CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 19 aprile 2011
470.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
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AUDIZIONI INFORMALI

Martedì 19 aprile 2011.

Audizione di rappresentanti della provincia di Modena nell'ambito della discussione delle risoluzioni n. 7-00531 Alessandri e n. 7-00537 Bratti sulla localizzazione di un deposito di gas da realizzare nel comune di Rivara.

L'audizione informale è stata svolta dalle 11.35 alle 12.10.

COMITATO RISTRETTO

Martedì 19 aprile 2011.

Audizioni informali di rappresentanti della regione Marche e della regione Umbria nell'ambito dell'esame delle proposte di legge C. 3811 Libè, C. 3993 Zamparutti e C. 4107 Lolli recanti «Disposizioni per la ricostruzione, il recupero e lo sviluppo economico-sociale dei territori abruzzesi colpiti dal sisma del 6 aprile 2009».

L'audizione informale è stata svolta dalle 12.10 alle 13.

INDAGINE CONOSCITIVA

Martedì 19 aprile 2011. - Presidenza del vicepresidente Salvatore MARGIOTTA.

La seduta comincia alle 13.

Indagine conoscitiva sulle Sulle politiche ambientali in relazione alla produzione di energia da fonti rinnovabili.
Audizione di rappresentanti dell'Associazione Nazionale Energia del Vento (ANEV).
(Svolgimento e conclusione).

Salvatore MARGIOTTA, presidente, propone che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
Introduce, quindi, l'audizione.

Simone TOGNI, Segretario generale di ANEST, svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione.

Intervengono, quindi, per formulare quesiti ed osservazioni, Ermete REALACCI (PD), Alessandro BRATTI (PD) e Sergio Michele PIFFARI (IdV).

Simone TOGNI, Segretario generale di ANEST, fornisce alcune precisazioni in ordine ai quesiti e alle osservazioni formulate dai deputati.

Salvatore MARGIOTTA, presidente, ringrazia per il contributo fornito. Dichiara quindi conclusa l'audizione.

Audizione di rappresentanti dell'Associazione Nazionale dell'industria solare fotovoltaica (Assosolare) e dell'Associazione Nazionale Energia Solare Termodinamica (ANEST).
(Svolgimento e conclusione).

Salvatore MARGIOTTA, presidente, propone che la pubblicità dei lavori sia

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assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
Introduce, quindi, l'audizione.

Cesare FERA, Presidente di ANEST, Gianni CHIANETTA, Presidente di Assosolare, e Marco TECCHIO, Componente Comitato direttivo di Assosolare, svolgono una relazione sui temi oggetto dell'audizione.

Intervengono, quindi, per formulare quesiti ed osservazioni, Ermete REALACCI (PD), Aldo DI BIAGIO (FLI), Elisabetta ZAMPARUTTI (PD), Guido DUSSIN (LNP), Alessandro BRATTI (PD), Sergio Michele PIFFARI (IdV) e Raffaella MARIANI (PD).

Cesare FERA, Presidente di ANEST, Augusto MACCARI, Componente Commissione tecnica ANEST, Gianni CHIANETTA, Presidente di Assosolare, Francesca MARCHINI, Segretario generale di Assosolare, e Marco TECCHIO, Componente Comitato direttivo di Assosolare, forniscono alcune precisazioni in ordine ai quesiti e alle osservazioni formulate dai deputati.

Salvatore MARGIOTTA, presidente, ringrazia gli auditi per il contributo fornito. Dichiara quindi conclusa l'audizione.

Audizione di rappresentanti Asso Energie Future.
(Svolgimento e conclusione).

Salvatore MARGIOTTA, presidente, propone che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
Introduce, quindi, l'audizione.

Gaetano BUGLISI, Segretario generale di Asso Energie Future, svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione.

Intervengono, quindi, per formulare quesiti ed osservazioni, Ermete REALACCI (PD) e Sergio Michele PIFFARI (IdV).

Gaetano BUGLISI, Segretario generale di Asso EnergieFuture, fornisce alcune precisazioni in ordine ai quesiti e alle osservazioni formulate dai deputati.

Salvatore MARGIOTTA, presidente, ringrazia per il contributo fornito. Dichiara quindi conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 14.35.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

ATTI DEL GOVERNO

Martedì 19 aprile 2011. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI.

La seduta comincia alle 14.35.

Schema di decreto legislativo recante disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 20 febbraio 2009, n. 23, concernente attuazione della direttiva 2006/11/Euratom, relativa alla sorveglianza e al controllo delle spedizioni di rifiuti radioattivi e di combustibile nucleare esaurito.
Atto n. 356.

(Esame ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno.

Angelo ALESSANDRI, presidente, in sostituzione del relatore, impossibilitato a partecipare alla seduta odierna essendo impegnato nell'incontro interparlamentare sui cambiamenti climatici a Bruxelles, ricorda che la Commissione è chiamata ad esprimersi sullo schema di decreto legislativo, approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri il 7 aprile 2011, recante disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo n. 23 del 2009 che ha dato attuazione alla direttiva 2006/117 EURATOM sulla sorveglianza e il controllo

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delle spedizioni di rifiuti radioattivi e di combustibile nucleare esaurito.
Fa presente, peraltro, che in sede di assegnazione dell'atto da parte del Presidente della Camera, il termine per l'espressione del parere è stato fissato al 17 maggio 2011.
Per quanto riguarda, invece, il parere della Conferenza Stato-Regioni, segnala che il Consiglio dei Ministri ha deliberato la procedura in via d'urgenza, come prevista dall'articolo 2, comma 5, lettera b) del decreto legislativo n. 281 del 1997, e che, pertanto, la Commissione potrà concludere l'esame dello schema di decreto legislativo entro il termine fissato, anche in assenza del parere della Conferenza Stato-Regioni.
L'adozione della citata procedura in via d'urgenza è, poi, da porre in relazione con il fatto che il termine per l'esercizio della delega da parte del Governo, scaduto il 21 marzo 2011, deve intendersi prorogato di sessanta giorni, ai sensi del comma 3 del citato articolo della legge n. 34 del 2008 (vale a dire della stessa legge delega che ha originato il l'emanazione del decreto legislativo n. 23 del 2009), secondo cui, qualora il termine per l'espressione del parere parlamentare sugli schemi di decreti legislativi correttivi scada nei trenta giorni che precedono la scadenza dei termini previsti per l'esercizio della delega, o successivamente, questi ultimi sono prorogati di sessanta giorni.
Quanto al contenuto del provvedimento in esame, segnala anzitutto che la sua origine è da ricondurre ai negativi effetti riscontrati in sede di applicazione del citato decreto legislativo n. 23 del 2009, che ha esteso l'obbligo di sorveglianza radiometrica, previsto dalla previgente normativa solo per i «rottami o altri materiali metallici di risulta», anche ai «prodotti semilavorati metallici».
In sede applicativa, infatti, sia da parte dell'Agenzia delle Dogane che da parte delle associazioni di categoria, sono state sottolineate diverse criticità derivanti dalla richiamata estensione operata dal decreto legislativo n. 23 del 2009.
In particolare, l'Agenzia delle Dogane ha segnalato il «mancato o insufficiente coordinamento nella fase di produzione della nuova norma per la sua efficace ed effettiva applicazione ai materiali presentati all'importazione», nonché la «genericità della formulazione della norma, suscettibile di attirare nell'ambito della sua applicazione una vastissima gamma di prodotti». L'Agenzia ha altresì sottolineato il potenziale impatto negativo sulla fluidità dei traffici commerciali nei punti di ingresso nazionali dell'attività di sorveglianza radiometrica all'importazione causato dalla citata estensione, che coinvolgerebbe un «volume di merci stimabile in 10-15 milioni di tonnellate all'anno».
Per porre rimedio a tali criticità, si è resa necessaria la predisposizione dello schema di decreto legislativo in esame, che, secondo quanto riportato nella relazione tecnica, è diretto a garantire un'applicazione chiara ed uniforme delle nuove norme dettate dal decreto legislativo n. 23 del 2009, nonché ad evitare rallentamenti ai traffici commerciali, «semplificando gli oneri burocratici non definiti in conseguenza delle precitate disposizioni».
Venendo, quindi, alle puntuali disposizioni contenute nel provvedimento in esame, osserva che il comma 1 dell'articolo 1 «riscrive» l'articolo 157 del decreto legislativo n. 230 del 1995. Per effetto di tale «riscrittura», Il nuovo testo del comma 1 dell'articolo 157 del citato decreto elenca i soggetti obbligati ad effettuare la sorveglianza radiometrica su materiali o prodotti semilavorati metallici al fine di rilevare la presenza di livelli anomali di radioattività o di eventuali sorgenti dismesse. Rispetto al testo vigente viene chiarito che la norma è finalizzata a garantire la protezione dei lavoratori, della popolazione e dell'ambiente. Inoltre viene prevista, quale condizione aggiuntiva per la non applicazione della norma ai soggetti che svolgono solamente attività di trasporto, la non effettuazione di operazioni doganali.
Le principali modifiche rispetto al testo vigente consistono, tuttavia, nei nuovi commi 2 e 3 dello stesso articolo 157 del

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decreto legislativo n. 23 del 2009. In particolare, il nuovo testo del comma 2 dell'articolo 157 in commento individua le categorie di esperti competenti a rilasciare l'attestazione della sorveglianza radiometrica. Si tratta degli esperti qualificati di secondo o terzo grado, compresi negli elenchi tenuti dal Ministero del lavoro ai sensi dell'articolo 78 del decreto legislativo n. 230 del 1995. Il nuovo testo del comma 3 dello stesso articolo 157 prevede, invece, l'emanazione di un decreto interministeriale, sentiti l'Agenzia delle Dogane e l'ISPRA, finalizzato a: stabilire modalità applicative e contenuti delle attestazioni della sorveglianza radiometrica e ad individuare i prodotti semilavorati metallici oggetto della sorveglianza medesima.
Il comma 2 dell'articolo 1 dello schema di decreto legislativo in esame reca, poi, secondo quanto riportato nella relazione illustrativa, una modifica di carattere formale volta all'adeguamento dell'articolo 107 del decreto legislativo n. 230 del 1995, al fine di estendere l'applicazione della norma recata dal comma 2, lett. d-ter), in linea con quanto previsto dal decreto legislativo n. 23 del 2009, a tutti i rottami metallici. Al riguardo, segnala peraltro che, dal punto di vista della chiarezza del testo sembrerebbe opportuno non sopprimere le parole «di risulta» e aggiungere, invece, le parole «o su prodotti semilavorati metallici», per rendere coerente la modifica con il campo di applicazione definito dal comma 1 dell'articolo 157.
Il successivo comma 3 dell'articolo 1 dello schema di decreto legislativo in esame disciplina, quindi, i termini per l'emanazione del decreto interministeriale che, ai sensi del nuovo comma 3 dell'articolo 157 del decreto legislativo n. 230 del 1995, dovrà individuare le modalità di controllo ed elencare i semilavorati metallici. Viene infatti previsto che l'emanazione avvenga entro i 60 giorni successivi all'esito positivo delle notifiche alla Commissione UE e all'OMC.
Il comma 1 dell'articolo 2 dello schema di decreto legislativo in esame prevede, invece, un regime transitorio che, nelle more dell'emanazione del citato decreto interministeriale, rinvia per l'individuazione dei semilavorati metallici da sorvegliare ai prodotti indicati nell'Allegato I allo medesimo schema di decreto legislativo. Il successivo comma 2 prevede, quindi, l'utilizzo del modulo contenuto nell'Allegato II per il rilascio dell'attestazione dell'avvenuta sorveglianza radiometrica.
Infine, l'articolo 3 dello schema di decreto legislativo in esame reca le clausole di invarianza degli oneri finanziari.
In conclusione, nel ritenere pienamente condivisibili le finalità del provvedimento in esame, diretto - come segnalato all'inizio - a garantire un'applicazione chiara ed uniforme delle nuove norme dettate dal decreto legislativo n. 23 del 2009, nonché ad evitare rallentamenti ai traffici commerciali, semplificando gli oneri burocratici non definiti in conseguenza delle precitate disposizioni, esprime un orientamento favorevole sullo stesso provvedimento, riservandosi di predisporre in tal senso una proposta di parere, che tenga conto anche delle eventuali proposte e indicazioni che emergeranno nel corso del dibattito.

Gianluca BENAMATI (PD) richiama l'attenzione di tutti i deputati della Commissione sull'importanza delle notizie di stampa secondo le quali il Governo si appresterebbe a presentare al Senato, nell'ambito dell'esame del cosiddetto decreto-legge omnibus, un'emendamento che, superando la moratoria già prevista in tale decreto, prevede l'abrogazione di tutte le norme previste per la realizzazione di impianti nucleari. Al riguardo, esprimendo l'auspicio che non si tratti solo di un escamotage per evitare l'ormai prossimo referendum popolare, giudica una tale iniziativa come un riconoscimento delle posizioni di chi, come il Partito democratico, aveva messo in luce da tempo le incongruenze di un piano nucleare, come quello del Governo Berlusconi, che mostrava una inaccettabile chiusura centralistica nei confronti dei territori, ritenendo obbligatori ma non vincolanti i pareri delle comunità locali e dei loro rappresentanti,

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nonché una drammatica disattenzione rispetto alla gravità dei rischi e delle conseguenze derivate dal gravissimo incidente nucleare accaduto in Giappone.
Passando, quindi, al contenuto dello schema di decreto legislativo in titolo, esprime un giudizio complessivamente positivo su un provvedimento che, rimediando ad alcuni errori di valutazione compiuti dal Governo in sede di emanazione del decreto legislativo n. 23 del 2009, colma alcune lacune normative e riduce gli oneri amministrativi e burocratici che rischiavano di tradursi in rallentamenti dei traffici commerciali e in gravosi oneri a carico delle imprese. Segnala, peraltro, al relatore l'opportunità di inserire nella proposta di parere un'osservazione diretta a evidenziare l'esigenza di specificare meglio, all'articolo 1, comma 1, del provvedimento in esame la portata dell'espressione «livelli anormali di radioattività» alla quale si riconnette lo svolgimento delle attività di sorveglianza radiometrica su materiali o prodotti semilavorati metallici disciplinate dal provvedimento stesso.

Angelo ALESSANDRI (LNP), presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.45.

SEDE CONSULTIVA

Martedì 19 aprile 2011. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI.

La seduta comincia alle 14.45.

Documento di economia e finanza 2011.
Doc. LVII, n. 4.

(Parere alla V Commissione).
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Angelo ALESSANDRI, presidente, ricorda che il Documento in esame è stato assegnato, ai sensi dell'articolo 118-bis, comma 1, del Regolamento, alla V Commissione (Bilancio) nonché, per il parere, a tutte le altre Commissioni permanenti e alla Commissione parlamentare per le questioni regionali.
Avverte che, secondo quanto da ultimo comunicato dalla Commissione Bilancio, le Commissioni potranno procedere all'esame del DEF sino alle ore 15 di mercoledì 27 aprile prossimo.
Fa inoltre presente che allo stato non risultano ancora presentati alla Camera l'allegato recante il programma delle infrastrutture strategiche, previsto dall'articolo 1 della legge n. 443 del 2001 (cosiddetta «legge obiettivo»), che rappresenta - per prassi ormai consolidata - uno strumento significativo a disposizione della Commissione ai fini della valutazione complessiva, per le parti di competenza, dello stesso DEF, nonché il documento, predisposto dal Ministro dell'ambiente, sullo stato di attuazione degli impegni per la ristrutturazione delle emissioni di gas ad effetto serra, previsto dall'articolo 10 della legge n. 196 del 2006 come modificato dalla legge n. 39 del 2011.

Manuela LANZARIN (LNP) relatore, ricorda che la Commissione avvia l'esame del nuovo documento di programmazione, il Documento di economia e finanza (DEF), previsto dalla legge n. 39 del 2011, varata qualche giorno fa dal Parlamento, per tenere conto della necessità di un coordinamento più stretto delle politiche economiche nazionali nell'ambito del cosiddetto «semestre europeo». L'impostazione della politica economica e la programmazione economico-finanziaria si muovono ormai, pertanto, in un'ottica sempre più integrata con l'Unione europea per il raggiungimento degli obiettivi nazionali fissati dalla Strategia Europa 2020.
Considerato che le prime due sezioni del DEF recano lo schema del Programma di stabilità e dati sul quadro economico generale, la Commissione dovrà concentrare l'attenzione sulla terza sezione del

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DEF che reca il Programma nazionale di riforma (PNR) in cui sono riportate le riforme strutturali già avviate e quelle programmate dal Governo al fine di perseguire i suddetti obiettivi. In particolare, le misure del Governo sono raggruppate in nove aree di azione principali tra le quali, per i profili di competenza della Commissione ambiente, rilevano principalmente, da una parte, l'area infrastrutture e sviluppo e, dall'altra, l'area energia e ambiente. Oggetto specifico di attenzione da parte della Commissione sono, inoltre, l'Allegato Infrastrutture strategiche e l'Allegato sullo stato di attuazione degli impegni per la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, ma, considerato che non sono stati ancora ufficialmente presentati, mi riservo di integrare successivamente la relazione.
Passa quindi sinteticamente in rassegna le principali misure approvate o in fase di attuazione nell'ambito delle diverse azioni.
Iniziando dall'area infrastrutture e sviluppo, segnala che in quest'area sono incluse le misure riguardanti l'edilizia e le infrastrutture strategiche. Nel settore dell'edilizia privata, tra le priorità cui si impegna il Governo, rispetto a quanto esposto analiticamente nel PNR, viene proposta l'introduzione di una disciplina statale di principio, cui dovrà seguire la normativa regionale, che autorizzi interventi di demolizione, ricostruzione, delocalizzazione degli edifici dismessi o in via di dismissione, aumento volumetrico premiale, anche con mutamento della destinazione d'uso, purché siano tra loro compatibili o complementari. Al riguardo, fa presente che tutte le regioni, a seguito dell'intesa Stato-Regioni del 2009 per il Piano casa, hanno approvato leggi per il rilancio del settore edilizio, nonché varie norme attuative. Un'altra priorità, nell'ambito dell'edilizia privata, è quella di favorire l'accesso dei privati e delle imprese ai titoli abilitativi edilizi attraverso l'introduzione del silenzio assenso per il rilascio del permesso di costruire e l'estensione della segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) all'edilizia, soprattutto per i piccoli interventi edilizi che non comportano aumenti volumetrici. Tra le misure approvate dal Governo si dà conto del Piano casa e del Piano di edilizia abitativa; in particolare, per quanto concerne il Piano di edilizia abitativa, nella griglia in appendice al PNR, si riporta uno stato di avanzamento «operativo» e l'impatto sul bilancio pubblico: su 844 milioni di euro disponibili sul bilancio dello Stato ne sono stati ripartiti o finalizzati 718 ed erogati 109 (in base all'avanzamento delle procedure da parte degli enti beneficiari).
Il PNR prevede, inoltre, un programma di potenziamento infrastrutturale dell'edilizia scolastica, che sarà avviato nel 2012, consistente nella realizzazione di nuovi edifici scolastici o nella ristrutturazione di quelli esistenti, al fine di disporre di strutture conformi a moderni standard didattici e di ridurre la spesa per la locazione di edifici privati utilizzati per le scuole. Viene precisato che la realizzazione delle strutture scolastiche è attuabile esclusivamente su iniziativa volontaria degli enti territoriali, in coordinamento con le regioni. Mentre agli enti territoriali spetterà l'elaborazione delle proposte di intervento recanti le aree di localizzazione degli edifici, l'eventuale disponibilità di terreni/edifici per la realizzazione dell'intervento ed i tempi di rilascio degli edifici scolastici in locazione, ad un soggetto istituzionale spetterà il ruolo di coordinamento e di stazione appaltante degli interventi stessi, al fine di eliminare divari tra le regioni e di conseguire economie di scala. Al riguardo, appare necessario un chiarimento circa l'individuazione del «soggetto istituzionale» cui spetterebbe il ruolo di coordinamento e di stazione appaltante.
Per quanto riguarda le opere pubbliche, tra le priorità, rispetto a quanto esposto analiticamente nel PNR, viene proposta l'introduzione di percentuali fisse predeterminate sia per le cosiddette «riserve» che per le cosiddette «opere compensative», che contribuiscono a raddoppiare i tempi e i costi della realizzazione delle opere pubbliche in Italia. Quanto alle infrastrutture strategiche, il PNR riporta il valore complessivo del Piano Infrastrutture

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Strategiche (PIS) che, sulla base dell'Allegato infrastrutture alla Decisione di Finanza Pubblica 2011-2013, risulta essere pari a 233.000 Meuro, di cui 113.000 milioni per opere d'intervento prioritarie fino al 2013 contenute nella Tabella 2 del citato Allegato approvato con la delibera CIPE n. 81 del 18 novembre 2010. In questo importo, le risorse pubbliche assegnate sui progetti della Legge obiettivo (legge n. 443/2001) a partire dal 2008 sono pari a oltre 8.300 milioni e derivano sostanzialmente dai fondi stanziati dalla legge n. 2/2009 (Fondo infrastrutture ex articolo 18 del decreto-legge 185/2008) in cui non sono inclusi i FAS programmatici relativi al Piano per il Sud. Il PNR riporta, altresì, il costo delle opere finanziate dal CIPE dal 2001 che, allo stato attuale, ammonta a circa 132.400 milioni di euro, di cui 71.300 risultano coperti con risorse pubbliche (inclusi i fondi comunitari) e private. In particolare, nella griglia in appendice al PNR, viene riportata la copertura finanziaria garantita a oggi (rispetto al dato storico di 71.300 milioni di euro dell'8o Allegato Infrastrutture) suddivisa tra le diverse fonti, che comprende gli impegni giuridicamente vincolanti ed è pari a 77, 03 miliardi di euro. Rilevo, inoltre, che il PNR riporta gli stanziamenti destinati a Expo 2015 autorizzati dall'articolo 14 del decreto-legge 112/2008, che ha stanziato 1.366 milioni di euro per il periodo 2011-2014 e che sono riportati nel PNR suddivisi nelle diverse annualità.
Nell'area energia e ambiente, vengono ricordate le principali misure approvate tra le quali: le agevolazioni fiscali per la sostituzione dei veicoli più inquinanti, per la riqualificazione energetica degli edifici pubblici e privati, gli interventi per il monitoraggio e la riduzione delle emissioni di gas serra e la promozione dell'energia solare rispetto ai quali si espone l'effetto finanziario sul bilancio dello Stato. In proposito, ricordo che al fine di raggiungere l'obiettivo di riduzione del 6,5 per cento delle emissioni di gas-serra previsto per l'Italia dal Protocollo di Kyoto, si è varata la Strategia nazionale per rispettare l'obiettivo di Kyoto e il relativo Piano d'azione nazionale per la riduzione delle emissioni di gas-serra e l'aumento del loro assorbimento, approvato con la delibera CIPE 123/02. Il documento al nostro esame segnala che si sta provvedendo all'aggiornamento della citata Delibera, al fine di consentire il perseguimento degli obiettivi del Protocollo di Kyoto, e che si sta valutando il rifinanziamento di alcuni strumenti quali il Fondo rotativo per Kyoto, il Fondo per la promozione delle fonti rinnovabili e del solare termodinamico e il Fondo per la mobilità sostenibile. Un contributo positivo alla riduzione delle emissioni di gas serra potrà darlo comunque anche l'attuazione del pacchetto di misure nazionali per la riduzione delle emissioni, e conseguentemente delle concentrazioni, del PM10 e delle altre sostanze inquinanti che ne provocano la formazione. Il pacchetto è costituito da misure di carattere regolamentare già in parte avviate nei settori trasporti, agricoltura, riscaldamento domestico e industria e da ulteriori misure specifiche nel settore dei trasporti» per le quali è in fase di definizione la relativa copertura finanziaria. Relativamente alle misure già adottate si ricordano alcune misure dettate dal decreto legislativo 155/2010, recante l'attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa, e, per la diffusione di caldaie a biomassa certificate in grado di garantire ridotte emissioni inquinanti, dal D.Lgs. 128/2010, che ha modificato il codice dell'ambiente.
Relativamente alle misure per un'economia eco-efficiente il PNR ricorda che è in corso di valutazione il finanziamento del Piano d'azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della Pubblica Amministrazione - PAN GPP, finalizzato a rafforzare la domanda di prodotti a basso consumo energetico e l'edilizia pubblica sostenibile ed eco-efficiente. Al riguardo, ricorda che la Commissione ambiente sta esaminando in sede referente una proposta di legge di iniziativa parlamentare relativa al sistema casa-qualità, che reca disposizioni concernenti la valutazione e la certificazione della

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qualità dell'edilizia residenziale: si tratta di un provvedimento molto importante che si augura possa essere approvato presto dal Parlamento. Con riguardo alle misure per un'economia eco-efficiente, il PNR segnala che è, altresì, in via di stipula un protocollo di intesa interministeriale, finalizzato alla valorizzazione ambientale dei prodotti delle PMI e dei distretti industriali, mentre invece è in corso di attuazione la Strategia nazionale sulla biodiversità. Per quanto riguarda le misure in corso di valutazione nel settore delle energie rinnovabili, il PNR rinvia al Piano d'azione nazionale per le rinnovabili inviato alla Commissione UE nel luglio 2010. Al riguardo, fa presente che a livello nazionale è stato pubblicato il decreto legislativo 28/2011 che dà attuazione alla direttiva 2009/28/CE sulla promozione delle energie rinnovabili e che si è in attesa dei decreti di attuazione che definiranno un nuovo quadro di incentivazioni per le fonti rinnovabili. Ricorda, inoltre, che la Commissione ambiente sta svolgendo un'indagine conoscitiva sulle politiche ambientali in relazione alla produzione di energia da fonti rinnovabili, grazie alla quale si stanno acquisendo importanti elementi di informazioni sullo stato della normativa, sulla sua attuazione e sulla sua evoluzione.
Aggiunge che il documento in esame offre numerosi spunti di riflessione nelle materie di competenza della Commissione; si augura, pertanto, che il dibattito che si svolgerà possa essere un'utile occasione di confronto tra le diverse parti, al fine di sviluppare considerazioni e valutazioni sulle quali tutta la Commissione possa convergere.
In conclusione, si riserva di presentare una proposta di parere che tenga conto anche delle osservazioni e suggerimenti che emergeranno nel corso del dibattito.

Raffaella MARIANI (PD) denuncia, ritenendolo particolarmente grave, il fatto che il Governo non abbia presentato al Parlamento, in allegato al DEF, secondo quanto espressamente stabilito dall'articolo 10 della legge n. 196 del 2009, né il cosiddetto Allegato Infrastrutture né il cosiddetto Allegato Kyoto. Stante questa situazione, ritiene che la Commissione non possa e non debba procedere, pena la rinuncia al proprio ruolo e alle proprie prerogative, all'espressione del prescritto parere sul DEF fino a quando non sia posta nelle condizioni di esaminare e di approfondire il contenuto dei citati atti fondamentali ai fini della definizione delle politiche infrastrutturali e delle politiche ambientali del Paese.

Agostino GHIGLIA (PdL), ritiene che, al di là della polemica politica, sia condivisibile la richiesta della collega Mariani che la Commissione si esprima sul DEF dopo avere esaminato gli allegati in materia di infrastrutture e di ambiente.

Angelo ALESSANDRI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia l'esame del provvedimento ad altra seduta, ritenendo condivisibili i rilievi sulla mancata trasmissione degli allegati al DEF avanzati dai colleghi intervenuti.

Disposizioni per la conservazione, il restauro, il recupero e la valorizzazione di monumenti e per la celebrazione di eventi storici di rilevanza nazionale.
Nuovo testo C. 4071 Barbieri.

(Parere alla VII Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Angelo ALESSANDRI, presidente, in sostituzione del relatore, impossibilitato a partecipare alla seduta odierna, riferisce che la Commissione è chiamata ad esaminare - anche ai fini del trasferimento alla sede legislativa - il nuovo testo della proposta di legge C. 4071 recante «Disposizioni per la conservazione, il restauro, il recupero e la valorizzazione di monumenti e per la celebrazione di eventi storici di rilevanza nazionale», come modificato dagli emendamenti approvati nel corso dell'esame

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in sede referente presso la VII Commissione Cultura.
Al riguardo, osserva che il provvedimento non contiene misure di specifico interesse della VIII Commissione, essendo diretto a reperire le risorse necessarie per interventi di manutenzione e conservazione di alcuni rilevanti monumenti nazionali, e in particolare: del Duomo di Milano, del complesso monastico di San Giovanni Battista del Monte Venda, degli edifici dell'ex istituto psichiatrico San Lazzaro di Reggio Emilia, dei luoghi e delle strutture del Campo di concentramento di Fossoli, dell'Eremo e del Cenobio di Camaldoli, della Rocca di Canossa, dell'area archeologica di Paestum, della Chiesa di San Salvatore in Monopoli, del complesso monastico della Raccomandata in Modica e dell'area Cocco nella necropoli di Tuvixeddu.
Rileva, peraltro, che nel caso degli interventi relativi alla Rocca di Canossa e all'Eremo e al Cenobio di Camaldoli, sono previsti interventi diretti, oltre che al restauro e alla conservazione di tali complessi monumentali, anche alla loro valorizzazione sotto il profilo ambientale, oltre che turistico e culturale. Per questo, in ambedue i casi, è opportunamente prevista la presenza, all'interno del comitato istituito presso il Ministero per i beni e le attività culturali, anche di un rappresentante del Ministero per l'ambiente e per la tutela del territorio e del mare.
In conclusione, ritiene che la Commissione possa senz'altro esprimere un parere favorevole sul provvedimento in titolo.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva all'unanimità la proposta di parere favorevole del relatore.

La seduta termina alle 14.55.

RISOLUZIONI

Martedì 19 aprile 2011. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI.

La seduta comincia alle 14.55.

7-000545 Margiotta: sulle risorse necessarie per sostenere la regione Basilicata nella gestione delle conseguenze delle calamità naturali che hanno colpito recentemente la regione Basilicata.
(Discussione e rinvio).

La Commissione inizia l'esame della risoluzione in titolo.

Salvatore MARGIOTTA (PD) illustra le ragioni che sono alla base della presentazione della risoluzione in titolo, ricordando anzitutto i gravi eventi alluvionali che hanno colpito nei primi giorni di marzo diverse regioni italiane - fra le altre, le Marche, l'Emilia-Romagna, la Sicilia e la Calabria -, e che in Basilicata hanno provocato danni rilevantissimi alle infrastrutture, alle attività agricole e a quelle turistiche, indicati in dettaglio nel proprio atto d'indirizzo.
Rileva, peraltro, che, nonostante la gravità della situazione, il Governo non abbia finora destinato alcuna risorsa al soccorso delle popolazioni lucane colpite dagli eventi calamitosi e al ristoro dei danni, chiedendo, al contrario, come condizione per un suo intervento, che la regione Basilicata proceda, come previsto nel recente decreto-legge «Milleproroghe» in caso di calamità naturali, all'aumento dei tributi, delle aliquote delle imposte, fino all'aumento delle tasse sui carburanti. Nello stigmatizzare, quindi, l'inaccettabile posizione assunta dal Governo, fa presente che la Basilicata -regione che può senz'altro definirsi piccola con i suoi 600 mila abitanti -, non è assolutamente in grado di fronteggiare da sola un'emergenza come quella che si è venuta a determinare. Giudica, inoltre, paradossale il solo pensare ad un aumento delle tasse sui carburanti in una regione, come la Basilicata, nella quale si estrae petrolio e per questo si dovrebbe - stando alle promesse del Governo, mai mantenute - procedere non all'aumento, ma alla riduzione del prezzo dei carburanti.
Ritiene, altresì, che la posizione del Governo di rimando alle norme del decreto-legge «Milleproroghe» sia ancor più

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grave, ove si pensi che proprio questo decreto-legge aveva stanziato, ad esempio, 100 milioni di euro annui per il ristoro dei danni dell'alluvione del Veneto.
Conclude, infine, chiedendo con forza, da un lato, che il Governo impegni risorse statali a favore delle zone della Basilicata e delle altre regioni italiane colpite dagli eventi calamitosi del marzo scorso, dall'altro, che valuti con la massima attenzione l'opportunità di rivedere le inaccettabili norme del decreto-legge «Milleproroghe» che aggiungono al danno subito dai cittadini per le calamità naturali, la beffa degli aumenti di tributi e imposte.
Auspica altresì che la Commissione possa procedere, nell'ambito della discussione della risoluzione in questione, all'audizione del Presidente della Regione Basilicata.

Angelo ALESSANDRI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.

SEDE REFERENTE

Martedì 19 aprile 2011. - Presidenza del presidente Angelo ALESSANDRI.

La seduta comincia alle 15.

Disposizioni concernenti il trasferimento delle partecipazioni al capitale della società ANAS Spa alle regioni e la sua riorganizzazione in senso federalista, regionale e provinciale.
C. 3081 Reguzzoni, C. 3673 Bragantini, C. 4164 Mariani, C. 4217 Dionisi e C. 4245 Stradella.

(Seguito esame e rinvio - Adozione del testo base).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 14 aprile 2011.

Guido DUSSIN (LNP), relatore, propone alla Commissione di adottare il testo unificato illustrato nella seduta del 14 aprile come testo base per il prosieguo dei lavori in sede referente.

Agostino GHIGLIA (PdL), pur non dichiarandosi aprioristicamente contrario all'adozione come testo base del testo unificato proposto dal relatore, segnala, a nome del suo gruppo, l'indispensabile esigenza di verificarne i contenuti attraverso un percorso di approfondimento che preveda anche lo svolgimento di un ciclo di audizioni dei maggiori soggetti interessati.

Salvatore MARGIOTTA (PD) manifesta, a nome del suo gruppo, la piena disponibilità a proseguire senza alcun intento dilatorio nell'iter delle proposte di legge in titolo, segnalando, tuttavia, quattro punti di distanza fra il testo predisposto dal relatore e quello della proposta di legge presentata come prima firmataria dalla collega Mariani. Individua quindi il primo di tali punti nella previsione contenuta nel testo unificato proposto dal relatore di un trasferimento obbligatorio alle regioni delle azioni della società ANAS S.p.a., a fronte della previsione proposta dal Partito democratico di un trasferimento facoltativo alle regioni, su richiesta di queste ultime, di specifiche infrastrutture stradali e autostradali; richiama quindi l'attenzione sulla previsione, assolutamente non condivisibile per il Partito democratico, di procedere alla ripartizione delle azioni della società ANAS S.p.a sulla base del dato relativo alle immatricolazioni di veicoli anziché all'estensione della rete stradale e autostradale localizzata nelle diverse regioni. Quanto al terzo punto di dissenso, chiarisce che esso è dato dalla preoccupazione, non fugata dal testo unificato proposto dal relatore, di procedere a nuovi pedaggiamenti delle infrastrutture stradali e autostradali attualmente gestite dalla società ANAS S.p.a.. Segnala, infine, con riferimento al quarto punto di disaccordo, che nella proposta del relatore manca qualsiasi riferimento ad una rete infrastrutturale strategica che, ad avviso del Partito democratico, è indispensabile mantenere alla gestione statale.

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Conclude, quindi, ribadendo la disponibilità del suo gruppo ad approfondire i contenuti del testo proposto dal relatore, al fine di verificare in concreto la possibilità, in caso di superamento degli indicati punti di dissenso, di addivenire ad un testo condiviso dai gruppi di maggioranza e di opposizione.

Guido DUSSIN (LNP) dichiara la piena disponibilità a svolgere, una volta adottato come testo base il testo unificato da lui presentato nella precedente seduta, il richiesto ciclo di audizioni, nonché ad approfondire i punti segnalati dal collega Margiotta e gli altri che dovessero emergere.

Angelo ALESSANDRI, presidente, ritiene quindi che la Commissione possa procedere all'adozione del testo unificato proposto dal relatore come testo base, rinviando alla fase successiva lo svolgimento delle audizioni richieste, utili anche al fine di acquisire elementi per migliorare in sede emendativa il testo adottato come testo base.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di adottare il testo unificato delle proposte di legge C. 3081, C. 3673, C. 4164, C. 4127 e C. 4245 predisposto dal relatore, come testo base per il seguito dell'esame in sede referente (vedi allegato).

Angelo ALESSANDRI, presidente, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Sui lavori della Commissione.

Tino IANNUZZI (PD), con riferimento all'esame delle proposte di legge C. 169 e abbinate, recanti disposizioni in materia di riqualificazione e recupero dei centri storici, sollecita la presidenza a verificare presso la Commissione Bilancio che, in ordine alla copertura finanziaria del provvedimento, non vengano frapposti artificiosi ostacoli al prosieguo dell'iter delle proposte di legge, tanto più ora che le stesse figurano, a partire dalla seduta di mercoledì 27 aprile, nel calendario dei lavori dell'Assemblea.

Angelo ALESSANDRI, presidente, assicura il deputato Iannuzzi che, nell'ambito delle sue competenze, si adopererà affinché sia avviato, nei tempi fissati, l'esame in Assemblea delle richiamate proposte di legge.

La seduta termina alle 15.15.

COMITATO RISTRETTO

Martedì 19 aprile 2011.

Sistema casa qualità. Disposizioni concernenti la valutazione e la certificazione della qualità dell'edilizia residenziale.
Nuovo testo C. 1952 Guido Dussin.

Il Comitato ristretto si è riunito dalle 15.15 alle 15.30.