospende la seduta.

La seduta, sospesa alle ore 20.05, riprende alle 22.05.

Massimo VANNUCCI (PD) rileva preliminarmente come il rappresentante del Governo, nei chiarimenti forniti lo scorso 1o giugno, non abbia dissipato i dubbi esistenti sulla effettiva copertura finanziaria sul decreto-legge in esame. Ricorda, infatti, che una parte rilevante della copertura finanziaria del provvedimento è affidata alle maggiori entrate derivanti dalle disposizioni dell'articolo 7, comma 2, lettere da dd) a gg), alle quali nella relazione tecnica sono ascritti effetti di carattere permanente, osservando tuttavia che in precedenti relazioni tecniche a misure di analogo contenuto erano state considerate produttive esclusivamente gli effetti una tantum. Nel ribadire, pertanto, la necessità di acquisire un chiarimento al riguardo, passa ad illustrare le proposte emendative di cui è primo firmatario, pur osservando che dai pareri espressi fino ad ora dai relatori e dal rappresentante del Governo non traspare una reale volontà di modificare il provvedimento in esame. Rileva, ad esempio, che è stato espresso un solo parere favorevole sulle proposte emendative riferite all'articolo 1, mentre, a suo giudizio, le proposte meritevoli di considerazione erano senz'altro più numerose. Auspica che sia possibile realizzare un autentico dibattito nel corso dell'esame in sede referente, anche al fine di verificare la coerenza della maggioranza, che presenta proposte emendative anche apprezzabili senza poi sostenerle nel dibattito. Giudica, infatti, che sarebbe da censurare la scelta di temporeggiare per un tempo indefinito sul provvedimento al fine di pervenire al conferimento di un mandato «in bianco»ai relatori ai fini dell'esame in Assemblea. Per quanto riguarda più specificatamente le proposte emendative da lui presentate, raccomanda in primo luogo l'approvazione dell'emendamento 4.42, volto a ripristinare le disposizioni ai sensi delle quali per la stipula di contratti pubblici si rende necessaria una autocertificazione dell'ottemperanza agli obblighi di cui alla legge n. 68 del 1999 in materia di lavoro dei disabili. Ritiene, infatti, che la soppressione di tale autocertificazione non comporti alcuna semplificazione

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burocratica e rischi di aggravare la situazione già estremamente precaria dei lavoratori disabili. Per quanto riguarda, poi, le proposte emendative riferite all'articolo 7, segnala l'emendamento 7.191 da lui presentato, che intende ampliare la durata temporale delle dilazioni del pagamento delle imposte, portando il numero massimo di rate mensili a 120, a fronte delle 72 attualmente previste. Esprime, inoltre, perplessità sulle disposizioni in materia di regime fiscale di attrazione europea, volte ad ampliare la platea dei beneficiari, attraverso l'estensione della misura anche alle attività di direzione e di coordinamento. Nel sottolineare come tale estensione verosimilmente non produrrà effetti positivi per l'economia del nostro Paese, ma si presterà a comportamenti opportunistici, auspica l'approvazione dell'emendamento 8.88 di cu è primo firmatario, volto a sopprimere la disposizione in esame. Per quanto attiene alla disciplina dei contratti bancari, ritiene non condivisibili le disposizioni relative alla modifica unilaterale delle condizioni ed auspica, pertanto, l'approvazione dell'emendamento 8.90 di cui è primo firmatario, volto a sopprimere le lettere f) e g) del comma 5 dell'articolo 8. Segnala, inoltre, l'emendamento 9.23 da lui presentato, che intende estendere le disposizioni del comma 17 dell'articolo 9 anche ai docenti dell'alta formazione artistica e musicale, sottolineando come tale estensione interessa un numero relativamente limitato di soggetti, peraltro vincitori di un concorso. Da ultimo, ricorda di aver presentato numerose proposte emendative volte a correggere le disposizioni contenute nell'articolo 3 del provvedimento, in materia di demanio marittimo. Nel ribadire quanto già osservato in sede di esame preliminare del provvedimento in ordine alla erroneità dell'intervento normativo elaborato dal Governo che, ha inteso superare, in questo modo, gli ostacoli posti dalla cosiddetta «direttiva servizi», evidenzia che il riconoscimento di un diritto di superficie non è sufficiente ad escludere l'esistenza di un regime concessorio e, pertanto, non consente di superare i problemi esistenti. A fronte di tale situazione, anche alla luce dei rilievi formulati dal Presidente della Repubblica, il Governo ha ridotto a 20 anni la durata del diritto di superficie, rendendo sostanzialmente inutili le disposizioni in esame, dal momento che la legislazione vigente consente già concessioni di tale durata. A suo avviso, quindi, in questa sede occorrerebbe prendere atto della situazione e sopprimere i commi 1, 2 e 3 dell'articolo 3, come proposto con le proposte emendative da lui presentate, tra le quali segnala, in particolare l'emendamento 3.24, e lavorare insieme all'individuazione di una soluzione condivisa, che consenta di preservare le peculiarità esistenti nel nostro Paese nella gestione delle spiagge. In questa ottica, richiama il contenuto di una risoluzione unitaria approvata nei giorni scorsi dal Senato, con la quale si richiedeva di escludere le concessioni demaniali marittime a fini turistici dalla cosiddetta «direttiva servizi». Nel segnalare che anche i tavoli politici aperti su questa materia si siano chiusi conferendo un mandato al Presidente del Consiglio per richiedere una tale esclusione in sede europea, fa presente che sarebbe possibile raggiungere tale obiettivo nell'ambito dei decreti legislativi integrativi e correttivi dei decreto legislativo n. 59 del 2010, che potranno essere adottati entro l'anno 2011. In ogni caso, osserva come la soluzione individuata dall'articolo 1, comma 18, del decreto-legge n. 194 del 2009, che ha previsto una proroga fino al 2015 delle concessioni demaniali marittime in essere non sia assolutamente soddisfacente in quanto essa ha determinato l'apertura di una procedura di infrazione che impedisce sostanzialmente la sua applicazione. Ritiene, pertanto, che già in questo decreto-legge dovrebbero essere introdotte le disposizioni attualmente contenute nel disegno di legge comunitaria, volte a consentire la chiusura della procedura di infrazione, osservando come l'iter del disegno di legge comunitaria proceda a rilento a causa dell'assenza di un Ministro per le politiche europee. Conclusivamente, ritiene che sia possibile in questa sede aprire un cammino verso la

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definizione di una nuova disciplina in materia che, partendo dalla soppressione delle disposizioni introdotte dall'articolo 3, consenta di chiudere le procedure di infrazione europea e di avviare l'elaborazione di una legge organica in materia. Da ultimo, richiamando le considerazioni già espresse con riferimento all'emendamento 5.35 di cui è primo firmatario, osserva che la valutazione di inammissibilità confermata dalla Presidenza finisce per mortificare ulteriormente il Parlamento, che sempre più è chiamato esclusivamente ad intervenire per ratificare decreti-legge adottati dal Governo e per approvare provvedimenti legislativi che non affrontano i temi centrali per la vita del Paese. In questo contesto, ritiene che l'inammissibilità della proposta emendativa impedisca di affrontare un tema particolarmente rilevante, quale quello degli interventi conseguenti agli eventi atmosferici che hanno colpito i territori delle regioni Marche, Abruzzo e Basilicata.

Roberto OCCHIUTO (UdCpTP) con riferimento all'articolo 2, segnala l'articolo aggiuntivo Ciccanti 2.013, di particolare interesse per il suo gruppo. Sottolinea che con la richiamata proposta emendativa si intende estendere l'effetto del credito d'imposta agli investimenti da parte delle imprese, rilevando come non vi sia una pregiudiziale negativa sul complesso dell'articolo da parte del suo gruppo. Osserva come il problema occupazionale del Mezzogiorno sia l'effetto di una mancanza di competitività e come pertanto sia necessario investire nell'innovazione delle imprese. Ricorda in proposito che gli indicatori economici rappresentano una carenza di investimenti dall'estero nel sistema produttivo meridionale, contrariamente a quanto accade nelle imprese del Nord, come spesso sottolineato anche da ministro Tremonti, a proposito del dualismo che caratterizza l'economia italiana. Rileva come sarebbe quindi preferibile intervenire dando la possibilità alle imprese meridionali di effettuare gli investimenti che servono anche per creare occupazione stabile. A tal proposito, precisa che con l'articolo aggiuntivo in questione si intende ripristinare, in coerenza con il programma nazionale di riforma, una norma della legge finanziaria per il 2007 considerata dallo stesso Governo uno strumento per superare le disparità regionali. Richiama inoltre l'intervento del ministro Fitto nella seduta del 9 febbraio 2011 nella quale è stato evidenziato come l'Italia rischi di vedersi sottratti 8 miliardi di euro di fondi europei entro la fine dell'anno in corso. In proposito, ritiene che l'eccessiva invadenza della politica e della intermediazione burocratica abbia favorito, specie nelle regioni meridionali, interventi a fondo perduto dalla scarsa utilità. Sottolinea che, con la proposta emendativa in esame, si introdurrebbe invece un meccanismo automatico per finanziare il credito di imposta per le imprese che investono in innovazione. Sottolinea inoltre che si tratta di una disposizione programmatica che necessiterebbe del consenso della Commissione europea e dell'accordo con le regioni interessate, ma che costituirebbe, a suo avviso, un utile strumento per il Governo al fine di evitare il disimpegno automatico delle risorse europee assegnate all'Italia. Richiama quindi l'importanza per il suo gruppo degli emendamenti Ciccanti 3.98, 8.85 e 8.91, nonché Galletti 8.84, sui quali auspica una disponibilità della maggioranza e dei relatori. Chiede infine di rivedere il giudizio sull'ammissibilità dell'emendamento Distaso 8.13 in materia di emittenti radiotelevisive locali.

Antonio BORGHESI (IdV) considera del tutto paradossale il fatto che il decreto-legge in esame intenda promuovere lo sviluppo, laddove la politica economica finora perseguita dal Governo non ha realizzato alcuna misura concreta in questo senso, in un contesto in cui, secondo i dati forniti dallo stesso Ministero dell'economia, in un solo anno si sono persi circa 400 miliardi di base imponibile IVA. In tale quadro appare ancor più assurdo che il Governo pensi ad una riforma fiscale che prevederebbe un incremento delle aliquote IVA e che lo stesso Esecutivo sia

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stato in grado di stanziare solo 200 milioni di euro per il provvedimento ora in discussione.
Passando ad alcune questioni di dettaglio, si dichiara sbalordito per la previsione, recata dall'articolo 9, che istituisce la Fondazione per il merito, la quale appare l'ennesima, costosa struttura burocratica, deputata a svolgere funzioni in materia di sostegno del diritto allo studio che sono già svolte dagli enti regionali per il diritto allo studio. Ritiene quindi necessario che il Governo e la maggioranza rivedano questa impostazione, ad esempio accogliendo l'emendamento 9.2 del gruppo dell'IdV che dispone la soppressione di tale norma e destina le risorse preordinate all'istituzione della Fondazione a finalità ben più produttive.
Per quanto riguarda le previsioni dell'articolo 8 in materia bancaria, ritiene che esse costituiscono l'ennesimo favore del Governo nei confronti delle banche, le quali non devono certamente essere demonizzate di per se, quando svolgono la loro funzione, ma che peraltro non possono continuare ad essere favorite dal Governo. Ritiene, infatti, che molti dei comportamenti tenuti dagli istituti di credito risultino inaccettabili, in particolare per quanto riguarda l'ammontare, spesso esorbitante, degli emolumenti riconosciuti a taluni dirigenti, nonché in materia di commissioni praticate nei confronti della clientela. In particolare, pur comprendendo come la fissazione di un tasso di usura eccessivamente basso possa comportare il rischio di disincentivare l'erogazione di credito bancario, ritiene che la norma la quale modifica il meccanismo di calcolo del tasso di usura consentendo di aggiungere al TAEG medio, aumentato di un quarto, un ulteriore differenziale di quattro punti percentuali, rischi di avere un impatto devastante sul sistema economico nazionale.
Parimenti, reputa che le modifiche introdotte all'articolo 118 del Testo unico bancario, in materia di modifica delle condizioni dei contratti bancari, non siano state adeguatamente meditate dal Governo, in quanto consentono alle banche di ricattare le piccole e medie imprese, con effetti gravissimi su tale componente essenziale del tessuto produttivo.
Per quel che concerne le norme per gli appalti pubblici recate all'articolo 4 del decreto-legge, sottolinea come esse non risolvano i veri problemi che affliggono tale settore. Rileva, infatti, come la problematica più significativa in merito non riguardi la fase dell'effettuazione della gara per l'assegnazione degli appalti, ma le vicende successive alla gara stessa. A tale proposito considera quindi prioritario eliminare tutti quei cavilli che allungano i tempi di realizzazione delle opere, evidenziando inoltre, anche sulla base della sua personale esperienza di amministratore locale, come molto spesso i ritardi nel completamento delle opere stesse siano riconducibili alla scarsa determinazione degli amministratori pubblici.
A tale proposito, rileva come gli emendamenti presentati dal suo gruppo, i quali non sono in alcun modo riconducibili ad interessi di parte, intendano fornire un contributo costruttivo per migliorare il testo e dare soluzioni concrete alle situazioni di criticità che sono emerse in quest'ambito a seguito delle indagini della magistratura e dei rilievi ripetutamente espressi dalla Corte dei conti.

Pietro FRANZOSO (PdL) fa presente che nel suo intervento si soffermerà sugli articoli 2 e 7 che intendono fronteggiare taluni aspetti della crisi economica che investe il Paese e, in particolare, le aziende. Ricorda quindi come l'articolo 2 introduca un credito di imposta per le assunzioni a tempo indeterminato nel Mezzogiorno che sta sperimentando difficoltà più accentuate rispetto alle altre aree del Paese. A riguardo ritiene che non vi potrà essere alcuno sviluppo dell'occupazione se, in via prioritaria, non si creeranno le condizioni per la ripresa dell'attività produttiva delle aziende. Dopo aver rilevato come l'Italia corra il rischio di dover restituire 8 miliardi di fondi europei, e la sola Puglia un miliardo, osserva come alle imprese manchino le risorse finanziarie anche a motivo della stretta

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creditizia posta in essere dal sistema bancario. Illustra quindi il suo emendamento 2.9 che disciplina le modalità attraverso le quali i soggetti già ammessi alla fruizione del credito di imposta di cui all'articolo 1, commi da 271 a 279, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e che hanno già proceduto all'investimento, potranno fruire del credito medesimo, rilevando come le aziende interessate che hanno già effettuato gli investimenti si trovino oggi a corto di liquidità.
Con riferimento all'articolo 7, evidenzia l'opportunità di ridurre le turbative che condizionano l'esercizio delle attività aziendali, sottolineando come la grande maggioranza delle imprese operi nella legalità. Osserva quindi come prevedere la possibilità di effettuare dei controlli sulle singole aziende ogni sei mesi risulti eccessivo e condizioni negativamente l'operatività delle imprese. Ha pertanto presentato l'emendamento 7.88 secondo il quale i controlli debbono essere effettuati quanto meno con una periodicità annuale. Rileva inoltre come il medesimo emendamento preveda che la violazione del termine per l'effettuazione dei controlli costituisca illecito disciplinare e determini la inutilizzabilità di tutti gli atti redatti nel corso dell'attività di controllo. Illustra quindi il suo emendamento 7.87 che pone un limite temporale di 30 giorni lavorativi alla permanenza degli operatori civili o militari dell'amministrazione finanziaria presso la sede dei contribuenti. Osserva a riguardo come occorra evitare che le aziende siano soggette a controlli da parte di una molteplicità di organismi spesso non in coordinamento tra loro. Dichiara infine di condividere l'emendamento Distaso 8.13 relativo alle televisioni commerciali che sono fortemente colpite dalla crisi economica e che ritiene possano divenire legittimamente oggetto del provvedimento in esame.

Maino MARCHI (PD) preliminarmente rileva la mancanza di interlocuzione politica con il Governo e la maggioranza, malgrado siano stati posti temi importanti fin dall'esame preliminare. Osserva come quasi nulla sia stato accolto delle proposte dell'opposizione e auspica che la mancanza dei pareri sull'articolo 4 preluda, come richiesto dal suo gruppo, alla soppressione della disposizione. In proposito, ribadisce, come già osservato nei suoi precedenti interventi, che non è possibile trattare una riforma così complessa come quella del codice degli appalti nell'ambito di un provvedimento eterogeneo come quello in esame. Rileva come non sia corretto nemmeno abusare delle considerazioni svolte dal Presidente della Repubblica in merito all'emendabilità dei decreti-legge, sottolineando come emendare un decreto-legge, nell'ambito della materia dal medesimo recata, sia cosa ben diversa dallo stravolgerne il testo, come pure talvolta è avvenuto. Anche alla luce dell'intervento del sottosegretario Giorgetti, rileva la necessità di un quadro di insieme in cui il Governo chiarisca quali iniziative, oltre a quella in corso, intende porre in essere per favorire la crescita economica. In proposito, osserva che, anche nel programma nazionale di riforma, manca l'indicazione delle tappe intermedie per conseguire gli obiettivi della strategia Europa 2020. Ricorda in proposito che l'Unione europea chiede all'Italia una manovra correttiva per gli anni 2013 e 2014 da presentare entro il prossimo mese di ottobre, costringendo quindi il Governo a scelte impegnative. Con riferimento all'articolo 1, ricorda che vi è l'impegno europeo di aumentare gli investimenti nella ricerca fino al 3 per cento del prodotto interno lordo, malgrado l'Italia si sia posto un obiettivo molto meno ambizioso. Rileva che circa la metà dei 100 milioni di euro stanziati dalla legge di stabilità in materia vengono ora utilizzati a parziale copertura del decreto in esame. Richiamando gli interventi da lui precedentemente svolti, ribadisce che non è chiaro se il provvedimento intenda favorire la ricerca industriale, ovvero rappresenti un modo indiretto di finanziamento dell'università. Evidenzia come manchi un preciso riferimento alla ricerca industriale e ritiene che sarebbe più opportuno ripristinare il credito di imposta in materia già previsto

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nella XV legislatura dal Governo Prodi. In proposito segnala che il Partito democratico ha presentato, nelle proposte emendative riferite all'articolo 1, un ventaglio di quattro possibili alternative. In particolare, ricorda che vi è una proposta massima di ripristinare sostanzialmente le richiamate norme adottate dal Governo Prodi, finanziando l'intero investimento nella ricerca e non solo la parte incrementale come previsto nel provvedimento in esame, e di ricomprendere anche la ricerca svolta direttamente dalle imprese senza il vincolo di commissionarla alle università. Fa presente che le altre proposte presentate in materia sono volte a modulare diversamente tale soluzione rispetto alla scelta effettuata dal Governo, prevedendo la sola espunzione del vincolo di commissione alle università, ovvero il riferimento all'intero investimento nella ricerca, ovvero la semplice precisazione del finanziamento della ricerca industriale, eliminando la discrezionalità amministrativa al riguardo. Ricorda che su tali proposte non vi è stato per il momento alcun segnale da parte del Governo e dei relatori. Con riferimento alla questione del Mezzogiorno, rileva la mancanza di risorse per gli investimenti e ricorda in proposito l'articolo aggiuntivo D'Antoni 2.012 volto a prevedere al riguardo l'utilizzo dei fondi per le aree sottoutilizzate. Osserva come i criteri e i limiti dell'intervento proposto dal Governo sembrino ridurne fortemente la concreta portata applicativa e rileva che, essendo il medesimo costruito come una misura di sostegno all'occupazione, sembra avere finalità più assistenziali che di sviluppo. Rileva che andrebbe altresì incentivata l'occupazione femminile che si colloca a livelli particolarmente bassi rispetto alla media europea. Sottolinea inoltre che l'intervento previsto dal Governo necessiterebbe anche dell'autorizzazione da parte della Commissione europea a differenza di altre norme che hanno già ricevuto in passato un riscontro positivo da parte delle istituzioni europee. Sottolinea quindi come tali norme abbiano finalità eminentemente dilatorie e una scarsa efficacia concreta, come, a suo avviso, compreso dagli elettori nelle ultime elezioni amministrative. Esprime quindi preoccupazione per le considerazioni svolte dall'onorevole Franzoso, sottolineando come evitare vessazioni fiscali in danno delle imprese sia cosa ben diversa dal colpevolizzare i soggetti deputati al controllo, specie in un paese con un altissimo livello di evasione fiscale, di riciclaggio di denaro e di attività della malavita organizzata, sottolineando come ciò non contribuisce a creare sviluppo.

Rolando NANNICINI (PD) dichiara preliminarmente di condividere le considerazioni dei colleghi che lo hanno preceduto, richiamando in particolare quanto osservato dall'onorevole Marchi in ordine all'articolo 1 del decreto-legge. A tale riguardo, sottolinea la necessità che nel momento in cui si introducono nuove disposizioni volte a promuovere gli investimenti in ricerca e sviluppo, si effettui una puntuale valutazione delle risorse disponibili a legislazione vigente e dell'efficacia delle misure esistenti. Si sofferma, quindi, sulle disposizioni dell'articolo 8, comma 10, del decreto-legge in materia di protezione del diritto d'autore sui disegni e sui modelli industriali, sottolineando come la materia sia stata oggetto recentemente di numerosi interventi normativi, che hanno portato ad esiti particolarmente gravi per il sistema produttivo del nostro Paese. Osserva, infatti, che l'attuale formulazione dell'articolo 239 del decreto legislativo n. 30 del 2005 deriva dalla approvazione di un emendamento proposto dall'onorevole Torazzi, che ha sostanzialmente determinato la cessazione della produzione di prodotti di design da parte di piccole imprese italiane operanti su disegni industriali assai risalenti nel tempo, quali quelli riconducibili a Le Corbusier. In questo contesto, segnala che è intervenuta di recente la sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea del 27 gennaio 2011 nella causa C-189/2009, che ha precisato che i disegni e i modelli che prima dell'entrata in vigore della normativa nazionale di recepimento della direttiva 98/71 erano di pubblico dominio a

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causa della mancata legislazione non rientrano nell'ambito di applicazione della medesima direttiva. Nel sottolineare come tale sentenza abbia sostanzialmente sancito la libertà di impresa e di consumo dei disegni e modelli industriali più risalenti nel tempo, sottolinea che un'eventuale soppressione del comma 10 dell'articolo 8 determinerebbe la reviviscenza del testo previgente dell'articolo 239 del decreto legislativo n. 30 del 2005 con conseguenti effetti negativi per il sistema produttivo. Dichiara, pertanto, di non condividere le considerazioni espresse da Dario Di Vico nel Corriere della Sera del 7 giugno 2011, che ha sostenuto la formulazione della disposizione in esame. Rileva, peraltro, come di recente l'onorevole Grimoldi abbia presentato un'interrogazione a risposta scritta al Ministro dello sviluppo economico, sottolineando i problemi derivanti dall'applicazione dell'articolo 239 del decreto legislativo n. 30 del 2005, che impedisce la libera produzione di riedizioni dei classici del design, in particolare da parte delle aziende operanti a Montevarchi e nel Valdarno. Evidenzia, tuttavia, che l'atto di sindacato ispettivo è stato presentato per ragioni puramente elettoralistiche, al fine di mostrare un segnale di attenzione rispetto al mondo produttivo di un possibile bacino elettorale, sottolineando come le proposte emendative presentate, volte a richiedere la soppressione dell'articolo 8, comma 10, si muovano in una direzione opposta a quella indicata nella richiamata interrogazione. Ribadisce, infatti, che la soppressione della più volte richiamata disposizione dell'articolo 8 non costituisca uno strumento per rafforzare la tutela del made in Italy, ma metta a rischio la produzione di numerose piccole imprese innovative, a tutto vantaggio di grandi produttori internazionali.

Massimo POLLEDRI (LNP), intervenendo sull'ordine dei lavori, ringrazia tutti i deputati intervenuti per il contributo fornito al dibattito, rilevando, tuttavia, come sia al momento presente la quasi totalità dei componenti del gruppo della Lega presso le Commissioni riunite, mentre la percentuale degli appartenenti ai gruppi di opposizione presenti risulta molto bassa. Sulla scorta di tale osservazione, ritiene che dovrebbero forse essere riviste le considerazioni espresse in precedenza da alcuni deputati di opposizione rispetto alla partecipazione ai lavori delle Commissioni.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta di domani, avvertendo che alle ore 10,30 di domani si terrà la riunione congiunta degli Uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti di gruppo, delle Commissioni.

La seduta termina alle 23.45.

ERRATA CORRIGE

Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 490 del 7 giugno 2011:
a pagina 5, seconda colonna, quindicesima riga, le parole: «per reati relativi alla pesca» sono sostituite dalle seguenti «dell'attività di pesca.»;
a pagina 6, prima colonna, ventitreesima riga, le parole: «Lanzarin 4.163 e 4.164 sono sostituite dalle seguenti: «Gioacchino Alfano 4.143 e Bruno 4.64»;
a pagina 8, prima colonna, trentaduesima riga, sostituire le parole: «Baccini 6.25» con le seguenti: «Della Vedova 6.35»;
a pagina 18, seconda colonna, trentesima riga, la parola: «secondo» è sostituita dalla seguente:»terzo»
a pagina 133, seconda colonna, sostituire le righe da 3 a 6 con le seguenti: « 5.66. Morassut, Braga, Mariani, Realacci, Benamati, Bocci, Bratti, Esposito, Ginoble, Iannuzzi, Marantelli, Margiotta, Motta, Viola.