CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 4 maggio 2011
475.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
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RISOLUZIONI

Mercoledì 4 maggio 2011. - Presidenza del presidente Donato BRUNO.

La seduta comincia alle 15.20.

7-00458 Vanalli, 7-00485 Favia e 7-00486 Bressa: Sulla disciplina in materia di servizi pubblici locali, con particolare riguardo al servizio idrico.
(Seguito della discussione congiunta e rinvio).

La Commissione prosegue la discussione, rinviata, da ultimo, nella seduta del 28 aprile 2011.

Pierguido VANALLI (LNP), presenta una nuova formulazione della propria risoluzione n. 7-00458 (vedi allegato 1).

Donato BRUNO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.25.

INDAGINE CONOSCITIVA

Mercoledì 4 maggio 2011. - Presidenza del presidente Donato BRUNO.

La seduta comincia alle 15.25.

Sulla pubblicità dei lavori.

Donato BRUNO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata, oltre che mediante l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso, anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati. Introduce, quindi, l'audizione.

Indagine conoscitiva sulle Autorità amministrative indipendenti.
Audizione di rappresentanti dell'ANCI, dell'UPI e di Legautonomie.
(Svolgimento e conclusione).

Donato BRUNO, presidente, comunica che l'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulle Autorità amministrative indipendenti, l'audizione di rappresentanti dell'ANCI, dell'UPI e di Legautonomie.
Avverte che l'UPI ha comunicato di non poter partecipare all'audizione e di essere rappresentata dall'ANCI. L'UPI ha inviato un documento elaborato in modo unitario con l'ANCI, che è in distribuzione.
Ricorda che all'audizione era stata invitata la Conferenza delle regioni e delle

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Province autonome. Il dottor Alessandrini, responsabile per i rapporti con il Parlamento della Conferenza medesima, ha comunicato che i rappresentanti della Conferenza non potranno partecipare all'audizione, poiché è ancora in corso l'attività istruttoria utile alla predisposizione di una posizione delle Regioni da rappresentare alla Commissione.

Vito SANTARSIERO, rappresentante dell'ANCI e Antonio ROSATI, rappresentante di Legautonomie, svolgono relazioni sui temi oggetto dell'indagine.

Donato BRUNO, presidente, ringrazia i partecipanti e dichiara conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 15.40.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 4 maggio 2011. - Presidenza del presidente Donato BRUNO.

La seduta comincia alle 15.40.

Modifiche agli articoli 41, 97 e 118, comma quarto, della Costituzione.
C. 3039 Cost. Vignali, C. 3054 Cost. Vignali, C. 3967 Cost. Beltrandi e C. 4144 Cost. Governo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 28 aprile 2011.

Donato BRUNO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Attuazione dell'articolo 49 della Costituzione.
C. 244 Maurizio Turco, C. 506 Castagnetti, C. 853 Pisicchio, C. 1722 Briguglio, C. 3809 Sposetti e C. 4194 Veltroni.

(Seguito dell'esame e rinvio - Abbinamento del progetto di legge C. 4194).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 12 aprile 2011.

Donato BRUNO, presidente, comunica che è stata assegnata alla I Commissione la proposta di legge n. 4194 Veltroni «Norme sulla democrazia interna dei partiti e sulla disciplina delle elezioni primarie». Poiché la suddetta proposta di legge verte sulla stessa materia delle proposte di legge già all'ordine del giorno, avverte che ne è stato disposto l'abbinamento, ai sensi dell'articolo 77, comma 1, del regolamento.

Andrea ORSINI (IR), relatore, sottolinea che, come la maggior parte delle altre proposte in esame, la proposta Veltroni definisce la natura giuridica dei partiti politici, attualmente assimilabili alle associazioni di fatto, rendendoli associazioni riconosciute dotate di personalità giuridica. In particolare, l'articolo 2, comma 1, della proposta Veltroni - come anche le proposte n. 244, 506, 3809 e 4194 - rinvia, per quanto riguarda il procedimento di acquisto della personalità giuridica alla disciplina recata dal decreto del Presidente della Repubblica n. 361 del 2000, che prevede, tra l'altro, l'iscrizione nel registro delle persone giuridiche quale atto necessario per l'acquisizione della personalità giuridica.
Una norma di chiusura - come nella proposta di legge n. 244 e nella proposta n. 506 - prevede l'applicazione ai partiti delle norme di legge vigenti (in primo luogo quelle del codice civile) per quanto non espressamente previsto dallo statuto del partito (articolo 3, comma 5).
È prevista la presentazione, assieme allo statuto, anche del simbolo e della denominazione del partito (articolo 3, comma 4).

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Lo statuto e le sue eventuali modificazioni sono pubblicati nella Gazzetta Ufficiale (articolo 2, comma 2). La pubblicazione dello statuto è condizione indispensabile per accedere ai finanziamenti pubblici.
Come altre proposte - in particolare la n. 244, la n. 506, la n. 853 e la n. 3809 - anche la proposta Veltroni prevede la definizione degli organismi dirigenti; le procedure di iscrizione; e le modalità di svolgimento dei procedimenti deliberativi.
Per quanto riguarda gli stranieri, la proposta Veltroni prevede espressamente che gli stranieri possano associarsi liberamente in partiti politici alle stesse condizioni dei cittadini italiani (articolo 1, comma 1).
Anche la proposta Veltroni prevede una serie di contenuti obbligatori degli statuti, finalizzati a garantire adeguate forme di democrazia interna. In sostanza, si tratta di misure per la tutela delle minoranze, cui deve essere assicurata la presenza negli organi collegiali; per le modifiche statutarie; per la regolamentazione delle azioni disciplinari; per consentire la piena possibilità di accesso all'anagrafe degli iscritti da parte di tutti gli aderenti, nel rispetto delle regole sulla riservatezza stabilite dalla legge; e per riequilibrare la rappresentanza di genere negli organi dirigenti del partito. In particolare è previsto un limite della rappresentanza di ciascun genere fissato o al 55 per cento.
La proposta Veltroni, poi, prevede, come altre, che gli statuti rechino misure per garantire l'effettiva segretezza del voto, laddove disposto.
Per quanto riguarda il finanziamento dei partiti, anche la proposta Veltroni condiziona l'accesso alle risorse pubbliche destinate ai partiti al rispetto delle nuove disposizioni di legge in materia di partiti politici. La proposta destina inoltre il 5 per cento dei rimborsi elettorali alla formazione dei giovani al fine di favorire la loro partecipazione alla politica, come la proposta n. 506.
La proposta prevede una diminuzione del rimborso per le spese per la campagna elettorale finalizzata al finanziamento delle elezioni primarie e il loro dimezzamento per i partiti che non svolgono tali elezioni.
Infine, la proposta Veltroni - come la proposta n. 3809 - prevede il ricorso alle elezioni primarie per la scelta delle candidature del partito alle elezioni.
Mentre però la proposta n. 3809 prevede l'utilizzo obbligatorio delle elezioni primarie (con una sanzione basata sulla decurtazione dei rimborsi elettorali) e ne demanda le modalità di svolgimento alla libera determinazione dello statuto; la proposta Veltroni considera facoltative le primarie (tuttavia si prevede una decurtazione analoga alla proposta n. 3809 in caso di non effettuazione di elezioni primarie), ma ne definisce le modalità di svolgimento in parte direttamente, in parte attraverso regolamenti interni dei partiti.
Più precisamente, l'articolo 4 della proposta di legge Veltroni disciplina dettagliatamente lo svolgimento delle elezioni primarie che sono facoltative, ma i partiti che decidono di optare per altri sistemi di scelta delle candidature subiscono una decurtazione del 50 per cento dei rimborsi elettorali e di ogni altro tipo di finanziamento pubblico (articolo 1, comma 3).
L'ambito di applicazione della disposizione comprende tutti i tipi di elezione (comprese le elezioni regionali di cui si dirà dopo) e le candidature da scegliersi con le primarie sono espressamente indicate all'articolo 4, comma 1.
Per le elezioni regionali, la riduzione del 50 per cento dei rimborsi è considerata principio fondamentale per la legislazione regionale ai sensi dell'articolo 122, primo comma, della Costituzione, che prevede che il sistema di elezione e i casi di ineleggibilità e di incompatibilità del Presidente e degli altri componenti della Giunta regionale nonché dei consiglieri regionali sono disciplinati con legge della Regione nei limiti dei principi fondamentali stabiliti con legge della Repubblica, che stabilisce anche la durata degli organi elettivi.
Tale riduzione è applicata ai partiti che non adottano le procedure per le elezioni primarie nella scelta dei candidati a presidente

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della regione e a consigliere regionale, anche in questo caso solamente in caso di sistema maggioritario con collegi uninominali (articolo 1, comma 4).
Per quanto riguarda lo svolgimento delle primarie, la proposta di legge Veltroni indica direttamente alcune modalità procedurali, rinviando alcune discipline di dettaglio all'autonoma regolamentazione dei partiti.
La proposta affida un ruolo centrale all'ufficio elettorale competente per ciascuna elezione: ad esso devono presentare richiesta i partiti o le coalizioni di partiti, tramite i loro legali rappresentanti, che intendono procedere a elezioni primarie.
La richiesta deve essere presentata entro 120 giorni dalla scadenza del termine per la presentazione delle candidature.
Sono inoltre definite le attribuzioni dell'ufficio elettorale competente e del collegio dei garanti nominati dal partito.
Il regolamento di partito interviene principalmente in materia di definizione di elettorato attivo e passivo, ossia sulle modalità di presentazione delle candidature alle elezione primarie, di sottoscrizione delle stesse e di delimitazione del corpo elettorale. In ogni caso devono essere ammessi al voto i cittadini iscritti alle liste elettorali che dichiarano di essere elettori del partito o coalizione che ha indetto le primarie.
La proposta di legge interviene poi a disciplinare come segue una serie di altri aspetti del procedimento elettorale per le primarie. In particolare: le elezioni si svolgono in un solo (e, se richieste da più partiti, nello stesso) giorno; in caso di presentazione di una sola candidatura il collegio provvede direttamente alla proclamazione del vincitore; ciascun cittadino può partecipare ad una sola elezione primaria per la medesima carica, in caso di svolgimento di primarie da parte di più partiti; il voto è espresso a scrutinio segreto; ciascun elettore dispone di un voto singolo per un solo candidato; è selezionato il candidato che ha ottenuto più voti; in caso di rinuncia, impedimento o morte del candidato vincitore subentra il secondo candidato per numero di voti ottenuti; le spese per la campagna elettorale dei candidati alle primarie non possono superare un quinto delle spese previste per la partecipazione alle elezioni stesse (si ricorda in proposito che per le elezioni amministrative non sono previsti limiti alle spese elettorali).
In materia di elettorato attivo e passivo, propaganda elettorale e spese elettorali, per quanto non disposto dalla proposta di legge, si applicano le disposizioni vigenti in materia nelle corrispondenti elezioni.
L'articolo 5 della proposta di legge Veltroni provvede alla quantificazione degli oneri derivanti dallo svolgimento delle elezioni primarie nella misura di 15 milioni di euro e alla relativa copertura assicurata nella diminuzione (da 1 euro a 90 centesimi) dell'importo da moltiplicare per ciascun elettore ai fini dell'ammontare dei quattro fondi per il rimborso delle spese per le campagne elettorali di cui alla legge n. 157 del 1999.

Donato BRUNO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.55.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

Mercoledì 4 maggio 2011. - Presidenza del vicepresidente Jole SANTELLI.

La seduta comincia alle 16.10.

Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (CE) n. 562/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un codice comunitario relativo al regime di attraversamento delle frontiere da parte delle persone (codice frontiere Schengen), e la convenzione di applicazione dell'accordo di Schengen.
COM(2011)118 def.

(Esame, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del Regolamento, e rinvio).

La Commissione inizia l'esame.

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Jole SANTELLI (PdL), presidente e relatore, ricorda che la Commissione è convocata nella giornata odierna per avviare l'esame della proposta di regolamento che modifica la disciplina vigente istitutiva del codice comunitario relativo al regime di attraversamento delle frontiere (il cosiddetto codice Schengen), nonché della convenzione di applicazione dell'accordo di Schengen.
L'occasione è particolarmente opportuna, alla luce delle vicende verificatesi nelle ultime settimane a seguito dei repentini cambiamenti di regime e dei conflitti esplosi in alcuni paesi del Nord Africa cui hanno fatto seguito. Si sono verificati in particolare l'intensificazione dei flussi migratori soprattutto in direzione delle coste del nostro paese, nonché l'avvio, su sollecitazione in primo luogo dell'Italia, di un confronto a livello europeo sui possibili correttivi da apportare alla disciplina vigente.
È evidente che una accurata ricognizione dei diversi profili che attengono al regime Schengen non può prescindere da un approfondito confronto con il Governo.
Per questo motivo è indispensabile l'attiva partecipazione dell'esecutivo ai lavori della Commissione per l'esame della proposta di regolamento, anche per verificare se non si possano includere altri aspetti, oltre a quelli già considerati nella proposta, nella valutazione delle possibili integrazioni e correzioni da apportare.
La disciplina Schengen, entrata in vigore a partire dal 1995, ha disposto la soppressione dei controlli alle frontiere interne in modo da favorire la libera circolazione all'interno dell'UE.
Attualmente l'area Schengen riguarda 25 Paesi, di cui 22 membri dell'UE più Norvegia, Islanda e Svizzera e interessa oltre 400 milioni di cittadini europei.
Sono innegabili i vantaggi che i cittadini europei hanno tratto dall'applicazione del regime Schengen.
In effetti, nel caso in cui ad attraversare una frontiera esterna dell'area Schengen siano cittadini dell'UE, si procede a verifiche minime dirette ad accertare l'identità del soggetto interessato.
I cittadini dei paesi terzi sono invece sottoposti a verifiche più approfondite.
L'attraversamento delle frontiere interne può essere effettuato senza alcun controllo. È comunque previsto che in caso di minaccia grave per l'ordine pubblico o per la sicurezza interna si possano ripristinare in via eccezionale i controlli alle frontiere interne, tuttavia per un periodo limitato.
Le vicende recenti costituiscono la più evidente dimostrazione che la disciplina vigente si presta ad essere utilizzata per eludere i controlli alle frontiere favorendo il vero e proprio traffico di esseri umani che alimenta l'immigrazione clandestina.
Non mancano, inoltre, taluni profili critici connessi alla insufficiente chiarezza di aspetti non secondari del regime Schengen, da cui discendono incertezze sul piano interpretativo e orientamenti difformi da parte dei diversi Stati membri.
Con la proposta di regolamento in esame la Commissione europea ha ritenuto di prospettare alcune correzioni sulla base di una serie di elementi emersi in sede di attuazione del codice Schengen.
Particolare rilievo assumono le modifiche e i chiarimenti che concernono le condizioni di ingresso per i cittadini di Paesi terzi.
Appare, in particolare, pienamente condivisibile la modifica volta a precisare come si calcola il periodo di tre mesi preso a riferimento per i soggiorni dei cittadini di Paesi terzi, così come i requisiti dei documenti di viaggio di cui i soggetti interessati devono essere in possesso.
Si tratta di elementi che possono utilmente concorrere a precisare l'ambito di applicazione di certe disposizioni prevenendo possibili contenziosi. Risulta allo stesso modo apprezzabile la proposta di creare corsie separate per i cittadini di Paesi terzi che non sono tenuti a possedere un visto all'atto di attraversamento delle frontiere esterne dell'area Schengen in modo da velocizzare le operazioni.
Appare poi condivisibile anche l'obiettivo di favorire una migliore e più specializzata

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formazione delle guardie di frontiera competenti ad effettuare i controlli. La delicatezza delle funzioni loro affidate richiede la massima preparazione e consapevolezza dei risvolti che la loro attività può comportare, non soltanto per la tutela dell'ordine pubblico e per l'esercizio delle attività di vigilanza, ma anche per quanto concerne gli aspetti umanitari e la salvaguardia dei diritti fondamentali.
Meritano invece di essere approfondite attentamente le modifiche volte, rispettivamente, a conferire alla Commissione il potere di adottare atti delegati per taluni aspetti oggetto del codice Schengen, e la prospettiva di sopprimere l'obbligo, per i cittadini di Paesi terzi in posizione regolare, di dichiarare la loro presenza.
Quanto al primo aspetto, si tratta di chiarire se il conferimento della delega per una durata indeterminata, ferma restando la possibilità di una sua revoca da parte del Parlamento europeo o del Consiglio, associandosi all'assenza di obiettivi specifici e di indicazioni quanto al suo contenuto e alla portata, non possa prefigurare il rischio di un eccesso di delega.
Considerata la delicatezza delle questioni in discussione, occorre verificare se sia opportuno demandare a un organo tecnico qual è la Commissione europea, poteri così ampi.
Va in proposito ricordato che già in una recente occasione nell'ambito del Parlamento europeo è stata sollevata l'opportunità di contestare dinanzi alla Corte di Giustizia la legittimità della procedura seguita per l'adozione di una decisione 2010/252/UE recante una serie di regole per le operazioni alle frontiere marittime coordinate da Frontex e il salvataggio e lo sbarco di immigrati.
In quella circostanza è stato contestato il fatto che la decisione avrebbe travalicato le competenze della Commissione europea e avrebbe dovuto essere sottoposta alla procedura legislativa ordinaria.
Lo stesso Senato, nell'esaminare la proposta all'ordine del giorno, ha inteso richiamare l'attenzione su questo aspetto, su cui è indispensabile acquisire l'avviso del Governo.
Quanto al secondo profilo, la Commissione prospetta la soppressione dell'obbligo in relazione al fatto che alcuni Stati membri non attuano la normativa vigente o avrebbero riscontrato notevoli difficoltà pratiche.
Prima di procedere ad una abrogazione è comunque indispensabile valutare, anche sulla base degli elementi che potrà fornire il Governo, se l'adempimento di tale obbligo non possa risultare utile ai fini del contrasto all'immigrazione clandestina.
In conclusione, la portata delle modifiche prospettate è varia; alcune rispondono a finalità essenzialmente tecniche e di dettaglio, mentre altre pongono questioni di evidente importanza per le quali è indispensabile effettuare una accurata istruttoria per la quale è indispensabile avvalersi anche degli elementi di informazione e di valutazione che dovranno essere assicurati dal Governo.
Va sicuramente colta la possibilità di discutere dell'efficacia e della capacità di resistenza della disciplina esistente di fronte all'evoluzione della situazione che si va determinando in alcuni paesi membri che si affacciano nel Mediterraneo, e in particolare in Italia, sotto l'incalzare di una pressione migratoria quantitativamente assai più consistente e comunque più difficilmente gestibile di quella che si riscontrava quando il regime Schengen fu concepito ed entrò in vigore.
L'Italia deve svolgere questa ricognizione con particolare scrupolo nella consapevolezza di trovarsi, per la sua collocazione geografica, in una condizione particolarmente esposta ai traffici di clandestini, senza timori di far valere con la necessaria forza e convinzione le sue ragioni presso le istituzioni europee.
Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 16.20.

INTERROGAZIONI

Mercoledì 4 maggio 2011. - Presidenza del vicepresidente Jole SANTELLI indi del presidente Donato BRUNO. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno Alfredo Mantovano.

La seduta comincia alle 16.35.

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5-04264 Bordo: Dotazione organica delle forze dell'ordine e relativi presidi nella provincia di Foggia.

Il sottosegretario Alfredo MANTOVANO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2). Aggiunge che l'area di San Severo e del Gargano è una delle più difficili per presenza e per radicamento della criminalità organizzata. A lungo la criminalità organizzata di questa area è stata sottovalutata. Oggi essa si presenta come una forza in grado di realizzare un assoggettamento della popolazione che non ha uguali nel sud Italia, come dimostrato dalla impenetrabile omertà che circonda certi fatti di sangue. Inoltre, mentre in altre aree la criminalità organizzata riduce la propria esposizione quando le istituzioni fanno sentire la propria presenza sul territorio, nell'area in questione avviene il contrario. In questa legislatura forse per la prima volta il Ministero dell'interno ha preso piena cognizione della gravità della situazione e ha adottato le necessarie misure di contrasto e prevenzione. Dal dicembre 2009, con cadenza grossomodo mensile, si riunisce a Bari il Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza, sotto la presidenza del ministro Maroni o del sottosegretario stesso, per fare il punto sui problemi e sulle iniziative da intraprendere, con particolare attenzione al foggiano. C'è quindi nel Governo la consapevolezza che quella dell'ordine pubblico nell'area di San Severo e del Gargano è una partita difficile, ma di essenziale rilievo strategico. Gli amministratori locali seguono con grande partecipazione e con sofferenza lo sforzo in atto e assicurano la loro collaborazione. I risultati conseguiti sono importanti, ma per il Governo rappresentano soltanto l'inizio.

Michele BORDO (PD), replicando per l'interrogazione in titolo, dichiara di ritenere corretta l'analisi della situazione fornita dal rappresentante del Governo. I fenomeni criminali dell'area in questione sono stati per molti anni sottovalutati e nell'ultimo periodo le associazioni criminali hanno compiuto un salto di qualità, condizionando il mercato e infiltrandosi nelle istituzioni e nella pubblica amministrazione.
Esprime quindi apprezzamento per la presenza costante e per l'attenzione del Governo e, in particolare, del sottosegretario Mantovano al territorio e al Gargano, le quali hanno permesso di raggiungere risultati importanti nel contrasto e nella repressione dei fenomeni criminali. Nondimeno, l'impegno del Governo e delle forze dell'ordine non è ancora sufficiente. Se è vero che lo scorso anno sono stati catturati pericolosi latitanti, è anche vero che l'attuale presenza ordinaria delle forze dell'ordine sul territorio è insufficiente alle esigenze e che il controllo del territorio è affidato, almeno per la polizia, al solo commissariato di San Severo, la cui dotazione organica non basta a far fronte al compito di controllare in modo capillare il territorio. Completa il quadro la carenza di strutture adeguate e di mezzi. Quanto ai carabinieri, non sono sufficienti a loro volta ad assicurare l'ordine pubblico nell'intera zona, senza contare che in alcune stazioni sarebbe necessario disporre di personale di nuova assunzione.

5-00014 Caparini: Ordine pubblico nella provincia di Brescia.

Jole SANTELLI, presidente, comunica che il deputato Bertolini ha sottoscritto l'interrogazione in titolo.

Il sottosegretario Alfredo MANTOVANO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Isabella BERTOLINI (PdL) rinuncia alla replica.

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5-00504 Viola: Ordine pubblico nei comuni del Veneto orientale.

Jole SANTELLI, presidente, comunica che il deputato Motta ha sottoscritto l'interrogazione in titolo.

Il sottosegretario Alfredo MANTOVANO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

Carmen MOTTA (PD), rinuncia alla replica.

5-00727 Siragusa: Intimidazioni di esponenti politici della provincia di Palermo.

Jole SANTELLI, presidente, comunica che il deputato Motta ha sottoscritto l'interrogazione in titolo.

Il sottosegretario Alfredo MANTOVANO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

Carmen MOTTA (PD), replicando alla risposta all'interrogazione in titolo, di cui è cofirmataria, si dichiara insoddisfatta per il ritardo con cui tale risposta è stata fornita. Segnala che interrogazioni come quella in discussione avrebbero bisogno di risposte immediate e urgenti in quanto presentate a salvaguardia di persone che si trovano in situazioni a rischio.

5-01373 Motta: Dotazione organica delle forze dell'ordine a Parma.

Il sottosegretario Alfredo MANTOVANO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).

Carmen MOTTA (PD), replicando, dichiara la sua insoddisfazione. Il sottosegretario ha fornito un quadro generale del comparto sicurezza, di cui prende atto, anche se a lei risultano dati diversi. Osserva che alle esigenze del comparto sicurezza il Governo ha fornito risposte parziali, come i 115 milioni di euro stanziato con il decreto-legge n. 27 del 2011, peraltro sottratti ai fondi stanziati per il riordino delle carriere. Negli ultimi tre anni, poi, al comparto sicurezza è stata sottratta una parte cospicua di finanziamenti. Questo ha creato scontento tra il personale delle forze dell'ordine che, anche in una città come la sua, Parma, dove la situazione non è critica, ha manifestato per richiedere un adeguamento degli stipendi, degli organici e dei mezzi. C'è quindi bisogno di una risposta alle richieste degli operatori della sicurezza e alle criticità da loro indicate. Sottolinea infine come il Governo, che ha indicato al primo posto del suo programma la sicurezza, nella realtà lascia gli operatori nell'incertezza.

5-01410 Zazzera: Revoca della scorta a un magistrato.

Il sottosegretario Alfredo MANTOVANO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 7).

Pierfelice ZAZZERA (IdV), replicando, si dichiara insoddisfatto. Osserva che il trasferimento della dottoressa Forleo è stata un'operazione punitiva nei suoi confronti. Ricorda come il magistrato sia esposto a minacce personali che hanno assunto anche aspetti inquietanti, come l'incidente occorsole il 3 dicembre 2009, i cui contorni non sono stati mai del tutto chiariti, e che quindi dovrebbe essere maggiormente tutelata. Invece nei confronti della dottoressa Forleo è stata compiuta un'operazione di smantellamento delle tutela, con la negazione della scorta che, invece, viene fornita ai deputati Razzi e Scilipoti.

5-02866 Codurelli: Ordine pubblico nella Brianza.

Il sottosegretario Alfredo MANTOVANO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 8).

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Lucia CODURELLI (PD), replicando, si dichiara insoddisfatta e sottolinea come sia tardiva la risposta a un'interrogazione sollecitata più volte. Osserva che le promesse del Governo in campagna elettorale si sono tradotte nei tagli indicati anche dall'onorevole Motta e come, senza risorse, non basti la sinergia tra le forze dell'ordine per realizzare un'attività efficiente di sicurezza.

5-03443 Bertolini: Utilizzo del burqa nel territorio italiano.

Il sottosegretario Alfredo MANTOVANO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 9).

Isabella BERTOLINI (PdL) ringrazia il rappresentante del Governo per la esauriente risposta. Sottolinea l'importanza che la Commissione approvi quanto prima la legge che vieta espressamente l'utilizzo del burqa o di indumenti simili in Italia. È vero infatti che la legge n. 152 del 1975 vieta già l'occultamento del volto, ma è anche vero che si sta diffondendo in Italia, a livello culturale, una tolleranza e un permissivismo inquietanti rispetto all'uso di indumenti come il burqa, come provano fatti come quello richiamato nell'interrogazione. Si tratta di una deriva preoccupante, che deve essere frenata.

5-01346 Scilipoti: Rilascio del permesso di soggiorno ai cittadini stranieri.

Donato BRUNO, presidente, comunica che l'interrogazione in titolo è stata sottoscritta dal deputato Bertolini.

Il sottosegretario Alfredo MANTOVANO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 10).

Isabella BERTOLINI (PdL), rinuncia alla replica.

5-03776 Bosi: Problema alloggiativo degli immigrati extracomunitari a Firenze.

Il sottosegretario Alfredo MANTOVANO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 11).

Francesco BOSI (UdCpTP), replicando, dà atto all'opera positiva delle forze di polizia in situazioni complesse, come l'occupazione a Firenze di edifici e dei susseguenti atti di violenza. Sottolinea, però, la necessita di istituire un Centro di identificazione ed espulsione anche nella Regione Toscana, anche contro la volontà della Regione e degli enti locali, come avviene per le opere strategiche. Il Ministro dell'interno aveva previsto la realizzazione di un CIE in ogni regione, ma in tre anni di Governo ciò non è stato realizzato ed è quindi il momento, a suo avviso, di passare dalle parole ai fatti.

Donato BRUNO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 17.35.

RISOLUZIONI

Mercoledì 4 maggio 2011. - Presidenza del presidente Donato BRUNO. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno Alfredo Mantovano.

La seduta comincia alle 17.35.

7-00478 Zaccaria e 7-00578 Bertolini: in materia di programmazione dei flussi migratori.
(Seguito della discussione e rinvio).

La Commissione prosegue la discussione, rinviata, da ultimo, nella seduta del 28 aprile 2011.

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Donato BRUNO, presidente, comunica che è stata presentata la risoluzione n. 7-00578, a prima firma Bertolini, vertente su materia identica a quella della risoluzione 7-00478 Zaccaria, di cui la Commissione ha già iniziato la discussione. Avverte quindi che, se la Commissione concorda, il seguito della discussione delle risoluzioni avverrà congiuntamente.

La Commissione concorda.

Isabella BERTOLINI (PdL) rinuncia ad illustrare la sua risoluzione.

Il sottosegretario Alfredo MANTOVANO deposita un documento (vedi allegato 12) contenente i dati richiesti nella precedente seduta dal deputato Zaccaria.

Salvatore VASSALLO (PD) ritiene che alla Commissione sarebbe utile, per poter valutare appieno i fenomeni migratori che hanno interessato l'Italia negli ultimi mesi, conoscere alcuni dati ulteriori, che prega il rappresentante del Governo di fornire in una prossima seduta. In particolare, ritiene che sarebbe utile conoscere il numero degli stranieri sbarcati ogni anno sulle coste italiane dall'inizio del 2010 ad oggi, distinti, ogni anno, in base alla provincia di approdo, al mese di arrivo, alla nazionalità dichiarata o accertata e al sesso. Tali dati consentirebbero, a suo avviso, di capire se il flusso migratorio di questi mesi abbia carattere davvero eccezionale ovvero se rientri nell'ordinario e, in genere, quale natura abbia: se infatti si tratta in prevalenza di famiglie, è ragionevole pensare che si tratti di profughi; se invece di maschi adulti, si tratta di immigrazione motivata da esigenze economiche e di ricerca di lavoro. Ritiene che sarebbe altresì utile conoscere, per ciascun gruppo di dati sopra indicati, la quota delle persone denunciate per il reato di immigrazione clandestina, in modo da capire quale attuazione sia stata data alla relativa normativa.

Roberto ZACCARIA (PD) ringrazia il sottosegretario Mantovano per i dati forniti ed esprime l'avviso che a questo punto, essendo stata formalizzata anche la risoluzione della maggioranza, la Commissione è nelle condizioni di discutere e votare quanto prima gli atti in titolo. Con riferimento, poi, alla risoluzione della maggioranza, rileva che nelle premesse si afferma che l'utilizzo dello strumento della programmazione triennale è stato interrotto dal Governo Prodi. A suo avviso, si possono avere valutazioni diverse dei fatti, ma almeno su questi occorre intendersi: è vero che il Governo Prodi non ha adottato il piano triennale, ma questo non è dipeso da una volontà politica, bensì dalla fine anticipata della legislatura. Il piano triennale era stato infatti deliberato dal Consiglio dei ministri, ma non ha poi completato il proprio iter di formazione. È il nuovo Governo, invece, ad aver scelto deliberatamente di non procedere alla pianificazione dei flussi migratori. Poiché d'altra parte ciò è accaduto in via di prassi, senza una modifica del testo unico dell'immigrazione, il quale continua a prevedere la programmazione, è necessario che il Governo rispetti le norme vigenti: e precisamente questo chiede la risoluzione di cui è il primo firmatario.
Quanto al click day, il sottosegretario ha chiarito già nella precedente seduta che si tratta di una proceduta per stabilire una graduatoria all'interno dei flussi. Si tratta però di una procedura iniqua, della quale sarebbe necessario capire il fondamento normativo: è infatti evidente che tale procedura privilegia quanti hanno dimestichezza con la tecnologia.

Il sottosegretario Alfredo MANTOVANO si riserva di fornire i dati e i chiarimenti richiesti dopo aver conferito col ministro. Fa presente, infatti, che i dati richiesti dal deputato Vassallo non sono pertinenti alle risoluzioni in discussione, che riguardano la programmazione dei flussi migratori, e non l'immigrazione fuori programma. Ricorda che la materia dell'immigrazione non rientra tra le deleghe a lui attribuite e che le risoluzioni in discussione sono da lui seguite sulla base di una delega autonoma. Aggiunge

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che la Commissione potrebbe, se lo ritiene, audire il Capo del Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione, prefetto Pria, che è in grado di fornire tutti i dati dei quali la Commissione ha bisogno per i suoi lavori.

Donato BRUNO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

La seduta termina alle 17.55.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Mercoledì 4 maggio 2011.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 17.55 alle 18.

AVVERTENZA

I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

COMITATO RISTRETTO

Modifiche al titolo V della parte seconda della Costituzione, in materia di soppressione delle province.
Testo base C. 1990 cost. Donadi, C. 1836 cost. Scandroglio, C. 1989 cost. Casini, C. 2264 cost. Pisicchio e C. 2579 cost. Vassallo.

Modifica all'articolo 5 della legge 22 maggio 1975, n. 152, concernente il divieto di indossare gli indumenti denominati burqa e niqab.
C. 627 Binetti, C. 2422 Sbai, C. 2769 Cota, C. 3018 Mantini, C. 3020 Amici, C. 3183 Lanzillotta, C. 3205 Vassallo, C. 3368 Vaccaro, C. 3715 Reguzzoni, C. 3719 Garagnani e C. 3760 Bertolini.