CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 4 maggio 2011
475.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 4 maggio 2011. - Presidenza del vicepresidente Fulvio FOLLEGOT. - Interviene il sottosegretario di Stato per la giustizia Giacomo Caliendo.

La seduta comincia alle 15.25.

DL 34/2011: Disposizioni urgenti in favore della cultura, in materia di incroci tra settori della stampa e della televisione, di razionalizzazione dello spettro radioelettrico, di moratoria nucleare, di partecipazioni della Cassa depositi e prestiti, nonché per gli enti del Servizio sanitario nazionale della regione Abruzzo.
C. 4307 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alle Commissioni V e VII).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

Maurizio SCELLI (PdL), relatore, osserva che il provvedimento in esame reca disposizioni urgenti in favore della cultura, in materia di incroci tra settori della stampa e della televisione, di razionalizzazione dello spettro radioelettrico, di moratoria nucleare, di partecipazioni della Cassa depositi e prestiti, nonché per gli enti del Servizio sanitario nazionale della regione Abruzzo
Con riferimento alla competenza della Commissione giustizia segnala talune disposizioni contenute negli articoli 3 e 5 del provvedimento.
L'articolo 3 apporta modifiche all'articolo 43, comma 12, del testo unico dei servizi di media audiovisivi, che prevede fino al 31 dicembre 2010 - termine prorogato

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al 31 marzo 2011 dal decreto-legge n. 225 del 2010 - il divieto per i soggetti che esercitano l'attività televisiva in ambito nazionale attraverso più di una rete, di acquisire partecipazioni in imprese editrici di giornali quotidiani o partecipare alla costituzione di nuove imprese editrici di giornali quotidiani.
L'articolo in esame, oltre a prorogare il divieto fino al 31 dicembre 2012, ridefinisce l'ambito di applicazione dello stesso divieto, prevedendo che esso si applichi ai soggetti che esercitano l'attività televisiva in ambito nazionale su qualunque piattaforma che, sulla base dell'ultimo provvedimento di valutazione del valore economico del Sistema integrato delle comunicazioni (SIC) adottato dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, hanno conseguito ricavi superiori all'8 per cento di tale valore.
Per quanto concerne gli ambiti di competenza della Commissione giustizia, segnala i commi 11 e 12, che contengono disposizioni sanzionatorie.
Il comma 11 dispone che, entro trenta giorni dall'entrata in vigore della legge, il Ministero dello sviluppo economico e l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni stabiliscano gli obblighi gravanti sui titolari dei diritti d'uso delle radiofrequenze destinate alla diffusione di servizi di media audiovisivi, ai fini di un uso efficiente dello spettro, nonché della promozione delle culture regionali e locali. In caso di violazione degli obblighi suddetti, si applicano le sanzioni di cui all'articolo 52, comma 3, del citato testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici (decreto legislativo n. 177 del 2005) il quale prevede che, in caso di mancato utilizzo delle radiofrequenze assegnate, il Ministero dispone la revoca ovvero la riduzione dell'assegnazione. Il Ministero in questo caso acquisisce il diritto di disporre delle frequenze precedentemente assegnate.
Il comma 12 prevede che, in caso di trasmissioni di programmi televisivi in digitale privi del titolo abilitativo, al responsabile editoriale si applicano le sanzioni di cui all'articolo 98, comma 2, del citato codice delle comunicazioni elettroniche (decreto legislativo n. 259 del 2003), il quale stabilisce che, in caso di installazione e fornitura di reti di comunicazione elettronica od offerta di servizi di comunicazione elettronica ad uso pubblico senza la relativa autorizzazione generale, il Ministero commina, se il fatto non costituisce reato, una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 15.000,00 ad euro 2.500.000,00.
L'articolo 5 reca disposizioni in materia di impianti nucleari. Nella versione originaria, tale articolo disponeva - «allo scopo di acquisire ulteriori evidenze scientifiche sui parametri di sicurezza in ambito comunitario» - la sospensione, per la durata di un anno, delle disposizioni del decreto legislativo n. 31 del 2010 concernenti la localizzazione e la realizzazione di impianti nucleari.
Nel corso d'esame presso l'Assemblea del Senato è stato però approvato un emendamento governativo interamente sostitutivo che ha sostanzialmente modificato l'articolo. Il nuovo testo, rubricato «Abrogazione di disposizioni relative alla realizzazione di nuovi impianti nucleari», in luogo della c.d. moratoria nucleare, inizialmente prevista, cancella dall'ordinamento tutta una serie di disposizioni in materia di impianti nucleari contenute in più leggi del quadriennio 2008/2011 (decreto-legge n. 112 del 2008, legge n. 99 del 2009, decreto legislativo n. 31 del 2010, decreto legislativo n. 41 del 2011).
In particolare, viene disposta la cancellazione del programma in materia di impianti di produzione di energia nucleare ed è integralmente riformulata la norma sulla strategia energetica nazionale.
Per quanto riguarda gli ambiti di competenza di questa Commissione, si segnalano i commi 3, 4 e 5 dell'articolo 5.
Il comma 3 abroga il comma 3 dell'articolo 25 della legge n. 99 del 2009, che dispone che nei giudizi davanti agli organi di giustizia amministrativa che comunque riguardino le procedure di progettazione, approvazione e realizzazione delle opere, delle infrastrutture e degli insediamenti produttivi concernenti il settore dell'energia

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nucleare e le relative attività di espropriazione, occupazione e asservimento, si applichino le disposizioni dell'articolo 246 del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163.
Il comma 4, come riformulato dal Senato, modifica l'articolo 133, comma 1, lettera o), del decreto legislativo n. 104 del 2010 sul processo amministrativo (giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo in materia di energia), espungendo anche qui i riferimenti alla tematica nucleare.
Il comma 5, tra l'altro, abroga taluni articoli del decreto legislativo n. 31 del 2010, relativi alle sanzioni penali per chiunque costruisca o ponga in esercizio un impianto di produzione di energia elettrica di origine nucleare o di fabbricazione del combustibile nucleare, senza avere ottenuto l'autorizzazione unica (articolo 33), alle sanzioni amministrative per violazioni alla normativa autorizzatoria (articolo 34).
Per quanto di competenza della Commissione giustizia, propone di esprimere parere favorevole.

Nessuno chiedendo di intervenire la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

La seduta termina alle 15.30.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 4 maggio 2011. - Presidenza del vicepresidente Fulvio FOLLEGOT. - Interviene il sottosegretario di Stato per la giustizia Giacomo Caliendo.

La seduta comincia alle 15.30.

Norme per il contrasto dell'omofobia e transfobia.
C. 2802 Soro e C. 2807 Di Pietro.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato il 17 novembre 2010.

Fulvio FOLLEGOT, presidente, ricorda che i provvedimenti in esame sono stati inseriti nel calendario dei lavori dell'Assemblea a partire dal 23 maggio prossimo. Più in particolare, la proposta di legge C. 2802 Soro è stata iscritta nel calendario, su richiesta del gruppo PD, nell'ambito della quota riservata, ai sensi dell'articolo 24, comma 3, del Regolamento, ai gruppi di opposizione.
Ricorda altresì che il relatore ha presentato una proposta di testo unificato il 9 novembre 2010.
Su tale proposta si sono svolte le audizioni della professoressa Marilisa D'Amico, ordinario di diritto costituzionale presso l'Università degli Studi di Milano, del professor Luciano Eusebi, ordinario di diritto penale presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e del professor Emilio Dolcini, ordinario di diritto penale presso l'Università degli Studi di Milano.
Oggi, pertanto, sarà posta in votazione la proposta di testo unificato del relatore e sarà fissato il termine per la presentazione degli emendamenti.
Do quindi la parola al relatore, onorevole Concia.

Anna Paola CONCIA (PD), relatore, chiede preliminarmente quale sia la posizione dei gruppi sulla sua proposta di testo unificato, anche alla luce delle audizioni svolte.

Pierluigi MANTINI (UdCpTP), anche in considerazione del fatto che ci si trova in un clima preelettorale, chiede che non si proceda oggi all'adozione del testo base rinviandola alla seduta del 17 maggio prossimo.

Fulvio FOLLEGOT, presidente, fa presente che rinviare alla settimana successiva alle elezioni amministrative l'adozione del testo base significa ridurre sostanzialmente il termine per la presentazione

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degli emendamenti nonché il margine di tempo per l'espressione del parere da parte della Commissione Affari costituzionali sul testo risultante dagli emendamenti approvati.

Anna Paola CONCIA (PD), relatore, prendendo atto della richiesta dell'onorevole Mantini e della precisazione del Presidente, ritiene che debba essere acquisita anche la posizione del gruppo PDL.

Enrico COSTA (PdL) dichiara che nulla osta da parte del suo gruppo ad un rinvio dell'adozione del testo base.

Maria Grazia SILIQUINI (IR) si associa a quanto dichiarato dall'onorevole Costa.

Nicola MOLTENI (LNP) rileva come la materia in esame continui a creare imbarazzo in molti gruppi, mentre la Lega ha sempre mantenuto e continua a mantenere coerentemente una posizione di totale contrarietà. Non si oppone comunque ad un rinvio della votazione relativa all'adozione del testo base.

Donatella FERRANTI (PD) ritiene che sarebbe utile comprendere le motivazioni della posizione del gruppo PDL, capendo se alla base vi sia una finalità meramente dilatoria ovvero un intento costruttivo.

Federico PALOMBA (IdV) sottolinea che il suo gruppo è contrario a rinviare l'adozione del testo base anche perché ciò comporterebbe uno slittamento dei tempi dell'esame in Commissione, mentre i provvedimenti sono calendarizzati in Assemblea a partire dal 23 maggio prossimo. Cosa diversa è invece stabilire quale testo debba essere approvato dalla Commissione. Evidenzia comunque come oggi ci sia un «voltafaccia» da parte della maggioranza che in più di una occasione aveva manifestato la propria disponibilità ad arrivare ad una soluzione condivisa.

Carolina LUSSANA (LNP) dichiara di non comprendere la richiesta di rinvio di adozione del testo base se questa non è accompagnata dalla disponibilità del PD a chiedere un rinvio della calendarizzazione in Assemblea.

Donatella FERRANTI (PD), replicando all'onorevole Lussana, rileva che la richiesta di rinvio dell'adozione del testo base è stata fatta dal gruppo dell'UdC e successivamente condivisa da altri tre gruppi, mentre il gruppo PD si è limitato a prenderne atto.

Enrico COSTA (PdL) precisa che il suo precedente intervento è stato dettato dall'esigenza di un'ulteriore riflessione sul tema ed il fatto di avere dichiarato che nulla osta per il PDL a che sia rinviata l'adozione del testo base non deve fare ritenere scontata nessuna soluzione. Condivide l'intervento dell'onorevole Lussana. Per quanto attiene all'esame del provvedimento invita i gruppi ad assumere un atteggiamento costruttivo, evitando scelte precipitose e contrapposizioni frontali. Ricorda a tale proposito come proprio un atteggiamento non precipitoso abbia consentito alla Commissione di approvare un testo condiviso in una materia, quale quella delle «detenute-madri», che inizialmente aveva determinato forti contrapposizioni tra i gruppi.

Anna Paola CONCIA (PD), relatore, ricorda come la Commissione stia discutendo del tema in esame da ben 946 giorni e come la proposta di testo base sia stata presentata dal relatore da circa sei mesi. Non le sembra quindi assolutamente il caso di considerare questo esame «precipitoso». Come relatrice ricorda inoltre di avere sempre lavorato proprio per evitare contrapposizioni frontali. La realtà è che ciascun gruppo deve assumersi le proprie responsabilità politiche relative alle scelte che deve fare sul provvedimento in esame.

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Fulvio FOLLEGOT, presidente, preso atto di quanto emerso dal dibattito, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Disposizioni in materia di adozioni da parte delle famiglie affidatarie.
C. 3459 Vassallo, C. 3854 Savino e C. 4077 Motta, C. 4279 Lupi e C. 4326 Giammanco.
(Seguito dell'esame e rinvio - Abbinamento delle proposte di legge C. 4279 Lupi e C. 4326 Giammanco).

La Commissione prosegue l'esame dei provvedimenti, rinviato il 19 aprile 2011.

Fulvio FOLLEGOT, presidente, avverte che alle proposte di legge C. 3459 Vassallo, C. 3854 Savino e C. 4077 Motta sono abbinate le proposte di legge C. 4279 Lupi e C. 4326 Giammanco.

Francesco Paolo SISTO (PdL), relatore, al fine di accelerare l'approvazione di un testo volto alla tutela dei minori, chiede che la Commissione gli conferisca il mandato a predisporre una proposta di testo base ovvero di testo unificato che potrà poi servire come base allo svolgimento delle audizioni che si intendono effettuare.

Donatella FERRANTI (PD) ritiene che sia del tutto prematuro prefigurare un testo base prima che siano effettuate le audizioni. Per tale ragione è del tutto contraria alla richiesta del relatore.

Francesco Paolo SISTO (PdL), relatore, evidenzia come dall'intervento dell'onorevole Ferranti risulti l'ostracismo del partito democratico nei confronti dei minori, considerato che l'accelerazione dell'iter legislativo è diretta ad approvare in tempi celeri un provvedimento finalizzato unicamente a tutelare l'interesse del minore.

Donatella FERRANTI (PD) sottolinea come il ruolo del relatore debba essere sempre equilibrato e rispettoso nei confronti degli altri gruppi ed in particolare di quelli di opposizione. Rileva che l'affermazione secondo la quale proprio il gruppo PD sia contrario a predisporre le più adeguate forme di tutela per i minori sia gravissima, assurda e del tutto infondata. Ritiene quindi che il relatore debba porgere le proprie scuse.

Cinzia CAPANO (PD) teme che il relatore non conosca adeguatamente la materia trattata dai provvedimenti in esame, considerato che il suo campo professionale è il diritto penale. La mancata conoscenza della materia da parte del relatore sembra confermata dall'improprio riferimento ad un generico «interesse del minore». Ritiene assolutamente necessario che prima la materia sia approfondita attraverso lo svolgimento di audizioni e che poi, in un secondo momento, sia predisposta una proposta di adozione di un testo base o di un testo unificato.

Francesco Paolo SISTO (PdL), relatore, prende atto dell'atteggiamento del PD, che non ha compreso il tentativo del relatore di voler velocizzare l'esame del provvedimento. Per quanto attiene alla propria competenza in materia, ricorda di essere stato più volte relatore in congressi nazionali su tematiche inerenti ai giudizi minorili.

Enrico COSTA (PdL) condivide l'opportunità di svolgere un ciclo di audizioni purché si svolgano in tempi contenuti. Ricorda come la materia in esame non debba e non possa costituire l'occasione per contrapposizioni politiche. Ritiene che dopo le audizioni potrà essere adottato il testo base, ma sottolinea come l'intenzione del relatore fosse esclusivamente quella di velocizzare l'iter di approvazione del provvedimento.

Fulvio FOLLEGOT, presidente, dopo aver ricordato che ai gruppi è stato chiesto di fare pervenire i nomi dei soggetti che potranno essere auditi, nessuno chiedendo di intervenire rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.45.

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AVVERTENZA

I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

SEDE REFERENTE

Riconoscimento figli naturali.
C. 2519 Mussolini, C. 3184 Bindi, C. 3247 Palomba, C. 3915 Governo, C. 4007 Binetti, C. 4054 Brugger e petizioni nn. 534 e 1102.

Definizione del processo penale nei casi di particolare tenuità del fatto.
C. 2094 Tenaglia.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI