CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 18 maggio 2011
480.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 18 maggio 2011. - Presidenza del presidente Manuela DAL LAGO.

La seduta comincia alle 14.10.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo quadro di partenariato globale e cooperazione tra la Comunità europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Indonesia dall'altra, con Atto finale, fatto a Giacarta il 9 novembre 2009.
C. 4192 Governo.
(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Stefano ALLASIA (LNP), relatore, illustra i contenuti dell'Accordo quadro di partenariato globale e cooperazione (PCA - Partnership and Cooperation Agreement) tra la Comunità europea e i suoi Stati membri da una parte, e la Repubblica di Indonesia, dall'altra, firmato a Giacarta il 9 novembre 2009, corrisponde al reciproco interesse dei contraenti per l'instaurazione di una partnership strategica.
L'Accordo quadro in esame è destinato non solo a fornire il nuovo quadro giuridico di riferimento della cooperazione bilaterale,

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attualmente disciplinata dall'Accordo CEE-ASEAN entrato in vigore il 1o ottobre 1980, ma prevede, altresì, una parte politica comprensiva di impegni vincolanti in materia di tutela dei diritti umani.
L'Accordo prevede quattro aeree di cooperazione prioritarie: commercio e investimenti; ambiente e cambiamento climatico; istruzione e cultura; diritti umani e democrazia, nonché l'avvio della collaborazione sia in una serie di settori di mutuo interesse, sia nelle sfide globali (tra cui contrasto del terrorismo e della criminalità transnazionale) nelle quali l'Indonesia, membro del G20, svolge una politica attiva e che consentono di inquadrare le relazioni bilaterali in un contesto di ampia portata strategica.
L'Accordo si compone di 50 articoli organizzati in VII titoli che investono quattro aree di cooperazione prioritarie: commercio e investimenti; ambiente e cambiamento climatico; istruzione e cultura; diritti umani e democrazia. Nel Titolo I è definita una serie di valori fondamentali che le Parti riconoscono e si impegnano a rispettare: fra gli altri, il rispetto dei princìpi di democrazia e di buon governo, la salvaguardia dei diritti fondamentali, nonché i valori sanciti nella Carta delle Nazioni Unite e nella Dichiarazione di Parigi del 2005 sull'efficacia degli aiuti allo sviluppo ed i principali obiettivi della cooperazione.
I Titoli II e III trattano rispettivamente della Cooperazione nell'ambito delle organizzazioni regionali e internazionali e cooperazione bilaterale e regionale (articoli 6 e 7): forte rilevanza è attribuita al rafforzamento della cooperazione nell'ambito delle organizzazioni internazionali e regionali. Sul piano multilaterale, l'Indonesia non solo partecipa ai lavori dell'ONU ma è, dal 1995, membro originario dell'Organizzazione mondiale del commercio (OMC) e partner principale del Vertice Asia-Europa (ASEM). Giacarta svolge, inoltre, un ruolo chiave nella regione del Sud-Est asiatico sia come Paese membro dell'ASEAN sia all'interno del Forum regionale dell'ASEAN (ARF), che ha rafforzato ulteriormente il dialogo politico tra l'Unione europea e l'Indonesia su aspetti come la promozione della sicurezza regionale, il rafforzamento dei princìpi democratici e la salvaguardia dei diritti umani nella regione. L'approfondimento delle relazioni commerciali costituisce, come già illustrato, una delle finalità principali del presente Accordo. In linea con tale obiettivo, al Titolo IV, le Parti si obbligano ad accrescere la cooperazione in materia di commercio e di investimenti. Questa cooperazione prenderà la forma di dialogo e di scambi di informazioni con l'obiettivo di aumentare e diversificare i rispettivi scambi commerciali, anche tramite l'eliminazione delle barriere non tariffarie. Nel Titolo V si passano in rassegna numerosi settori di mutuo interesse nei quali si intende intensificare il dialogo e la cooperazione 2009, contestualmente alla firma dell'Accordo in esame.
Si segnalano in particolare i seguenti settori di cooperazione: turismo (articolo 17): l'intento di collaborare mira a favorire uno sviluppo equilibrato del settore capace di contribuire allo sviluppo sostenibile delle comunità locali; servizi finanziari, politica economica e cooperazione in materia di politica industriale (artt. 18-20): le disposizioni sono tese a incentivare lo scambio di informazioni sulle rispettive politiche e tendenze economiche e a rafforzare la cooperazione in materia di servizi finanziari e di politica industriale; società dell'informazione, scienza e tecnologia (artt. 21 e 22): la collaborazione nel campo della società dell'informazione è tesa, in particolare, a promuovere il dialogo in materia di comunicazioni elettroniche, la tutela della privacy e dei dati personali, l'indipendenza ed efficienza dell'autorità di regolamentazione, l'interoperabilità fra le reti dell'Unione europea e dell'Indonesia e gli aspetti di sicurezza connessi alle tecnologie dell'informazione; energia e trasporti (artt. 23 e 24): la lotta contro i cambiamenti climatici, l'uso sostenibile dell'energia e la sicurezza delle fonti energetiche sono al centro della collaborazione in campo energetico; in materia

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di trasporti particolare attenzione è dedicata ai temi della sicurezza e dell'intermodalità.
Le risorse finanziarie necessarie per perseguire gli obiettivi di cooperazione identificati dall'Accordo verranno messe a disposizione da entrambe le Parti (articolo 40). Le disposizioni istituzionali, di cui al Titolo VI, prevedono l'istituzione di un Comitato misto che avrà il compito di garantire la corretta attuazione dell'Accordo, di definire le priorità d'azione da perseguire, di risolvere le eventuali controversie connesse all'applicazione o all'interpretazione dell'Accordo.
Le disposizioni finali, oltre a disciplinare la durata e le modalità di entrata in vigore dell'Accordo (articolo 48), l'ambito territoriale della sua applicazione (articolo 46) e le versioni linguistiche facenti fede (articolo 50), illustrano il funzionamento del meccanismo di risoluzione delle controversie (articolo 44). Le maggiori spese che deriveranno dall'attuazione della cooperazione rafforzata nei settori identificati dall'Accordo nonché dall'organizzazione dei nuovi dialoghi settoriali e delle riunioni del Comitato misto saranno interamente coperte, per quanto concerne l'Unione europea, dal bilancio della stessa Unione.
Quanto al contenuto del disegno di legge di ratifica, esso si compone di tre articoli: i primi due recano, rispettivamente, l'autorizzazione alla ratifica e l'ordine di esecuzione dell'Accordo quadro di partenariato globale e cooperazione tra la Comunità europea e i suoi Stati membri e la Repubblica di Indonesia. L'articolo 3 dispone l'entrata in vigore della legge il giorno successivo a quello della pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
Formula quindi una proposta di parere favorevole.

I deputati Andrea LULLI (PD) e Gabriele CIMADORO (IdV) dichiarano voto favorevole.

La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra la Comunità europea e i suoi Stati membri da un lato e la Repubblica sudafricana dall'altro, che modifica l'Accordo sugli scambi, lo sviluppo e la cooperazione, firmato a Kleinmond, Sud Africa, l'11 settembre 2009.
C. 4201 Governo.

(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Stefano ALLASIA (LNP), relatore, illustra i contenuti dell'Accordo, firmato a Kleinmond l'11 settembre 2009, che si inserisce in un percorso già previsto nell'accordo Comunità europea-Sudafrica del 1999, che contemplava entro cinque anni dall'entrata in vigore la revisione del testo: i relativi negoziati si sono conclusi nel 2007.
La revisione dell'Accordo del 1999 non comprende le questioni relativi agli scambi commerciali, ricomprese invece nei negoziati per il più vasto Accordo di partenariato economico tra l'Unione europea e i Paesi dell'Africa australe riuniti nella Southern African Development Community (SADC), cui aderisce il Sudafrica.
La revisione si propone invece di aprire nuove possibilità di liberalizzazione in specifici settori, e soprattutto di allineare l'Accordo del 1999 ai più recenti sviluppi del quadro giuridico internazionale, come la revisione intervenuta nella cooperazione tra Unione europea e gruppo di Stati dell'Africa, Caraibi e Pacifico (ACP), ovvero l'entrata a regime dell'operatività della Corte penale internazionale e la lotta contro il terrorismo internazionale dopo il 2001.
Passando direttamente al contenuto dell'Accordo in esame, osserva che esso consta di quattro articoli, ma solo il primo di essi contiene le modifiche e integrazioni al testo dell'Accordo del 1999.
Segnala sinteticamente le principali modifiche di interesse della X Commissione.
In particolare, si evidenziano le modifiche alla Sezione IV dell'Accordo del

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1999, dedicata alla cooperazione economica: la sostituzione dell'articolo 55 mira ad instaurare tra le Parti una cooperazione per lo sviluppo della società dell'informazione e l'utilizzazione delle connesse tecnologie, quali essenziali elementi di crescita socio-economica nell'era attuale. Vengono poi modificati gli articoli 57 e 58, per dar vita a un quadro normativo che fondi politiche energetiche capaci di confrontarsi con la sostenibilità ambientale.
La modifica dell'articolo 59 e l'inserimento dell'articolo 59-bis mirano al rafforzamento dei sistemi di trasporto aereo, ferroviario e marittimo, in particolare nel campo del controllo della sicurezza e nel settore dei sistemi globali di navigazione satellitare - con le connesse conseguenze positive per le applicazioni a favore della tutela ambientale; nell'articolo 59-bis viene tra l'altro ribadito l'impegno delle Parti al rispetto delle Convenzioni internazionali sul trasporto di materiali biologici, chimici e nucleari potenzialmente pericolosi.
Il Titolo V dell'Accordo del 1999, dedicato alla cooperazione allo sviluppo, subisce modifiche di diversi articoli, soprattutto allo scopo di aggiornare il testo in ordine alle novità uscite successivamente con riferimento agli strumenti per il finanziamento dello sviluppo, nonché alla problematica della valutazione dell'efficacia degli aiuti. Ciò si rinviene soprattutto nell'inserimento dell'articolo 65-bis, in base al quale viene ribadito l'impegno delle Parti alla realizzazione entro il 2015 degli Obiettivi di sviluppo del Millennio fissati nel Vertice ONU del 2000. Gli sforzi delle Parti verranno inoltre indirizzati anche alla realizzazione degli impegni assunti nella Conferenza di Monterrey per il finanziamento dello sviluppo del marzo 2002 e degli obiettivi dettati dal Piano di attuazione della Conferenza di Johannesburg (Vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile, svoltosi dal 26 agosto al 4 settembre del 2002). La sostituzione dell'articolo 67, d'altro canto, è intesa ad aggiornare la platea dei beneficiari potenziali dell'assistenza finanziaria e tecnica nel quadro della cooperazione allo sviluppo con il Sudafrica: viene allo scopo precisato trattarsi delle amministrazioni e degli enti pubblici nazionali, provinciali e locali, degli attori non statali e delle organizzazioni istituzioni regionali e internazionali.
Tutte le restanti modifiche si concentrano sul Titolo VI dell'Accordo del 1999, che riporta tutti i residui settori di cooperazione fra le Parti. Ricordando che i principali aspetti di cooperazione scientifica e tecnologica tra le Parti sono racchiusi nell'Accordo del novembre 1997, la sostituzione dell'articolo 83 e la modifica dell'articolo 84 mirano a porre la scienza e la tecnologia al centro dei processi di sviluppo sostenibile del Sudafrica: ciò è evidente dall'aggiunta al paragrafo 3 dell'articolo 84 di riferimenti alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e alle cause ed effetti dei cambiamenti climatici. La sostituzione dell'articolo 85 è volta ad istituire un dialogo politico nel campo culturale, con particolare riguardo allo sviluppo di industrie culturali competitive.
L'articolo 2 dell'Accordo in esame riguarda le lingue di redazione del medesimo, che saranno tutte quelle degli Stati membri dell'Unione europea, nonché tutte le lingue del Sudafrica diverse dall'inglese.
In base all'articolo 3, l'UE, gli Stati membri e la Repubblica sudafricana approveranno l'Accordo secondo le rispettive procedure, e si notificheranno l'espletamento di esse, procedendo al deposito dei relativi strumenti presso il Segretariato generale del Consiglio dell'Unione europea.
Infine, l'articolo 4 riguarda i tempi di entrata in vigore dell'Accordo.
Passando al contenuto del disegno di legge di ratifica, segnala che esso si compone di tre articoli: i primi due recano, rispettivamente, l'autorizzazione alla ratifica e l'ordine di esecuzione dell'Accordo tra Comunità europea e Sudafrica dell'11 settembre 2009, mentre l'articolo 3 dispone come di consueto l'entrata in vigore della legge di autorizzazione alla ratifica per il giorno successivo alla sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
Formula, quindi, una proposta di parere favorevole.

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Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

Sistema casa qualità. Disposizioni concernenti la valutazione e la certificazione della qualità dell'edilizia residenziale.
Nuovo testo C. 1952 Guido Dussin.

(Parere alla VIII Commissione).
(Seguito esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta di ieri.

Manuela DAL LAGO, presidente e relatore, ricorda che nella seduta di ieri ha formulato una proposta di parere favorevole sul documento in titolo.

Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

La seduta termina alle 14.30.

INDAGINE CONOSCITIVA

Mercoledì 18 maggio 2011. - Presidenza del presidente Manuela DAL LAGO

La seduta comincia alle 14.30.

Indagine conoscitiva sulla situazione e sulle prospettive del sistema industriale e manifatturiero italiano in relazione alla crisi dell'economia internazionale.
(Esame del documento conclusivo e rinvio).

Manuela DAL LAGO, presidente, propone che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
Invita il collega Lulli ad illustrare la proposta di documento conclusivo.

Andrea LULLI (PD) illustra la proposta di documento conclusivo (vedi allegato), sottolineando che è il risultato del contributo di tutte le componenti politiche della Commissione e che pertanto è stato ampiamente condiviso. Invita i colleghi a soffermarsi soprattutto sul capitolo delle conclusioni. In esso sono state rilevate le cause della debolezza del sistema industriale italiano e sono stati individuati alcuni punti fondamentali per l'elaborazione di un programma nazionale strategico volto a favorire il rilancio del sistema produttivo. Sono state, quindi, evidenziate le azioni prioritarie da mettere in campo in tutti i settori afferenti alle attività delle imprese, a partire dai costi dell'energia, all'accesso al credito, alla fiscalità di vantaggio, alla semplificazione normativa. Sono stati altresì evidenziati gli interventi che dovrebbero essere messi in campo a favore dei distretti industriali e delle piccole e medie imprese, nonché quelli necessari sotto il profilo dell'innovazione tecnologica, aspetto che appare particolarmente debole in Italia, soprattutto nei settori a media ed elevata tecnologia. Nel capitolo conclusivo del documento si è, infine, evidenziata l'importanza strategica della ricerca e della formazione, per puntare alla qualità dei prodotti, non solo al semplice contenimento dei costi di produzione. Al riguardo, è stata sottolineata l'importanza della valorizzazione della ricerca universitaria, con particolare riferimento al trasferimento tecnologico e ai rapporti pubblico/privato e sono state avanzate proposte per sostenere progetti di ricerca e di sviluppo.
Sottolinea altresì la sofferenza più volte dimostrata nel corso delle audizioni da parte delle imprese per le difficoltà di accesso al credito, rilevando che la difficoltà dei processi di liberalizzazione è connessa sia alla farraginosità degli adempimenti burocratici, sia ai costi elevati del sistema creditizio, sia all'organizzazione del sistema dei servizi. Nel ritenere opportuno un migliore utilizzo dei fondi strutturali europei, osserva che la ripresa dalla crisi, a livello sia italiano sia europeo, si registra nelle produzioni per

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l'export, dal momento che la domanda interna è ancora molto debole. Si pone, pertanto, la questione sulle modalità di sostegno dell'internazionalizzazione delle imprese e di presidio dell'export, pur nella consapevolezza che in questo campo vi sono limitate possibilità di intervento a causa dei ben noti vincoli di bilancio.

Manuela DAL LAGO, presidente, esprime apprezzamento per il fatto il documento in esame sia stato condiviso, nelle sue conclusioni politiche, da tutti i gruppi presenti in Commissione. Invita pertanto i colleghi ad approfondire tutte le parti del documento conclusivo e a proporre eventuali modifiche al fine di procedere alla sua definitiva approvazione. Propone quindi di dare ampia diffusione al documento conclusivo, anche attraverso una conferenza stampa, auspicando che l'intenso lavoro svolto dalla Commissione possa essere di utilità per la definizione di politiche industriali e di sviluppo in questa seconda fase della legislatura.

Fabio GAVA (PdL) esprime apprezzamento per il documento conclusivo elaborato. Osserva che la crisi internazionale della seconda metà del 2008 ha colto il sistema produttivo italiano in una fase di profonda trasformazione e cambiamento. Ritiene che il documento possa assumere una importanza strategica e rilevante ai fini della definizione di nuove politiche di sviluppo da parte del Governo nel settore industriale e manifatturiero. Con riferimento al rilievo del collega Lulli sulla diminuzione della domanda interna, evidenzia che l'Italia ha raggiunto una situazione di maturità dei consumi e che la domanda è diminuita non solo in conseguenza della crisi economica, ma anche per una strutturale riduzione degli spazi interni di crescita. Rileva infine che un migliore supporto ai consumi interni potrebbe essere fornito dalla riforma fiscale.

Gabriele CIMADORO (IdV) osserva preliminarmente che, nonostante le assicurazioni del ministro Tremonti sul fatto che la crisi sarebbe terminata nel 2009, l'Italia si trova in una situazione di forte difficoltà e che il documento in esame è di assoluta attualità nonostante le audizioni siano state concluse nel dicembre 2009. Ritiene che per sostenere i consumi il Governo dovrebbe agire soprattutto sul versante dell'occupazione. Esprime quindi apprezzamento per la proposta di documento elaborata e auspica una sua condivisa approvazione. Concorda con la proposta del presidente di darne adeguata comunicazione ai fini di un suo utilizzo per la definizione delle politiche nel settore industriale e manifatturiero.

Manuela DAL LAGO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.50.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.50 alle 15.

COMITATO RISTRETTO

Mercoledì 18 maggio 2011.

Disciplina delle professioni nel settore delle scienze estetiche.
C. 3107 Milanato, C. 3116 Mazzocchi, C. 3133 Poli, C. 3759 Marchioni e C. 3951 Montagnoli, C. 3953 Calearo Ciman - Rel. Gava.

Il Comitato ristretto si è riunito dalle 15 alle 15.30.